More stories

  • in

    DOC Maremma Toscana: Il Consorzio compie 10 anni

    Il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana è arrivato al traguardo dei dieci anni. “E’ un bellissimo compleanno per una DOC che sta acquisendo sempre maggiore credibilità e che si sta affermando sempre di più sui mercati nazionali e internazionali, lavorando sulla qualità del prodotto e sulla modernità e bellezza delle proprie cantine”, racconta Stefania […] LEGGI TUTTO

  • in

    Fonzone presenta il suo nuovo Taurasi Riserva

    In vista delle feste, l’azienda vitivinicola Fonzone presenta Legare 2019, il nuovo Taurasi DOCG Riserva, frutto di un ambizioso progetto di valorizzazione del vitigno simbolo della Campania. Un fil rouge unisce la nuova Riserva ad un altro vino della famiglia Fonzone, Mattoda’, Aglianico in purezza dei Campi Taurasini, il cui nome suggerisce già la relazione […] LEGGI TUTTO

  • in

    Il Vulture e i vini di Cantina di Venosa incontrano la stampa turistica

    Ieri sera a Roma i vini di Cantina di Venosa e il territorio del Vulture, in provincia di Potenza, all’evento dei giornalisti del GIST Lazio (Gruppo Italiano Stampa Turistica). In degustazione 4 etichette dell’azienda vitivinicola lucana: il Verbo Rosso Aglianico del Vulture Doc, il Gesualdo Aglianico del Vulture Doc, il Tansillo spumante metodo classico e il […] LEGGI TUTTO

  • in

    15 anni di Italia del Vino: il Consorzio guarda al futuro formando i protagonisti di domani

    Il Consorzio Italia del Vino compie 15 anni e, nonostante le sfide poste dall’attuale contesto globale, guarda al futuro con nuovi progetti, puntando su formazione e valori comuni e continuando a credere nella forza del comparto vitivinicolo italiano. Le 25 realtà consorziate costituiscono la più grande associazione di imprese del settore, con un fatturato complessivo superiore al miliardo e mezzo di euro e una quota di export pari a circa il 15% del valore nazionale.​​Prenderà il via il prossimo anno Italia del Vino Wine Business School, corso di formazione che si propone di coniugare le competenze fornite da importanti organismi scientifici e universitari con le specificità del tessuto produttivo e le esigenze del mercato, come ha annunciato in occasione del tradizionale brindisi di Natale la Presidente del Consorzio Roberta Corrà, riconfermata quest’anno nel ruolo fino al 2027. “La più grande novità del 2025 per il Consorzio Italia del Vino sarà l’attivazione di Italia del Vino Wine Business School di cui siamo ideatori e organizzatori. Un interessante progetto formativo in materia di viticoltura ed enologia, con particolare attenzione al marketing, alla comunicazione del vino e del territorio, che oltre alla parte teorica comprende anche un periodo di praticantato nelle aziende associate. Lo scopo è scoprire talenti, mettendo in collegamento domanda e offerta a beneficio di entrambe. Al termine del percorso formativo i 5 migliori studenti riceveranno una proposta di assunzione a tempo determinato, della durata di un anno”.​​Oltre alla Wine Business School, per l’anno che verrà il Consorzio ha in programma ricerche sui mercati emergenti e sulle nuove tendenze di consumo, proponendosi come osservatorio privilegiato per i trend del settore enologico. ​​Il contesto economico globale resta in una condizione di incertezza. Tuttavia nel 2024 le importazioni di vino italiano si sono mantenute stabili in molti mercati, con alcune categorie che hanno registrato positive performance. Gli spumanti del Belpaese, ad esempio, hanno avuto incrementi significativi rispetto ai primi nove mesi del 2023: +2% in valore e +4,4% in volume. In particolare in Francia e Australia le crescite si avvicinano o superano la doppia cifra percentuale sia in valore che in volume. Seppur con una lieve flessione complessiva gli USA hanno registrato aumenti del +4,2% in valore e del +2% in volume per i vini fermi e frizzanti imbottigliati.​​Con le iniziative messe in atto, che puntano sulla creazione di nuove competenze, e grazie a un’analisi approfondita dei dati, il Consorzio Italia del Vino dimostra che, anche in periodi di insicurezza, il settore vitivinicolo italiano può crescere e guardare al futuro con fiducia e determinazione. ​
    Fonti per i dati: Osservatorio Economico Federvini – Wine Monitor Nomisma LEGGI TUTTO

  • in

    In Alta Maremma nasce un Cabernet Franc sorprendente: Ampeleia

    Il Cabernet Franc Ampeleia, che porta il nome dell’azienda, è un vino in purezza che rappresenta un’intuizione vincente. Questo vitigno incarna l’essenza della nota cantina toscana ed è un interprete fedele della realtà pedologica e del territorio, senza mai perdere la propria identità. Con l’annata 2021 Ampeleia esprime la sua mineralità, intrecciandosi con piccoli frutti […] LEGGI TUTTO

  • in

    Vendemmia 2024 nel mondo: chi sale e chi scende

    L’OIV, la prestigiosa organizzazione internazionale del vino, ha compiuto un secolo di vita e di attività, un traguardo ragguardevole per chiunque. E una delle cose più naturali che può capitare di fare, ad una persona come ad una organizzazione, è di guardarsi indietro e provare a tirare un bilancio. Del resto, è quello che, più o meno, facciamo tutti, e senza aspettare di compiere cent’anni, ma al 31 dicembre di ogni anno.

    Vigneti del Trentino Alto Adige

    Come eravamo, come ci siamo evoluti, cosa siamo diventati? Il tema di questo interrogativo è diventato un approfondito studio sul settore del vino mondiale in un’analisi che copre i dati di 79 Paesi. Di questa ricerca sono stati anticipati di recente alcuni risultati, ma che sarà ufficialmente disponibile come pubblicazione. Nell’attesa, ecco alcuni dati generali sull’ultima vendemmia.Nel 2024, l’Italia torna in testa alla classifica come il maggior produttore di vino nell’UE e nel mondo, con una produzione stimata di 41,0 milioni di ettolitri (mhl), che rappresenta un aumento di 2,7 mhl (+7%) rispetto al 2023. E’ una piccola ripresa sulla produzione estremamente bassa dello scorso anno, quando si è registrata una vendemmia ancora più scarsa rispetto al quella storica del 2017. Tuttavia, il volume del 2024 è ancora inferiore del 13% alla media quinquennale. Le ragioni di tale insoddisfacente performance del Vigneto Italia vanno ricercate, ovviamente, nelle condizioni meteorologiche hanno colpito la maggior parte delle regioni vinicole italiane, in particolare quelle del Nord, dove una parte significativa dei vigneti è stata colpita dalla grandine.Al secondo posto sul podio, una Francia che registra un calo del 23% rispetto allo scorso anno: le stime di produzione quest’anno parlano di 36,9 mhl. Anche questa pare essere la produzione in volume più scarsa dal record storico del 2017 (36,6 mhl). Questa significativa riduzione della produzione vinicola francese per il 2024 è di nuovo imputabile a condizioni meteorologiche avverse in tutto il paese dalla fioritura alla raccolta: piogge continue, malattie, scarsa fioritura, siccità e grandine hanno ridotto molto le rese. Tale situazione è collegata anche all’abbandono di vigneti in regioni come Bordeaux, la Languedoc-Roussilon, e la valle del Rodano.La medaglia di bronzo quest’anno va alla Spagna, e ai suoi 33 mhl. Diversamente dai precedenti Paesi, qui si registra un aumento del 18% sulla vendemmia del 2023, anche se rimane inferiore del 4% rispetto la media quinquennale. Altri Paesi europei da cui ci si aspetta un tasso di crescita positivo sono l’Ungheria (30mhl, +22% sul 2023), la Grecia (1.4 mal), la Slovenia (0.5 mhl, +2% / 2023), la Croatia (0.5 mhl, +1% / 2023), e la Slovakia (0.3 mhl, +24% / 2023). Se i precedenti sono i Paesi che salgono, questi sono invece quelli che scendono nelle produzioni, se confrontate a quelle dell’anno precedente: Germania (produzione stimata 8,1 milioni di hl, -6% / 2023), Portogallo (6,9 mhl, -8% / 2023), Romania (3,7 mhl, -20% / 2023), Repubblica Ceca (0,3 mhl, -28%/ 2023), e perfino Austria e Bulgaria. Se poi si guarda al resto del mondo, si nota che, più o meno, il 2024 è stato un anno avaro e problematico un po’ per tutti i Paesi produttori: perfino nell’emisfero Sud, dove le vendemmie si erano tenute nella prima parte dell’anno. I problemi lamentati sono stati praticamente gli stessi ovunque – fatte salve le questioni politiche o situazioni eccezionali, come quelle di guerra: eventi climatici negativi, patologie. Il cambiamento climatico è in pieno svolgimento, e quel che è peggio, non se ne andrà tanto presto: la geografia viticola mondiale che troveremo alla fine sarà probabilmente abbastanza diversa dall’attuale. Per chi vuole approfondire, i dati OIV nel dettaglio si trovano qui. LEGGI TUTTO

  • in

    Mattj di Roeno: il Pinot Grigio che celebra l’autenticità e la bellezza della creatività

    Roeno presenta Mattj, un pinot grigio macerato in anfore di terracotta che racconta l’autenticità e l’essenza della creatività. Senza filtraggi né chiarifiche, frutto di anni di sperimentazione, il nuovo vino della realtà vitivinicola della Terradeiforti veronese si distingue per il suo carattere unico e per l’etichetta che richiama la ricchezza della vita e delle emozioni […] LEGGI TUTTO

  • in

    Storia e futuro di un’azienda visionaria: Ronchi di Castelluccio compie 50 anni

    Ronchi di Castelluccio, azienda agricola di Modigliana (Forlì–Cesena) che ha fatto grande la storia vitivinicola della Romagna e non solo, festeggia 50 anni. Dal 2020 è proprietà di Aldo e Paolo Rametta che, insieme a una squadra di professionisti, hanno ristrutturato il progetto enologico e imprenditoriale in chiave altamente qualitativa e sostenibile. ​ Nati a […] LEGGI TUTTO