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    Nasce Collio Evolution, il nuovo appuntamento dedicato ai vini del Collio

    Il Collio si appresta a vivere un momento storico. Dopo un 2024 segnato dalle celebrazioni per i 60 anni del Consorzio, il 26 e 27 ottobre debutta ufficialmente Collio Evolution, il primo evento interamente dedicato alla Denominazione. Un appuntamento destinato a diventare un riferimento annuale, mettendo sotto i riflettori un vino diverso a ogni edizione e inaugurando una nuova fase per il territorio e le sue eccellenze enologiche.

    Protagonista di questa prima edizione sarà il Friulano, vitigno simbolo della regione, al centro di un percorso sensoriale che intreccia tradizione e innovazione. Il cuore dell’evento sarà una degustazione tecnica riservata alla stampa, un’opportunità unica per esplorare le molteplici sfumature di questo vino attraverso il tema “Passato, Presente e Futuro del Friulano”. Accanto a questa esperienza, i produttori del territorio guideranno un walk-around tasting, offrendo un confronto diretto con chi custodisce e tramanda la tradizione vitivinicola del Collio. Un’occasione per scoprire il loro lavoro quotidiano e la passione che anima la produzione del Friulano e degli altri vini della Denominazione.

    Collio Evolution prevede anche un momento pensato per gli appassionati: sabato 25 ottobre andrà in scena “Enjoy Collio Experience”, un’esperienza immersiva che permetterà ai wine lovers di esplorare il territorio e i suoi vini da una prospettiva privilegiata.

    “Dopo sessant’anni di storia, è il momento di evolvere e dare alla Denominazione un evento tutto suo” – afferma Lavinia Zamaro, Direttrice del Consorzio. “Abbiamo scelto di partire dal Friulano, poiché incarna il legame autentico tra tutte le aziende del nostro territorio”, aggiunge il Presidente David Buzzinelli.

    Nel corso di Collio Evolution si svolgerà anche la diciottesima edizione del Premio Collio, istituito in onore del Conte Sigismondo Douglas Attems di Petzenstein, primo Presidente del Consorzio. Un riconoscimento che valorizza i contributi più significativi nel campo della viticoltura, dell’enologia e della promozione territoriale.

    Il 2025 si preannuncia un anno denso di iniziative per il Consorzio, con appuntamenti chiave come una giornata di degustazione dedicata ai vini del Collio per gli operatori di settore a Londra a marzo, in collaborazione con la UK Sommelier Association, la partecipazione a Vinitaly con un esclusivo aperitivo nel cuore di Verona, il Collio Day e molte altre iniziative.

    Collio Evolution non è solo un evento, ma un nuovo capitolo per la Denominazione: un segno distintivo della sua identità e del suo futuro, capace di unire i suoi vini unici alla straordinaria bellezza del territorio. Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato. LEGGI TUTTO

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    Tenuta Mazzolino alla Slow Wine Fair “il Pinot nero lo portiamo noi!!

    La Slow Wine Fair di Bologna è – per Tenuta Mazzolino- un po’ come una seconda casa. “Siamo qui dalla prima edizione e ogni anno torniamo con lo stesso entusiasmo”, racconta Francesca Seralvo, dal 2015 alla guida della Tenuta. Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, la fiera è il punto d’incontro perfetto per chi crede in un’enologia sostenibile e consapevole. “Non potevamo certo mancare!”, continua Francesca. “Da anni lavoriamo nel pieno rispetto della natura, dei suoi ritmi e delle sue risorse. La filosofia di Slow Wine è la nostra, quindi è il posto giusto per far degustare i nostri vini e confrontarci con un pubblico curioso, aperto e senza pregiudizi.”E quale modo migliore per farlo se non portando in scena il proprio cavallo di battaglia: il Pinot Nero? Un vino capace di raccontare la storia e l’identità di Tenuta Mazzolino. Ma non è tutto! La cantina porterà in degustazione una selezione dei suoi migliori vini
    Oltre al Noir – un Pinot nero autorevole, ma mai austero – che è la storia della tenuta, sarà possibile degustare anche il Blanc, 100% Chardonnay, dal profilo elegante, morbido e che ha anche ricevuto il premio Slow Wine per la sua luminosità eccezionale, trama cristallina, un uso del legno magistrale e bocca sussurrata, tanto da essere annoverabile tra i più grandi bianchi italiani. All’assaggio anche il Terrazze e il Terrazze Alte fratelli minore del Noir, profondi e dinamici, il secondo – nome omen – ottenuto vinificando separatamente uve provenienti dalla parte alta delle vigne del Terrazze. E lo Spumante Rosé è il Cruasè, che porta nel nome la sua essenza, la crasi tra Cru e Rosé. Per gli amanti dei bianchi oltre al Blanc sarà possibile degustare il Blanc de Blancs uno spumante 100% Chardonnay, intenso, ricco e molto fresco, profuma di frutta gialla, fiori, agrumi e pan brioche e approfondire anche la conoscenza del Camarà, il vino che finisce in 10 minuti, come amano definirlo: 100% Chardonnay, un bianco fresco, elegante e armonico, morbido e sapido.
    La Slow Wine Fair è un’occasione unica per conoscere quasi tutta la gamma di Tenuta Mazzolino. Insomma, se siete curiosi di assaporare vini autentici, scoprire storie di passione e sostenibilità, e fare due chiacchiere con chi il vino lo produce e lo vive ogni giorno, il team di Tenuta Mazzolino vi aspetta a Bologna dal 25 al 27 febbraio (Pad 20, C2, desk 399.
    Per chi non sarà a Bologna, Tenuta Mazzolino ha un calendario ricco di appuntamenti: il 3 marzo farà tappa a Como, per poi spostarsi dall’altra parte del mondo, con un tour in Australia che toccherà Sydney, Melbourne e Brisbane dal 17 al 24 marzo. Rientrata in Italia, la cantina dell’Oltrepò sarà protagonista al Vinitaly, dal 6 al 9 aprile. A maggio si attraversa l’Atlantico: dal 18 al 25 la destinazione è negli Stati Uniti, con tappe a Durham e Raleigh, in North Carolina. Successivamente, dal 26 al 29 maggio, sarà la volta di Montréal, in Canada. Il viaggio proseguirà poi di nuovo negli USA, con due appuntamenti a giugno: dal 10 al 13 a Detroit, in Michigan, e dal 16 al 20 a Pittsburgh, in Pennsylvania.
    Un’agenda full che conferma l’impegno di Tenuta Mazzolino nel portare in tour l’eccellenza dell’Oltrepò Pavese sulle principali scene internazionali. LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Asti DOCG lancia la sua prima app per smartphone

    Favorire i processi di digitalizzazione per semplificare e gestire in modo efficace la comunicazione con tutti gli attori della filiera. È l’obiettivo dell’app per smartphone lanciata dal Consorzio Asti Docg, uno strumento – realizzato in collaborazione con Credemtel (società tecnologica del Gruppo Credem) e la sua Partecipata Mynet Srl-Società Benefit  –  dedicato ai soci per restare aggiornati su tutte le attività dell’ente consortile e al tempo stesso avere a disposizione uno spazio virtuale per la gestione dei documenti.
    “Siamo il primo consorzio in Italia a mettere a disposizione dei propri associati un’applicazione intuitiva e funzionale per facilitare le comunicazioni interne, informare in tempo reale in merito alle nostre iniziative promozionali e contemporaneamente garantire una gestione sempre più efficiente di tutta la modulistica –  commenta Giacomo Pondini, direttore del Consorzio Asti Docg-. Con questo strumento siamo inoltre in grado di limitare l’invio delle mail e ridurre lo spreco di carta in ottica di una gestione sempre più sostenibile anche della nostra organizzazione consortile”. 
    “Dotarsi di un’applicazione ad hoc per i soci è un passo fondamentale che ci permette di coinvolgere in tempo reale e attivamente tutta la nostra filiera, a partire dagli attori della produzione viticola e vitivinicola fino alle case spumantiere, le aziende vinificatrici e le cantine cooperative – afferma Stefano Ricagno, presidente del Consorzio Asti Docg -. È proprio la filiera che rappresenta al meglio le istanze del nostro territorio, per questo ci è sembrato non solo importante ma anche opportuno costruire un canale di comunicazione sempre più diretto e al passo coi tempi”. 
    L’applicazione si compone di due moduli: Bacheca e Armadietto. Con il primo sarà possibile per i soci ricevere le principali notizie interne inerenti il Consorzio fino alle comunicazioni relative alle iniziative e gli eventi promozionali in programma. Il secondo modulo faciliterà la consultazione, la condivisione e l’archiviazione dei documenti, permettendo inoltre anche la compilazione della modulistica interna direttamente dalla app. LEGGI TUTTO

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    Argea acquisisce WinesU e rafforza il posizionamento negli Stati Uniti

    Argea, il principale gruppo privato italiano nel settore vitivinicolo, ha annunciato di aver firmato un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di WinesU, storico importatore statunitense specializzato in etichette italiane e francesi. Questa acquisizione strategica consentirà ad Argea di consolidare la propria posizione negli Stati Uniti, che nel 2024 si sono confermati il mercato principale del Gruppo, con un peso superiore al 30% dell’export complessivo.Fondata oltre 45 anni fa a Eddystone, Pennsylvania, da Gino Razzi con il nome di Viva Vino Imports, WinesU è un punto di riferimento nell’importazione di vini italiani e francesi per i distributori locali americani. Con un fatturato di circa 35 milioni di euro nel 2024, WinesU rappresenta un tassello chiave nella strategia di crescita di Argea, contribuendo all’incremento dei ricavi consolidati del Gruppo e rafforzandone ulteriormente la leadership sul mercato.
    Il portafoglio prodotti di WinesU comprende 7 cantine con un totale di 11 etichette. Questa operazione garantirà ad Argea un accesso diretto al mercato statunitense, rafforzandone la presenza attraverso sinergie strategiche. La presenza diretta sul mercato permetterà inoltre di cogliere le nuove opportunità offerte dai trend di consumo negli USA, ampliare il portafoglio clienti e accelerare la crescita dei propri marchi premium su un mercato in continua espansione.
    L’acquisizione di WinesU si inserisce pienamente nella strategia a lungo termine di Argea, che mira a rafforzare il presidio sui mercati esteri, garantendo al contempo un approccio integrato alla gestione della filiera e alla valorizzazione delle denominazioni italiane di eccellenza.
    “L’acquisizione di WinesU rappresenta un passo fondamentale nel percorso di crescita internazionale di Argea, confermando il ruolo strategico degli Stati Uniti, primo mercato per vendite e fatturato. Questo traguardo dimostra ancora una volta la capacità di Argea di crescere e innovare, puntando sulla valorizzazione dei nostri territori e la distribuzione delle eccellenze vitivinicole italiane in tutto il mondo. Siamo lieti di accogliere i nuovi colleghi di WinesU nella famiglia Argea ed affrontare la gestione della società all’insegna della continuità, confermando pienamente nella gestione operativa il team di persone che ha contribuito al successo del business USA in questi lunghi e prestigiosi anni” ha commentato Massimo Romani, Amministratore Delegato di Argea.
    Argea è stata supportata nell’operazione da Ernst & Young per la financial e tax due diligence, mentre l’assistenza legale è stata curata da Raines Feldman Littrell LLP.WinesU, invece, si è avvalsa della consulenza legale di Hogan Lovells US LLP.
    Argea
    Argea è un gruppo innovativo e proiettato al futuro, nato per celebrare il settore del vino italiano, le sue culture, le persone, i territori e le tecniche di produzione, valorizzando al contempo le identità e preservandole come espressione della migliore tradizione. L’azienda è il risultato di una strategia messa in atto dalla società di private equity italiana Clessidra, che ha acquisito Botter S.p.A., Mondodelvino S.p.A. e Cantina Zaccagnini, creando il più importante player privato nel settore vinicolo italiano. Argea porta nei mercati internazionali una gamma diversificata di vini italiani riconosciuti in tutto il mondo, esportando in oltre 85 paesi, con una vasta rete di vendita in mercati dove il vino italiano è da tempo apprezzato, come Stati Uniti, Regno Unito, Germania e paesi scandinavi, e in aree del mondo con un crescente interesse per il vino italiano, come Cina, Corea del Sud e Canada. www.argea.com LEGGI TUTTO

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    Villa Caviciana: un’azienda agricola sostenibile nella prima tenuta del FAI

    Villa Caviciana, situata a Gradoli, in provincia di Viterbo, in un angolo di paesaggio storico rurale ancora integro, con magnifico affaccio sul lago di Bolsena e sull’Isola Bisentina, è la prima tenuta agricola del FAI: un bene tutelato e produttivo, che dimostra un principio caro al FAI, che il paesaggio si tutela e si cura coltivandolo. È stata donata nel 2022 dalla Fondazione Fritz e Mocca Metzeler: due coniugi tedeschi che, innamorati di questa terra, trent’anni fa fondarono qui una prima azienda agricola. Quella azienda oggi è affidata alla Società Agricola Villa Caviciana a r.l. che, supervisionata dal FAI, ne garantisce la gestione, a sua volta dimostrando un principio, che un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e delle persone che ci lavorano, non solo è possibile, ma è anche economicamente sostenibile.Qui si produce innanzitutto vino, grazie all’impegno di due lungimiranti imprenditori, conduttori di Caviciana Società Agricola a r.l. e amici di lungo corso: Giuseppe Scala, produttore di vino da generazioni in Calabria, e Osvaldo de Falco, imprenditore dell’economia digitale, hanno raccolto la sfida del FAI di rendere Villa Caviciana un esempio virtuoso di gestione agricola sostenibile in Italia. Per raggiungere questo obiettivo lavorano in azienda un team di giovani professionisti e la storica squadra di Villa Caviciana in campo, che da oltre vent’anni coltiva in modo naturale questo bellissimo fazzoletto di terra.
    Siamo nell’Alto Lazio, a ridosso di Toscana e Umbria, nella regione dell’antica Tuscia, termine usato dai latini per indicare la Terra degli Etruschi, che si estendeva dall’Alto Lazio alla Maremma Toscana. Villa Caviciana è nata dal sogno di Friedrich Wilhelm e Monika Metzeler, un avvocato di Düsseldorf e una collezionista d’arte, partiti per una vacanza sul Lago di Bolsena e tornati in Germania innamorati della zona. Fu così che, dal 1989, anno dopo anno, acquisirono 144 ettari di colline, campi e boschi, tra i Comuni di Grotte di Castro e Gradoli nella provincia di Viterbo, affacciati sulla sponda settentrionale del lago, davanti all’Isola Bisentina. Vennero piantumati 7.000 ulivi, pari a 35 ettari di oliveto verde argenteo, cui se ne aggiunsero altri 20 ettari di vigneto verde intenso, e tutte le sfumature dei boschi – pini, castagni, noccioli, querce e corbezzoli –, e di campi, pascoli e prati. Venne realizzata una tenuta moderna ed efficiente, precocemente biologica, con un frantoio e una cantina propri, costruiti dalle fondamenta, e dotata dei migliori macchinari oltre che di personale e degli spazi adibiti alla produzione di olio e vino, ma anche di miele, formaggi e carni, dall’allevamento, in origine, di pecore e maiali.
    Vini vulcanici, quelli di Villa Caviciana, che nascono da un terroir fatto di rocce di tufo, ricche di minerali, e da un clima particolare, con giornate soleggiate, temperature moderate e uno sbalzo termico importante tra giorno e notte. Le brezze del lago mantengono le uve fresche e prevengono muffe e malattie. Qui si coltivano varietà autoctone come l’Aleatico per vini dal sapore unico, ma anche varietà internazionali come il Merlot e il Cabernet che si sono adattate molto bene alle colline vulcaniche, seguendo pratiche agricole biologiche e con un impegno costante nella salvaguardia ambientale, delle tradizioni locali e del territorio.
    Così prende vita una linea composta da 8 vini e 2 distillati (tutti acquistabili anche sul sito web dell’azienda): l’inebriante Celestio, 100% Aleatico; l’inconfondibile Valloresia, 100% Procanico, una varietà autoctona di grande valore; il cru Rasena, 100% uve Roscetto; l’interessante rosato fermo Tojena, sempre da uve Aleatico; i due Metodo Charmat Lorenzo e Lorenzo Rosé, 100% Sangiovese; l’affascinante vino passito Maddalena, da uve Aleatico. Infine, i due spirits, lavorati nella celebre distilleria Marolo ad Alba, in Piemonte: la Grappa Bianca, prodotta con vinacce di Cabernet, e la Barrique, affinata appunto in legno.
    La cantina di Villa Caviciana è un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano per creare vini di altissima qualità: si sviluppa fino a 20 metri sottoterra, garantendo condizioni ideali per la fermentazione e l’invecchiamento del vino, con sistemi di controllo avanzati. Una struttura firmata da due importanti architetti tedeschi: all’efficienza teutonica di Friedrich, infatti, Monika aggiunse una precisa scelta di stile assoldando Bernard Korte e Wolfgang Doring, a progettare rispettivamente gli spazi verdi e gli edifici. Frutto del progetto è proprio la cantina, che presenta un’architettura minimalista dalle linee pulite e rigorose ma con felici guizzi, come la lunghissima scala che sale dal seminterrato, nonché il sofisticato recupero delle materie locali, come il tufo morbido e poroso che scalda di giallo senape la geometria delle facciate. Nelle forme si legge la ricerca di funzionalità, ma anche il desiderio di inserirsi discretamente nel territorio circostante, che è il protagonista assoluto di questo racconto: il panorama sul lago che si gode dalla cantina, incorniciato dal vigneto e da un prato ordinato, punteggiato di opere d’arte, che sfuma nell’oliveto, è un atto d’amore nei confronti del paesaggio.
    La cantina Villa Caviciana è aperta al pubblico per degustazioni e visite guidate, nonché per condividere la bellezza di questo luogo incantato. LEGGI TUTTO

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    Val d’Oca: la primavera del Wine Center tra musica, cinema e degustazioni

    La primavera porta con sé un nuovo calendario di eventi al Wine Center di Val d’Oca, pensati per unire cultura, enogastronomia e convivialità. A partire da marzo un appuntamento al mese accompagnerà i winelovers in un viaggio tra musica, cinema e degustazioni, valorizzando il territorio e i suoi prodotti d’eccellenza.​​Domenica 16 marzo alle ore 15.00 aprirà la stagione il Cinema Suonato, concerto dal vivo dedicato alle più celebri colonne sonore cinematografiche composte da Ennio Morricone, Nicola Piovani, Nino Rota e altri grandi. Il Blue Note Small Ensemble, formato da pianoforte, violino, batteria, sax/clarinetto e voce, eseguirà le melodie che hanno reso indimenticabili i capolavori del grande schermo, raccontando inoltre i curiosi aneddoti legati alla nascita di queste composizioni. A seguire i partecipanti potranno brindare con Uvaggio Storico Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. L’ingresso è a pagamento al costo di 10 euro, con prenotazione obbligatoria fino a un massimo di 50 partecipanti.​​Domenica 13 aprile, a partire dalle ore 10.00, spazio ai sapori della stagione con il Brunch di Primavera abbinato alla selezione Rive DOCG. Sarà l’occasione per degustare la linea Rive Signature nelle sue tre versioni – Extra Brut, Brut ed Extra Dry – in abbinamento a una proposta gastronomica di prodotti di stagione, curata dal catering Ape Regina di Pederobba (Treviso). Il tutto in un’atmosfera rilassata, accompagnata da un sottofondo musicale.​​Il terzo appuntamento si terrà sabato 10 maggio dalle 18.30 alle 21.30 con il ritorno di AperiDOCG, aperitivo all’insegna delle Cuveé Classiche di Val d’Oca: in assaggio il Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Extra Brut, Brut ed Extra Dry. La serata sarà arricchita da musica dal vivo della giovane band Jungle. ​​​“Non proponiamo semplici eventi, ma occasioni per immergersi nell’identità autentica di Valdobbiadene – spiega Stefano Gava, Direttore Generale –. Ogni degustazione ed esperienza del Wine Center nasce dal desiderio di far vivere il territorio in tutte le sue sfumature, creando un dialogo tra cultura, enogastronomia e paesaggio. La primavera rappresenta un momento di rinascita, e con questo calendario vogliamo celebrare la bellezza e il valore della nostra terra organizzando appuntamenti che non solo valorizzano i nostri vini ma coinvolgono attivamente i partecipanti in attività memorabili”.​​Tutte le informazioni relative agli eventi e le modalità di prenotazione saranno disponibili sul sito visit.valdoca.com/it o contattando il numero 0423 070056. LEGGI TUTTO

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    David Landini tra i 100 migliori enologi al “Master Winemaker 100” 2025 di “The Drinks Business”

    David Landini, riconosciuto per il suo contributo al sangiovese toscano, è tra i vincitori del prestigioso “Master Winemaker 100” 2025, riconoscimento annuale di The Drinks Business che premia i migliori enologi a livello globale, celebrando l’eccellenza professionale di coloro che si sono distinti per il loro lavoro innovativo e la cura del dettaglio.Landini, direttore tecnico e CEO dell’azienda toscana Villa Saletta, si è aggiudicato questo riconoscimento grazie alla capacità di coniugare tradizione e innovazione nella gestione dei vigneti e della produzione vinicola, distinguendosi per il suo sangiovese.
    Il suo lavoro, che si sviluppa all’interno di Villa Saletta a Palaia, in provincia di Pisa, non solo valorizza la qualità dei vini ma anche la bellezza e la storicità della Toscana, rendendo l’azienda una meta unica per i gli appassionati di vino e di esperienze immersive nel cuore del Chianti e delle colline pisane.
    David Landini si unisce ad altri talentuosi enologi italiani che sono stati premiati in questa edizione: Antonio Massucco di Banfi Piemonte, riconosciuto per il suo contributo alla spumantistica, e Gianfranco Gallo di Vie di Romans, simbolo dell’eccellenza nella produzione di vini bianchi, e Mirco Balliana di Andreola, per il suo lavoro con il Prosecco. L’inclusione di Landini in questo elenco esclusivo, al fianco di questi grandi nomi, è un segno della crescente affermazione di Villa Saletta nel panorama vinicolo internazionale.
    Villa Saletta è una fattoria nel cuore della campagna toscana, un luogo dove la storia e la tradizione incontrano la modernità. Di proprietà della famiglia inglese Hands, la tenuta si estende su oltre 1500 ettari, tra vigneti, uliveti, boschi, tartufaie, pioppete e antichi borghi. Nel corso degli anni, Villa Saletta ha intrapreso un ambizioso progetto di rilancio, rendendo il vino il filo conduttore di una proposta che comprende un’ospitalità d’eccellenza, con tre ville per l’accoglienza, ed agricoltura. La tenuta ospita infatti non soltanto vigneti, ma anche coltivazioni di ortaggi, erbe aromatiche, grani, tartufi, pioppete ed ulivi per la produzione di olio extravergine.
    I vigneti sono dislocati in terreni che offrono diverse esposizioni e composizioni, ottimizzando il microclima per ogni tipo di vitigno. I 40 ettari attualmente vitati sono dedicati principalmente ai vitigni storici della Toscana come il Sangiovese, ma anche a varietà internazionali che si sono rivelate particolarmente adatte al territorio, come il Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
    La produzione annuale di bottiglie di Villa Saletta si aggira tra le 100.000 e le 120.000 unità. Le etichette prodotte sono 980AD, Cabernet Franc in purezza, Saletta Riccardi, 100% sangiovese, Saletta Giulia Toscana, blend di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Chianti Superiore DOCG 2018, espressione di Sangiovese e Chiave di Saletta, Sangiovese per il 50% ed il restante a base di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot, Il Rosato mix di Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon e Franc, e lo Spumante Rosato Metodo Classico, ottenuto da uve Sangiovese. 
    Fulcro di Villa saletta è l’antico Borgo Villa Saletta, un luogo ricco di storia e set di film famosi come La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani. Il borgo, che sta vedendo un’importante ristrutturazione, diventerà un resort a “sette stelle” dove i visitatori potranno vivere un’esperienza immersiva tra passato e presente e tra natura e vino; un progetto di rinnovamento ambizioso che punta a rendere Villa Saletta una delle destinazioni più affascinanti, ed ai massimi livelli, per gli appassionati di vino e di turismo.
    Villa SalettaVia Fermi 14 – Loc Montanelli – PALAIA (PI)Tel.: +39 (0)587 628121E-mail: info@villasaletta.com LEGGI TUTTO

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    Jamin UnderWaterWines premiata agli HTSI Award del Sole 24 Ore

    Jamin UnderWaterWines, realtà pioniera nell’affinamento subacqueo di vini e distillati, si è aggiudicata il titolo di Miglior Start-Up dell’Innovazione agli HTSI Award del Sole 24 Ore. Il prestigioso riconoscimento celebra le realtà che, grazie a innovazione, creatività e visione strategica, stanno trasformando il settore del lusso, puntando su sostenibilità, artigianalità, tecnologia e nuove esperienze.

    La cerimonia si è svolta a Milano giovedì 20 aprile, con la direzione di Nicoletta Polla-Mattiot, alla guida di HTSI, affiancata da una giuria di esperti nei settori dell’economia, del digitale e del lusso. Tra i membri della commissione, Stefania Lazzaroni, Karen Nahum, Federico Silvestri e Fabio Tamburini, direttore de Il Sole 24 Ore, che ha sottolineato l’importanza del premio in occasione dei dieci anni di HTSI:“Chiudiamo in bellezza il primo decennio di HTSI premiando le start-up più promettenti.”

    Nel presentare il riconoscimento, Federico Silvestri, direttore generale Media & Business del Gruppo 24 Ore, ha evidenziato l’unicità del progetto Jamin:“Questa realtà ha introdotto un’innovazione rivoluzionaria nel mondo del vino, affinando i vini sott’acqua e combinando rigorose analisi scientifiche per offrire un’esperienza enologica senza precedenti.”

    A ribadire il valore del progetto è stata anche Stefania Lazzaroni, CEO di Fondazione Altagamma:“L’innovazione non è solo progresso, è visione. Jamin UnderWaterWines ha sfidato le convenzioni per reinventare l’affinamento enologico sott’acqua, un processo che non solo rispetta l’ambiente, ma esalta anche le caratteristiche organolettiche dei vini. Per questo abbiamo deciso di premiarla come Miglior Start-Up dell’Innovazione.”

    Il premio è stato consegnato a Emanuele Kottakhs, fondatore di Jamin, e alla presidente Cristina Iacoucci. Nel riceverlo, Kottakhs ha ricordato il legame speciale tra l’azienda e il magazine HTSI:“Quando abbiamo parlato per la prima volta di questa tecnologia, il primo giornale a scriverne è stato proprio How To Spend It. Ricevere oggi questo riconoscimento è un’emozione unica.”

    Fondata nel 2015, Jamin UnderWaterWines è nata da un’intuizione pionieristica, sperimentando l’affinamento subacqueo nell’Area Marina Protetta di Portofino. Oggi conta 385 soci, tra cui numerosi produttori vinicoli, e gestisce cantine subacquee in tutta Italia, dalla Sicilia al Lago di Como, passando per Portofino, Bellagio e Ischia. L’azienda è diventata il punto di riferimento globale nello sviluppo di tecniche e protocolli dedicati a questo metodo di affinamento.

    Dopo il premio Miglior PMI Regione Liguria Smart Cup Plus nel 2023 e il Premio dell’Innovazione al Merano Wine Festival nel 2024, questo nuovo riconoscimento agli HTSI Award conferma il ruolo di Jamin nella scena enologica internazionale. Un successo che dimostra come sostenibilità e innovazione siano ormai elementi chiave, non solo nel settore vinicolo, ma nell’intero mondo del lusso.

    Grazie alla continua ricerca e alla collaborazione con dipartimenti universitari di prestigio, tra cui il DAGRI di Firenze, Jamin ha già sviluppato oltre 360 prodotti, aprendo nuove prospettive di mercato e creando esperienze di degustazione d’eccellenza. Con questo premio, l’azienda rafforza ulteriormente la propria posizione di leader nell’affinamento subacqueo, tracciando il futuro del luxury wine. LEGGI TUTTO