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    Vendite al dettaglio di vino (GDO Italia) – dati Circana, primo trimestre 2025

    Ricevo e analizzo a stretto giro i dati di vendita di vino nella GDO come sempre cortesemente forniti da Circana. Il primo (e secondo) trimestre sono usualmente i periodi meno importanti per le vendite di vino e sono tipicamente influenzati dalla tempistica ballerina delle vacanze Pasquali, che fornisce certamente un impulso ai consumi. Nel periodo gennaio-marzo 2025 le vendite sono calate dell’1% a 702 milioni (vino fermo + spumante + Champagne), dopo il calo dell’1.5% del quarto trimestre 2024, a causa di un forte calo dei volumi acquistati (-3.5%, -4% per il vino fermo soltanto). Gli spumanti sono di nuovo un po’ meglio dei vini fermi (+2% contro -2%), i bianchi e i rosati sono meglio dei vini rossi, mentre più sorprendente è il calo dei vini DOC (-3.4%), cui fa da contraltare un andamento migliore per i vini IGT, che costano mediamente il 35% in meno… e che rappresentano quindi un segno molto tangibile del taglio della spesa dei consumatori.
    Bene (anzi male), tutti i dati con tabelle e grafici (sempre base 2019, dal prossimo trimestre cambierò…) e ulteriori commenti all’interno del post.

    Nel primo trimestre 2025 si sono venduti vini per 1.73 milioni di ettolitri nella GDO italiana, -3.5% sul primo trimestre 2024, di cui 1.52 milioni di vino fermo (-4%), 210 mila ettolitri di vini spumanti (+2%) e 1.7 mila di Champagne (+20%).
    In termini di valore, stiamo parlando di 702 milioni di euro, -0.9%, di cui 548 milioni di vino fermo (-2%), 145 milioni di spumante (+2%) e 9 milioni di euro di Champagne (+25%). Ne consegue un prezzo medio di vendita di 4 euro al litro nel trimestre, +3% (ma +8% rispetto al medesimo periodo del 2023).
    Dicevamo sopra del “trading down”. I vini DOC stanno ripiegando, come vedete bene dai grafici allegati, a favore dei vini IGT ed è tutta una questione di prezzo. Per i vini DOC i prezzi sono cresciuti del 4% in un anno e del 7% in 2 anni, quelli dei vini IGT sono stabili (-0.1%) negli ultimi 12 mesi e +3% in due anni e sono oggi il 35% più bassi dei vini DOC, il che probabilmente fa la differenza di questi tempi. Quindi nel primo trimestre +1.6% per i vini IGT (156 milioni), -3.4% per i vini DOC (295 milioni).
    I vini rossi continuano a calare, anche in uno dei periodi migliori per questo tipo di vino (insieme al quarto trimestre). Nel periodo, le vendite calano del 3% a 301 milioni di euro, quando i vini rosati e bianchi sono all’incirca stabili (247 milioni combinati).
    Nel segmento degli spumanti va notato il risultato molto positivo per i metodo classico (+10%, 26 milioni) e quello molto negativo – visti gli andamenti recenti – dei vini Charmat secchi, stabili a 108 milioni di euro.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento gennaio 2025

    Il 2025 parte benino per le esportazioni italiane di vino. Come abbiamo già commentato nei mesi precedenti i dati recenti sono fortemente influenzati dalla tempistica delle spedizioni in USA, che molti esportatori hanno anticipato in previsione dei dazi. Il dato di gennaio, +7% a 579 milioni di euro è ovviamente positivo ma include un incremento del 19% delle spedizioni in USA. Se “scorporassimo” questo contributo dalle esportazioni arriveremmo a un incremento del 3% (da 403 a 416 milioni di euro per il resto del mondo). Giusto per darvi un punto di riferimento, la Francia a gennaio 2025 ha fatto +5% nelle esportazioni, cui è seguito un calo del 9% in febbraio, dove dovremo anche considerare il numero di giorni lavorativi più basso (il 2024 era bisestile).
    Resta comunque un buon dato considerando che il mese è anche “debole” dal punto di vista del mix, visto che i vini spumanti tendono a essere poco rappresentati (+6% nel mese). I dati degli altri mercati “importanti” sono buoni con Germania, Regno Unito, Francia e Svizzera  tra 2% e +6%, il Canada a +23% e soltanto la Russia molto negativa (-54%).
    Passiamo a una breve analisi dei dati con ulteriori grafici e tutte le tabelle.

    Le esportazioni italiane di vino crescono del 7% a 579 milioni in gennaio, portando il totale annuo a 8176 milioni con un incremento del 4%. I volumi sono saliti del 2% e il totale annuo viaggia sui 21.85 milioni di ettolitri, per un prezzo mix degli ultimi 12 mesi di 3.74 euro, +3%.
    I vini imbottigliati sono cresciuti dell’8% in gennaio e portano l’anno mobile a +4% per 5.3 miliardi di euro, con un prezzo mix in miglioramento del 2%. I vini spumanti nel mese crescono del 6% (150 milioni) e il totale annuo a fine gennaio è 2396 milioni.
    Gli USA accelerano ulteriormente portandosi a +11% sugli ultimi 12 mesi, un ritmo chiaramente insostenibile, mentre sia per Germania che per il Regno Unito l’andamento di gennaio è migliore di quello dell’ultimo anno, che resta intorno a 0-1%. Il Canada resta su un ritmo molto sostenuto del +15% (anch’esso difficile da mantenere), mentre per Francia e Svizzera il dato annuale resta negativo per il 2-3%.
    Nel segmento degli spumanti il discorso si ripete, con un incremento totale di poco meno del 6%, di cui +17% per gli USA (42 milioni) e +2% per il resto del mondo (109 milioni di euro). Tutti i mercati sono positivi sull’anno mobile a gennaio salvo la Svizzera, che cala dell’8% (con un mese di gennaio anch’esso negativo).

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    Svizzera – importazioni di vino – aggiornamento 2024

    Nonostante il cambio forte con il franco svizzero che vale più dell’euro e che si è rivalutato di un ulteriore 2% in media, le importazioni di vino della Svizzera hanno segnato il passo nel 2024, mostrando un calo del 7% a 1.2 miliardi di euro (-9% in franchi a 1125 milioni). A farne le spese, anche vista la base di comparazione particolarmente difficile dopo un periodo post Covid eccezionale, sono stati i vini francesi, tornati su un livello molto simile al valore dei prodotti italiani, che comunque hanno subito un leggero calo. Con Francia e Italia che si spartiscono il 75% delle importazioni in parti esattamente uguali il discorso è praticamente chiuso, salvo farvi notare che nessuno degli altri esportatori rilevanti, Spagna e Portogallo in primis, ha avuto un dato positivo. I volumi calano un po’ meno, -3% a 1.63 milioni di ettolitri, ovviamente considerando che la Francia è quella con i prezzi più elevati. Sono proprio gli spumanti francesi giù del 20% a rappresentare il più significativo calo all’interno delle categorie.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata dei numeri con tutte le tabelle allegate, che potete trovare in formato testo nella sezione Solonumeri.

    Le importazioni svizzere di vino calano del 7% a 1181 milioni di euro, con volumi scesi del 3% a 1.63 milioni di ettolitri, per un prezzo medio di importazione di 7.03 euro al litro, in calo quindi del 4%. In Franchi Svizzeri (media 0.9526 contro l’Euro la variazione è del -9%).
    La Francia resta davanti all’Italia per un pelo, con 442 milioni di euro, -12%, di cui 284 milioni sono vini fermi in bottiglia, -7%, 29 milioni sono vini fermi sfusi, -11% e 129 milioni sono vini spumanti, -21%.
    L’Italia cala soltanto del 3% (441 milioni) e ha dati meno negativi in tutte le categorie. Restiamo davanti ai francesi (come nel passato) sui vini fermi, -2% a 328 milioni rispetto alla categoria in calo del 5% a 873 milioni, -1% sui vini sfusi a 27 milioni, su una categoria in calo del 4%, e -7% nei vini spumanti che si fermano a 81 milioni. Curiosamente la nostra categoria più performante è stata in Svizzera quella che è andata peggio.
    La Spagna è il terzo esportatore di una certa rilevanza in Svizzera, ma con un valore meno di un terzo rispetto a Francia e Italia. Nel 2024 le esportazioni sono calate del 5% a 131 milioni di euro, soprattutto determinata dai vini fermi, visto che gli spumanti sono soltanto 7 milioni di euro.
    Dicevamo dei volumi, dove l’Italia ha un primato incontestabile con 700mila ettolitri nel 2024 (-2%), doppio della Francia a 357mila (-5%). La Spagna con 271mila ettolitri (-9%), completa il quadro dei paesi dei quali dobbiamo parlare.

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
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    Germania – mercato e consumi di vino – aggiornamento 2023

    [PS su suggerimento di un lettore ho fatto mettere alcuni grassetti nel testo dall’intelligenza artificiale, lasciando il mio testo invariato]
    L’evoluzione del mercato tedesco delle bevande alcoliche ha mostrato un significativo deterioramento nel 2023, secondo i dati recentemente comunicati dal Deutsches Weininstitut GmbH nel suo rapporto annuale. Il consumo di bevande alcoliche è calato del 4% rispetto al 2022, toccando quota 115 litri pro-capite, con soltanto vini spumanti e superalcolici virtualmente stabili e perdite importanti sia per il vino fermo che per la birra.
    Un aspetto importante da considerare è che i vini italiani si stanno facendo valere, all’interno di un consumo di vini esteri in calo leggermente meno marcato rispetto a quelli locali. Questi ultimi sono molto esposti al segmento dei bianchi, che stranamente non guadagna terreno in Germania. Più nel dettaglio, il vino italiano rappresenta il 18% del volume consumato e il 19% del valore, ben oltre l’11% dei vini francesi e spagnoli. Inoltre, la vendita attraverso la distribuzione moderna (discount e GDO) comincia a perdere quota a favore del segmento online e della vendita diretta.

    Analisi dettagliata dei dati principali

    Il consumo di bevande alcoliche cala da 120 a 115 litri pro-capite, calcolato su una popolazione di circa 83 milioni di tedeschi.
    Di questi:

    88 litri sono birra (-4% sul 2023 e -12% rispetto al pre-Covid 2019).
    19 litri sono vino (-5% sull’anno scorso), ma stabile rispetto agli anni precedenti, quando oscillava tra 20 e 21 litri pro-capite.
    3,2 litri di vino spumante, dato invariato rispetto all’anno scorso.
    5,1 litri di superalcolici, sostanzialmente stabili (-2%, ma potrebbe essere un arrotondamento).

    Il consumo di vino locale cala del 7% a 8 litri pro-capite, mentre quello di vino estero perde il 2-3% a 11 litri pro-capite. Complessivamente, si stima un consumo totale di circa 16 milioni di ettolitri (19 litri per 83 milioni di persone).

    Consumo per colore

    La ripartizione del consumo per colore è invariata rispetto all’anno scorso:

    40,6% bianco
    12,9% rosato (in lieve crescita rispetto al 12,6% del 2022)
    46,5% rosso (era 46,9%)

    Per i vini tedeschi nello specifico:

    59% bianco (era 58,6%)
    29,8% rosso (era 30,3%)
    11,2% rosato

    Evoluzione dei canali di vendita

    Il canale online è in crescita: passa dall’11% al 13% del totale (includendo anche le quote della GDO).
    I discount (37%) e la GDO (27%) mostrano un leggero calo.
    La vendita diretta guadagna un punto percentuale arrivando al 10%, sebbene alcuni dati possano essere soggetti ad arrotondamenti.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Vendite di vino per denominazione nella GDO Italiana – aggiornamento 2024

    L’analisi sponsorizzata da Vinitaly e condotta da Circana sulle vendite per denominazione nella GDO si arricchisce quest’anno di una nuova linea, quella degli spumanti metodo classico (tutti insieme) e di un nuovo prodotto, la Ribolla. In un mercato che ricordiamo è stato in crescita molto marginale (+0.6% a valore, link al nostro post), guardiamo oggi all’andamento delle vendite delle principali denominazioni come definite da Circana. I due “fenomeni” del mercato restano il Vermentino, con un altro anno a doppia cifra che lo avvicina al Chianti come vino più acquistato (in valore ovviamente), e il Primitivo, pur su valori molto più bassi. Sono negativi ormai da qualche anno i dati del Muller Thurgau, del Sangiovese e del Lambrusco.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata dei numeri con tutte le tabelle e i grafici, nel resto del post. Suggerirei a Vinitaly (e Circana) di cambiare il focus dalle graduatorie per litri venduti alle graduatorie per euro incassati…

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Germania – importazioni di vino 2024

    Presentiamo oggi I dati relativi alle importazioni tedesche di vino, che sono stati corretti da UN Comtrade dopo un primo rilascio non corretto. Per incuriosirvi, in fondo in caratteri italici, al post trovate l’elaborazione fatta da ChatGPT Pro a cui ho fornito le tabelle principali. Il commento sotto è stato redatto in 11 minuti di lavoro (suo). Se preferite il suo al mio fatemelo sapere, così in futuro lo faccio fare da lui!
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Tornando a noi, la Germania ha importato meno vino che nel 2023, stiamo parlando di un calo dell’8% delle importazioni a 2.47 miliardi di euro per quanto riguarda il valore e del 7% in volume a 12.8 milioni di ettolitri. Sono cosciente che i dati non corrispondo a quelli riportati da ISTAT per le esportazioni italiane in Germania sia in valore assoluto (1.18 miliardi di euro contro 974 milioni di euro qui) che relativo (-7% qui, +1% secondo ISTAT). Ad ogni modo, i dati di UN Comtrade dovrebbero essere coerenti tra di loro e non è detto che le classificazioni per paese non possano cambiare a seconda di chi importa ed esporta.
    Mercato in calo dicevamo, sia per l’Italia che per la Francia (-7% per entrambi) e con invece un buon dato per la Spagna, che è rimasta stabile. Ma sono soprattutto i prodotti del nuovo mondo a perdere quota di mercato, con cali a doppia-cifra per USA, Australia, Cile e Nuova Zelanda. Come vedremo anche tra qualche tempo con i dati sul consumo di vino in Germania, il calo è indice una riduzione strutturale del consumo di vino anche in questo paese.
    Ma per ora concentriamoci sui dati di UN Comtrade, con tutte le tabelle e i grafici nel resto del post.

    Le importazioni tedesche di vino sono calate dell’8% a 2.47 miliardi di euro, di cui 1.5 miliardi sono di vino fermo in bottiglia (-8%), 519 milioni sono di vino sfuso (-3%) e circa 440 milioni sono di vino spumante, in calo ancora più marcato, -11%.
    L’Italia resta il leader del mercato non domestico con 974 milioni di euro, -7%, e 4.5 milioni di ettolitri esportati, -14%. La nostra posizione è particolarmente importante nei vini fermi in bottiglia, -8% a 700 milioni di euro, il doppio della Francia, mentre siamo i secondi nei vini sfusi nel 2024 (eravamo primi nel 2023) sopravanzati dalla Spagna. Negli spumanti le importazioni tedesche dall’Italia sono calcolate in 117 milioni di euro e -7%, a una distanza siderale dai 288 della Francia, che pur cala del 10%.
    La Francia come l’Italia “mantiene le quote”, che sono rispettivamente del 28% e del 39% (Italia), mentre la Spagna sale al 16% e tutto il resto del mondo cala al 17% del totale, seguendo un percorso calante che dura ormai da molto tempo.

    Perfetto, preparerò un commento tecnico di circa 600 parole sull’evoluzione delle importazioni di vino in Germania, con focus specifico sul confronto tra il 2023 e il 2024, includendo i principali dati per valore, volume e tipologia. Ti aggiorno a breve con il testo.
    Research completed in 11m · 7 sources
    Evoluzione delle importazioni di vino in Germania (2023-2024)
    Andamento complessivo (valore e volume)
    Nel 2024 la Germania ha importato meno vino rispetto al 2023 sia in valore che in volume. Il valore totale delle importazioni vinicole è diminuito di circa 8-9%, scendendo intorno a 2,5 miliardi di euro (rispetto ai circa 2,68 miliardi del 2023). Anche il volume totale è calato, ma più lievemente: si attestano circa 13,0 milioni di ettolitri importati nel 2024, con un calo intorno al 4-5% rispetto ai 13,7 milioni di ettolitri del 2023. In altre parole, la contrazione in valore è stata maggiore di quella in volume, riflettendo una diminuzione del prezzo medio per litro di vino importato. Questo indica che nel 2024 i consumatori tedeschi si sono orientati verso vini meno costosi (ad esempio vini sfusi) a scapito dei vini premium (imbottigliati e spumanti), con un conseguente calo del prezzo medio d’importazione per litro.
    Principali fornitori: variazioni 2023-2024
    Di seguito le variazioni percentuali più rilevanti tra il 2023 e il 2024 per i principali Paesi esportatori di vino verso la Germania:

    Italia: rimane il primo fornitore in valore nonostante un calo. Nel 2024 le importazioni di vino italiano valgono poco meno di 1,0 miliardo €, con una diminuzione di circa -8% sul 2023. Anche in volume l’Italia registra un forte calo (oltre -10%), scendendo a circa 3,3 milioni di ettolitri importati. Pur mantenendo la leadership in valore (circa 39-40% del totale import in valore), l’Italia perde terreno soprattutto nei vini fermi imbottigliati, mentre mantiene quote migliori negli spumanti.
    Francia: subisce la flessione più marcata tra i big in termini di valore assoluto. Il 2024 chiude con circa 0,65 miliardi € importati dalla Francia, in calo di circa -12% ÷ -15% rispetto al 2023. Il calo francese in valore è il maggiore in termini assoluti (una contrazione di circa -100 milioni € anno su anno). In volume, la Francia esporta in Germania intorno a 1,3 milioni di ettolitri nel 2024, leggermente meno (-2% circa) rispetto al 2023. La performance francese risente soprattutto del calo nei vini imbottigliati di fascia alta, mentre i volumi di Champagne e altri spumanti risultano stabili o in lieve diminuzione.
    Spagna: rappresenta l’eccezione positiva tra i principali fornitori. Le importazioni di vino spagnolo in Germania crescono leggermente in valore, con circa +2% sul 2023 (attorno a 0,40 miliardi € nel 2024). Questo rende la Spagna l’unico grande Paese esportatore a mostrare un aumento in valore. L’incremento è ancora più evidente in volume: grazie soprattutto ai vini sfusi, la Spagna esporta circa 3,3-3,4 milioni di ettolitri in Germania nel 2024, con una crescita superiore al +5% sul 2023. La Spagna diventa così il primo fornitore per volume, superando di misura l’Italia (che cala a ~3,2-3,3 milioni hl). In termini di quota, oltre un quarto del vino importato (in volume) in Germania nel 2024 è di origine spagnola. Va notato però che buona parte di questa crescita riguarda vini a basso prezzo (sfusi), mentre il segmento degli spumanti spagnoli è in netto calo.
    Altri Paesi: la maggior parte degli altri fornitori mostra cali in linea con il trend generale. Ad esempio, Stati Uniti, Cile e Sudafrica registrano diminuzioni in valore stimate tra -5% e -10% rispetto al 2023. Fanno eccezione minore gli USA, che segnano un valore sostanzialmente stabile (variazione di circa +1%), e alcuni esportatori europei secondari come Austria e Ungheria, i cui volumi esportati verso la Germania sono leggermente aumentati nel 2024 nonostante valori stagnanti. Nel complesso, però, Francia, Italia e Spagna continuano a rappresentare la quota dominante (oltre 80% del totale in valore e volume) delle importazioni vinicole tedesche.

    Confronto per tipologia di vino
    L’andamento delle importazioni differisce nettamente per tipologia di vino tra il 2023 e il 2024:

    Vino imbottigliato: è la categoria principale per valore, e ha subito un calo significativo. Nel 2024 il valore importato di vini in bottiglia scende di circa -10% rispetto al 2023. In termini assoluti, si passa da circa 1.640 milioni € nel 2023 a circa 1.480 milioni € nel 2024 (in linea con il calo complessivo del mercato). Anche i volumi di imbottigliato sono in diminuzione (qualche punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente). Questo riflette la contrazione della domanda di vini fermi confezionati, soprattutto da Francia e Italia.
    Vino sfuso: rappresenta l’unica categoria in tenuta o lieve crescita. Nel 2024 il valore delle importazioni di vino sfuso aumenta leggermente (+1-2% circa) raggiungendo circa 540-550 milioni € (dal valore di 536 milioni € nel 2023). Il volume di vino sfuso importato è cresciuto in modo più marcato, sospinto dai maggiori volumi dalla Spagna (la quale da sola fornisce quasi la metà del vino sfuso importato dalla Germania). L’incremento dei quantitativi sfusi compensa in parte il calo degli imbottigliati: ciò indica che una quota maggiore di vino è stata acquistata in cisterna a prezzi più bassi.
    Vino spumante: è la tipologia che ha registrato il calo più pronunciato. Il valore totale degli spumanti importati scende da circa 498 milioni € nel 2023 a circa 450 milioni € nel 2024, con una flessione intorno al -10%. In volume il calo è ancor più netto (stimato oltre -10%), segno di una domanda interna indebolita per gli spumanti esteri. In particolare, le importazioni di spumanti spagnoli hanno subito un forte ridimensionamento (il volume di Cava e simili è calato di oltre un terzo rispetto al 2023), solo in parte compensato dalla tenuta degli spumanti italiani (Prosecco in primis) e francesi. Nonostante ciò, la Francia mantiene il primato in valore nel segmento spumanti, grazie a importazioni di Champagne ancora rilevanti, mentre l’Italia consolida la propria presenza con gli spumanti a prezzo medio (Prosecco e altri).

    Dati salienti e conclusione
    In sintesi, tutti i principali indicatori mostrano una contrazione nel 2024 rispetto all’anno precedente, ad eccezione di pochi segmenti in controtendenza. Il totale import mondiale verso la Germania è diminuito in valore assoluto (circa -200 milioni € anno su anno) e leggermente in volume, determinando un calo del prezzo medio d’importazione. Tra i partner commerciali, la Spagna spicca come unico Paese in crescita (+2% valore, +5% volume) e raggiunge il primo posto per volume fornito, mentre Francia e Italia accusano i cali maggiori in termini di valore assoluto. Dal punto di vista merceologico, il vino sfuso emerge come categoria resiliente (valori stabili o in lieve aumento), contrastando il netto arretramento dei vini imbottigliati e soprattutto dei vini spumanti. Questi dati evidenziano uno spostamento del mix delle importazioni tedesche verso prodotti di fascia più economica nel 2024, all’interno di un mercato complessivamente in flessione rispetto al 2023.

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    Esportazioni di spumanti Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Anche nel 2024 gli spumanti sono stati la “forza trainante” delle esportazioni italiane di vino, mettendo a segno una crescita a valore dell’8% (contro il 5% del totale) e dell’11% a volume (contro il +2% totale). Stiamo parlando di un contributo rilevante alla crescita ma anche ai valori in termini assoluti: i 2.4 miliardi di euro esportati nel 2024 sono il 29% del totale italiano, contro il 25% di 5 anni fa. All’interno della categoria, ovviamente spicca il Prosecco, che cresce a sua volta di un paio di punti in più della categoria, +10% a valore e +14% a volume nel 2024, superando il 75% in termini di peso sul totale degli spumanti. Se volessimo guardare i dati con un occhio un po’ più critico, noteremmo un leggero rallentamento in novembre e soprattutto dicembre (anche se pesa di meno degli altri mesi) e il contributo importante di due paesi, Russia e Stati Uniti. In quest’ultimo caso va rilevato che potrebbe verificarsi un fenomeno di “spedizioni anticipate” come risposta alla temuta introduzione di dazi sulle importazioni in USA.
    Bene detto questo passiamo all’analisi dei dati in dettaglio.

    Le esportazioni di spumante italiano crescono dell’8% a 2.39 miliardi di euro nel 2024, per un volume di 5.6 milioni di ettolitri, in crescita a sua volta dell’11%.
    A controbilanciare il calo dell’Asti (-2%) e degli altri spumanti DOP (-8%) per 166 e 87 milioni rispettivamente sono state la crescita del Prosecco, +10% a 1.82 miliardi di euro e degli altri spumanti (non DOP) che sono cresciuti dell’8% a 312 milioni di euro.
    Abbiamo anche riordinato la lista dei principali mercati che vede gli USA come principale importatore dei nostri spumanti, +15% a 568 miloni, per un volume in crescita del 18% a 1.22 milioni di ettolitri. Il secondo mercato è il Regno Unito, dove spediamo 1.06 milioni di ettolitri (+7%) per un valore di 426 milioni di euro (+4%). Questi due mercati fanno quindi un miliardo di euro e il 41% del totale esportato in valore.
    Il terzo mercato è la Germania, ma è molto meno significativo, con un incremento del 4% a 151 milioni di euro, poi vengono Francia e la Russia, che è balzata da 83 a 122 milioni di euro.
    Gli altri mercati con un andamento molto positivo sono senz’altro il Canada (+19%) e l’Austria (+22%), entrambi intorno a 65-70 milioni e al loro massimo storico e, incredibile ma vero, anche l’Ucraina, +36% a 35 milioni.
    Sono invece negativi i dati della Svizzera, -7% a 78 milioni, della Lettonia (-14% a 59 milioni) e di Polonia e Svezia, giù del 7% e 4% rispettivamente. Infine, giusto per intenderci, la Cina e l’India che qualche politico ha menzionato come mercati di grande prospettiva per il vino italiano non sono tra i primi 25 mercati elencati nella tabella…

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    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Sono sentimenti contrastanti quelli che si provano guardando ai dati del commercio estero di vino italiano. Da un lato, i dati confortanti del passato, il 2024, in cui il nostro export è cresciuto del 5% (8.1 miliardi di euro), meglio di quanto hanno fatto i nostri principali “concorrenti”, Francia (-2%) e Spagna (+3%). Dall’altro lato, le notizie funeste degli ultimi giorni con la minaccia americana di imporre dazi giganteschi sulle importazioni di alcol dall’Europa, che aprirebbero una voragine nelle esportazioni di vini italiani e francesi, essendo il primo mercato con un peso del 22-23% del valore totale. Timori che diventano terrore quando si ascoltano le dichiarazioni di alcuni politici che sventolando l’eccellenza dei prodotti italiani si dicono fiduciosi di poter rimpiazzare le potenziali mancate esportazioni in altri paesi… non siamo riusciti a costruire una posizione decente in Cina e India negli ultimi trent’anni, non mi sembra abbiamo trovato la ricetta magica per far cambiare repentinamente le cose.
    Al di là delle polemiche, entriamo nel dettaglio dei dati. Il Nord America, USA e Canada, emergono come i più importanti contributori del buon andamento del 2024, +10% e +15% rispettivamente. Fatti due calcoli, senza di loro le esportazioni (nel resto dei paesi) sarebbero cresciute del 2.5%.
    Leggendo i dati dell’ultimo trimestre (e parlando con qualche operatore del settore) emerge anche che negli ultimi mesi (e probabilmente in gennaio e febbraio 2025) chi esporta si sia premurato di spedire più merce possibile per anticipare la potenziale introduzione dei dazi. Le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 15% nell’ultimo trimestre. Quindi, dazi o non dazi, ci potrebbe essere un ritracciamento nel corso del 2025. Staremo a vedere.
    Nel post trovate tutte le tabelle (con i primi 25 paesi di destinazione per volume e valore), ulteriori grafici e commenti.

    È tempo di bilanci. Dunque l’Italia ha esportato 8.1 miliardi di euro di vino nel 2024, +5%. Di questi, 5.3 miliardi sono di vino fermo in bottiglia, +4%, 2.4 miliardi sono di spumante (vedremo tra qualche giorno il dettaglio), +8% e i rimanenti 0.4 miliardi sono di vino sfuso, -2%.
    I volumi esportati sono di 21.8 miliardi di ettolitri, +2%, che pongono l’Italia come il primo esportatore mondiale per il terzo anno di seguito, dopo diversi anni in cui la Spagna era davanti. 5.6m/hl sono di spumante, +11%, 12m/hl sono di vino in bottiglia, +3%, 4.2m/hl sono di vino sfuso, -9%.
    Ne consegue un prezzo medio di esportazione apparente di 3.7 euro al litro, +3%, che si confronta con i 9 euro della Francia e i circa 2 euro della Spagna.
    L’andamento per mercato lo vedete nelle tabelle e anche nell’interessante grafico in testa al post dove mettendo tutti i paesi a “100” per le loro esportazioni pre-Covid, possiamo vedere dove stanno a fine 2024: il Canada è a 131 (quindi il 31% in più del 2019), gli USA a 126, Germania e Regno Unito a 111-112, la Svizzera a 108 e via dicendo.
    Nel dettaglio del 2024, gli USA con 1.94 miliardi sono davanti a tutti e crescono del 10%, poi la Germania a 1.2 miliardi è stabile, il Regno Unito a 850 milioni, anch’esso stabile, il Canada che diventa il quarto mercato, 448 milioni e +15% a discapito della Svizzera, -2% a 411 milioni.

    Vi lascio alle tabelle.

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