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    Federvini: Perdite ingenti per vini e spirits anche nel settore HoReCa

    Sandro Boscaini, Presidente di Federvini, partecipando all’International HoReCa Meeting all’evento “L’Ho.Re.Ca. oltre il Covid, fra sostenibilità e rilancio del Made in Italy” ha sottolineato come la chiusura di tutti i canali legati all’ospitalità e alla socialità e il blocco dei flussi turistici abbiano impattato profondamente sui settori rappresentati dalla Federazione. I vini, i liquori, i […] LEGGI TUTTO

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    Ottimi riscontri negli Stati Uniti per i vini della Maremma Toscana

    “Anche se abbiamo ovviamente potuto partecipare solo virtualmente agli eventi negli Stati Uniti, è stato importante vedere con quanta curiosità ed interesse gli operatori del settore si siano approcciati ai vini della Maremma e al territorio da cui provengono”, racconta il presidente del Consorzio Francesco Mazzei che assieme al direttore Luca Pollini ha “guidato” gli […] LEGGI TUTTO

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    Anche le Marche partecipano all’iniziativa benefica “Il pacco della ripartenza”

    C’è anche la cantina Vigneti Vallorani di Colli del Tronto (Ascoli) tra le nove aziende vitivinicole italiane protagoniste dell’iniziativa benefica “Il pacco della ripartenza”, che mira a trasformare uno dei simboli più forti della convivialità in un’occasione preziosa per sostenere una parte di imprese e cittadini colpita duramente dalla pandemia. Il progetto iniziale, partito a […] LEGGI TUTTO

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    L’enoturismo come leva strategica per la ripartenza

    È il primo manuale dedicato all’enoturismo pubblicato dopo l’approvazione della norma nazionale, scritto a quattro mani da chi, da prospettive differenti, vive l’impegno di valorizzare il comparto del vino italiano. “Turismo del vino in Italia. Storia, normativa e buone pratiche” (Edagricole) è il titolo del volume, scritto dal senatore Dario Stefàno – autore della legge […] LEGGI TUTTO

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    Terlaner Rarity 2008: la storica Cuvèe incontra la longevità

    È un…Terlaner! Cantina Terlano svela il nuovo vino rarità in edizione limitata, ambasciatore dell’inconfondibile unicità del terroir d’origine. “Da molti decenni realizziamo la Cuvèe ‘Terlaner’ a base di Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon, da cui otteniamo vini complessi e armoniosi”, afferma l’enologo Rudi Kofler. Il nuovo “Terlaner Rarity 2008” è dunque il testimone di una […] LEGGI TUTTO

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    Valdo Spumanti: fatturato 2020 a 65 milioni di euro, ottimismo per il futuro

    Valdo Spumanti chiude il 2020 con un fatturato di circa 65 milioni di Euro, in linea con l’esercizio dell’anno precedente, e un’EBITDA intorno al 10%; su questa base l’azienda di Valdobbiadene, fondata nel 1926, guarda al futuro con ottimismo e persevera con la strategia della qualità totale e del valore. In un anno caratterizzato dalla […] LEGGI TUTTO

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    Valdo Spumanti: fatturato 2019 a 65 milioni di euro, ottimismo per il futuro

    Valdo Spumanti chiude il 2020 con un fatturato di circa 65 milioni di Euro, in linea con l’esercizio dell’anno precedente, e un’EBITDA intorno al 10%; su questa base l’azienda di Valdobbiadene, fondata nel 1926, guarda al futuro con ottimismo e persevera con la strategia della qualità totale e del valore. In un anno caratterizzato dalla […] LEGGI TUTTO

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    Intervista a Robert Joseph, editor di Meininger’s Wine Business International

    Tempo di lettura: 3 minuti

    Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Robert Joseph, importante personaggio del panorama del vino a livello internazionale, in merito all’argomento della lezione che terrà durante il weekend conclusivo della sesta edizione del corso in Marketing Internazionale del Vino.

    L’industria del vino, secondo Joseph, ha bisogno di cambiare punto di vista nella comunicazione dei propri vini, per avvicinarsi maggiormente al consumatore finale.Robert Joseph ha una lunga esperienza come editor per Meininger’s Wine Business International, è consulente per aziende del calibro di Accolade, Torres, Origin, Changyu in Cina e Chateau Malartic Lagravière oltre ad essere comproprietario di un marchio di vino – le Grand Noir – che vende 3,8 milioni di bottiglie in oltre 50 paesi.

    Puoi presentarti brevemente per coloro che potrebbero ancora non conoscerti?

    Il mio background è eterogeneo, sono cresciuto nell’hotel e nel ristorante dei miei genitori, dove fin da piccolo ho avuto modo di avvicinarmi al vino legato al mondo dell’ospitalità.

    Successivamente sono andato a vivere in Borgogna, dove lavorando in una piccola azienda ho avuto modo di imparare approfonditamente gli aspetti tecnici del come coltivare una vigna e del come affrontare le sfide quotidiane che portano alla creazione di un grande vino.

    Tornato in Gran Bretagna, ho iniziato la carriera giornalistica, scrivendo libri e articoli su numerose riviste di settore. Questo mi ha permesso di espandere la mia conoscenza a livello internazionale, venendo a contatto con una grandissima varietà di vini e di punti di vista diversi.

    Circa quindici anni fa ho avuto un netto cambio di direzione, ho deciso di creare il mio marchio di vino nel sud della Francia, diventando allo stesso tempo un consulente per l’industria del vino.

    Questo cambiamento mi ha permesso di scoprire aspetti diversi di questo settore per comprendere meglio il business del vino e cercare di capire il motivo per cui le persone comprano o non comprano un determinato vino.

    In occasione dell’ultima lezione del MIV, parlerai di un nuovo approccio al vino che si collega alla tua ultima pubblicazione, disponibile entro la fine dell’anno. Di cosa si tratta?

    Storicamente abbiamo avuto modi diversi di categorizzare il vino: tipologia, origine, varietà, qualità, punteggio e altro.

    Ciò che manca, credo, sia guardare il vino dal punto di vista di chi lo compra in negozio o al ristorante, che non necessariamente presta attenzione a denominazioni e varietà, ma che potrebbe comprare il vino per fare un regalo, per fare buona impressione o semplicemente per rinfrescarsi.

    Più ci si sposta in quest’ottica e più si inizia a capire il valore attribuito dalle persone al vino. Cosa sta succedendo nelle menti dei consumatori? Perché sceglieranno questa bottiglia piuttosto che un’altra?

    Raramente parliamo dei cambiamenti che stanno avendo luogo nella wine industry. Ad esempio in Francia il consumo di vini rosati in bag-in-box sta aumentando.I consumatori comprano il rosè pensando da dove viene, al territorio o alla varietà o stanno semplicemente comprando una bevanda? Acquistano un prodotto funzionale da un supermercato, come l’olio d’oliva e il detersivo con cui la bottiglia condivide il carrello della spesa? O stanno acquistando un manufatto artigianale con un senso del luogo e del tempo? è un lusso per sentirsi bene? O una protesta coltivata biologicamente contro il mondo industrializzato?

    Questo modo di pensare è insito nella mente del consumatore ma spesso e volentieri non è il modo in cui l’industria del vino pensa alla comunicazione dei propri prodotti.

    Quali potrebbero quindi essere i benefici per un wine business manager nel tenere in considerazione questo nuovo approccio?

    Risulta sempre più evidente che negli ultimi 10 anni il cambiamento nel packaging e soprattutto nella comunicazione, sono sempre più veloci.

    Le aziende all’avanguardia in settori come il travel e il fashion stanno mettendo sempre più impegno e competenza nella definizione della personalità del servizio o del prodotto venduto e nell’analisi delle personalità dei clienti che hanno maggiori probabilità di acquistare. Questi concetti sono invece nuovi per il vino.

    I professionisti che lavorano nel settore del vino nel 2021 devono riuscire a immedesimarsi e a fare questo switch di paradigma in termini di packaging, comunicazione, marketing e vendita, a livello nazionale ma soprattutto dal punto di vista internazionale.

    L’azienda vitivinicola ha la possibilità di capire perché e come le persone comprano e bevono il vino. A partire da questa analisi, adattare la comunicazione del proprio prodotto in relazione a chi lo beve potrebbe essere un’arma vincente.

    Redazione WineJob LEGGI TUTTO