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    AIS Veneto propone l’educazione al bere consapevole nelle scuole

    Educazione al bere responsabile, consapevolezza degli effetti dell’alcol, valore culturale, storico e territoriale del vino e ruolo del professionista nella narrazione enogastronomica: sono i temi al centro del ciclo di incontri proposti dall’Associazione Italiana Sommelier del Veneto ad alcuni istituti scolastici di secondo grado della regione. Lo scopo è sensibilizzare i giovani sul corretto consumo delle bevande alcoliche, in modo da poter fornire loro gli strumenti critici e le conoscenze che li aiutino a rapportarsi con il vino in modo consapevole.
    “La nostra presenza nelle scuole come esperti del settore – dichiara Gianpaolo Breda, Presidente di AIS Veneto – vuole offrire un contributo autorevole e concreto. Non si tratta soltanto di sensibilizzare ma di assumerci la responsabilità di educare con il supporto degli istituti scolastici e delle realtà professionali del territorio. L’iniziativa ha inoltre l’obiettivo di consolidare il legame tra formazione e mondo del lavoro: i giovani a cui parleremo in aula saranno un domani ambasciatori della nostra identità culturale nel mondo della ristorazione e dell’ospitalità. Con la nostra offerta didattica ​ siamo presenti anche nei percorsi post diploma di ITS Academy con il modulo Food & Wine Tourism a Treviso e Verona, e nell’attività formativa di Enaip con Marketing del turismo enogastronomico a Conegliano. Inoltre, saremo coinvolti anche nei programmi dell’Ente Bilaterale Turismo di Venezia”.
    Un impegno che non si esaurisce nelle aule: per dialogare ancora più da vicino con le nuove generazioni, AIS Veneto ha rinnovato anche il proprio linguaggio, scegliendo una comunicazione digitale più diretta, autentica e coinvolgente. L’obiettivo è rafforzare la presenza sui social e intercettare i giovani che guardano con curiosità e passione al mondo del vino e dell’ospitalità.
    Il nuovo approccio trova conferma nei numeri: nel primo semestre 2025 la quota di iscritti under 35 ai corsi per Sommelier di AIS Veneto ha raggiunto il 40% del totale, in crescita rispetto agli ultimi due anni. Un dato che evidenzia come le nuove generazioni non considerino più il vino soltanto una passione, ma anche una concreta opportunità professionale. Parallelamente, aumenta l’offerta formativa sul territorio regionale, con 27 corsi in partenza tra settembre e ottobre distribuiti in 17 sedi e di cui 12 sono di primo livello. More

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    Tripletta di Award rosso per Cantina Valtidone al Concorso The Wine Hunter Award 2025 di Merano

    “The WineHunter è questo: ricerca, scoperta, condivisione delle eccellenze figlie del perfetto connubio fra passato e futuro. Solo il meglio, in ogni sua forma perché excellence is an attitude.”The WineHunter Award, è il premio all’ eccellenza e all’ alta qualità che viene assegnato ogni anno, da oltre trent’anni, a prodotti vitivinicoli e culinari, ai distillati ed alle birre e, anche quest’anno premia Cantina Valtidone con tre “Award rosso”.
    Il premio viene assegnato dalle otto commissioni di assaggio a vini nazionali ed internazionali che raggiungono un punteggio minimo di 90/100, garantendo così la massima qualità al consumatore.
    La competenza e l’esperienza del WineHunter Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, guidano le commissioni composte ognuna da tre membri, tra cui tecnici, sommelier, baristi, enotecari e giornalisti del settore. In ogni degustazione vengono valutati non più di quaranta vini, seguendo i criteri di UIOE (Unione Internazionale degli Enologi) e OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino).
    Per Cantina Valtidone è l’ennesima conquista di riconoscimenti così importanti ed autorevoli: i tre The WineHunter Award Rosso 2025 sono stati assegnati a 50 Vendemmie Colli Piacentini Malvasia DOC 2023, nella versione ferma, a Arvange Brut Metodo Classico VSQ e a Inedita vino bianco fermo.
    Premiate quindi tre referenze che rappresentano l’evoluzione di Cantina Valtidone nel mondo dei vini bianchi e degli spumanti:
    il 50 Vendemmie Colli Piacentini Malvasia DOC appartiene al progetto 50 Vendemmie, e nasce dalle uve di antichi vigneti di Malvasia di Candia, delle colline della Val Tidone;
    la novità, Inedita vino bianco fermo, nasce da uve di Malvasia di Candia Aromatica, Sauvignon Blanc e Pinot Grigio. Il vino INEDITA è un vino bianco aromatico dal carattere deciso: al naso presenta bouquet floreale e spiccate e persistenti note di frutta esotica. All’assaggio si rivela fresco, avvolgente, con delicata punta minerale.
    Il nuovo Metodo Classico Arvange Brut Metodo Classico VSQ, nato dall’esperienza maturata con il metodo classico Perlage e affinata con Arvange Spumante Metodo Classico Pas Dosé.
    Cantina Valtidone, attraverso le parole del Presidente Gianpaolo Fornasari, manifesta la grande soddisfazione: “Tre vini bianchi che si caratterizzano con differenti peculiarità e personalità. Le bollicine del nuovissimo spumante Arvange Brut Metodo Classico e due vini bianchi fermi che hanno conquistato per la versatilità che li contraddistingue. Un grande successo per l’intera Azienda che è sempre più motivata nel percorrere la strada intrapresa di ricerca”. More

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    Online la Guida ai migliori Pinot Nero d’Italia 2026 di Vinodabere.it

    Ritorna la Guida ai migliori Pinot Nero italiani targata Vinodabere.it – curatori i giornalisti Maurizio Valeriani e Antonio Paolini – con importanti novità. Da quest’anno, infatti, sono state aggiunte ulteriori categorie come gli spumanti, i vini bianchi e i rosé in cui il Pinot Nero sia presente dall’80% in su. Una scelta che cambia non solo i numeri e le tipologie della Guida ma anche, com’era prevedibile, la sua geografia e i rapporti di peso tra le varie aree produttive. I numeri sono assolutamente eloquenti: 250 i vini assaggiati, 145 quelli recensiti (a rimarcare che la via di interpretazione del Pinot Nero ad alti livelli resta comunque una prova non facile) ma con ben 54 Standing Ovation (il massimo riconoscimento previsto dalla redazione).Nel dettaglio, e partendo dalla “new entry” sicuramente più attesa, gli spumanti (31, con 11 premiati): va a bersaglio alla grande il Piemonte, confermando che la parabola dell’Alta Langa (6 spumanti in Guida di cui 3 Standing Ovation) dopo il decollo continua alla grande a puntare in su. E va bene, anzi benone, la Lombardia, che cala appunto il suo asso con l’Oltrepò e piazza – tutte da lì – in Guida 15 “bolle” da Pinot Nero con 4 Standing Ovation. Conferma la sua vocazione “classica” e l’amore ricambiato per li vitigno il Trentino (4 vini e due allori massimi).
    Meno “pesante” numericamente l’impatto di bianchi e rosé (3 e 6 rispettivamente) con una Standing Ovation solo tra i primi. Ma a proposito della quale vale la pena di aprire una (ammirata) parentesi: ad aggiudicarsela è la marchigiana Fattoria Mancini, a buon diritto ascrivibile tra i pionieri assoluti nella valorizzazione “italiana” del vitigno e che, a conferma, coglie altri due allori (un trionfo, insomma) con i suoi rossi.
    E nel panorama regionale l’Alto Adige ribadisce la sua indiscussa vocazione e il suo gioco d’anticipo, e si conferma alla guida con ben 37 vini di cui 21 Standing Ovation (più una tra le bolle), e tra esse ci sono anche gli unici quattro vini “perfetti”, valutati 100/100. Perde apparentemente qualche colpo nella graduatoria interregionale la Toscana, altra illustre enclave da Pinot Nero che stavolta vede limitata la sua presenza a 6 esemplari di cui una Standing Ovation. Ma, sostanzialmente, è il segno di una concorrenza che cresce, esigendo quindi performance sempre più alte per restare in quota. Ed è l’ultimo dato di questa edizione della Guida a ribadirlo: oltre a quelle meritatamente già citate, inseriscono vini in Guida anche Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta. A dimostrazione del fatto che quella del Pinot Nero è ormai una autentica realtà nazionale che non ha più alcun bisogno di chiamarsi “Noir” per sentirsi importante.
    Curatori: Maurizio Valeriani e Antonio Paolini.
    Revisione dei testi a cura di Pino Perrone.
    Attività di redazione web a cura di Daniele Moroni.
    I testi che leggerete in Guida sono di: Salvatore Del Vasto, Paolo Frugoni, Federico Gabriele, Maurizio Gabriele, Luca Matarazzo, Daniele Moroni, Gianmarco Nulli Gennari, Antonio Paolini, Pino Perrone, Stefano Puhalovich, Franco Santini, Susanna Schivardi, Gianni Travaglini, Paolo Valentini, Maurizio Valeriani.
    Link della Guida: https://vinodabere.it/guida-ai-migliori-pinot-nero-ditalia-2026-la-guida-completa/
    I 4 Vini con 100/100:
    Alto Adige Pinot Nero Riserva Lafóa 2021 – Cantina Colterenzio
    Alto Adige Pinot Nero Riserva Luma 2022 – Tenuta Romen
    Alto Adige Pinot Nero Riserva Matan Glen 2022 – Tenuta Pftscher
    Alto Adige Pinot Nero Buchholz 2023 – Azienda Vinicola Castelfeder More

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    Attems svela la nuova vendemmia di Cicinis

    Attems annuncia la release sui mercati internazionali di Cicinis 2024, la nuova vendemmia del vino simbolo della Tenuta, 100% Sauvignon Blanc ed espressione autentica di uno dei terroir più vocati d’Italia.Nato sulle pendici dell’omonimo colle terrazzato ai piedi del Monte Calvario, Cicinis esprime la forza e la finezza del Collio Goriziano. Qui i terreni di Ponca – sabbie e limo derivati dalla disgregazione di antiche rocce arenarie di origine marina – si combinano con la vicinanza del mare e con un microclima ideale, regalando al Sauvignon Blanc una personalità inconfondibile.
    La tenuta si estende su 68 ettari di cui 44 vitati, immersi in un mosaico di boschi e biodiversità. Nei vigneti di Attems la cura della vigna è sartoriale: il sovescio con leguminose e graminacee arricchisce il suolo in modo naturale, il sistema di allevamento a Guyot e l’alta densità d’impianto garantiscono basse rese e uve di altissima qualità. Tutto concorre a un obiettivo preciso: dar vita a un Sauvignon Blanc dalle caratteristiche organolettiche distintive e dal carattere ben definito.
    LA VENDEMMIA 2024
    Il ciclo vegetativo è iniziato con un germogliamento regolare a inizio aprile, favorito da un inverno mite e piovoso. Una primavera equilibrata e un’estate scandita da alternanza di calore e piogge provvidenziali hanno permesso alle viti di maturare in modo omogeneo e senza stress idrico. La vendemmia, condotta manualmente e in più passaggi, ha permesso di valorizzare le diverse esposizioni delle terrazze di Sauvignon, cogliendo al meglio la ricchezza del vigneto.
    Cicinis 2024 si presenta al calice di colore giallo paglierino intenso e brillante e conquista subito per la sua eleganza olfattiva. Il bouquet è ampio e raffinato: si apre con vivaci sentori di bosso, bergamotto, pompelmo e salvia, che si fondono con sfumature più complesse di mandorla tostata e pietra focaia. Gli aromi dell’affinamento in legno contribuiscono ad armonizzare il profilo aromatico donandogli profondità.
    All’assaggio rivela un ingresso deciso. La struttura è verticale e avvolgente, sostenuta da una fresca acidità e da una sapidità ben integrata, che accompagnano il sorso verso un finale lungo, preciso e persistente.
    ATTEMS
    Con le radici ben salde nella storia e lo sguardo rivolto al futuro, Attems, nel comprensorio del Collio Goriziano, la parte più orientale del Friuli, interpreta il territorio con una visione autentica e contemporanea che si traduce in una gamma di vini pregiati, dalla personalità elegante e fortemente identificativa di un’area vitivinicola particolarmente vocata. Ad un’altitudine media di 130 metri s.l.m., 44 ettari di vigneti, proprietà dal 2000 della famiglia Frescobaldi, sono coltivati a Ribolla Gialla, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Chardonnay. I vini: Cicinis – Collio DOC, Sauvignon Blanc, elegante e inteso; Trebes – Collio DOC, Ribolla Gialla, vibrante acidità e solida struttura Pinot Grigio Ramato – Friuli DOC, morbido e agrumato, Pinot Grigio – Friuli Doc; Sauvignon Blanc – Venezia Giulia IGT, Chardonnay – Venezia Giulia IGT, Ribolla Gialla – Venezia Giulia IGT. More

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    Annalisa Zorzettig: una vendemmia che richiama le grandi annate del passato

    Nei Colli Orientali del Friuli, tra i vigneti di Annalisa Zorzettig, l’aria profuma di mosto: è tempo della vendemmia, che quest’anno si presenta come il risultato di un’annata segnata da forti contrasti climatici, ma in grado di imprimere un carattere distintivo e promettente ai vini.
    Dopo un maggio piovoso e un giugno tra i più caldi e asciutti mai registrati, un luglio sorprendentemente fresco infatti ha rallentato i ritmi della natura, favorendo una maturazione lenta e regolare delle uve. Le rese sono leggermente inferiori alla media, ma i dati analitici e le prime degustazioni raccontano un quadro di grande interesse: pH più bassi, acidità elevate e profili aromatici ricchi delineano vini succosi, tesi e vibranti, con richiami alle migliori annate fresche di fine anni Ottanta, inizio anni Novanta.
    Le varietà precoci hanno già espresso caratteri notevoli: il Sauvignon Blanc e il Pinot Nero colpiscono per precisione e freschezza, mentre il Friulano sorprende per l’energia, insolita per un vitigno che tende a perdere acidità.
    Se settembre manterrà giornate asciutte e ventilate, il 2025 potrà entrare nella memoria come un’annata capace di regalare vini eleganti, longevi e autenticamente legati al territorio dei Colli Orientali del Friuli.
    Accanto all’analisi tecnica, la vendemmia 2025 custodisce una dimensione poetica per Annalisa, intrisa di ricordi d’infanzia: i rientri da scuola, tra mattinate fresche, pomeriggi di sole e piogge improvvise con le corse tra i filari.“Anche se l’autunno inizia solo a fine settembre – racconta la produttrice – queste giornate hanno lo stesso sapore delle stagioni di passaggio, composte da energia, attesa e vitalità. I vini che stanno nascendo sono profondamente legati a questo ritmo naturale, capaci di restituire l’essenza del territorio e la memoria delle grandi annate del passato.” More

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    Manuela Centinaio entra nel Club del Buttafuoco Storico

    La cantina Bosco del Sasso di Canneto Pavese fa il suo ingresso ufficiale nel Club del Buttafuoco Storico, l’associazione che dal 1996 riunisce le aziende vitivinicole impegnate a custodire e valorizzare questo potente rosso, vino simbolo dell’Oltrepò Pavese.
    A guidare la cantina è Manuela Centinaio, sorella di Gian Marco Centinaio, Vicepresidente del Senato. Con lei il Club accoglie entusiasmo rinnovato e rafforza la presenza femminile tra i soci, come ricorda il presidente Massimo Piovani, che afferma: «Diamo il benvenuto nel Club del Buttafuoco Storico a Bosco del Sasso che porta energia e convinzione al nostro percorso. Nel 2026 festeggeremo i trent’anni di attività: tre decenni in cui qualità, rigore e determinazione hanno costruito un’identità forte, capace di fare del Buttafuoco Storico il vino simbolo dell’Oltrepò Pavese. Questo ingresso rafforza ancora di più il nostro impegno e conferma che la visione che ci accompagna dal 1996 continua a parlare al futuro.»
    Bosco del Sasso porta con sé la Vigna Storica del Sasso e un progetto che mette al centro la qualità – in linea con il disciplinare rigoroso del Club, che tutela zone precise e pratiche produttive legate alla tradizione – e l’identità del territorio.
    “Io e mio fratello Gian Marco abbiamo sempre creduto fortemente nel progetto Buttafuoco Storico. Siamo orgogliosi di entrare nel Club, impegnato come noi in una missione comune: valorizzare al meglio fuori dal perimetro locale questo vino, che è espressione più autentica del territorio, un mix di varietà che arriva direttamente dalla vigna, e non creato in cantina. Un vino che appassiona molto anche il nostro enologo, Michele Zanardo – commenta Manuela Centinaio, titolare di Bosco del Sasso – Siamo in costante fermento e tra poco più di un anno vedrà la luce un altro ambizioso progetto: il wine resort di Bosco del Sasso, incastonato tra i filari sulle colline di Canneto Pavese, che ospiterà una barricaia dedicata esclusivamente al Buttafuoco Storico.”
    Con questa adesione il Club del Buttafuoco Storico segna 18 soci e 20 Vigne Storiche, rafforzando la rappresentanza di chi crede nella riconoscibilità e nella sostanza come chiavi per dare all’Oltrepò Pavese il posizionamento alto che questo territorio si è sempre meritato. Non è solo un numero in più, ma un passo che conferma come il Buttafuoco Storico sia un progetto vivo, capace di rinnovarsi e guardare avanti senza mai tradire le radici. More

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    La vendemmia 2025 di Cantina di Venosa promette grandi vini

    Uve perfettamente sane e già ottimi risultati sui bianchi. L’annata 2025 di Cantina di Venosa promette grandi vini. Vendemmiate le uve Moscato e il Merlot del Matematico, pluripremiato rosso della cooperativa lucana. Cominciata anche la raccolta della Malvasia di Basilicata, con un occhio al meteo in attesa dell’Aglianico del Vulture, a fine settembre, inizio ottobre.Il punto dell’enologo Donato Gentile: “Inverno mite, primavera asciutta, uve perfettamente sane. Ci aspettiamo grandi vini”.
    Il Presidente Francesco Perillo: “Soltanto un 10% di raccolto in meno rispetto ai conferimenti programmati dai soci, ma quest’anno rispetto al 2024 anche i numeri saranno importanti”.
    La vendemmia 2025 di Cantina di Venosa mostra un forte recupero delle quantità e una conferma sulla qualità. Il 2024 era stato caratterizzato da una raccolta anticipata di 20 giorni e, sulla media storica, da numeri quasi dimezzati: il microclima e l’altitudine dei vigneti avevano però assicurato uve perfettamente mature e valori importanti di acidità.
    Il 2025 si caratterizza, invece, per un’epoca di vendemmia che torna alla normalità, con appena 3-4 giorni d’anticipo sulla media storica e con l’aspettativa di un forte recupero delle quantità prodotte. Confermata anche l’alta qualità e la sanità delle uve. Il Moscato e il Merlot sono le varietà già raccolte dai soci della cooperativa lucana, che adesso cominciano la vendemmia della Malvasia di Basilicata e, a fine mese, dell’Aglianico del Vulture.
    Questo l’andamento dell’annata: un inverno mite, non molto freddo e con poche nevicate sulle alture, cosa che non capitava da anni. Inoltre, la primavera relativamente fresca e asciutta rispetto al passato ha consentito di avere una buona partenza vegetativa nei vigneti. Il risultato è che le piante hanno raggiunto la vendemmia in condizioni di ottima salute e con uve bianche che, dai primi riscontri, presentano una bella acidità, grazie anche a un mese di maggio che ha avuto temperature leggermente al di sotto della media.
    “Questo soprattutto per i bianchi e i rosati che andremo a produrre significa un andamento con accumulo di acidi maggiore, quindi più freschezza, verticalità e profumi – spiega Donato Gentile, l’enologo di Cantina di Venosa -. Le prime vendemmie ci lasciano capire che si presenta un’ottima annata. Abbiamo completato la raccolta del Moscato e riscontriamo un aumento del 10-15% della produzione, un leggero recupero in quantità rispetto alle ultime due annate, caratterizzate, invece, da un crollo delle rese. Abbiamo, inoltre già vinificato il primo rosso, il nostro merlot di punta, il pluripremiato Matematico, che si conferma molto fruttato e varietale”.
    “La qualità è elevata, le uve sono perfettamente integre, non hanno alcun problema di malattie e stanno maturando bene – sottolinea il Presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo -. Oltre a questo prevediamo un bel recupero delle quantità rispetto al magro 2024. Attendiamo settembre e la vendemmia dell’Aglianico. Tempo permettendo – si augura Perillo – il 2025 sarà ricordato tra i migliori”. More

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    Generosa E Di Ottima Qualità: Previsioni Di Vendemmia 2025

    In questi giorni sono state presentate le stime vendemmiali di Assoenologi, ISMEA e UIV, e le previsioni sono decisamente positive. Il 2025 promette di essere una bella annata, in quantità (47,4 mln di hl previsti) e qualità. Il giudizio in questo caso va da molto buono a eccellente. Dal lungo comunicato stampa congiunto arrivatoci estraiamo alcuni spunti: rispetto al 2024, l’Italia si ri-posiziona davanti alla Francia per produzione, con un +8%. Seguono Francia (37,4 mln di ettolitri) e Spagna (36,8 mln di ettolitri).in molte aree, la raccolta è iniziata in anticipo, a causa di una fase di incertezza legata alla variabilità climatica estiva. Tuttavia, le buone riserve idriche accumulate durante l’inverno, una primavera mite e un’estate anticipata (ma altalenante) hanno favorito una vendemmia anticipata in molte aree. La maturità fenolica raggiunta in gran parte delle aree, unita al potenziale aromatico favorito dalle escursioni termiche di fine agosto, lascia intravedere vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud.Alcune dichiarazioni: “ (…) la qualità delle uve si preannuncia molto buona, in alcune zone addirittura eccellente. È un aspetto fondamentale, perché in un momento complesso come quello che stiamo vivendo, la qualità dei vini diventa un elemento decisivo anche sui mercati e richiede un’attenzione ancora maggiore nella loro preparazione. In questo scenario contraddittorio e imprevedibile, ancora una volta il ruolo degli enologi si conferma centrale” (R.Cotarella, Presidente Assoenologi).“La vendemmia 2025 registra risultati ampiamente positivi sia in termini di quantità che di qualità, con un andamento confermato anche dalle stime regionali e da una crescita particolarmente significativa nel Mezzogiorno, dove si registrano aumenti a doppia cifra; questi traguardi sono il risultato di condizioni meteorologiche favorevoli, con una primavera mite e caratterizzata da un equilibrio ottimale di precipitazioni e un’estate complessivamente non eccessivamente calda, unite a un solido quadro di sostegno istituzionale.” (S.Marchi, direttore ISMEA).“Brindiamo a un’annata qualitativamente eccellente, ma non per le quantità (…) Ci troviamo a fare i conti con difficoltà che non riguardano solo l’Italia, ma tutti i Paesi produttori. La qualità del nostro vino è indiscussa, ma anche il buono, se è troppo, fa perdere valore al comparto. In questo momento storico proponiamo di rivedere gli schemi produttivi, a partire dall’impianto legislativo del Testo Unico, con l’obiettivo di attivare un sistema a fisarmonica del nostro potenziale, che sia in grado di aprirsi o comprimersi a seconda delle dinamiche di mercato.” (L.Frescobaldi, presidente UIV)“A livello UE, si prevede che la vendemmia 2025 sarà lievissimamente più abbondante rispetto al 2024 (…) Quest’anno, tuttavia, le preoccupazioni non sono state guidate solo dalle previsioni meteorologiche. La politica commerciale, e in particolare le recenti notizie sulle tariffe statunitensi, è diventata una questione centrale per la sostenibilità a lungo termine del settore.” (I.Sánchez Recarte, segretario generale del Comité Européen des Entreprises Vins – CEEV). “Il vino italiano sta affrontando una fase complessa che vede una vendemmia positiva ma con mercato saturo e dazi USA penalizzanti, seppure alla tariffa base del 15%. Nonostante un calo del 4% nei volumi di export nei primi cinque mesi del 2025 il valore si mantiene stabile a 3,2 MLD sullo stesso periodo dello scorso anno.” (M. Zoppas, presidente di Anezia ICE)In conclusione, mentre sul fronte della materia prima (l’uva) i dati sono positivi, su tutto il resto le preoccupazioni che ci affliggono dall’inizio dell’anno persistono. Sapendo che nulla è per sempre, non posiamo far altro che confidare che anche questa negatività passi in fretta, magari dopo essersi tradotta in qualche piano d’azione, magari inaspettato e perfino efficace.A questo link, il report completo delle previsioni vendemmiali 2025. More