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    La longevità del Soave, la strada del vino e altre storie

    Era da un po’ che non frequentavo le terre venete tanto care al Commodoro Henning Hammargren, ma soprattutto, era da un po’ che non assaggiavo vecchie annate di Soave. L’occasione, irrinunciabile, mi è stata offerta da La Strada del Vino Soave in occasione dell’anteprima di Soave Seven 2023, manifestazione, giunta alla sesta edizione, nata per sondare la longevità del vino bianco della provincia veronese, ma andiamo per gradi. A questo proposito, ad esempio, dopo averlo degustato, la domanda che mi faccio è la seguente: “A quanto verrebbe venduta una bottiglia di Vecchie Vigne 2011 di Tenuta Sant’Antonio della Famiglia Castagnedi se fossimo in Borgogna o nella Loira? Dico questo non per fare stupidi paragoni con i blasonati terroir francesi, ma proprio perché un vino così non può essere subalterno a nessuno, anzi, può e deve tranquillamente giocare nello stesso campionato dei suoi rivali più titolati.

    Ovviamente non è l’unico, dicasi lo stesso per Foscarino Soave Classico 2016 di Inama, il Fonte Soave Classico 2016 di Canoso, il Soave La Froscà 2016 di Gini, il Cimalta Corte Adami 2015, il Soave Colli Scaligeri 2015 di Sandro De Bruno o il Villa Canestrari Superiore Riserva 2012, giusto per fare qualche nome. So che non è facile, per i mille motivi che sono noti, ovvero il mercato, la poca predisposizione dei ristoratori a proporre vecchie annate, il luogo comune, duro a morire tra i consumatori, che il vino va bevuto entro l’anno successivo alla vendemmia altrimenti è vecchio, ecc. ecc. Grazie anche al lavoro che sta facendo La Strada del Vino, l’auspicio per il prossimo futuro è che il Soave, per le aree particolarmente vocate, prima di uscire sul mercato, si ritagli uno spazio di attesa, che potrà essere più o meno lungo a seconda del progetto della cantina, così facendo potrà occupare il posto che merita tra i grandi vini bianchi del mondo.

    La Strada del Vino Soave

    La Strada del vino Soave nasce nel 1999 e conta oggi circa 100 socisuddivisi in cantine, Enti e Associazioni, Agriturismi, Ristoranti, Hotel, frantoi e aziende di prodotti tipici locali. Da sempre la Strada del Vino è attiva per coordinare i numerosi soci che fanno parte all’interno di un ideale percorso di circa 50 Km lungo il quale è possibile ammirare il paesaggio, visitare cantine, degustare vino, assaggiare piatti tipici e venire a contatto con l’ospitalità delle persone.

    I turisti che giungono nella denominazione possono scegliere entro un’offerta ampia e variegata all’interno dei tredici comuni che aderiscono alla Strada dislocati in quattro stupende valli che per le loro diverse attrattive meritano sicuramente una visita. Partendo da Verona si trovano in ordine Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il sito www.stradadelvinosoave.com

    I prodotti tipici – il vino

    Soave Superiore DOCG

    Il Soave Superiore, prodotto nelle colline della zona del Soave, ha ottenuto la certificazione di origine controllata e garantita nel 2002. Ciò che porta ad un vino di così elevate caratteristiche qualitative è la combinazione ottimale tra zona di coltivazione, resa produttiva mantenuta sotto controllo in campo e corretta conservazione prima dell’imbottigliamento. Il Soave Superiore – che assume la tipologia di Soave Superiore classico quando viene prodotto nella cosiddetta zona classica – è un vino che viene immesso in commercio solo dopo un periodo di affinamento in bottiglia di almeno tre mesi, così da salvaguardarne le caratteristiche di maturità e complessità.

    Soave DOC

    Questa zona è stata la prima DOC riconosciuta in Italia nel 1936 e, negli ultimi anni, ha ottenuto ben due denominazioni di origine controllata e garantita, il massimo delle certificazioni di qualità sotto il profilo enologico: il Recioto di Soave D.O.C.G. e il Soave Superiore D.O.C.G. La zona di produzione più antica, che si trova sui rilievi collinari dei comuni di Monteforte d’Alpone e Soave, fu delimitata fin dal 1931 e coincide con quella del Soave “classico”, mentre la sottozona Colli Scaligeri va da San Martino Buon Albergo a Roncà, interessando i rilievi della Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone. In quest’area si ottiene la massima espressione qualitativa della Garganega, tanto che la zona si identifica con il suo vitigno e viceversa, creando tra loro un legame unico e irripetibile.

    Alla DOC appartengono i vini Soave, Soave classico, Soave spumante e Soave Colli Scaligeri. Il Soave deriva dalla sapiente unione delle uve della Garganega – in una percentuale di oltre al 70% – con quelle del Trebbiano di Soave per massimo 30%.

    Recioto di Soave DOCG

    Il Recioto di Soave, prodotto nelle colline della zona del Soave, è stato il primo vino veneto ad ottenere la certificazione di origine controllata e garantita, nel 1998.

    Il nome Recioto deriva dalla parola dialettale “recia”, in italiano orecchio, che simbolizza la forma tipica della parte alta del grappolo di Garganega, quella più ricca di zuccheri e più esposta al sole, che viene selezionata per fare il vino: i grappoli migliori vengono fatti appassire su graticole per un periodo variabile dai 4 ai 6 mesi e poi vengono pigiati. La fermentazione è molto lenta e lunga.

    Alla DOCG appartengono i vini Recioto di Soave e Recioto di Soave Spumante. Il Recioto di Soave ha un colore giallo dorato brillante, più o meno intenso; il profumo è intenso e fruttato con sfumature di vaniglia, il gusto è dolce o amabile, vellutato e armonico, di corpo e con eventuale percezione di legno.

    Altri prodotti

    Olio ExtraVergine d’oliva Veneto “Valpolicella”DOP

    Caratteristica principale del prodotto è la tradizionale spremitura a freddo di frutti sani, selezionati e raccolti a mano con l’utilizzo di pettini o rastrelli direttamente dalla pianta. Dalla raccolta alla molitura passano solo poche ore, in modo che il prodotto non subisca alcuna alterazione esterna; la molitura avviene con sistemi di estrazione tradizionali (a presse o continuo) atti a non modificare la qualità organolettica delle olive raccolte.

    L’olio extra vergine di oliva Veneto “Valpolicella” DOP, con cultivar Grignano o Favarol, ha colore giallo con lieve tonalità di verde, un odore di fruttato leggero e un sapore pure fruttato, con lieve sensazione di amaro e retrogusto muschiato. Si produce nella zona che si estende sulla parte destra dell’Adige e comprende le terre vinicole del Valpolicella per poi allargarsi alla zona di produzione del vino Soave.

    Il Pisello Verdone Nano di Colognola ai Colli (prodotto stagionale)

    Il Verdone Nano è una varietà di Pisum sativum, il legume i cui teneri semi sono racchiusi in un baccello (detto anche buccia). Questa pianta annuale e rampicante ha trovato a Colognola (VR) un ambiente ideale per la sua coltivazione.

    Il terreno, l’esposizione al sole e i campi posti ad un’altitudine inferiore ai 200 metri, permettono di avere le condizioni ideali di nutrimento, temperatura e umidità. Si ottiene così un prodotto di particolare qualità, dal sapore dolce e delicato, che si raccoglie entro maggio.

    Come si cucina il Verdone Nano? Vista la zona d’origine, il matrimonio perfetto è sicuramente quello con l’altro Nano veronese eccellente, il riso Vialone. I risi e bisi (riso e piselli), sono un piatto principe della gastronomia veneta, che persino i Dogi volevano alla loro tavola.

    Igor Gladich (Direttore Consorzio Tutela vini del Soave) e Stefano Alberti (Presidente Strada del Vino Soave)

    Mora di Cazzano (prodotto stagionale)

    La storia recente della Mora di Cazzano è quella dell’intera cerasicoltura veronese. Dopo secoli di coltura promiscua e familiare, le piantagioni intensive iniziarono solo dopo il 1920 e si estesero soprattutto tra il 1930 e il 1940 e nel secondo dopoguerra. Un forte impulso venne negli anni ’70 dalla legislazione per la D.O.C. dei vini, che costrinse alla separazione tra vigneti e ceraseti.

    Prosciutto crudo di Soave

    Prosciutto crudo di Soave vuol dire famiglia Masconale. Il Prosciuttificio Soave è un’azienda storica del territorio di Soave, impegnata da quattro generazioni a produrre salumi di qualità. Il settore stagionatura prosciutti ha una potenzialità di 25/30.000 pezzi all’anno nelle varie tipologie.

    Le cosce dei prosciutti sono di suino pesante nazionale, tatuato e garantito, del peso dai 12 ai 15 chili. Tutti gli allevamenti di provenienza sono situati in Emilia, Lombardia e Veneto.

    Oltre ai prosciutti crudi, l’azienda produce speak, culatello e lardo.

    Sopressa Veronese

    La sopressa ha radici antiche, testimoniate dalle numerose citazioni storiche ed artistiche che si sono susseguite nei secoli.

    Si tratta di un insaccato di qualità, fortemente legato al territorio di produzione, espressione della cultura e delle tradizioni gastronomiche contadine locali: sin dagli anni ’50 erano dedicate a questo prodotto diverse manifestazioni e feste paesane.

    Formaggio Monte Veronese DOP

    Tipico della tradizione casearia della zona montana della Provincia di Verona, ed in particolare dei fertili pascoli della Lessinia. Questo formaggio, che si ottiene dalla lavorazione di latte vaccino, è presente in due tipologie: a latte intero e a latte parzialmente scremato, definito d’allevo. Quello a latte intero è un formaggio da tavola a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero, proveniente da una o due mungiture consecutive. Il sapore è delicato e gradevole, di fermenti lattici e di panna. La stagionatura varia dai 25 ai 65 giorni.

    Quello d’allevo è un formaggio da tavola o da grattugia, a pasta semicotta, prodotto esclusivamente con latte di vacca parzialmente scremato, sempre proveniente da una o due mungiture consecutive.

    Grappa di Recioto di Soave

    La Grappa di Recioto di Soave è uno dei prodotti più strettamente legati al territorio e alla tecnica dell’appassimento delle uve che da secoli si tramanda nel Soavese.

    Questa Grappa viene ottenuta dalla distillazione delle vinacce dei vitigni Garganega e Trebbiano. Vinacce raccolte dalle più rinomate ed affermate aziende agricole della zona del Soave. In queste aziende, l’uva viene lasciata appassire per un periodo di circa tre/quattro mesi in locali ben aerati fino a raggiungere un elevato tenore zuccherino in modo da ottenere poi il Recioto di Soave Docg.

    Soave Seven 2023

    La manifestazione Soave Seven, giunta alla sesta edizione, è l’occasione per verificare di persona la longevità del vino Soave, quest’anno si terrà l’lunedì 11 settembrenella sede di Eataly, in Via Santa Teresa n.12, a Verona. I 31 produttori presenti faranno degustare i loro vini comparando le annate 2016 e 2022 o precedenti e illustreranno la loro realtà vitivinicola ai partecipanti nei banchi di degustazione, aperti dalle 18 fino mezzanotte. Sarà un’esperienza per tutti gli appassionati del vino e un’opportunità unica per assaggiare bottiglie generalmente non in vendita.

    In abbinamento al Soave si potranno gustare anche varie eccellenze gastronomiche del territoriopreparate dagli chef di Eataly.

    L’organizzazione dell’evento è affidata alla Strada del Vino Soave, a cui aderiscono sette comuni dislocati in quattro valli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone.

    Le cantine che parteciperanno al Soave Seven 2023 sono: Ca Rugate, Corte Adami, Inama, Gini, Azienda Agricola Graziano Prà, Cantina del Castello, Coffele, Nardello, Mainente, ILatium, Roccolo Grassi, Villa Canestrari, Corte Moschina, Tenuta Sant’Antonio, Canoso, Marco Mosconi, La Cappuccina, Suavia, Le Albare, Cornelia Tessari, Vitevis, Montetondo, Fattori Wine, Portinari Maria, Bertani, Sandro De Bruno, Dal Cero Family, Cantina di Monteforte, Corte Giacobbe, Fornaro, Rocca Sveva.

    INFORMAZIONI | Soave Seven

    Data: lunedì 11 settembre 2023

    Luogo: Eataly Verona, Via Santa Teresa, 12

    Orario: dalle 18.00 alle 24

    Biglietti: Il costo del biglietto, acquistabile solo online, è di 25 euro a persona https://www.eventbrite.it/e/biglietti-soave-seven-2023-643037411207?aff=ebdssbdestsearch.

    Per info: https://www.facebook.com/stradadelvinosoave – associazione@stradadelvinosoave.com LEGGI TUTTO

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    Cambio al vertice per il Consorzio del Roero

    Luciano Pavesio

    Massimo Damonte è il nuovo presidente, succede a Francesco Monchiero

    Massimo Damonte, imprenditore vitivinicolo di Canale, classe 1965, guiderà il Consorzio che tutela la denominazione Roero, con oltre 250 aziende vitivinicole associate che rappresentano una produzione annua di 8 milioni di bottiglie e una superficie di 1250 ettari di vigneti.

    Prende il testimone di Francesco Monchiero, presidente uscente, rimasto alla guida per tre mandati consecutivi, che ha saputo tracciare il solco per una crescita costante della Docg Roero, recentemente eletto presidente di Piemonte Land of Wine, associazione nata per offrire ai Consorzi di tutela dei vini piemontesi un’assise in cui individuare operatività e strategie comuni con l’obiettivo di armonizzare la promozione dei vini, dell’eccellenza agroalimentare e delle bellezze del Piemonte in tutto il mondo, ottimizzando anche l’utilizzo dei fondi comunitari destinati alla promozione.

    Il neo-presidente del Roero, Damonte, dopo gli studi inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, Malvirà, occupandosi della parte viticola e del mercato italiano, contribuendo a renderla una delle più rilevanti del territorio.

    Siede nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Roero dalla sua fondazione e ricopre la carica di vicepresidente dal 2020. L’Assemblea dei soci ha inoltre eletto il nuovo consiglio, che si insedierà nel corso del prossimo Consiglio di Amministrazione e resterà in carica fino alla primavera 2026.

    “Ringrazio per la fiducia accordata dall’assemblea e assumo il ruolo di presidente del Consorzio Tutela Roero con l’entusiasmo e la passione che devo a una denominazione che negli anni è cresciuta e si è consolidata con successo.” ha commentato Massimo Damonte “Sono davvero lieto che il Roero esprima oggi il nuovo presidente di Piemonte Land of Wine, che coordina l’attività dei 14 consorzi vitivinicoli regionali. Nei prossimi tre anni intendo proseguire con una comunicazione mirata e strategie volte a valorizzare tutta la filiera e a sottolineare l’importanza e il legame con un territorio unico al mondo, riconosciuto Patrimonio dell’umanità Unesco. L’attenzione verso i consumatori italiani ed esteri sarà ancora più alta, con l’obiettivo di far crescere sia la denominazione in termini di volumi e di valore sia la percezione dell’identità del territorio del Roero Docg”.

    In sintesi il Consorzio di Tutela Roero, denominazione tutelata che si esprime in cinque tipologie (Roero Bianco, Roero Bianco Riserva, Roero Rosso, Roero Rosso Riserva e Roero Spumante), annovera 253 aziende vitivinicole associate per un totale di 1.250 ettari di vigneti che equivalgono a circa 8 milioni di bottiglie all’anno. LEGGI TUTTO

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    Vernaccia di Serrapetrona DOCG Secco Alberto Quacquarini

    Serrapetrona è un comune abitato da circa 900 anime ed è il luogo dove si produce uno dei vini più buoni del mondo, la Vernaccia di Serrapetrona nella versione spumante secco. La Vernaccia di Serrapetrona è l’unico vino rosso spumante italiano di origine controllata e garantita ottenuto da una tecnica di produzione singolare che prevede ben tre fermentazioni: la prima nel corso della vendemmia, la seconda dopo l’appassimento naturale delle uve e la terza in autoclave, per la presa di spuma. La Vernaccia di Serrapetrona è un vino prezioso, una chicca che solo l’Italia può vantare e che meriterebbe molta più attenzione di quella che attualmente riceve sia dagli addetti ai lavori che dagli appassionati. Forse, per sia nella sua versione secca ma anche dolce, si potrebbe osare di più con gli abbinamenti, non relegandolo alla solo cucina regionale o ai dolci della tradizione marchigiana (nella versione dolce) ma andando ad incontrare i piatti della cucina del mondo, ci sarebbe da divertirsi e soprattutto da rimanerne estasiati.

    Nello specifico qui esalto la Vernaccia di Serrapetrona vino spumante secco della cantina Alberto Quacquarini meraviglioso bicchiere nei suoi sentori fruttati di ribes nero, amarena e mora, note floreali di violetta e speziate di cannella, da bere e ribere con gioia. LEGGI TUTTO

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    Consorzio Tutela Vini Etna DOC avanti tutta

    Sono state 3.512.400 le bottiglie prodotte a marchio Etna DOC nel primo semestre 2023, pari a un imbottigliato di 26.343 ettolitri, con un incremento del 6,2% rispetto allo stesso periodo di riferimento del 2022, quando la produzione si era attestata a 3.293.388 bottiglie, equivalente a 24.796 ettolitri.  

    Sono questi i numeri dell’Osservatorio del Consorzio Tutela Vini Etna DOC, relativi alla prima parte dell’anno che mettono in evidenza una positiva tenuta della produzione, a dimostrazione dell’interesse sempre vivo nei confronti dei vini di questa denominazione da parte dei consumatori. “I dati confermano l’ottima accoglienza che il mercato continua a riservare ai vini della nostra denominazione” commenta Francesco Cambria, presidente del Consorzio Tutela Vini Etna DOC. “Il primo semestre dell’anno scorso era stato molto positivo e l’ulteriore crescita dell’imbottigliato nei primi sei mesi di quest’anno, nonostante la situazione economica complessiva, sia nel nostro Paese che a livello internazionale, sia sempre delicata, ci dona grande fiducia e certifica la maturità raggiunta dalla nostra denominazione”. 

    Francesco Cambria

    Scendendo nel dettaglio delle singole tipologie, si confermano anche quest’anno le ottime performance dei vini bianchi, a partire dall’Etna Bianco DOC (+19%) e dall’Etna Bianco Superiore DOC (+120%), tipologia riservata esclusivamente ai vini prodotti con uve coltivate nella provincia del Comune di Milo, sul versante est del vulcano. “Il Carricante è un’uva autoctona che dà origine a vini di indubbio carattere ed energia, ricchi di freschezza e sapidità, molto rappresentativi della nostra viticoltura e sempre più amati e ricercati” sottolinea il presidente.

    La tipologia più imbottigliata della denominazione rimane comunque l’Etna Rosso DOC, con poco più 1,3 milioni di bottiglie, mentre si evidenzia la crescita dell’imbottigliato dell’Etna Rosso Riserva DOC. Continua ad esserci grande fermento anche sul fronte degli Spumanti, che in questa prima metà dell’anno fanno segnare una crescita del 60% nella versione bianca. “L’entrata in produzione di nuovi vigneti, impiantati prima della sospensione delle nuove iscrizioni ad Etna Doc, consente certamente una costante crescita dell’imbottigliato, ma è soprattutto il mercato a premiare la nostra produzione e a influenzare la crescita di questi dati”. 

    Peronospora: grande attenzione, ma situazione sotto controllo 

    Per quanto riguarda lo stato fitosanitario delle uve, anche alle pendici dell’Etna, come in tutta Italia, quest’anno c’è massima attenzione sulla diffusione della peronospora. “L’andamento meteorologico in tutti e quattro i versanti è stato abbastanza regolare sino al mese di giugno quando, come un po’ in tutta Italia, abbiamo registrato abbondanti piogge – spiega Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio – che ha comportato una difficile gestione per il controllo della peronospora, malattia non molto frequente alle nostre latitudini. La peronospora fortunatamente si è diffusa a macchia di leopardo e non ha interessato tutta l’area della doc. A livello generale, è molto probabile che non ci siano gravi rischi, ma l’allerta è elevata e il monitoraggio è continuo”.  LEGGI TUTTO

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    San Lorenzo: al Castello di Salemi ritorna Calici di stelle

    Vivere un’esperienza indimenticabile, condividendo la passione per il vino in un contesto suggestivo come quello di Salemi, località che ha conquistato il podio del “Borgo dei Borghi 2023” nella sfida tra i centri più belli d’Italia (promossa dalla trasmissione di Rai3 “Kilimangiaro”). Un’occasione esclusiva per fondere il fascino di una location storica con le eccellenze […] LEGGI TUTTO

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    NSG & “Clos Convento San lorenzo”: sostenibili per scelta

    Per la realizzazione dell’etichetta del vino di punta del Convento di San Lorenzo, NSG sceglie la carta Drops WSA PCR-FSC dell’ultima collezione Rêverie 3 di UPM Raflatac. 100% riciclata e realizzata con materiali FSC Mix provenienti da foreste certificate FSC, questa carta contribuisce all’alto posizionamento dei vini della realtà valtellinese. Un progetto a tutto tondo quello […] LEGGI TUTTO

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    Soave MultiVerso: calici di Bellezza alla scoperta dell’universo Soave

    Sabato 2 e domenica 3 settembre, nel Cortile del Palazzo del Capitano di Soave, va in scena Soave Multiverso 2023, l’evento voluto dal Consorzio di Tutela del Soave per raccontare le migliori interpretazioni del Soave non solo ad operatori ed esperti di settore ma anche a semplici appassionati col gusto per la curiosità. Alla sua […] LEGGI TUTTO