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    Il Masi Wine Bar Munich si aggiudica il premio ‘Top Italian Restaurant’ 2025 del Gambero Rosso

    Per il secondo anno consecutivo, il Masi Wine Bar di Monaco di Baviera si aggiudica il prestigioso riconoscimento della Guida “Top Italian Restaurants” del Gambero Rosso, dedicata alle più autentiche esperienze enogastronomiche italiane all’estero (ristoranti, pizzerie ed enoteche).In occasione della cerimonia di premiazione, tenutasi mercoledì 22 gennaio presso la Künstlerhaus di Monaco, durante la degustazione I Vini d’Italia, Vitangelo Galluzzi, Responsabile dei Servizi di Ospitalità della Masi Wine Experience, e Oscar Zorzetto, Direttore Operativo del Masi Wine Bar Munich, hanno ritirato il premio, che conferma il locale come una delle principali mete per gli amanti del vino e della cucina italiani a Monaco.
    Il Gambero Rosso definisce il Masi Wine Bar di Monaco un autentico piccolo tempio del vino italiano, con oltre 50 etichette provenienti da molteplici regioni e una selezione di vecchie annate di Amarone. L’atmosfera elegante si fonde con un design contemporaneo e, secondo la guida ai ristoranti italiani, è “il luogo ideale per una pausa all’insegna del relax, sorseggiando un bicchiere di vino o un cocktail”. Questo, insieme all’offerta di raffinati antipasti veneziani e piatti tipici della regione reinterpretati con creatività, lo rende uno dei 16 migliori wine bar e ristoranti italiani di Monaco. Gli originali drink a base di vini Masi, preparati da un eccellente team di bartender – novità introdotta nel 2024 nell’experience degustativa – fanno di questo bar un vero e proprio punto di riferimento della città monacense.
    Il Masi Wine Bar Munich è parte della Masi Wine Experience, progetto di enoturismo di Masi che include sette location iconiche, tra cui le storiche cantine Masi e Serego Alighieri in Valpolicella, Tenuta Canova a Lazise sul Lago di Garda, Canevel nel cuore delle colline di Valdobbiadene e Masi Tupungato a Mendoza, in Argentina. Fanno parte del progetto di ospitalità anche l’esclusivo Masi Wine Bar Al Druscié di Cortina d’Ampezzo e, appunto, il Masi Wine Bar Munich, nel noto adresse “Campari Haus” in Maximilianstrasse a Monaco di Baviera.
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    MASI AGRICOLA: Masi è produttore leader di Amarone e da sempre interpreta con passione i valori delle Venezie. Nel 2022 ha celebrato la 250° vendemmia della famiglia Boscaini nei pregiati vigneti del “Vaio dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica (1772-2022). Masi ha un expertise riconosciuta nella tecnica dell’Appassimento, praticata sin dai tempi degli antichi Romani, per concentrare colore, zuccheri, aromi e tannini nel vino, ed è uno degli interpreti storici dell’Amarone: il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia che ha contribuito a creare con questo vino un’eccellenza italiana. Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale.
    Da quasi cinquant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto, a cui si aggiunge lo storico château nel cuore di Valdobbiadene di Canevel Spumanti, cantina rinomata per i suoi spumanti premium e parte del gruppo Masi da fine 2016.
    Nel 2023 Masi ha acquisito Tenuta “Casa Re” nell’Oltrepò Pavese, territorio vocato per la produzione di uve Pinot Nero per base spumante. Masi fonda la propria attività su valori sociali, etici e ambientali e ha un’importante produzione di vini biologici, sia nelle Venezie che nelle tenute Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. In linea con il proprio heritage, Masi ha approvato a marzo 2024 il progetto di sostenibilità “Masi Green Governance” che vede l’adozione dello status di Società Benefit e l’integrazione nell’oggetto sociale di ulteriori attività con finalità di beneficio comune, legate alla crescita sociale, alla promozione e valorizzazione della cultura delle Venezie, delle persone, del territorio e dell’ambiente.
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    Il Masi Wine Bar Munich si aggiudica il premio ‘Top Italian Restaurant’ 2025 del Gambero Rosso

    Per il secondo anno consecutivo, il Masi Wine Bar di Monaco di Baviera si aggiudica il prestigioso riconoscimento della Guida “Top Italian Restaurants” del Gambero Rosso, dedicata alle più autentiche esperienze enogastronomiche italiane all’estero (ristoranti, pizzerie ed enoteche).In occasione della cerimonia di premiazione, tenutasi mercoledì 22 gennaio presso la Künstlerhaus di Monaco, durante la degustazione I Vini d’Italia, Vitangelo Galluzzi, Responsabile dei Servizi di Ospitalità della Masi Wine Experience, e Oscar Zorzetto, Direttore Operativo del Masi Wine Bar Munich, hanno ritirato il premio, che conferma il locale come una delle principali mete per gli amanti del vino e della cucina italiani a Monaco.
    Il Gambero Rosso definisce il Masi Wine Bar di Monaco un autentico piccolo tempio del vino italiano, con oltre 50 etichette provenienti da molteplici regioni e una selezione di vecchie annate di Amarone. L’atmosfera elegante si fonde con un design contemporaneo e, secondo la guida ai ristoranti italiani, è “il luogo ideale per una pausa all’insegna del relax, sorseggiando un bicchiere di vino o un cocktail”. Questo, insieme all’offerta di raffinati antipasti veneziani e piatti tipici della regione reinterpretati con creatività, lo rende uno dei 16 migliori wine bar e ristoranti italiani di Monaco. Gli originali drink a base di vini Masi, preparati da un eccellente team di bartender – novità introdotta nel 2024 nell’experience degustativa – fanno di questo bar un vero e proprio punto di riferimento della città monacense.
    Il Masi Wine Bar Munich è parte della Masi Wine Experience, progetto di enoturismo di Masi che include sette location iconiche, tra cui le storiche cantine Masi e Serego Alighieri in Valpolicella, Tenuta Canova a Lazise sul Lago di Garda, Canevel nel cuore delle colline di Valdobbiadene e Masi Tupungato a Mendoza, in Argentina. Fanno parte del progetto di ospitalità anche l’esclusivo Masi Wine Bar Al Druscié di Cortina d’Ampezzo e, appunto, il Masi Wine Bar Munich, nel noto adresse “Campari Haus” in Maximilianstrasse a Monaco di Baviera.
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    MASI AGRICOLA: Masi è produttore leader di Amarone e da sempre interpreta con passione i valori delle Venezie. Nel 2022 ha celebrato la 250° vendemmia della famiglia Boscaini nei pregiati vigneti del “Vaio dei Masi”, valle nel cuore della Valpolicella Classica (1772-2022). Masi ha un expertise riconosciuta nella tecnica dell’Appassimento, praticata sin dai tempi degli antichi Romani, per concentrare colore, zuccheri, aromi e tannini nel vino, ed è uno degli interpreti storici dell’Amarone: il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia che ha contribuito a creare con questo vino un’eccellenza italiana. Oggi Masi produce cinque diversi Amaroni, la gamma più ampia e qualificata proposta al mercato internazionale.
    Da quasi cinquant’anni ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione di storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, proprietari della tenuta che in Valpolicella può vantare la più lunga storia e tradizione, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina con vigneti in Rovereto, a cui si aggiunge lo storico château nel cuore di Valdobbiadene di Canevel Spumanti, cantina rinomata per i suoi spumanti premium e parte del gruppo Masi da fine 2016.
    Nel 2023 Masi ha acquisito Tenuta “Casa Re” nell’Oltrepò Pavese, territorio vocato per la produzione di uve Pinot Nero per base spumante. Masi fonda la propria attività su valori sociali, etici e ambientali e ha un’importante produzione di vini biologici, sia nelle Venezie che nelle tenute Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. In linea con il proprio heritage, Masi ha approvato a marzo 2024 il progetto di sostenibilità “Masi Green Governance” che vede l’adozione dello status di Società Benefit e l’integrazione nell’oggetto sociale di ulteriori attività con finalità di beneficio comune, legate alla crescita sociale, alla promozione e valorizzazione della cultura delle Venezie, delle persone, del territorio e dell’ambiente.
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    Assovini Sicilia e Università di Milano: un progetto innovativo sul Nero d’Avola

    L’associazione di viticoltori Assovini Sicilia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, ha avviato una ricerca pionieristica per esplorare nuove frontiere nella produzione vinicola. L’obiettivo principale è diversificare le tecniche enologiche, studiare la varietà del vitigno Nero d’Avola e sviluppare vini con un contenuto alcolico ridotto, mantenendo inalterata la qualità sensoriale. La presentazione del progetto, denominato InnoNDA, si è tenuta martedì 21 gennaio a Palermo presso la sede di Assovini Sicilia.

    Il progetto InnoNDA

    Il progetto InnoNDA riunisce una rete di partner di alto livello: Assovini Sicilia come capofila, l’Università degli Studi di Milano, i laboratori ISVEA e alcune aziende vitivinicole siciliane, tra cui Dimore di Giurfo (CT), Feudi del Pisciotto (CL), Tenute Lombardo (CL) e Tenuta Rapitalà (PA). A supporto del progetto collaborano tecnici e professionisti del settore, tra cui l’Innovation Broker Dott. Enol. Leonardo La Corte.

    L’iniziativa, avviata nell’aprile 2024, punta a individuare tecniche agronomiche ed enologiche innovative che consentano di ottenere vini con una gradazione alcolica ridotta, senza sacrificare l’intensità aromatica e il gusto distintivo del Nero d’Avola, il vitigno a bacca rossa più rappresentativo della Sicilia. Inoltre, il progetto esplora la diversificazione produttiva attraverso l’uso di anfore di terracotta e analizza le diverse espressioni del Nero d’Avola nei vari terroir siciliani.

    Macerazione e affinamento in anfora

    Una delle innovazioni centrali del progetto è rappresentata dalla macerazione e dall’affinamento in anfore di terracotta. Questa pratica, seppur antica, non è mai stata applicata sistematicamente al Nero d’Avola. L’obiettivo è comprendere come questa tecnica possa influire sulle caratteristiche organolettiche del vino, offrendo nuove opportunità di valorizzazione per il vitigno siciliano.

    Feudi del Pisciotto birdeyeview_credit@Alfio Garozzo

    La diversità del Nero d’Avola

    Il progetto pone particolare attenzione alla diversità del Nero d’Avola, esplorando come fattori come il terroir e l’età del vigneto influenzino le caratteristiche dell’uva e del vino. Vigneti più maturi, ad esempio, potrebbero dimostrarsi più resilienti agli effetti dei cambiamenti climatici, un aspetto cruciale per il futuro della viticoltura in Sicilia.

    Tenuta Rapitalà

    Riduzione del contenuto alcolico

    In un contesto di crescente attenzione alla salute e alle preferenze dei consumatori, la riduzione del grado alcolico nei vini rappresenta una sfida cruciale. Il progetto InnoNDA mira a rispondere a questa esigenza, sviluppando tecniche di vinificazione che consentano di preservare le caratteristiche sensoriali del Nero d’Avola, pur riducendone il tenore alcolico.

    Tenute Lombardo

    Sinergia tra ricerca e produzione

    La collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano e Assovini Sicilia è un esempio virtuoso di sinergia tra ricerca accademica e settore produttivo. Questo approccio consente di integrare conoscenze scientifiche e competenze pratiche, favorendo l’innovazione in un settore chiave per l’economia italiana.

    Dichiarazioni dei protagonisti

    “I cambiamenti climatici e le aspettative dei consumatori spingono le aziende di Assovini Sicilia a sperimentare nuove tecniche agronomiche e produttive”, ha dichiarato Lilly Fazio, vicepresidente di Assovini Sicilia. “Grazie a questa collaborazione con l’Università di Milano, supportata dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, possiamo affrontare le sfide globali e migliorare la qualità della vita e la sostenibilità produttiva.”

    La Prof.ssa Daniela Fracassetti, responsabile scientifico del progetto, ha sottolineato: “InnoNDA introduce approcci enologici innovativi per il Nero d’Avola, fornendo strumenti utili ai produttori per una crescita consapevole e sostenibile del settore vitivinicolo.”

    Terre di Giurfo

    Infine, l’enologo Leonardo La Corte di ISVEA ha evidenziato: “Questo progetto offre un contributo significativo alla diversificazione della produzione e alla valorizzazione del Nero d’Avola come simbolo del Made in Sicily nel mondo.”

    Il progetto InnoNDA rappresenta una pietra miliare per il futuro della viticoltura siciliana, coniugando tradizione e innovazione per affrontare le sfide di domani.

    Assovini Sicilia

    Fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, Assovini Sicilia oggi conta 101 aziende associateche producono circa 900 etichette da cui si genera più dell’80% del valore del vino siciliano imbottigliato. Ad unire gli associati è il grande amore per la propria terra e la consapevolezza che il vino siciliano rappresenti un valore unico nel panorama enologico italiano e mondiale. Attraverso la Fondazione SOStain Sicilia, Assovini è inoltre impegnata nel promuovere e supportare la sostenibilità sociale, economica e ambientale, incentivando le buone pratiche per una vitivinicoltura sempre più green. Un’associazione dinamica e contemporanea che ha già tracciato la rotta per il futuro puntando sulle nuove generazioni. LEGGI TUTTO

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    Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino: appuntamento il 19 febbraio alla Fortezza da Basso

    L’appuntamento è per il 19 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. Torna, al Padiglione Arsenale (ingresso “Porta Soccorso alla Campagna – Viale F. Strozzi, 1) l’evento vitivinicolo Anteprima Chianti Lovers & Rosso Morellino, organizzato dal Consorzio Vino Chianti e dal Consorzio Morellino di Scansano.
    Le degustazioni saranno dedicate soltanto a giornalisti senza apertura al pubblico. È prevista un’area unica dedicata alla stampa con servizio sommelier alla carta. Dalle 9 alle 18 si terranno degustazioni delle nuove annate Chianti D.O.C.G. Annata 2024, Superiore 2023 e Riserva 2022, in uscita nel 2025 e Morellino di Scansano D.O.C.G. Annata 2024 e Riserva 2022, in uscita nel 2025.
    “Il Chianti continua a crescere nel bicchiere e questo è il dato più importante dopo anni di sacrifici da parte delle imprese nella ristrutturazione dei propri vigneti. Arriviamo con prodotti di alto livello e questo ci dà la possibilità di poter affrontare i mercati mondiali con molta serenità – sottolinea il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi – I nostri biglietti da visita sono storia e qualità.”
    “Quest’anno – aggiunge Bernardo Guicciardini Calamai, Presidente del Consorzio Morellino di Scansano, – ci presentiamo alle Anteprime con un nuovo format che dedica piena attenzione alle degustazioni dei professionisti e diventa così un momento ancora più importante di condivisione di confronto con la stampa del settore. La decisione è conseguente alle scelte strategiche fatte negli ultimi anni che hanno portato ad un’ulteriore valorizzazione della denominazione del Morellino, che oggi si conferma una delle realtà più importanti sul mercato interno e in crescita sui mercati esteri.” LEGGI TUTTO

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    Vino (UIV): Americani non rinunciano al Prosecco

    L’export di spumanti verso gli Usa nel mese di novembre è cresciuto in volume del 41%, quello dei vini fermi imbottigliati del 17%. Si tratta, secondo l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) il primo dato post-elezioni che riflette, in particolare di sparkling tricolori, la subitanea corsa alle scorte in previsione dei dazi sulle merci importate annunciati dal neo presidente, Donald Trump. Il rally di novembre, accompagnato anche dal dollaro forte, porta a +7% i volumi spediti dal Belpaese verso gli Stati Uniti nei primi 11 mesi del 2024, con un’impennata degli spumanti (3 bottiglie su 4 di Prosecco) del 19,5%.
    “La buona notizia – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – è che numeri ci confermano che gli americani non sono disposti a rinunciare ai nostri vini, in particolare gli spumanti; la cattiva è quella del fattore dazi, sempre più imminente. Con un valore all’export che nel 2024 supererà 1,9 miliardi di euro, gli Stati Uniti valgono il 24% dell’export italiano di vino. Uno share rilevante, più che doppio rispetto all’incidenza americana sul totale delle esportazioni made in Italy, che espone particolarmente il comparto in una fase già difficile. Per questo chiediamo al Governo italiano la massima attenzione nella gestione di un dossier che potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro commerciale del vino”.
    Secondo l’Osservatorio Uiv, il picco di ordini registrato non trova precedenti nella storia delle esportazioni di spumanti nel mese di novembre con un valore di circa 54 milioni di euro (+29%). “Inevitabilmente – ha aggiunto il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti – gli Usa saranno quest’anno ancora più sotto la lente, non solo per i paventati dazi ma anche per le nuove linee guida sui consumi alimentari. Per questo nei prossimi mesi saremo a New York alle Nazioni Unite per portare un messaggio di consumo consapevole e moderato che identifica la stragrande maggioranza dei consumatori di vino” LEGGI TUTTO

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    Ceuso 2020, il grande rosso siciliano ideato da Giacomo Tachis

    È un tributo al passato e una promessa di futuro: Ceuso 2020, il vino della famiglia Tonnino che riporta in vita un grande rosso simbolo del rinascimento enologico dell’isola. Il vino a base di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, pensato dal celebre enologo piemontese che nel corso della sua carriera ha firmato alcuni dei più leggendari vini italiani, è stato rielaborato e perfezionato nella nuova annata grazie agli appunti ritrovati e alla sapienza di quello che era all’epoca il cantiniere di Giacomo Tachis, Gino Amato.Un percorso di studio, cura e passione della cantina in provincia di Trapani che proprio nei mesi scorsi ha rilevato il più antico dei bagli ottocenteschi in contrada Vivignato, nei pressi di Calatafimi – Segesta. Qui la famiglia Tonnino intende celebrare un traguardo che vuole essere un nuovo inizio e che vede proprio in Baglio Ceuso una casa comoda e confortevole in una zona storica per la viticoltura siciliana, dove l’azienda ha iniziato i a muovere i primi passi nel 2004 e con la prima vendemmia nel 2006. Un traguardo importante, celebrato con la l’annata 2020 (la prima) di Ceuso (solo 3.300 bottiglie), lo storico vino ideato dal celebre enologo nel 1995 e riportato in vita dopo quasi un decennio dall’ultima annata prodotta: il vino ebbe all’epoca una diffusione internazionale, e con lui il nome del glorioso baglio ai piedi della città di Alcamo realizzato nel 1860. Dopo alcuni anni di chiusura, la costruzione è stata restaurata nel massimo rispetto dello spirito originale dell’architettura e dei principi di sostenibilità di Tonnino.
    Nero d’Avola per metà e poi Cabernet Sauvignon e Merlot, un vino da bere subito o, senza fretta, tra qualche anno: “siamo davvero onorati di poter raccontare una nuova pagina di Ceuso all’interno di un luogo simbolo della viticoltura siciliana – racconta Antonio Tonnino che guida l’azienda insieme alla sorella Francesca e papà Benedetto – Si tratta di un vino che in famiglia ci ricordiamo sin da quando eravamo ragazzi, un faro nell’enologia dell’isola che stiamo avendo il piacere di apprezzare anche con le vecchie annate ancora buonissime”.
    Vendemmia dopo vendemmia Ceuso ha saputo incarnare l’anima della Sicilia ed è rimasto un grande rosso da invecchiamento, frutto di una rigorosissima selezione in vigna delle uve e che prosegue il suo affinamento nelle pregiate barrique Seguin Moreau, un vino per le grandi occasioni, caratterizzato da eccezionale ampiezza e lunghezza aromatica, tannini nobili e vellutati. Oltre Ceuso, la cantina produce altre 10 etichette per un totale di 150mila bottiglie.
    Note sull’azienda: L’azienda vinicola Tonnino si trova nelle campagne di Alcamo e qui sin dagli anni ’50, la famiglia Tonnino è dedita alla viticoltura sostenibile sulle colline di Alcamo e del Belice, due zone conosciute da millenni per la generosità dei terreni e la vocazione alla vite. L’azienda per come la conosciamo oggi è stata fondata nel 2004, poi nel 2006 la prima etichetta ed infine, nel 2020, è stato acquisito e ristrutturato Baglio Ceuso, la cantina situata nelle campagne alcamesi, un simbolo dell’architettura enologica siciliana. I vigneti si trovano su due aree diverse, una nella valle del Belice tra Poggioreale e Contessa Entellina e l’altra nelle campagne alcamesi. 120 ettari condotti in biologico danno vita a 150mila bottiglie. LEGGI TUTTO

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    VinNatur Tasting compie vent’anni

    Compie vent’anni VinNatur Tasting, appuntamento di riferimento per gli amanti del vino naturale e i professionisti del settore, che si terrà da sabato 5 a lunedì 7 aprile allo showroom Margraf di Gambellara (Vicenza). La manifestazione, organizzata annualmente dall’Associazione VinNatur, accoglierà quest’anno 180 vignaioli dall’Italia e da diversi Paesi europei, pronti a raccontarsi con assaggi e incontri dedicati al bere naturale. ​

    Tra le novità dell’edizione 2025 la possibilità per i visitatori di comperare direttamente le etichette in degustazione e di usufruire di carrelli per gli acquisti, disponibili all’ingresso per garantire la comodità della visita. Verrà inoltre rinnovata la tasting room, lo spazio dedicato a giornalisti e importatori, allestita per offrire un’esperienza di degustazione ottimale in un ambiente tranquillo e riservato. L’area food offrirà una selezione di prodotti di qualità di piccole realtà italiane, per esplorare la cultura gastronomica del Belpaese e supportare artigiani locali. ​

    L’Associazione ha di recente festeggiato un altro traguardo significativo: il successo del primo evento oltreoceano, precisamente a New York, che ha visto la presenza di oltre 500 tra importatori, giornalisti e professionisti del settore. “La manifestazione americana è stata per noi la realizzazione di un sogno – dichiara Angiolino Maule, Presidente e fondatore di VinNatur –. Le complessità logistiche sono state significative ma la soddisfazione di dialogare con un pubblico tanto competente quanto curioso ha ripagato ogni sforzo. Il successo delle tre masterclass, già sold out con una settimana di anticipo, dimostra sempre più il crescente interesse per il nostro approccio sostenibile alla viticoltura e l’apprezzamento del vino naturale in un contesto internazionale come New York”.​​Ora l’attenzione torna in Italia: “Dopo l’entusiasmo raccolto a New York siamo felici di tornare a casa – conclude Maule –, pronti ad accogliere tra qualche mese appassionati e addetti ai lavori per celebrare il vino secondo natura e rinsaldare il profondo legame con il territorio”.

    I biglietti per VinNatur Tasting 2025 saranno disponibili sulla piattaforma Eventbrite a partire dal 1° febbraio al costo di 30 euro per l’ingresso giornaliero e di 50 euro per i due giorni, comprensivo di calice da degustazione, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. L’intero ricavato sarà destinato a finanziare progetti di ricerca e formazione di VinNatur, oltre che a supportare iniziative benefiche.

    VinNatur Tasting in breve​Quando: sabato 5, domenica 6 e lunedì 7 aprile 2025​Dove: Show-room Margraf | Via Torri di Confine – Gambellara (Vicenza)​Orario di apertura al pubblico: dalle 10 alle 18​Ingresso: 30,00 euro giornaliero (50,00 euro per due giorni) comprensivo di calice per degustazioni, mappa dei produttori e catalogo dell’evento. Ticket acquistabili in loco, all’ingresso della manifestazione (in contanti, carta di credito o bancomat) oppure online su Eventbrite. I minorenni non pagano l’ingresso e non possono effettuare degustazioni, sono ammessi animali di piccola taglia​Info utili per chi arriva in treno:​– Sarà attivo il servizio gratuito di bus navetta da e per la stazione ferroviaria di San Bonifacio​- Al ritorno consigliamo di recarsi all’ingresso della manifestazione 30 minuti prima della partenza del treno​Info utili per chi arriva in auto:​All’uscita del casello di Montebello Vicentino (autostrada A4 Milano-Venezia) svoltare subito a destra in direzione Verona. Lo show-room Margraf si trova sulla destra dopo 1,2 km lungo la SR11. Ampio parcheggio antistante e comodamente raggiungibile​Sito: http://www.vinnatur.org/evento/tasting-2025/

    Angiolino Maule

    VinNatur nasce nel 2006 con l’obiettivo di unire i piccoli produttori di vino naturale, provenienti da Italia ed Europa, in un’associazione che permetta loro di promuovere i propri prodotti: vini frutto di un’agricoltura sana che esclude l’uso di pesticidi, diserbanti e concimi chimici, privilegiando pratiche naturali. Al tempo stesso l’Associazione si propone di favorire lo sviluppo delle competenze specifiche in ambito viticolo ed enologico naturale. Nel corso degli anni il numero dei produttori aderenti cresce notevolmente, raggiungendo le attuali 300 aziende provenienti da dodici diverse nazioni. LEGGI TUTTO

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    Vino vegano? Ai Castelli Romani è già realtà dal 2022

    Il vino è sempre “vegano”? Apparentemente innocua, la domanda può nascondere in realtà delle insidie ed è per questo che ultimamente si è fatto un gran parlare di “certificazioni” in tal senso, utili per coloro i quali preferiscono, per salute o per scelta filosofica, non mangiare prodotti di origine animale né in qualche modo connessi allo sfruttamento degli animali. Se per i cosmetici o il cibo in generale il processo è già ad un livello avanzato, per il vino possiamo dire che si tratta di una novità, come evidente anche dall’ultimo articolo comparso sul Gambero Rosso (http://bit.ly/4jfaY1n) che spiega appunto cosa si intende quando si parla di vini “vegani”.Concetto già approfondito e “sposato” anche da una giovane azienda vitivinicola dei Castelli Romani, parliamo di CantinAmena in quel di Lanuvio, della famiglia Mingotti. La cantina, che produce vini biologici fin dall’inizio della sua attività e fa parte della Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti), dal 2022 ha infatti aggiunto su tutte le sue etichette il marchio “Vegan attitude” promosso da Suolo e Salute, organismo di certificazione del settore agroalimentare che ha messo a punto un Disciplinare Tecnico Privato stante la mancanza, in Italia come in Europa, di una normativa specifica.
    Grazie a questo ulteriore sforzo i vini di CantinAmena sono infatti garantiti come non addizionati di prodotti di origine animale, spesso usati in ambito enologico per la chiarifica, e allo stesso tempo si certifica che in vigna non vengono sfruttati animali o utilizzati prodotti provenienti, ad esempio, da allevamenti intensivi (come può essere spesso il letame utile alla concimazione).
    Discorso complesso, che tuttavia diventa molto semplice appunto per chi sposa la filosofia vegana, un segmento di popolazione in crescita che sta premiando la produzione vitivinicola certificata. E ancora una volta i Castelli Romani dimostrano di aver imboccato la strada del rinnovamento, una modernità che spesso in passato non era emersa così forte e che, invece, insieme ai vitigni autoctoni e alla qualità ormai sempre più diffusa, può spingere questa area vitivinicola a recuperare il posto che le compete a livello nazionale e internazionale.

    CantinAmena
    CantinAmena è una storia di famiglia. Nel 2004 i coniugi bresciani Valeriano e Maria Rosa Mingotti, tenendo fede a un’antica promessa e spinti dalla passione per il vino, acquistano una tenuta a Lanuvio, nella campagna romana. Da tempo trascorrevano le vacanze nella “Vigna Amena” di proprietà di un caro amico, quando si è trattato di poter entrare in possesso della tenuta il legame era ormai così forte che si è trattato quasi di un passaggio naturale. L’idea iniziale, non essendo i Mingotti agricoltori di professione, era di limitarsi a continuare a produrre uva secondo il metodo biologico, vendendola poi all’esterno.
    Nel 2012, i tre figli Silvia, Enrico e Osvaldo decidono di proseguire il sogno di Valeriano e Maria Rosa trasformando l’intuizione imprenditoriale degli inizi in Società Agricola Mingotti. Una svolta che spingerà il marchio “CantinAmena” a concentrarsi verso la produzione di vini biologici, dando vita ad una realtà strutturata e con tutte le carte in regola per affermarsi sul mercato. Idee chiare, solidità, entusiasmo e dedizione sono la base del saper fare Mingotti, affiancate da consulenti come l’enologo Valentino Ciarla e l’agronomo Giacomo Sensi.
    La tenuta e il vigneto
    L’Azienda si trova a Lanuvio, nella frazione di Campoleone, ultima propaggine dei Castelli Romani in direzione dell’Agro Pontino e della vicina costa tirrenica. Situata a circa 30 km da Roma, e a poco meno dal mare, la tenuta è in una zona di grande importanza storica, antecedente la fondazione di Roma. Esistono infatti tracce archeologiche di un centro abitato a Lanuvio risalenti al 1000 a.C., probabilmente in virtù della sua strategica posizione, a 300 metri slm dominando appunto le colline che degradano verso la pianura pontina fino alla costa. Nei secoli l’area divenne famosa per il grande e prestigioso tempio di Giunone Sospita (o Sispita), mèta di pellegrinaggi per tutti i popoli vicini.
    La Tenuta, in corpo unico, si estende su circa 18 ettari posti a quasi 250 metri slm, oggi quasi totalmente dedicati alla coltivazione biologica della vite, tranne un piccolo uliveto. Il suolo su cui prospera il vigneto è di origine vulcanica, molto fertile e ricco di minerali. La corretta esposizione e la ventilazione continua, che arriva senza alcun ostacolo dal vicino Mar Tirreno, rendono il microclima decisamente adatto alla produzione di vini di qualità.
    Per approfondire le capacità espressive di una zona da sempre vocata alla viticoltura, oltre ai vitigni bianchi e rossi tradizionali per l’areale laziale – Malvasia Puntinata, Cesanese di Affile, Trebbiano toscano, Montepulciano e Sangiovese – si è scelto di sperimentare anche alcuni vitigni internazionali – Merlot, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Syrah e Sauvignon blanc– e un bianco di grande versatilità e simbolo dell’ingegno come l’Incrocio Manzoni. Al momento, pur avendo una capacità potenziale superiore, l’azienda produce circa 45.000 bottiglie l’anno, tutte certificate biologiche e vegan, ed è iscritta alla FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). LEGGI TUTTO