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I risultati delle aziende produttrici di spumante – aggiornamento Mediobanca 2021

La categoria degli spumanti è rappresentata da 52 aziende che nel 2021 avevano fatturato 2.4 miliardi di euro, con una crescita il oltre il 20%, più che recuperando il calo del 5% del 2020. La forte crescita del fatturato non è soltanto una questione di export ma anche di mercato italiano, in uscita dal Covid. In un arco di 5 anni, comunque, le vendite sono cresciute mediamente del 6% annuo (incluso la “digestione” del pessimo 2020), che si compone di un +7% all’estero e un +5.4% in Italia. Il post di oggi si focalizza in realtà più sul confronto con il totale del campione, per quanto potete trovare una tabella riassuntiva dei principali dati del segmento: in questo senso ovviamente le vendite crescono più velocemente ma i margini di profitto non sono più elevati della media (11% EBITDA su fatturato allineato a quello del campione). È invece più profittevole dal punto di vista degli investimenti, visto il ritorno sul capitale superiore all’8%, due punti percentuali sopra il 6.5% del totale campione Mediobanca. In altre parole non si guadagna di più in proporzione al fatturato ma si guadagna di più in proporzione a quanti soldi si sono messi nell’attività. Passiamo a un’analisi più dettagliata dei numeri.

  • Le 52 aziende nel 2021 fatturavano 2.4 miliardi di euro, +22% sul pessimo 2020 e +16% sul pre-Covid 2019, occupando 3050 dipendenti, in crescita a loro volta del 2.5% in linea con la tendenza quinquennale del +2.5/3% annuo.
  • I margini dell’attività sono in miglioramento grazie alla leva operativa sul costo del personale, che cresce del 4% annuo nei 5 anni contro il +6% del fatturato. Altrimenti a livello di valore aggiunto la struttura dei costi ha seguito perfettamente l’andamento del fatturato totale.
  • I dati scendendo nel conto economico sono sporcati dalle rivalutazioni di attività a scopi fiscali, che rompono la comparabilità dei dati nel tempo. Meglio guardare agli investimenti, che a quota 121 milioni sono il 5% del fatturato: sono elevati rispetto ai dati degli ultimi anni in valore assoluto ma non in valore relativo, soprattutto rispetto al periodo 2014-2018.
  • Ad ogni modo, il segmento ha portato a casa 134 milioni di utile netto dopo aver pagato tasse per un’aliquota del 20% circa, in linea con il dato del campione totale.
  • Il debito è rimasto stabile a 2.66 miliardi dopo il calo del 2020, ma grazie al miglioramento dei dati reddituali i rapporti di indebitamento sono migliorati, con un debito/EBITDA che ha toccato il punto più basso di sempre a 1.6x (era 2.3x nel 2020 e 2.9x nel 2019), un valore nettamente inferiore alla media del settore vinicolo del 2.3x.
  • Vi lascio ai grafici e alle tabelle.
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