Fèlsina: 12 Sangiovese al 12 Apostoli
In una Verona uggiosa di battistiana memoria, il 23 ottobre 2024 ha avuto luogo un evento destinato a lasciare il segno nel mondo dell’enogastronomia. La storica cantina Fèlsina ha scelto un palcoscenico d’eccezione per presentare il suo ambizioso progetto “Materia Prima”: la nuova Casa Perbellini – 12 Apostoli, guidata dallo chef pluristellato Giancarlo Perbellini.
Giancarlo Perbellini
Il ristorante, simbolo della tradizione culinaria veronese, ha subito un restyling rispettoso e raffinato grazie alla maestria dell’architetta Patricia Urquiola. Con il trasferimento della brigata dalla precedente sede di Piazza San Zeno al civico 3 di Vicolo Corticella, Perbellini è tornato alle radici della sua carriera: proprio al 12 Apostoli, ancora diciottenne, aveva mosso i primi passi in cucina. Questo ritorno è stato il preludio di un nuovo importante capitolo per lo chef, culminato il 5 novembre 2024 con l’assegnazione della terza stella Michelin, consacrazione del suo talento e della sua dedizione.
Ma qualche giorno prima della storica premiazione, al 12 Apostoli si era già respirata aria di eccellenza grazie a Fèlsina. La cantina di Castelnuovo Berardenga ha svelato “Materia Prima”, un progetto enologico che rappresenta un tributo al legame tra il Sangiovese e il terroir.
Dodici vini, dodici storie narrate attraverso altrettanti suoli, con il vitigno simbolo della Toscana a fare da interprete fedele della terra da cui nasce. Una filosofia che affonda le sue radici nella tradizione contadina, fatta di saperi tramandati ma anche di ricerca.
Sotto la guida dell’enologo Franco Bernabei e con il contributo scientifico dell’Università di Firenze, è stato infatti identificato il “lievito Fèlsina”, uno dei tanti frutti di questa meticolosa indagine.
“Ogni vino rappresenta un’esperienza unica,” ha spiegato Giovanni Poggiali, oggi alla guida dell’azienda, “il Sangiovese è il nostro ‘genius loci’, e ogni terroir contribuisce a creare un’identità irripetibile.”
I dodici Sangiovese del progetto “Materia Prima” sono Pozzi 2019, Quadri 2019, Quercione 2019 situati a Pagliarese e Casale 2019, Fornace 2019, Malena 2019, Mandorli 2019, Ruzzatoio d’Ombrone 2019, Ruzzatoio Lago 2019, Sambra 2019, Santa Maria 2019, Villa del Lago 2019 che incarnano perfettamente la ricchezza dei suoli di Fèlsina.
Ogni vino segue le stesse pratiche di cantina, fermentazione con lieviti indigeni, stesso periodo di macerazione delle uve, fermentazione malolattica in tonneaux da 500 litri e un affinamento in legno di 18 mesi ma è il lavoro in vigna a fare la differenza, esaltando le peculiarità uniche di ciascun terreno.
La giornata di presentazione si è conclusa con una degustazione che ha fatto dialogare il terroir toscano con l’eleganza della cucina di Perbellini, creando un connubio indimenticabile. Qualcuno ha sussurrato, quasi con scaramanzia, che il progetto “Materia Prima” abbia portato fortuna allo chef, un preludio perfetto al suo trionfo Michelin.
Con questa doppia celebrazione – il ritorno di Perbellini al 12 Apostoli e la nascita di “Materia Prima” – Verona si è confermata ancora una volta crocevia di eccellenze.
Fèlsina
La cantina Fèlsina nasce nel 1966 a Castelnuovo Berardenga grazie a Domenico e al figlio Giuseppe Poggiali. A entrambi fu da subito chiara la grande vocazione enologica di questo territorio di confine, tra le colline del Chianti Classico e quelle dei Colli Senesi, dove il Sangiovese trova grandissime espressioni.
Mappa dei Cru di Fèlsina
Con l’ingresso in azienda di Giuseppe Mazzocolin e dell’enologo Franco Bernabei si delinea ancor meglio il profilo che l’azienda mantiene tuttora e che dagli anni ’90 è portato avanti con successo da Giovanni Poggiali, terza generazione di viticultori e oggi alla guida di Fèlsina: una costante ricerca di autenticità in vigna e in cantina, tra natura e tecnica, in 500 ettari di terreno, di cui 72 dedicati alle vigne a conduzione biologica. www.felsina.it LEGGI TUTTO