Eccoci al secondo post, forse il più letto della storia del blog, dove analizziamo l’andamento dei consumi di vino (penetrazione sulle fasce di popolazione in Italia). Le serie cominciano a essere piuttosto lunghe e si prestano ad analisi curiose. Per esempio: il 60% dei settantenni in Italia beve vino, quando ne avevano circa 62 di anni (quindi 7 anni fa) erano sostanzialmente gli stessi, mentre quando ne avevano 57 erano il 65%, indicando questo che il periodo “pericoloso” di quando ti dicono che non puoi più bere è quando giri la boa dei 60 anni. A parte le curiosità, i dati sono incoraggianti, visto che l’incremento della penetrazione di consumo osservato negli ultimi anni (circa 3 punti tra il 2012 e il 2022) è più marcato nelle generazioni giovani, +5 punti per la fascia 20-24 anni, +6 punti per quella 25-34 anni, +5.5 punti per quella 35-44. Possiamo dire che solo la fascia 55-59 anni (nella quale sto per entrare, sigh) vede una penetrazione in calo. Più penetrazione di consumo non significa più consumi in assoluto, attenzione: il dato del 55% è la media del pollo tra bevitori abituali in calo e bevitori saltuari in crescita, il che significa che in realtà più persone bevono ma meno spesso. ISTAT non fornisce dati sui quantitativi consumati. Il post contiene poi le tabelle sul consumo regionale e per categoria di centro abitato. Noterete come nei piccoli comuni, dove si concentra il consumo abituale, la penetrazione cala, mentre cresce nei grandi centri abitati, dove il “bere fuori casa” è più comune. Le regioni del nord sono sempre in testa nelle graduatorie di penetrazione, con una menzione speciale per il nord-est del paese, mentre al sud immagino per questioni climatiche ma anche di reddito pro-capite il consumo resta molto meno diffuso. Intanto, nuove pagine dedicate nella sezione Solonumeri con i dati completi e scaricabili. Passiamo a una breve analisi dei dati.
- Le serie “per età” e “per area geografica” richiedono un po’ di pazienza e di guardare i trend sul lungo termine. Ad oggi, la maggior penetrazione del consumo di vino è nella fascia 60-64 anni, 64%, ma si tratta di valori già visti 10 anni fa. Invece, la penetrazione per i giovani è al massimo storico e, curiosamente, lo è anche il 55% registrato da ISTAT per i consumatori di 75 anni e più.
- Come da attese, cala il consumo dei abituale (lasciamo stare quello eccessivo). Nel 2022 questo dato è al minimo storico in tutte le fascie di età esclusi gli ultra 75enni.
- Non si può dire lo stesso per il consumo sporatico, dove alcune fasce di età sembrano essere meno penetrate di qualche anno fa. È vero per esempio per gli ultra giovani (meno di 24 anni), mentre le percentuali salgono a livelli mai visti per le due fasce tra 25 e 44 anni.
- Dal punto di vista geografico abbiamo già commentato sopra e nel post della settimana scorsa ed è difficile trovare delle tendenze a livello regionale. Sembrerebbe interessante il dato della Campania, balzata al 53% in questa rilevazione dopo anni tra il 45% e il 48% ma come abbiamo già visto in passato magari l’anno prossimo si torna indietro.
- Vi lascio alle tabelle e ai grafici.
…ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco