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    Vini senza alcol, così si evolve l’arte enologica

    “L’eccellenza è un’attitudine”. È così intitolata la rubrica mensile dei Piaceri del Gusto dei quotidiani La Repubblica e La Stampa in cui ogni mese The WineHunter Helmuth Köcher – presidente di Merano WineFestival – racconta una regione e un territorio, la vocazione enologica e le tradizioni alla base di una produzione vinicola d’eccellenza; un focus completato dalla scelta di tre vini degustati e selezionati personalmente. In edicola, oggi, l’approfondimento è dedicato ai vini dealcolati, parzialmente dealcolati e no alcol; temi scottanti di questi ultimi mesi che Köcher affronta con dati alla mano e portando esempi di produzioni eccellenti in questa direzione, nazionali e internazionali.
    Dalla Mosella in Germania, Allegro Superiore Riesling 2023 dell’azienda altoatesina Vinuci; tra i Friuli e la Slovenia il Mazzalùa sparkling; in Alto Adige, prodotto nella cantina di Cortaccia, il Flein. Per Helmuth Köcher il vino senza alcol non è una scelta, ma una dimostrazione di come l’arte enologica possa evolversi, mantenendo il rispetto per le radici culturali e aprendo nuovi orizzonti di piacere per tutti.
    La ricerca dell’eccellenza del The WineHunter Helmuth Köcher, culmina ogni anno con la manifestazione – tra le più importanti rassegne wine & food d’Italia – Merano WineFestival che quest’anno giunge alla 34^ edizione, in scena dal 7 all’11 novembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Vistorta e il FAI insieme per le Giornate di Primavera

    Anche quest’anno Vistorta rinnova il suo impegno a favore del patrimonio culturale e paesaggistico italiano supportando il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano in occasione delle Giornate di Primavera. Sabato 22 e domenica 23 marzo la tenuta di Vistorta aprirà alcuni dei suoi spazi al pubblico, offrendo un ricco programma di visite guidate ed eventi speciali per celebrare la bellezza e la storia del territorio, il tutto accompagnato dai vini della sua azienda vitivinicola.
    Un appuntamento atteso che permette ai visitatori di scoprire uno dei gioielli più affascinanti del Friuli Venezia Giulia. Situata nel borgo di Vistorta (PN) a Sacile, è infatti una dimora storica di stile neoclassico completata nel 1872 e circondata da un magnifico parco di sette ettari, progettato negli anni ’60 dal celebre paesaggista inglese Russell Page. Di proprietà della famiglia Brandolini d’Adda dal 1780, la villa è il cuore di una tenuta votata alla viticoltura biologica e alla conservazione del paesaggio. Il parco, ricco di alberi secolari e specchi d’acqua, è parte del circuito Grandi Giardini Italiani. Un luogo dove storia, natura e tradizione agricola si fondono armoniosamente, rendendolo una delle gemme del Friuli Venezia Giulia.
    Durante le due giornate, sarà possibile partecipare a percorsi guidati alla scoperta della storia della tenuta, tra natura e architettura, e approfondire il legame tra Vistorta e la tutela del patrimonio ambientale.
    Sabato 22 e domenica 23 marzo saranno dedicate alle visite guidate del parco e della tenuta, disponibili dalle 9:00 alle 18:00. I visitatori potranno esplorare giardini, alberi monumentali e parte della storica dimora attraverso percorsi immersivi della durata di circa 40 minuti.
    Le Giornate di Primavera del FAI rappresentano un’opportunità unica per scoprire luoghi di straordinaria bellezza, spesso non accessibili al pubblico, e per contribuire alla missione della Fondazione nel preservare e valorizzare il patrimonio storico e ambientale del nostro Paese come la tenuta di Vistorta, offrendo un’immersione nella storia, nell’architettura e nella tradizione del territorio.
    Tutti gli appuntamenti sono gratuiti e non richiedono prenotazione. LEGGI TUTTO

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    IMT: le Marche volano a ProWein

    L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt) fa rotta su ProWein e, dal 16 al 18 marzo, mette in vetrina a Düsseldorf la qualità del vino made in Marche con 6 aziende socie presenti nella collettiva regionale (pad. 15, stand B16) e altre 4 espositrici in fiera. Sotto i riflettori, le denominazioni Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC, Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG, Verdicchio di Matelica DOC, Verdicchio di Matelica Riserva DOCG, Rosso Conero DOC, Conero Riserva DOCG, Bianchello del Metauro DOC e Colli Pesaresi DOC.“Germania e Nord Europa sono piazze fondamentali per i nostri vini – ha spiegato Michele Bernetti, presidente del maxi-consorzio che riunisce oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine e la maggior parte dell’export regionale –. Basti pensare che, nel 2024, Berlino ha rappresentato la terza destinazione per i nostri vini, dopo Regno Unito e Paesi Bassi, con una domanda che ha assorbito circa il 10% sul totale export, che vale a sua volta la metà delle vendite complessive di vino marchigiano. ProWein storicamente rappresenta la rassegna di riferimento per questi mercati, un tassello fondamentale nella nostra strategia promozionale anche in considerazione degli equilibri mutevoli della politica commerciale globale e degli annunciati dazi Usa”.
    Dopo quella a Wine Paris, la tappa di ProWein (rassegna che lo scorso anno ha contato circa 47.000 visitatori specializzati provenienti da 135 Paesi) si inserisce nell’articolato programma promozionale di Imt, realizzato in collaborazione con la Regione Marche. Nell’ambito dei fondi Csr 2023-2027 “Promozione dei prodotti di qualità”, Imt propone e organizza incontri b2b e b2c, degustazioni, workshop, eventi dedicati a buyer ed esperti di settore nazionali e europei, campagne di informazione e promozione. Nel mirino, i Paesi obiettivo del mercato comunitario, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Svezia, ma anche piazze emergenti come Francia, Polonia, Estonia, Lituania, Lettonia, Austria, Danimarca e Repubblica Ceca. Sul fronte extra-Ue, i Paesi target dei programmi targati “Ocm Promozione” sono Stati Uniti, Canada, Svizzera, Regno Unito e Giappone.
    Tra le iniziative in calendario a Düsseldorf, anche la degustazione prologo del Gambero Rosso nell’ambito del “Tre Bicchieri World Tour” 2025 che, sabato 15 marzo, vedrà al banco di assaggio anche le etichette delle cantine socie dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini aderenti all’evento, premiate con il massimo riconoscimento dalla guida Vini d’Italia.
    Aziende Imt nella collettiva a ProWein (pad. 15, stand B16): Guerrieri, Moncaro, Piersanti, Tenute Biagioli, Umani Ronchi, Vignamato. Aziende Imt con stand propri: Belisario, Casa Vinicola Garofoli, Sparapani Frati Bianchi, Vignedileo. LEGGI TUTTO

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    Modigliana e il vino secondo Maurizio Costa: un’eredità di passione

    di Patrizia Vigolo

    La Cantina Maurizio Costa nasce da un sogno, anzi, da un’emozione. Un’emozione che ha spinto il suo fondatore, Maurizio Costa, a immaginare un vino capace di riflettere la magia di Modigliana, in Emilia-Romagna, nella provincia di Forlì-Cesena. Più che la perfezione tecnica, il suo obiettivo era la perfezione del cuore: non creare semplicemente un vino che piacesse a lui e alla sua famiglia, ma dare voce al territorio, permettendogli di raccontarsi al mondo attraverso ogni calice.

    Più di vent’anni fa, Maurizio Costa e sua moglie decidono di lasciarsi alle spalle la frenesia della grande città per iniziare una nuova vita a Modigliana, un borgo che li conquista con il suo equilibrio tra storia, natura e tradizione. Qui scoprono un ritmo più autentico, scandito dal tempo della terra e dai gesti antichi della comunità locale.

    Il loro amore per questo luogo si trasforma presto in un progetto concreto: piantano una vigna, la coltivano con cura e iniziano a produrre vino, scegliendo di esprimere così il profondo legame con la terra che li ha accolti. A Modigliana, il vino non è solo un prodotto agricolo, ma l’anima stessa della cultura locale, il filo conduttore di storie, tradizioni e identità. Ogni sorso diventa così un racconto, un’esperienza che va ben oltre il semplice piacere del bere.

    Con questa visione ben chiara, cinque anni fa Maurizio Costa decide di circondarsi di alcuni dei migliori esperti del settore, dall’agronomo Andrea Paoletti all’enologo Donato Lanati, per portare la sua cantina a nuovi livelli di eccellenza.

    Oggi, il suo sogno continua grazie ai figli, Angelo e Francesco Costa, che, con mente lucida e cuore aperto, proseguono l’opera del padre, purtroppo scomparso di recente. Con la stessa passione e dedizione, portano avanti la sua eredità, mantenendo vivo l’amore per questa terra e per il vino che la racconta.

    I numeri della cantina:

    – 113 ettari tra ulivi, boschi e vigneti

    – 14 ettari vitati

    – Tra 300 e 600 metri di altitudine sopra il livello del mare

    – 1000 ulivi DOP di Brisighella, le querce, tartufi bianchi

    – 2020: anno di inizio attività

    I tre vini di Maurizio Costa raccontano ciascuno a modo suo la voce del territorio.

    Il territorio

    Siamo quasi al confine con la Toscana, in un territorio composto di colline tra i 300 e 600 mt slm, boschi, a volte anche pascoli.

    Modigliana vanta un terroir unico, caratterizzato da un suolo straordinario: uno strato di sabbie gialle poggiato su una base di arenaria, costantemente accarezzato dalle brezze appenniniche che, scendendo dolcemente verso il mare, ne influenzano il microclima.

    In questo contesto privilegiato, il Sangiovese esprime al meglio il suo potenziale, dando vita a vini di straordinaria opulenza e raffinata complessità.

    A rendere ancora più prezioso questo ecosistema contribuiscono la presenza di 1000 ulivi DOP di Brisighella, querce secolari e tartufi bianchi pregiati, elementi che arricchiscono il paesaggio e sottolineano la straordinaria vocazione di questa terra per la viticoltura.

    Floss, Rubicone IGT Rosso 2021

    Da uve di Cabernet Franc coltivate a cordone speronato su terreni marnosi e arenacei. Un vino che, già al primo sorso, ti accoglie con tannini vellutati, lunga persistenza e una freschezza tipica del vitigno, accompagnata da una nota sapida di grande eleganza. I sentori di frutta rossa sono delicati, mai invadenti, e perfettamente bilanciati con le spezie dolci. Un Cabernet Franc che ha davvero qualcosa da dire, presentato in una bottiglia da 1 litro, un formato raro e in edizione limitata, con sole 1050 bottiglie numerate.

    Modi, Rubicone IGT Rosso 2021

    Sangiovese, Merlot e Cabernet Franc si uniscono per creare un vino che definirei perfetto per tutti. È il vino che, già dal suo profilo olfattivo, ti prepara a ciò che troverai al palato: un naso con una tendenza dolce e le classiche note di frutta rossa. È il classico “amicone” che sa unire le persone: elegante, giovane e, al contempo, un po’ impetuoso.

    Cento, Romagna DOC Sangiovese Modigliana 2020

    Questo vino rappresenta il cuore del Sangiovese a Modigliana, un vero e proprio regno con sole 300 bottiglie numerate. Il vigneto, datato 1922, è un esempio raro in Emilia Romagna, con viti allevate ad alberello su un terreno ripido, tanto da essere considerato quasi una viticoltura eroica. Con Cento si percepisce davvero l’anima di Modigliana: un incontro perfetto tra freschezza e potenza. La freschezza, portata dalla brezza degli Appennini che scende a mare, si fonde con la potenza delle colline e del difficile territorio che forgiano questo vino. Al naso, la frutta rossa regna sovrana, dalla ciliegia alla susina, mentre un tocco floreale di rosa rossa arricchisce la sua complessità. LEGGI TUTTO

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    Cantina di Venosa vola al ProWein di Düsseldorf

    Dalla Basilicata alla Germania per partecipare a una delle fiere del vino più importanti al mondo, il ProWein di Düsseldorf, in programma dal 16 al 18 marzo, una piazza strategica per far crescere l’export in Europa e nel Paese tedesco, in particolare; anche come possibile canale alternativo di sviluppo agli Stati Uniti, da cui pende la minaccia di possibili dazi, a cui però Cantina di Venosa è poco esposta. L’azienda presenterà al ProWein le nuove annate dell’intera gamma dei vini, con le anteprime dei bianchi e dei rosati dell’ultima vendemmia.
    “La Germania e i Paesi del nord Europa sono strategici per tanti motivi per l’export di Cantina di Venosa, la vicinanza, l’interesse enoturistico per l’Italia e per piccole realtà rurali come la Basilicata, poi la presenza di tanti lucani all’estero, i nostri primi ambasciatori, molti di loro essendo proprietari di ristoranti in Germania, in Svezia, in Austria, in Danimarca. Ma anche – sottolinea il Presidente Francesco Perillo – perché questi Paesi sono un mercato di sbocco oggi molto più sicuro, considerando la minaccia di dazi dagli Usa e le tensioni commerciali e geopolitiche nel mondo. La presenza al ProWein di Düsseldorf sarà dunque una missione carica di aspettative e obiettivi: tanti gli appuntamenti che abbiamo già fissati con importanti buyer. Ma un altro aspetto che ci premia – conclude Perillo – è che tradizionalmente questi Paesi nordici sono attenti ai temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, su cui Cantina di Venosa ha fatto in questi anni passi da gigante: la certificazione Equalitas, il monitoraggio satellitare dei vigneti, il codice etico, il bilancio di sostenibilità e altre buone pratiche”.
    La vendemmia 2024 è stata caratterizzata da due fattori: l’alta qualità delle uve e la bassa quantità del raccolto (un calo del 50% a causa della siccità, rispetto al 2022; mentre nel 2023 un grave attacco di peronospora portò alla vendemmia di appena 14mila quintali di uve). La produzione 2024 è stata di circa 27mila quintali. Il microclima e l’altitudine dei vigneti hanno assicurato uve perfettamente mature e con ottima acidità. Caratteristiche tali che hanno dato vita a vini bianchi e rosati di straordinaria eleganza, fruttati, freschi ed equilibrati, dalla qualità eccelsa, capaci di raccontare al meglio il territorio e le sue peculiarità. I rossi non saranno da meno. LEGGI TUTTO

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    I vini della Calabria sotto i riflettori a Prowein 2025

    I vini calabresi tornano sul palco del Prowein, uno degli eventi enologici più influenti a livello internazionale che, da oltre trent’anni, fa di Düsseldorf capitale del vino e dei distillati, nonché destinazione imperdibile per i più importanti player di settore con oltre 4.000 espositori e circa 12.000 etichette presenti. È in questo scenario d’eccezione che i vini della Calabria, per iniziativa della Regione e con l’impegno di Arsac, si apprestano a presentarsi ad operatori, comunicatori e professionisti del settore durante le degustazioni ai banchi d’assaggio, da domenica 16 a martedì 18 marzo, presso la Fiera di Düsseldorf.“La Germania – sottolinea Gianluca Gallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria – è un mercato strategico per il nostro sistema vitivinicolo, come testimonia l’incremento delle esportazioni da parte delle aziende calabresi e l’avvio di importanti rapporti commerciali con il trade tedesco. Tuttavia, per consolidare la nostra competitività è necessario essere attivi sul fronte della promozione”. Aggiunge l’Assessore Gallo: “Proprio in questa direzione va la nostra partecipazione a Prowein, una manifestazione fra le più rilevanti nel settore vitivinicolo a livello internazionale. Non ci limiteremo a portare le nostre aziende presso lo stand regionale ma abbiamo organizzato una serie di iniziative che coinvolgeranno giornalisti del settore, chef e importanti buyer: prima tra tutti, la cena iniziale dove i vini calabresi saranno i protagonisti del wine pairing. Il tutto finalizzato a rafforzare la presenza dei nostri vini in Germania, anche grazie alla forte comunità italiana e calabrese che vi risiede”. 
    In questa edizione, infatti, la Regione Calabria avrà un ruolo da protagonista in qualità di main sponsor del Meininger award – Excellence in Wine & Spirit, il premio istituito nel 2006, dedicato alle personalità più influenti del settore vino e alcolici. La cerimonia, in programma sabato 15 marzo, vedrà la partecipazione di un parterre di invitati d’eccezione, dalle grandi maison del vino a distributori, sommelier e firme del giornalismo di fama internazionale. In particolare, è in occasione di questa cena esclusiva che i vini calabresi saranno in prima fila: il menu della serata sarà infatti accompagnato da una selezione delle migliori etichette, portavoce di tutte le espressioni della produzione enologica della regione. Un’opportunità unica per raccontare la storia e l’evoluzione dei vini made in Calabria a una platea di carattere internazionale, consolidando questa regione come una delle realtà più interessanti e promettenti del panorama vitivinicolo italiano e del Mediterraneo.
    Un excursus a tutto tondo nell’enologia calabrese che proseguirà durante la giornata di domenica 16 alle ore 16.00 con la masterclass a cura di WEINWIRTSCHAFT, una delle riviste di settore più longeve della Germania. L’appuntamento verterà sul racconto, a cura della redattrice Miriam Müller, delle diverse anime vitivinicole della regione, dai vigneti della costa per poi addentrarsi nell’entroterra, al fine di valorizzare la varietà di territori e di vitigni autoctoni che definiscono il carattere poliedrico dei vini calabresi.
    La due giorni di presenza dei vini bandiera della Calabria vedrà anche l’avvicendarsi di esponenti della stampa tedesca di settore per degustare e approfondire la conoscenza di questa “Calabria Straordinaria”. Di grande rilievo anche l’appuntamento con l’Associazione Italiana Cuochi in Germania organizzato grazie alla collaborazione di Concetta Ragusa, presidente dell’Associazione, con l’obiettivo di esaltare l’abbinamento tra i vini calabresi d’eccellenza, i prodotti tipici e le ricette tradizionali della cucina tedesca. LEGGI TUTTO

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    I vini del Grande Vulcano laziale

    I Vini del Grande Vulcano laziale è il titolo della manifestazione organizzata per il prossimo 22 marzo dalla Fisar Roma e Castelli Romani e che avrà luogo a Frascati. Obiettivo dell’evento è valorizzare e promuovere il vino del territorio a partire dal suo prodotto per antonomasia, il Frascati che, nella versione superiore, è una delle tre Docg della Regione Lazio. Un evento importante per un territorio conosciuto, storicamente, più per la capacità di produzione che per i suoi aspetti qualitativi e che invece ha in sé aspetti di caratterizzazione produttiva non facilmente riscontrabili su altri territori della nostra penisola.Ne è segno l’alta adesione da parte delle cantine che caratterizzano il territorio di Frascati e Castelli Romani: oltre 40 le realtà che esporranno nei banchi d’assaggio i propri vini e che caratterizzeranno la manifestazione a testimonianza di una presenza produttiva che negli ultimi dieci anni ha fatto della vinificazione di qualità un emblema di questo territorio che ha nelle sue caratteristiche geologiche un aspetto estremamente rilevante dal punto di vista della coltivazione vitivinicola. In un territorio nazionale, l’Italia, che ha una biodiversità se non unica al mondo almeno unica a livello europeo, una diversità di vitigni che non ha concorrenti nell’intero pianeta, la viticoltura di questa zona si fonda su un processo geologico che ne caratterizza le basi.
    L’area dei Castelli Romani e del Lazio più in generale si caratterizza perché testimonianza e frutto di una attività vulcanica primordiale che ne ha condizionato la realtà territoriale. I vitigni dell’aerale di Frascati e dei Castelli Romani si radicano nei resti di eruzioni vulcaniche di grande potenza e rilevanza capaci di rivoltare e portare in superficie le presenze minerali e molecolari presenti nel nocciolo del nostro pianeta.
    Sulle “caldare” di questo Grande Vulcano posano le radici dei vitigni del Lazio e in particolare di Frascati e dei Colli Romani. All’attività geologica della Terra primordiale, ma anche a quella attuale, dobbiamo la fertilità del nostro pianeta e, in parte concorrente, alla vita. La capacità del genere umano di affinare la cultura del fare, in questo caso del vinificare, non sarebbe in grado di sostituirsi a questa ancestrale realtà che è il nostro territorio.
    È con queste premesse, questa volontà di far conoscere, che nasce I vini del Grande Vulcano laziale, perché si possano apprezzare al meglio i prodtti, conoscendone le premesse.
    Ad aiutare a comprendere questa realtà la Masterclass del sommelier Francesco Radiciotti che vi accompagnerà alla scoperta del Luna Mater di Fontana Candida. Il “Luna Mater” è un vino simbolo del recupero della grande tradizione vitivinicola del Frascati. Dalla selezione dei vigneti, tutti con un’età media di oltre cinquant’anni, alla vendemmia, rigorosamente manuale e cadenzata nel tempo in base al perfetto grado di maturazione di ogni vitigno. La masterclass ci proporrà una verticale di questo prodotto proponendo le vendemmie 2021, 2019, 2017, 2015, 2012, 2008 a dimostrazione che il Frascati Superiore Docg non è esclusivamente un vino da “pronta beva”, ma è capace di affinare nel tempo e di reinventarsi con il passare degli anni.
    I Vini del Grande Vulcano Laziale, sabato 22 marzo, Mura del Valadier, Frascati
    H 14.00 presentazione alla stampa
    (ingresso gratuito alla manifestazione previa registrazione a prenotazioni@fisar-roma.it specificando la testata)
    h.15-22 apertura banchi d’assaggio
    h 15.00-17.00 Masterclass Luna Mater
    (ingresso gratuito alla stampa previa indicazione in fase di accredito e fino esaurimento posti)
    Per maggiori informazioni www.fisar-roma.it LEGGI TUTTO

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    Tenuta Carretta presenta la sua interpretazione del Nizza Docg con due nuove etichette

    Tenuta Carretta, storica cantina di Piobesi d’Alba, amplia il proprio percorso di valorizzazione delle grandi denominazioni piemontesi con un progetto dedicato al Nizza DOCG. L’azienda rafforza la visione della famiglia Miroglio di investire nei territori più vocati della regione, grazie agli storici vigneti di proprietà nelle Langhe, Roero, Alta Langa e, dal 2012, anche nel Nizza, portando il know-how di Tenuta Carretta nella denominazione che rappresenta l’apice qualitativo del vitigno barbera. Un lungo percorso di ricerca, condotto con un approccio consapevole e sartoriale, ha portato alla nascita di due nuove etichette: il Nizza Docg Bricco Manera 2021, che esprime l’anima più fresca e immediata della denominazione, e il Nizza Docg Riserva Mora di Sassi 2020, che ne valorizza profondità e longevità.“Per Tenuta Carretta, entrare nella denominazione Nizza Docg ha significato affrontare un lungo percorso di approfondimento per comprendere al meglio le potenzialità di ciascun vigneto.” spiega Paolo Scaiola, Direttore Tecnico e winemaker di Tenuta Carretta. “Abbiamo dedicato anni alla conoscenza di questo territorio, individuando tra i 40 ettari di proprietà le parcelle più vocate, per un totale di 7 ettari. Lo step successivo è stato definire uno stile che rispettasse sia la tipicità della denominazione, sia l’identità della nostra cantina. Il Nizza è una denominazione che sta guadagnando sempre più stima e valore e siamo orgogliosi di poter contribuire alla sua crescita con due vini che ne esprimono diverse sfumature di eccellenza.”
    La denominazione Nizza
    La storia del Nizza Docg affonda le sue radici in un percorso di ricerca e selezione iniziato nel 2002, con la nascita della sottozona “Nizza” all’interno della denominazione Barbera d’Asti Superiore Docg, con il preciso obiettivo di mettere in risalto il carattere più profondo e autentico del vitigno coltivato in un’area più ristretta. Nel 2014 il passo decisivo con la nascita della denominazione di origine Nizza Docg, correlata da un disciplinare che ne tutela l’identità e ne sottolinea la forte vocazione territoriale, restringendo il suo areale di produzione a soli 18 comuni rispetto ai 169 previsti dalla Barbera d’Asti e introducendo un basso limite di resa per ettaro.
    “Il Nizza è la più alta espressione della barbera, un vino che nasce da un percorso di valorizzazione lungo e ponderato – spiega Paolo Scaiola – e che si fonda su un territorio fortemente identitario. Da disciplinare di produzione, i vigneti devono trovarsi in situazioni collinari, con esposizioni esclusivamente da sud-ovest e sud-est. Le rese per ettaro sono basse, con un limite massimo di 70 quintali per ettaro, aspetto fondamentale per la barbera in quanto è un vitigno naturalmente molto produttivo, richiedendo importanti diradamenti e molte attenzioni in vigna per esprimere il meglio di sé”.
    Nizza Bricco Manera 2021
    Le annate 2020 e 2021 sono state entrambe caratterizzate da temperature elevate, in un periodo in cui l’evidenza del cambiamento climatico ha iniziato a imporsi con forza. “L’annata 2021 è stata una delle più calde degli ultimi 60 anni. Un gennaio molto piovoso ha permesso alle piante di non soffrire di grande stress ma aprile ha visto una gelata molto importante e repentina – in gergo chiamata “gelata nera” – che ha parzialmente colpito sia i fondovalle che le parti più alte delle colline, causando la perdita del 10% dei primi germogli.” racconta Scaiola. L’estate è stata particolarmente calda, soprattutto tra luglio e agosto, ma le notti fresche hanno contribuito a mantenere un buon equilibrio nella fase vegeto-produttiva. Nonostante le riserve idriche accumulate con le piogge primaverili, il deficit idrico complessivo è stato del 50% in più rispetto alla media, causando un leggero stress idrico alle piante, mitigato però dalla presenza di tufo, capace di trattenere e rilasciare l’acqua con gradualità. Nonostante l’anticipo della vendemmia, iniziata una settimana prima rispetto al consueto, la 2021 è considerata comunque un’annata di ottima qualità, riuscendo a mantenere le note di pienezza e freschezza.
    Le uve del Nizza Bricco Manera provengono da vigneti con esposizione sud-est, con la presenza di tufo in profondità, che consente alle radici di svilupparsi con maggiore facilità, dando origine ad un vino più accessibile e immediato. La vendemmia è svolta manualmente nella seconda decade di settembre. La vinificazione prevede una macerazione di due settimane a temperatura controllata (20-25°C), seguita da un affinamento di almeno sei mesi in tonneaux di rovere francese, per un totale di 18 mesi prima della commercializzazione. Nel bicchiere si presenta con un colore rosso rubino, con riflessi violacei. Il naso è caratterizzato da sentori freschi di ciliegia, vaniglia e spezie dolci, mentre in bocca si distingue per la sua cremosità e per un perfetto equilibrio tra struttura e bevibilità.
    Nizza Bricco Manera 2021, con una produzione di circa 13.000 bottiglie, è disponibile a partire dalla primavera 2025.

    Nizza Riserva Mora di Sassi 2020
    L’annata 2020 si è distinta per abbondanti nevicate invernali, che hanno garantito una buona riserva idrica e apportato dolcezza ai vini. L’inverno, mite e piovoso, è stato seguito da una primavera con precipitazioni moderate, soprattutto concentrate nel mese di maggio, e da un’estate molto calda ma non troppo siccitosa. A settembre, il progressivo abbassamento delle temperature ha segnato il passaggio a un clima autunnale ideale, con giornate luminose e pomeriggi freschi, favorendo un’escursione termica ottimale per lo sviluppo aromatico.
    La vendemmia è risultata di grandissima qualità, grazie a un andamento climatico favorevole e alla qualità delle uve portate in cantina, con un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità. La dolcezza portata dalle riserve idriche accumulate con le nevicate invernali ha reso eventuali lunghi affinamenti superflui, preservando la freschezza tipica della Barbera e dando origine a vini che coniugano austerità e sapori di grande fascino a un facile approccio.
    Il vigneto Mora di Sassi si trova in territorio di Nizza Monferrato, in una delle zone più vocate della denominazione. Esposto a sud-ovest, a un’altitudine compresa tra i 150 e i 350 metri sul livello del mare, si contraddistingue per il suolo di tessitura sabbiosa, con depositi marini molto grossolani, e per l’alta concentrazione di tufo superficiale che rende il suolo difficile da penetrare dalle radici, inducendo uno stress naturale nella vite che porta a una maggiore concentrazione nel frutto. Naturalmente vocato alla produzione di un Nizza Riserva, questo vigneto richiede cure accorte, come un più spinto diradamento della produzione.
    La vinificazione prevede una macerazione che può raggiungere anche le quattro settimane, con una parte svolta direttamente in tonneaux, seguita da un affinamento di 12 mesi in barriques di rovere francese. Dopo due anni di affinamento in bottiglia, per un totale di 30 mesi minimo dalla vendemmia, il Nizza Riserva Mora di Sassi 2020 sarà disponibile sul mercato in autunno, con una tiratura limitata di sole 3.000 bottiglie.
    Nel calice, il vino si distingue per un colore più intenso, con sfumature porpora. Al naso esprime una grande ampiezza aromatica, con spezie, cacao e frutta nera, mentre al palato è succoso e persistente, caratterizzato da note di prugna, da una struttura importante e da una lunga persistenza. LEGGI TUTTO