di Luciano Pavesio
L’apparentemente azzardata mossa perpetrata nel marzo del 2014 di costituire un autonomo Consorzio di tutela e valorizzazione dei vini e del territorio si sta sempre di più rivelando una mossa azzeccata per il Roero. Questo ente, presieduto con sapienza e passione dal produttore Massimo Demonte, vanta l’iscrizione di più del 50% dei viticoltori per oltre il 70% della produzione dei vini Roero DOCG (complessivamente più di 1.000 gli ettari vitati per un totale che supera i sei milioni di bottiglie prodotte tra Roero, vino rosso a base di uve nebbiolo, e il Roero Arneis, vino bianco a base delle omonime uve).
Sulla scia dell’entusiasmo sono molteplici le occasioni e gli eventi organizzati ogni anno dal Consorzio oppure dall’Enoteca del Roero, l’associazione presieduta da Marco Perosino con sede a Canale che comprende i comuni di Canale, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Monticello d’Alba, Pocapaglia, Priocca, Santa Vittoria d’Alba, Vezza d’Alba e l’Associazione Vinaioli del Castellinaldo insieme a diverse altre associazioni o enti locali.
L’Ecomuseo delle Rocche del Roero
Un grande contributo alla scoperta di questo territorio lo sta fornendo l’Ecomuseo delle Rocche del Roero. Istituito dalla Regione Piemonte nel 2003, comprende i comuni di Cisterna d’Asti, Montà, S. Stefano Roero, Montaldo Roero, Monteu Roero, Baldissero, Sommariva Perno e Pocapaglia.
Il suo obiettivo è documentare, tutelare e permettere lo sviluppo del particolare processo di antropizzazione sviluppatosi negli otto “borghi di sommità” siti nel contesto naturalistico e paesaggistico rappresentato dalle Rocche, che costituiscono l’ossatura di un territorio assolutamente unico: una labirintica e spettacolare dorsale di gole, nude pareti a picco, guglie e pinnacoli di sabbia che si estende per oltre 30 km da Pocapaglia a Cisterna d’Asti come risultato di un notevole fenomeno di erosione del fiume Tanaro in epoca glaciale.
I “borghi di sommità” del Roero, situati sulla dorsale delle Rocche ed accomunati da caratteristiche ambientali ed antropiche proprie, sono abbarbicati con le loro torri e i loro castelli a sentinella dei ristretti passaggi consentiti dalle “rocche”.
Questi comuni dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero segnano lo spartiacque tra due zone ben distinte: a ponente, quella appartenente al bacino del Tanaro, dai terreni di origine marina e abitata sin dall’epoca romana, regno della vite e delle piante da frutta, e quella di levante, degradante verso la pianura torinese, appartenente al bacino del Po, in cui prevalgono ancora vasti relitti dell’antica “silva popularis” (aree boschive).
In questo contesto l’Ecomuseo opera attraverso svariate attività su più livelli e settori:
- l’allestimento e la manutenzione di una Rete di sentieri naturalistici tematici che portano ciascuno a scoprire un particolare aspetto di questo territorio ad alta biodiversità nonostante l’antropizzazione, e promuovono in chiave turistica le sue molteplici potenzialità;
- la ricerca scientifica sistematica mediante la pubblicazione di studi e volumi sulla storia e sull’identità territoriale locale e la creazione di un archivio multimediale di documentazione;
- progetti di didattica rivolti alle scuole del territorio ecomuseale, per contribuire alla costruzione del senso di appartenenza al territorio ed alla comunità nelle nuove generazioni, con particolare attenzione alla formazione degli insegnanti e alla realizzazione di laboratori didattici per bambini.
- rassegne di escursioni organizzate ed eventi culturali che mirano al recupero e alla riproposta dei momenti di festa legati al calendario rituale contadino
Le Rocche
L’elemento fondamentale che caratterizza il paesaggio dell’Ecomuseo è rappresentato dalle Rocche, un fenomeno geologico di erosione lungo ben 32 km, che ha origine nella notte dei tempi ma che continua ancora oggi, e che ha sensibilmente influenzato la vita dell’uomo.
Circa 250.000 anni fa il Tanaro deviò il suo corso per opera di erosione di un altro fiume. Questo evento, che viene chiamato dagli studiosi “Cattura del Tanaro”, causò una serie di sconvolgimenti molto forti nelle vallate di scorrimento. I corsi d’acqua del Roero cominciarono ad arretrare verso la nuova valle del Tanaro, incidendo con gole profonde e pittoreschi calanchi i terreni sabbiosi dell’Astiano.
Il risultato di questo fenomeno millenario è unico e ancora oggi osservabile nei comuni delle Rocche. Nelle dolci colline tipiche del Roero, si aprono improvvisamente profonde voragini che possono raggiungere anche dislivelli di centinaia di metri. Le pareti sabbiose della collina formano guglie dalle forme affascinanti e bellissime, anfiteatri naturali maestosi ed imponenti in cui ci si può avventurare seguendo i sentieri dei contadini.
L’ecosistema delle Rocche è però molto delicato. Microclimi diversi coabitano in poche centinaia di metri di altitudine; pini e roverelle, tipici di una vegetazione secca, crescono in cima alle creste, mentre nel fondo dei burroni l’acqua stagnante crea habitat umidi e rigogliosi.
Inoltre le Rocche sono formate da terreni sabbiosi che un tempo erano fondali marini; per questo è possibile trovare incastrati tra le pareti fossili di conchiglie, ricci e pesci.
I Sentieri del Roero
Approssimandosi l’affascinante periodo autunnale della vendemmia, tra le opere di rilevante interesse realizzate nel Roero è senz’altro la stesura di chilometri di sentieri tematici, oltre 300 chilometri raccolti lungo due dorsali trasversali dalle quali si dipanano diversi percorsi ad anello.
In questo modo si può “camminare” tutto il territorio (termine tanto caro al maestro Luigi Veronelli), consentendo al visitatore di addentrarsi nella sua grande varietà di paesaggi: nei boschi di pini silvestri, roveri, querce e giganteschi castagni secolari; negli orridi delle rocche con le loro pareti verticali di sabbie astiane; nei rii e negli umidi fondovalle incolti; nel mare di bricchi, di colline a vigneto, con le loro geometrie regolari interrotte da macchie ancora a frutteto.
Una ragnatela gestita dall’Ecomuseo delle Rocche, che ne cura la manutenzione, la promozione e la fruizione attraverso indicazioni e pannelli, cartine, audioguide e accompagnatori naturalistici, animazioni e numerosi altri servizi collaterali.
Tra i più percorsi i “Sentieri del vino”, progetto legato alle Menzioni Geografiche Aggiuntive della DOCG Roero istituite dalla vendemmia 2017, la terza denominazione italiana a raggiungere questo traguardo. Queste camminate partono da ciascun borgo fornendo la cartellonistica col quadro d’insieme e le informazioni utili a fornire al visitatore enogastronomo l’indicazione precisa del luogo di ogni specifico “Cru” del Roero. I sentieri proseguono quindi con frecce di percorso e culminano nei pannelli che precisano il punto di partenza e quello finale della menzione, disegnando un anello che riporta al punto d’avvio.
Altro percorso di notevole importanza e transito è “Il Grande Sentiero del Roero-S1” che attraversa per intero la dorsale delle Rocche e gli otto borghi di sommità sorti sui dirupi dopo l’anno Mille. Il Sentiero si snoda per circa 40 km dal paese di Bra a quello di Cisterna d’Asti, e permette di apprezzare la grande varietà paesaggistica del Roero e gli ambienti naturali più incontaminati, dove si ammirano una flora e una fauna ancora originarie.
Di seguito una sintesi dei sentieri tematici attualmente fruibili suddivisi per comune:
Montà d’Alba
Sentiero dell’Apicoltura: attraverso l’habitat ideale per l’allevamento delle api, alla scoperta di antichi metodi di produzione del miele e dei ciabòt apiari, architetture rurali uniche in Europa.
Dati tecnici: lunghezza km 3.9 – durata: 1 ora 30 min – dislivello 150 mt – difficoltà E (escursionisti) – ciclabilità 80%
Sentiero del Castagno: un paradiso di contrasti, dalle colline coltivate a vigne e frutteti alle zone umide dei biotopi, attraverso castagneti storici e piloni votivi.
Dati tecnici: lunghezza km 9.2 – durata 3 ore 30 min – dislivello 180 mt – difficoltà EE (escursionisi esperti)- ciclabilità 85%
Sentiero Religioso: seguendo le orme degli antichi pellegrinaggi dal paese al Sacro Monte costruito in cima al colle, sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Diana.
Dati tecnici: lunghezza km 5.7 – durata 2 ore 15 min – dislivello 170 mt – difficoltà E (escursionisti) – ciclabilità 93%
Sentiero del Tartufo: lungo le piste ombrose dei trifolao, i cercatori del pregiato tartufo bianco delle Rocche, risalendo lungo vigne aggrappate ai terreni sabbiosi e costellate da ciabòt di tutte le forme.
Dati tecnici: lunghezza km 4.5 – durata 2 ore – dislivello 170 mt – difficoltà EE (escursionisti esperti) – ciclabilità 75%
Sentiero del Lupo: la via che serpeggia nell’antico bosco noto già ai tempi dei romani come silva popularis, lungo vallate di castagni secolari che fanno da sentinella alle borgate più isolate.
Dati tecnici: lunghezza km 7 – durata 2 ore 30 min – dislivello 140 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Monteu Roero
Sentiero della Castagna granda: un agevole percorso che dal bosco raggiunge la radura della castagna granda, un vero e proprio albero monumentale di oltre 400 anni la cui circonferenza supera i 10 metri.
Dati tecnici: lunghezza km 6 – durata 1 ore 20 min – dislivello 160 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero della Fossa dei Cinghiali: ripido zig zag che dall‘ambiente di cresta giunge al fondovalle ombroso delle Rocche, un ambiente umido ideale per la fauna che trova pozze e ristagni d’acqua per abbeverarsi.
Dati tecnici: lunghezza km 3.4 – durata 1 ora – dislivello 200 mt – difficoltà EE (escursionisti esperti)- ciclabilità 70%
Sentiero dei Fossili: un itinerario alla scoperta dei tesori nascosti tra le pareti sabbiose dei pendii, spingendosi al limitare della Cava Caudana, il giacimento di reperti fossili più ricco dell’area.
Dati tecnici: lunghezza km 6.1 – durata 1 ora e 40 min – dislivello 140 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero dell’Acqua: attraverso le terre rosse dell’altopiano a nord del paese, tra peschiere in cui sono allevate le tinche e la pianura circondata dalla corona alpina.
Dati tecnici: lunghezza km 10 – durata 2 ore e 30 min – dislivello 150 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 95%
Santo Stefano Roero
Sentiero del Gioco: un percorso naturalistico che parte dall’intatto centro storico del paese, adatto ai giochi tradizionali dei bambini e agli sport di piazza, costeggia ripidi anfiteatri di rocche e si apre su pregiati vigneti.
Dati tecnici: lunghezza km 5.2 – durata 1 ora e 30 min – dislivello 260 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Vezza d’Alba
Sentiero del Tasso: immersi in una grande varietà paesaggistica, dalle vigne panoramiche alla vegetazione folta in cui si nasconde il silenzioso Santuario di Madonna dei Boschi, passando per la Val Tassera conosciuta per le sue tane di tasso.
Dati tecnici: lunghezza 12.7 km – durata 3 ore e 30 min– dislivello 720 mt – difficoltà EE (escursionisti esperti)- ciclabilità 100%
Sentiero del Trifolao: un percorso panoramico che ripercorre i luoghi prediletti dai cercatori del tartufo, dai noccioleti alle piante tartufigene di fondovalle nei pressi della Tartufaia Valtesio.
Dati tecnici: Lunghezza 5.6 km – durata 1 ora e 45 min– dislivello 240 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero del Torion: un agile sentiero lungo la pianura coltivata del rio Borbore conduce ai versanti impervi del bosco coltivato a ceduo, dove le vigne aggrappate lasciano il posto alla pineta del Torion.
Dati tecnici: lunghezza 7 km – durata 1 ora e 50 min– dislivello 290 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero della Pera madernassa: un itinerario tra vallette coltivate a frutteto e morbide pianure che valorizza le produzioni di maggior pregio del Roero: la pera Madernassa e le profumate varietà di pesche locali.
Dati tecnici: lunghezza 6.5 km – durata 1 ora e 30 min– dislivello 160 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
A Vezza d’Alba è inoltre visitabile il Museo Naturalistico del Roero, che presenta gli ambienti tipici del Roero e la fauna che li abita.
Sommariva Perno
S2 – Sentiero degli Asfodeli: un percorso che si immerge nel cuore dell‘antica silva popularis, il bosco primigenio del Roero che a seconda delle stagioni offre profumati frutti di bosco, funghi, prati di pervinche, anemoni, mughetti e asfodeli.
Dati tecnici: lunghezza 5.5 km – durata 1 ora e 50 min– dislivello 115 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Il Parco Forestale del Roero: oltre centosessanta ettari di bosco, per un terzo occupato da alberi quasi secolari, due laghetti (lago delle ginestre e lago degli aironi), sentieri con passerelle, strutture per la sosta ed il pic-nic, un percorso ginnico-sportivo con campo da calcio, giochi ed attrezzature per i più piccoli (info www.parcoforestaledelroero.it)
L’itinerario cittadino della Bela Rosin: un percorso tematico che si sviluppa nel centro storico del paese, toccando i vari punti che furono teatro della vita di Rosa Vercellana, moglie morganatica del Re Vittorio Emanuele II.
Pocapaglia
Sentiero della Masca Micilina: intende far conoscere le storie e le tradizioni popolari che fino al secolo scorso contraddistinguevano i paesi delle Rocche. Storie di masche e streghe che ben si adattano a questo tipo di territorio impervio e pieno di mistero.
Dati tecnici: lunghezza 4.5 km – durata 1 ora e 30 min– dislivello 160 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 50%
Sentiero botanico della Verna: un percorso che attraversa i tre tipi di ambienti del Roero con la grande varietà di specie botaniche che vi dimorano: da quelle dei fondovalle come l’ontano (verna) a quelle che prediligono siti aridi ed elevati come il pino silvestre.
Dati tecnici: lunghezza 4.8 km – durata 1 ora e 45 min– dislivello 90 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero della Rocca Creusa: si immerge nell’anfiteatro delle Rocche più scenografiche dell’area, dove la vegetazione nasconde la grotta in cui visse il leggendario personaggio dell’eremita.
Dati tecnici: lunghezza 4 km – durata 1 ora e 15 min– dislivello 150 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Montaldo Roero
Sentiero Livio Venturino: un itinerario panoramico dove si alternano continui saliscendi, con spettacolari vedute delle Rocche di Montaldo Roero e Baldissero, e sui castelli di Monticello e Monteu Roero, tra boschi di pioppi e castagni secolari.
Dati tecnici: lunghezza 6.5 km – durata 1 ora e 45 min– dislivello 240 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 100%
Sentiero della Rocca del Serro: partendo dalla piazzetta nel centro storico del paese si intraprende il sentiero, che attraversando boschi e castagneti secolari, si inoltra attraverso un ripido fianco sabbioso nella zona ombrosa del fondovalle della Rocca del Serro. Si risale infine verso l’abitato di Montaldo Roero, dove svetta l’antica torre di avvistamento.
Dati tecnici: lunghezza 3.7 km – durata 1 ora e 10 min– dislivello 130 mt – difficoltà E (escursionisti)- ciclabilità 95%
Questa rete sentieristica del Roero è illustrata tramite cartine georeferenziate ed audioguide (scaricabili gratuitamente dal sito http://www.ecomuseodellerocche.it/it/audioguida.php oppure reperibili presso la sede dell’Ecomuseo in Piazzetta della Vecchia Segheria 2/B a Montà d’Alba (CN) ) con tutte le informazioni disponibili sulla menzione geografica, sui servizi aggiuntivi quali degustazioni, bio-picnic, animazioni o utilizzo dei “ciabot” presenti, piccoli edifici in muratura o rustici capanni utilizzati in passato come ricovero degli attrezzi di campagna che rappresentano oggi un prezioso patrimonio di architetture rurali come gli “infernot” o “crutin” sotterranei adibiti allo stoccaggio e conservazione del vino.