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    Torna “Scollinando”, la camminata golosa tra le vigne del Buttafuoco Storico

    Domenica 1 giugno, il Club del Buttafuoco Storico rilancia una nuova edizione di Scollinando, l’esperienza enogastronomica itinerante tra le vigne del Buttafuoco Storico: dall’Enoteca del Club in Piazzetta Buttafuoco a Canneto Pavese, i partecipanti – suddivisi in gruppi con partenze scaglionate a partire dalle ore 10:00 – passeggiano in collina con soste gustose tra i filari delle vigne Rogolino, Bricco in Versira e Pianlong. Un percorso di circa 6 chilometri, facilmente praticabili e adatti a tutta la famiglia per immergersi nei sapori tipici e nei paesaggi primaverili dell’Oltrepò Pavese.
    Spiega il Presidente del Club del Buttafuoco Storico Massimo Piovani: “Scollinando è un lungo pranzo in cui ciascuna portata – dall’antipasto al dolce – è servita in un luogo diverso e ad ogni tappa corrisponde una degustazione, abbinata ai calici di Buttafuoco Storico di tutte le aziende associate.
    Con questa edizione, il Club del Buttafuoco Storico conferma la volontà di rilanciare un appuntamento che nel tempo si è consolidato come momento di incontro, promozione enogastronomica e valorizzazione del paesaggio collinare dell’Oltrepò Pavese. Un’occasione per immergersi tra vigneti, sapori autentici e racconti di una terra dal cuore antico e dal carattere generoso”.
    All’arrivo nelle prime due vigne, i partecipanti trovano Miccone di Stradella con salame e focaccia con coppa e pancetta. Si prosegue verso il Parco comunale di Canneto Pavese, per il tradizionale risotto con pasta di salame sfumato al Buttafuoco, preparato dalla Confraternita del Risotto. Alla terza vigna è pronto il salame cotto con scaglie di grana, mentre il ritorno in enoteca riserva un assaggio di Buttafuoco Chinato, servito con scaglie di cioccolato, per chiudere questa esperienza all’insegna del gusto.
    Le degustazioni abbinate all’esperienza Scollinando hanno un costo di 50 €. I partecipanti ricevono inoltre un buono sconto del 10% da utilizzare presso l’Enoteca del Club del Buttafuoco Storico.
    I posti sono limitati e le prenotazioni restano aperte fino a venerdì 30 maggio.
    Per informazioni e prenotazioni:
    📞 339 3012636 – 0385 60154
    www.buttafuocostorico.com LEGGI TUTTO

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    Ampeleia vola a New York e partecipa alla prima edizione di Vinous Icons: Italy

    Ampeleia partecipa alla prima edizione di Vinous Icons: Italy, evento internazionale in programma il 16 e 17 maggio 2025 presso l’Hall des Lumières di New York City. Curato da Antonio Galloni e dal team di Vinous, il format riunisce una selezione di cantine italiane considerate tra le più rappresentative in termini di qualità e identità territoriale.
    Nel corso delle due giornate, Ampeleia presenta in degustazione tre delle sue etichette più significative. Oltre ai due monovarietali “Alicante Nero” e “Cabernet Franc”, anche il portabandiera “Ampeleia”, da uve 100% Cabernet Franc coltivate fra gli alti boschi della Maremma, che ottiene un punteggio di 95 punti da parte della critica. Riconoscimenti come questo confermano la coerenza e la profondità del lavoro portato avanti dall’azienda.
    L’evento rappresenta un’occasione di rilievo per presentare il proprio approccio agricolo e produttivo a una platea internazionale composta da professionisti del settore, collezionisti e appassionati. Un pubblico attento e competente, con cui l’azienda instaura un dialogo diretto, orientato alla condivisione di valori legati alla qualità, alla sostenibilità e al rispetto del proprio territorio.
    Attraverso la partecipazione a eventi internazionali come Vinous Icons: Italy, Ampeleia consolida il proprio impegno verso una viticoltura consapevole, capace di raccontare la complessità del territorio e di dialogare con il mondo, generando valore culturale, in armonia con l’ambiente e con le comunità che lo abitano.
    Ampeleia è un sogno condiviso che ha trovato casa nella selvaggia Alta Maremma. Dal 2002 l’azienda produce vini di pregio che vanno oltre l’ordinario, influenzati dall’alto bosco circostante e manifestazione della terra di minatori da cui provengono, con il Cabernet Franc come varietà di punta. LEGGI TUTTO

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    Festa del Vino – I vitigni autoctoni del Piemonte nel centro storico di Alba

    Si avvicina la settima edizione della Festa del Vino dedicata ai Vitigni Autoctoni del Piemonte che si svolgerà domenica 25 maggio nel centro storico di Alba. Un evento ideato e promosso da Go Wine che si sta consolidando con un programma e contenuti unici nel loro genere e sempre più apprezzati dal pubblico degli enoappassionati.Il programma è definito e contiene alcune importanti novità.
    Orario, banco d’assaggio, cantine:
    l’evento si svolgerà lungo la giornata della domenica (11-19) con oltre 30 cantine presenti nel centro storico ad incontrare il pubblico. Un orario più ampio rispetto alle precedenti edizioni, un invito a vivere Alba e il suo centro storico con molte occasioni di incontro e assaggi con i vignaioli.
    La ricchezza e diversità del vigneto piemontese sarà rappresentata da oltre 40 i vitigni, raccontando tanti angoli del Piemonte, affiancando varietà di grande diffusione (come il nebbiolo, per esempio) a varietà rare, oggetto di recupero nel corso degli ultimi anni (come il Baratuciat, il Bian Ver o l’Uvalino per indicarne alcuni).
    Le cantine partecipano all’evento incontrando il pubblico in un banco d’assaggio che animerà il centro storico della città, altri vitigni-vini saranno presentati in speciali enoteche.
    L’evento coinvolge oltre 90 cantine, fra banco d’assaggio, enoteche e masterclass.
    Masterclass, fra Pelaverga, Vini Georgiani e vini rari del Piemonte.
    Si svolgeranno nella sala incontri del Mudet; gli appuntamenti saranno tre.
    Si inizia alle ore 11,30 con la masterclass che di fatto inaugura l’evento: è l’occasione per celebrare uno dei 40 vitigni protagonisti della giornata: il Pelaverga legato a Verduno.
    Festeggia nel 2025 i 30 anni della doc e l’evento intende omaggiare questa ricorrenza con una degustazione guidata speciale legata ad un vino sempre più apprezzato; deve la sua fortuna alla lungimiranza di tanti viticoltori che, pur interpretando grandi Barolo, non hanno dimenticato il piccolo gioiello che avevano nelle vigne.
    La seconda masterclass (ore 15) sarà dedicata ai Vini Georgiani: un approfondimento su una terra straordinaria, legata alla storia del vino, con la presenza di un viticoltore georgiano in sala a conversare con Giampiero Gerbi.
    Il terzo appuntamento è in programma alle ore 17 e sarà una sorta di percorso che Go Wine, con Giampiero Gerbi, svolgerà fra i più rari vitigni piemontesi: 6 vini scoprendo un Piemonte per molti sconosciuto.
    Gli ospiti speciali: Fiano e Vini Spagnoli 
    Secondo tradizione, l’evento si apre al confronto con altre realtà al di fuori del Piemonte. La scelta riguarda anche quest’anno un tema in Italia e un tema fuori confine.
    In Italia è il Fiano il vitigno protagonista: varietà a bacca bianca, firma una delle docg del sud, il Fiano di Avellino. E’ presente anche in altri areali della regione Campania, come il Cilento e il Sannio. Una selezione di oltre 20 vini sarà presentata nel Cortile della Maddalena, valorizzando anche la tipologia Riserva a cui i vignaioli irpini stanno dedicando attenzione.
    L’ospite straniero dell’edizione 2025 sarà la Spagna: un grande Paese del vino, dove la viticoltura è parte fondamentale dell’economia e della cultura rurale.
    Go Wine presenterà una selezione che andrà a considerare le principali regioni del vino spagnolo: dalla Catalunya alla Rioja con i suoi famosi rossi, alla Ribera del Duero (a nord di Madrid), alla Galizia ed alla Andalusia nelle parti più ad ovest. Privilegiando la conoscenza con alcuni fra i principali vitigni autoctoni del Paese: tempranillo, albarino, mencìa, verdeio, garnacha, ecc…
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    E per il Piemonte, ecco l’elenco (in rigoroso ordine alfabetico) dei vitigni protagonisti di questo speciale evento Go Wine:
    Albarossa, Arneis, Avanà, Baratuciat, Barbera, Becuet, Bian Ver, Bonarda, Bussanello, Cari, Caricalasino, Celllerina, Cortese, Croatina, Dolcetto, Erbaluce, Favorita, Freisa, Furmentin, Gamba di pernice, Grignolino, Malvasia, Malvasia di Schierano, Malvasia moscata, Moscato, Nascetta, Nebbiolo, Nebbiolo di Dronero (o chatus), Neretto di San Giorgio, Nibiò, Pelaverga, Pelaverga Piccolo, Quagliano, Rossese bianco, Ruchè, Slarina, Timorasso, Uva rara, Uvalino, Vespolina.
    Un evento di cultura del vino e di piacevolezza un’occasione straordinaria per conoscere nuovi e diversi prodotti, per assaporare il fascino delle tipicità che firmano la viticoltura piemontese e che convergeranno, per un giorno, nel centro storico di Alba.
    “La manifestazione – dicono dall’associazione Go Wine – giunge alla settima edizione; si inserisce tra le iniziative che Go Wine svolge ormai da molti anni in Italia a favore dei vitigni autoctoni: è nata in Piemonte per raccontare la particolare ricchezza del vigneto della regione e rafforza un tema caro all’associazione. Go Wine infatti ogni anno promuove un tour dedicato agli autoctoni in sei grandi città italiane e promuove i vini di territorio come strumento per rafforzare l’enoturismo in Italia; l’evento di Alba rafforza questo impegno dell’associazione sempre nel segno di generare occasioni che promuovano cultura del vino e conoscenza”.
    Come in ogni edizione l’associazione Go Wine promuoverà un’iniziativa a favore della ricerca in campo vitivinicolo.
    La città di Alba è sede dell’evento e il riferimento non è casuale; per il ruolo che Alba ha nel mondo del vino, per le istituzioni presenti come la Scuola Enologica e l’Università, come riferimento di un vasto territorio di vini di eccellenza.
    La Festa dei Vini Autoctoni del Piemonte si svolge con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. LEGGI TUTTO

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    Dall’intuizione al calice: cinquant’anni di Malbech secondo Paladin

    Cinquant’anni fa il Malbech Gli Aceri della cantina Paladin otteneva la sua prima medaglia d’oro alla Mostra Campionaria Nazionale dei Vini di Pramaggiore. Correva l’anno 1975 e quel riconoscimento, assegnato nella prima rassegna enologica ufficialmente riconosciute in Italia, segnava l’inizio della storia di un vino controcorrente: uno dei primissimi Malbech vinificati in purezza nel nostro Paese.

    Carlo Paladin – Nicola Frasson

    Oggi, mezzo secolo dopo, la famiglia Paladin ha celebrato quell’intuizione con una verticale d’eccezione, condotta  da Carlo Paladin e da Nicola Frasson (curatore delle guide Gambero Rosso per il Veneto). In degustazione, cinque annate simbolo: 1999, 2004, 2010, 2018 e 2020, tutte estratte dal caveau aziendale e presentate in un packaging speciale. È l’occasione per riscoprire la tenacia visionaria di Valentino Paladin, fondatore dell’azienda e convinto sostenitore di questo vitigno “minore”, ma capace – se trattato con rispetto – di raccontare una storia profonda e coerente.

    Il Malbech Gli Aceri nasce nel Veneto orientale, nel Lison Pramaggiore, dove questo vitigno trova un equilibrio sorprendente tra freschezza, colore e maturazione fenolica. La vinificazione in purezza ne esalta l’identità: un rosso dal timbro elegante e speziato, affinato per un anno in barrique e successivamente in botti grandi, prima di un ulteriore riposo in bottiglia che gli conferisce armonia e pienezza.

    Il Malbec, o Malbech nella sua grafia italianizzata, è un’uva di origine francese – un tempo coltivata nel Médoc, oggi presente soprattutto nel Cahors – che ha trovato il suo vero palcoscenico in Argentina. Proprio lì, nella regione di Mendoza, ha acquisito fama internazionale, diventando simbolo di un’intera nazione enologica. Le versioni argentine si distinguono per potenza e maturità, con frutto nero generoso, struttura importante e una riconoscibile firma speziata data dall’affinamento in legno.

    In Italia, il Malbech ha avuto un ruolo più defilato, spesso vinificato in blend con Merlot e Cabernet o relegato a produzioni di pronta beva. È raro trovarlo interpretato in purezza, come nel caso di Gli Aceri, che rappresenta una delle poche eccezioni coerenti e longeve. Negli ultimi decenni, molti vigneti sono stati sostituiti da varietà più “commerciali”, ma Paladin ha scelto di custodire questa varietà, trasformandola in un marchio di famiglia.

    I vini da Malbec – o Côt, come viene ancora chiamato in alcune aree francesi – si distinguono per intensità cromatica, acidità ben dosata e tannini levigati. Al naso evocano prugne, more, cacao, tabacco e, nei migliori casi, una vena minerale che ne sostiene la beva. In climi temperati e ventilati, come quello del Veneto orientale, il Malbech riesce a mantenere equilibrio senza rinunciare alla complessità, offrendo versioni capaci di invecchiare con grazia. Ne è prova una straordinaria bottiglia del 1999: un vino che, se degustato alla cieca accanto a rossi italiani ben più blasonati (e costosi), saprebbe certamente tenere testa e prendersi le sue soddisfazioni.

    Nel bicchiere, Gli Aceri è un vino che non cerca l’effetto speciale, ma preferisce raccontare una coerenza stilistica costruita nel tempo. Un rosso che riflette la passione artigianale della famiglia Paladin, oggi rappresentata dalle nuove generazioni, ma sempre fedele allo spirito pionieristico del fondatore. In un’Italia enologica spesso orientata alle mode, il Malbech Gli Aceri resta una voce fuori dal coro, e proprio per questo merita attenzione. LEGGI TUTTO

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    Il Concorso internazionale “Il Mondo delle Malvasie” premia tre eccellenze di Cantina Valtidone

    Altre conferme di qualità per Cantina Valtidone arrivano dal Concorso internazionale “Il Mondo delle Malvasie”, organizzato dalla Regione Istriana e Vinistra in collaborazione con il Politecnico di Fiume e l’Università di Zagabria con il contributo dell’Unione Internazionale degli Enologi. A questo prestigioso concorso di settore possono partecipare i vini ottenuti da una delle varietà di Malvasia secondo la definizione del “Codice Internazionale di Pratica Enologica” dell’OIV.
    Giunto alla sedicesima edizione, anche quest’anno il concorso ha coinvolto migliaia di addetti ai lavori e appassionati che si sono recati a Poreč, in Croazia, città prescelta per l’evento unico al mondo. La selezione, che si è svolta tra l’8 e l’11 aprile, è stata effettuata da giurie composte da un minimo di cinque membri, in base al modello definito dal Regolamento OIV.
    Cantina Valtidone ha recentemente avuto comunicazione degli esiti scoprendo, con entusiasmo, di aver ricevuto una medaglia d’argento e due medaglie di bronzo, per i propri vini partecipanti e prodotti con la Malvasia aromatica di Candia. Le medaglie sono state assegnate a tre vini per i quali quest’uvaggio viene lavorato in tipologie diverse grazie alla sua versatilità enologica, alla sua ricchezza aromatica ed alla buona struttura acida.
    La linea 50 Vendemmie Colli Piacentini Malvasia DOC è stata premiata con Medaglia d’argento, per la versione frizzante e con Medaglia di bronzo per 50 Vendemmie Colli Piacentini Malvasia DOC versione ferma.
    Anche Venus Colli Piacentini Malvasia DOC Spumante Dolce ha conquistato la giuria che gli ha assegnato la medaglia di bronzo.
    “La Malvasia aromatica di Candia, è una varietà antica– dichiara l’enologo Francesco Fissore- presente sulle colline piacentine da tempo immemorabile e qui ha trovato il suo habitat ideale divenendo parte integrante della tradizione enogastronomica di questo territorio. I grandi successi raggiunti in tutti questi anni rendono merito all’impegno dei nostri soci in vigna, al lavoro prezioso in cantina di tutti i collaboratori e alla continua ricerca di qualità su un vitigno così legato alla nostra vallata.” LEGGI TUTTO

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    Case Vecie 2022: il Valpolicella Superiore di Brigaldara che esalta l’identità territoriale

    Brigaldara presenta la nuova annata 2022 del Valpolicella Superiore DOC Case Vecie, espressione distintiva del territorio della Valpolicella e più precisamente del cru omonimo. Case Vecie è uno scrigno di biodiversità, incastonato tra le alte colline del comune di Grezzana e rappresenta la scommessa agricola della famiglia Cesari di creare un ambiente vitato immerso in un ecosistema d’altitudine, che supera i 450 metri.Questa etichetta nasce all’interno del progetto avviato nel 2016 con l’obiettivo di esprimere l’identità territoriale del Valpolicella Superiore attraverso la vinificazione di uve fresche, senza il ricorso all’appassimento. La vendemmia 2022 segna un ulteriore passo avanti in questa direzione, grazie a un’annata che ha favorito concentrazione e struttura, preservando freschezza ed equilibrio.
    Valpolicella Superiore Case Vecie 2022 Brigaldara
    Le temperature elevate e la prolungata assenza di piogge hanno portato a una riduzione delle rese, influenzando direttamente la produzione: per questa annata sono state prodotte 20.000 bottiglie, rispetto alle 30.000 degli anni precedenti. Nonostante le condizioni climatiche sfidanti, il Valpolicella Superiore DOC Case Vecie 2022 ha saputo esprimere al meglio il potenziale del territorio, influenzato dall’altimetria e dalla presenza dei boschi, garantendo un risultato di grande qualità.
    “Un tempo considerato un territorio estremo per la viticoltura, Case Vecie oggi si rivela ottimale grazie al cambiamento climatico. La 2022 è stata un’annata decisamente secca. Tuttavia, le piogge di settembre hanno fornito l’acqua necessaria per completare il ciclo di maturazione. Le rese inferiori e la conseguente concertazione delle uve hanno permesso di ottenere un Valpolicella capace di mettere insieme una buona struttura, un’ottima beva, svelando la complessità sensoriale frutto di una maturazione lenta delle uve e di importanti escursioni termiche tra il giorno e la notte.” – spiega Antonio Cesari.

    Case Vecie, un vigneto unico per una produzione mirata
    Case Vecie è un’area dal grande potenziale vitivinicolo, grazie alla sua posizione elevata e alle temperature più basse rispetto alle zone circostanti che la rendono simile a un ambiente montano. Questi fattori consentono una maturazione più lenta delle uve (quasi 20-25 giorni dopo rispetto alle altre aree), influenzando positivamente il colore e il profilo sensoriale.
    La scelta di destinare un unico vigneto, Mandrie, esclusivamente alla produzione di Valpolicella Superiore, senza selezionare precedentemente le uve per l’Amarone, riflette la volontà dell’azienda di valorizzare al massimo questo vino.
    Le varietà utilizzate sono specificamente 45% di Corvina, 45% di Corvinone e 10% di Rondinella. In particolare, la vigna delle Mandrie presenta un’esposizione sud-ovest, con terreni limo-sabbiosi, ricchi di sostanza organica, dove è stata piantata prevalentemente Corvina, mentre la parte ovest è caratterizzata da suoli più poveri e ciottolosi, coltivati a Corvinone.
    Vinificazione e caratteristiche organolettiche
    La vendemmia 2022, effettuata manualmente, è cominciata la seconda settimana di ottobre. La vinificazione in rosso prevede il contatto delle bucce per l’intero processo fermentativo, con due rimontaggi quotidiani e un délestage a metà fermentazione per ottimizzare l’estrazione del colore e della componente polifenolica. La fermentazione è condotta a una temperatura controllata di 22°-24°C, preservando gli aromi più freschi e delicati.
    A metà novembre, il vino è stato trasferito in botte da 20 ettolitri, dove ha proseguito la sua maturazione per circa un anno e mezzo, fino ad aprile 2024. Successivamente è stato imbottigliato a giugno, completando un ulteriore affinamento, in bottiglia, prima della sua uscita sul mercato.
    Il Valpolicella Superiore Case Vecie 2022 si presenta con un colore rosso rubino brillante. Al naso emergono sentori di ciliegia matura, note balsamiche e una speziatura delicata, conferita dalle marcate escursioni termiche. In bocca, l’acidità ben integrata sostiene la struttura, esaltando la complessità aromatica e garantendo equilibrio tra concentrazione e finezza tannica.
    Con l’annata 2022, Brigaldara ribadisce il suo impegno nel valorizzare il Valpolicella Superiore, offrendo un vino che unisce tradizione, ricerca e territorio. LEGGI TUTTO

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    La linea Nostru di Cortese, giovane, bio, vegan e immediata

    Una collezione di tre vini biologici e vegan friendly – Catarratto Lucido, Carricante e Nerello Mascalese – che parlano la lingua del consumatore moderno: vini freschi, giovani, versatili, capaci di accompagnare momenti informali quanto esperienze più ricercate, con l’immediatezza di un sorso che racconta la Sicilia contemporanea senza rinunciare alla sua storia. La linea Nostru di Azienda Agricola Cortese, realtà con sede a Vittoria (Ragusa), hanno il gusto della Sicilia che guarda al futuro e lo stile raffinato del vigneron trentino Stefano Girelli che interpreta i vitigni autoctoni dell’isola con la freschezza e la verticalità delle sue amate Dolomiti.
    I vini della linea Nostru si distinguono per le loro vivaci etichette ispirate allo stile delle maioliche siciliane, evocative di un paesaggio solare, ricco di tradizioni e simboli. Ogni bottiglia è un piccolo racconto: l’asino, instancabile compagno delle fatiche nei campi, campeggia sull’etichetta del Catarratto Lucido; l’agave, pianta resistente e tenace come il territorio che la ospita, rappresenta il Nerello Mascalese; il Duomo di San Giorgio di Ragusa, capolavoro del barocco siciliano, impreziosisce il Carricante, omaggio alla bellezza architettonica dell’isola.
    Fedeli alla filosofia produttiva di Cortese, questi vini nascono da una viticoltura attenta ai ritmi della natura, con tecniche di coltivazione tradizionali, fertilizzazione naturale e un profondo rispetto per la biodiversità. Ne derivano tre interpretazioni che esprimono con autenticità il terroir e l’identità mediterranea, restituendo nel calice profumi di agrumi, spezie, frutti rossi, erbe aromatiche e gli aromi tipici delle estati siciliane.
    I PROTAGONISTI DELLA LINEA NOSTRU:

    Catarratto Lucido Terre Siciliane IGP – NOSTRUUn bianco dinamico con note di gelsomino, noce moscata e frutta bianca. Vinificato con cura e affinato sulle fecce fini per cinque mesi, si distingue per vivacità e carattere mediterraneo.
    Nerello Mascalese Terre Siciliane IGP – NOSTRUVino rosso fresco, dai tannini setosi e intensa mineralità, frutto di una vinificazione attenta che valorizza la purezza del vitigno. Aromi di piccoli frutti rossi e spezie. Perfetto anche con il pesce.
    Carricante Terre Siciliane IGP – NOSTRUUn bianco elegante, dalla struttura decisa e notevole freschezza, che richiama la zagara, la mela verde e gli agrumi.

    Con la linea Nostru, Cortese propone un nuovo modo di bere siciliano, in cui tradizione e contemporaneità si incontrano in vini identitari, accessibili e piacevoli, perfetti per chi cerca qualità, autenticità e versatilità. LEGGI TUTTO

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    Le Manzane in Ghana per sostenere la missione “In My Father’s House”

    La ®Vendemmia Solidale, il tradizionale evento benefico promosso ogni anno dalla cantina Le Manzane, compie un passo importante oltre i confini italiani, approdando per la prima volta in Africa. Il ricavato dell’edizione 2025, in programma domenica 7 settembre, sarà devoluto alla costruzione di una scuola in Ghana, all’interno della missione “In My Father’s House”, fondata dal missionario comboniano Padre Giuseppe Rabbiosi, noto anche come Padre Peppino.Mercoledì (ieri ndr), Padre Peppino ha fatto visita alla cantina Le Manzane, trascorrendo un’intera giornata con la famiglia Balbinot. Nel pomeriggio ha incontrato i partner e i sostenitori della ®️Vendemmia Solidale che, insieme all’affiatato staff dei volontari, si sono già messi al lavoro per organizzare al meglio l’evento di settembre.
    La missione di Padre Giuseppe Rabbiosi, situata nella regione dell’Alto Volta nel sud-est del Ghana, opera per contrastare povertà, analfabetismo e lavoro minorile, offrendo accoglienza e istruzione a migliaia di bambini. Nella casa-villaggio di Abor, cuore del progetto, ogni giorno 800 bambini frequentano le lezioni: 70 sono i residenti vulnerabili, 80 vivono nella struttura in forma collegiale, altri raggiungono la scuola a piedi o grazie al servizio di trasporto fornito dalla missione. Sono circa 200 le scuole aperte finora, di cui 160 passate sotto la gestione del Ministero dell’Istruzione del Ghana e 40 ancora dirette dalla missione. In totale, oltre 5.000 bambini ricevono un’istruzione quotidianamente grazie a In My Father’s House.
    «L’istruzione è la chiave per uscire dalla povertà. Non basta intervenire nell’emergenza, è fondamentale costruire un futuro sostenibile per le nuove generazioni», ha dichiarato Padre Peppino, sottolineando come molti giovani, formati dalla missione, siano oggi professionisti qualificati. Oltre all’istruzione di base, la missione ha attivato due scuole professionali per sarti elettricisti e saldatori.
    La regione del Volta si contraddistingue per un elevato grado di povertà con il 26,9% dei minori tra i 5 e i 17 anni soggetto a lavoro minorile, l’età media di inizio del lavoro a 9 anni e solo il 76,6% della popolazione sopra i 15 anni che sa leggere e scrivere.
    «Qui in Italia, una volta individuate le necessità della missione, ci adoperiamo per raccogliere i  fondi necessari» ha spiegato Mario Cincotto, volontario dell’associazione gemella, Nella Casa del Padre Mio, che appoggia i progetti di In My Father’s House con raccolte fondi, reperimento di materiali e invio di volontari.
    Lo scorso novembre il titolare della cantina Le Manzane, Ernesto Balbinot, e la figlia Anna, sono stati ospitati da Padre Peppino nel suo villaggio e hanno contribuito a donare alla missione due pulmini, fondamentali per consentire ai bambini di spostarsi tra le scuole e gli ospedali.
    «Abbiamo visto con i nostri occhi – hanno dichiarato Ernesto e Anna Balbinot – che ogni donazione arriva davvero dove serve, contribuendo concretamente a realizzare le opere necessarie per le attività quotidiane dei bambini e della popolazione. Da questa esperienza siamo tornati arricchiti. Per questo abbiamo deciso di impegnarci per finanziare la costruzione di una scuola. Se dovessero emergere esigenze più impellenti, destineremo comunque i fondi raccolti là dove il bisogno è maggiore».
    La ®Vendemmia Solidale è una manifestazione aperta a tutti, un modo per stare insieme divertendosi e facendo del bene, brindando ad un futuro migliore, anche dall’altra parte del mondo. LEGGI TUTTO