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    Il mosaico enologico de L’Altra Toscana

    Palcoscenico internazionale per la quarta edizione de L’Altra Toscana, all’interno della quale giornalisti, enotecari, ristoratori, buyer e opinion leader si sono riuniti per scoprire le Denominazioni meno note ma ricche di innovazione. Francesco Mazzei, a capo dell’Associazione L’Altra Toscana e presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, ha commentato con entusiasmo:

    “Siamo soddisfatti del riscontro ottenuto, a conferma dell’interesse crescente verso proposte enologiche che sanno rispondere a un mercato in costante evoluzione.”

    L’evento ha dato voce a tredici DOP e IGP, tra cui Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e IGT Toscana che, insieme, rappresentano circa il 40% dell’intera produzione toscana. Dalla freschezza dei bianchi, ottenuti sia da vitigni autoctoni come il Vermentino sia da varietà internazionali, ai rossi e rosati a base di Sangiovese e ai blend arricchiti da altre varietà, ogni proposta racconta una storia di territorio e innovazione.

    “Per quanto riguarda gli assaggi, ci sono state alcune conferme, come il Syrah di Cortona, e qualche parziale delusione, in particolare nei bianchi della Maremma Toscana, mediamente buoni ma senza particolari spunti di originalità. In positivo, mi ha sorpreso il Ciliegiolo Maremma Toscana Doc, che ha saputo emergere incarnando la richiesta attuale di vini più snelli, di grande bevibilità e freschezza, rispondendo in modo impeccabile alle nuove esigenze del mercato.

    Tradizionalmente impiegato per tagli in blend a base di Sangiovese, il Ciliegiolo oggi si distingue per la sua identità forte e versatile. Su un totale di 1.200 ettari coltivati in Italia, 550 sono in Toscana, con 310 concentrati nella Maremma (provincia di Grosseto). In questa realtà, il Ciliegiolo, seppur rappresentando ancora meno dell’1% dei vigneti toscani, è il quarto vino per ettolitri imbottigliati: si contano infatti circa 400mila bottiglie prodotte all’interno della denominazione Doc Maremma Toscana, su un totale di 7 milioni.

    L’Altra Toscana si conferma come una vetrina di eccellenza e diversità, capace di valorizzare territori e produzioni che, pur essendo spesso poco conosciuti, offrono spunti innovativi e autentici. Con la prossima edizione già programmata per febbraio 2026, il percorso di valorizzazione e comunicazione intrapreso dagli organizzatori continua, mantenendo alta l’attenzione su una Toscana del vino in continua evoluzione.

    In copertina Francesco Mazzei LEGGI TUTTO

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    Donne, Vino e Innovazione: a Catania il convegno delle Donne del vino Sicilia

    Con il convegno Donne, Vino e Innovazione, l‘Associazione Donne del vino Sicilia riunirà esperti, ricercatori e professionisti del settore per discutere del ruolo delle donne nel mondo del  vino che oggi si confronta con la tecnologia. La conferenza stampa di presentazione si è tenuta a Catania presso Inside wine bar.Il convegno di Catania, in anteprima nazionale, declinerà il tema annuale dell’Associazione Nazionale Donne del Vino – quest’anno dedicato a Donne e Innovazione – e approfondirà il contributo delle donne, le strategie e le soluzioni per governare le sfide attuali del mondo del vino che derivano dall’innovazione e dalla tecnologia. Un’occasione per un confronto e dibattito che mette al centro le professionalità delle donne e la loro competenza, con l’obiettivo di evidenziare la spinta innovativa del mondo femminile.
    “Innovazione per le Donne del Vino significa supportare la ricerca, investire per sviluppare nuove tecnologie per arginare uno dei beni più preziosi: l’acqua, tutelare i territori e le comunità, dare opportunità ai giovani mediante il loro coinvolgimento in progetti di ricerca e sviluppo enologico, anche grazie alla collaborazione con università ed enti di ricerca, educare la società civile al rispetto dell’ambiente, trovare dei nuovi linguaggi di comunicazione che avvicinino i giovani al vino e al bere consapevole”- commenta Roberta Urso, presidente regionale Donne del Vino Sicilia.
    Il talk dell’1 Marzo si aprirà con il contributo di Agata Matarazzo, docente del Dipartimento Economia e Impresa UniCT, che parlerà di “La tecnologia blockchain come strumento di tutela delle eccellenze nel settore enologico”. Seguirà l’intervento della professoressa Elisabetta Nicolosi (Docente Dipartimento Agricoltura, Alimentazione, Ambiente UniCT) su “Ricerca e formazione”.
    Di cambiamenti nella comunicazione del vino e del ruolo dell’intelligenza artificiale, “Comunicare il vino: intelligenza umana e artificiale”, ne discuterà Valeria Lopis, donna del vino e giornalista. Aurora Ursino, presidente dell’Ordine Agronomi e Forestali Catania approfondirà il tema “Innovazione in agricoltura e possibili strumenti per incentivare l’innovazione tecnologica”. In chiusura, l’intervento di Francesco Reda, responsabile robotics Strano S.P.A su “La robotica e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale negli strumenti a supporto dell’agricoltura”.
    Dopo il convegno, “Le donne del vino” incontreranno ospiti e partecipanti in un brindisi conviviale presso l’Atelier- Museo di Marella Ferrera dove sarà possibile visitare la mostra guidata “A tavola con i Florio” e degustare i vini “innovativi” delle associate produttrici.
    “Sara certamente una giornata intensa e ricca di nuovi spunti di riflessione e condivisione, certamente stimolate dai luoghi che ci ospiteranno, fucine di idee ed innovazione, quali lo spazio di co-working Isola e l’atelier Museo di Mariella Ferrera, che ringrazio per la disponibilità”- conclude Roberta Urso. LEGGI TUTTO

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    I Migliori Vini Italiani 2025. Schenk Italia premiata da Luca Maroni come azienda produttrice dell’anno

    “Essere premiati da Luca Maroni come azienda produttrice dell’anno ci riempie di orgoglio e soddisfazione. Siamo una squadra che tende a concentrarsi maggiormente sul futuro piuttosto che sul passato, ma questo riconoscimento ci ha permesso di guardare indietro e ripercorrere le tappe di un lavoro che stiamo portando avanti da 15 anni e che, dal 2011 ad oggi, ha trasformato l’azienda da imbottigliatrice a produttrice di vini di alta qualità. Vini che produciamo direttamente all’interno delle nostre cantine di proprietà dislocate nei territori italiani più vocati alla viticoltura, quali: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene dove ha sede la cantina Bacio della Luna; Montepulciano, nella toscana del Nobile che ospita la cantina Lunadoro e il Salento, dove abbiamo oltre 100 ettari coltivati a biologico delle Tenute Masso Antico.”.
    Queste le parole di Daniele Simoni, AD di Schenk Family Italia, all’indomani della premiazione di Schenk Italia come migliore azienda produttrice dell’anno durante la serata di galà organizzata per l’inaugurazione della manifestazione romana dedicata a “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni, in programma dal 21 al 23 febbraio al Salone delle Fontane dell’EUR.
    Un riconoscimento che arriva dopo la triplete di Tenute Masso Antico, il marchio pugliese di proprietà di Schenk Italia, che anche quest’anno ha ottenuto da Luca Maroni il massimo punteggio, i 99 punti, per tre dei suoi vini di punta, in particolare: il Masso Antico Fiano del Salento, il Masso Antico Primitivo Rosé e il Masso Antico Primitivo del Salento da uve leggermente appassite.
    “Il premio per il miglior produttore secondo l’Indice Qualiquantitavo Totale è, a mio avviso, il più importante – sottolinea Luca Maroni, tra i più importanti critici del vino italiano e autore del rinomato “Annuario dei Migliori Vini Italiani” – pochi i players in Italia e nel mondo capaci come Schenk Italia di produrre milioni di bottiglie di sì alto indice di piacevolezza e qualità/prezzo. Chapeau!”. LEGGI TUTTO

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    Golf tra i vigneti per promuovere l’enogastronomia della Valle Arroscia

    Nella prestigiosa sede del Golf di Garlenda è stato presentato, alla presenza della presidente incoming del club Cristina Costa, del sindaco di Garlenda e presidente delle Antiche Vie del Sale Alessandro Navone, del sindaco di Ranzo Giancarlo Cacciò, dal vicepresidente incoming e responsabile eventi del Golf Club Daniele Capello, del direttore della scuola di golf Bruno Olivetti, dello chef Ugo Vairo e del destination manager di Ranzo Franco Laureri, il primo evento che unisce, tra i filari, golf, cibo, vino e olio nella formula del team building. L’educational si svolgerà giovedì 22 maggio 2025 ed è finalizzato a testare, per la bassa stagione, il team building come prodotto turistico per il segmento aziendale.Il progetto, impostato sulla filosofia di imparare a fare squadra, attraverso prove che spaziano dal golf alle prove di cucina ed enologia, coniuga l’eccellenza dell’enogastronomia del Ponente Ligure con una inusuale esibizione di golf tra i vigneti di Pigato di Ranzo.Organizzato dal Golf Club di Garlenda in collaborazione con il Comune di Ranzo e promosso dall’Associazione Antiche Vie del Sale, questo innovativo evento si pone l’obiettivo di promuovere il golf come gioco di squadra unitamente al patrimonio di eccellenze colturali dell’alta Valle Arroscia: dall’aglio di Vessalico al Pigato, dai tartufi all’olio extravergine di olive taggiasche. Il progetto “Golf, Food e Wine in Team Building”, nato nell’ambito del progetto “Ranzo Is Wine”, intende promuovere la sostenibilità e la valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso lo sport all’aria aperta.
    I partecipanti, divisi in squadre, saranno coinvolti in diverse attività, alternandosi tra prove sportive ed enogastronomiche, tutte pensate per rafforzare lo spirito di squadra. Le squadre si sfideranno in un’esibizione di golf tra i suggestivi vigneti di Ranzo, guidati da maestri della scuola di Garlenda che li accompagneranno nella competizione. I concorrenti metteranno alla prova le loro capacità sensoriali per riconoscere le caratteristiche distintive dell’olio extravergine di oliva Taggiasca, sotto la guida di esperti del settore. Successivamente, si cimenteranno nella preparazione della tradizionale salsa ligure utilizzando il mortaio, unendo abilità manuale e conoscenza delle ricette antiche. Inoltre, saranno guidati dal sommelier Augusto Manfredi in una sfida di degustazione del vino Pigato, scoprendo i segreti di questo pregiato vino locale.
    L’evento si concluderà con una prova di cucina sotto la guida dello chef Ugo Vairo del ristorante Gallo della Checca, durante la quale le squadre prepareranno un risotto al Pigato, mettendo alla prova le loro abilità ai fornelli. La manifestazione rappresenta un’opportunità unica per trasformare l’esperienza del team building in un prodotto turistico innovativo, capace di coniugare sport, e cultura del territorio. “Golf, Food e Wine tra i filari” si propone di diventare un appuntamento annuale nel calendario degli eventi dedicati alla promozione dell’entroterra, offrendo alle aziende pacchetti personalizzati per i propri manager e dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Al via la prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti

    Unire la cultura enoica a quella narrariva, raccontando delle storie attraverso vini e parole: è l’obiettivo della prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti. L’iniziativa promossa da Mandrarossa, azienda vinicola di Menfi (Agrigento), rappresenta l’impegno della realtà sicana nel campo culturale e riflette i valori di qualità e innovazione che caratterizzano la sua produzione. Da oltre venticinque anni, infatti, Mandrarossa si dedica alla ricerca e allo studio del territorio, sviluppando metodi di lavoro basati sull’analisi delle varietà di uva, dei suoli e dei sistemi di irrigazione. Il progetto letterario rappresenta quindi il naturale proseguimento del cammino intrapreso da Mandrarossa: se ogni vigneto descrive una storia attraverso i suoi vini, ora l’azienda si apre a nuovi racconti in forma scritta. L’obiettivo è promuovere la cultura e la narrativa creando un connubio tra le storie racchiuse nelle etichette e quelle che prendono vita attraverso la letteratura, traendo ispirazione dalla tenacia della palma nana, emblema del brand, che prospera anche in ambienti aridi.Il concorso si propone così di rivelare una Sicilia inaspettata, ricca di potenziale culturale ed enologico. Verrà proclamato un primo premio assoluto, con il Premio Narrativa Mandrarossa, seguito da un secondo e terzo classificato. Ci saranno inoltre cinque sezioni tematiche dedicate ai vini dell’azienda: Cavadiserpe per i gialli, Bertolino Soprano per le favole, Calamossa per l’opera prima, Cartagho per i romanzi storici, Urra di Mare per la categoria dedicata alla sostenibilità, all’ambiente e alla paesologia.
    “Il vino è cultura – spiega Giuseppe Bursi, Presidente di Mandrarossa – e racconta la storia e le radici di un territorio, della sua gente, delle sue tradizioni, in particolare quella viticola di Menfi, sulla costa sud occidentale siciliana. Con Mandrarossa, marchio di punta di Cantine Settesoli, abbiamo deciso di continuare a investire in cultura, che significa sviluppo, identità, crescita, sguardo al futuro, sostegno alle librerie indipendenti ed esempio per le giovani generazioni. Leggere apre la mente e consente di sperimentare nuovi percorsi ed esperienze”.
    Il premio ha inoltre l’obiettivo di riconoscere e valorizzare l’impegno delle librerie indipendenti, protagoniste nella promozione della cultura italiana, coinvolgendole attivamente nella giuria territoriale. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ricoperto il titolo di capitale della cultura dal 2015 a oggi, incluse le finaliste per il 2025, con l’aggiunta di Roma, Milano e Napoli. La selezione delle opere proposte dalle librerie sarà affidata a una giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale: Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova avranno il compito di valutare i titoli in concorso e di designare i vincitori.
    La cerimonia di premiazione si terrà il 28 giugno 2025 ad Agrigento, nella Valle dei Templi. Il giorno seguente il Premio Mandrarossa offrirà alla città di Agrigento lo spettacolo Il romanzo della Bibbia, adattamento teatrale dall’omonimo libro di Aldo Cazzullo (HarperCollins), di e con Aldo Cazzullo insieme a Moni Ovadia, con musiche di Giovanna Famulari.
    Il concorso è stato presentato alla stampa il 19 febbraio, nella sala Cinema dell’Europa Experience – David Sassoli di Roma. Hanno preso parte alla conferenza il Responsabile delle Relazioni istituzionali dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia Fabrizio Spada, il Vicepresidente della Camera dei Deputati on. Giorgio Mulè, l’on. Giovanna Iacono, membro della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione – Camera dei Deputati, Giuseppe Bursi, Presidente delle Cantine Settesoli – Mandrarossa, Claudia Origoni, Presidente del Premio Letterario Mandrarossa. L’incontro è stato moderato da Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Cantine Settesoli – Mandrarossa. LEGGI TUTTO

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    A Genova l’evento “La Gloria nel Bicchiere” di AIS Liguria

    Genova. Martedì 18 marzo 2025, alle ore 18.45, al Grand Hotel Savoia di Genova (Via Arsenale di Terra, 5) l’Associazione Italiana Sommelier della Liguria promuove l’evento “La gloria nel bicchiere – I calici da vino, questi (s)conosciuti!”. Con questa iniziativa, Ais Liguria lancia un nuovo ciclo di appuntamenti, legati alla cultura, all’arte e alla didattica.A condurre l’evento la storica dell’arte Federica Spadotto e il sommelier e designer, ideatore della Linea Umana di Rona, Maurizio Dante Filippi. Presenti all’incontro anche Sandro Camilli, presidente nazionale Associazione Italiana Sommelier, e Marco Rezzano, presidente Ais Liguria.
    Inseparabile compagno del vino e solitamente relegato al ruolo di gregario, il calice verrà presentato all’insegna di un nuovo punto di vista, volto a indagarne l’immagine, il ruolo, il significato attraverso i secoli. Dall’antichità medio-orientale ai nostri giorni, Federica Spadotto passerà in rassegna i più significativi esiti del bicchiere come protagonista della storia e della società, oltre che di capolavori pittorici dell’Europa intera. La prospettiva che ne sortisce vede il consueto contenitore del vino divenire, di volta in volta, preziosa opera d’arte, status symbol e metafora dei sentimenti, oltre che immancabile protagonista del banchetto.
    «Il calice è lo strumento attraverso il quale portiamo il vino nella nostra intimità, gli diamo una forma – racconta Maurizio Dante Filippi –, quella forma che ci consente di avere una prima impressione, una convinzione della quale inconsciamente cerchiamo conferma o smentita. Ci concentriamo sul vino senza considerare che quello strumento può condizionarne ogni aspetto che verrà. Ma la domanda da porsi è “si sceglie il giusto calice per il giusto vino oppure il giusto calice in virtù di ciò che mi aspetto dal vino?”: un dilemma cui durante l’incontro proveremo a dare una spiegazione esaminando l’una dopo l’altra le caratteristiche capaci di influire sulle nostre percezioni e in quali di queste il calice ha ruolo».
    Dopo l’incontro, alle ore 20.30, è previsto un momento di assaggio con degustazione delle gemme, le eccellenze dei vini italiani.
    Info e iscrizioni: https://www.aisliguria.it/eventi/1189-la-gloria-nel-bicchiere-i-calici-da-vino-questi-s-conosciuti-.html LEGGI TUTTO

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    Tenuta Mazzolino: Ecco Gisella! Il Pinot Nero super cru che si fa notare

    Tenuta Mazzolino ha una nuova protagonista nella sua famiglia enoica, e stavolta ha le piume! Dopo Henry – l’asino mascotte sull’etichetta di Pinot Nero in edizione limitata, che ha fatto parlare di sé lo scorso anno – arriva l’oca Gisella a personalizzare la bottiglia del super cru, annata 2018.
    Non è solo un vino, ma un’esperienza da collezionare: 837 bottiglie, ognuna con una veste grafica unica, perché Gisella ama farsi notare!  È un Pinot Nero frutto di una visione audace: vent’anni fa il nonno di Francesca Seralvo – terza generazione oggi alla guida della cantina – e l’enologo greco-francese Kyriakos Kynigopoulos decisero – sfidando la tradizione – di piantare una vigna di Pinot Nero che guardava a est.  Una scelta coraggiosa, pensata per affrontare i cambiamenti climatici e dare vita a un vino di carattere, profondo e raffinato. La selezione proviene dal clone 115, quello che i borgognoni intransigenti considerano il non plus ultra e che Kyriakos stesso definisce “classe pura!”
    “Al primo assaggio ci si sono illuminati gli occhi: un mix di freschezza, profondità, carattere”, rivela Francesca. “Con la vendemmia alle porte, in un’annata meno estrema della 2017 ma sempre segnata dal cambiamento climatico, non potevamo fare altro che raccogliere di nuovo, in purezza, quella parcella esposta alla brezza dell’oriente. Gisella è un omaggio al nostro spirito pionieristico: ci piace pensare che, come le oche della mitologia romana hanno salvato il Campidoglio, Gisella vegli sulle nostre vigne e sui nostri vini.”
    Dopo un affinamento paziente, il vino è pronto per essere scoperto e apprezzato dai veri intenditori. Gisella arriva in una cassetta di legno da tre bottiglie, perfetta per chi vuole aggiungere un pezzo unico alla propria cantina… o semplicemente godersi un sorso di qualcosa di straordinario. Ogni bottiglia è speciale, con etichette una diversa dall’altra che celebrano la personalità e il carattere di questa iconica oca che di volta in volta indossa un “pigiama” diverso (proprio come per Henry). È il nuovo capolavoro in bottiglia di Tenuta Mazzolino. LEGGI TUTTO

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    L’Abruzzo alla Slow Wine Fair 2025: 37 cantine in vetrina con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo

    Dal 23 al 25 febbraio 2025, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo torna protagonista alla quarta edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere in collaborazione con Slow Food. Un appuntamento che celebra il vino buono, pulito e giusto, promuovendo una viticoltura rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.
    In questo contesto, il Consorzio rappresenterà la ricchezza e l’identità vitivinicola dell’Abruzzo con uno stand consortile (Pad 20 | C4 desk 1-37) che ospiterà trentasette cantine del territorio. Un’opportunità per scoprire e degustare vini che sono espressione autentica di un impegno condiviso verso sostenibilità e valorizzazione del territorio.
    Lunedì 24 febbraio alle ore 14, i riflettori si accenderanno su uno dei vini più iconici della regione con la masterclass “Cerasuolo d’Abruzzo, il vino del futuro?“. Un incontro per approfondire le peculiarità di un vino contemporaneo e allo stesso tempo simbolo della tradizione abruzzese, sempre più apprezzato nel panorama enologico internazionale.
    “Come Consorzio, abbracciamo pienamente la filosofia di Slow Wine, perché oggi più che mai la sostenibilità in agricoltura deve essere una priorità condivisa.” Spiega Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Sostenibilità significa rispetto per l’ambiente, tutela del territorio e valorizzazione del lavoro dei viticoltori, che con dedizione e impegno portano avanti una tradizione fatta di qualità e autenticità, nonostante le sfide che ogni annata presenta.”
    La Slow Wine Fair 2025 si preannuncia come un’edizione speciale, con un focus sulla sostenibilità lungo tutta la filiera del vino, dalla vigna al packaging fino alla distribuzione. Inoltre, per la prima volta, l’evento si svolgerà in contemporanea con SANA Food, il nuovo concept dedicato alla sana alimentazione, offrendo ai visitatori un’esperienza ancora più completa e immersiva. LEGGI TUTTO