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    Riccardo Cotarella e il suo Team alla guida dei vini Villa Crespia

    L’anno 2020 si è mostrato a tutti noi come un anno difficile, che ha messo a dura prova le nostre vite, le nostre aziende, le nostre ambizioni. La storia ci insegna che i momenti di crisi portano inevitabilmente a dei cambiamenti; cambiamenti che possiamo provare a governare oppure subire. Abbiamo scelto di cogliere questo momento come un’opportunità per investire sul futuro di Villa Crespia, insistendo sul pilastro cardine che ha sempre guidato la filosofia della nostra Famiglia: la produzione di vini di qualità, in grado di valorizzare al massimo il nostro territorio, La Franciacorta.
    Spinti con forza dal completo ingresso in Azienda della seconda generazione della Famiglia, abbiamo condiviso un nuovo obiettivo: il perfezionamento di tutta la selezione dei nostri vini alla ricerca dell’eccellenza. Investire sulla qualità del prodotto significa provare a cogliere i segnali di un mercato sempre più competitivo e di una clientela sempre più appassionata ed esigente.
    Un obiettivo ambizioso: Villa Crespia è cresciuta costantemente negli anni grazie alla professionalità e alla passione di tutta la sua squadra e ha raggiunto oggi nei suoi vini un livello elevato, ampiamente riconosciuto dal mercato. Un’eredità importante, della quale siamo orgogliosi e che deve rappresentare ora il nostro solido punto di partenza per l’inizio di una nuova fase.
    Abbiamo lavorato in questi mesi alla ricerca di una figura che condividesse con noi il valore di questa nuova sfida. Tutti insieme abbiamo riconosciuto nel Dott. Riccardo Cotarella e nel suo Team il miglior timoniere possibile per competenze, professionalità, passione e valori umani e siamo oggi orgogliosi di poter comunicare ufficialmente che, a partire dalla vendemmia 2020, sarà a capo della gamma vini di Villa Crespia, guidando tutte le fasi della produzione, in campagna e in cantina. LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Tutela Lugana delibera lo stoccaggio del 15%

    Si è svolta la scorsa settimana l’Assemblea del Consorzio Tutela Lugana DOC che ha affrontato come punto centrale all’ordine del giorno il varo di misure straordinarie per far fronte alla crisi congiunturale del comparto vino, fra i più colpiti dall’emergenza COVID-19, che non ha risparmiato nemmeno il prestigioso Bianco del Garda. L’Assemblea, con la rappresentanza di oltre 140 soci, ha deliberato di destinare il 15% della produzione della vendemmia 2020 a stoccaggio.
    Fra le varie contromisure possibili si è scelta la più flessibile: lo stoccaggio infatti per natura è reversibile e permetterebbe di svincolare una parte o tutto il vino in un secondo momento, qualora le condizioni di mercato ed il livello delle giacenze lo consentissero. Il Consorzio ha quindi scelto una via che mette l’intera filiera nelle condizioni di gestire con lungimiranza i volumi di prodotto ottenuti dalla prossima vendemmia, cercando di garantire un processo equo di distribuzione e di stabilizzare le dinamiche di mercato.
    Il Consorzio ha deciso di affrontare con decisione la criticità di un eccesso di potenziale produttivo rispetto alla domanda di mercato, così da evitare di accentuare gli squilibri già presenti in Filiera. “L’Assemblea si è espressa in modo netto nella sua sovranità. La nostra priorità resta la difesa del valore, della qualità, del prestigio e della reputazione che la DOC ha costruito nel corso dei decenni, in Italia e all’estero in continuità con i Presidenti che mi hanno preceduto” -, sottolinea il Presidente Ettore Nicoletto “Con questa decisione si vuole salvaguardare il futuro del Lugana e per farlo è necessario agire con strumenti e misure di governo dell’offerta, come lo stoccaggio, allo scopo di gestire in maniera coerente i volumi di prodotto, togliere pressione alla filiera ed attenuare il potenziale effetto negativo sui prezzi delle uve e del vino.
    I provvedimenti deliberati in passato così come la decisione odierna hanno certamente permesso di consolidare il posizionamento del Lugana tra i bianchi italiani di prestigio e indicano con chiarezza la strada da seguire per dare nuovo slancio ai processi di creazione di valore a vantaggio di tutti gli anelli della filiera – dalla vigna alla bottiglia – che solo i vini di pregio, e come tali riconosciuti dal mercato, possono alimentare, con ricadute positive anche su tutto il territorio”.
    Il Consorzio già lo scorso anno aveva introdotto provvedimenti virtuosi per ridurre il gap nei rapporti tra giacenze e imbottigliato, “un percorso che” – come ricorda il Direttore Andrea Bottarel – “stava dando i risultati auspicati, grazie anche all’ottima performance del primo bimestre del 2020, che ha poi sfortunatamente subito un nuovo contraccolpo a causa dell’emergenza sanitaria dei mesi di marzo, aprile e maggio. Pur assistendo a una considerevole ripresa della denominazione, che sta dimostrando il proprio potenziale, difficilmente si riuscirà a raggiungere la crescita necessaria a un equilibrio immediato.
    Dal confronto progressivo dell’imbottigliato dei primi 7 mesi del 2020 con l’analogo periodo del 2019 emerge una crescita del 5,8% (*), con una previsione di chiusura degli imbottigliamenti del 2020 in positivo rispetto al 2019 (per un totale di quasi 23 milioni di bottiglie), caso quasi unico nel panorama italiano. Ma la forbice di performance fra le varie realtà aziendali è piuttosto ampia, proprio perché la disparità di condizioni tra i diversi canali di distribuzione (Ho.Re.Ca e GDO in primis), che si è venuta a creare durante il lockdown, ha impedito che questa crescita si distribuisse in modo uniforme sia orizzontalmente, sia verticalmente all’interno della filiera”.
    Lo stoccaggio del 15% è la soluzione raccomandata anche dall’approfondita analisi che il CIRVE (Centro Interdipartimentale per la ricerca in Viticoltura ed Enologia) dell’Università di Padova ha condotto negli scorsi mesi e che è stata condivisa con i consorziati prima dell’Assemblea. La relazione tecnico – economica sullo stato della DOC Lugana ha evidenziato infatti come la DOC abbia sperimentato nel nuovo secolo una crescita particolarmente accentuata del suo potenziale produttivo, con le superfici iscritte che si sono di fatto quadruplicate tra il 2000 e il 2018. La produzione è cresciuta parallelamente: con la vendemmia 2018 è stato raggiunto un massimo pari a quasi 180.000 ettolitri ma nel 2019, grazie agli interventi di contenimento dell’offerta, la vendemmia ha dato luogo a una produzione più in linea con la media degli anni precedenti.
    Nonostante l’eccellente performance degli imbottigliamenti (che a fine 2019 hanno raggiunto i 21,8 milioni di bottiglie), l’aumento delle vendite non è stato però perfettamente proporzionale alla crescita della produzione. L’autocontrollo dell’offerta al mercato finale messo in atto dalla filiera ha per ora consentito di contenere gli effetti negativi sul prezzo della bottiglia, ma appare necessario continuare a porre in atto misure basate sullo stoccaggio amministrativo di una quota della produzione, in attesa di un consolidamento della ripresa. La delibera della Assemblea dei soci del Lugana passa ora all’esame delle Regioni per l’ultimo passaggio formale.
    (*) dati imbottigliamento Valoritalia LEGGI TUTTO

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    Lotta alla Drosophila Suzukii: arriva la cavalleria asiatica

    Quando fece la sua prima comparsa nelle nostre terre ne avevamo solo sentito parlare male dai frutticoltori delle regioni vicine: la Drosophila suzukii era la maledizione dei ciliegi e dei piccoli frutti maturi in genere. A differenza del suo più comune e diffuso parente, il moscerino della frutta, appassionato consumatore di frutta stramatura tendente al marcio, la più raffinata Drosophila ama la frutta fresca e matura al punto giusto, che utilizza come nido-mensa. Le uova depositate sotto l’epidermide, poniamo, di una ciliegia, danno modo alle larve di venire al mondo direttamente in un buon e succoso ristorante, e lì si sviluppano.
    I danni erano già ingenti per i cerasicoltori – così come per i produttori di pesche, susine, mirtilli, kiwi, albicocche, cachi, fichi, ecc. – ma quando la vorace Drosophila iniziò a mettere i suoi grandi occhi rossi anche sui grappoli d’uva, fu il panico, o quasi. Dal 2009 (anno in cui fece la sua prima comparsa in Toscana e Trentino) ad oggi si sono cercati i mezzi più efficaci e al tempo stesso eco-compatibili per contrastarla/arginarla, ma con successi finora limitati. Per noi la DS è un insetto alieno, essendo originaria del Sud Est asiatico, qui non ha nemici naturali e questo le ha permesso di espandersi indisturbata in decine di Paesi europei. Ma i tempi sicuri stanno per finire: è infatti in arrivo il suo antagonista. Alieno anche lui.
    E’ il Ganaspis brasiliensis: prelevato dai laboratori del CAB International, importante centro di ricerca svizzero con cui la Fondazione E.Mach di Trento si coordina a livello internazionale nell’ambito della lotta alla Drosophila suzukii, al momento si trova isolato presso i laboratori della stessa FEM, che coordina il programma a livello nazionale.Ora per il Ganaspis inizia il periodo di sperimentazione in quarantena; il prossimo passo sarà la presentazione dello studio del rischio che valuti l’impatto del parassitoide sugli ecosistemi locali in caso di liberazione sul territorio. Tale studio è un requisito fondamentale per ottenere l’autorizzazione al rilascio e verrà presentato alle autorità preposte entro la primavera 2021. In questo lavoro FEM integrerà gli studi già svolti presso CAB e negli Stati Uniti prendendo in considerazione le condizioni ecologiche specifiche degli ambienti italiani.
    Per dare maggior rilevanza allo studio, la Fondazione ha ritenuto opportuno creare un gruppo di lavoro coinvolgendo nel progetto il CREA Firenze e numerose università e istituti di ricerca sparsi sul territorio nazionale e assumendo il ruolo di coordinatrice dei lavori. Una volta approvato lo studio del rischio, si potrà procedere all’avvio di un programma di lotta biologica per il controllo su scala territoriale di Drosophila suzukii, analogo a quello già partito nei confronti della cimice asiatica con la vespa samurai.
    A differenza della Drosophila, che è un dittero, il Ganaspis brasiliensis è un microimenottero (piccola vespa) parassitoide originario dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del sud e Giappone), ovvero gli stessi luoghi di origine della Drosophila. Questo ha permesso al Ganaspis di adattarsi a parassitizzare le larve del moscerino asiatico, dimostrando un elevato grado di successo e specificità, al contrario delle altre specie di parassitoidi già presenti in Europa. Grazie alla presenza di questo antagonista naturale, nel SE asiatico le popolazioni diDrosophila suzukii sono mantenute in un equilibrio gestibile per le produzioni agrarie. Date le premesse, si spera di riuscire a replicare la situazione anche qui in Italia e nel resto d’Europa. LEGGI TUTTO

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    Nuovo progetto per il ventennale del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori

    “Facciamo qualcosa di nuovo. Lo facciamo da 20 anni”. Il Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori compie 20 anni e apre un nuovo capitolo della sua storia. Per festeggiare questo importante compleanno, ha sviluppato un progetto ambizioso: La Nuova Cucina, un punto di partenza (e una riflessione) che vuole condividere con l’intera ristorazione del Friuli Venezia Giulia e, più in generale, italiana.
    20, numero magico
    Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori è un Consorzio fra 20 top restaurant del FVG, affiancati da una quarantina fra vignaioli e artigiani del gusto. Insieme rappresentano l’eccellenza agroalimentare del Friuli VG. La loro è una storia unica, che vede l’intrecciarsi di persone, luoghi e grande voglia di fare al meglio il proprio lavoro. Con un grande valore aggiunto: collegare il bene personale a quello generale del territorio, che hanno sempre contribuito a promuovere.
    Se andiamo a ritroso nel tempo, è curioso scoprire come la cucina del Friuli Venezia Giulia produca decisi scatti in avanti – e relativi diffusi rinnovamenti – a cadenza ventennale. Verso il 1980 inizia la storia del grande Gianni Cosetti con la sua “Nuova Cucina di Carnia”. Nel 2000, 20 ristoratori si uniscono in un visionario progetto comune e danno vita a Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori: nel 2003 pubblicano il primo libro che raccoglie la loro visione e che sarà tradotto in sei lingue. E siamo ad oggi, il 2020: ancora dopo 20 anni. Un segno del destino? A loro piace crederlo. Di un fatto sono certi: che ora il rinnovamento è necessario e che è ormai imprescindibile dare maggior forza ai rapporti di interscambio tra allevatori, pescatori, coltivatori, vignaioli, cuochi per realizzare collaborazioni virtuose. Filiere che, da anni, i ristoratori del gruppo hanno individuato come uno dei punti fondanti e distintivi del loro lavoro e che vanno ulteriormente sviluppate.
    La Nuova Cucina
    Il periodo forzato di pausa determinato dal Covid ha indotto i ristoratori di FVG Via dei Sapori ad interrogarsi sul proprio lavoro e li ha portati a confrontarsi su aspettative, paure e speranze, a condividere sensazioni e progetti. Pensieri che hanno generato La Nuova Cucina.
    “L’abbiamo chiamata La Nuova Cucina, perché oggi più che mai è arrivato il momento di stabilire un nuovo canone di qualità nella ristorazione – spiega il presidente del consorzio Walter Filiputti – E non può che venire dalla nostra terra, da sempre esempio di ripartenza e ricostruzione.”
    Ecco quindi, l’unicità del Friuli Venezia Giulia (i sapori del suo futuro) raccontati da 20 ristoranti, 21 artigiani del gusto, 22 produttori di vino e 20 giovani chef, nuovi “amici” in cui il gruppo crede, che sono stati invitati a collaborare al progetto. “La Nuova Cucina è un ritorno all’alfabeto della cucina stessa, un modo per stringere un patto nuovo con il territorio di cui facciamo parte – continua Filiputti – Infatti si ripartirà dagli ingredienti del Friuli Venezia Giulia e non dalle ricette tradizionali. Si deve avere il coraggio di sperimentare in campi nuovi, dare vita a nuove suggestioni, ritrovando un equilibrio diverso con la natura e con l’ambiente, anche per un rinnovato modello di turismo sostenibile. Ripartire da 0 non significa buttare tutto il lavoro che fino a oggi è stato fatto, ma riorganizzare il sapere secondo nuove strutture. È importante avere memoria del nostro passato, ma non rimanerne ancorati. Il bisogno di liberarsi da schemi preconcetti per poter stupire e stupirci è un motore eccezionale.”
    Il racconto del piatto
    La Nuova Cucina vuole ripartire dall’essenzialità del gusto e ritrovare la semplicità anche nei gesti, nell’accoglienza, nello stare insieme. Vuole piegare la maestria, la tecnica e l’audacia dei ristoratori al racconto del piatto, rinunciando a inutili spettacolarizzazioni della forma per ritrovare sostanza. E vuole creare un rapporto con il cliente sempre più intenso e profondo, coinvolgendolo e facendolo diventare attore, perché la nuova cucina è di tutti e la si costruisce insieme.
    Cene-laboratorio, da settembre
    La Nuova Cucina durerà un anno: è sperimentazione di innovativi modelli di collaborazione per moltiplicare le energie, un cantiere aperto al pubblico innanzitutto attraverso un ciclo di Cene- laboratorio, che partirà in settembre. Il pubblico è chiamato ad essere protagonista, insieme ai ristoratori, ai vignaioli e agli artigiani del gusto, di questo cambiamento. Nei 20 ristoranti del Consorzio sarà organizzata una cena sperimentale firmata da due chef del consorzio e da un giovane chef “amico”. Ognuno presenterà un piatto inedito cui ha a lungo lavorato confrontandosi coi colleghi. Le cene avranno un prezzo unico e accessibile, un investimento del gruppo di ristoratori per far vivere – anche a chi solitamente non la frequenta – l’alta cucina, in una nuova dimensione. L’innovazione coinvolgerà non solo la maniera di pensare il cibo, ma anche il come proporlo, in totale libertà creativa, con location inedite e modi insoliti e anticonvenzionali di gustarlo.
    “Sarà un’esperienza unica, ispirata ai grandi trend internazionali che verranno calati nella nostra realtà, fatta di biodiversità e tradizione innovativa. Ma soprattutto, la sperimentazione
    sarà per tutta la filiera. Ogni ristoratore, ogni chef, ogni vignaiolo e artigiano del gusto presenterà la sua novità. Allora davvero La Cucina sarà Nuova per e con tutti” conclude Filiputti.
    Gli appuntamenti saranno via via svelati sul sito www.fvg-lanuovacucina.it, dove sono raccontati tutti gli attori della Nuova Cucina e dove si potrà seguire nei prossimi mesi il percorso del progetto. A fare da filo conduttore del racconto (che porta la firma creativa di Tundra, agenzia torinese guidata da Francesco Busso) è il cerchio, forma perfetta e conclusa. Rotondo, pulito, autentico. Come il contorno di un piatto, da riempire con la passione e il talento degli 83 che hanno deciso di fare ora un decisivo passo avanti, tutti insieme.
    Il calendario  
    Questo il calendario delle Cene – laboratorio, che andranno prenotate direttamente al ristorante prescelto. Saranno accettate prenotazioni per un massimo di 6 partecipanti a tavolo. Il costo sarà il medesimo per tutte.
     SETTEMBRE
    03/09
    Ilija  – Golf club (Tarvisio)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Al Paradiso, Darsena
    La Subida (Cormons)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Costantini, Al Torinese
    10/09
    Sale e Pepe (Stregna)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Al Ponte, Barcaneta
    Ai Fiori (Trieste)
    che ospita gli chef dei ristoranti: La Taverna, 1883 Restaurant & Rooms
    17/09
    All’Androna (Grado)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Mondschein, Da Valeria
    La Torre (Spilimbergo)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Da Nando, Antica Ghiacceretta
    Da Toni (Varmo)
    che ospita gli chef dei ristoranti: La Primula, La Pigna
    24/09
    Vitello d’Oro (Udine)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Devetak, Altro Gusto
    Al Gallo (Pordenone)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Carnia, La Tavernetta del Castello
    Al Grop (Tavagnacco)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Campiello, Sal de Mar
     OTTOBRE
    01/10
    Lokanda Devetak (Savogna d’Isonzo)
    che ospita gli chef dei ristoranti: La Primula, Da Alvise
    La Taverna (Colloredo di M. Albano)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Sale e Pepe, AB Osteria Contemporanea
    08/10
    Al Ponte (Gradisca d’Isonzo)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Vitello d’Oro, Il Piron dal Re
    Mondschein (Sappada)
    che ospita gli chef dei ristoranti: All’Androna, La Buteghe di Pierute
    15/10
    Da Nando (Mortegliano)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Ilija -Golf club, Pura Follia
    Carnia (Venzone)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Al Grop, Alla Luna
    22/10
    Campiello (San Giovanni al Natisone)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Al Gallo, Hostaria La Tavernetta
    La Torre (Spilimbergo)
    che ospita gli chef dei ristoranti: Ai Fiori, San Michele
    29/10Costantini (Collalto di Tarcento)che ospita gli chef dei ristoranti: Da Toni, Tre MerliAl Paradiso (Paradiso di Pocenia)che ospita gli chef dei ristoranti: La Subida, Enoteca di Buttrio
    Per informazioni:
    Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori www.fvg-lanuovacucina.it – Tel 0432 538752
    La Nuova Cucina_Intervista a Walter Filiputtihttps://1drv.ms/u/s!Ajrvi1BjiR5tiwmOh2kYFTof6mAv?e=TqmYKh LEGGI TUTTO

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    IL FILO’ CHIAMA… FORMENTERA RISPONDE

    Vi aspettiamo il 21 agosto in cantina per fare Filò insieme. Se non siete andati in vacanza… se siete appena tornati e siete afflitti dalla sindrome da rientro… se dovete ancora partire… la nostra CENA DI MEZZA ESTATE è l’appuntamento che non potete mancare. Noi ci mettiamo la location, i vini e il cibo Voi,LEGGI TUTTO L’ARTICOLO LEGGI TUTTO

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    Autochtona 2020. Nuova formula per il Forum dedicato ai vitigni autoctoni italiani

    Il prestigioso Premio “Autochtona Award” e un ricchissimo banco di assaggio con etichette provenienti da tutta Italia. Si svolgerà dal vivo, in assoluta sicurezza e con una nuova formula, la 17^ edizione del Forum dei vitigni autoctoni di Fiera Bolzano il 19 e 20 ottobre 2020.
    Bolzano, 28 luglio 2020 – Il più ricco e completo parterre di vini da vitigni autoctoni provenienti da tutta Italia animerà la 17^ edizione di “Autochtona”, il Forum dei vini autoctoni che si terrà il 19 e 20 ottobre 2020 presso Fiera Bolzano, come ogni anno in concomitanza con “Hotel”, evento fieristico dedicato alla ristorazione e all’hôtellerie che avrà inizio il 19 e terminerà il 22 ottobre.
    Nessun rinvio o annullamento, quindi, ma la decisione di Fiera Bolzano di rivedere una formula, già di successo, per andare incontro alle nuove norme di sicurezza introdotte a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Ed è così che, per due giorni, a Bolzano si riuniranno esperti degustatori appartenenti alla critica enologica italiana ed internazionale per valutare le numerose etichette che interpretano l’affascinante e composito universo dei vini autoctoni italiani, composto da vitigni diffusi lungo tutto lo stivale così come da varietà che hanno trovato dimora solo in piccoli e specifici areali. Dopo le selezioni di lunedì 19 ottobre, rigorosamente alla cieca, martedì 20 i giurati degusteranno nuovamente i vini finalisti per assegnare gli Autochtona Award nelle storiche categorie che da sempre contraddistinguono questo premio: “Miglior Vino Bianco”, “Miglior Vino Rosato”, “Miglior Vino Rosso”, “Migliori Bollicine”, “Miglior Vino Dolce” ai quali si aggiungono le menzioni speciali tradizionalmente assegnate nell’ambito della manifestazione. Anche quest’anno, inoltre, torna Tasting Lagrein, il premio riservato ai vini prodotti con questo vitigno autoctono a bacca rossa – organizzato in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige – che decreterà il vincitore per ciascuna delle tre versioni “Rosé”, “Classico” e “Riserva”.
    I lavori della giuria, quest’anno, non si svolgeranno a porte chiuse: le telecamere e i canali social di Fiera Bolzano consentiranno di unire il fisico con il virtuale, entrando nelle sale di degustazione per trasmettere live alcuni momenti del lavoro dei degustatori, condividendo a fine giornata riflessioni e spunti sui vini e le tipologie degustate. Anche la cerimonia di premiazione potrà essere seguita in modo digitale. “Sarà certamente un’edizione speciale” affermano i giornalisti Pierluigi Gorgoni e Alessandro Franceschini, rispettivamente coordinatore e segretario dell’Autochtona Award sin dalla sua nascita. “Sarà una ripartenza importante, dopo il difficile periodo che abbiamo vissuto, e sarà una dal vivo, all’interno di una manifestazione che negli anni è riuscita a diventare un importante avamposto di visibilità per tante piccole realtà che hanno il merito di custodire varietà
    autoctone, a volte sconosciute o che hanno rischiato l’estinzione. Anche quest’anno avremo il piacere e l’onore di coordinare un panel di giurati di grande esperienza, che lavorerà in modo professionale per cercare di far emergere le eccellenze autoctone del nostro Paese”.
    Tutti i vini degustati dai giurati, infine, animeranno nei due giorni di fiera quello che sarà il più grande banco di assaggio d’Italia dedicato ai vini da vitigni autoctoni. Si troverà nei padiglioni di Fiera Bolzano, all’interno di uno spazio studiato e organizzato in sicurezza e gestito esclusivamente da personale di servizio, senza la presenza fisica dei produttori, all’interno del quale si accederà solo dopo essersi registrati online in modo da mantenere un preciso controllo degli ingressi.
    “Siamo orgogliosi di aver costruito, anno dopo anno, con pazienza e passione, una manifestazione diventata un punto di riferimento per tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza dei vini da vitigni autoctoni presenti in Italia” afferma Thomas Mur, Direttore di Fiera Bolzano. “Il nuovo format della manifestazione ci consentirà di valorizzare il patrimonio di conoscenza che abbiamo sin qui coltivato con cura, nel rispetto degli accorgimenti che si sono resi necessari per contrastare il diffondersi della pandemia da Covid-19”.
    Sia Hotel che Autochtona, quindi, si svolgeranno regolarmente nei padiglioni di Fiera Bolzano e si
    differenzieranno dalle edizioni precedenti per le misure di sicurezza che verranno prese per tutelare la salute degli espositori e dei visitatori. “In collaborazione con le autorità locali – spiega il direttore di Fiera Bolzano – è stato redatto un protocollo di sicurezza che garantirà una permanenza sicura nel quartiere fieristico. Siamo certi che anche quest’anno Autochtona, grazie alle novità di un’edizione certamente speciale, saprà coinvolgere i tanti vignaioli che coltivano varietà autoctone, all’interno di una kermesse a loro dedicata che rappresenterà una vera e
    propria ripartenza per il vino italiano”.
    L’appuntamento con Autochtona 2020 è dunque a Fiera Bolzano il 19 e 20 ottobre 2020. Tutte le informazioni per i produttori che desiderassero partecipare con i propri vini sono disponibili sul sito www.autochtona.it
    Saranno presto online le informazioni per chi desidera visitare la manifestazione.
    AUTOCHTONA IN PILLOLE
    2020 | 17^ edizione
    Fiera Bolzano, 19 – 20 ottobre
    ore 9.30 – 16.00 – ingresso riservato agli operatori del settore
    ore 16.00 – 18.00 – apertura al pubblico (wine lovers)
    www.autochtona.it
    www.facebook.com/Autochtona
    www.twitter.com/Autochtona LEGGI TUTTO

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    Cantina di Vicobarone: un premio alla sostenibilità e previsioni sulla vendemmia 2020

    “Ottime prospettive per la vendemmia 2020” così il Presidente di Cantina di Vicobarone Giuseppe Gaddilastri introduce quelle che sono le previsioni sotto il profilo produttivo della vendemmia di quest’anno “ci sono le premesse per affermare che sarà una buona annata, il prodotto è sano, le condizioni climatiche favoriscono la maturazione che sta procedendo in modo ottimale”. Le previsioni nel panorama della produzione vitivinicola sono dunque incoraggianti sia sul fronte della quantità che della qualità.
    “I presupposti ci sono tutti per poter affermare che il 2020 sarà un’annata che potenzialmente darà buoni frutti e di questo siamo molto felici” continua il Presidente ricordando la complessità del momento che abbiamo vissuto e che ci ha profondamente segnato “l’impegno e la costante dedizione verso il nostro lavoro sono stati i punti di forza che ci hanno permesso di affrontare le difficoltà, abbiamo creduto nel lavoro di squadra, facendo tesoro di tutte le risorse del nostro territorio, naturali e umane. Abbiamo creduto in noi, ma abbiamo potuto fare la differenza perché abbiamo creduto fortemente anche in tutti voi”.
    Cantina di Vicobarone, grazie anche al sostegno di coloro che da sempre scelgono i suoi vini, ha contribuito in modo importante a gestire l’emergenza che ha investito il nostro paese, attivandosi a sostegno di numerose iniziative solidaristiche sul territorio, consapevole della necessità di rimanere uniti per ripartire più forti e più determinati di prima.
    “Con orgoglio condividiamo con tutti i voi il primo importante risultato raggiunto dopo la ripresa a pieno regime della nostra attività” così il vice presidente della Cantina Maurizio Centenari spiega come concretamente gli sforzi di questo periodo siano stati premiati “due dei vini della linea Sostenibili, Gutturnio DOC Frizzante 2018 e Ortrugo Dei Colli Piacentini DOC Frizzante 2019, sono stati selezionati per essere inseriti nella prestigiosa guida 5StarWines – the Book 2021, due referenze espressione dei valori a fondamento del progetto di sostenibilità ambientale che la nostra azienda ha avviato già da diversi anni”.
    I due vini hanno ottenuto rispettivamente il punteggio di 90/100, riconfermandosi prodotti vitivinicoli di alta qualità, frutto del costante impegno e dedizione della Cantina verso il territorio e le preziose risorse che lo caratterizzano.
    “Credere nella sostenibilità significa per noi credere in un modello di sviluppo in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri” conclude il Presidente Gaddilastri “siamo consapevoli che preservare le risorse del nostro territorio sia un atto dovuto, che crea valore nel lungo periodo. È con grande senso di responsabilità che ispiriamo ogni nostra azione alla tutela del nostro e del vostro futuro”.
    Quest’estate Cantina di Vicobarone ha deciso di rimanere a disposizione dei propri clienti, mantenendo aperto il punto vendita a Vicobarone per tutto il mese di agosto. Il punto vendita di Piacenza osserverà la chiusura estiva dal 9 al 24 agosto. LEGGI TUTTO

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    Con Vitinera trovi e prenoti le esperienze in cantina

    L’appassionato di vino è il fulcro attorno al quale si sviluppa Vitinera, la nuova piattaforma web per chi cerca “esperienze”: non solo vino, ma vivere storie a 360 gradi tra degustazioni, cultura, storia, gastronomia, natura e anche sport. Vitinera (www.vitinera.com) mette in comunicazione i winelovers con le cantine per permettere ai primi di scoprire nuove realtà, partecipare a esperienze col vino come protagonista, scoprire attività sul territorio, mentre regala alle cantine una visibilità completa, mettendo a disposizione tutti gli strumenti per raccontarsi, mostrare la propria produzione e pubblicizzare le proprie esperienze.
    L’obiettivo è fornire all’enoturista esperienze sensoriali uniche, avendo a disposizione uno strumento che, in pochi click, è in grado di trovare infinite informazioni necessarie per trasformare un desiderio in realtà. La proposta di Vitinera parte dalle cantine del Friuli Venezia Giulia e punta in breve tempo ad estendersi al Nord Italia e successivamente a tutta Italia.
    L’idea della start-up è nata nel 2018 grazie alla frequentazione dei fondatori del master in Executive Business Administration al Mib di Trieste. “Vitinera mette in contatto chi ama il vino e desidera vivere delle esperienze uniche sul territorio, con chi appassionatamente lo produce – spiegano i fondatori di Vitinera -. E’ una piattaforma integrata web e mobile, per scoprire il territorio in modo significativo e offrire la possibilità di vivere un’esperienza unica, pianificata e prenotata in modo semplice ed efficiente. Offre alle cantine la possibilità di gestire con altrettanta semplicità ed efficienza i servizi offerti ai visitatori, visite e degustazioni, ma non solo”.
    Home page Vitinera
    Grazie alle prenotazioni online le cantine possono gestire al meglio il distanziamento sociale durante i mesi post Covid. Si possono infatti programmare in modo semplice le visite in cantine e degustazioni rispettando i protocolli sanitari e sfruttare al meglio la situazione, visto che in questa fase saranno protagonisti i viaggi nella propria regione o in quelle limitrofe.
    Non solo vino
    Con pochi e semplici click si potrà prenotare una cena a lume di candela in mezzo alla vigna d’estate godendosi la brezza serale. Oppure immergersi in una storica barricaia, magari avvolta dalla roccia, ascoltando i racconti del suo vignaiolo. O ancora un concerto Jazz, una mostra di pittura, una visita al castello, un ristorante stellato, una passeggiata nella natura…
    Come funziona
    Grazie alla geolocalizzazione si possono scegliere le cantine per prenotare le proprie visite o prendere parte alle iniziative promosse dalle diverse aziende vitivinicole. L’adesione a Vitinera, oltre ad essere facile, è completamente gratuita per utenti e cantine. I vantaggi garantiti da Vitinera alle cantine sono molteplici: la possibilità di aprire un dialogo diretto con il consumatore, di creare un legame che si mantiene e cresce nel tempo; un flusso omogeneo di visite, controllato e gestito in totale sicurezza e autonomia; l’opportunità di presentare e promuovere in prima persona il proprio prodotto, la propria storia e il proprio territorio, quindi di vendere direttamente al consumatore finale; gestione online, semplice e intuitiva, dei servizi e delle attività offerte ai visitatori.
    I fondatori
    Grazie all’incontro casuale di 5 persone al MIB School of Management di Trieste, unite dalla passione dell’enoturismo, nasce Vitinera. La start-up di Pordenone, composta da professionisti del Nordest, è infatti il project work finale del master. La squadra è composta da Luca Buccino è il CEO di Vitinera; Francesco Bacarini è il Chief Operating Office; Mario Arnoldo è Chief Marketing Officer; Fabrizio Lesca è Chief Financial Officer; Enrico Codognini è il Chief Technology Officer. A questi si aggiungono poi collaboratori ed agenzie esterne. LEGGI TUTTO