More stories

  • in

    Vendite di vino per denominazione nella GDO Italiana – aggiornamento 2023

    Presentiamo oggi I dati relative alle vendite di vino nella GDO per denominazione, come comunicate da Circana. In termini generali, il 2023 è stato un anno di calo dei volumi del 3% circa e di un incremento in euro del 2.5%, spumanti inclusi. Ne deriva un incremento di prezzo del 5.6%. I dati relativi alle DOC (il 42% del totale) sono praticamente uguali per l’andamento in euro, con un effetto volume più negativo (-3.5%) e un incremento dei prezzi più marcato. Le 15 categorie di vino qui analizzate totalizzano circa 1 miliardo di euro di vendite rispetto ai 3 miliardi totali della GDO nel 2023. Come potete vedere dalle tabelle, il Prosecco è di gran lunga il vino più venduto, a oltre 350 milioni di euro (in passato si considerava solo la categoria frizzante in questa analisi), seguito dal Chianti e dal Vermentino. Proprio il Vermentino, insieme a Montepulciano, Prosecco, Primitivo e Negroamaro sono le denominazioni più dinamiche del 2023, in crescita tra il 5% e il 10%, mentre è negativo l’andamento del Lambrusco, della Bonarda e del Muller Thurgau. Facendo un passo indietro e guardando agli ultimi 5 anni ed escludendo il Prosecco sono chiaramente tre le tipologie in crescita: Vermentino, Negroamaro e Primitivo. L’analisi prosegue con le tabelle complete degli ultimi anni con l’annotazione che i dati prima del 2022 sono concatenati in base alle variazioni percentuali comunicate nel corso del tempo, mentre per i volumi la serie è discontinua a causa di un cambio nelle categorie.

    Con 47 milioni di litri (-1.5%) e 352 milioni di euro di vendite (+4.8%) il Prosecco è di gran lunga la tipologia di vino più venduta in Italia nella grande distribuzione organizzata. Il suo rilevamento in questo contesto è partito soltanto nel 2022, per cui non abbiamo dati storici coerenti prima del 2021.
    Il Chianti si mantiene la prima denominazione di “vino fermo” in Italia con un leggero incremento delle vendite nonostante il calo del 5% dei volumi venduti, mentre è il Vermentino il vero fenomeno di crescita nel mercato, +6.5% a 74 milioni nel 2023 con un incremento anche dei volumi del 2% a 10.4 milioni di litri.
    Perde ulteriormente terreno il Lambrusco, fino a prima del Covid indiscutibilmente il secondo vino fermo venduto in Italia. Nel 2023 il calo è del 3% a 59 milioni di euro con un pesante calo dei volumi, quasi il 10% a 15.8 milioni di litri.
    Lasciano stare i dati stabili dello Chardonnay, vale la pena chiudere con un paio di commenti. Il primo sui dati del Montepulciano, che ha ripreso a crescere, +7% nel 2023, probabilmente anche grazie al prezzo particolarmente conveniente (l’unico rimasto sotto i 4 euro al litro).
    Il secondo riguardo ai vini pugliesi Primitivo e Negroamaro, che rappresentano i vini rossi con la maggiore crescita (ovviamente tra quelli più venduti), +10% e +8% rispettivamente. Il ritmo degli ultimi anni è altrettanto impressionante (+10% e +13% rispettivamente annuo sugli ultimi 5 anni).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni italiane di vino per regione e tipologia – aggiornamento 2023

    Nell’anno di stabilizzazione delle esportazioni italiane di vino, emergono alcune tendenze che già abbiamo avuto di commentare diverse volte. Forse la più importante è quella del calo dei vini bianchi. Nelle esportazioni di vino fermo in bottiglia i DOP rossi calano del 5% mentre i DOP bianchi sono stabili, gli IGP rossi calano del 7% mentre gli IGP bianchi crescono del 2%. Il problema per noi e che le categorie sono sbilanciate, ossia che i vini rossi di qualità sono il 60% delle esportazioni di vino DOP e il 73% delle esportazioni di vino IGP. Se questa tendenza dovesse continuare (come penso sia probabile, vista l’evoluzione degli stili di consumo), potremmo trovarci di fronte a un problema “strutturale” che dovrebbe estendersi fino a un riequilibrio della base produttiva. Comunque questo non è il momento di addentrarci in queste discussioni. Le due analisi del post sono come al solito le esportazioni per tipologia e quelle per regione (delle aziende esportatrici). Della prima abbiamo detto il punto principale, della seconda possiamo soltanto ripeterci: le due regioni “rosse” italiane rilevanti per l’export, Toscana e Piemonte sono in calo del 4% e 6%, mentre il Nord Est italiano, supportato in questa analisi anche dal Prosecco, mantiene un livello stabile o crescente (Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) di export. Passiamo a un commento più specifico, come al solito con le tabelle complete, disponibili anche su Solonumeri.

    Le esportazioni italiane di vino di 7.8 miliardi sono state realizzate per il 36% da aziende venete, del 15-16% ciascuna da Piemonte e Toscana, 8% dal Trentino Alto Adige, 6% Emilia Romagna, 4% Lombardia e per il 15% dalle restanti regioni.
    Per quanto riguarda l’andamento del 2023, il Veneto è stabile, di Toscana e Piemonte abbiamo detto, l’Emilia Romagna cresce del 3%, il Trentino Alto Adige del 4% e la Lombardia del 3%. Tra le altre regioni noterei la progressione dell’Abruzzo (+6%), del Friuli Venezia Giulia (+8% e addirittura +68% dal 2019!) e della Puglia (+5%).
    Passando ai dati delle esportazioni del vino in bottiglia troviamo alcuni “richiami” a questi dati. In Veneto non sono i vini fermi ma gli spumanti a mantenere il livello totale, visto il calo del 12% dei rossi DOP e del 4% dei bianchi DOP. I rossi piemontesi DOP invece tengono, mentre lo stesso non si può dire per i toscani (-4%). Sostanzialmente tutte le categorie di vino DOP evidenziate nel database Coeweb sono negative o tutt’al più stabili.
    Vi lascio alle tabelle.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Cina – importazioni di vino 2023

    Per il sesto anno di fila le importazioni di vino in Cina sono in netto calo. Nel 2023, con un ulteriore -21% il mercato cinese ha importato 1.1 miliardi di euro di vino, meno della metà del 2017 (2.5 miliardi) per un volume di 2.5 milioni di ettolitri (-26%), questo un terzo dei 7.5 milioni di ettolitri importati nel 2017. Ora, dire che i cinesi non bevono più vino non è forse del tutto corretto perché sembra difficile che il consumo possa essersi ridotto così tanto dopo essere cresciuto così tanto. Non essendo successo niente al prodotto vino, alla sua percezione e allo sforzo degli esportatori, penso che la conclusione più ovvia sia che questo calo di consumi sia in qualche modo “guidato”. Il test sarà la riapertura al vino australiano, che è passato da 700 milioni di euro di export a 3 milioni con i dazi e che proprio da queste settimane si è vista cancellare il balzello. In tutto questo noi italiani non abbiamo perso tanto perché la Cina non è mai stato un grande mercato. Nel 2023 le nostre esportazioni sono scese del 16% a 108 milioni, ma siamo la metà del Cile e un quinto della Francia. Vi ricordo che tutti i numeri sono disponibili nella sezione Solonumeri. L’analisi continua nel resto del post con grafici e tabelle.

    La Cina ha importato nel 2023 1.07 miliardi di euro di vino, -21%. In questo numero non sono ricompresi Macao (400 milioni, in crescita sul 2022) e Hong Kong (dati non ancora disponibili). Il calo medio annuo dal 2018 al 2023 è stato del 15%.
    Il volume importato è stato di 2.48 milioni di ettolitri, -26% e -18% annuo dal 2018 a questa parte.
    In questa ecatombe l’Italia dicevamo ma meglio degli altri, semplicemente perché partivamo da una posizione irrilevante. La Francia ha esportato 508 milioni di euro, -18% e -11% annuo, il Cile ha perso il 33% a 207 milioni (-8% annuo) e l’Italia a 108 milioni cala del 16% (-5% annuo). Noterete che tutti i numeri sui 5 anni sono meglio del -15% totale: il motivo è che l’Australia c’era nel 2018 e ora non c’è più e quindi la riga “altri” fa -43% annuo.
    Difficile trovare qualche numero positivo, nemmeno nel segmento degli spumanti che comunque resta marginale, con 73 milioni di euro di importazioni (-12%) rispetto a 74 milioni di vino sfuso (-37%) e 926 milioni di vino in bottiglia (-20%).
    Buona consultazione.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Portogallo – esportazioni di vino 2023

    Il Portogallo ottiene un nuovo ottimo risultato nel 2023 per quanto riguarda le esportazioni. In uno scenario chiaramente in calo il dato è quasi stabile a 928 milioni di euro e, confrontato con cinque anni fa, si posiziona su una crescita annua del 3% circa, con volumi stabili (non abbiamo peraltro il dato 2022 di confronto). Due mercati stanno sostenendo il Portogallo: Brasile e Polonia. Il primo è ormai diventato il quarto mercato, dopo Francia (in calo), USA (in calo) e Regno Unito (in leggera ripresa ma decisamente sotto i picchi del passato). La Polonia, come il Brasile cresce di oltre il 10% nel 2023 e ha un ritmo di crescita vicino al 10% sugli ultimi anni. La stragrande maggioranza del vino portoghese è esportato in bottiglia, il che supporta anche un buon prezzo medio (quasi 3  euro al litro), a differenza degli amici spagnoli (che viaggiano sotto 1.5 euro). Per chi è interessato il commento prosegue con grafici e tabelle.

    Il Portogallo ha esportato vino per 928 milioni di euro nel 2023, con un calo dell’1% sul 2022, quando aveva raggiunto il suo massimo storico. In termini di volume, il dato 2023 è di 3.2 milioni di ettolitri, che si confronta con i 3.3 del 2021 (non abbiamo il dato 2022).
    Le esportazioni sono principalmente di vino in bottiglia, 833 milioni di euro dei 928 totali, in calo dell’1%, mentre sono stabili le esportazioni di vino sfuso a 85 milioni.
    Dal punto di vista dei mercati, la Francia resta il primo mercato, con 104 milioni di euro (-6% sul 2022, -2% annuo sul 2018) e un volume di 343mila ettolitri. Il secondo mercato sono gli USA, anch’essi giù del 6% a 100 milioni (ma con un passato molto più brillante, sui 5 anni siamo a +4% medio) e poi il Regno Unito con 89 milioni e un leggero rimbalzo (+4%) dopo un anno negativo e in ogni caso con una serie di dati passati in crescita.
    Il Brasile è la vera forza trainante. Nel 2023 le esportazioni toccano il massimo storico di 80 milioni, +13%, con un volume di 260mila ettolitri. Il ritmo di crescita dal 2018 a questa parte è un promettente +9%.
    Nel post vi aggiungo un breve punto di vista sulla suddivisione delle esportazioni. Il 40% del totale è concentrato in questi 4 mercati.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento gennaio 2024

    Gennaio è stato un mese positivo per le esportazioni di vino, come potete vedere qui sopra dopo una serie di mesi negativi, interrotti soltanto dalla parentesi di ottobre. Nel dettaglio con 539 milioni e un incremento del 14%, l’andamento annuo si muove verso la stabilità (-0.4% per gli amanti dei numeri precisi). All’origine di questo miglioramento, come si vede distintamente dal grafico, è la leggera ripresa del mercato americano (per i vini fermi), che sia in ottobre (+19%) che in gennaio (+14%) ha avuto un andamento molto superiore alla media. Non sono però nemmeno da sottovalutare i dati positivi registrati dalla Svizzera (+9%) e soprattutto dal Canada, che da qualche mese sembra essersi rimesso in carreggiata. Sono infine positivi i dati sugli spumanti, sempre trainati dal Prosecco (+17% sul mese e +6% sugli ultimi 12 mesi). Un’ultima annotazione: il principale fattore di crescita è stato il volume esportato. Dato la scarsa vendemmia e le previsioni mondiali pessimistiche sull’evoluzione dei consumi, penso che la lettura eccessivamente positiva di questi dati possa essere fuorviante. Passiamo a un’analisi più dettagliata con ulteriori grafici e le tabelle riassuntive.

    Il valore totale dell’export è di 539 milioni di euro, con un incremento del +14% rispetto al mese precedente. Il vino imbottigliato e i vini spumanti sono cresciuti entrambi tra il 14% e il 15%, mentre gli altri vini sono rimasti stabili. Il valore dell’export su base annua è ora stabile a 7.84 miliardi di euro, di cui 5.14 miliardi per il vino imbottigliato (-2%) e 2.23 miliardi per gli spumanti (+3%).
    Il recupero delle esportazioni di gennaio è essenzialmente legato ai volumi, 1.5 milioni di ettolitri, con un aumento dell’+11%. Il vino imbottigliato sale a 847 mila ettolitri (+15%), gli spumanti a 331 mila ettolitri (+17%). Il vino sfuso/altro è l’unico a registrare una diminuzione del volume esportato (-1%). Su base annua i volumi sono a 21.6 milioni di ettolitri, ossia -1% sull’anno precedente.
    L’andamento per paese è buono in gennaio con l’eccezione della Svezia. Noterei soltanto il rallentamento della Francia e del Belgio, oltre al dato straordinariamente positivo della Russia, quasi raddoppiata, che rappresenta da sola circa il 15% dell’incremento delle esportazioni di gennaio.
    Nel segmento degli spumanti, restano negativi i dati degli USA (-3% nel mese e -7% sui 12 mesi), mentre riprende vigore l’export verso il Regno Unito, che comunque va ricordato è uno dei paesi in cui negli ultimi anni i nostri prodotti non si sono sviluppati ulteriormente.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Germania – esportazioni di vino 2023

    Le esportazioni tedesche di vino sono in costante calo in volume da ormai diversi anni. Il grafico qui sopra mostra chiaramente questo trend: si è passati da 4 milioni di ettolitri di 10 anni fa agli attuali 3.3 milioni. Il calo non si riflette però nel valore delle esportazioni che si mantiene a cavallo del miliardo di euro. Qualcuno potrebbe ovviamente obiettare che c’è l’inflazione e che il vino italiano e francese sono ben oltre il livello di 10 anni fa. Vero. Anche vero però che il vino tedesco, salvo alcune nicchie di altissima qualità, non è un protagonista nel settore. Tornando ai nostri dati 2023 proposti da UN Comtrade, possiamo concludere che il 2023 è stato un buon anno per le esportazioni tedesche, rimaste stabili rispetto al buon livello del 2022 quando praticamente tutti gli altri paesi hanno visto un calo delle loro esportazioni. I Paesi Bassi sono il primo destinatario del vino tedesco, anche se come sapete questo paese è un grande centro di smistamento con i suoi porti, per cui è certo che gli olandesi non si bevono 800mila ettolitri di vino germanico! Bene, se siete interessati l’analisi prosegue nel post con tabelle e grafici completi.

    La Germania ha esportato vino per 1075 milioni di euro nel 2023, con un incremento dell’1% sul 2022 e un progresso annuo simile negli ultimi 5 anni. Va dato atto che sebbene questi dati non siano eclatanti, l’andamento delle esportazioni mostra una volatilità molto limitata. Di questi, 846 milioni sono relativi a vino in bottiglia, 140 milioni sono spumanti (+2% sia sul 2022 che annuo dal 2018, quindi con una crescita leggermente più sostenuta), 89 milioni sono gli altri prodotti (principalmente vini sfusi).
    Volumi: in calo come dicevamo. 3.3 milioni di ettolitri nel 2023, -6% sul 2022, e -2% annuo dal 2018 a questa parte. Il picco di esportazioni fu nel 2011 con 4.1 milioni di ettolitri.
    I mercati di esportazione sono principalmente anglosassoni e paesi limitrofi. Come scrivevo sopra l’Olanda assorbe 187 milioni e 800mila ettolitri, presumibilmente rispediti per la maggior parte in altri paesi (gli olandesi bevono 3.6 milioni di ettolitri di vino in tutto…), entrambi in forte recupero sul 2022, +19% e +6% rispettivamente.
    Vanno poi notati i cali riportati nel mercato inglese e americano (per quanto non sappiamo quando del vino olandese poi finisca qui…), -7% e -19% rispettivamente, ma anche la battuta d’arresto della Polonia (-4% dopo anni di crescita), dove invece è improbabile la mediazione olandese. Allo stesso modo, è leggermente negativo il dato della Svizzera (-4% ma positivo sui 5 anni) e più marcatamente quello belga (-12%).
    Nuovo osservato speciale per il vino tedesco: la Republica Ceca, dove le esportazioni crescono ininterrottamente da diversi anni.
    Buona consultazione!

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Nuova Zelanda – esportazioni di vino 2023

    Anche la Nuova Zelanda ha avuto il suo anno pesantemente negativo per le esportazioni di vino. Nel 2023 il calo è del 12% in valuta locale (2.1 miliardi di dollari locali), che diventa -15% in euro (1.2 miliardi) per via della svalutazione della valuta. Si tratta essenzialmente di un calo guidato dai volumi, scesi del 13% a 2.7 milioni di ettolitri, più marcatamente per i vini sfusi che per quelli in bottiglia e, salvo un paio di eccezioni, concentrato nell’area europea. Diciamo che se seguite il blog c’è chi ha fatto peggio, come per esempio i cileni, ma comunque si tratta di una bella battuta d’arresto per quello che era l’unico paese con delle crescita sostenute da diversi anni, quindi in qualche modo “strutturale”. Bene, fatta questa breve premessa vi invito a proseguire nella lettura, corredata da diversi grafici e tabelle.

    Le esportazioni di vino neozelandesi sono calate del 12% a 2.14 miliardi di dollari locali, pur mantenendo rispetto al 2018 un ritmo di crescita del 4% annuo.
    Nel dettaglio, i vini in bottiglia sono scesi del 10% a 1.58 miliardi di euro, quelli sfusi sono scesi del 14% e gli altri prodotti del 20%.
    Passando ai volumi, il calo del 13% a 2.69 milioni di ettolitri lascia comunque la Nuova Zelanda come il paese in più forte crescita nel panorama mondiale, +6% annuo dal 2018 al 2023.
    Se guardiamo ai principali mercati, gli USA calano dell’8% a 810 milioni di dollari NZ (con volumi scesi dell’11% a 971 mila ettolitri) e il Regno Unito cala del 6% a 469 milioni di NZD, per un volume sceso dell’8% a 664 milioni di euro. A chiudere il mondo anglosassone ci sono però i dati estremamente negativi del Canada, crollato del 17% in volume e del 21% in valore a 133 milioni. Resta pur sempre il quarto mercato, preceduto dall’Australia dove le cose sono andate in modo simile, con un -21% a 371 milioni di NZD per un volume in calo del 19% a 568mila ettolitri,.
    Dicevamo dell’Europa, dove a parte il Regno Unito assistiamo al crollo nel mercato tedesco, -27%, anche se cominciamo a parlare di valori meno significativi, 51 milioni di dollari NZ e in quello francese, -16% a 34 milioni. Vero è che salgono il Belgio e l’Olanda ma su numeri meno importanti.
    L’altro segno positivo è quello della Cina, cresciuta del 15% a 39 milioni, su volumi saliti dell’11%.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Danimarca – importazioni di vino, dati 2023

    I danesi nel 2023 importano meno vino, con un marcato peggioramento del mix di prodotto, ma si concentrano sui prodotti europei, quindi Francia Italia e Spagna. Le importazioni danesi scendono dunque del 12% in valore a 728 milioni di euro (con un andamento simile in valuta locale, stabile verso l’euro) e del 4% in volume a 1.93 milioni di ettolitri. La Francia e la Spagna sono in leggera crescita (+4%), l’Italia è in leggero calo (-2%), mentre quasi tutti gli altri paesi da cui la Danimarca importa sono in forte riduzione. Alcuni dati sono un po’ difficili da decifrare, ma comunque qualche nota positiva per l’Italia c’è, come il forte incremento dei vini spumanti, che praticamente compensa il calo delle esportazioni di vini in bottiglia. Nel ricordarvi che trovate tutti i dati in formato testuale nella sezione Solonumeri, approfondiamo nel resto del post con tabelle e grafici.

    La Danimarca ha importato vino per 728 milioni di euro, -12%, ma mantiene rispetto al 2018 un andamento annuo positivo del 3%. Di questi, 515 sono relativi a vini in bottiglia (-13% nel 2023 e +2% annuo dal 2018), 109 sono di vino sfuso (-7% nel 2023 e +1% annuo dal 2018 a oggi) e 103 milioni sono di vini spumanti (-17% nel 2023 e +10% annuo dal 2018 a questa parte).
    La Francia aumenta ulteriormente la sua quota che passa dal 27% al 32% delle importazioni danesi, con un incremento del 4% a 235 milioni. Ciò si deve soprattutto al +5% dei vini in bottiglia, dato che i vini spumanti sono stabili (in verità dopo un forte balzo nel periodo del Covid).
    L’Italia è a 150 milioni di euro, -1.5% sul 2022, di fatto il medesimo valore da 10 anni a questa parte. Mentre 10 anni fa la Francia era a 130 milioni. Ad ogni modo, nei dati 2023 spicca la debolezza dei vini fermi in bottiglia, -6%, quasi compensata dal +24% dei vini sfusi (solo 16 milioni) e dal +17% dei vini spumanti (di nuovo solo 16 milioni di euro, rispetto ai 62 della Francia).
    Sono buoni anche i dati della Spagna, che però è un gradino sotto, a 66 milioni di euro.
    Sotto questi paesi si leggono dati molto negativi: -21% per gli USA, -24% per la Germania, -14% per l’Australia (che però aveva fatto grandi progressi negli anni passati), -21% per il Cile.
    Uno sguardo ai volumi prima di chiudere: 1.93 milioni di ettolitri, -4%, che quindi denotano un peggioramento del mix dell’8% circa (ritornato al livello 2021 di circa 375 euro per ettolitro dopo il balzo del 2022, quando era salito oltre 400). Qui resta salda la leadership italiana, che incrementa anche del 7% a 419mila ettolitri, contro i 321mila dei francesi (+11%) e i 255mila degli spagnoli (stabili).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO