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    Germania – produzione vino e superfici vitate 2023

    Oggi sfruttiamo i dati molto precisi forniti dal Deutsches Weininstitut GmbH per un’analisi approfondita della produzione vinicola tedesca del 2023. Il 2023 è stato un anno quasi allineato alla media produttiva storica, 8.6 milioni di ettolitri contro 8.7, anche se la produzione della categoria più pregiata di vini (Prädikatswein, ossia i nostri DOCG) è rimasta come negli anni precedenti un po’ sotto la media storica: i 2 milioni di ettolitri prodotti sono “soltanto” il 24% del totale. La maggior parte dei vini tedeschi resta nella categoria (Qualitätswein, che corrisponde alla nostra DOC), che rappresentano il 73% della produzione totale e si caratterizzano per la possibilità di aggiungere zucchero per correggere il grado alcolico. Come vedremo dall’evoluzione della superficie vitata, la Germania continua a “girare” verso i vini bianchi e a far crescere un pochino il totale degli ettari, segno che il cambiamento climatico sta aiutando la produzione vinicola nel paese. Il Riesling resta il principale vitigno, ma la moda sta ora spingendo i nuovi impianti verso il Pinot Grigio e Bianco e lo Chardonnay.Ah, ultima annotazione: i dati preliminari della produzione 2024 (OIV) indicano 8.1 milioni di ettolitri, ossia un dato del 7-8% circa inferiore alla media storica.Tutte le tabelle e ulteriori dettagli nel resto del post.
    PS Neretti inseriti dall’intelligenza artificiale

    La superficie vitata è cresciuta marginalmente a 103687 ettari (+296 ettari). I vitigni bianchi hanno registrato un aumento significativo di 626 ettari (+0.9%) a 71400 ettari, soprattutto grazie a varietà come il Grauburgunder (+278 ha – Pinot Grigio) e il Weißburgunder (+137 ha – Pinot Bianco) che continuano a crescere. Anche lo Chardonnay (+181 ha) mostra un incremento rilevante, mentre sono stabili i dati del Riesling, che resta il principale vitigno (non solo bianco) nel paese. In costante calo il Muller Thurgau (-232 ha). I vitigni rossi continuano invece a calare, -329 ettari (-1,01%) a 32310 ettari. Vitigni tradizionali come il Dornfelder (-194 ha) e il Regent (-53 ha) hanno subito cali marcati, mentre varietà come il Spätburgunder (Pinot Nero) sono rimaste quasi stabili (+7 ha).
    Passando alla produzione, l’evoluzione del vigneto si ribatte sulla produzione di vino, con i vini bianchi che continuano a guadagnare quota, raggiungendo il 68% della produzione totale e l’83% della produzione dei Prädikatswein. Nello specifico la Germania nel 2023 ha prodotto 9 milioni di vino bianco (quasi invariato sul 2022 ma l’8% sopra la media storica) e 2.7 milioni di ettolitri di vino rosso (-10% sul 2022 e del 15-16% sotto la media storica).
    La produzione di vini di alta qualità è come dicevamo soprattutto relativa ai vini bianchi, 7 milioni di ettolitri contro 357mila per i vini rossi.
    Vi lascio ai grafici e alle tabelle.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    La produzione di vino nel mondo 2024 – aggiornamento OIV

    OIV ha ridisegnato al ribasso la nuova stima della produzione mondiale di vino 2024. A ottobre aveva detto 231milioni di ettolitri, il nuovo dato indica 226m/hl. Si tratta di una revisione del 2% circa al ribasso, guidata principalmente dalla produzione USA di vino, ora vista a 21m/hl contro i precedenti 23.6m/hl, il che significa una produzione del 10-11% sotto la media storica per il paese, e dall Spagna, ora inserita nel database con 31m/hl contro i 33.6m/hl precedenti. Per converso la produzione italiana è stata rivista al rialzo da 41 a 44 milioni di ettolitri (ISTAT dice 48 ma sappiamo che OIV prende il dato del MIPAAF basato sulle dichiarazioni di produzione).
    La produzione mondiale di 226m/hl pone il 2024 come l’annata più scarsa della storia, -5% sul 2023. Ciò si accompagna alla costante riduzione della superficie vitata, che scende al ritmo di 40-50mila ettari all’anno (nel 2024 OIV calcola 7.1 milioni di ettari, -0.6%). Ovviamente il tutto si richiama al calo del consumo. Come abbiamo visto qualche giorno fa è sceso nel 2024 del 3% circa a 214m/hl, seguendo una linea immaginaria dal 2017 a questa parte di 4 milioni di ettolitri di riduzione ogni anno. Tornando alla produzione, l’Italia torna a essere il maggiore produttore mondiale, seguito dalla Francia e dalla Spagna.
    Continuiamo il commento con tutti i dati e ulteriori grafici nel resto del post.
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    La produzione mondiale di 226m/hl si suddivide in circa 138 m/hl nell’Unione Europea, in calo del 4% rispetto al 2023 e del 12% circa al di sotto della media decennale; e 88 milioni di ettolitri nel resto del mondo, -6% sul 2023 e il 15% sotto la media degli ultimi 10 anni.
    Pur restando circa l’8% sotto la media storica, l’Italia con 44m/hl tornano in cima alla lista, oltretutto con una superficie vitata che cresce costantemente invece che calare come in quasi tutto il resto del mondo.
    Secondo OIV in Francia si è prodotto solo 36m/hl di vino nel 2023, un po’ lo specchio dell’Italia tra 2023 e 2024, con un calo del 24% (+15% sul 2023 per l’Italia).
    Sia per Francia che per Spagna (31m/hl nel 2024) la vendemmia 2024 è stata il 16-17% sotto la media storica.
    Fuori dall’Unione Europea, va segnalato il dato americano, 11% sotto la media storica a 21m/hl e un ulteriore ribasso stimato per la produzione cinese (a ottobre la casellina era vuota) a 2.6m/hl. Soffermandoci per un attimo sul dato cinese è ovvio che i 753mila ettari di vigneto sono ormai sempre più dedicati a produzioni alternative, anche se è stupefacente notare come la produzione di vino sia passata nel giro di qualche anno da 12 milioni di ettolitri a meno di tre…
    Bene, vi lascio alla tabella, ricordandovi che i dati completi (ossia con molte altre nazioni) sono disponibili nella sezione Solonumeri.

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    Produzione di vino Italia 2024 – dati ISTAT

    ISTAT ha aggiustato i dati sulla produzione di vino 2024, che analizziamo oggi. Vi ricordo che ISTAT fornisce un dato stimato di produzione, che è differente (= più alto) di quello dichiarato dal MIPAAF (= Ministero) e redatto sulle basi delle dichiarazioni di produzione. Quale sia il dato corretto è difficile da dire, quello che è facile dire è che sul blog usiamo i dati ISTAT perchè sono disponibili, mentre non usiamo i dati MIPAAF perchè per qualche ragione a me oscura non sono condivisi pubblicamente (eppure sono un onesto contribuente).Spegniamo la polemica e accendiamo l’analisi. Secondo ISTAT la produzione è stata di 48 milioni di ettolitri, +13% sul 2023 e quasi in linea con la media decennale di 48.7. Crescono più i vini rossi dei bianchi (+16% contro +11%), anche se in prospettiva storica si produce più vino bianco e meno vino rosso (come ovvio dalle tendenze dei consumi e dal boom degli spumanti, che qui sono compresi tra i bianchi). I vini DOC erano scesi meno nel 2023 e quindi crescono meno nel 2024 e rappresentano il 46% della produzione totale. Tra le macroregioni, secondo ISTAT, il recupero più importante è stato nel Centro Italia, che ha anche la produzione più elevata rispetto alla sua media storica.L’analisi prosegue con le tabelle dettagliate e ulteriori grafici.
    L’analisi prosegue con le tabelle dettagliate e ulteriori grafici.
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    Secondo ISTAT la produzione di vino in Italia è stata di 48.0 m/hl, +13% sul 2023 e sostanzialmente in linea con la produzione storica (2014-23).
    La produzione di vino rosso e rosato è cresciuta del 16% a 19.8 m/hl, ma resta il 7% sotto la media, mentre i vini bianchi (spumanti compresi) toccano quota 28.2 m/hl, +11% sul 2023 e +3% sulla media decennale.
    Per categoria, i vini DOC sono cresciuti dell’8% a 21.9 m/hl, quindi meno della media ma restano il 5% sopra il dato storico. I vini IGT rimbalzano del 21% sul terribile 2023 a 13.8 m/hl, anch’essi il 5% sopra la media storica. Di vini comuni ne sono stati prodotti 12.3 m/hl ben lontano dalla media storica di 14.8 m/hl.
    I dati regionali offrono diversi spunti di riflessione. Anzitutto i dati non sono molto lontani dalle medie storiche: +2% al Nord, +6% al Centro, -7% al Sud. Vi farei notare la divaricazione tra Piemonte, ancora il 10% sotto la media storica e la Toscana, tornata il 10% sopra la media storica, e il dato molto negativo rilevato per la Sicilia a 4.2 m/hl, il 20% sotto la media 2014-23. Dopo un 2023 drammatico, sembra tornata la normalità in alcune regioni come l’Abruzzo, la Campania e il Lazio (7-8% sopra media nel 2024).
    Vi lascio alle numerose tabelle e vi invito a consultare la sezione Solonumeri. Non appena i dati di MIPAAF saranno disponibili aggiornerò la tabella.

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    Sud Africa – produzione di vino e superfici vitate, aggiornamento 2023

    Dopo un paio di anni di assenza torniamo a parlare del settore del vino sudafricano, grazie ai dati annualmente condivisi da Sawis. Il settore del vino locale è in calo da qualche anno ormai, nonostante un mercato interno piuttosto interessante. I dati di produzione del 2023 sono in calo del 10% e dell’11% circa sotto la media storica, le esportazioni sono scese quasi del doppio, sulla soglia dei 3 milioni di ettolitri nel 2023 e lentamente la superficie vitata cala, -2% nel 2023. Oggi il Sud Africa ha 88mila ettari di vigna contro 101mila del 2010. Poche le eccezioni relativi a vitigni non in calo nella lista: il Sauvignon Blanc tra i bianchi e il Pinotage tra i rossi.
    Cosa commentare… beh, il Sud Africa in un mondo che si muove verso volumi molto più contenuti e prezzi molto più alti (sinonimo di prodotti di altissima qualità) non è in una posizione favorevole. Le sue varietà dominanti, lo Chenin Blanc tra i bianchi e il Pinotage tra i rossi non mi sembra si siano imposte nel contesto internazionale, anche se la mia visione è quella di “italiano che beve soprattutto vini italiani e francesi”. Ci sono però un paio di punti a favore del Sud Africa: la produzione è sbilanciata verso i vini bianchi, pur non avendo una tradizione spumantistica, e il consumo interno è importante (vicino a 5 milioni di ettolitri sugli 8-9 normalmente prodotti), il che potrebbe proteggere l’industria vinicola.
    Passiamo a commentare qualche numero con tutte le tabelle e i grafici.

    Nel 2023 il Sud Africa ha prodotto 7.8 milioni di ettolitri di vino, in calo del 10% sul 2022 e dell’11% sulla media degli ultimi anni.
    I vini banchi rappresentano la parte principale della produzione, 5.1 milioni di ettolitri nel 2023, su una base ampelografica di 48mila ettari. Di questi 16mila sono di Chenin Blanc (in calo negli ultimi anni), 10mila di Sauvignon Blanc (in crescita), 9mila di Colombard (in forte calo) e circa 7mila di Chardonnay.
    La porzione dei vini rossi di circa 2.7 milioni di ettolitri, prodotti su circa 40mila ettari di vigneto, con Cabernet Sauvignon e Shiraz per 9mila ettari ciascuno (in calo, soprattutto il primo, negli anni scorsi), e 7mila ettari di Pinotage, che resta una bandiera per il Sud Africa, con una superficie vitata stabile.
    Dal punto di vista dei mercati di sbocco, i dati mostrano una difficoltà nelle esportazioni, scese a 3 milioni di ettolitri nel 2023, -21%, e di un mercato interno quasi stabile a 4.6 milioni di ettolitri, ma molto sopra i dati del passato. Per intenderci, i consumi erano di 3.5 milioni di ettolitri nel 2010 e 4.2 milioni nel 2015. È questa forse la particolarità più importante del Sud Africa: un prodotto forse non adatto ai mercati internazionali, ma adatto al mercato interno, che ha una dinamica superiore a quella di molti altri paesi.

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    La produzione di vino nel mondo 2024 – prima stima OIV

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    La produzione mondiale di vino 2024 scende tra l’1% e il 4% secondo i dati pubblicati da OIV a un livello di 227-235 milioni di ettolitri. Se i dati saranno confermati (mi pare non ci possano essere grandi sorprese a questo punto), si tratterebbe dell’annata meno produttiva probabilmente di sempre, o almeno dal 2001 a questa parte, ossia la serie di dati che ho a disposizione. Sulla media degli ultimi 10 anni significa l’11% in meno. I paesi che più contribuiscono a questo calo sono certamente la Francia, l’Italia e, in misura leggermente minore l’Italia, tutti tra il 10% e il 15% sotto la media storica, mentre nell’emisfero sud vanno segnalati i dati molto negativi del Cile e dell’Australia.
    Non è tutto negativo: visto l’andamento discendente dei consumi di vino una produzione di vino gradualmente calante dovrebbe consentire di mantenere l’equilibrio del mercato, soprattutto nella fascia dei vini di più bassa qualità. Purtroppo i dati di OIV sul consumo di vino sono aggiornati soltanto nella sessione di Aprile, dobbiamo quindi aspettare. Per ora occupiamoci dei dati che abbiamo a disposizione, con tabelle e grafici nel resto del post.

    OIV stima una produzione di vino 2024 tra 227 e 235 milioni di ettolitri (abbreviato a 231 nei nostri grafici), con un calo dell’1-4% sul 2023, già sotto media. La media produzione degli ultimi 10 anni (2024 compreso) è stata di circa 260 milioni di ettolitri e siamo quindi l’11% sotto.
    L’Europa a 27 ha prodotto second OIV 139 milioni di ettolitri, in calo del 3% e del 12% sotto la media storica. Spiccano i dati di Francia e Italia. In Francia la vendemmia è prevista a 37 milioni di ettolitri, il 23% in meno del 2023 e il 15% sotto la media.
    Per l’Italia OIV usa i dati previsti da Assoenologi che a sua volta fa riferimento alle dichiarazioni di produzione raccolte da Agea (ma dichiareranno tutti tutto? ISTAT ha delle stime molto più elevate…). Per l’Italia si prevedono 41 milioni di ettolitri, +7% sul 2023 ma il 14% sotto media. Un po’ meglio in Spagna dove i 33.6 milioni di ettolitri previsti sono il 18% sopra il terribile 2023 e il 10% sotto la media storica.
    Il resto del mondo vede gli USA in leggero calo ma in linea con la media storica e dei dati piuttosto negativi per tutto l’emisfero australe, dove i dati sono invece molto più “stabili”, avendo vendemmiato durante la nostra primavera. Il resto del mondo è a -1% sul 2023 e il 10% sotto la media storica. Sono molto negativi i dati dell’Australia a 10 milioni di ettolitri per il secondo anno del 16% sotto la media storica, mentre il Cile scende a 9.3 milioni di ettolitri, -15% e il 19% sotto la media storica.
    Vi lascio alle tabelle mentre vi ricordo che i dati finali del 2024 sono previsti ad aprile 2025.

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    Cile – produzione di vino 2024

    La produzione di vino in Cile è stata in fortissimo calo negli ultimi due anni. Nel 2023 e nel 2024 si sono prodotti rispettivamente 11.0 e 9.3 milioni di ettolitri di vino. Il dato del 2024 è particolarmente negativo, circa il 19% sotto la media storica. Pur restando focalizzato su vini di qualità (86% della produzione totale), il Cile paga l’esposizione ai vini rossi (65% del totale, pur in graduale calo negli anni), il cui consumo è meno brillante dei bianchi, e all’interno della categoria dei rossi, il peso importante dell’accoppiata Cabernet Sauvignon e Merlot (circa il 66% della produzione di vini rossi di qualità), diventata forse un po’ meno di moda rispetto al passato e come dicevamo in passato estremamente competitiva.
    Anche nelle categoria dei bianchi, il Cile manca di una varietà “propria”, basando il suo sviluppo sull’accoppiata Sauvignon Blanc – Chardonnay, dove i Neozelandesi nel primo caso e gli americani/australiani nel secondo caso hanno una potenza di fuoco ben diversa.
    Del resto le conseguenze le vediamo nelle difficoltà di Concha y Toro, alle prese con dolorose ristrutturazioni, e dal calo delle esportazioni di vino, scese dai picchi di 8 milioni di ettolitri annui al livello attuale di poco più di 6 milioni di ettolitri.
    Bene, proseguiamo l’analisi con grafici e tabelle nel resto del post.

    La produzione 2024 di 9.3 milioni di ettolitri è suddivisa in 8.0 milioni di ettolitri di vini DOC, 1.2 milioni di vini non DOC e 0.1 milioni di vini da tavola, con una penetrazione della categoria DOC dell’86%.
    La vendemmia è dunque largamente inferiore alla media decennale del Cile, pari a 9.6 milioni di ettolitri di vino DOC e 11.4 milioni di ettolitri di vino totale, e rispettivamente di -16% e -19%.
    Se restringiamo il confronto sulla categoria dei DOC, la produzione dei vini rossi è di 5.2 milioni di ettolitri, quella dei vini bianchi di 2.8 milioni di ettolitri. Rispetto al passato il destino si divarica. Nella categoria dei vini rossi al produzione è circa il 20% sotto la media decennale, in quella dei vini bianchi siamo sotto dell’8%, pur mostrando entrambe le categorie un calo tra il 2023 e il 2024 del 13% circa.
    Passando ai vitigni, la maggior produzione resta quella di Cabernet Sauvignon, 2.6 milioni di ettolitri e il 17% sotto la media storica, mentre gli 1.4 milioni di ettolitri del Sauvignon Blanc sono solo il 2% sotto media pur calando dell’8% sul 2023. Il terzo prodotto in termini di peso è il Merlot, 0.9 milioni di ettolitri (-10% anno su anno) e il 23% sotto la media storica, mentre arriva al medesimo livello di circa 0.9 milioni di ettolitri la produzione di Chardonnay, in linea con la media storica.

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    Australia – produzione di vino 2024

    Per il secondo anno consecutivo la produzione di vino in Australia non supera 10 milioni di ettolitri, e il dato 2024 dovrebbe proprio porsi su questo livello, ossia il 18% meno della media decennale, anche se il 5% in più dell’anno scorso. La notizia vera all’interno di questa serie di dati non è però questa. Per la prima volta, infatti, la produzione di vino bianchi supera quella dei vini rossi (leggermente), e la produzione di Chardonnay supera quella dello Shiraz. Verrebbe da dire: segno dei tempi. Si beve sempre meno vino, quindi bisogna produrne di meno, si beve (in conseguenza delle nuove abitudini alimentari) sempre meno vino rosso e sempre più vino bianco. E l’Australia si “adegua” per ribilanciare una struttura produttiva fortemente danneggiata dai dazi cinesi, che però proprio dal secondo trimestre 2024 sono stati rimossi. I dati delle esportazioni hanno immediatamente mostrato un forte miglioramento (+0.2 milioni di ettolitri spediti nel solo secondo trimestre). Ora concentriamoci però sui dati produttivi. Nel post trovate ulteriori grafici e la tabella con tutti i numeri.

    La produzione di uva 2024 dell’Australia è stata di 1.4 milioni di tonnellate di uva (-18% rispetto alla media decennale), di cui 722mila bianche (-11%) e 702mila rosse (-24%), per un equivalente prodotto di vino di circa 9.9-10 milioni di ettolitri, ossia il 5% in più dell’anno scorso ma il 18% in meno del dato storico (lo potete notare molto bene dal grafico).
    Tra i vini bianchi spicca la crescita dello Chardonnay, +27% sul 2023 e soltanto il 7% sotto il dato storico a 333mila tonnellate di uva, mentre è stabile la produzione di Sauvignon Blanc, 89mila tonnellate (-6% sullo storico). Cresce sul 2023 anche il Pinot Grigio, +23% a 71mila tonnellate, il 3% sotto i dato storico.
    Nel segmento dei vini rossi per la prima volta lo Shiraz scende sotto le 300mila tonnellate di uva, con un calo del 16% sul 2023 e del 31% sotto la media storica. Resta depressa anche la produzione di Cabernet Sauvignon, anche se stabile sul 2023 al -36% sulla media storica. Idem per il Merlot, mentre sono positivi (anche se poco rilevanti) i dati del Pinot Nero.
    Chiudiamo con i prezzi delle uve e quindi le “vendite all’origine” del sistema vinicolo australiano. I prezzi sono calati del 2% e quindi con produzione +5% e prezzi -2% il valore della produzione si attesta a +3% per circa 1 miliardo di dollari australiani. Per intenderci siamo il 15% circa sotto il livello del 2019 in termini nominali. Quindi se ci mettete anche l’inflazione (che non è stata poca nel periodo…) il calo in termini reali viaggia facilmente nell’ordine del 25-30%. Vediamo se la riapertura cinese e la produzione più limitata e meglio orientata contribuiranno alla ripresa dei prezzi.

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    Francia – produzione di vino – dati finali 2023 e stima 2024

    Dopo due anni di produzione sopra media che hanno anche contribuito a raffreddare l’ondata inflazionistica sui prezzi dei grandi vini, la produzione di vino francese è destinata a tornare sotto i 40 milioni di ettolitri nel 2024, precisamente 39.3 milioni di ettolitri. Questo dicono le previsioni di Agreste appena aggiornate. Per coloro che si pregiano dei primati di produzione quantitativa si può dire che la leadership francese sugli ettolitri prodotti è durata soltanto un anno, il 2023 e che nel 2024 l’Italia è destinata a riprendersi il primato. Va sempre ricordato che il valore per ettolitro del vino francese è all’esportazione circa 940 per ettolitro nel 2023, contro 362 di quello italiano, quindi un rapporto 2.6 a 1. Diciamo che c’è chi conta e c’è chi pesa…
    Tornando ai nostri numeri di oggi, il calo della produzione è del 18% sul dato finale 2023 e dell’11% sotto la media degli ultimi 5 anni. Guardando i dati più in dettaglio bisogna sottolineare che una parte importante di questo calo riguarda il vino destinato alla distillazione di Cognac e simili, calato dal record storico di 12.7 milioni di ettolitri a 8.4 milioni di ettolitri (-8% sulla media storica). Oltretutto il rallentamento corrisponde anche al calo temporaneo della domanda di tali prodotti in Cina e USA. Se togliessimo questa parte e ci occupassimo soltanto del vino “da bere”, potremmo dunque dire che la Francia ha prodotto 31 milioni di ettolitri di vino, -12% sul 2023 corrispondente (35.2) e -9% sulla media storica (34).
    Ultima annotazione: la produzione di vino in Borgogna è tornata nel 2024 nella norma dopo il record assoluto del 2023, il che potrebbe essere un segnale moderatamente positivo per i prezzi di quei vini.
    Passiamo a una breve analisi dei dati con grafici e tutte le tabelle allegate.

    Il dato finale 2023 della produzione di vino in Francia è di 47.9 milioni di ettolitri, +4% sul 2022, spinto proprio dai vini atti a distillazione. È stata comunque una vendemmia molto ricca, caratterizzata soprattutto dal record produttivo della Borgogna (2.8 milioni di ettolitri) che è stato la chiave per la correzione dei prezzi dopo una corsa incredibile.
    Il 2024 si prevede un anno invece largamente sotto la media, particolarmente per la zona di Bordeaux, per la prima volta sotto i 4 milioni di ettolitri (anche grazie agli espianti), -16% sugli ultimi 5 anni, la Chartentes a 8.7 milioni di ettolitri (quasi tutti destinati alla distillazione), e il Sud-Est della Francia che è previsto produrre solo 4.4 milioni di ettolitri, il 14% sotto la media dei 5 anni. La Borgogna torna a 2.1 milioni, il 5% sotto la media, mentre per la Champagne siamo sui 2.7 milioni di ettolitri, meno 16% sul 2023 ma comunque sopra la media dei 5 anni, caratterizzata da una vendemmia particolarmente povera nel 2021.
    Vi lascio ai dati e alle tabelle.

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