in

Esportazioni di spumante Italia – aggiornamento primo semestre 2018

Nei primi sei mesi del 2018 gli spumanti sono stati l’unico driver di crescita delle esportazioni italiane, come abbiamo letto a inizio settimana. Le esportazioni del Prosecco vanno a gonfie vele, +15%. Ma non si tratta solo di questo. Pur in un periodo di bassa stagionalità va rilevata la ripresa dell’Asti e degli altri spumanti non a denominazione, entrambi in crescita di oltre il 20% sul 2017. L’unica sottocategoria in calo è quella degli spumanti DOP escluso Asti e Prosecco, che invece subisce un calo del 7%. I numeri che presentiamo sono incoraggianti: nonostante un graduale indebolimento nella crescita dei volumi, +5% nel semestre, gli spumanti italiani riescono a crescere in mix e in prezzo di quasi 9 punti percentuali, una osservazione che riguarda tutte le categorie salvo l’Asti, la cui ripresa è invece guidata quasi interamente dai volumi esportati. Gli spumanti stanno diventando molto importanti: nei primi 6 mesi del 2014 erano il 14% delle esportazioni italiane, ora sono il 22%. Nei prossimi mesi sarà importante capire quali saranno le reali implicazioni di Brexit, visto che il Regno Unito rimane il principale mercato per la categoria. Passiamo ai dati.

  • Le esportazioni di spumante crescono del 14% nel primo semestre 2018 a 651 milioni di euro, per un volume esportato di 1.7 milioni di ettolitri (+5%) e un prezzo medio di 3.9 euro al litro (+8%).
  • I principali mercati sono tutti in crescita, la maggior parte a doppia-cifra. Nel Regno Unito, che stagionalmente è meno importante di altri nei primi 6 mesi, le esportazioni crescono del 4% a 170 milioni grazie a un colpo di coda di giugno, mentre gli USA sono ancora in crescita del 15% a 164, nonostante giugno abbia riportato un segno negativo piuttosto marcato. Dopo questi due mercati, che fanno 330 milioni dei 650 milioni di euro totali, troviamo tutti i grandi mercati dell’Europa Continentale: dalla Germania a +11% ai balzi di Belgio e Svezia, del 49% e 38% rispettivamente.
  • Nel post trovate tutti le tabelle per tipologia di prodotto. L’Asti cresce del 22% nel primo semestre, con una forte concentrazione di questa crescita in USA e Est Europa (Lettonia, Polonia). Sono dati positivi ma “non belli” per la forte volatilità che li contraddistinguono, con la Germania, principale mercato, in calo del 2.5%.
  • Il Prosecco cresce del 5% nel Regno Unito nel semestre, del 9% nel mercato americano e poi in doppia cifra in tutti gli altri mercati, salvo il Canada dove le vendite sono state stabili. Svizzera, Belgio e Francia stanno volando.
  • Per gli spumanti DOP il semestre non è andato bene. Le vendite in USA sono cresciute solo del 2%, mentre Regno Unito il calo è marcato, -24%. Sono numeri piccoli quelli del primo semestre ma il confronto con il Prosecco (+9%) comunque fornisce un parametro di confronto di un andamento non proprio positivo. Anche in questo caso vale la considerazione dell’Asti: non c’è un filo conduttore tra l’andamento dei mercati come si vede nel caso del prosecco.
  • Vi lascio alle tabelle.
Se siete arrivati fin qui…
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco


Fonte: http://feeds.feedburner.com/INumeriDelVino


Tagcloud:

Wine Trade Monitor 2018: pubblicata l’indagine internazionale sul mercato vinicolo

Cantina Pizzolato, il vino per tutti