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    I Virtual Tasting del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg

     Il nuovo anno si apre con la pubblicazione del calendario degli appuntamenti della terza edizione di Virtual Tasting organizzati dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg. Dopo il successo delle tre precedenti edizioni che hanno visto la partecipazione di numerosi produttori e circa 330 wine lovers provenienti da tutto lo stivale, il Consorzio ha voluto riproporre l’iniziativa completa: 5 nuovi appuntamenti che vedranno il coinvolgimento di 15 aziende del territorio e che accompagneranno gli appassionati da gennaio ad aprile. L’interesse è stato sin da subito così importante che il primo appuntamento fissato al 18 gennaio, è andato immediatamente sold out sul sito del Consorzio. Un segnale che conferma la volontà del pubblico di approfondire la conoscenza della Denominazione attraverso un’immersione virtuale nel territorio attraverso la degustazione guidata da esperti del settore come Cristina Mercuri – Dip WSET, Wine Educator e Presenter per i primi tre appuntamenti, e Filippo Bartolotta, Sommelier e Wine Expert per gli ultimi due in programma.

    Tutti gli incontri vedranno la partecipazione attiva dei produttori che insieme ai moderatori condurranno i partecipanti nel mondo delle bollicine più note e amate al mondo, sfatando i falsi miti per fare chiarezza sulla Denominazione, a partire dalla sua collocazione all’interno della piramide qualitativa, fino a raccontarne le caratteristiche peculiari che lo rendono uno spumante Superiore. Questi ultimi sono gli argomenti attorno ai quali ruota questa terza edizione di Virtual Tasting.

    Le diverse date si differenziano per gli argomenti trattati, che spaziano dall’ABC del Conegliano Valdobbiadene, alle varie tipologie, tra cui il fiore all’occhiello, il Superiore di Cartizze e Le Rive, menzioni geografiche a tutela della qualità, ma ci sarà anche un episodio interamente dedicato ai nuovi volti della Denominazione, per ascoltare il punto di vista dei giovani produttori e uno rivolto ai piccoli produttori “eroici” del Conegliano Valdobbiadene.

    Il calendario dei virtual tasting

    Tutti gli appuntamenti sono pensati in ottica conviviale, ovvero il consumatore sarà invitato a condividere la degustazione guidata in diretta con amici e parenti, tra un calice di Conegliano Valdobbiadene e un racconto direttamente dal vigneto. Per ognuno degli appuntamenti i partecipanti riceveranno un cadeau: il kit completo di tre bottiglie, indicazioni per il servizio e consumo, e materiali utili ad intraprendere insieme questa esperienza di degustazione; il tutto sarà contenuto nella scatola firmata Controversa che rimontata al contrario diventa un contenitore illustrato da conservare. L’obiettivo è quello di lasciare un ricordo dell’esperienza vissuta con un occhio di riguardo sempre rivolto alla sostenibilità: non generare rifiuti in eccesso, così che anche per il packaging dei vini si è optato per il cartone anziché il polistirolo.

    Per maggiori informazioni e per acquistare le esperienze virtuali: https://www.prosecco.it/it/virtual-tasting/ LEGGI TUTTO

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    AIS Veneto cresce: oltre 500 nuovi soci in due anni

    Con un incremento di iscritti del 15% nel biennio 2021-2023, AIS Veneto si conferma punto di riferimento per la diffusione della conoscenza del mondo del vino in generale e la valorizzazione dei vini veneti in particolare. Grazie all’impegno nella formazione di nuove figure professionali, la promozione del patrimonio enologico regionale e l’organizzazione di eventi per […] LEGGI TUTTO

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    Evoluzione Naturale a Grottaglie: la Puglia si prepara a brindare all’arte del vino naturale

    Il 28 e 29 gennaio 2024, gli amanti del #vinonaturale avranno l’opportunità di immergersi in un’esperienza enologica senza precedenti a Grottaglie (TA). “Evoluzione Naturale” farà il suo ritorno nella suggestiva cornice dell’Antico Convento dei Cappuccini, trasformando la millenaria struttura in un tempio dedicato ai #vininaturali. Dopo due anni di attenti lavori di riqualificazione, la quinta […] LEGGI TUTTO

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    Ci sono novità per la Denominazione di Origine Valdarno di Sopra

    Il 16 maggio 2023 si teneva, presso l’anfiteatro del Borro a San Giustino Valdarno, la prima edizione del “Valdarno di Sopra day”, manifestazione fortemente voluta e organizzata dal Consorzio Valdarno di Sopra Doc. Tra tutte le riflessioni  proposte nel corso di quella giornata, sicuramente la più ambiziosa e di fatto non immediatamente realizzabile, riguardava l’obbligo di inserimento del biologico nel disciplinare per la produzione dei vini facenti parte della Doc Valdarno di Sopra. L’idea di riferimento è mutuata dalla DO Cava, dove il consorzio spagnolo ha inserito il biologico in disciplinare come obbligatorio per la fascia più alta della sua produzione.

    Già in quella sede, la Dott.ssa Roberta Cafiero in rappresentanza del Ministero dell’Agricoltura sottolineava come a livello normativo la strada da percorrere sia abbastanza impervia, non perché l’idea non fosse condivisibile, anzi, assolutamente virtuosa,  ma il punto cruciale è che la Denominazione di Origine è una denominazione di prodotto, mentre quella del biologico è una certificazione di metodo e metterle entrambe come condizioni obbligatorie non è normativamente semplice. Tuttavia Cafiero lasciava una porta aperta per un costruttivo confronto sul tema.

    Oggi, a riprendere il filo del discorso e riaccendere una luce sull’ambizioso progetto del Consorzio Valdarno di Sopra Doc arriva un importante notizia. Dopo cinque anni si è concluso il 21 dicembre scorso con la valutazione positiva del Comitato Nazionale Vini l’iter delle modifiche al disciplinare della D.O. Valdarno di Sopra.

    È stata allargata la zona di produzione alla parte fiorentina del Valdarno di Sopra e parallelamente abolite le sottozone, riportando così ad unicità un territorio storicamente, naturalmente e ampelograficamente unito.

    È stata rafforzata la scelta di essere una denominazione di territorio e di monovitigno, con l’inclusione di diverse tipologie autoctone, accentuando in questo modo la caratteristica di valorizzazione del legame con il territorio, la sua storia, le sue tradizionali coltivazioni e professionalità.

    Sono state meglio identificate le basi ampelografiche del Valdarno di Sopra rosso e bianco, dando in questo modo maggiori potenzialità ai produttori.

    Infine è iniziato il processo di maggiore caratterizzazione e crescita dei vini con menzione “vigna” prevedendo per questi gli stessi valori analitici dei vini riserva. Una scelta in linea con la profonda convinzione dei produttori del Valdarno di Sopra che il futuro debba essere basato sulla qualità che si ritrova nei vigneti migliori, per quella loro composizione di terreno, posizione, base ampelografica, modalità di allevamento. Le vigne più pregiate che vengono iscritte e controllate, come previsto dalle norme, e che producono vini che solo al termine dei processi di cantina, anche questi controllati e certificati, possono fregiarsi della menzione “vigna”. Un primo passo per una caratterizzazione dei vini “vigna” che il Consorzio intende proseguire, Infatti sono state già presentate a Regione e Ministero le ulteriori modifiche, tra cui quella dell’obbligo per i vini con menzione “vigna” dell’utilizzo di uve biologiche, che andrebbe in parte nell’ottica della realizzazione dell’ambizioso progetto del Consorzio Valdarno di Sopra, ovvero dell’uso del biologico per i vini più pregiati della Doc Valdarno di Sopra. Non resta che rimanere sintonizzati in attesa di novità. LEGGI TUTTO

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    NicoLeo 2021 – Podernuovo a Palazzone

    Bianchisti si nasce e io modestamente lo nacqui. Si può quindi facilmente immaginare il livello altissimo di gaudio quando si ritrova al cospetto dei propri sensi un calice del tutto inatteso di quella tipologia. Sto parlando del NicoLeo 2021 di Podernuovo a Palazzone, un vino semplice nella sua complessità, gastronomico oltremodo e che si fa intrigante grazie al perfetto connubio delle uve che lo compongono, grechetto e chardonnay. L’azienda agricola Podernuovo a Palazzone è una creazione, mai termine fu più azzeccato, di Giovanni Bulgari che fino al 2002 è stato gemmologo per la maison di famiglia, uno dei brand d’alta gioielleria più famosi al mondo, per poi decidere di dedicarsi completamente al vino. Aveva due strade davanti a sé Giovanni Bulgari, la prima, la più comoda, investire in areali iper-famosi dal costo/ettaro esorbitante come Montalcino o Langhe, oppure scommettere su una zona meno blasonata che se introiettata e rispettata avrebbe potuto dare vini importanti. La scelta è stata quella di acquisire alcuni terreni situati nel comune di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, al confine con Lazio ed Umbria, che poi sono divenuti la tenuta di Podernuovo. Tornando al Nicoleo, le uve provengono dalle colline del Lago di Corbara in Umbria ma vengono lavorate nella cantina in Toscana, il vino è dedicato ai figli di Giovanni Bulgari, Nico e Leone, da cui deriva il nome Nicoleo.

    NicoLeo 2021 Vino Bianco Toscana (in magnum): da uve grechetto e chardonnay 50%, il suolo è Argilloso (argilla rossa), sabbioso con presenze di limo. Resa per ettaro 60 QL. La Fermentazione alcolica avviene in acciaio a temperatura controllata e in barriques da 225 Lt. Affinamento per 9 mesi in contenitori di acciaio e barriques da 225 Lt, 5 mesi in bottiglia. Al naso intense ed eleganti note di fiori di campo, mela e una leggera speziatura. Al palato è fresco e sapido, chiude con una delicata nota di mandorla. Un vino cristallino e molto duttile negli abbinamenti. LEGGI TUTTO

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    Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa avanti tutta

    Il Consorzio di Tutela Vini DOC Cirò e Melissa chiude un anno intenso, che lo ha visto protagonista di svariate iniziative locali e nazionali volte a promuovere le proprie aziende e il proprio territorio.

    Dai seminari tenuti dall’Associazione Italiana Sommelier, al Cirò Wine Festival che ha avuto tra i relatori delle masterclass Luca Gardini, alle conferenze tenute durante Vinitaly, l’anno 2023 è stato costellato di momenti che hanno messo in luce l’importanza di questa denominazione che sta compiendo grandi passi in avanti.

    È arrivato da poco anche il Pubblico Accertamento e la Pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del riconoscimento a Docg per il Cirò Rosso Riserva, astro nascente della Denominazione, che rappresenta un passaggio chiave per la Denominazione rendendola ancor più competitiva sul mercato.

    “Un anno ricco di soddisfazioni, ma anche di sfide per i nostri produttori, in particolare la gestione del vigneto e della vendemmia sono stati momenti delicati, che hanno richiesto l’impegno costante in campo per portare a casa un prodotto di qualità. Siamo molto contenti del lavoro svolto, che ci ha permesso di tutelare il raccolto e assestarci in linea con la situazione vitivicnicola nazionale. Noi come Consorzio, abbiamo cercato di alzare il percepito dei nostri vini e delle nostre aree vitivinicole, e su questo punteremo anche nei prossimi anni, organizzando eventi e conferenze volti a valorizzare il nostro patrimonio enologico.

    Con piacere abbiamo registrato, rispetto al 2022 un incremento del turismo enogastronomico, che sempre di più vuole scoprire la tradizione e il valore culinario ed enologico della nostra terra” – afferma Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio.

    Nonostante l’anno, dal punto di vista prettamente produttivo, sia stato particolarmente sfidante per il Consorzio, non ci sono stati scostamenti dalla media nazionale dal punto di vista di vendite e imbottigliamento , nel corso degli anni, ha intrapreso un cammino che ha portato i vini delle denominazioni a essere conosciuti e apprezzati a livello europeo e non solo. Molto lavoro è stato fatto per dare il giusto valore al territorio vitivinicolo e ai suoi prodotti, ed il Pubblico Accertamento che ha avuto luogo il 16 novembre della Docg Cirò Riserva è stato per il Consorzio una grande conferma che questo percorso virtuoso sta portando i suoi frutti.

    Raffaele Librandi

    Per il passaggio ufficiale a Docg ci vorrà ancora qualche tempo, dopo la Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale si aspetta l’approvazione da parte della Comunità Europa. Tuttavia, l’iter, iniziato nel 2019, simboleggia la volontà di elevare il territorio e riconoscere il valore vitivinicolo e il pregio che esso possiede e renderlo competitivo all’interno del mercato. “La scelta di far conferire il marchio Docg solo al Rosso Doc Cirò Riserva – spiega Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio – è motivata dalla volontà di valorizzare al meglio l’astro nascente della nostra Denominazione, un vino con la giusta struttura e carattere da poter essere competitivo sul mercato. Inoltre, esso viene prodotto con uno dei vitigni più identitari della nostra regione, il Gaglioppo.”

    Quando si parla di zona “classica”, da cui nasce il Rosso Doc Cirò Riserva, si intendono i comuni di Cirò e Cirò Marina. Il comprensorio si sviluppa all’estremo nord della Provincia di Crotone, sul litorale della costa Ionica e nel suo entroterra collinare sino alle prime pendici della Sila. Comprende un territorio esteso per circa 20.000 ettari che si estende lungo la fascia litorale ionica per circa 25 km e si spinge per oltre 10 km nell’entroterra.

    L’iter burocratico non è ancora terminato, e bisognerà aspettare ancora qualche settimana perché il riconoscimento sia ufficiale; tuttavia, i requisiti per accedere allo step finale sono presenti e l’auspicio è che il percorso giunga al più presto al suo compimento. LEGGI TUTTO

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    Nuovo assetto societario per la famiglia Allegrini

    Grandi cambiamenti in casa Allegrini, una delle più importanti famiglie del vino italiano. Un comunicato stampa piuttosto scarno arrivato sotto l’albero ci racconta che la famiglia Allegrini, nell’ambito del progetto di riassetto proprietario e di governance, finalizzato alla costante espansione dell’attività imprenditoriale nel settore vitivinicolo, ha concluso un primo accordo il cui risultato finale è destinato a procurare la suddivisione dei principali assets.

    Matteo, Silvia, Giovanni e Francesco Allegrini

    In particolare, Francesco, Giovanni e Matteo Allegrini, eredi di Franco Allegrini, acquisiranno la maggioranza delle società veronesi Allegrini e Corte Giara, radicate in Valpolicella, e ne saranno alla guida unitamente a Silvia, erede di Walter Allegrini, mentre il Cav. Lav. Marilisa Allegrini e le figlie, Carlotta e Caterina, manterranno la proprietà delle aziende toscane, Poggio Al Tesoro a Bolgheri e San Polo a Montalcino, oltre che di Villa Della Torre a Fumane in Valpolicella.

    Marilisa Allegrini con le figlie Carlotta e Caterina Mastella

    La storia del vino italiano si rinnova, buon nuovo inizio a tutti. LEGGI TUTTO

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    Il Rosso di Montalcino amplia la propria superficie di 350 ettari

    L’Assemblea dei soci del Consorzio del vino Brunello di Montalcino ha approvato oggi l’ampliamento della superficie rivendicabile per la D.o. Rosso di Montalcino. Il successivo Consiglio di amministrazione del #Consorzio ha poi ratificato la decisione. Per il #vigneto della Doc, attualmente di 519,7 ettari, è stato definito un incremento pari a 350 ettari, con una […] LEGGI TUTTO