More stories

  • in

    Esportazioni di spumanti Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Anche nel 2024 gli spumanti sono stati la “forza trainante” delle esportazioni italiane di vino, mettendo a segno una crescita a valore dell’8% (contro il 5% del totale) e dell’11% a volume (contro il +2% totale). Stiamo parlando di un contributo rilevante alla crescita ma anche ai valori in termini assoluti: i 2.4 miliardi di euro esportati nel 2024 sono il 29% del totale italiano, contro il 25% di 5 anni fa. All’interno della categoria, ovviamente spicca il Prosecco, che cresce a sua volta di un paio di punti in più della categoria, +10% a valore e +14% a volume nel 2024, superando il 75% in termini di peso sul totale degli spumanti. Se volessimo guardare i dati con un occhio un po’ più critico, noteremmo un leggero rallentamento in novembre e soprattutto dicembre (anche se pesa di meno degli altri mesi) e il contributo importante di due paesi, Russia e Stati Uniti. In quest’ultimo caso va rilevato che potrebbe verificarsi un fenomeno di “spedizioni anticipate” come risposta alla temuta introduzione di dazi sulle importazioni in USA.
    Bene detto questo passiamo all’analisi dei dati in dettaglio.

    Le esportazioni di spumante italiano crescono dell’8% a 2.39 miliardi di euro nel 2024, per un volume di 5.6 milioni di ettolitri, in crescita a sua volta dell’11%.
    A controbilanciare il calo dell’Asti (-2%) e degli altri spumanti DOP (-8%) per 166 e 87 milioni rispettivamente sono state la crescita del Prosecco, +10% a 1.82 miliardi di euro e degli altri spumanti (non DOP) che sono cresciuti dell’8% a 312 milioni di euro.
    Abbiamo anche riordinato la lista dei principali mercati che vede gli USA come principale importatore dei nostri spumanti, +15% a 568 miloni, per un volume in crescita del 18% a 1.22 milioni di ettolitri. Il secondo mercato è il Regno Unito, dove spediamo 1.06 milioni di ettolitri (+7%) per un valore di 426 milioni di euro (+4%). Questi due mercati fanno quindi un miliardo di euro e il 41% del totale esportato in valore.
    Il terzo mercato è la Germania, ma è molto meno significativo, con un incremento del 4% a 151 milioni di euro, poi vengono Francia e la Russia, che è balzata da 83 a 122 milioni di euro.
    Gli altri mercati con un andamento molto positivo sono senz’altro il Canada (+19%) e l’Austria (+22%), entrambi intorno a 65-70 milioni e al loro massimo storico e, incredibile ma vero, anche l’Ucraina, +36% a 35 milioni.
    Sono invece negativi i dati della Svizzera, -7% a 78 milioni, della Lettonia (-14% a 59 milioni) e di Polonia e Svezia, giù del 7% e 4% rispettivamente. Infine, giusto per intenderci, la Cina e l’India che qualche politico ha menzionato come mercati di grande prospettiva per il vino italiano non sono tra i primi 25 mercati elencati nella tabella…

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Sono sentimenti contrastanti quelli che si provano guardando ai dati del commercio estero di vino italiano. Da un lato, i dati confortanti del passato, il 2024, in cui il nostro export è cresciuto del 5% (8.1 miliardi di euro), meglio di quanto hanno fatto i nostri principali “concorrenti”, Francia (-2%) e Spagna (+3%). Dall’altro lato, le notizie funeste degli ultimi giorni con la minaccia americana di imporre dazi giganteschi sulle importazioni di alcol dall’Europa, che aprirebbero una voragine nelle esportazioni di vini italiani e francesi, essendo il primo mercato con un peso del 22-23% del valore totale. Timori che diventano terrore quando si ascoltano le dichiarazioni di alcuni politici che sventolando l’eccellenza dei prodotti italiani si dicono fiduciosi di poter rimpiazzare le potenziali mancate esportazioni in altri paesi… non siamo riusciti a costruire una posizione decente in Cina e India negli ultimi trent’anni, non mi sembra abbiamo trovato la ricetta magica per far cambiare repentinamente le cose.
    Al di là delle polemiche, entriamo nel dettaglio dei dati. Il Nord America, USA e Canada, emergono come i più importanti contributori del buon andamento del 2024, +10% e +15% rispettivamente. Fatti due calcoli, senza di loro le esportazioni (nel resto dei paesi) sarebbero cresciute del 2.5%.
    Leggendo i dati dell’ultimo trimestre (e parlando con qualche operatore del settore) emerge anche che negli ultimi mesi (e probabilmente in gennaio e febbraio 2025) chi esporta si sia premurato di spedire più merce possibile per anticipare la potenziale introduzione dei dazi. Le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 15% nell’ultimo trimestre. Quindi, dazi o non dazi, ci potrebbe essere un ritracciamento nel corso del 2025. Staremo a vedere.
    Nel post trovate tutte le tabelle (con i primi 25 paesi di destinazione per volume e valore), ulteriori grafici e commenti.

    È tempo di bilanci. Dunque l’Italia ha esportato 8.1 miliardi di euro di vino nel 2024, +5%. Di questi, 5.3 miliardi sono di vino fermo in bottiglia, +4%, 2.4 miliardi sono di spumante (vedremo tra qualche giorno il dettaglio), +8% e i rimanenti 0.4 miliardi sono di vino sfuso, -2%.
    I volumi esportati sono di 21.8 miliardi di ettolitri, +2%, che pongono l’Italia come il primo esportatore mondiale per il terzo anno di seguito, dopo diversi anni in cui la Spagna era davanti. 5.6m/hl sono di spumante, +11%, 12m/hl sono di vino in bottiglia, +3%, 4.2m/hl sono di vino sfuso, -9%.
    Ne consegue un prezzo medio di esportazione apparente di 3.7 euro al litro, +3%, che si confronta con i 9 euro della Francia e i circa 2 euro della Spagna.
    L’andamento per mercato lo vedete nelle tabelle e anche nell’interessante grafico in testa al post dove mettendo tutti i paesi a “100” per le loro esportazioni pre-Covid, possiamo vedere dove stanno a fine 2024: il Canada è a 131 (quindi il 31% in più del 2019), gli USA a 126, Germania e Regno Unito a 111-112, la Svizzera a 108 e via dicendo.
    Nel dettaglio del 2024, gli USA con 1.94 miliardi sono davanti a tutti e crescono del 10%, poi la Germania a 1.2 miliardi è stabile, il Regno Unito a 850 milioni, anch’esso stabile, il Canada che diventa il quarto mercato, 448 milioni e +15% a discapito della Svizzera, -2% a 411 milioni.

    Vi lascio alle tabelle.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Il valore della produzione di vino in Italia – dati ISTAT 2023 per regione

    I dati sulla produzione di vino 2023 sappiamo essere stati molto negativi. Con questa premessa possiamo affrontare l’analisi di oggi, che si riferisca al valore in milioni di euro a prezzi correnti di produzione (quindi con dentro l’inflazione, elevate nel 2022, ma riferito alla materia prima) della produzione di vino stimata da ISTAT sulla base di una serie di parametri (tra cui ovviamente la produzione, ma anche i prezzi, i risultati delle aziende e via dicendo).
    Principali risultati. Il 2023 è stato un anno estremamente negativo dopo un 2022 eccezionalmente positivo. Per riassumere la storia di questi dati che trovate nella tabella è utile guardare il grafico di apertura, dove notate il grande balzo del valore nel 2022, da 4.2 a 4.8 miliardi, seguito dal crollo a 4 miliardi di euro del 2023, che è il dato censito da ISTAT più recente. Quindi -18% nel 2023 sul 2023, ma anche -4% rispetto al 2021 e in linea con il dato dei 5 anni precedenti. Si tratta di un segnale ovviamente non positivo ma da considerare nell’ambito di una vendemmia negativa, come dicevamo. Tra le aree, in termini relativi il Nord Est continua a guadagnare peso, mentre nel complesso la viticoltura sta perdendo rilevanza sul totale del valore delle coltivazioni agricole, all’11% nel 2023, ma, al di là dell’eccezionalità del 2023, in declino da ormai qualche anno.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con ulteriori grafici e tutte le tabelle.

    Il valore aggiunto della produzione vinicola è stato di 4 miliardi di euro nel 2023, di cui ben 1.6 miliardi nel Nord-Est (-10%), 1.15 miliardi nel Sud e Isole (-24%) e circa 0.6 miliardi ciascuno nel Nord Ovest e in Centro.
    A livello regionale il Veneto domina con 900 milioni e un calo (-10%) inferiore alla media. Il Veneto è il 23% della produzione di vino a valore e (sorpresa) il 25% a volume, indicando un valore medio leggermente inferiore alla media.
    La seconda regione è la Puglia con 500 milioni e un calo del 30% (!), rappresenta il 13% del valore prodotto (16% del volume). Vengono poi Piemonte e Toscana con il 10% circa ciascuno (ma solo il 4-5% del volume, a dimostrare il loro maggior valore “unitario”) per un valore leggermente inferiore a 400 milioni di euro.
    Tra le regioni in cui ISTAT certifica un incremento del valore della produzione vinicola spiccano la Lombardia e il Trentino Alto Adige al Nord, +6% e +2% circa, mentre l’andamento più negativo è sulla costa adriatica (Abruzzo e Marche), ma anche in Campania.
    Da ultimo l’andamento del valore aggiunto della viticoltura che aveva raggiunto un massimo del 16% nel 2018, per poi cominciare un percorso di calo fino all’11% del 2023. L’andamento è negativo in tutte le macroaree del paese, anche se nel Nord Est l’azione del Prosecco ha di molto mitigato l’entità del calo.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento novembre 2024

    Novembre è stato un mese leggermente positivo per le esportazioni italiane di vino, +2%, sospinto da un altro mese positivo per gli spumanti (+8%) e da un andamento sostanzialmente stabile per i vini fermi. Sommato ai dati dei mesi precedenti si arriva a 7.5 miliardi di euro e a un incremento del 5%, con una elevata probabilità di superare la soglia degli 8 miliardi di esportazioni (attualmente siamo a 8.1 miliardi assumendo un dicembre stabile rispetto all’anno scorso).
    I dati del mese sono ovviamente difficili da interpretare: per esempio l’incremento del 17% delle esportazioni verso gli USA è già sufficiente a giustificare l’incremento totale delle esportazioni. Verrebbe da domandarsi se una parte di questo incremento possa essere determinato dai timori per l’introduzione dei dazi sulle importazioni di vino, suggerendo dunque agli importatori di “fare scorta”. Novembre è poi stato un mese di forte controtendenza in Canada, dopo tanti mesi di recupero tanto da farlo diventare il quarto mercato per il vino italiano, superando la Svizzera. I dati degli spumanti continuano a migliorare nel segno del Prosecco e nel segno dei volumi.
    Tutte le tabelle e ulteriori commenti nel resto del post.

    Le esportazioni italiane di vino crescono del 5% a 7.5 miliardi di euro nei primi 11 mesi del 2024, dopo aver incluso il dato di novembre, +2% a 775 milioni di euro.
    I volumi esportati sono stati 20.2 milioni di ettolitri, +2%, il che determina un incremento del prezzo medio di esportazioni di circa il 2% a 3.7 euro al litro.
    La categoria dei vini fermi in bottiglia cresce del 4% a 4.9 miliardi negli 11 mesi con un valore stabile a 491 milioni in novembre. La Germania e il Regno Unito si confermano mercati difficili, in calo del 2% e 5% in Novembre e dell’1% sugli 11 mesi, mentre come accennavamo sopra il Canada, +13% sugli ultimi 12 mesi ha una battuta d’arresto con un -24% in novembre.
    Nel segmento degli spumanti, +8% sia sugli 11 mesi sia in novembre spicca ovviamente il Prosecco che cresce dell’11% sugli 11 mesi e dell’8% in novembre. Ormai il 76% delle nostre esportazioni di spumante in valore (75% in volume) sono di Prosecco. L’Asti cala del 3% sugli 11 mesi a 153 milioni, gli altri spumanti DOP sono a -11% per 80 milioni mentre tutto il resto della cagegoria (non DOP quindi) cresce del 9% a 290 milioni di euro.
    Negli spumanti, gli USA crescono del 29% nel mese e del 16% da inizio anno, il Regno Unito dell’8% in novembre e del 4% da inizio anno, la Germania fa +23% nel mese e +7% da inizio gennaio. Insomma tutti i principali mercati sono in salute e, in novembre, la categoria non è stata aiutata dalla Russia, rimasta stabile.
    Appuntamento a metà marzo con i dati finali dell’anno.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Il consumo dei vino dei giovani in Italia – elaborazione su dati ISTAT 2007-2023

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    La questione del consumo di vino (e di alcol) delle nuove generazioni imperversa e per questo riguardato i dati ISTAT sulla penetrazione del consumo di vino per fasce di età, che con questo blog recensisco dal lontano 2007. Questo consente non soltanto un’analisi delle classi di età nel tempo, ma anche un’analisi parziale (su 15-20 anni) di come la penetrazione del consumo si evolve nel tempo per le stesse coorti. I dati qui analizzati arrivano all’indagine 2023, avremo una nuova serie tra breve (di solito aprile-maggio).
    Credo che le conclusioni di questa breve analisi, salvo approfondire con grafici e tabelle nel resto del post siano le seguenti: primo, non è vero (secondo i dati ISTAT) che meno giovani bevono vino – anzi l’evidenza è esattamente opposta, anche se marginalmente – , è vero probabilmente che come per tutte le altre fasce di età il modello di consumo si sposta dal consumo abituale a quello sporadico. Il tema è quanto sporadico. Secondo, è sicuramente vero che più “diventiamo grandi” più è probabile che diventiamo consumatori di vino. Non si puù confrontare la penetrazione di consumo dei 50enni con quella dei 25enni, sono due generazioni in una fase diversa.
    Tutti i dati sono nel post (e se li cercate anche nella parte Solonumeri). Un’analisi più dettagliata segue, con tutte le tabelle.

    Dunque, le tabelle che metto oggi sono due, quella della penetrazione totale di consumo di vino per età dal 2007 al 2023 (attenzione si legge dal basso all’alto, quindi il “trend” si evince salendo con l’occhio) e quella della penetrazione del consumo abituale moderato di vino (“1-2 bicchieri al giorno”).
    Se guardiamo alle fasce dei giovani, negli ultimi 2-3 anni la penetrazione di consumo di vino è tra 4 e 5 punti percentuali superiore a quella media storica. È vero che sono stati gli anni del Covid ma è anche vero che la penetrazione sul totale della popolazione è del 54.8% nel 2021-23, contro una media del 53% nel 2007-2020. Numeri alla mano, la media della fascia 18-34 anni (le ho messe insieme) è stata nel 2021-23 del 48.4% contro un dato del 44% nel periodo 2007-2020.
    Secondo, come è successo al sottoscritto non si beve vino da ragazzi (nel caso mio e di quelli che come me si avvicinano alla boa dei 60 anni, forse perché non era abbastanza buono quello in famiglia), lo si beve da adulti. L’analisi della coorte 1988-89, che nel 2007 era rilevata come “18-19” anni al 35% di penetrazione di consumo, nel 2010 ricadeva nella fascia 20-24, ossia 42%, poi nel 2018 ricadeva a metà della fascia 25-34 e la penetrazione era salita al 56%, nel 2028 (se il blog ci sarà ancora, ISTAT sicuramente) sarà nella fascia 35-44. Se però vogliamo “parametrare” il 2023, ci metteremmo a metà tra la fascia 25-34 e 35-44 e calcoleremmo quindi una media del 61%.
    Infine, vi metto la tabella e il grafico del consumo di vino abituale moderato, in questo caso scende per tutti e questo è il vero punto. Il consumo diventa sporadico, il tema è quanto sporadico e la minaccia è probabilmente per i prodotti di basso prezzo/qualità che proprio per un consumo abituale giornaliero sono stati studiati.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento ottobre 2024

    I dati di ottobre sono un raggio di sole in un periodo pieno di nuvole per il settore del vino, che ha incominciato il 2025 discutendo delle possibili nuove norme americane sulle etichettature, delle conseguenze dell’inasprimento delle pene per l’abuso di alcol alla guida, tutti aspetti che potrebbero accelerare la tendenza calante del consumo di alcol.
    Le nostre esportazioni intanto crescono del 7% in ottobre, un mese importante e sostenuto da un peso stagionalmente sopra la norma degli spumanti, che sono cresciuti dell’11%. Il buon andamento e l’importanza “stagionale” di questo ottobre 2024 lo fanno il mese con le esportazioni più alte di sempre (837 milioni). Allargando lo sguardo al periodo “ultimi 12 mesi”, dove le nostre esportazioni crescono del 4%, penso sia interessante guardare il grafico sopra che vi dice da dove viene il miglioramento: USA, Canada e resto del mondo, intendendo per questo tutti i paesi secondari.
    Bene passiamo a un’analisi più dettagliata nel resto del post con tutte le tabelle di dettaglio.

    Le esportazioni sono cresciute del 7% in ottobre a 837 milioni, portando il saldo da inizio anno a 6.75 miliardi (+5%) e il passo sugli ultimi 12 mesi al +4% per un valore di 8037 milioni di euro.
    Come potete apprezzare dalla tabella più sotto, ottobre è stato un mese positivo un po’ da tutte le parti, salvo che in Francia, dove le nostre importazioni stanno ritracciando pesantemente, anche a causa della crisi interna.
    Gli USA tengono il passo dei 10 mesi (+8%), la Germania resta intorno alla parità (+1% sui 10 mesi), il Regno Unito ha avuto un mese migliore, ma è anch’esso stabile se ci allarghiamo ai 10 mesi, mentre il Canada è in fortissima ripresa e con il +23% di ottobre si riporta sul livello a cui era arrivato (448 milioni annui) prima del forte calo degli ultimi due anni.
    Nello specifico delle categorie, i vini in bottiglia crescono del 5% in ottobre e portano il saldo da inizio anno a 4.4 miliardi di euro, +4%, mentre gli spumanti con il +11% di ottobre toccano quota 1.98 miliardi di euro e mantengono una velocità di crociera vicina al 10%, +9% per la precisione.
    Nel segmento degli spumanti il Prosecco continua a essere il principale fattore di crescita e rappresenta 1.5 degli 1.98 miliardi di export, mentre continua il calo degli altri spumanti DOP (-12%). Per gli spumanti resta impressionante il contributo positivo della Russia, dove da inizio anno le esportazioni sono cresciute del 60% a 101 milioni di euro, nuovo massimo storico per il paese.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di spumanti Italia – aggiornamento settembre 2024

    Le esportazioni italiane di spumante giungono nel periodo critico dell’anno con una buona velocità di crociera, +7/8%, come sempre trainate dal Prosecco che cresce dell’11% circa (sia sui 9 mesi che sugli ultimi 12 mesi) parzialmente compensato da un Asti stabile, dagli altri spumanti DOP ancora in calo (ma con qualche segnale di risveglio) e da un +5% per tutti gli altri prodotti della categoria. L’andamento è particolarmente incoraggiante se confrontato con lo Champagne, in calo nel medesimo periodo del 13% circa, ma anche degli spumanti spagnoli, in crescita di un più modesto 4%, sempre nei primi 9 mesi dell’anno.
    Le geografie che stanno supportando questa performance sono gli USA, in crescita del 15% nei 9 mesi e ormai di gran lunga il principale mercato (23-24% del totale) e la Russia che pur rappresentando soltanto il 5% del totale è nel corso del 2024 in crescita di oltre il 60%.
    Tutte le tabelle e ulteriori grafici nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante toccano quota 1.7 miliardi nei primi 9 mesi del 2024, con una crescita dell’8% supportata dal +16% registrato nel solo mese di Settembre.
    Il Prosecco è in crescita dell’11% nei 9 mesi a 1.3 miliardi di euro (+20% in settembre), con USA (346 milioni sui 9 mesi, +14%), Francia (terzo mercato, 95 milioni, +12%), Belgio (quinto, 58 milioni, +12%) e Russia (sesto, 50 milioni, +67%) che apportano i contributi più importanti.
    L’Asti è stabile a 111 milioni di euro, grazie al contributo di Russia (+51%) e Regno Unito (+13%, terzo mercato). Il principale mercato di esportazione è la Lettonia, che nei 9 mesi è invece calato del 9% ma rappresenta comunque un valore di 20 milioni di euro. Il secondo mercato, gli USA sono in crescita del 4% a 12 milioni di euro.
    Gli altri spumanti DOP sono ancora in calo, anche se meno marcato dei mesi precedenti, -11% per 64 milioni di euro. Pesa il forte calo della Francia (-73%), ma tutti i principali mercati sono negativi, a partire dagli USA (-19% a 11 milioni di euro). Va detto che il mese di settembre preso singolarmente è andato meglio, +11%.
    Per tutti gli altri spumanti, che trattiamo come categoria residuale, l’andamento è leggermente positivo.
    Ultima annotazione: le nostre esportazioni continuano ad essere trainate da un forte effetto volume. Nei 9 mesi, si tratta di 4 milioni di ettolitri, +11%, di cui 3 sono Prosecco (+14%). Questo significa che l’effetto prezzo-mix è negativo per circa il 3% (4.28 euro al litro nei 9 mesi). L’unica categoria con un prezzo-mix positivo (+3%) è quella degli “altri spumanti DOP”.
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento settembre 2024

    Come avrete già letto, settembre è stato un ottimo mese per le esportazioni di vino italiano, con un incremento del 13% sull’anno precedente, quando però a loro volta le esportazioni erano calate del 10%. A loro volta le esportazioni erano poi cresciute lo scorso anno dell’8% in ottobre il che porrà un confronto difficile. Ad ogni modo, l’Italia “mette via” un incremento del 5% sui 9 mesi che visto quanto succede in Francia è un risultato piuttosto positivo. Sull’arco dei 12 mesi siamo saliti sopra la soglia psicologia degli 8 miliardi di euro, succede per la prima volta nella storia delle nostre esportazioni.
    La seconda buona notizia è che comincia a vedersi un “effetto prezzo”, 7% in settembre, 3% sui primi 9 mesi dell’anno: sarà gioco forza da questa componente che dovremo cercare di crescere nei prossimi mesi (e anni). Il mercato nordamericano è particolarmente vivace per il nostro vino (USA +13% e Canada +100%) anche se come dicevo sopra la base di comparazione era facile (-15/20% per entrambi). Da notare che anche sull’arco di 12 mesi il Canada ha superato la Svizzera ed è diventato il quarto mercato per esportazioni. Come al solito con la cadenza trimestrale analizzeremo poi le esportazioni di spumante, che procedono sempre ad un passo un po’ più spedito di quelle di vino fermo. Ulteriori grafici e tutte le tabelle nel resto del post.

    Le esportazioni di settembre crescono del 13% a 734 milioni di euro, portando il saldo 2024 a 5.9 miliardi di euro, +5% e quello degli ultimi 12 mesi a 8029 milioni, +4%.
    Il vino fermo in bottiglia sui 9 mesi accelera a +4% per 3.9 miliardi, quello spumante a +8% per 1.7 miliardi di euro, mentre gli altri prodotti, principalmente vino sfuso che qui trattiamo “per differenza” calano del 2% a 0.3 miliardi di euro.
    I principali mercati europei, Germania e Regno Unito, sono stabili sui 9 mesi, mentre cala del 3% la Svizzera. Gli USA e il Canada sono invece in recupero, +8% e +17% sui 9 mesi. Difficile dire se siano mosse che anticipano possibili dazi, visto che a settembre Trump non aveva ancora vinto…
    Da notare il continuo andamento molto positivo delle esportazioni verso la Russia, +25% in settembre, +63% sui 9 mesi e +22% sugli ultimi 12 mesi.
    Nel segmento dei vini in bottiglia fermi, tutti i principali mercati europei sono leggermente calanti, fatto salvo per l’Olanda che però è un mercato principalmente di transito e non di destinazione. Come dire che il vino fermo va bene soprattutto nei mercati extraeuropei, con un incremento del 7% in USA sui 9 mesi, 17% in Canada e 5% in Giappone.
    Vi lascio alle tabelle, appuntamento martedì sera con il focus sui vini spumanti.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO