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Mondial des Vins Extrêmes: quando la viticoltura diventa resistenza e bellezza

C’è un filo che unisce la fatica delle mani sui pendii più ripidi, le radici che si aggrappano alla roccia e le bottiglie che arrivano sulle tavole del mondo. È il filo della viticoltura eroica, quella che nasce in luoghi difficilmente accessibili, tra terrazze strappate alla montagna, vigneti in forte pendenza o appezzamenti isolati su piccole isole. Una viticoltura dove ogni lavorazione richiede sforzi, dedizione e pazienza fuori dal comune, tanto da renderla davvero “eroica”.

Il Mondial des Vins Extrêmes, giunto quest’anno alla sua 33ª edizione, continua a celebrare e valorizzare proprio questo patrimonio unico. Nelle giornate di degustazione svoltesi a Sarre, in Valle d’Aosta, oltre 1000 vini provenienti da più di 20 Paesi hanno raccontato storie di resistenza, biodiversità e passione.

“Di anno in anno – ha sottolineato il Presidente del CERVIM Nicola Abbrescia – il Mondial des Vins Extrêmes ci ricorda quanto la viticoltura eroica sia stimolante e affascinante. I vignaioli che prendono parte al concorso affrontano vendemmie sfidanti e territori unici, creando vini di qualità e carattere”.

Il concorso è organizzato dal CERVIM – Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana, con il patrocinio dell’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) e l’autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Il Mondial des Vins Extrêmes fa parte di VINOFED, la Federazione Internazionale dei Grandi Concorsi Enologici.

I vini ammessi

Per selezionare i vini, degustatori esperti, quali tecnici (enologi), esperti degustatori e giornalisti di settore provenienti da tutto il mondo, si riuniscono in commissioni composte da 5 degustatori ciascuna, che tramite un apposito sistema informatico, utilizzato per la prima volta in Italia, proprio al concorso Cervim, valutano i diversi vini, suddivisi in 9 diverse categorie, esprimendo un giudizio, dapprima singolo in base al colore, la limpidezza, l’olfatto e il gusto, che sommati tra loro danno origine al giudizio finale.

La particolarità del Mondial des Vins Extrêmes dovuta principalmente alla varietà dei vini in degustazione, prodotti per lo più da vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano in modo particolare i profumi e i sapori e che rendono il Mondial des Vins Extrêmes unico nel panorama dei concorsi enologici mondiali, richiama l’interesse degli esperti che numerosi ogni anno si candidano per partecipare alle selezioni di luglio.

Nicola Abbrescia – Presidente del CERVIM

I vini presentati vengono divisi in 9 categorie:

1 – vini bianchi tranquilli annate 2024, (con residuo zuccherino fino a 6 g/l);
2 – vini bianchi tranquilli annate 2023 e precedenti, (con residuo zuccherino fino a 6 g/l); 
3 – vini bianchi tranquilli semidolci (con residuo zuccherino da 6,1 a 45 g/l);
4 – vini rossi tranquilli annate 2023 e 2024;
5 – vini rossi tranquilli annate 2022 e precedenti;
6 – vini rosati tranquilli;
7 – vini spumanti;
8 – vini dolci (con residuo zuccherino superiore a 45,1 g/l);
9 – vini liquorosi.

Sono ammessi esclusivamente i vini DOC/DOP e IGT/IGP. Non sono ammessi al concorso i vini da tavola (come da regolamento ministeriale).

I premi

Al termine delle degustazioni viene stilata la classifica finale, in base al punteggio acquisito vengono ripartiti i premi suddivisi in Gran Medaglia d’Oro, Medaglia d’Oro e Medaglia d’Argento, oltre a ulteriori premi speciali destinati al miglior vino e alla miglior cantina per Paese partecipante, il miglior vino in assoluto, il miglior vino biologico e/o biodinamico, il miglior vino prodotto nelle piccole, il miglior Giovane produttore (al di sotto dei 35 anni), la miglior Donna produttrice, uno destinato alla Regione viticola partecipante con il maggior numero di vini, ed un premio dedicato al miglior vino prodotto da uve franco di piede .

Premio VINOFED, assegnato in tutti i concorsi enologici aderenti alla Federazione dei Grandi Concorsi Enologici Mondiali, verrà attribuito al miglior vino secco che ha ottenuto il miglior punteggio del concorso. Nel caso in cui il premio VINOFED coincida con il GRAN PREMIO CERVIM, il premio verrà assegnato al secondo vino classificato.

Il risultato complessivo della 33ª edizione parla chiaro: 77 Grandi Medaglie d’Oro e 221 Medaglie d’Oro assegnate da commissioni internazionali, insieme a 17 Premi Speciali che hanno messo in luce territori e produttori d’eccellenza. Dalla Mosella alle Canarie, dai Pirenei alla Calabria, i vini premiati testimoniano un mosaico di vitigni autoctoni e terroir irripetibili, spesso a rischio di scomparsa.

Tra le novità, la prima partecipazione dell’Albania, premiata con due Medaglie d’Oro, segno che il concorso continua ad allargare i suoi confini e a essere sempre più globale.

Accanto ai vini, spazio anche ai distillati con la quinta edizione di Extreme Spirits International Contest, che ha visto primeggiare ancora Tenerife con il Brumas de Ayosa Vermut Blanco 2024, affiancato dal Perù con il Pisco Viña De Los Campos Mosto Verde Italia.

Ma oltre ai numeri e alle medaglie, il Mondial des Vins Extrêmes è soprattutto un atto di riconoscenza verso chi coltiva l’impossibile. Perché la viticoltura eroica non è soltanto un settore agricolo: è un patrimonio culturale e paesaggistico che ci ricorda quanto vino e territorio siano inseparabili. Non è un caso che questa manifestazione si svolga proprio in Valle d’Aosta, terra di vette e castelli, dove i vigneti salgono arditi verso le montagne e rendono tangibile il senso di una viticoltura che non conosce scorciatoie.

L’elenco completo dei vincitori è consultabile sul sito ufficiale www.mondialvinsextremes.com


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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