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    Maximilian I Rosé Extra Dry per un brindisi d’eccellenza

    Lo spumante Maximilian I Rosé Extra Dry nella bottiglia trasparente, fa risaltare il suo colore rosa corallo. Elegante dai riflessi ramati e con una frizzante bollicina rosata ottenuta da una speciale cuvée di uve a bacca rossa. Dal profumo delicatamente fruttato, il Maximilian I Rosé Extra Dry stupirà per il suo gusto pieno e setoso, […] LEGGI TUTTO

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    Terre di Leone, passato e presente in Valpolicella

    Di Luciano Pavesio

    Correva l’anno 1996 quando Federico Pellizzari e sua moglie Chiara Turati decidevano di lasciarsi alle spalle il loro passato esistenziale e lavorativo e valorizzare l’eredità di nonno Leone, vale a dire un ettaro di vigneto a Marano di Valpolicella.

    Scelta senza dubbio affascinante ma non per questo da affrontare con superficialità e spavalderia, anzi, iniziare un percorso dedicando innanzitutto molto tempo a scoprire caratteristiche e potenzialità di una delle cinque zone da cui nasce l’Amarone Classico.

    Partendo dagli insegnamenti di nonno Leone, al quale l’azienda è dedicata e con il quale Federico da bambino aveva passato molto tempo ed ereditato l’amore per Marano e le sue colline, il progetto passo dopo passo si concretizzava nel 2005 con la costituzione dell’azienda in località Valcatara recuperando un edificio del 1850 abitato da mezzadri dediti alla coltivazione di quelle terre.

    All’ettaro di vigneto appartenuto a Leone, si aggiungevano quattro ettari interamente terrazzati sulle colline laviche tra Marano e Fiumane protette dai Monti Lessini, la parte più ad ovest del territorio dell’Amarone Classico, coltivate a guyot e fin da subito improntate a una bassa resa, non oltre i 60 quintali per ettaro, affidandosi ai consigli ed aiuti dell’enologo Roberto Vassanelli, amico d’infanzia di Federico.

    La cantina veniva ideata e realizzata per lavorare le uve e il vino sfruttando la gravità, operando su diverse altezze per limitare al massimo stressanti trasferimenti e pompaggi delle uve e dei vini.

    Altra tappa significativa dell’esistenza di questa azienda è datata 2008, quando in seguito a un errore in vinificazione a causa di un blocco alla pigiatrice viene prodotto un Amarone meno austero, con una beva più accattivante e fresca.

    Federico e Chiara decidono di fare tesoro di questo curioso inconveniente facendo nascere l’attuale linea “Re Pazzo” da affiancare all’omonima “Terre di Leone”.

    Attualmente l’azienda conta meno di una decina di ettari vitati tra proprietà ed affitto all’insegna dei vitigni tradizionalmente coltivati nella Valpolicella come Corvina, Rondinella, Corvinone, Oseleta e Molinara, tutti ubicati nella sottozona di Marano in media a 300 metri sul livello del mare, per una produzione di circa 45.000 bottiglie suddivise tra sette etichette distribuite per circa il 60% sul mercato italiano e la restante parte in Svizzera, paesi dell’Europa del Nord e USA.

    Le nostre degustazioni

    Nel corso della nostra degustazione abbiamo particolarmente apprezzato i vini della linea Il Re Pazzo caratterizzati da un minor affinamento- in legno al fine di ottenere vini più snelli e immediati, ideali per un uso quotidiano.Il Valpolicella Classico 2021, classico taglio di uve del territorio come la Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta vinificate e affinate unicamente in acciaio si presenta di un acceso rubino che volge al violaceo, sentori di marasca, balsamico, buona sapidità e bella freschezza nella beva.Un po’ più di complessità la riscontriamo nel Valpollicella Classico Superiore Ripasso 2020, nato da una seconda fermentazione del Classico sulle vinacce di Amarone per circa 7-10 giorni, seguita da un affinamento di circa otto mesi in tonneau, dove le noti fruttate di prugna e rabarbaro si uniscono a quelle speziate come l’incenso e il pepe.La freschezza che contraddistingue questa linea si ritrova pienamente nell’Amarone 2017, stesse uve del Valpolicella tranne la Molinara, bella sapidità e tannino dolce per nulla intaccate dagli oltre tre anni di affinamento tra legno e bottiglia.Dedicati ai palati più esigenti invece i vini della Linea Terre di Leone, a cominciare dal Valpolicella Classico Superiore 2017, ben quattro anni di affinamento in legno ben celati da un rubino brillante alla vista, profumi fini, grande freschezza e frutto sia al naso che al palato.

    Sulla falsariga il Valpolicella Classico Superiore Ripasso 2018, figlio di un’annata generosa come raccolta di uve, soltanto 2.000 bottiglie prodotte dopo 36 mesi di affinamento in tonneau: un vino di ottima struttura e corpo, quasi masticoso, netti sentori di marasca, tannino fresco e dolce, un invitante finale mandorlato.Infine l’Amarone Classico 2012, 16 gradi alcolici complice anche l’annata siccitosa, 8 anni e mezzo di affinamento in legno, uvaggio classico senza però l’utilizzo della Molinara, iniziali note sulfuree, quindi spezie fini e frutti neri, elegante, sapido, grande persistenza.

    Una nota a parte spetta al Dedicatum 2016, appena 4.000 bottiglie tutte numerate ottenute vinificando in due tornate tutte insieme i 14 vitigni differenti presenti nell’ettaro del nonno da cui tutto ha preso origine, con l’idea nata nel 2006 di portare il ‘900 in bottiglia: 4 anni di affinamento in legno tra botti da 10 ettolitri e tonneau per creare un vino molto versatile in termini di abbinamento gastronomico, sapido, elegante, certamente unico. LEGGI TUTTO

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    Il vino campano nel cuore di Napoli

    Un evento unico dedicato al vino campano nel cuore di Napoli. Un comparto, quello vitivinicolo, che si mostra coeso ed in grado di dialogare con altre eccellenze del territorio campano per dare vita a momenti di valorizzazione di grande valore.

    L’11 e il 12 giugno le bellezze architettoniche e monumentali di Napoli accoglieranno “Campania.Wine”, rassegna promossa e organizzata in cooperazione dai cinque Consorzi di Tutela Vini della Campania (Sannio Consorzio Tutela Vini, Vesuvio Consorzio Tutela Vini, Consorzio Vita Salernum Vites, Viticaserta – Consorzio Tutela Vini Caserta, Consorzio Tutela Vini d’Irpinia) e dal Consorzio di Tutela Pomodorino del Piennolo Vesuvio Dop, con l’obiettivo di valorizzare e promuovere i vini a Indicazione Geografica della Campania e i loro produttori-attori, attraverso un suggestivo itinerario di conoscenza esperienziale rivolto ad esperti, giornalisti di settore, addetti ai lavori e appassionati del mondo del vino. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Napoli e della Regione Campania ed è realizzata con il cofinanziamento dell’Unione Europea, Campagna Medways_EU “European Sustainability. From Mediterranean to the East: new ways to advance Food.

    Un intenso programma della durata di due giorni con degustazioni, masterclass, seminari, wine tour, wine talk e wine forum per giornalisti, operatori e winelovers in due luoghi di assoluto pregio in una delle città più affascinanti al mondo, Napoli, oggi meta turistica tra le più blasonate al mondo: Galleria Umberto I, monumentale opera del XIX secolo, una delle gallerie più famose ed importanti d’Italia, tappa fissa per chiunque visiti la città, e il MUSAP – Museo Artistico Politecnico di Napoli situato a Palazzo Zapata, monumentale palazzo di origine seicentesca affacciato sulla elegante piazza Trieste e Trento, cuore della Napoli Reale. Due luoghi ricchi di fascino che rappresenteranno le due sedi di Campania.Wine.

    Il taglio del nastro è in programma domenica 11 giugno alle ore 11 presso la Galleria Umberto I, che ospiterà il walk-around tasting con i banchi d’assaggio delle cantine (aperto sia l’11 che il 12 giugno dalle ore 11.00 fino alle ore 19.30), alla presenza di rappresentanti istituzionali e operatori del mondo vinicolo campano. Il MUSAP sarà invece la sede delle Masterclass e dei laboratori di approfondimento sulle denominazioni. Per l’occasione parteciperà alle attività una importante selezione di giornalisti e influencer specializzati che avranno l’opportunità di conoscere il settore vitivinicolo campano con un link fortissimo al suo territorio di riferimento, un importante connubio che molto può dare in termini di attrattività turistica. Per gli appassionati, oltre al percorso degustazione in Galleria Umberto I, un programma di masterclass sul tema “La Campania in 10 vini” condotte da Chiara Giorleo (su prenotazione, per info masterclass@campania.wine)  in collaborazione con AIS Campania.

    Per la stampa in programma numerose Masterclass di approfondimento sui temi “Campania.Wine European Sustainability – La Campania dei vini di montagna”, “La Campania dei vini vulcanici e dei parchi naturali”, condotte da Luciano Pignataro, Ferdinando De Simone e Pasquale Carlo.

    Per la stampa presente previsti anche approfondimenti sulle eccellenze gastronomiche e tour alla scoperta di luoghi napoletani del fascino unico, tra cui la suggestiva Cappella Sansevero che custodisce il capolavoro del Cristo Velato.  

    Lunedì 12 giugno altro importante appuntamento in programma alle ore 11.30 presso la Sala Comencini del Musap con il Campania.Wine Sustainability Forum: la bellezza dei paesaggi della Campania e il ruolo dell’enoturismo, focus sulle potenzialità turistiche del settore vitivinicolo in un territorio di grande attrattività come quello campano. Alle ore 17.00, sempre presso la Sala Comencini, l’iniziativa speciale “La Campania che ama la Campania 2023”, assegnazione dei riconoscimenti alle migliori carte dei vini con referenze regionali condotta dai giornalista Luciano Pignataro.

    Campania.Wine 2023 rappresenta un’opportunità unica per gli appassionati di vino, gli esperti del settore e per la stampa di immergersi nell’eccezionale biodiversità dei vini della Campania, tra degustazioni, seminari, laboratori enogastronomici e molto altro, in un luogo di grande prestigio e di forte richiamo storico culturale, promuovendo i valori di sostenibilità che contraddistinguono i vini campani e il lavoro dei Consorzi di Tutela e realizzando di fatto, nel cuore di Napoli, un itinerario esperienziale e di conoscenza.

    Il programma completo, con tutte le informazioni per l’acquisto dei ticket e le modalità di partecipazione, è disponibile sul sito www.campania.wine. LEGGI TUTTO

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    NSG sviluppa il nuovo progetto Ladaltempo per Ruggeri

    Un vino che non conosce limiti e valica il concetto di tempo, facendosi custode della tradizione vinicola in Valdobbiadene, interprete delle innovazioni di un comparto, quello del Prosecco, che per crescita non ha eguali in Italia. Allo staff dell’orobica NSG, Ruggeri, azienda leader nella produzione di prosecco, affida il compito di studiare il nome del […] LEGGI TUTTO

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    Annunciati i vincitori di Words of Wine 2023

    Oggi alla Tenuta Coppa Zuccari di Città Sant’Angelo sono stati annunciati i vincitori del premio giornalistico internazionale “Words of Wine – Parole di vino”. Il riconoscimento, ideato dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e giunto quest’anno alla settima edizione, vuole mettere in luce la capacità di narrare di tanti giornalisti che hanno colto l’occasione per parlare […] LEGGI TUTTO

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    Staforte: la prova del tempo

    Se c’è una regola aurea nel mondo del vino è che tutto è relativo. Niente è assoluto, o valido per tutti. La formula taglia unica non esiste. Ciò che è perfetto per uno, è da evitare come la peste per un altro. Questione di obiettivi, di stile produttivo, di filosofia personale. Chi pensa che la chiusura ideale di un vino d’alta gamma possa essere solo il tappo in sughero monopezzo non oserà mai mettere un tappo a vite sulle sue bottiglie più pregiate. Chi crede che il grande vino possa evolversi solo in legno guarderà con diffidenza chi invece usa altri contenitori, dal cemento alla terracotta all’acciaio. E il bello del mondo del vino è anche questo: c’è posto per tutto e per tutti. Graziano Pra, storico produttore di Monteforte d’Alpone, appartiene a quella schiera di produttori che non teme di andare controcorrente o di sperimentare soluzioni che qualcuno definirebbe azzardate, se fanno al caso suo. E’ il caso del suo Soave Classico DOC “Staforte”: nasce da una selezione delle uve migliori dei suoi vigneti più vecchi (50-70 anni) di Monteforte d’Alpone, coltivati su suoli vulcanici tra i 150-250 metri e allevati a pergola veronese e Guyot. Un bianco che fermenta e matura solo in acciaio, con un’attenta e metodica pratica di bâtonnage svolta direttamente nel fermentino per almeno sei mesi. La prima annata di questo vino fu la 2004. “ In quegli anni uscivamo da due novità dirompenti – racconta lo stesso Pra – L’arrivo anche nel Soave dello Chardonnay e la moda imperante della barrique. Io li provai entrambi, e li scartai. Non rispondevano al mio stile”. L’intento era quello di fare un grande bianco solo in acciaio: ma come? Parlando con un enologo francese, scoprì che in Francia usavano fare bâtonnage nelle barrique: Pra applicò lo stesso sistema al fermentino in acciaio. Una specie di pala posta sul fondo con un movimento lento e regolare rimescola le fecce fini in maniera omogenea: “I lieviti sono sempre in sospensione, le pareti cellulari si rompono e cedono le mannoproteine, che donano una sensazione di maggior volume in bocca. Al tempo stesso il vino si stabilizza sia da un punto di vista proteico che tartarico”. L’uscita sul mercato del nuovo Soave “Staforte” (come anticamente si chiamava il Comune di Monteforte) fu immediatamente salutata con grande favore sia dai consumatori che dalla critica: un successo che continua da allora, basti guardare l’elenco di “3 Bicchieri” che si è conquistato negli anni (l’ultimo è dell’anno scorso). Assaggiato a distanza di quasi 20 anni, questo Soave dalla veste giallo intenso tendente al dorato si rivela ancora esuberante: profuma di zafferano, melone, pesca e fiori gialli, che in bocca si ripresentano con grande freschezza e pulizia. Anche l’annata 2006 è di un giallo intenso, ma con riflessi più platinati. Al naso si presenta un po’ più chiuso del precedente, con sentori di erbe mediterranee aromatiche, la cui freschezza ben si abbina a un gusto che ricorda una mela Golden molto matura. Dopo un 2007 con profumi più scuri, minerali e un 2009 sapido e con note di frutta bianca e una leggera spezia dolce sul finale, il 2013 sorprende con un bouquet di aromi dolci, che richiamano il miele d’acacia e l’albicocca matura: in bocca però è sempre vibrante, succoso di frutta gialla matura, si fa bere con piacere. Dopo uno strano 2015 dalle note un po’ agliacee al naso, con il 2016 inaugura la nuova stagione: quella dei vini chiusi con tappo a vite. “Amo questa chiusura perché mi rispetta – è il commento del produttore – Voglio poter assaggiare questo vino tra 20 anni, e ritrovarlo così com’è oggi”. Il naso è ricco e variegato: alle erbe aromatiche di campo (menta soprattutto) si accompagnano accenni di idrocarburo e polvere da sparo e di buccia di limone verde. In bocca è lungo, pulito, molto equilibrato, sapido e totalmente secco, come tutti i precedenti. L’annata successiva (2017) presenta un accenno di frutta gialla anche tropicale sia al naso che in bocca, mentre la 2021 presto in commercio ha un naso mieloso ancora più pronunciato del 2013, che presto però si trasforma in aromi tropicali e agrumati e al gusto presenta frutta gialla e bianca mature, con un ricordo di fiori di sambuco. Un Soave che sembra una fedele fotografia dell’ambiente naturale da cui proviene. LEGGI TUTTO

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    Lavico Etna Bianco 2022. Il Carricante sintesi di vulcano, mare e montagna

    Duca di Salaparuta presenta la nuova annata del suo Lavico Etna DOC Bianco, progetto enologico che ha esordito nel 2022 con il lancio delle prime etichette Etna Doc dell’azienda di Casteldaccia. Un monovarietale, 100% Carricante, che nasce nella suggestiva Tenuta Vajasindi situata nel comune di Castiglione di Sicilia, in frazione Passopisciaro, sul versante nord del […] LEGGI TUTTO

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    A Velletri torna Tutti giù in cantina – Festival della cultura del vino

    Un grande contenitore culturale dove incontrare e seguire scrittori, presentazione di libri, performance teatrali e musicali, talk show, ma soprattutto degustare le migliori produzioni enologiche d’eccellenza della Regione Lazio, nazionali ed internazionali.  oltre alle degustazioni guidate da esperti del settore. È tutto racchiuso in questi appuntamenti la VIII edizione della manifestazione “Tutti giù in cantina […] LEGGI TUTTO