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    Marchesi Frescobaldi acquisisce Poggio Verrano

    Poggio Verrano nasce nel 2000 come progetto viti-vinicolo nella Maremma Toscana e ha rappresentato un’importante parte e sfida della vita di Francesco Bolla che, partito da zero, da solo ha avuto la soddisfazione di vedere i vini della Tenuta presenti in tre continenti ed essere inclusi nel 3% dei vini migliori di tutto il mondo […] LEGGI TUTTO

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    Parte il countdown per la nuova edizione di Vinòforum: 20 anni di Vino e Cibo a Roma

    Venerdì 9 giugno prenderà il via la nuova edizione di Vinòforum, manifestazione di riferimento che porta il settore enogastronomico sul palcoscenico della Capitale. Dopo i numeri da record della passata edizione, che ha visto 2.500 etichette in degustazione in rappresentanza di oltre 800 cantine tra italiane e internazionali, con la partecipazione di 60 grandi chef, […] LEGGI TUTTO

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    Save the bees!

    Oggi è la Giornata Mondiale delle Api, quei piccoli, preziosi e organizzatissimi esserini alati ai quali dobbiamo la nostra agricoltura. Circa il 75% delle colture alimentari dipendono, direttamente o indirettamente, dal loro lavoro d’impollinazione; senza di loro, la catena alimentare sarebbe compromessa e avremmo una drastica riduzione delle risorse alimentari disponibili. Sono inoltre degli indispensabili indicatori della salubrità di un ambiente: la loro presenza contribuisce all’equilibrio degli ecosistemi e alla biodiversità, e favorisce la riproduzione delle piante selvatiche. “Se ci si pensa, non sarebbe solo il miele a sparire dalla lista della spesa se le api, e gli insetti impollinatori in generale, dovessero estinguersi. Sugli scaffali dei nostri negozi non troveremmo più una infinità di frutti e di verdure. Ma non troveremo nemmeno il caffè e il cioccolato e chissà quanti altri cibi perché sarebbe colpito il 75% dei raccolti su cui si basa la nostra sopravvivenza. Non sarebbero più povere soltanto la nostra dispensa e la nostra tavola ma tutto il mondo”. E’ il pensiero del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, e non si può non essere d’accordo. Con quasi 100 mila alveari e 9 mila apicoltori, il Veneto è una delle prime regioni in Italia per la produzione di miele e derivati e vanta una DOP che dal 2010 tutela il Miele delle Dolomiti Bellunesi con specifico disciplinare.“Era il 2008 – ricorda ancora Zaia – quando ero ministro delle Politiche agricole e, di fronte alla preoccupante diminuzione di questi insetti ho deciso di firmare la sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi.  Fu un grande passo a livello nazionale con l’obbiettivo di puntare al ripopolamento degli alveari. Anche per questo, nove anni dopo, ho salutato con soddisfazione l’istituzione di questa giornata da parte delle Nazioni Unite”. Malgrado questo,  l’Italia è sempre meno un Paese per le api e gli apicoltori. Per numero di alveari il nostro Paese è quarto in Europa (1,2 milioni di arnie, accudite da 45 mila apicoltori), con una produzione annua di miele di circa 22 mila tonnellate. Troppo poche per coprire il fabbisogno interno, per questo siamo costretti a importarne anche dall’estero. E fuori da nostri confini, uno dei più grandi produttori (ed esportatori) al mondo è la Cina (543 mila tonnellate all’anno), seguita da Turchia (114 mila tonnellate) e Argentina (76 mila tonnellate). Com’è facile intuire, mancando del miele per il fabbisogno interno l’Italia è costretto a importarlo, e sugli scaffali dei negozi arrivano facilmente vasetti a prezzi altamente competitivi (e allettanti) da Paesi terzi, dove le stringenti regole italiane ed europee in materia di qualità del prodotto e sicurezza alimentare non sono, appunto, altrettanto stringenti. Occhio, perciò, alle retro etichette, soprattutto se il vasetto è di provenienza estera. Meglio spendere qualche euro in più e scegliere un miele italiano, magari comprandolo direttamente da un apicoltore.  LEGGI TUTTO

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    Calamacca, il primo Zibibbo secco di Cirò

    Si chiama Calamacca il nuovo vino prodotto dall’azienda agricola biologica Santa Venere. La mission della storica cantina calabrese è da sempre quella di esaltare la propria terra e i suoi vitigni autoctoni e questa volta lo fa con la produzione del suo primo vino nato da uve 100% Zibibbo. Calamacca prende il nome dall’omonima collina […] LEGGI TUTTO

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    Consorzio Valpolicella e Famiglie storiche: torna il sereno

    Un comunicato scarno di poche ma significative parole, a firma dei due presidenti Cristian Marchesini e Pierangelo Tommasi, sancisce la fine del contenzioso tra il Consorzio Valpolicella e le Famiglie Storiche, questo il testo integrale:

    Il Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella e la società Famiglie Storiche comunicano di avere definito ogni contenzioso tra loro pendente, avente ad oggetto l’utilizzo della Docg “Amarone della Valpolicella”. Consorzio e Famiglie Storiche condividono l’obiettivo di agire, ciascuno per quanto di propria competenza, per lo sviluppo della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni della Valpolicella, favorendo un clima di equa competizione tra produttori, rispetto reciproco, collaborazione e dialogo; ribadiscono l’importanza della difesa della Docg “Amarone della Valpolicella” e delle altre denominazioni del territorio e della loro promozione in Italia e all’estero, con l’obiettivo di favorire la loro conoscenza e di consolidarne il successo, nell’interesse di tutta la collettività. LEGGI TUTTO

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    Villa Santo Stefano presenta Nina, il nuovo Cabernet Franc in purezza

    Villa Santo Stefano presenta Nina, la sua nuova etichetta 100% Cabernet Franc. La cantina della Lucchesia, che dallo scorso anno si è impegnata anche in alcuni ettari nel cuore della Maremma, ha dato vita a questa prima annata, la 2020, disponibile in un’edizione limitata di sole duemila bottiglie. Nina è la realizzazione di un sogno […] LEGGI TUTTO