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    Esportazioni spumanti Italia – aggiornamento settembre 2023

    Dopo il post sulle esportazioni totali pubblichiamo oggi in questo post pre natalizio i dati dello spumante, che come avete forse letto sono calati del 5% in termini di export in settembre (-10% in volume). Mah, io tenderei a non essere troppo preoccupato. È vero che da un lato settembre è il primo dei tre mesi importanti per il prodotto nell’arco dell’anno. Uno potrebbe dire che se l’attacco di stagione è debole le cose andranno male. Ed è anche vero che i dati del Prosecco, vero traino della categoria vanno nella stessa direzione. È anche vero però che analizzando i dati in profondità ci si accorge che il calo è tutto legato al mercato USA. Se noi prendiamo i 200 milioni di export del mese, -5.4%, e gli togliamo i 37 degli USA, -29%, arriviamo a 162 milioni. Facendo lo stesso per l’anno scorso siamo a 158 milioni, quindi saremmo a +2%. Ovviamente non un dato eccezionale ma certamente molto più guardabile. E il dato sui 9 mesi, ora stampato a +1.6% (1574 milioni), sarebbe un molto più digeribile +6% se si togliesse il -11% del mercato americano. Quello che io non so dirvi, non essendo all’interno del settore, è se la correzione del mercato americano è il prologo di quello che succederà in altre geografie (su molte cose loro sono un po’ più davanti a noi), oppure se un problema di normalizzazione delle scorte dopo un periodo di super-crescita e scarsità del prodotto (così dicono altri esperti nel settore degli spiriti come il CEO di Campari). Bene, passiamo a un breve commento dei dati.

    Le esportazioni di spumante nei primi 9 mesi dell’anno sono ancora in crescita lieve, +1.6% a 1.57 miliardi di euro, pur assorbendo il secondo mese consecutivo negativo: a settembre infatti l’export è calato del 5.4% a 200 milioni di euro, dopo una prima avvisaglia di agosto a -1.5% ma anche di giugno a -3%. Ad ogni modo come dicevamo sopra, il peso specifico dei mesi è diverso e il segnale che dà alla stagione è diverso.
    Per categorie, nel mese il prosecco cala del 4%, ma resta positivo per il 3% nei 9 mesi a 1.18 miliardi di euro, l’Asti cresce del 5% nel mese e del 4% sui 9 mesi a 112 milioni (notare: meno di un decimo rispetto al Prosecco!), gli spumanti DOP calano del 16% nel mese e del 6.6% sull’anno a 72 milioni di euro, confermando che si tratta ancora di un fenomeno nazionale, fatta eccezione per pochi marchi.
    Dal punto di vista geografico come dicevamo sopra gli USA fanno la differenza. Tutti gli altri mercati nella “top10” salvo Russia (ma qui avevamo delle riserve sui dati in crescita del passato) e Svezia sono in netto territorio positivo nel mese di settembre e restano tutti positivi sui 9 mesi, chi più chi meno. Da notare che la Francia potrebbe superare la Germania nel 2023 per esportazioni di spumante!
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici del post.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento settembre 2023

    Viste le premesse, ossia l’andamento delle esportazioni francesi di vino negli ultimi mesi (grafico chiave qui, settembre -21%), il calo del 10% delle nostre esportazioni in settembre è per me quasi da sospiro di sollievo. Detto questo non ci si può certo rallegrare del sesto mese consecutivo negativo che sta portando il saldo annuo -2.4% e quello annuale a -1%, per 7.7 miliardi di euro, allontanandosi dunque dalla soglia degli 8 miliardi che dopo Pasqua cominciavamo a considerare fattibile. La debolezza delle esportazioni è nel segmento dei vini in bottiglia, più che negli spumanti che calando in settembre sono però ancora positivi sull’anno (+2%), leggermente più nel valore che nel volume visto l’esaurirsi delle pressioni inflazionistiche, e geograficamente hanno nel mercato nord americano il cuore del problema. Bene passiamo, a un’analisi dei dati con tutte le tabelle e i grafici allegati.

    Settembre è stato il peggior mese del 2023 per le esportazioni, con un calo del 9.7% a 654 milioni di euro, determinato da una riduzione del 6.4% del volume a 1.8 milioni di ettolitri. Con questi dati il saldo dei 9 mesi tocca 5.65 miliardi per un calo del 2.4%. Sugli ultimi 12 mesi, ossia considerando un dato stabile sugli ultimi 3 mesi saremmo a -0.9% per 7.73 miliardi di euro.

    I vini in bottiglia sono in calo dell’11% nel mese e del 4% nei primi 9 mesi a 418 e 3739 milioni di euro rispettivamente, gli spumanti calano del 5.4% a 200 milioni nel mese ma come dicevamo prima restano positivi sui 9 mesi all’1.6%, mentre i vini sfusi e il resto della categoria 2204 pur essendo residuali (36 milioni in settembre) calano del 14%.

    Le geografie principali si comportano in modo molto difforme. Gli Stati Uniti continuano a calare in modo importante, -19% nel mese e -9.5% nei nove mesi. Affiancherei subito il Canada che pur essendo grosso un terzo gli USA fa il suo -14% nel mese, paradossalmente un po’ meno peggio del -17% dei primi 9 mesi dell’anno. Queste due geografie prese insieme contano quasi il 30% del nostro export totale. Gli altri tre mercati importanti girano intorno alla stabilità: Germania -1% ma ancora +2% sull’anno, Regno Unito +1% e +3% per settembre e 9 mesi, Svizzera +3% ma -1.5% sui 9 mesi. Forse un dato da guardare con un po’ più di attenzione è quello francese, dove con -25% su settembre vediamo un dato moto difforme da quanto registrato fino ad ora.
    Degli spumanti ci occupiamo più distintamente nel prossimo post ma… se è negativo il totale è difficile che sia positivo il Prosecco visto il suo peso preponderante. Il -5.4% di settembre racchiude anche un -4% del Prosecco, forse il primo dato negativo di un certo significato dopo il -1% di gennaio (che però è un mese irrilevante per la categoria). Staremo a vedere.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento agosto 2023

    I dati ISTAT sulle esportazioni di vino di agosto sono sostanzialmente allineati a quanto visto negli ultimi mesi, forse con qualche timido segnale di miglioramento che però essendo agosto va preso molto con le molle. Dunque le esportazioni calano del 3% nel mese (era -4/-5% nei mesi immediatamente precedenti) ma si vede un rimbalzo dei volumi +3% (in calo quasi sempre nell’ultimo anno con rare eccezioni). In valore assoluto le nostre esportazioni sono 5 miliardi di euro negli otto mesi, -1.4% rispetto a 5070 milioni lo scorso anno, quindi con una perdita di 69 milioni di euro in valore assoluto. I volumi sono 14 milioni di ettolitri, -1% con una perdita di 141 mila ettolitri. Forse il discorso è semplicistico ma un calcolo vi fa rendere l’idea di quello che sta succedendo. Se prendiamo USA e Canada insieme, fanno 1411 milioni di euro fino ad agosto, mentre lo scorso anno, stesso periodo facevano 1569 milioni. Quindi sono quasi 160 milioni in meno rispetto ai 70 circa persi a livello “mondo”. Come dire, tutto il resto cresce salvo che per il Nord America. Prima di passare ai dettagli, va notato che in agosto è stato negativo anche l’andamento degli spumanti, -1.5% nel mese, soltanto il secondo segno “-“ nell’era post Covid.

    Con 550 milioni di euro in agosto, -2.8% sul mese 2022, il commercio estero del vino italiano acuisce il calo da inizio anno all’1.4%, per 5 miliardi di euro, mentre se si valuta il dato sugli ultimi 12 mesi, i 7801 milioni restano ancora leggermente (+1%) sopra il dato corrispondente.
    I dati sui volumi sono leggermente meno negativi negli ultimi mesi, tanto che in agosto si è rivisto un incremento del 3% ma sono allineati ai valori sui primi 8 mesi (-1%) e restano più negativi sugli ultimi 12 mesi (-1.5% a 21.8 milioni di ettolitri).
    I dati di agosto sono più volatili del solito, visto i numeri più bassi. Ad ogni modo, i mercati più negativi tra “i grandi” sono certamente USA e Canada -9% e -20% nel mese, per un saldo da inizio anno di -8% e -18%. Per il resto troviamo dati piuttosto “discordanti” rispetto ai trend dei mesi precedenti, con per esempio a Russia in forte calo in agosto e a Francia praticamente stabile, contro dati molto più positivi del passato. Viceversa, Germania e Regno Unito hanno dati migliori.
    Se guardiamo alle categorie, i vini fermi in bottiglia sono in calo de 5% nel mese di agosto, e portano i saldo alla fine di agosto a -3.3%. I vini sfusi sono a +11% nel mese e a +3% da inizio anno e i vini spumanti restano su un +3% da inizio anno ma hanno un mese negativo in agosto (-1.5%).
    Vi lascio alla consultazione delle tabelle.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento luglio 2023

    Per il quarto mese consecutivo le esportazioni di vino sono in calo, nel mese di luglio del 5%. A partire da giugno, a una moderata tendenza calante dei volumi (circa 2%) si è aggiunga la discesa del “prezzo-mix” per circa il 2-3% rispetto allo scorso anno che sta ribaltando il forte incremento visto negi ultimi 12 mesi anche legato all’inflazione. Come dicevamo nella newsletter di qualche giorno fa (a proposito, volete iscrivervi? Viene pubbicata solo una volta al mese! scrivetemi), il mercato più in difficoltà è il Nord America, con il Canada in calo del 17% e gli USA dell’8% nei primi 7 mesi dell’anno, e ben di più nel solo mese di luglio (-25% e -15% rispettivamente). Il danno è per ora limitato dato che le altre due colonne delle nostre esportazioni, Germania e Regno Unito, tengono appena sopra la parità e gli spumanti come categoria si mantengono in leggera crescita. Abbiamo davanti un mese relativamente tranquillo, agosto, prima del “trimestre” chiave di settembre-ottobre-novembre che sarà il banco di prova degli spumanti e certamente l’andamento del cambio non ci aiuterà, con l’indebolimento del dollaro rispetto ai livelli record del 2022.  Passiamo a un breve commento.

    Con 684 milioni di euro e un calo del 5.1% si chiude il mese di luglio per le esportazioni italiane. Da inizio anno il saldo è dunque negativo a -1.2% a 4.45 miliardi. Se guardiamo agli ultimi 12 mesi siamo a 7.81 miliardi di euro. In altre parole, se l’andamento corrente non si ribalta in una crescita nella parte finale dell’anno, l’obiettivo degli 8 miliardi appare fuori portata.
    Fino ad ora sono proprio gli spumanti che tengono, in crescita del 3.6% nel mese a 201 milioni e nei primi 7 mesi del 3.3% a 1.2 miliardi. Invece, i vini in bottiglia hanno subito un pesante calo in luglio, -10% circa, che ha portato il saldo da inizio anno a -3.1% per un valore di 2.97 miliardi di euro.
    Quali sono i paesi che contribuiscono a questo -5%? Beh, se moltiplichiamo il peso per il calo delle esportazioni ci sono tre chiari “responsabili”. Gli USA principalmente, in calo del 15% e con un peso del 22% sul totale, poi il Canada, in calo del 24% e con un peso del 5% sul totale e la Svizzera, in calo del 20% e con un peso del 4% sul totale esportato. I segni positivi sono pochi: Francia, Germania e Regno Unito nel mese di luglio.
    Nel segmento dei vini in bottiglia il discorso si ripete in termini di geografie, mentre per gli spumanti gioca a favore l’assenza del Canada tra i principali mercati e la spinta ancora importante di alcuni mercati come la Francia, il Regno Unito e l’Est Europa (Lettonia). Più dettagli nella tabella allegata.

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    Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento primo semestre 2023

    Completiamo l’analisi delle esportazioni semestrali con i due spaccati per regione di appartenenza delle aziende (coerente con il dato totale di export) e per sottocategoria (in questo caso coerente con il dato del solo vino imbottigliato). Nel primo caso emerge l’andamento debole dei vini piemontesi, toscani, la stabilità delle esportazioni venete e l’ottimo andamento dei vini del TrentinoAltoAdige, della Lombardia, sempre rimanendo sulle aree più rilevanti, dell’Emilia Romagna. Se invece andiamo più a fondo nella categoria del vino in bottiglia, alcune evidenze cambiano, come quella dei vini rossi piemontesi DOP che si confermano in crescita (lo stesso non si può dire per quelli toscani, per esempio, e ancora di più per quelli veneti). Il “downtrading” è piuttosto evidente: i vini DOP calano del 3%, quelli IGP del 5%, mentre i vini comuni salgono del 7%, con un dato totale del vino in bottiglia a -2% circa. Tabelle, ulteriori commenti e grafici nel resto del post.

    I vini in bottiglia calano del 2% a 2.53 miliardi di euro. Le esportazioni di vino DOP sono in calo del 3% a 1.45 miliardi, con i bianchi quasi stabili e i rossi (ben più pesanti) a -4%. I vini IGP calano del 5%, con la medesima dinamica: i vini rossi sono a -8% e essendo ben più pesanti vanificano l’incremento del 5% dei bianchi. I vini da tavola, o non classificati, sono invece in crescita del 7%. I vini varietali sono praticamente una categoria “non pervenuta”, visto che rappresentano solo il 2% del totale.
    Le esportazioni regionali vedono un buon andamento della Lombardia (+13%), del Friuli Venezia Giulia (+13%), del Trentino Alto Adige (+9%) dell’Emilia Romagna (+7%) e dell’Abruzzo (+11%). Sono invece in calo più del dato generale del -2% il Piemonte (-3%) e la Toscana (-8%). Il Veneto, principale esportatore con 36% del totale è quasi stabile.
    Un conto diverso emerge se si confronta il 2023 con il 2019, a livello semestrale. Qui a fronte di un dato generale in crescita del 25%, sono i vini delle regioni meno rilevanti numericamente a crescere di più, mentre sia Piemonte che Toscana sono a +21%, il Veneto è a +25%.
    Vi lascio ai grafici e alle tabelle.

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    Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo semestre 2023

    I dati semestrali delle esportazioni di spumante restano positivi, anche se in graduale rallentamento. Come abbiamo già visto nel post precedente sul dato totale, le fonti di questo rallentamento sono chiaramente localizzate nel mercato nordamericano (qui rappresentato dagli Stati Uniti). Il Prosecco continua a guidare la categoria, anche se non la “spinge più”, a fronte di un deciso calo dei volumi esportati (-6% nel semestre) compensato da un incremento del 10% circa del prezzo medio di esportazione.
    Nel post trovate anche i dati relativi all’Asti, sempre più legato ai paesi dell’Europa dell’Est e alla Russia e degli spumanti DOP, che non mostrano segni di sviluppo. Ovviamente per gli spumanti il primo semestre è un periodo interlocutorio, nell’attesa della stagione “chiave” dell’autunno. Per darvi un’idea, il secondo semestre è il 55% delle esportazioni annue, vale a dire che vale il 20-25% in più del primo semestre. Passiamo a una breve analisi dei dati.

    Le esportazioni di spumante toccano quota 1009 milioni nel primo semestre 2023, +3.3%, nonostante un calo dei volumi esportati del 4% circa a 3 milioni di ettolitri.
    Grazie al forte incremento registrato nel secondo semestre 2022 (che sarà un problema probabilmente nei mesi a venire…), il ritmo di crescita annuo è ancora piuttosto positivo a +9% per un valore, nei 12 mesi terminati a giugno 2023, di 2200 milioni di euro.
    Guardando alle categorie, il Prosecco è ormai il 75% circa del totale. È quindi ovvio che i tassi di crescita del Prosecco siano molto vicini a quelli totali, visto che ne rappresentano la maggior parte.
    Il primo semestre 2023 si caratterizza per il forte indebolimento del mercato americano, -9% nei 6 mesi, e di un certo indebolimento del Regno Unito, -4%, che però era stato un problema già prima del 2023. Sono da notare l’andamento ancora positivo del mercato tedesco, in crescita del 9% nel semestre e di quello francese, +22%, ormai diventato il quarto mercato di esportazione per gli spumanti italiani.
    Anche per i vini spumanti, vi invito a seguire con attenzione lo sviluppo nei mercati dell’Est Europeo. La Polonia e la Lettonia compaiono ormai nella “top 10” dei mercati, oltre alla Russia che è tornata in forte crescita nonostante i problemi geopolitici.
    Nel post trovate anche i dati sull’Asti spumante, che ha registrato un buon semestre a +8% per 67 milioni (quindi meno di un decimo rispetto al Prosecco), mentre sono in calo del 7% circa gli altri spumanti DOP, che fanno obiettivamente fatica a imporsi sui mercati internazionali, vivendo più da vicino della concorrenza dei prodotti di qualità francesi. LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento primo semestre 2023

    Il primo semestre ha dunque chiuso in pari: le esportazioni di vino di 3.7 miliardi sono solo qualche milione sotto l’anno scorso. Il dato si può abbastanza agevolmente spaccare in due sotto diversi aspetti. Il primo trimestre è stato “buono”, con un incremento del 3.5-4%, il secondo trimestre ha specchiato al contrario il primo, con un calo molto vicino al 4%. Se guardiamo ai mercati, troviamo la medesima divaricazione: Nord America molto male, con gli USA a -7% e il Canada a -16%, contro l’Europa che è stata leggermente positiva con qualche bagliore (Francia e Russia sono molto evidenti nella tabella). Se guardiamo infine ai prodotti, senza particolari sorprese abbiamo una leggera crescita dei vini spumanti (+3%) e un leggero calo dei vini fermi in bottiglia (-2%), anche se i dati degli spumanti sono in graduale deterioramento (-3% in giugno preso singolarmente). Sebbene i dati non siano positivi, non per questo il quadro è negativo. L’export di vino italiano viene da un “post Covid” eccellente, dove i nostri prodotti hanno guadagnato quote di mercato globalmente. Volendosi lamentare, forse si potrebbe dire che, sempre in termini relativi, la Francia ha fatto meglio di noi, ma tutti questi confronti sono sempre influenzati da dove si comincia l’analisi. Guardiamo dunque i dati insieme, ricordandovi che tra un paio di giorni ci sarà l’approfondimento sui vini spumanti.

    3767 milioni di euro e 10.39 milioni di ettolitri, -0.4% e -1.5% sono i grandi numeri dell’export italiano del primo semestre 2023.
    Per categoria i vini in bottiglia calano dell’1.9% a 2530 milioni, i vini sfusi sono stabili (+0.8%) a 227 milioni e i vini spumanti sono in crescita del 3.3% a 1009 milioni di euro.
    Per quanto riguarda i volumi, i vini fermi calano del 4% a 5.86 milioni di ettolitri, gli sfusi crescono del 9% a 2.23 milioni di ettolitri, mentre gli spumanti scendono del 4.1% a 2.29 milioni di ettolitri.
    Le tabelle che trovate nel resto del post dettagliano l’andamento per mercato delle diverse categorie e un tabellone finale dove potete vedere l’andamento per mercato degli “ultimi 12 mesi terminanti a giugno”. Da questa tabella si evince ancora di più quello che vedete nel grafico qui sopra, cioè lo “stallo” dei grandi mercati e lo sviluppo che nel complesso sta avvenendo nei mercati minori. Fuori dalla top 5 trovate subito la Francia, ormai una realtà da oltre 300 milioni annui e in crescita del 19%, il recupero della Russia che ormai sfiora 200 milioni di euro e l’interessante andamento nei paesi dell’Europa dell’Est, con la Polonia (116 milioni) per dirne una che è superiore alla Cina, sempre al centro dell’attenzione.
    Vi lascio alla consultazione dei dati.

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento maggio 2023

    Le esportazioni di vino riportano il secondo mese negativo da inizio anno a maggio. Si tratta di un calo limitato al 4%, ma viene in un mese importante ed è essenzialmente guidato da minori volumi, quindi non si tratta (per il momento) di un effetto di normalizzazione dei prezzi. Ne risulta un quadro stabile da inizio anno a valore (3.08 miliardi di euro, +0.4%) e negativo per l’1.6% a volume (8.4 milioni di ettolitri). Il vino fermo in bottiglia è la categoria che sta frenando l’export, con un -7% per maggio e -4.5% da inizio anno, ma anche gli spumanti hanno rallentato di molto la corsa, chiudendo maggio a +2% e il saldo da inizio anno a +5%. Dal punto di vista geografico sono gli Stati Uniti, nostro principale mercato, a segnare un calo molto importante: se volessimo fare un calcoletto, potremmo dire che senza il calo nel mercato USA (-41 milioni in maggio) il saldo del mese sarebbe stato leggermente positivo (visto che il totale cala di 32 milioni). Ma ovviamente si tratta di calcoli che lasciano un po’ il tempo che trovano. Da notare, comunque, il forte incremento delle esportazioni in Russia (raddoppio a Maggio, +74% da inizio anno), che continua a destare la mia curiosità. Passiamo a commentare qualche ulteriore dato.

    Con 717 milioni di euro le esportazioni italiane di vino calano del 4.3% in maggio, portando il saldo da inizio anno a 3.08 miliardi, +0.4%. Se guardiamo agli ultimi 12 mesi il dato è ancora positivo per il 4.7% a 7.88 miliardi di euro, ma ovviamente il traguardo degli 8 miliardi diventa meno “raggiungibile”.
    Dalla lettura dei dati emerge chiaramente la combinazione di “sgonfiamento” dei prezzi (stabili in maggio, ancora +2% da inizio anno) e il calo dei volumi (-4% in maggio, -1.6% da inizio anno). Quest’ultimo è diventato più importante nell’ambito della recente ondata inflazionistica, che è stata determinante per l’andamento nel 2022.
    Per quanto riguarda i mercati, peggiorano di molto i dati del mercato americano, che dopo il -12% di aprile chiude a -20% in maggio. Anche se sono per un -1%, maggio è il terzo mese negativo nel mercato tedesco (-2% in marzo, -5% in aprile). Sono invece in recupero i dati nel mercato inglese, cresciuto del 16% in maggio dopo due mesi a +11/12% a marzo-aprile.
    Guardando da inizio anno, gli USA e la Svizzera sono ora in calo del 2%, Germania e Regno Unito sono a +2%, il Canada perde un po’ meno di prima ed è a -19%, mentre resta in forte crescita la Francia (pur con un maggio stabile).

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