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    Aqua di Venus Toscana IGT 2020, la nuova dedicata all’anima femminile della Maremma

    Oggi 08 marzo 2021, nel giorno dedicato alle donne, Ruffino, storica azienda vitivinicola di Pontassieve, sinonimo di Toscana nel mondo dal 1877, presenta ufficialmente un nuovo vino: Aqua di Venus Toscana IGT 2020. La linea Aqua di Venus, nata ad aprile 2020 con il rosato, in un omaggio all’arte e alla femminilità, si arricchisce ora di un’espressione in bianco che racconta un’altra anima della costa maremmana: aromi intensi con un carattere deciso e seducente.
    La particolare texture della bottiglia che contraddistingue la linea Aqua di Venus e il cui concept è ispirato ad una delle più iconiche opere d’arte del Rinascimento italiano, la Nascita di Venere di Botticelli, riprende nel vetro i tratti della conchiglia da cui nasce la dea, sinonimo da sempre di raffinata bellezza, armonia ed eleganza. Grazie alla traforatura sull’etichetta, la luce attraversa la bottiglia e ricorda il caldo e l’intenso sole della costa toscana. Eleganza e femminilità nella cura di ogni dettaglio.
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    Aqua di Venus Toscana IGT bianco è un blend che racconta e rappresenta un territorio. Il Vermentino, il vitigno dei grandi vini della costa toscana, è la base a cui si accompagnano lo Chardonnay, che conferisce ampiezza, e il Sangiovese vinificato in bianco, in una veste inusuale e innovativa, a dare struttura, carattere e unicità.
    Le uve di Vermentino e Sangiovese vengono raccolte nell’area costiera del sud della Toscana, in Maremma, mentre le uve di Chardonnay provengono dalla Tenuta La Solatìa in prossimità del piccolo borgo medievale di Monteriggioni, vicino Siena. I vigneti, situati sulla costa maremmana, crescono su terreni ricchi di sostanza organica e ferro, a tessitura argillo-sabbiosa.
    La loro posizione permette alle viti di godere di una perfetta esposizione e dell’influsso della vicinanza al mare. Un’area che beneficia di estati secche, calde, e della frequente brezza marina, importante per avere uve sane e perfettamente mature, oltre che caratterizzate da grande ricchezza aromatica.
    Per la produzione di Aqua di Venus Bianco ogni varietà viene raccolta nel periodo di perfetta maturazione. I grappoli raccolti a mano, una volta giunti in cantina, vengono sottoposti ad una pressatura soffice per non dissipare i profumi primari. Soltanto la parte di mosto fiore, dopo l’illimpidimento naturale, viene selezionata per la fermentazione alcolica in acciaio a temperatura controllata. Il vino affina poi per almeno un mese in bottiglia.
    Aqua di Venus Toscana IGT si presenta al calice di un color giallo paglierino. Al naso si distinguono intensi aromi di frutta a polpa bianca e tropicale che si alternano a note agrumate accompagnate da un’intensa mineralità. Seguono sentori di macchia mediterranea come salvia e rosmarino.
    Al palato ritornano gli agrumi tipici del Vermentino, l’armonia e la morbidezza dello Chardonnay, seguiti dalla struttura e dal carattere del Sangiovese. Un sorso sapido e minerale che non stanca mai. Un grande vino bianco che seduce con la sua ricchezza aromatica, perfetto per sublimare una cena importante.
    #aquadivenus #sorsidibellezza #sipsofbeauty
    Ruffino, fondata nel 1877 a Pontassieve, vicino Firenze, è sinonimo di storia del vino in Toscana. Grandi classici toscani, vini come Chianti Classico Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro, Chianti Ruffino e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi continuamente con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e al lancio di vini giovani ed innovativi come la linea Aqua di Venus.
    A fine 2011, Ruffino è stata acquisita da Constellation Brands, la più importante azienda vinicola americana, e una elettrizzante nuova pagina dell’affascinante storia di Ruffino è pronta per essere scritta. L’attenzione alla sostenibilità riveste un ruolo centrale nella strategia aziendale: con l’acquisizione nel 2018 di due tenute in Veneto, per la produzione di Prosecco, è cominciata la transizione al biologico che porterà entro pochi anni ad avere tutti i vigneti Ruffino a conduzione biologica.
    Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio, la Toscana, e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e del Vivere di Gusto. LEGGI TUTTO

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    La Montina Franciacorta cresce guardando al futuro

    La Montina Franciacorta, storica azienda vinicola della famiglia Bozza di Monticelli Brusati (BS), mette a segno un ulteriore passaggio nel suo percorso di crescita e rinnovamento, con l’ingresso alla direzione commerciale di Gianluca Cittadini. Forte di un solido retaggio dei suoi fondatori – i fratelli Vittorio, Gian Carlo e Alberto Bozza – la strategia di crescita sui mercati nazionale ed internazionale impressa negli ultimi anni da Michele e Daniele Bozza, seconda generazione alla guida dell’azienda franciacortina che si avvicina ai 35 anni di attività, punta ad un consolidamento del posizionamento del brand in Italia e ad un’ulteriore espansione all’estero.
    Gianluca Cittadini, 47 anni, proviene da diverse esperienze manageriali nel mondo del vino: a partire da un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti (dove si è occupato di promozione e di strutturazione di reti di vendita per diverse cantine), proseguendo poi come responsabile commerciale in primarie aziende del Nord Italia, ampliando la propria esperienza sui mercati internazionali (fra le ultime Botter SpA, Cantina Valpolicella Negrar e la Collina dei Ciliegi). Cittadini collaborerà con Michele Bozza che, in occasione del nuovo ingresso, assume il ruolo di General Manager e Daniele Bozza in qualità di Responsabile commerciale Italia, andando ad implementare la struttura manageriale dell’azienda.
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    “La Montina arriva da un 2020 che l’ha messa alla prova e inizia il nuovo anno con rinnovata grinta-  spiega Michele Bozza – Come molte altre realtà a livello globale l’azienda si è trovata ad affrontare uno scenario inimmaginabile, a cui ha saputo rispondere con intraprendenza e dinamismo. Non è stato un anno facile, come del resto non lo sarà quello in corso, ma la volontà di continuare il percorso di crescita aziendale è rimasta ferma. Siamo sicuri che l’esperienza e la professionalità di Gianluca porteranno a La Montina un’importante spinta al progresso, sia a livello commerciale che organizzativo”.
    Ambiziosi obiettivi di business quindi per la cantina franciacortina, che è pronta ad affrontare le nuove sfide contando sui valori di sempre: passione e professionalità. LEGGI TUTTO

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    Parte WineWave, un viaggio ricco di fascino sulla cresta del vino

    Cavalcare le onde del vino per degustare sorsi di cultura e meraviglia, realizzando un reportage dove il vino si fa inchiostro della storia dell’uomo. È questa la filosofia di Winewave, nuovo canale Youtube ideato e realizzato da Luca Balbiano, imprenditore della Cantina Balbiano di Andezeno (To) che, a partire da oggi lunedì 8 Marzo, racconterà quale incredibile blend di mistero, scoperta, successo e riscatto sia il vino.
    La prima puntata “La vedova e la sciabola” esce in occasione della festa della donna, per omaggiare una delle protagoniste più eccezionali della storia del vino: Madame Clicquot Ponsardin, colei che ha risagomato il mondo dello Champagne. Nel corso dell’episodio Balbiano racconterà in modo semplice, informale e coinvolgente come le vicende di questa intraprendente imprenditrice francese si intreccino a doppio filo con Napoleone, la Rivoluzione francese e la nascita della famosissima pratica del sabrage (la così detta “sciabolatura”), tecnica di apertura di champagne e spumanti che spopola sui social.
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    Una prima puntata che darà il via, settimana dopo settimana, a un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, dove il vino farà da filo conduttore per raccontare storie di vita, di sport, di cinema e di costume. Storie di donne e uomini che con passione, abnegazione e, a volte, un pizzico di fortuna, hanno messo la loro impronta indelebile in questa splendida epopea: da Van Gogh a James Bond, passando per Lebron James, Thomas Jefferson e molti altri ancora. Ogni episodio si concluderà con una degustazione per riscoprire bottiglie più o meno note, arricchite di nuove emozioni.
    Promuovendo la cultura del vino sul web e rompendo i dogmi della narrazione tecnica e professionale, Winewave è la prosecuzione ideale di Stappatincasa, iniziativa social lanciata da Balbiano esattamente un anno fa, in risposta al primo lockdown e che ha raccolto un grande seguito tra gli enoappassionati e i semplici curiosi.
    “Winewave nasce dal desiderio di raccontare il vino senza troppi tecnicismi e, allo stesso tempo, senza banalizzarlo: approcci che, in molti casi, hanno allontanato le persone dal suo mondo e non hanno reso giustizia alla sua magnifica storia– racconta Luca Balbiano – Così come è avvenuto esattamente un anno fa con Stappatincasa, la mia intenzione è quella di narrare le innumerevoli e sensazionali storie che si nascondono dietro un semplice calice di vino. Un modo per incuriosire, divertire e, nello stesso tempo, fare cultura intorno a questo mondo così affascinante e complesso. In Winewave la bottiglia sarà come la punta di un compasso che traccia un cerchio in cui sono contenuti la storia, l’arte, la musica, le emozioni e lo stile che l’hanno fatta nascere. Perché il vino non è una linea retta. È un’onda”.
    La prima puntata di winewave –  “La vedova e la sciabola” –  sara’ disponibile al link https://youtu.be/zpu7dhf2wty a partire dalle ore 14 di lunedi’ 8 marzo LEGGI TUTTO

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    Ai piedi dell’Etna nasce Tenuta Ferrata: la cantina che festeggia il centenario di Virlinzi

    Oreste Virlinzi, titolare Tenuta Ferrata
    È una realtà storica per il territorio siciliano: un’azienda che ha segnato lo sviluppo nel settore dell’edilizia. La Virlinzi S.p.A. – impresa catanese – compie cento anni e festeggia questo traguardo con un nuovo progetto fortemente legato al territorio e ai sapori della nostra terra.
    All’ombra del Vulcano, a Castiglione di Sicilia, tra colate laviche millenarie, oggi attraversate dai binari della Circumetnea, nasce la nuova etichetta “Tenuta Ferrata”. Un progetto che racchiude la passione per la terra, per il lavoro, per la Sicilia, di chi ha attraversato un intero secolo tra investimenti, obiettivi, sogni e mete raggiunte.
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    «La storia della nostra famiglia ha avuto origine a Enna nel lontano 1920 – spiega Oreste Virlinzi, amministratore dell’azienda e “anima” della nuova cantina – dove nostro padre Francesco, il capostipite, diede vita a un’attività incentrata sul commercio di legname e ferramenta, che in breve tempo crebbe e venne trasferita nel 1944 a Catania, città di adozione. Nel capoluogo etneo, insieme ai miei fratelli Carmelo, Ennio e Giuseppe, capitanati da Giuseppina, la nostra indimenticabile mamma, abbiamo ampliato presto l’attività dando vita nel 1959 alla F.lli Virlinzi, oggi Virlinzi S.p.A., leader in Sicilia nel commercio di prodotti per edilizia, ferramenta, termoidraulica e acquedottistica, seguita nel 1960 dall’apertura di Virauto, prima concessionaria Ford in Sicilia; cui seguirà l’acquisizione di importanti marchi automotive nazionali ed esteri».
    Nel corso del tempo si sono aggiunte ulteriori iniziative nel settore siderurgico, farmaceutico, edile e in quello del mercato immobiliare: «Nel frattempo gli scaffali della Virlinzi S.p.A. sono diventati complesse piattaforme logistiche, capaci di gestire distribuzione in tutto il Sud Italia ed import/export dai volumi importanti – continua Oreste Virlinzi – l’Azienda negli anni Settanta, insieme ad altri operatori del settore presenti in tutto il territorio nazionale, ha partecipato alla creazione di un consorzio di acquisto, Ferritalia, al fine di gestire in comune prodotti sia nazionali che esteri, formando una massa critica importante per ottimizzare costi di acquisto e importazione. Oggi festeggiamo i 100 anni dall’inizio della nostra storia e lo spirito della famiglia non è cambiato. Sono felice di celebrare il nostro anniversario con un nuovo progetto legato alla natura, che simboleggia questo lungo percorso».
    Un brindisi alla lunga attività imprenditoriale, con il nuovo vino prodotto alle pendici del Vulcano: «Siamo presenti nella zona Etna D.o.c. con 25 ettari vitati. Produciamo due vini a cui se ne aggiungerà presto un terzo, al momento in quantità limitata, che sarà distribuito in Italia ed all’estero – conclude Virlinzi – il richiamo ai binari non è casuale, ma vuole rappresentare l’anima della famiglia che è e sarà sempre in movimento: viva, oggi più che mai, con il nostro ultimo e più sofisticato prodotto, alla ricerca di nuove strade da percorrere e nuove mete da raggiungere”. LEGGI TUTTO

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    2021: la Vernaccia di San Gimignano parte alla grande

    La Vernaccia di San Gimignano dimostra la sua unicità nei momenti difficili, nei primi due mesi del 2021 i dati dell’imbottigliamento superano di più del 20% quelli dello stesso periodo del 2020, con ben 1.034.507 contrassegni di Stato rilasciati dal Consorzio, risultato ancora più positivo e incoraggiante se si considera che quello fu l’unico bimestre dello scorso anno a non essere toccato dalla pandemia.
    Certamente la Vernaccia di San Gimignano non è nuova a queste performance, la volontà di resistere di questo vino unico per mille diversi motivi, dalla sua versatilità negli abbinamenti al fatto di andare contro a tutti gli stereotipi che accompagnano i vini bianchi, si rivela negli ottocento anni di storia, nei fasti del periodo medioevale e rinascimentale a cui è seguito un lento declino, fino alla quasi sparizione degli inizi del XX secolo. Ma ha saputo risorgere grazie al coraggio e alla volontà di chi ancora la produceva, e dall’essere quasi scomparsa è riuscita in poco tempo a diventare il primo vino in Italia ad ottenere la DOC nel 1966, più unica di così!
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    Oggi la Vernaccia di San Gimignano è un vino moderno che non rinnega il passato, da cui trae origine la sua nobiltà, l’orgoglio e il carattere di un vino bianco fuori dagli schemi. Ed è una delle poche denominazioni italiane declinate al femminile, motivo per cui la campagna di valorizzazione le ha dato un volto di donna in abiti regali, facendone “La Regina Bianca in una terra di Re Rossi”. Abiti davvero unici, che il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano ha scelto secondo il suo mantra: per crescere occorre fare sistema con il territorio e le realtà produttive locali, linfa vitale della nostra unicità.
    Gli abiti scelti sono della giovane stilista Asia Neri (al secolo, Irene Mattei), nata a Siena nel 1985, da molti considerata un talento emergente anche se lei ama definirsi ‘un’artigiana del tessile’, che ha messo a disposizione le sue creazioni per vestire la Vernaccia, la Regina bianca dei vini toscani. Con i suoi abiti Asia Neri esalta l’intimità, la bellezza, la forza e eleganza della donna, tutte caratteristiche proprie anche della Vernaccia di San Gimignano, come pure l’attenzione alla sostenibilità e l’artigianalità della produzione. LEGGI TUTTO

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    Tenuta Alois Lageder: dalla DOC Alto Adige si passa all’IGT Vigneti delle Dolomiti

    Anno nuovo, cambiamenti in arrivo! Le nuove annate dei vini delle linee “Capolavori” e “Composizioni” della Tenuta Alois Lageder – in commercio nei prossimi mesi – passano dalla DOC Alto Adige alla IGT Vigneti delle Dolomiti. “La decisione non arriva all’improvviso per noi. Negli ultimi anni abbiamo avuto molti colloqui costruttivi con il Consorzio Vino Alto Adige e la Camera di Commercio di Bolzano. Nel corso del processo, abbiamo scoperto di avere idee diverse in alcuni punti essenziali, sia in viticoltura sia in vinificazione“, dice Alois Clemens Lageder sottolineando che “Freschezza, tensione e finezza corrispondono esattamente alla cifra stilistica della nostra cantina”. L’Azienda è infatti sempre alla ricerca di vini che rispondano a queste caratteristiche e che sappiano stupire per la loro “vivacità”. Negli ultimi anni, le uve hanno raggiunto una maturazione aromatica precoce mantenendo bassi i livelli di zucchero e una buona acidità. “Questo ci permette di vendemmiare prima e di produrre vini caratterizzati da una notevole complessità grazie alla diversità aromatica e alla loro tensione, mantenendo bassi i livelli alcolici”, aggiunge Lageder.
    Quando è nata la Denominazione, nel 1963, prevalevano di certo condizioni generali diverse ma il bello della Natura, da sempre “interlocutore” prezioso dell’Azienda, è che è in continua evoluzione e ad essa la Tenuta si vuole adeguare con questa scelta; la DOC definisce le zone di coltivazione e il regolamento che deve seguire il produttore anche sulle varietà di uva e su parametri come i valori di zucchero e alcol. “In particolare, per quanto riguarda il limite inferiore alcolico, ci manca il margine di manovra: se è possibile produrre vini pesanti a 15,5° alcolici nella DOC, allora dovrebbe essere consentito produrre anche vini con bassi valori alcolici. Soprattutto nel clima mutevole, questo è ancora più sfidante“, racconta Alois Clemens Lageder.
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    L’azienda vorrebbe avere più gioco nella manovra anche in altri punti della classificazione DOC. “Proprio a causa del cambiamento climatico, dobbiamo essere aperti e percorrere nuove strade per poter enfatizzare la vivacità, la freschezza e la precisione dei nostri vini anche in futuro“, aggiunge Helena Lageder. Le possibilità di reagire al riscaldamento globale sono, ad esempio, la coltivazione ad altitudini più elevate o di nuovi vitigni, altri metodi di vinificazione e nuove stilistiche. “Per questo vorremmo la libertà necessaria per tutti i viticoltori e per noi”, specifica Helena Lageder.
    Nonostante i vini della linea “Capolavori” e della linea “Composizioni” passino all’IGT Vigneti delle Dolomiti l’origine delle uve rimane invariata e provengono sempre esclusivamente da vigneti dell’Alto Adige. I vini della linea “Vitigni classici” rimangono invece nella classificazione della DOC. La cantina vorrebbe continuare a sviluppare le condizioni della DOC insieme al consorzio in futuro, anche per questo Alois Clemens Lageder siede nel consiglio di amministrazione.
    “Per il Consorzio Vini Alto Adige, la protezione della DOC ha la massima priorità, poiché si tratta di tradizione, origine, tipicità e qualità dei nostri vini”, dice Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige. “Come associazione di tutti gli attori centrali dell’industria vinicola altoatesina, seguiamo con grande attenzione le tendenze, i processi e altri temi, come i valori alcolici più bassi. Tuttavia, è chiaro che il consorzio è anche l’interfaccia delle istituzioni, quindi deve tenere d’occhio i tempi tecnici così come le condizioni legali, per esempio quando si tratta della revisione dei regolamenti di produzione”. “Vogliamo assolutamente portare avanti il nostro confronto con il Consorzio, sicuramente alcune linee guida potranno essere modificate solo nel tempo ma non vediamo l’ora di contribuire a dare forma a questo percorso insieme e ci piace immaginare che tutti i nostri vini tornino alla denominazione d’origine Alto Adige in un futuro non troppo lontano“, conclude Lageder. LEGGI TUTTO

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    Pier Giuseppe Torresani e l’export di Masi Agricola nell’area tedesca

    I mercati dell’area tedesca possono sembrare molto simili tra di loro, ma nascondono delle interessanti differenze.
    Pier Giuseppe Torresani, Worldwide Export and Travel Retail Director di Masi Agricola, ci parla dell’argomento della sua lezione all’ultimo weekend del MIV, il corso in marketing internazionale del vino di WineJob, evidenziando come conoscere il panorama in cui si opera permette di costruire una strategia di export del vino efficace e differenziata per ogni singolo mercato.
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    Vino (UIV): export Italia-USA a -6% nel 2020

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    Brutta caduta dell’export di vino italiano negli Stati Uniti nel 2020, ma per Unione italiana vini si prospettano ampie schiarite a partire dai prossimi mesi sul primo buyer al mondo, per effetto di un rinnovato atlantismo e per gli stimoli all’economia annunciati dalla nuova amministrazione Biden. Secondo i dati ufficiali europei, il 2020 negli Usa si è chiuso per l’export italiano con un calo a valore del 6% (a 1,425 miliardi di euro) e un significativo decremento del prezzo medio (-5%). A perdere sono in particolare gli spumanti, che dopo anni interrompono la loro corsa negli Usa, complice in particolare al Prosecco (-9%). Giù anche i fermi imbottigliati (-6%).
    Per il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti: “Il dato è negativo, come previsto, ma a consolare, più della crescita delle quote di mercato ai danni della Francia per l’effetto combinato dell’emergenza sanitaria e dei dazi aggiuntivi, sono le prospettive all’orizzonte nel nostro primo mercato della domanda di vino. Le reciproche aperture – ha proseguito Castelletti – per una risoluzione della questione Boeing-Airbus per sospendere le guerre commerciali incrociate e l’avvio del dialogo in materia di Digital Tax con la possibilità di accordo multilaterale fanno ben sperare. Altrettanto importante sarà l’approvazione al Senato americano del piano da 1,9 trilioni di dollari per il rilancio dell’economia statunitense messo in piedi dalla nuova presidenza americana. Una ‘manovra’ – ha concluso il segretario Uiv – che potrebbe rilanciare l’economia americana e quindi i consumi nei prossimi anni”.
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    Secondo Uiv sarà fondamentale per il Governo italiano favorire il processo di rilancio della partnership con gli Stati Uniti attraverso un duplice impegno: in ambito Ue per la sospensione dei dazi e a livello di G20, presieduto dall’Italia, per trovare intesa su Digital Tax. Contestualmente, in attesa del rilancio dei consumi sarà necessario investire sul mercato americano attraverso le risorse della promozione e del Patto per l’Export. Su questi 2 fronti Uiv attende un cambio di marcia, nel primo caso con l’intervento del ministro alle Politiche agricole, Stefano Patuanelli in materia di semplificazione della misura dell’Ocm Promozione; nel secondo con il rilancio del “Patto per l’export” dove ancora il vino non ha trovato una sua specifica azione di piano di comunicazione istituzionale.

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