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    Toscana – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    Mentre si rincorrono le stime sulla produzione vinicola 2023, prevista in significativo calo (da livelli molto elevati degli ultimi anni), continuiamo il nostro viaggio tra le regioni italiane più significative (e per le quali i dati ISTAT e MIPAAF sono compatibili) parlando della Toscana. Come per il Piemonte, la Toscana rappresenta soltanto il 4-5% della produzione di vino italiana, ma ha una forte connotazione alla qualità (65% circa DOC, 25% IGT e solo 10% vino comune) e ai vini rossi (85% circa), questi ultimi da molti considerati un posto “dove non stare” nei prossimi anni. I dati 2022 mostrano un recupero della produzione rispetto al 2021 (+12%), con un dato comunque leggermente inferiore alla media decennale. A livello provinciale nel 2022 si rileva un andamento migliore per la provincia di Firenze che non per la provincia di Siena (+14% contro +5% rispettivamente). A titolo informativo, il dato rilevato dal MIPAAF è di 2.34 milioni di ettolitri, quindi del 4% circa inferiore a quello ISTAT, e la variazione sul 2021 è del 14% secondo MIPAAF rispetto al +12% rilevato da ISTAT. Passiamo a un’analisi più dettagliata.

    La produzione di vino in Toscana è aumentata del 12% tra il 2021 e il 2022, passando da 2.19 a 2.44 milioni di ettolitri. Questa crescita è stata superiore alla media nazionale, che è stata del 6%. Tuttavia, la produzione toscana è rimasta inferiore alla media del decennio precedente (2,529 mila ettolitri, -4%).

    La produzione di vino rosso ha rappresentato il 78% del totale nel 2022 e l’andamento rispetto ai dati storici è coerente con il -4% di sopra. Entrambe le tipologie hanno registrato un aumento rispetto al 2021, ma il vino bianco ha avuto una crescita maggiore (18% contro 11%).
    La produzione di vino DOC in Toscana è nel 2022 il 64% del totale a 1.56 milioni di ettolitri, con un incremento del 6% sul 2021 ma del 6% circa sotto il dato decennale. Il vino IGT è stato il 26% del totale (+21% a 642mila ettolitri), in linea con il dato decennale. ISTAT dunque calcola che sia stato il vino comune a crescere di più nel 2022, +27% e +8% sulla media decennale, per un totale di 240mila ettolitri.
    Un occhio alle sottocategorie colore/categoria ci fornisce un’indicazione aggiuntiva: sono stati i vini bianchi DOC (-5%) a frenare la categoria, mentre i DOC rossi, ben più rappresentativi, sono cresciuti del 7% e sono stati soltanto il 2% sotto la media storica. Il contrario succede nella categoria degli IGT dove i bianchi sono cresciuti molto di più sia sul 2021 (+29% contro +19%) che in prospettiva storica (+42% contro -7%), forse a indicare uno spostamento dei bianchi da DOC a IGT.
    Infine, trovate i dati provinciali, dominati dalle province di Firenze e Siena, che insieme rappresentano il 60% della superficie vitata toscana.
    Buona consultazione!

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    Emilia Romagna – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    Presentiamo oggi i dati di produzione dell’Emilia Romagna come rilasciati da ISTAT, con l’avvertenza che tali dati non sono perfettamente coerenti con i dati del MIPAAF. ISTAT infatti dichiara una produzione regionale di 6.14 milioni di ettolitri nel 2022, mentre secondo MIPAAF la produzione è più elevata, 7.21 milioni di ettolitri. C’è di buono che le variazioni percentuali sono coerenti. Scegliamo di seguire e commentare i dati ISTAT avendo una serie molto completa e lunga negli anni, mentre non riusciamo a ottenere nessun dato dal ministero, nonostante le richieste inoltrate (anche via PEC). Ad ogni modo, la vendemmia 2022 è stata in leggera crescita sul 2021 (+4%), quindi meno positivo rispetto all’andamento nazionale tracciato da ISTAT. Ugualmente, il confronto con il passato segna un -4% per la regione contro un +6% per il dato nazionale. Si confermano, rafforzati, alcuni trend che stiamo osservando nella regione: i vini bianchi gradualmente crescono di peso (55% nel 2022) prendendo il posto dei rossi, le due categorie estreme qualitative DOC e vini comuni crescono di peso schiacciando gli IGT, che sono al minimo storico (33% della produzione) da quando osserviamo i dati. Passiamo ad analizzare qualche numero nel resto del post.

    Secondo ISTAT, l’Emilia Romagna ha prodotto 6.14 milioni di ettolitri di vino nel 2022, +4%.
    A contribuire a tale incremento è soprattutto il vino bianco, +8% a 3.4 milioni di ettolitri, mentre i rossi sono rimasti stabili a 2.8 milioni. In confronto con gli ultimi 10 anni, la produzione dei vini bianchi 2022 è del 2% superiore, mentre quella dei vini rossi è del 9% più bassa. Se guardate i numeri più in dettaglio per denominazione e colore vi accorgerete che sono i numeri dei vini comuni a determinare a grandi linee lo spostamento rossi verso bianchi.
    Il 2022 è stato anche un anno buono per i vini DOC, +6% sul 2021 e +8% sulla media, con una produzione di 1.6 milioni di ettolitri. I dati sono molto simili per i vini comuni, prodotti in 2.45 milioni di ettolitri nel 2022. Sono invece in calo dell’1% e del 20% sotto la media storica i dati produttivi dei vini IGT, 2.04 milioni di ettolitri.
    I dati provinciali contengono anche la stima delle superficie vitata, 49mila ettari, +0.7%, con Parma e Bologna in crescita e Piacenza, Forlì-Cesena e Rimini in calo. Le rese per ettaro restano tra le più elevate d’Italia a 171 quintali di uva per ettaro contro 114 nazionale. Ravenna e Reggio Emilia da questo punto di vista sono le regioni con i dati più elevati.

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    Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    Con la pubblicazione dei dati MIPAAF relativi alla produzione di vino 2022 (solo un dato disponibile per regione, recuperato per vie traverse. Terzo mondo), abbiamo un confronto con la reportistica ISTAT e quella delle dichiarazioni di produzione. Per il Piemonte i due dati sono abbastanza coerenti (non in Campania per esempio, dove ISTAT prevede una produzione doppia di quella del ministero), per cui riteniamo di poter pubblicare a cuor leggero i dati produttivi qui di seguito.
    La produzione di vino in Piemonte secondo ISTAT è stata di 2.41 milioni di ettolitri nel 2022. Secondo MIPAAF invece la produzione di vino è di 2.73 milioni di ettolitri. Su un punto i due istituti sono d’accordo: che la produzione è calata leggermente. Soltanto che ISTAT ritiene che la produzione nazionale sia cresciuta del 14% nel 2022, mentre MIPAAP dice che è stata sostanzialmente stabile.
    Non avendo alcun dettaglio dei dati del Ministero procediamo con un commento sui dati ISTAT. A seguire nel resto del post.

    Secondo Istat il Piemonte ha prodotto 2.41 milioni di ettolitri di vino, il 4% in meno del 2021 e il 2% in meno della media storica decennale, quando per il resto d’Italia si parla di una crescita del 6% e di una vendemmia del 14% sopra lo storico.
    I dati per vini bianchi e rossi sono piuttosto simili, 991mila ettolitri e 1.4 milioni di ettolitri rispettivamente, del 3-4% sotto il 2021 e del 2-3% sotto al media storica.
    Sono anche molto coerenti i dati relativi a vini DOC e comuni (come sapete in Piemonte non ci sono vini IGT).
    Aprendo ulteriormente i dati per come sono forniti da ISTAT rileviamo una produzione leggermente più calante per i rossi DOC che non per i bianchi.
    Infine, sui dati provinciali secondo ISTAT la superficie vitata cala del 3% per la regione, ma la provincia di Cuneo cresce del 3%. Asti cala del 6% (1000 ettari persi, mi sembra un dato inverosimile ma questo è quanto riporta l’Istituto) e Alessandria del 6% pure (anche in questo caso -600 ettari mi sembra tanto).
    Ho scritto diverse volte a ISTAT ma loro dicono che i dati che pubblicano sono corretti…

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    Puglia – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    ISTAT rileva per la regione Puglia una produzione di vino di 10.8 milioni di ettolitri (+13% sul 2021), la più elevata di sempre e del 40% superiore alla media storica 2012-21. Il “record” se così si può dire (visto il contesto, con sempre più evidenti richieste di distillazioni di crisi) è sostanzialmente generato dagli incrementi di produzione di vino IGT (il 71% sopra la media storica, 3.5 milioni di ettolitri) e di vino comune (+32%, 6.5 milioni di ettolitri), mentre per quanto riguarda il più pregiato vino DOC la produzione resta nell’ordine di 0.8 milioni di ettolitri, quindi il 7% sopra la media storica e il 7% della produzione totale. Quindi, se i dati ISTAT sono corretti si tratta di una grande annata per il vino pugliese, decisamente migliore dell’andamento italiano. La Puglia dunque rappresenta una fetta particolarmente importante sia del vino italiano IGT (16%) che soprattutto di quello comune (43%). Passiamo a un breve commento: LEGGI TUTTO

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    Il valore della produzione di vino nel mondo – stima INDV 2022

    È il momento di rinnovare l’analisi sul valore del prodotto vino per paese, lavoro che portiamo avanti da anni combinando il volume prodotto con i prezzi medi di esportazione. L’approccio è tanto originale quanto imperfetto, nella misura in cui non è detto che il prezzo medio del vino esportato sia uguale al prezzo medio del vino prodotto. È decisamente più vero per i grandi paesi esportatori, lo è di meno per quelli che si bevono la maggior parte di quello che producono (per intenderci, gli americani). Comunque, per smussare i picchi, moltiplichiamo i dati di produzione per la media degli ultimi 3 anni del prezzo di esportazione. Il 2022 è stato un grande anno da un punto di vista dell’incremento dei prezzi e un anno medio per quanto riguarda i volumi prodotti. La colonna del 2022 dice 88 miliardi di euro, un valore comparabile con il precedente picco toccato nel 2018. Chi vince? Beh decisamente la Francia, capace di un balzo del 16% del prezzo delle sue esportazioni di vino a 882 euro per ettolitro, 2.5 volte il prezzo italiano e con un livello di produzione 2022 tornato sopra la media decennale (dopo il disastro del 2021). Passiamo a un commento più specifico.

    Incrociando prezzi medi di esportazione (UN Comtrade principalmente) e volumi prodotti (OIV) arriviamo a stimare un valore del mercato del vino mondiale a 88 miliardi di euro, +11% sul 2021 e +15% sulla media decennale.
    L’accelerazione maggiore viene “dalla cima” e dalla Francia in particolare, che beneficia del forte incremento del prezzo medio dell’export e della ottima vendemmia, toccando una valore stimato di quasi 35 miliardi di euro, il 28% sopra la media storica.
    Il dato italiano è buono ma non sul medesimo livello, visto che la dinamica dei prezzi è più moderata (+11%). Secondo il nostro calcolo il valore (usando la media dei prezzi di export del triennio) è intorno a 16 miliardi di euro.
    La forbice di maggiori prezzi ma meno produzione ha determinato un incremento più moderato del mercato americano, stimato a 9 miliardi di euro e di quello spagnolo, poco sopra i 5 miliardi di euro.
    Sebbene si parta da numeri molto limitati in volume produttivo, è la Nuova Zelanda a mostrare i maggiori progressi tra gli altri paesi. In una ideale classifica, il valore del suo prodotto è stato leggermente superiore a quello del Sud Africa (che produce più del doppio in volume).
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Veneto – produzione di vino e superfici vitate 2022 – dati ISTAT

    Cominciamo il commento dei dati di produzione di vino 2022 con la regione Veneto. Nonostante abbia provato a far generare questi commenti al GPT, purtroppo ho dovuto concludere che devo scriverli io: escono frasi fatte tutte uguali, errori grossolani (il nostro amico confonde il “diviso 1000” con “per ogni 1000 abitanti…”) commenti poco focalizzati sull’attualità. Dunque, si parte con il Veneto, principale regione vinicola italiana con e una produzione che sfiora 12 milioni di ettolitri nel 2022, +9% sul 2021 e +21% sulla media decennale, in entrambi i casi sopra il dato nazionale di +6% e +14%. Il Veneto è ovviamente la patria dei vini bianchi (spumanti in particolare), che rappresentano l’81% della produzione degli ultimi anni e quasi il 90% della produzione dei vini DOC (87% per essere precisi). Il Veneto è anche una delle regioni in cui si evince uno strutturale incremento delle superfici vitate, che hanno raggiunto quota 94710 secondo ISTAT. Bene, passiamo a un commento più dettagliato nel resto del post.

    La produzione di vino in Veneto nel 2022 è stimata in 11.87 milioni di ettolitri, in crescita del 9% rispetto al 2021. Andando nel dettaglio, i bianchi sono a 9.6 milioni di ettolitri con un +8% sul 2021 e un +27% sulla media storica, mentre per i rossi a 2.3 milioni di ettolitri siamo a +13% (quindi una dinamica leggermente più spinta) ma di fatto abbastanza allineati ai dati storici (+2%).
    Per quanto riguarda le tipologie qualitative, la spinta del Prosecco si fa sentire sui dati dei vini DOC, ormai al 77% della produzione totale veneta, 9.2 milioni di ettolitri nel 2022 e il 47% superiori alla media decennale, con un +10% sul 2021. I vini IGT sono stati prodotti per 2.3 milioni di ettolitri, +7% sul 2021 ma -16% rispetto alla media storica, mentre i vini comuni sono ormai residuali con 350mila ettolitri, quasi il minimo storico, il 56% sotto la media storica.
    Incrociando colori e tipologie, i vini bianchi sono 82% DOC, 14% IGT e 4% comuni, i vini rossi sono 51% DOC, 45% IGT e 4% comuni.
    La superficie vitata in Veneto è di 94.710 ettari, in aumento dello 0.8% rispetto al 2021. Tra le province venete, Treviso (41.510 ettari e 5.6 milioni di ettolitri) è la più importante, seguita da Verona con una superficie vitata di 28.490 ettari e una produzione di vino di 3.1 milioni di ettolitri. La resa per ettaro in Veneto è di 159 quintali di uva, superiore del 40% rispetto alla media nazionale di 114 quintali. LEGGI TUTTO

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    La produzione di vino in Italia nel 2022 – dati definitivi ISTAT

    ISTAT ha prodotti i dati definitivi sulla produzione di vino italiana nel 2022, che differiscono in modo piuttosto significativo (5 m/hl) dal primo lancio. Come vedete dal grafico sopra la differenza rispetto al post pubblicato con i dati preliminari si concentra nel segmento dei vini bianchi, che con 31m/hl prodotti restano stabili rispetto alla produzione totale, e alla produzione di vini DOC, per cui vale la medesima conclusione.
    Vale la pena di sottolineare che ho chiesto conto a ISTAT di questa revisione e del fatto che i nuovi dati siano molto differenti dalle previsioni Assoenologi (non ho ancora vista niente pubblicato da MIPAAF): la risposta dell’ente è stata la seguente: “I dati diffusi a marzo, definitivi 2022, vengono raccolti attraverso la rilevazione “Stima delle superfici e produzioni delle coltivazioni agrarie, floricole e delle piante intere da vaso” che viene eseguita dall’Istat attraverso la collaborazione delle Regioni e delle Province autonome (Assessorati Agricoltura e Uffici di statistica) che trasmettono mensilmente, in forma di previsione di semina, previsione, dato provvisorio e definitivo secondo la coltura di riferimento, e a livello provinciale, le informazioni. Considerata la peculiarità della rilevazione (che viene svolta in ottemperanza al Regolamento n. 543/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2009, relativo alle statistiche sui prodotti vegetali e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 837/90 e (CEE) n. 959/93), per l’esecuzione delle rilevazioni in oggetto, gli Uffici di statistica delle regioni si avvalgono della collaborazione di esperti di settore al fine di garantire una migliore qualità delle informazioni raccolte. Non conosco le fonti e modalità di rilevazione degli altri enti ma credo che come l’ISTAT possiamo vantare dell’ufficialità delle nostre informazioni. Nel caso specifico le posso motivare l’aumento del dato di produzione del vino, rispetto al nostro stesso dato provvisorio, con la dichiarazione di alcune regione che, pur tenendosi prudenti nel dichiarare il dato, hanno poi con il definitivo indicato un aumento della produzione.”
    Passiamo a un commento dei dati ricordandovi che maggiori dettagli sono disponibili nella sezione Solonumeri del blog.

    Con 54m/hl di produzione di vino in Italia, la vendemmia 2022 è di ben il 14% sopra la media decennale di 47m/hl. Con 31.2m/hl, sono i vini bianchi ad avere una produzione più significativa, toccando il 58% del totale, 20% sopra la media storica (influenzata dai vini spumanti), mentre per i vini rossi si tratta di una vendemmia del 7% sopra il livello storico.
    Dal punto di vista delle tipologie, la maggiore revisione ha riguardato i vini DOC, che hanno chiuso a 24.5m/hl, quindi il 25% sopra la media storica.
    Se guardiamo alle aree geografiche, il gap importante sulla produzione media si registra al sud, con 22.9 milioni di ettolitri al 21% sopra la media storica, mentre al Nord 25.3 m/hl e al centro (5.9) siamo rispettivamente il 10% e il 6% sopra la media decennale.
    Dal punto di vista delle regioni, sono stati rivisti in modo importante i dati di Sicilia (da 4.9 a 5.9m/hl) e Veneto (da 9.6 a 11.9m/hl) in particolare. Le conclusioni si quali regioni restano molto sopra la media non cambiano di molto: alla Puglia (+40%), Marche (+53%), Friuli (+35%) tra quelle con i dati rilevanti si aggiunge il Veneto (+20%), che tra l’altro resta la regione con la maggior produzione (secondo i dati preliminari nel 2022 sarebbe stata la Puglia).
    Sono invece inferiori alle medie storiche i dati di produzione in Umbria, Basilicata e Calabria.
    Buona consultazione. LEGGI TUTTO

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    Il valore dei vigneti in Italia per regione e provincia – dati CREA, aggiornamento 2021

    Aggiorniamo oggi i dati pubblicati da CREA sul valore dei vigneti, che potete trovare nell’apposita pagina del sito e ampiamente dettagliati nelle pagine Solonumeri del sito. Nel 2021 il valore di un ettaro di vigna mediamente in Italia è stato pari a 54700 euro, in crescita dell’1.6% rispetto al 2020. Se allarghiamo l’orizzonte a 5 anni, la crescita annua è stata dell’1% su un periodo di 5 anni e, molto simile anche sui 10 anni. Ora, il tema più scottante è l’arrivo dell’inflazione, per cui sarà da vedere che cosa succede. Per esempio, già a dicembre 2021 l’inflazione è stata mediamente del 4% circa rispetto a dicembre 2020 e quindi, confrontato con il +1.6% del valore dei vigneti, si potrebbe dire che il valore reale è calato. Ancora più critico sarà il 2022, quando come ben sapete l’inflazione è stata (dicembre su dicembre di nuovo) dell’11%. Il grafico che vedete in apertura potrebbe dunque mostare la linea chiara del valore “deflazionato” scendere più marcatamente, a segnalare una perdita “reale” del valore dei vigneti. Ma questo lo vedremo il prossimo anno. Per ora, stando alle tabelle pubblicate da Istat, nel 2021 la maggior crescita di valore dei vigneti si è registrata in Trentino Alto Adige (+5%), Puglia e Friuli Venezia Giulia (+3%), mentre sono scese dell’1% circa in Campania. A livello provinciale, salta all’occhio il +10% attribuito a Firenze, il 6% di Reggio Emilia e il +5% segnato a Trento, Bolzano, Taranto e Brindisi. Passiamo all’analisi e alle tabelle complete che trovate nel resto del post.

    Il valore dei vigneti in Italia di 54700 euro per ettaro è la media tra i 13mila euro della Sardegna e i 267mila euro del Trentino Alto Adige. Se invece guardiamo alle crescite nel medio termine, quindi a 5-10 anni la Puglia con +2/3% annuo e il Piemonte con il 2% circa annuo sembrano essere le regioni con l’andamento più positivo, oltre a notare un’accelerazione delle valutazioni in Toscana.
    In ambito provinciale, Bolzano svetta con 417mila euro per ettaro, seguito da Trento con 190mila, entrambi tra l’altro con una crescita del 5% sullo scorso anno. Poi ci sono le aree chiave del Prosecco e dell’Amarone, Treviso 190mila euro (+2%) e Verona 151mila e poi Cuneo (dunque Langhe) a 142mila euro (+2%). Sappiamo bene che sono valori di riferimento medio e che la realtà è un po’ diversa, con valori anche largamente superiori a questi livelli. Vengono poi Brescia (124mila, +3%) quindi Franciacorta e Siena (104mila, stabile) quindi Montalcino.
    Sulle crescite di medio termine ci sono alcune “sorprese” con Firenze a +5% annuo, Asti a +2.7%, Taranto, Livorno, Udine, Foggia e Vercelli tra +2% e +2.5%, poi poco sotto il +2% Aosta, Cuneo, Trento, Brescia, Novara. Il fatto che Biella sia poco distante nei numeri lascia intendere una rivalutazione dell’area del nord Piemonte.
    Sono invece negativi in ottica quinquennale i dati di Pavia, Rimini, Benevento e Vicenza.
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici.

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