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Vini Naturali in vetrina: VinNatur 2024 a Gambellara

Di Patrizia Vigolo

La 19ª edizione del VinNatur Tasting, tenutasi a Gambellara (Vicenza) dal 13 al 15 aprile 2024, ha confermato il suo successo come uno degli eventi di riferimento per gli appassionati di vino naturale in Italia e all’estero. Entrare al VinNatur è come varcare una soglia verso un mondo parallelo, fatto di etichette vintage, altre più pop, e altre ancora così originali da sfidare qualsiasi classificazione.

Oggi parlare di vino naturale non è più come in passato: ancora non esiste una definizione ufficiale ed univoca, ma il grande pubblico e soprattutto i produttori hanno le idee chiare su cosa significhi “bere naturale”. Il vino naturale deriva da metodi di lavoro che prevedono il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina, e l’assenza di additivi chimici e di manipolazioni da parte dell’uomo.

Angiolino Maule, tra i pionieri di questa filosofia, oggi si mostra ancora più convinto della strada intrapresa ma con un passo in avanti. Durante una delle masterclass organizzate al VinNatur, ha sottolineato che un vino deve essere naturale ma allo stesso tempo deve rispettare i canoni della qualità: non deve presentare odori sgradevoli e, in generale, deve avere correttezza gusto-olfattiva.

Ai banchi d’assaggio, oltre 200 produttori provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca hanno offerto un’ampia panoramica del mondo del vino naturale.

Angiolino Maule

In questa edizione del 2024, il VinNatur ha proposto Masterclass estremamente interessanti. Queste lezioni hanno affrontato argomenti concreti che hanno suscitato interesse sia tra gli addetti ai lavori che tra gli appassionati.

Una delle Masterclass più interessanti è stata quella intitolata “Alterazioni microbiologiche dei vini”, tenuta da Giacomo Buscioni. Durante la degustazione, è stato possibile assaggiare vini opportunamente modificati per comprendere le principali alterazioni organolettiche di origine microbiologica e le loro caratteristiche più comuni.

Per approfondire la conoscenza del vino naturale, l’attività migliore è stata ovviamente degustare e chiacchierare con i produttori presenti alla manifestazione. Sono stati tanti gli assaggi, i nuovi incontri e le conferme, ma sarebbe impossibile raccontare tutto. Ecco quindi il nostro podio, i migliori 3 assaggi della manifestazione VinNatur 2024:

Reyter – Trentino Alto Adige

Ci troviamo nella zona di Caldaro/Termeno e sicuramente ciò che caratterizza maggiormente la cantina Reyter è il vitigno Schiava. La Schiava è un solitamente un vino che amo definire “vivace”: vitigno autoctono dell’Alto Adige con una storia alle spalle che risale a prima del ‘500. La sua leggerezza è il suo punto forte. Una trama di tannini moderati ma ben presenti. Al naso emergono le tipiche note di violetta e frutti di bosco. Proprio questa sua leggerezza lo rende un vino versatile: adatto agli aperitivi ma anche come tutto pasto.

Röck – Alto Adige

Una cantina familiare che produce circa 30.000 bottiglie. Abbiamo parlato con Carmen, la figlia. Spirito esuberante che ben rappresenta l’amore per ciò che la famiglia produce e per il territorio dove vive. La Valle Isarco è la regione vitivinicola più a nord dell’Italia, dove il clima è decisamente più fresco rispetto al resto dell’Alto Adige. Viel Anders, annata 2020 è uno dei vini che abbiamo degustato. E’ un vino che parla davvero di Carmen. Esuberante, profondo ma che si esprime con una leggerezza che colpisce. Si è subito sentita al naso gli effetti dell’estate calda del 2020 ma che sono stati magistralmente gestiti grazie ad una vendemmia leggeremente anticipata per riuscire a mantenere la freschezza.

Štemberger – Slovenia

Non potevamo non degustare la Vitovska di Štemberger, vino simbolo della terra slovena. Un vino che sa impressione per l’eleganza. I sentori sono netti, ben delineati e su tutti emergono le note agrumate. Un’immagine chiara balza agli occhi quando degusti questo vino: senti la durezza del Carso e la leggerezza della brezza marina dell’Adriatico mescolata alla fredda Bora. Una visione che si trasforma in un sorso fresco, minerale e intenso.


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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