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    Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2024 – dati ISTAT

    Ecco a voi I dati della produzione vinicola del Piemonte nel 2024. Sono dati a dire il vero un pochino noiosi, nel senso che è una regione dove essenzialmente si produce soltanto vino DOC e che ha avuto nel corso degli anni una produzione relativamente più costante di quella di altre regioni. C’è però una particolarità che rende il 2024 interessante: è l’anno in cui la produzione di vino bianco è in proporzione la più alta forse di sempre visto che rappresenta il 48% del totale. Anzi, se escludiamo i vini comuni sono proprio pari, 50 e 50. Ovviamente, si tratta di un anno di produzione “scarsa”, ossia il 10% sotto la media storica, e peggiore della media italiana ma ovviamente è un ulteriore segno del graduale spostamento della produzione di vino, che segue i consumi. Quali sono questi vini bianchi? Ovviamente Asti, che nel 2024 è stato prodotto per 692mila ettolitri e Gavi, con una produzione di 93mila ettolitri. Gli altri 200mila ettolitri per arrivare al milione di ettolitri di bianco DOC sono sparsi tra le varie denominazioni geografiche (Piemonte, Langhe, Roereo e via dicendo). Per quanto riguarda le DOC rosse, il Barbera d’Asti ha avuto una produzione di 207mlia ettolitri, quello di Alba 92mila, quello del Monferrato 35mila, mentre le grandi DOC Barolo e Barbaresco sono state prodotte rispettivamente per 114mila e 40mila ettolitri.
    Passiamo a commentare qualche numero insieme.

    La produzione di vino in Piemonte nel 2024 cresce dell’11% sul 2023 a 2.17 milioni di ettolitri ma resta del 10 sotto la media storica, ossia 2.4 milioni di ettolitri.
    La produzione di vino bianco cresce del 28% a 1.05 milioni di ettolitri, il 5% sopra la media storica di 1 milione esatto, mentre per i vini rossi la produzione secondo ISTAT è stabile sul livello molto depresso del 2023, ossia 1.12 milioni di ettolitri, il 21% sotto la media di 1.4 milioni.
    Non abbiamo molto da dire sulle categorie, siccome non ci sono IGT e il vino comune è una porzione residuale della produzione, 139mila ettolitri nel 2024, e ormai in fase di estinzione.
    Ci sono invece gli aggiornamenti delle superfici vitate al 2024: per il Piemonte si parla di un incremento dell’1% della superficie vitata a 39400 ettari, principalmente dislocati a Cuneo, Asti (entrambe in crescita) e Alessandria (in calo). Tutti i dati nella tabella in fondo.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento maggio 2025

    Il dato di maggio segna un valore quasi stabile per le esportazioni di vino italiane, dopo due mesi piuttosto negativi (quasi -5%), il che consente di chiudere i primi 5 mesi dell’anno a -1% per 3208 milioni di euro, con un volume calato del 4% a 8.5 milioni di ettolitri.
    I dettagli mostrano una “normalizzazione” a livello geografico, dopo i forti scossoni di marzo e aprile, occorsi in concomitanza con le discussioni sui dazi. Gli USA si stabilizzano (+3%), mantenendo un passo positivo da inizio anno (+6%), sono leggermente negativi Germania e Regno Unito, va sempre molto bene il Canada mentre si riprendono le spedizioni in Russia. Anche per le categorie a forte valore aggiunto il dato di maggio è perfettamente allineato allo scorso anno, con una migliore tenuta dei volumi per i vini spumanti rispetto ai vini fermi.
    Passiamo a un breve commento dei dati.

    Le esportazioni di maggio sono scese dello 0.7% a 699 milioni di euro, per un saldo di 3208 nei primi 5 mesi dell’anno (-1%) e di 8109 milioni (+2%) in ragione d’anno.
    I volumi sono scesi del 5% a 1.87 milioni di euro nel mese per un saldo di -4% sui primi 5 mesi dell’anno (8.5m/hl) e un dato sugli ultimi 12 mesi di 21.5 milioni di ettolitri.
    I dati per categoria mostrano un valore stabile per i vini fermi e un calo dell’1% per gli spumanti, che quindi non cambia il saldo da inizio anno, negativo per circa l’1% per entrambe le categorie. Sui 12 mesi i vini spumanti beneficiano ancora dell’andamento positivo del secondo semestre del 2025 e viaggia a +5%.
    Dal punto di vista geografico, gli USA dopo un calo del 9% in aprile segnano +3% a maggio e chiudono i primi 5 mesi in crescita del 6% a 839 milioni. La Germania cala del 6% a maggio ma chiude i primi 5 mesi quasi stabile a 479 milioni, mentre il Regno Unito scende del 5%, in linea con il dato dei mesi precedenti, che quindi segna un -6% a 298 milioni di euro. Il Canada sale del 15% e chiude i 5 mesi in crescita del 10% a 159 milioni di euro.
    Fermandoci ai dati dei 5 mesi, la Svizzera è a 165 milioni (sopra il Canada ma solo per una questione di distribuzione mensile degli acquisti), stabile, poi viene la Francia a 131 milioni (+2%), l’Olanda a 105 milioni (+2%) e la Russia a 61 milioni (-45% ma con un mese di maggio molto positivo).
    Nel segmento specifico degli spumanti, il dato di maggio del Prosecco è stabile, mentre calano le altre categorie. Per quanto riguarda i mercati, va segnalato l’andamento negativo della Germania nei primi 5 mesi, -12%.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento aprile 2025

    Per chi è abituato a leggere questo post, sappiate che da settembre (dati del primo semestre) i grafici cambieranno radicalmente e sarà molto più complicato a mio avviso produrre in tempi rapidi un’analisi delle esportazioni. È già, dopo oltre 20 anni di onorato servizio la piattaforma Coeweb va in pensione e lascia spazio alla modernissima nuova interfaccia che può essere consultata via API e altri strumenti “innovativi”. Purtroppo per i peones dell’analisi (come me), per esempio il dato “YTD”, da inizio anno, sarà tutto da calcolare con complesse strutture di pivot table e via dicendo. Vedremo come ce la caviamo.
    Passando ai dati di aprile, beh sono molto brutti, ma visto il contesto dei dazi/non-dazi non ci si poteva aspettare di meglio. Il mese di aprile ha chiuso con un calo del 6%, a ben vedere confrontandosi con un aprile 2024 eccellente (e supportato dall’assenza delle festività pasquali, che invece sono cadute in mezzo ad aprile 2025), che ha portato il saldo da inizio anno a -1%, ossia 2.5 miliardi. Dando un’occhiata in giro, i francesi erano a +2% (+1.7% a fine maggio, non si capisce il motivo che loro sono sempre un mese più avanti) e gli spagnoli sono a -4.5%. Quindi stiamo a metà strada, il che non è male considerando che l’anno scorso siamo andati un po’ meglio degli altri.
    Tabelle (old style) e grafici (old style) nel resto del post oltre a un commento più dettagliato.

    Le esportazioni di aprile calano del 6% a 651 milioni di euro, per un dato sui primi 4 mesi di 2.508 miliardi di euro, ossia -1%. Il calo deriva essenzialmente dall’indebolimento dei volumi, scesi del 6% nel mese ma del 4% da inizio anno, parzialmente compensato (sui 4 mesi) da un aumento del prezzo medio del 3%.
    In aprile tutte le categorie calano: -5% per i vini fermi in bottiglia, -8% per sfusi e mosti, -6% per i vini spumanti. Da ciò deriva il saldo negativo dell’1% sia per vini in bottiglia che per spumanti sui primi 4 mesi.
    Ovviamente sono gli USA a metterci il bastone tra le ruote (-9% in aprile) ma non solo. In Aprile sono negativi anche i dati della Germania (-4%) e soprattutto del Regno Unito (-18%). Abbiamo poi sempre il problema Russia, a cui abbiamo spedito l’impossibile nel 2024: risultato -23% in aprile e -55% da inizio anno.
    Il copione si replica con numeri simili nei dati di dettaglio degli spumanti (USA -7%, Regno Unito -22%) e dei vini in bottiglia (USA -10% e Regno Unito -15%).
    Il dato da inizio anno sugli USA resta positivo (+7% totale, +4% per i vini in bottiglia, +13% per gli spumanti), mentre gira in pesante rosso per il Regno Unito (-6% totale, più o meno allineato tra spumanti e vini in bottiglia).
    Appuntamento a Ferragosto con i dati a fine maggio (che per la Francia ha visto un indebolimento).

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    Emilia Romagna – produzione di vino e superfici vitate 2024 – dati ISTAT

    Proseguiamo il viaggio tra le regioni italiane del vino e la loro produzione 2024 con l’Emilia Romagna, che nel 2024 ha prodotto 6.9m/hl, il 14% del vino italiano, terza regione per importanza dopo Veneto e Puglia. Come ben sappiamo la regione è caratterizzata per elevate rese per ettaro (180 quintali di uva nel 2024 rispetto ai 100 dell’Italia in media) e, correlato, una forte esposizione ai vini comuni. Proprio per questa ragione, se ci si sposta dai volumi ai valori, con riferimento ai dati ISTAT che si fermano al 2023, l’Emilia Romagna diventa la quinta regione italiana (media 2019-23), sopravanzata da Piemonte e Toscana, dove si produce meno ma con un maggiore valore unitario.
    Tornando ai dati della vendemmia 2024, in Emilia Romagna le cose sono andate meglio che nel resto dell’Italia, con un rimbalzo un po’ meno significativo sul 2023 (+8% contro +11%) ma con una produzione che in ottica storica è dell’8% sopra la media 2014-23, mentre per l’Italia nel suo complesso parliamo di un dato “in linea”.
    Le particolarità di questi dati sono però nel mix, dove si osserva per il secondo anno consecutivo un calo della penetrazione dei vini DOC (19% contro 22% del 2023 e 27% del 2022) cui fa da contraltare quest’anno un maggiore proporzione di vini comuni (43%). La produzione si continua a spostare verso i vini bianchi, nel 2024 il 61% della produzione regionale, in progresso costante dall’epoca Covid in avanti.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle.

    La produzione di 6.9m/hl del 2024 si suddivide in 4.2m/hl di vino bianco (+18% e il 24% sopra la media storica) e 2.7m/hl di vino rosso (+2% sul 2023 ma il 9% sotto la media storica) a sottolineare il graduale spostamento nel bilanciamento, ora 61/39 a favore dei vini bianchi.
    La produzione di vino per categoria torna a spostarsi verso le fasce di qualità inferiore. I vini comuni sono stati 3.0m/hl nel 2024, +21% e il 25% sopra la media storica, i vini IGT a 2.6m/hl sono a +9% e il 5% sopra la media, mentre i vini DOC sono visti da ISTAT in calo sia sul 2023 (-4%) ma soprattutto con 1.33m/hl ben sotto la media di 1.52m/hl storicamente rilevata.
    Andando ancora più nel dettaglio che trovate in tabella, I vini DOC rossi calano del 6% sul 2023, mentre i DOC bianchi salgono del 3%. I vini bianchi in tutte le categorie crescono (+13% per gli IGT, +24% per i vini comuni).
    A livello regionale gli ettari vitati sono in leggerissimo calo a 50180 ettari. In allegato trovate anche le tabelle con dettaglio produttivo e di superficie vitata per provincia.

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

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    Toscana – produzione di vino e superfici vitate 2024 – dati ISTAT

    Dopo la pessima annata 2023, la produzione di vino in Toscana è tornata sopra il livello medio storico nel 2024, con un totale di 2.7 milioni di ettolitri. Il +50% sul 2023 e +10% sulla media decennale sono entrambi meglio del dato italiano (+13% e -1%), segno che le difficoltà del 2023 hanno colpito soprattutto le regioni del centro Italia. Una inaspettata e probabilmente errata attribuzione degli ettari vitati non ci consente un confronto sensato a livello di superfici (pubblico il dato 2024, che mi sembra più giusto), che per la Toscana sono stimate da ISTAT a 52800 ettari, in crescita del 2% sul 2023. Il revival dei vini IGT si vede anche qui, pur restando dentro una proporzione limitata (29% della produzione totale), in una regione dominata dai vini DOC (63% nel 2024).
    Passiamo a un breve commento dei dati con tutte le tabelle e ulteriori grafici allegati. Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    La produzione di vino in Toscana si è ripresa nel 2024 tornando sopra il livello medio del decennio a 2.72m/hl, che rappresentano il 6% della produzione nazionale (rispetto al 5% storicamente).
    La produzione è principalmente di vini rossi (87% del totale), e all’interno dei vini rossi di DOC (68%). Nel 2024 è tornata a 2.4m/hl, +50% e +10% sulla media storica.
    I vini bianchi sono abbastanza marginali, e molto più esposti alla categoria dei vini IGT, che rappresentano oltre la metà del totale. Nel 2024 la produzione in Toscana di vini bianchi è stata dell’11% sopra la media storica a 357mila ettolitri.
    Anche in Toscana si sta tornando ai vini IGT, che sono cresciuti da 0.5 a 0.8m/hl, ponendosi il 22% sopra la media storica 2014-2023. Per i vini DOC la produzione totale è stata di 1.7m/hl, l’8% sopra la media storica del periodo.
    Come dicevo sopra non mi trovo molto a mio agio con le superfici vitate pubblicate tra il 2023 e il 2024. Secondo il dato pubblicato da ISTAT nel 2024, gli ettari totali sono 52800, di cui 17600 in provincia di Siena, 14600 in provincia di Firenze, 7500 in provincia di Grosseto e 5600 in provincia di Arezzo. Vengono poi Livorno e Pisa tra 2500 e 3000 ettari ciascuna mentre Prato, Pistoia, Massa-Carrara e Lucca sono tutte sotto i 1000 ettari ciascuno.
    Vi lascio alla consultazione delle tabelle.

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    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo trimestre 2025

    Sebbene il periodo sia poco significativo, nel primo trimestre le esportazioni di spumante si sono quasi fermate (+1%), facendo venir meno la spinta che negli ultimi anni avevano dato al nostro export di vino. Il periodo si è caratterizzato per forti oscillazioni tra i diversi mercati, con dati fortissimi per USA, Svizzera e Francia, compensati dal crollo della Russia (-59%), in misura minore, della Germania (-19%). Come dicevo sopra, il primo trimestre è un periodo anomalo, normalmente soltanto il 20% dell’anno, ma occorrerà capire che cosa succede nel mercato americano, visto che per il momento l’andamento non positivo delle esportazioni deriva più da una “normalizzazione” delle spedizioni in Russia che non da una crisi vera. Tra le categorie, resta positivo il Prosecco, calano tutti le altre tipologie.

    Tabelle complete, ulteriori grafici e commento dettagliato nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante in marzo sono calate del 6% a 173 milioni di euro, portando quindi il primo trimestre a chiudere a 496 milioni, +1%. Il dato è essenzialmente allineato per quanto riguarda volumi (-1%) e prezzi (+1%).
    Dal punto di vista delle categorie, il Prosecco continua a crescere, +5% a 387 milioni nel trimestre (stabile in marzo), mentre sono molto negativi i dati dell’Asti (-21% a 25 milioni) chiaramente influenzato dalla sovraesposizione a Russia e Lettonia. Gli spumanti DOP e tutti gli altri spumanti sono in calo del 9-10% nel primo trimestre.
    Dal punto di vista dei mercati gli USA sono cresciuti del 6% anche in marzo e il trimestre si è chiuso con un incremento del 21% a 144 milioni di euro. Il Regno Unito è stabile a 77 milioni (la metà degli USA… prima del Covid erano sul medesimo livello…), la Germania cala del 19% a 29 milioni e teoricamente sarebbe superata dalla Francia, +13% a 31 milioni, anche se tirare delle conclusioni sul primo trimestre è molto prematuro (la Germania è ancora avanti sugli ultimi 12 mesi). Sono invece più che dimezzate le esportazioni verso la Russia, 16 milioni, mentre è stabile il Belgio a 24 milioni e la Svizzera recupera (+17%) a 18 milioni dopo un anno negativo.
    Nel segmento del Prosecco, le esportazioni verso gli USA sono ancora più forti, +32% a 132 milioni di euro, ed è ancora più forte il crollo russo, -65%. Curiosamente sono invece negativi i dati dei nostri spumanti DOP in USA, -23%, compensati da una forte crescita nel mercato svizzero. Vedremo se questi trend si stabilizzeranno.

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    Sebbene il periodo sia poco significativo, nel primo trimestre le esportazioni di spumante si sono quasi fermate (+1%), facendo venir meno la spinta che negli ultimi anni avevano dato al nostro export di vino. Il periodo si è caratterizzato per forti oscillazioni tra i diversi mercati, con dati fortissimi per USA, Svizzera e Francia, compensati dal crollo della Russia (-59%), in misura minore, della Germania (-19%). Come dicevo sopra, il primo trimestre è un periodo anomalo, normalmente soltanto il 20% dell’anno, ma occorrerà capire che cosa succede nel mercato americano, visto che per il momento l’andamento non positivo delle esportazioni deriva più da una “normalizzazione” delle spedizioni in Russia che non da una crisi vera. Tra le categorie, resta positivo il Prosecco, calano tutti le altre tipologie.

    Tabelle complete, ulteriori grafici e commento dettagliato nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante in marzo sono calate del 6% a 173 milioni di euro, portando quindi il primo trimestre a chiudere a 496 milioni, +1%. Il dato è essenzialmente allineato per quanto riguarda volumi (-1%) e prezzi (+1%).
    Dal punto di vista delle categorie, il Prosecco continua a crescere, +5% a 387 milioni nel trimestre (stabile in marzo), mentre sono molto negativi i dati dell’Asti (-21% a 25 milioni) chiaramente influenzato dalla sovraesposizione a Russia e Lettonia. Gli spumanti DOP e tutti gli altri spumanti sono in calo del 9-10% nel primo trimestre.
    Dal punto di vista dei mercati gli USA sono cresciuti del 6% anche in marzo e il trimestre si è chiuso con un incremento del 21% a 144 milioni di euro. Il Regno Unito è stabile a 77 milioni (la metà degli USA… prima del Covid erano sul medesimo livello…), la Germania cala del 19% a 29 milioni e teoricamente sarebbe superata dalla Francia, +13% a 31 milioni, anche se tirare delle conclusioni sul primo trimestre è molto prematuro (la Germania è ancora avanti sugli ultimi 12 mesi). Sono invece più che dimezzate le esportazioni verso la Russia, 16 milioni, mentre è stabile il Belgio a 24 milioni e la Svizzera recupera (+17%) a 18 milioni dopo un anno negativo.
    Nel segmento del Prosecco, le esportazioni verso gli USA sono ancora più forti, +32% a 132 milioni di euro, ed è ancora più forte il crollo russo, -65%. Curiosamente sono invece negativi i dati dei nostri spumanti DOP in USA, -23%, compensati da una forte crescita nel mercato svizzero. Vedremo se questi trend si stabilizzeranno.

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    Tabelle complete, ulteriori grafici e commento dettagliato nel resto del post.

    Le esportazioni di spumante in marzo sono calate del 6% a 173 milioni di euro, portando quindi il primo trimestre a chiudere a 496 milioni, +1%. Il dato è essenzialmente allineato per quanto riguarda volumi (-1%) e prezzi (+1%).
    Dal punto di vista delle categorie, il Prosecco continua a crescere, +5% a 387 milioni nel trimestre (stabile in marzo), mentre sono molto negativi i dati dell’Asti (-21% a 25 milioni) chiaramente influenzato dalla sovraesposizione a Russia e Lettonia. Gli spumanti DOP e tutti gli altri spumanti sono in calo del 9-10% nel primo trimestre.
    Dal punto di vista dei mercati gli USA sono cresciuti del 6% anche in marzo e il trimestre si è chiuso con un incremento del 21% a 144 milioni di euro. Il Regno Unito è stabile a 77 milioni (la metà degli USA… prima del Covid erano sul medesimo livello…), la Germania cala del 19% a 29 milioni e teoricamente sarebbe superata dalla Francia, +13% a 31 milioni, anche se tirare delle conclusioni sul primo trimestre è molto prematuro (la Germania è ancora avanti sugli ultimi 12 mesi). Sono invece più che dimezzate le esportazioni verso la Russia, 16 milioni, mentre è stabile il Belgio a 24 milioni e la Svizzera recupera (+17%) a 18 milioni dopo un anno negativo.
    Nel segmento del Prosecco, le esportazioni verso gli USA sono ancora più forti, +32% a 132 milioni di euro, ed è ancora più forte il crollo russo, -65%. Curiosamente sono invece negativi i dati dei nostri spumanti DOP in USA, -23%, compensati da una forte crescita nel mercato svizzero. Vedremo se questi trend si stabilizzeranno.

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