Le importazioni di vino in Corea subiscono un ulteriore calo del 9% nel 2024, da 468 a 427 milioni di euro. Il grafico degli ultimi anni è pericolosamente simile a quello delle importazioni cinesi di vino traslato indietro di 5-6 anni e i due paesi non sono distanti né geograficamente né per abitudini storiche. La Corea è però un mercato più ricco. Importa vino a 8 euro al litro, contro i 5 della Cina e ha un PIL pro-capite quasi triplo. In questo senso possiamo immaginare che l’andamento (e il potenziale) siano diversi. Un dato che mette qualche dubbio è quello dei volumi, che sono rapidamente saliti da 0.4 milioni di ettolitri nel 2019 a 0.7-0.8 nel biennio 2021-22, il che lascerebbe intendere che ci possa essere stato un eccesso di spedizioni da smaltire, che ha riportato il volume importato a 0.5 milioni di ettolitri nel 2024. Tutto questo per dire che l’impressione tra il calo cinese e quello coreano sono diverse e probabilmente i “fondamentali” del mercato coreano sono più solidi di quelli cinesi.
Il mercato è ovviamente dominato dalla Francia (38% del totale) e fortemente orientato verso i vini spumanti (20% del totale, con la Francia a rappresentare quasi l’80% della categoria). Maggiori dettagli con grafici e tabelle nel resto del post.
- Le importazioni di vino in Corea del Sud calano del 9% nel 2024 a 427 milioni di euro, che diventa un -5% se consideriamo la svalutazione della valuta locale del 4% (già era successo nel 2023).
- Di questi, 324 milioni sono di vino fermo in bottiglia, -8% nel 2024. La categoria è dominata dalla Francia (93 milioni, -15%), seguita a sorpresa dagli USA (65 milioni, -7%) e poi viene l’Italia con 48 milioni di euro e un calo del 9%.
- La categoria degli spumanti subisce un calo più marcato, -13% a 85 milioni di euro, ma il grafico allegato vi mostra “da dove veniamo”, ossia il fortissimo incremento degli ultimi anni. La Francia ha il 78% delle importazioni, con 66 milioni e un calo del 15%, mentre lo spumante italiano è a 9 milioni di euro e un calo del 12%.
- Mettendo tutto insieme, la Francia continua a dominare con 162 milioni di euro ma un calo del 14%, con 86mila ettolitri di spedizioni. Gli USA sono secondi nel mercato come da qualche anno a questa parte con 71 milioni di euro, -6%, mentre l’Italia è il terzo esportatore con 57 milioni e un calo vicino al 10%.
- Se guardiamo la graduatoria dei volumi, a guidare sono i cileni con 106mila ettolitri, seguiti da Spagna e Francia con 90 e 86mila ettolitri. L’Italia è il quarto esportatore per volumi con 78mila ettolitri.
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