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    Brasile – importazioni di vino 2023

    Fonte: UN Comtrade
    Il Brasile è un altro mercato in cui l’Italia nel 2023 ha fatto particolarmente fatica, per occupiamo una posizione di secondo piano, essendo il mercato dominato dai paesi vicini, Cile e Argentina e in ambito europeo dai vicini portoghesi, con cui condividono la lingua. Nel 2023 le importazioni di vino sono rimaste stabili, sia se espresse in euro che in valuta locale, dato che il Real è stato in media allineato al 2022, dopo una fortissima svalutazione degli anni scorsi. Il Cile domina, ma con un calo delle esportazioni vicino al 10% e dunque un calo delle quote di mercato, che scende al 36% del totale importato di 464 milioni di euro e al 39% degli 1.6 milioni di ettolitri di volume. Come potet trovare nel resto del post, i dati sono quais altrettanto negativi per l’Argentina mentre guadagnano quote, oserei dire in modo “strutturale”, sia il Portogallo che la Francia. Niente da fare ancora per l’Italia che ha avuto un anno stabile e si mantiene al quinto posto tra gli esportatori nel paese. Passiamo a qualche dato di dettaglio.

    Il Brasile ha importato vino per 464 milioni di euro o 2.5 miliardi di Real nel 2023, praticamente uguale al 2022 in entrambe le definizioni. Se misurato sui 5 ultimi anni le importazioni sono cresciute del 13% annuo in valuta locale e dell’8% annuo se tradotte in euro, denotando dunque un mercato in crescita.
    Le importazioni in volume sono state 1.6 miliardi di ettolitri, in crescita del 5% nel 2023 e del 7% annuo dal 2018 a questa parte. Questo mette in luce anche un po’ il mix del prodotto, che è inferiore ai 3 euro al litro, quindi denotando un prodotto piuttosto “basico”.
    Il Cile è il primo esportatore con 167 milioni e un calo del 10%, anche se il dato si legge su un 2022 eccezionalmente positivo. L’Argentina è il secondo esportatore con 83 milioni e un calo dell’8%. Anche in questo caso si può dire che la discesa è da un livello molto elevato che era stato raggiunto.
    Sono invece positivi i dati sia del Portogallo, 71 milioni e +9% e della Francia, 49 milioni e +24%.
    Diciamo che questi 4 paesi sono quelli che guidano la crescita del vino nel paese nell’arco degli ultimi 5 anni.
    Il discorso è ben diverso per l’Italia che viaggia sui 37 milioni, stabile sul 2022 e con una crescita annua del 2% nei 5 anni, contro il +6% del Cile, il +12% dell’Argentina, il +9% del Portogallo e il +10% della Francia.
    Nel segmento degli spumanti, che cresce nel 2023 del 40% (!) e nel 2018-23 del 10% annuo, dopo il solito dominio francese (circa il 50% del totale), non ci siamo noi ma gli spagnoli con 10 milioni di euro dei 40 totali. Per l’Italia una posizione irrilevante con 3.5 milioni di euro.

     

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    Svizzera – importazioni di vino – aggiornamento 2023

    I dati 2023 delle esportazioni di vino in Svizzera sono leggermente negativi, con un andamento migliore per i vini francesi (+2%) che non per quelli italiani (stabili), nell’ambito di uno spostamento che dura da qualche anno (+6% per i vini francesi in media sui 5 anni, +4% per quelli italiani). Stiamo parlando di un mercato da 1.27 miliardi di euro, quindi rilevante, che negli ultimi due anni ha beneficiato della forte rivalutazione della valuta locale (probabilmente giunta al termine, viste le iniziative che la banca centrale vuole mettere in pratica per proteggere la produzione nazionale). Se dunque prendiamo il dato in euro segna -1%, primo anno in negativo di una serie quinquennale a +5%. Se invece prendiamo il dato in franchi, leggiamo -4% e, in un’ottica di 5 anni, soltanto +1%. Gli svizzeri dunque spendono poco più di 5 anni fa, per bere leggermente meno (-6% sul 2022 e -1% annuo dal 2018, compresa la “schiena” del Covid). Da notare l’andamento molto positivo dei vini spumanti (+10%). Resta il fatto, ben visibile dai grafici, che in Svizzera il vino parla francese e italiano, dato che agli altri restano poco più che le briciole. Passiamo a commentare qualche dato insieme nel post, dove trovate anche diversi grafici e tabelle (in formato testo nella divisione Solonumeri).

    Le importazioni svizzere di vino calano dell’1% a 1271 milioni di euro nel 2023, con un calo del 3% dei vini fermi in bottiglia a 917 milioni, un crollo del 12% dei vini sfusi a 82 milioni (-12%) e un incremento del 10% dei vini spumanti a 267 milioni.
    La Francia è in crescita dell’1.6%, forte di un balzo del 12% dei vini spumanti a 163 milioni (quota del 61%), mentre nell’ambito dei vini fermi in bottiglia cala del 2% a 306 milioni.
    L’Italia paga il poco peso dei vini spumanti e resta stabile a 454 milioni di euro, con 335 milioni di vini fermi (-2% come la Francia e restando davanti alla Francia), -10% sui vini sfusi a 28 milioni di euro e con un +10% sui vini spumanti a 88 milioni, per una quota di mercato in quest’ultimo segmento del 31%.
    Agli altri (313 milioni in totale) le briciole e un andamento più negativo. La Spagna a 137 milioni cala del 4%, per menzionare il dato più rilevante e anche in ottica quinquennale fa peggio di Italia e Francia con un +2% soltanto.

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    Norvegia – importazioni di vino 2023

    La rassegna dei dati 2023 sulle importazioni ed esportazioni di vino comincia oggi con i dati della Norvegia, che sono stati caricati sull’ottimo sito di UNCOMTRADE, che vi ricordo è passato a una modalità “plus” a questo indirizzo, anche se secondo me fa le stesse cose di prima (sarebbe stato meglio avere dei dati più completi…). Dunque parliamo oggi di Norvegia, un mercato che ha visto un deterioramento importante della valuta nel 2023 (da 10 corone a 11.4 corone per 1 euro in media) e che dunque va valutato con attenzione: le importazioni di vino sono state in calo del 2% a volume (916mila ettolitri) e stabili in valore a 484 milioni di euro, ma quest’ultimo dato non rende giustizia a quello che è successo “internamente”. Infatti 484 milioni di euro sono 5.5 miliardi di corone, mentre i 482 milioni dell’anno 2022 erano “costati” in euro soltanto 4.9 miliardi di euro. È dunque un incremento del 14% se visto dal punto di vista dei norvegesi, di quanto hanno speso. Vero è che valuta o non valuta per gli esportatori la Norvegià è su questo livello di poco meno di 500 milioni da 3 anni, per quanto non abbia in alcun modo subito il contraccolpo del Covid. Vincono i francesi in questo mercato, soprattutto negli ultimi anni. Il grafico sotto, un Francia contro Italia, mostra chiaramente che i nostri dati sono stabili (per quanto siamo davanti sui volumi) mentre quelli francesi sono saliti, anche e soprattutto negli ultimi anni, tanto se prima del Covid i dati erano molto simili, oggi la Francia rappresenta 184 di quei 484 milioni, mentre l’Italia, con un leggero calo anche nel 2023, sta a 125 milioni. Passiamo a un’analisi più dettagliata

    Le importazioni norvegesi di vino scendono del 2% a volume a 916mila ettolitri, con un trend di “rinormalizzazione” dopo due anni molto forti post Covid. L’Italia resta il primo esportatore a volume con 247mila ettolitri, ma cala del 7% mentre la Francia resta circa stabile a 216mila ettolitri. Tutti gli altri paesi sono molto distanti, a partire da spagnoli e tedeschi, intorno ai 90mila ettolitri.
    In termini di valore, abbiamo introdotto il tema sopra: il valore in euro importato dai norvegesi è stabile, ma la Francia cresce del 2% a 184 milioni e l’Italia cala del 4% a 125 milioni. Buon risultato dei tedeschi, +11% a 41 milioni, livello più alto di sempre. Il mercato norvegese ha una crescita del 10% annuo in valuta locale tra il 2018 e 2023, quindi particolarmente interessante. Quindi diventa 5% in Euro e in questo +5% la Francia fa +9%, l’Italia +1%.
    Nel segmento degli spumanti, le importazioni sono in crescita del 9% a 87 milioni e il ritmo dal 2018 a questa parte è dell’11% annuo. La Francia domina con 54 milioni, +10% nel 2023 e +17% annuo dal 2018, l’Italia è poco più che stabile, viaggiando a un ritmo del 2% circa.

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    Hong Kong – importazioni di vino – aggiornamento 2022

    Le difficoltà del mercato del vino di Hong Kong sono continuate nel 2022, ben oltre il calo del 16% delle importazioni di vino, da 1.15 miliardi di euro a 968. Lo sono ancora di più, nell’ordine del -30% se si considera che la “riesportazione” da HK verso altri mercati (principalmente Cina e Macao) è cresciuta da 173 a 280 milioni di euro. Purtroppo, i dati UN Comtrade non consentono di capire la provenienza dei vini riesportati, ma solo dove vanno e quindi non sappiamo quanto vino italiano o francese sia rimasto nel mercato. A ciò si aggiunge la presenza di due importatori anomali, il Regno Unito e Singapore, che complicano ulteriormente il tentativo di capire l’andamento del vino “per nazione”. Comunque, i fasti del 2016-18 quando il mercato assorbiva 1.3-1.4 miliardi di euro sono ben lontani. Potrebbe essere però l’ultimo anno “gramo”, visto che aziende di altri settori come il lusso stanno cominciando a vedere segnali molto positivi grazie alla riapertura delle frontiere post Covid. L’Italia sostanzialmente non c’è, con un export di 30 milioni. L’unica consolazione è che questo dato è il più elevato di sempre (uguale al 2021). Domina la Francia nonostante un calo del 30% e sembra aver trovato uno sbocco (alternativo alla Cina diretta) il vino australiano. Passiamo all’analisi dei dati. LEGGI TUTTO

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    Svezia – importazioni di vino 2022

    La crescita del mercato del vino svedese non si ferma nemmeno nel 2022 che aggiunge una colonna ancora più alta a questa serie ininterrotta di “anni buoni”, quasi impossibile da rintracciare in alcun altro paese, soprattutto con lo scossone del Covid. Si chiude a 777 milioni di euro, +4%, oppure come da tabella allegata 8.27 miliardi di corone, +9%, a fronte di una svalutazione della corona del 5% circa, che ha reso dunque più dispendioso l’acquisto dei vini per gli svedesi. La Francia continua a fare meglio dell’Italia, +6% contro -1% anche nel 2022, allargando dunque il divario della quota di mercato, rispettivamente 31% e 22% ora. Ma succede anche che nei volumi la Francia nel 2022 ha superato l’Italia, in un mercato sostanzialmente stabile in termini di litri importati, talchè tutta la crescita viene dal prezzo medio di importazioni (a sua volta approssimazione della qualità dei prodotti). Il 2022 ha visto una forte crescita dei prodotti americani, anche se restiamo nell’ambito di cifre limitate rispetto al dominio italo-francese. Bene passiamo a un commento più dettagliato, con una curiosità all’interno del post. Oltre al mio commento trovate sotto quello che ha scritto ChatGPT e Bing con Chat GPT (nettamente superiore per il momento, anche se con una dialettica più “noiosa”): fortunatamente entrambi sufficientemente stupidi da farci sopravvivere ancora per qualche tempo. Come sempre tutti i dati sono su Solonumeri. Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2022

    Il 2022 per il settore del vino in Belgio non ha destato particolari sorprese. Le importazioni sono risalite poco sopra il miliardo di euro, +8%, tornando al livello pre-Covid. Sebbene rispetto al 2021 sia la Francia a mettere a segno il maggiore incremento (+10%) e l’Italia invece sia tornata indietro (-11%), se ci confrontiamo con il 2019, quindi l’anno precedente in cui si era intorno al miliardo, ci accorgiamo che l’Italia ha guadagnato circa il 20% mentre la Francia soltanto il 5%. Quindi un dato non positivo, ma nemmeno da buttare via. Ovviamente i dati hanno ordini di grandezza differente, in quanto la Francia rappresenta il 56% del consumo di vino belga in valore, contro il 12% dell’Italia, che però come dicevamo sopra ha guadagnato quote negli ultimi anni, da una posizione di relativa debolezza nel contesto europeo. Da notare che la Spagna è tornata il secondo fornitore di vini spumanti del Belgio, causa il calo delle importazioni dall’Italia. Passiamo a un breve commento.

    La Francia è il principale fornitore di vino per il Belgio, con una quota di mercato del 56% in valore nel 2022 (64% spumanti, 54% vini fermi). La Francia ha registrato una crescita delle sue esportazioni di vino verso il Belgio del 10% in valore dal 2021 al 2022, ma stabile rispetto al 2017.
    L’Italia, con una quota di mercato del 12% in valore nel 2022 (13% vini fermi, 12% spumanti) ha registrato una diminuzione delle esportazioni dell’11% in valore dal 2021 al 2022, ma con una crescita annua media del 10% dal 2017 al 2022. L’Italia ha avuto una forte performance nel 2021, soprattutto per i vini spumanti, ma ha perso terreno nel 2022, con un calo delle importazioni di spumante del 32% a 34 milioni di euro, dopo aver più che raddoppiato nel 2021.
    La Spagna è il terzo fornitore di vino con una quota di mercato del 10% in valore nel 2022. La Spagna ha registrato una crescita delle sue esportazioni di vino verso il Belgio del 16% in valore dal 2021 al 2022, ma con una diminuzione annua media dell’1% dal 2017 al 2022. La Spagna ha sofferto la concorrenza dell’Italia nel segmento degli spumanti, dove ha perso quote di mercato negli ultimi anni.
    I Paesi Bassi sono un intermediario importante per le importazioni di vino in Belgio, con una quota di mercato dell’8% in valore nel 2022 una crescita del 4% in valore dal 2021 al 2022 (+14% annuo medio dal 2017 al 2022). Non si sa però qual è l’origine effettiva dei vini importati dai Paesi Bassi.
    In termini di volumi, le importazioni di vino in Belgio sono diminuite in volume del 21% dal 2021 al 2022, dopo un aumento del 29% dal 2020 al 2021, per un totale di 2.7 milioni di ettolitri. Vista la volatilità di questi dati potremmo dire che il Belgio è un paese da 3 milioni di ettolitri di vini all’anno (visto che loro non ne producono o quasi), di cui 1.3 vengono dalla Francia, 0.4 dalla Spagna e 0.3 dall’Italia e dalla Germania ciascuno.

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    Danimarca – importazioni di vino, dati 2022

    English translation with Bing Translator powered by GPT
    Fonte/Source: inumeridelvino.it, dati grezzi (raw data) from UN Comtrade
    Le importazioni di vino danesi sono rimaste stabili a un livello molto elevato di circa 830 milioni di euro nel 2022, raggiunto dopo il possente balzo registrato nel 2021. La prima differenza rispetto al 2021 è però determinata dalla quantità di vino importato, che è calata del 9% da 2.2 a 2 milioni di ettolitri, il che significa un incremento del prezzo medio di importazione del 10% circa, da 375 a 415 euro per ettolitro. La seconda differenza è che calano i vini fermi e crescono i vini spumanti. La terza differenza è nel fatto che i danesi nel 2022 hanno preferito i prodotti del nuovo mondo rispetto a quelli “tradizionali” di Italia e Francia, che sono passati tra il 2021 e il 2022 da 50% al 46% delle importazioni totali. A onore del vero e come potete vedere dal grafico delle quote di mercato all’interno del post, l’Italia stava già perdendo quota di mercato da diversi anni (all’interno di un mercato in crescita), mentre per la Francia la battuta d’arresto del 2022 è il primo segnale negativo dopo anni di progressi. Vedremo se questa nuova tendenza, che ha premiato soprattutto le importazioni americane e australiane (e in parte, curiosamente, quelle svizzere, ma qui potrebbe trattarsi di un canale di importazione e non di vero prodotto svizzero) continueranno in futuro. Per adesso proseguiamo con l’analisi del post.
    Danish wine imports remained stable at a very high level of about 830 million euros in 2022, reached after the mighty leap recorded in 2021. The first difference compared to 2021 is however determined by the quantity of wine imported, which fell by 9% from 2.2 to 2 million hectoliters, which means an increase in the average import price of about 10%, from 375 to 415 euros per hectoliter. The second difference is in the fact that the Danes in 2022 preferred the products of the new world compared to those “traditional” of Italy and France, which passed between 2021 and 2022 from 50% to 46% of total imports. To be fair and as you can see from the graph of market shares within the post, Italy had already been losing market share for several years (within a growing market), while for France the setback of 2022 is the first negative signal after years of progress. We will see if this new trend, which has rewarded above all American and Australian imports (and partly, curiously, those Swiss, but here it could be a channel of import and not of true Swiss product) will continue in the future. For now we continue with the analysis of the post.

    Con gli 830 milioni di importazioni del 2022, le importazioni di vino della Danimarca sono stabili dal 2021 ma registrano un eccellente +7.5% annuo nel corso degli ultimi 5 anni.
    Il dato si compone di 589 milioni di euro di importazioni di vini fermi in bottiglia, in calo del 4% nel 2022 ma a +7% annuo dal 2017, 117 milioni di euro di vini fermi sfusi, +2% sul 2021 e +4% annuo dal 2017 e ben 123 milioni di euro di importazioni di spumanti, +29% sul 2021 e +16% dal 2017.
    La Francia “guida” il mercato ma la sua quota di mercato cala dal 30% al 27%, per un calo in valore assoluto dell’8% a 227 milioni circa contro il 2021, che la lascia comunque a un +11% annuo dal 2017. Vanno meno bene le cose per l’Italia, -9% nel 2021 a 152 milioni e stabile in valore assoluto dal 2017 in avanti, mentre gli USA mantengono i dato del 2021 a circa 68 milioni e fissano la crescita annua dal 2017 al 20% annuo. Sono mediamente buoni i dati spagnoli (+7% sul 2021), mentre vanno analizzati brevemente sia Australia che Svizzera.
    Per l’Australia si tratta di un dato veramente positivo, +19% a 46 milioni che “suggella” il +22% annuo dal 2017, quindi la continuazione di un trend positivo che nessun altro importatore ha visto. Per la Svizzera si tratta di un dato “strano” perché il dato cresce da 27 a 44 milioni di euro, principalmente per via degli spumanti… non saranno magari vini francesi e italiani ri-esportati?
     With 830 million imports in 2022, Danish wine imports are stable from 2021 but record an excellent +7.5% annual over the last 5 years.
    The figure consists of 589 million euros of imports of still wines in bottles, down 4% in 2022 but +7% annually since 2017, 117 million euros of bulk still wines, +2% on 2021 and +4% annually since 2017 and well 123 million euros of imports of sparkling wines, +29% on 2021 and +16% since 2017.
    France “leads” the market but its market share drops from 30% to 27%, for an absolute drop in value of 8% to about 227 million compared to 2021, which still leaves it at +11% annually since 2017. Things are going less well for Italy, -9% in 2021 to 152 million and stable in absolute value from 2017 onwards, while the USA maintains the data of 2021 at about 68 million and sets the annual growth from 2017 to 20% per year. The Spanish data are on average good (+7% on 2021), while both Australia and Switzerland need to be briefly analyzed.
    For Australia it is a really positive figure, +19% to 46 million which “seals” the +22% annual since 2017, therefore the continuation of a positive trend that no other importer has seen. For Switzerland it is a “strange” figure because the figure grows from 27 to 44 million euros, mainly due to sparkling wines … maybe they are not French and Italian wines re-exported?

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    Cina – importazioni di vino 2022

    L’annuncio che la Cina entrerà nell’OIV è certamente una buona notizia, che servirà a mettere ordine e a capire meglio la prospettiva del vino nel paese. I dati che presentiamo oggi, fonte UN Comtrade, sulle importazioni di vino sono particolarmente negativi. Non sappiamo bene quanto vino ha prodotto la Cina negli ultimi anni, ma sappiamo che ha importato meno della metà di quanto faceva qualche anno fa, circa 3.3 milioni di ettolitri nel 2022, con un calo costante negli anni. Certamente il Covid ha avuto un’influenza importante, ma credo ci sia dell’altro. Simpaticamente ChatGPT mi suggeriva stamattina che la mancanza dei prodotti australiani per i dazi è stato un fattore negativo, ma anche che “I cambiamenti nelle preferenze e nelle abitudini dei consumatori cinesi, che si stanno orientando verso altre bevande alcoliche come la birra, il baijiu (un distillato tradizionale) o il whisky”. Ad ogni modo, le importazioni sono ulteriormente scese del 5% in valore in Euro (-11% in valuta locale) a fronte di un calo dei volumi di oltre il 20%. Per l’Italia, poco male verrebbe da dire: eravamo in posizione di rincalzo e quindi è un “danno limitato”. Nel mercato c’è un solo vincitore, il Cile, che di fatto ha rimpiazzato l’Australia come fornitore di un certo tipo di vino nel paese. Passiamo a commentare qualche dato, ricordandovi che tabelle molto più dettagliate sono disponibili nella sezione Solonumeri del blog. Passiamo ai numeri.

    Le importazioni cinesi di vino calano del 5% a 1.36 miliardi di euro nel 2022, di cui 1.16 miliardi sono di vino fermo, -6%, 118 milioni sono di vino sfuso, +17% e 83 milioni sono di vini spumanti, -14%.
    La Francia mantiene la leadership nel mercato con 629 milioni di euro di esportazioni, stabile rispetto al 2021 ma largamente sotto i livelli del passato (nel 2017 aveva sfiorato 1 miliardo di euro).
    Sono invece molto positivi i dati del Cile che ha esportato 310 milioni di euro di vino nel 2022, +11% sul 2021 e sostanzialmente in linea con il dato pre-covid, quando però la Cina importava quasi il doppio in valore rispetto al 2022.
    L’Italia mantiene la terza posizione nel mercato, con 129 milioni di euro di esportazioni e un calo dell’8%. Per quanto riguarda i vini italiani, le importazioni di vino in bottiglia sono 110 miloni, -8%, quelle di vino sfuso irrilevanti (3 milioni), quelle di vini spumanti 16 milioni (-8%).
    Un cenno ai volumi importati, che sono stati 3.34 milioni di ettolitri, -21%. Il Cile primeggia in termini di volume con 1.3 milioni di ettolitri, +6%, precedendo la Francia (0.9 milioni di ettolitri, -22%), la Spagna a 0.4 milioni di ettolitri, -37% e poi l’Italia con 259mila ettolitri e un -19%.
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici. LEGGI TUTTO