in

Campo alla Sughera. Verso una dimensione assoluta del Bolgheri. È possibile?

Campo alla Sughera è uno dei punti di riferimento espressivi del territorio di Bolgheri, una tenuta agricola in perenne ascolto dei vigneti, curati da un team di enologi e agronomi toscani che gestisce ogni lavorazione con rigore scientifico e autentica dedizione umana.

Una storia antica, dalle prime forme di viticoltura razionale nel 17esimo secolo, che cresce nella fama, distinta e garantita grazie anche al riconoscimento della Denominazione di origine nel 1983, e che si rinnova nel 1998 con l’arrivo della famiglia Knauf e la nascita di Campo alla Sughera come la conosciamo oggi: 20 ettari nel cuore della denominazione Bolgheri, di cui 16,5 coltivati a vigneto.

– Advertisement –

Una minuziosa classificazione dei terreni su basi geologiche e pedoclimatiche porta la famiglia Knauf ad individuare gli appezzamenti di Bolgheri più vocati alla creazione di grandi vini. La posizione scelta è perfetta: tra mare e collina, sabbie e marne, esalta la naturale complessità e la ricchezza espressiva dei vini del territorio. Campo alla Sughera, Arnione, Adèo e Arioso, queste le etichette che, grazie ad un sapiente lavoro di selezione, zonazione e vinificazione, rappresentano un meraviglioso ventaglio espressivo delle terre di Campo alla Sughera.

«Come primo passo ci siamo in realtà fermati e posti in ascolto. Abbiamo dedicato molto tempo allo studio approfondito dei terreni e dei suoli. Volevamo dare voce ai vigneti e per farlo siamo entrati nelle pieghe, nei solchi della terra».

Così la famiglia Knauf, Isabel e Frederick, sottolineano l’importanza che Campo alla Sughera ha dedicato all’analisi della tessitura, dell’esposizione, della composizione dei terreni. Questo ha fatto sì che si potessero individuare vere e proprie unità di vocazione attitudinale, ciascuna dedicata ad esprimere una particolare sfumatura dei vitigni bordolesi, in sincero ascolto delle esigenze di ogni singola vite.

Il nostro paradigma della perfezione

La voce del vigneto

Ascoltare i vigneti significa dar loro voce, anche quando hanno da dire qualcosa di inaspettato. È il caso del Petit Verdot, un vitigno considerato “gregario” tra i classici bolgheresi, che a Campo alla Sughera ha trovato il suo logo d’elezione. Sono le caratteristiche del clima, il più caldo e protetto della zona, delle brezze marine e della composita tessitura dei suoli che hanno permesso a questo vitigno di esprimersi al meglio, annata dopo annata, con le sue potenzialità in un coraggioso inno al Petit Verdot nel Super Tuscan Campo alla Sughera.

Una speciale sinergia tra terroir e vitigno che si distingue nella qualità assoluta e nella massima espressione del varietale nei vini più rappresentativi: Arnione Bolgheri Superiore, un vino dall’identità inconfondibile, elegante e ricercato, prodotto soltanto dalle migliori parcelle di Campo alla Sughera; Adèo Bolgheri Rosso, un’introduzione alle potenzialità di Bolgheri giocata sulla piacevolezza e Arioso, il Vermentino in purezza che esalta la voce mediterranea e le brezze della costa Toscana.

Triplice selezione e gravità

A Bolgheri è la natura stessa che concorre alla ricchezza dei vini. Una benedizione che Campo alla Sughera ha scelto di rispettare in ogni aspetto della produzione, dalla vinificazione separata delle singole parcelle, alla severa cernita dei grappoli, attraverso una triplice selezione in vigneto, sul tavolo di cernita all’ingresso della cantina e durante la diraspatura.

Ogni passaggio avviene per gravità. La cantina infatti è stata pensata e poi costruita in modo tale che i grappoli passino da uno stadio ad un altro di lavorazione attraverso serbatoi sovrapposti sui diversi piani della cantina, i cui locali di vinificazione e affinamento sono stati interrati.

Metodo Médocaine

La zona di Bolgheri è il luogo italiano per eccellenza dove un’identità internazionale della viticoltura ha trovato la sua massima espressione. Un ulteriore passo in questa direzione è avvenuto a Campo alla Sughera, dove, non solo vengono coltivati Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Merlot e Cabernet Franc, ma dove il metodo Médocaine, sistema d’allevamento viticolo adottato dai migliori Chateaux di Bordeaux, trova terreno fertile di applicazione.

Caratteristica imprescindibile di questo sistema di allevamento è l’alta densità di impianti, che contribuisce ad aumentare la competizione radicale delle piante, in modo tale che esse spingano le radici più in profondità, dove la ricchezza di microelementi è maggiore. Una conseguenza di questa situazione è che l’apparato fogliare diminuisce a favore del frutto, concentrando le qualità polifenoliche e aromatiche in acini più piccoli e dalla buccia più spessa. Questo si traduce in un grande lavoro in vigna al fine di garantire vendemmie di qualità superiore e vini più strutturati, profondi e longevi.

***

Campo alla Sughera. All’inizio volevamo capire la terra di Bolgheri: abbiamo guardato in profondità e abbiamo visto il mare. Siamo una realtà vitivinicola composta da elementi naturali straordinari: il suolo marnoso, ricco di minerali, il mare, che influenza in modo decisivo il microclima della zona, il tempo, che permette l’evoluzione dei vini.

Per portare nel mondo il respiro e la solidità della terra di Bolgheri non facciamo altro che assecondare queste forze attraverso la gestione dei vigneti (microterroir), la selezione delle uve (la tripla selezione) e la produzione dei nostri vini (caduta per gravità, microvinificazioni). Il risultato è un ventaglio espressivo di questa terra: Campo alla Sughera, IGT Toscana Rosso, Arnione, Bolgheri DOC Superiore, Adèo, Bolgheri DOC Rosso e Arioso, IGT Toscana Bianco.


Fonte: https://www.bereilvino.it/feed/

Esportazioni di vino italiano – aggiornamento 2020

Medaglia d’oro e d’argento a Mundus Vini per i vini bio di Vigneti Vallorani