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    Regno Unito – importazioni di vino 2021

    Anche nel Regno Unito l’Italia perde terreno rispetto alla Francia. Che le cose andassero non troppo bene per il vino italiano lo aveva già capito leggendo i numeri delle nostre esportazioni, ma forse non avevamo colto che il problema inglese era anche un po’ relativo al nostro prodotto. Quindi, nel Regno Unito si sono importati 4.06 miliardi di euro di vino (3.5 miliardi di sterline), con un incremento del 5% sul 2020 e del 3% sul 2019 (entrambi i dati sono inferiori, +2% e 0% se visti in valuta locale). La Francia è tornata all’export del 2019, 1.3 miliardi di euro, l’Italia è sotto del 7% a 746 milioni. Detto questo, a me qualche dubbio però viene perchè se andate a guardare le importazioni inglesi di spumante trovate un numero eccezionalmente alto relativo al Belgio (66 milioni di euro). Se andate a vedere le esportazioni italiane di spumante trovate che il Belgio è uno dei paesi dove le nostre esportazioni sono cresciute più che altrove. Facendo uno più uno si potrebbe forse pensare che il nostro spumante sia passato dal Belgio e poi ri-esportato nel Regno Unito. Purtroppo i flussi del commercio estero talvolta non consentono una lettura precisa della situazione.Ad ogni modo, la Francia aumenta la quota di mercato al 32%, l’Italia sta al 18%, il livello più basso del passato recente. Vanno decisamente meglio i vini spagnoli, +11% sul 2019 per 310 milioni di euro, l’Australia è a +5%, menter sorprendentemente la Nuova Zelanda ha subito un calo del 10% sul 2019.Vi lascio alle tabelle e ai grafici, ricordandovi che i dati sono disponibili su Solonumeri in formato scaricabile (Regno Unito – valore / volume). Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino italiano – aggiornamento gennaio 2022

    Le esportazioni di vino di gennaio hanno registrato un incremento molto positivo. È però importante sottolineare immediatamente che gennaio 2021 fu di gran lunga il peggior mese dell’anno segnando un calo del 21% sul 2020, un mese ancora non impattato dalla crisi del Covid. Di conseguenza, quando si guarda al +22% di questo gennaio bisogna stare molto attenti. Si tratta di un livello inferiore a quello pre-crisi (4%) mentre l’evidenza dei mesi precedenti (secondo semestre 2021) era invece di livelli superiori a quelli pre-crisi. Ad ogni modo, i 474 milioni di esportazioni di gennaio portano il saldo sull’anno mobile a 7.2 miliardi di euro, +16% sull’anno precedente (fortemente impattato dal Covid), fatto di un incremento del 9% dei volumi e del 6% del prezzo medio.All’interno delle categorie, gli spumanti segnano +37% nel mese e i vini in bottiglia +20%, il che porta il saldo sull’anno precendente a +27% e +14% rispettivamente.Da un punto di vista di mercati, non sono ancora visibili gli impatti della crisi russa. Tutti i mercati sono positivi a gennaio con il Regno Unito su un +95% che rende bene l’idea della stranezza dei dati che stiamo analizzando. Sembrerebbero invece sottotono sia i dati relativi alla Germania (solo +2% sul 2021, anche se nel 2021 era andata meno peggio di altri mercati) che degli USA (+12%, contro invece un -37% dell’anno scorso a gennaio, quindi con una base di comparazione molto favorevole).Vi lascio alle tabelle. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    USA – esportazioni di vino – aggiornamento 2021

    L’indebolimento del dollaro nel 2021 (in media da 1.14 a 1.18 contro l’euro) ha aiutato le esportazioni di vino americano che sono molto migliorate nel mix di vendita (meno vini sfusi, più vini imbottigliati) e sono dunque cresciute in valore dell’11% contro il 2020 (+5% contro il 2019) a 1.45 miliardi di dollari. La crescita vista con la nostra valuta è di circa 4 punti percentuali di meno, quindi 7% a causa della svalutazione del dollaro (1.23 miliardi di euro).Per gli americani le esportazioni di vino restano “residuali” nel contesto della loro industria, quando invece per noi sono molto rilevanti. Basti pensare che dei circa 21 milioni di ettolitri che vengono prodotti soltanto 3.3 vengono esportati. L’industria del vino americano resta strutturata e orientata sul gusto americano, dove viene consumato oltre l’80% del prodotto.Non è un caso che queste produzioni fortemente caratterizzate anche nei marchi e nelle politiche di marketing hanno poco successo fuori dagli USA, e dove hanno successo è chiara la vicinanza culturale. Non a caso è il Canada il principale mercato di sbocco, per molte aziende considerato una cosa sola con gli USA a strutturare il “Nord America”, che è dove si beve il vero vino di qualità americano in quantità. Il Canada ha importato nel 2021 638mila ettolitri di vino per 505 milioni di dollari di valore, quindi 8 dollari al litro, quasi il doppio del prezzo medio di esportazione americano di 4.4 dollari. Il contrario vale per i mercati europei, dove le esportazioni americane sono focalizzate sui vini di più bassa qualità.Per tornare ai nostri numeri, dopo il Canada con circa 200 milioni di dollari viene il Regno Unito, che mostra però un andamento molto più negativo, e poi con un altro buco che porta a circa 100 milioni di dollari potete vedere che ci sono Hong Kong e Giappone. Una geografia delle esportazioni decisamente differente da quella dell’Italia e della Francia! Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Le esportazioni di vino nel mondo – aggiornamento 2021

    Il quadro delle esportazioni mondiali di vino si è composto. È stato l’anno del recupero e del “ritorno” alle gerarchie originali. Dati molto elevati per i volumi, forse anche a recuperare quanto perso nel 2020: stiamo parlando di 97 milioni di ettolitri per i primi 11 paesi esportatori, per un valore di 29 miliardi di euro e un prezzo medio di 307 euro per ettolitro, il più elevato di sempre. Con Il “trend generale” si può riassumere con una crescita del 3-3.5% annua su un orizzonte quinquennale (+13% sul 2020). Questo significa un leggero rallentamento del mercato: se facessimo gli ultimi 10 anni arriveremmo al 3.6%, se facessimo gli ultimi 15 anni al 4.0%.Se poi guardiamo i dati del 2021 contro quelli del 2019, vince decisamente l’Europa e la Francia su tutti, con un incremento del 13%, ma l’Italia (+10%) fa comunque meglio del totale (+6%) e quindi come vedete dal grafico allegato si ritrova con una quota (rispetto a questi 11 paesi) del 23.9%, contro il 23% del 2019. Il 2020 era stato addirittura meglio (24.0%), ma come ci siamo sempre detti il vino italiano “resiste” meglio nelle crisi, salvo recuperare meno successivamente.Nel panorama mondiale ovviamente la sconfitta è l’Australia per via del problema cinese, con un calo del 30% dal 2019 al 2021 di cui la metà da attribuire al prezzo medio di esportazione. Da questo punto di vista invece Francia e Italia “escono” dalla crisi con le medesime gerarchie: +8% per entrambe nel prezzo mix, di cui vi allego anche un grafico animato molto interessante, da cui si evince che l’Italia se è seconda per esportazioni mondiali (sia in volume che in valore, dietro rispettivamente a Spagna e Francia) è quarta se guardiamo al valore medio per ettolitro delle esportazioni, superata da Francia, Nuova Zelanda e USA. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Cava – produzione e vendite, aggiornamento 2021

    Le vendite di Cava nel 2021 tornano sul livello del 2019, grazie a un parziale recupero nel mercato europeo e una spinta dai paesi extraeuropei. In tutto 253 milioni di bottiglie commercializzate, contro 250 milioni del 2019. Scorrendo i dati che trovate nel post noterete la debolezza in alcuni mercati europei, se confrontati con il 2019, come il Belgio (-16%), la Francia (-14%), Finlandia, Svizzera e Danimarca (tutti in calo di oltre il 20% rispetto al dato 2019), ma anche della Germania che è il primo mercato estero del Cava con 29 milioni di bottiglie e che è 1.4 milioni sotto il 2019, ossia il 4%.Il 2021 sarà sfidante: nel corso degli ultimi anni il mercato russo è diventato più significativo, circa 6.5 milioni di bottiglie, cui se ne aggiungono oltre 1 milioni in Ucraina, per una esposizione del 3% del totale.Ci sono poi alcuni trend interessante di segnalare all’interno della denominazione: la crescita della categoria biologica passata dal 2% al 10% nel giro di 5 anni e, in minor misura, della categoria di Cava rosati che per la prima volta supera il 10% del totale delle denominazioni, anche se con una caratterizzazione qualitativa molto meno spiccata: se il Cava “base” è circa l’88% del totale dei 253 milioni di bottiglie, la penetrazione nel prodotto rosato raggiunge il 96%, mentre soltanto il 58% del prodotto biologico è nella categoria meno pregiata.Vi lascio ai grafici del post. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Lanson BCC – risultati 2021

    Il Covid sembra avere dato una scossa alle due aziende della Champagne quotate Vranken Pommery e Lanson BCC, da anni alle prese con un declino degli utili e a vendite stagnanti. Oggi ci occupiamo di quest’ultima, della quale abbiamo “saltato” anche i dati del semestre. Ebbene nel 2021 i dati di Lanson BCC sono i migliori da anni a questa parte. Non possiamo dire eccellenti, visto che i margini restano piuttosto bassi (11%) rispetto al passato (15% dieci anni fa) che alle migliori aziende del settore (Laurent Perrier 2020: 22%, per non parlare della divisione vino di LVMH), ma certamente ottimi: le vendite crescono del 21% rispetto al 2020 e dell’8% rispetto al 2019, con una forte accelerazione estera. Infatti, in Francia  il fatturato 2021 resta il 10% circa sotto il 2019, mentre in Europa siamo a +30%, in America si raddoppia e in Asia a +30%. Come anche per le altre case si tratta di una strategia basata sul miglioramento del prezzo mix combinato con una maggiore spinta estera, dove i margini sono migliori perchè il prodotto è meno esposto alla grande distribuzione e ha un posizionamento di mercato ancora più elevato che non in Francia.Ne consegue un miglioramento dei margini che passano dal 10% pre-crisi al 14% delle vendite per l’EBITDA e dal 7% all’11% per il margine operativo, con un utile operativo che in valore assoluto passa da 18 a 30 milioni di euro e un utile netto che quasi raddoppia da 10 a 19 milioni di euro.La situazione finanziaria di Lanson migliora in valore assoluto ma non in termini relativi. Il debito scende da 527 a 482 milioni di euro tra il 2020 e il 2021 (era 538 milioni nel 2019) ma il grado di copertura delle scorte peggiora leggermente arrivando al 99% (98% nel 2020 e 97% nel 2019), diciamo poca cosa. L’azienda ha ripreso a pagare i dividendi, 1.4 milioni di euro nel 2021, circa un terzo di quello che pagava prima della crisi.Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2021

    La super-ripresa delle esportazioni di vino è stata anche una super-ripresa delle importazioni in Italia, che nel 2021 hanno raggiunto i 3 milioni di ettolitri e un valore di 400 milioni di euro, con un incremento sul 2019 dell’80% a volume e del 20% a valore. Sono ovviamente numeri da inserire nel consesto. Quale contesto? Il contesto di esportazioni che comunque crescono largamente di più in termini assoluti (e quindi maggiore vino importato potrebbe “servire” per creare un prodotto da esportare) tanto che la bilancia commerciale ha toccato il record di 6.7 miliardi di euro. Quindi è vero che le importazioni sono cresciute di 65 milioni di euro, ma le esportazioni sono cresciute di 673 milioni di euro (sempre contro il 2019)… Il secondo punto che mi viene da fare per quanto riguarda il contesto è quello relativo alla particolarità di questi ultimi anni, fatti di vendemmie estremamente ricche, che hanno depresso i flussi di import negli anni scorsi, dell’effetto del Covid che ha cambiato il mercato.I dati nel loro aggiornamenton non portano a grandi novità. Il principale fornitore dell’Italia è la Francia in valore (262 milioni, +46%) e la Spagna in volume (2.4 milioni di ettolitri, +90%). Ovviamente va precisato che 215 milioni di quei 262 milioni di euro della Francia sono spumanti, mentre praticamente nessuno dei 2.4 milioni di ettolitri che arrivano dalla Spagna sta dentro una bottiglia (di vino fermo o di spumante). Forse, interessante notare come abbiamo cominciato a importare un po’ di vino dal Sud Africa, mentre le importazioni dagli USA sono praticamente scomparse.Grazie dell’attenzione e vi lascio alle tabelle e ai grafici. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    La classifica della competitività per nazione vino – dati France Agrimer 2020

    La classifica della competitività delle nazioni del vino vede l’Italia tornare leggermente davanti alla Francia nell’anno del COVID, il 2020. Si tratta di un vantaggio molto limitato e, come abbiamo già avuto modo di commentare, probabilmente passeggero, visto il recupero del 2021 delle esportazioni francesi. Ad ogni modo, conferma la maggiore resilienza del prodotti italiano nei momenti di crisi. Come già negli anni scorsi, l’Italia non è seconda a nessuno nelle caratteristiche “fondamentali” della produzione vinicola, quindi condizioni pedoclimatiche e potenziale produttivo, mentre cede il passo alla Francia quando si parla di competizione, equilibrio di mercato, sostengno pubblico e condizioni macroeconomiche diverse.Il grafico animato vi rende conto dello “spostamento” delle nazioni nel tempo. Nel 2020, al di là del recupero dell’Italia sulla Francia, sono da notare la perdita di diverse posizioni dell’Australia, ovviamente da attribuire ai problemi nel mercato cinese, e del Sud Africa. A guadagnare posizioni è invece il Cile, che diventa quinto dopo i quattro paesi europei chiave. La Germania passa dal quinto al quarto posto in relazione alla perdita di posizioni dell’Australia.Se dovessimo invece rifare le classifiche per “categorie”, quindi distinguendo caratteristiche strutturali agricole, caratteristiche del tessuno competitivo e ambiente macroeconomico, diremmo quanto segue. Caratteristiche strutturali agricole: Italia, Francia, Nuova Zelanda, Spagna, Argentina e Cile. Caratteristiche competitive: Francia, Italia, Spagna, Cile, Germania e Portogallo. Caratteristiche macroeconomiche e supporto pubblico: Francia, Italia, USA, Spagna, Germania e Australia. Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO