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    Golf tra i vigneti per promuovere l’enogastronomia della Valle Arroscia

    Nella prestigiosa sede del Golf di Garlenda è stato presentato, alla presenza della presidente incoming del club Cristina Costa, del sindaco di Garlenda e presidente delle Antiche Vie del Sale Alessandro Navone, del sindaco di Ranzo Giancarlo Cacciò, dal vicepresidente incoming e responsabile eventi del Golf Club Daniele Capello, del direttore della scuola di golf Bruno Olivetti, dello chef Ugo Vairo e del destination manager di Ranzo Franco Laureri, il primo evento che unisce, tra i filari, golf, cibo, vino e olio nella formula del team building. L’educational si svolgerà giovedì 22 maggio 2025 ed è finalizzato a testare, per la bassa stagione, il team building come prodotto turistico per il segmento aziendale.Il progetto, impostato sulla filosofia di imparare a fare squadra, attraverso prove che spaziano dal golf alle prove di cucina ed enologia, coniuga l’eccellenza dell’enogastronomia del Ponente Ligure con una inusuale esibizione di golf tra i vigneti di Pigato di Ranzo.Organizzato dal Golf Club di Garlenda in collaborazione con il Comune di Ranzo e promosso dall’Associazione Antiche Vie del Sale, questo innovativo evento si pone l’obiettivo di promuovere il golf come gioco di squadra unitamente al patrimonio di eccellenze colturali dell’alta Valle Arroscia: dall’aglio di Vessalico al Pigato, dai tartufi all’olio extravergine di olive taggiasche. Il progetto “Golf, Food e Wine in Team Building”, nato nell’ambito del progetto “Ranzo Is Wine”, intende promuovere la sostenibilità e la valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso lo sport all’aria aperta.
    I partecipanti, divisi in squadre, saranno coinvolti in diverse attività, alternandosi tra prove sportive ed enogastronomiche, tutte pensate per rafforzare lo spirito di squadra. Le squadre si sfideranno in un’esibizione di golf tra i suggestivi vigneti di Ranzo, guidati da maestri della scuola di Garlenda che li accompagneranno nella competizione. I concorrenti metteranno alla prova le loro capacità sensoriali per riconoscere le caratteristiche distintive dell’olio extravergine di oliva Taggiasca, sotto la guida di esperti del settore. Successivamente, si cimenteranno nella preparazione della tradizionale salsa ligure utilizzando il mortaio, unendo abilità manuale e conoscenza delle ricette antiche. Inoltre, saranno guidati dal sommelier Augusto Manfredi in una sfida di degustazione del vino Pigato, scoprendo i segreti di questo pregiato vino locale.
    L’evento si concluderà con una prova di cucina sotto la guida dello chef Ugo Vairo del ristorante Gallo della Checca, durante la quale le squadre prepareranno un risotto al Pigato, mettendo alla prova le loro abilità ai fornelli. La manifestazione rappresenta un’opportunità unica per trasformare l’esperienza del team building in un prodotto turistico innovativo, capace di coniugare sport, e cultura del territorio. “Golf, Food e Wine tra i filari” si propone di diventare un appuntamento annuale nel calendario degli eventi dedicati alla promozione dell’entroterra, offrendo alle aziende pacchetti personalizzati per i propri manager e dipendenti. LEGGI TUTTO

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    Al via la prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti

    Unire la cultura enoica a quella narrariva, raccontando delle storie attraverso vini e parole: è l’obiettivo della prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti. L’iniziativa promossa da Mandrarossa, azienda vinicola di Menfi (Agrigento), rappresenta l’impegno della realtà sicana nel campo culturale e riflette i valori di qualità e innovazione che caratterizzano la sua produzione. Da oltre venticinque anni, infatti, Mandrarossa si dedica alla ricerca e allo studio del territorio, sviluppando metodi di lavoro basati sull’analisi delle varietà di uva, dei suoli e dei sistemi di irrigazione. Il progetto letterario rappresenta quindi il naturale proseguimento del cammino intrapreso da Mandrarossa: se ogni vigneto descrive una storia attraverso i suoi vini, ora l’azienda si apre a nuovi racconti in forma scritta. L’obiettivo è promuovere la cultura e la narrativa creando un connubio tra le storie racchiuse nelle etichette e quelle che prendono vita attraverso la letteratura, traendo ispirazione dalla tenacia della palma nana, emblema del brand, che prospera anche in ambienti aridi.Il concorso si propone così di rivelare una Sicilia inaspettata, ricca di potenziale culturale ed enologico. Verrà proclamato un primo premio assoluto, con il Premio Narrativa Mandrarossa, seguito da un secondo e terzo classificato. Ci saranno inoltre cinque sezioni tematiche dedicate ai vini dell’azienda: Cavadiserpe per i gialli, Bertolino Soprano per le favole, Calamossa per l’opera prima, Cartagho per i romanzi storici, Urra di Mare per la categoria dedicata alla sostenibilità, all’ambiente e alla paesologia.
    “Il vino è cultura – spiega Giuseppe Bursi, Presidente di Mandrarossa – e racconta la storia e le radici di un territorio, della sua gente, delle sue tradizioni, in particolare quella viticola di Menfi, sulla costa sud occidentale siciliana. Con Mandrarossa, marchio di punta di Cantine Settesoli, abbiamo deciso di continuare a investire in cultura, che significa sviluppo, identità, crescita, sguardo al futuro, sostegno alle librerie indipendenti ed esempio per le giovani generazioni. Leggere apre la mente e consente di sperimentare nuovi percorsi ed esperienze”.
    Il premio ha inoltre l’obiettivo di riconoscere e valorizzare l’impegno delle librerie indipendenti, protagoniste nella promozione della cultura italiana, coinvolgendole attivamente nella giuria territoriale. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ricoperto il titolo di capitale della cultura dal 2015 a oggi, incluse le finaliste per il 2025, con l’aggiunta di Roma, Milano e Napoli. La selezione delle opere proposte dalle librerie sarà affidata a una giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale: Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova avranno il compito di valutare i titoli in concorso e di designare i vincitori.
    La cerimonia di premiazione si terrà il 28 giugno 2025 ad Agrigento, nella Valle dei Templi. Il giorno seguente il Premio Mandrarossa offrirà alla città di Agrigento lo spettacolo Il romanzo della Bibbia, adattamento teatrale dall’omonimo libro di Aldo Cazzullo (HarperCollins), di e con Aldo Cazzullo insieme a Moni Ovadia, con musiche di Giovanna Famulari.
    Il concorso è stato presentato alla stampa il 19 febbraio, nella sala Cinema dell’Europa Experience – David Sassoli di Roma. Hanno preso parte alla conferenza il Responsabile delle Relazioni istituzionali dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia Fabrizio Spada, il Vicepresidente della Camera dei Deputati on. Giorgio Mulè, l’on. Giovanna Iacono, membro della VII Commissione Cultura Scienza e Istruzione – Camera dei Deputati, Giuseppe Bursi, Presidente delle Cantine Settesoli – Mandrarossa, Claudia Origoni, Presidente del Premio Letterario Mandrarossa. L’incontro è stato moderato da Roberta Urso, responsabile pubbliche relazioni e comunicazione di Cantine Settesoli – Mandrarossa. LEGGI TUTTO

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    A Genova l’evento “La Gloria nel Bicchiere” di AIS Liguria

    Genova. Martedì 18 marzo 2025, alle ore 18.45, al Grand Hotel Savoia di Genova (Via Arsenale di Terra, 5) l’Associazione Italiana Sommelier della Liguria promuove l’evento “La gloria nel bicchiere – I calici da vino, questi (s)conosciuti!”. Con questa iniziativa, Ais Liguria lancia un nuovo ciclo di appuntamenti, legati alla cultura, all’arte e alla didattica.A condurre l’evento la storica dell’arte Federica Spadotto e il sommelier e designer, ideatore della Linea Umana di Rona, Maurizio Dante Filippi. Presenti all’incontro anche Sandro Camilli, presidente nazionale Associazione Italiana Sommelier, e Marco Rezzano, presidente Ais Liguria.
    Inseparabile compagno del vino e solitamente relegato al ruolo di gregario, il calice verrà presentato all’insegna di un nuovo punto di vista, volto a indagarne l’immagine, il ruolo, il significato attraverso i secoli. Dall’antichità medio-orientale ai nostri giorni, Federica Spadotto passerà in rassegna i più significativi esiti del bicchiere come protagonista della storia e della società, oltre che di capolavori pittorici dell’Europa intera. La prospettiva che ne sortisce vede il consueto contenitore del vino divenire, di volta in volta, preziosa opera d’arte, status symbol e metafora dei sentimenti, oltre che immancabile protagonista del banchetto.
    «Il calice è lo strumento attraverso il quale portiamo il vino nella nostra intimità, gli diamo una forma – racconta Maurizio Dante Filippi –, quella forma che ci consente di avere una prima impressione, una convinzione della quale inconsciamente cerchiamo conferma o smentita. Ci concentriamo sul vino senza considerare che quello strumento può condizionarne ogni aspetto che verrà. Ma la domanda da porsi è “si sceglie il giusto calice per il giusto vino oppure il giusto calice in virtù di ciò che mi aspetto dal vino?”: un dilemma cui durante l’incontro proveremo a dare una spiegazione esaminando l’una dopo l’altra le caratteristiche capaci di influire sulle nostre percezioni e in quali di queste il calice ha ruolo».
    Dopo l’incontro, alle ore 20.30, è previsto un momento di assaggio con degustazione delle gemme, le eccellenze dei vini italiani.
    Info e iscrizioni: https://www.aisliguria.it/eventi/1189-la-gloria-nel-bicchiere-i-calici-da-vino-questi-s-conosciuti-.html LEGGI TUTTO

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    Tenuta Mazzolino: Ecco Gisella! Il Pinot Nero super cru che si fa notare

    Tenuta Mazzolino ha una nuova protagonista nella sua famiglia enoica, e stavolta ha le piume! Dopo Henry – l’asino mascotte sull’etichetta di Pinot Nero in edizione limitata, che ha fatto parlare di sé lo scorso anno – arriva l’oca Gisella a personalizzare la bottiglia del super cru, annata 2018.
    Non è solo un vino, ma un’esperienza da collezionare: 837 bottiglie, ognuna con una veste grafica unica, perché Gisella ama farsi notare!  È un Pinot Nero frutto di una visione audace: vent’anni fa il nonno di Francesca Seralvo – terza generazione oggi alla guida della cantina – e l’enologo greco-francese Kyriakos Kynigopoulos decisero – sfidando la tradizione – di piantare una vigna di Pinot Nero che guardava a est.  Una scelta coraggiosa, pensata per affrontare i cambiamenti climatici e dare vita a un vino di carattere, profondo e raffinato. La selezione proviene dal clone 115, quello che i borgognoni intransigenti considerano il non plus ultra e che Kyriakos stesso definisce “classe pura!”
    “Al primo assaggio ci si sono illuminati gli occhi: un mix di freschezza, profondità, carattere”, rivela Francesca. “Con la vendemmia alle porte, in un’annata meno estrema della 2017 ma sempre segnata dal cambiamento climatico, non potevamo fare altro che raccogliere di nuovo, in purezza, quella parcella esposta alla brezza dell’oriente. Gisella è un omaggio al nostro spirito pionieristico: ci piace pensare che, come le oche della mitologia romana hanno salvato il Campidoglio, Gisella vegli sulle nostre vigne e sui nostri vini.”
    Dopo un affinamento paziente, il vino è pronto per essere scoperto e apprezzato dai veri intenditori. Gisella arriva in una cassetta di legno da tre bottiglie, perfetta per chi vuole aggiungere un pezzo unico alla propria cantina… o semplicemente godersi un sorso di qualcosa di straordinario. Ogni bottiglia è speciale, con etichette una diversa dall’altra che celebrano la personalità e il carattere di questa iconica oca che di volta in volta indossa un “pigiama” diverso (proprio come per Henry). È il nuovo capolavoro in bottiglia di Tenuta Mazzolino. LEGGI TUTTO

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    L’Abruzzo alla Slow Wine Fair 2025: 37 cantine in vetrina con il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo

    Dal 23 al 25 febbraio 2025, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo torna protagonista alla quarta edizione della Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere in collaborazione con Slow Food. Un appuntamento che celebra il vino buono, pulito e giusto, promuovendo una viticoltura rispettosa dell’ambiente e delle comunità locali.
    In questo contesto, il Consorzio rappresenterà la ricchezza e l’identità vitivinicola dell’Abruzzo con uno stand consortile (Pad 20 | C4 desk 1-37) che ospiterà trentasette cantine del territorio. Un’opportunità per scoprire e degustare vini che sono espressione autentica di un impegno condiviso verso sostenibilità e valorizzazione del territorio.
    Lunedì 24 febbraio alle ore 14, i riflettori si accenderanno su uno dei vini più iconici della regione con la masterclass “Cerasuolo d’Abruzzo, il vino del futuro?“. Un incontro per approfondire le peculiarità di un vino contemporaneo e allo stesso tempo simbolo della tradizione abruzzese, sempre più apprezzato nel panorama enologico internazionale.
    “Come Consorzio, abbracciamo pienamente la filosofia di Slow Wine, perché oggi più che mai la sostenibilità in agricoltura deve essere una priorità condivisa.” Spiega Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo. “Sostenibilità significa rispetto per l’ambiente, tutela del territorio e valorizzazione del lavoro dei viticoltori, che con dedizione e impegno portano avanti una tradizione fatta di qualità e autenticità, nonostante le sfide che ogni annata presenta.”
    La Slow Wine Fair 2025 si preannuncia come un’edizione speciale, con un focus sulla sostenibilità lungo tutta la filiera del vino, dalla vigna al packaging fino alla distribuzione. Inoltre, per la prima volta, l’evento si svolgerà in contemporanea con SANA Food, il nuovo concept dedicato alla sana alimentazione, offrendo ai visitatori un’esperienza ancora più completa e immersiva. LEGGI TUTTO

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    Chronicon Cerasuolo d’Abruzzo DOC: l’essenza del rosato abruzzese

    Da oltre quarant’anni, Zaccagnini è protagonista nella valorizzazione del patrimonio vitivinicolo e culturale abruzzese. Le uve autoctone del territorio e e le loro diverse espressioni rappresentano il cuore della sua produzione, dove il Montepulciano si rivela in tutte le sue sfumature.Tra queste, il Cerasuolo d’Abruzzo, primo rosato in Italia a ottenere, nel 2010, una DOC dedicata, è una delle espressioni più autentiche e distintive. Un vino che incarna perfettamente l’anima del Montepulciano in versione rosa: un equilibrio armonioso tra freschezza, fruttuosità e struttura, che lo rende immediatamente riconoscibile, anche per la sua inconfondibile tonalità. Il suo nome deriva dal latino cerasum (ciliegia), da cui anche cerasa in dialetto abruzzese, un chiaro riferimento al colore intenso che lo rende unico all’interno di questa categoria di vini.
    Il Cerasuolo è legato alla tradizione contadina abruzzese di metà Novecento, quando veniva presentato con orgoglio per arricchire le tavole conviviali. In un’epoca in cui la vinificazione si basava su conoscenze tramandate oralmente e strumenti rudimentali, questo vino rappresentava una sfida, richiedendo attenzioni particolari sia in vigna che in cantina.
    Oggi, Zaccagnini raccoglie questa eredità e la reinterpreta con la sua visione enologica, dando vita al Chronicon Cerasuolo d’Abruzzo, di cui l’annata 2024 è ora disponibile sul mercato.
    Il nome Chronicon è un omaggio al Chronicon Casauriense, un’importante raccolta di cronache medievali dell’Abbazia di San Clemente a Casauria, redatta nel XII secolo e oggi conservata alla Biblioteca Nazionale di Parigi.
    Chronicon, il Cerasuolo d’Abruzzo custodito dalle montagne
    Le uve destinate alla produzione di Cerasuolo d’Abruzzo DOC provengono esclusivamente da vigneti situati su terreni vocati, in zone collinari. Per questa etichetta, Zaccagnini ha selezionato il vigneto Chronicon, antistante la cantina, situato nella Valle di Casauria. Qui, le viti di Montepulciano crescono su terreni argillosi di medio impasto, protette dalle montagne Majella, Morrone e Gran Sasso, che le riparano dalle perturbazioni garantendo una costante ventilazione e forti escursioni termiche che favoriscono maturazioni equilibrate e profili aromatici intensi e complessi.
    Dopo la vendemmia, nel mese di settembre, le uve selezionate vengono diraspate e pigiate. Successivamente, il mosto fiore viene estratto tramite pressatura soffice sottovuoto e sottoposto a un periodo di stabulazione a freddo di 10 giorni. L’affinamento sui lieviti avviene in vasche di acciaio inox fino al momento dell’imbottigliamento.
    Alla vista, si presenta con un intenso rosa cerasuolo dai riflessi brillanti. Al naso emergono note di fragola, ciliegia e frutta rossa matura. Al palato è avvolgente, con la freschezza e la salinità a trainare l’aromaticità di frutti di bosco verso un lungo finale.
    Grazie alla sua grande versatilità, Chronicon Cerasuolo d’Abruzzo si abbina perfettamente ad antipasti, salumi, primi piatti al pomodoro, zuppe di pesce saporite e carni bianche. LEGGI TUTTO

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    Menhir Salento diventa Menhir Marangelli

    La storica cantina Menhir Salento annuncia una nuova fase della sua evoluzione: nasce Menhir Marangelli. Un cambiamento di nome che non è solo un passaggio formale, ma il segno di una crescita naturale e consapevole, profondamente legata al territorio della Terra d’Otranto e alla visione del suo fondatore, Gaetano Marangelli.Un nuovo nome, un nuovo logo. Al posto dello storico scudo oggi compare il tarassaco, una pianta spontanea che rappresenta perfettamente la filosofia dell’azienda: resilienza, rigenerazione e capacità di espandersi nel tempo e nello spazio. Un segno di libertà e di connessione con la natura, con radici ben salde nel territorio e semi destinati a volare lontano, portando con sé il valore dell’autenticità.
    Dalla cantina alla Masseria: un progetto di enoturismo e accoglienza
    La produzione di Menhir Marangelli continua nella moderna cantina di Bagnolo del Salento, inaugurata nove anni fa, dove nascono le etichette che hanno fatto conoscere la cantina in tutto il mondo. Ma la grande novità è la recente apertura della Masseria Marangelli, un luogo che rappresenta il nuovo cuore pulsante dell’ospitalità aziendale.
    Situata nelle campagne di Palmariggi, Masseria Marangelli è il risultato di un importante progetto di recupero di una masseria storica, immersa tra vigneti, macchia mediterranea e il prezioso Orto-Vigneto. Questo spazio è pensato per offrire un’esperienza enoturistica autentica, in cui il vino diventa protagonista di un racconto che intreccia storia, paesaggio e cultura.

    La Masseria Marangelli è il luogo dell’Hospitality e delle Wine-Experience, pensato per accogliere appassionati e viaggiatori desiderosi di immergersi nella cultura vitivinicola della Terra d’Otranto. Qui, i visitatori possono partecipare a degustazioni guidate, passeggiate nei vigneti, esperienze sensoriali nella macchia mediterranea e percorsi dedicati alla scoperta dell’agricoltura sostenibile e della biodiversità.
    Ad arricchire l’esperienza c’è anche Origano, l’osteria del gruppo Menhir. L’orto della Masseria Marangelli è la sua speciale dispensa: da qui provengono le principali materie prime, seguendo il ritmo naturale delle stagioni e garantendo ingredienti sempre freschi e genuini. Origano è un luogo in cui la cucina pugliese tradizionale incontra una visione contemporanea, con piatti che valorizzano le materie prime locali e stagionali. La filosofia culinaria è semplice e raffinata: ingredienti freschi, selezionati con cura, e una proposta che esalta il legame tra terra e cucina.
    Gaetano Marangelli: “Prendersi cura della terra e investire sull’autenticità”
    “Il nostro lavoro è più di un mestiere: è un atto di cura verso la terra e un investimento sull’autenticità. Abbiamo voluto dare una nuova identità alla nostra azienda senza perdere il legame con le nostre radici, ma anzi rafforzandolo. Il nome Menhir Marangelli rappresenta non solo la nostra storia, ma anche il nostro futuro: un’azienda che produce vino con consapevolezza, rispettando il territorio e offrendo esperienze capaci di raccontarlo nella sua essenza più profonda” – Gaetano Marangelli, fondatore di Menhir Marangelli.
    Con questo nuovo percorso, Menhir Marangelli non cambia solo nome, ma rafforza la propria missione: produrre vini che siano espressione autentica del territorio, accogliere chi desidera scoprirlo e condividerlo, e tracciare un cammino in cui innovazione e tradizione si fondono in un’unica visione. LEGGI TUTTO

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    Il Consorzio Morellino di Scansano lancia il “Vinometro”

    Il Consorzio Morellino di Scansano annuncia l’introduzione di Vinometro all’interno del portale VisitMorellino, uno strumento innovativo e gratuito progettato per promuovere esperienze enoturistiche sicure, equilibrate e conformi alle nuove normative.
    Progetto dall’azienda Enoturistica di Simone Nannipieri, VINOMETRO si basa sul metodo di Widmark ed è ottimizzato per le esigenze del turismo enologico, permettendo di calcolare in tempo reale il Tasso Alcolemico Potenziale (BAC) e fornendo un Quality Score, indicatore che valuta la qualità e la sicurezza complessiva delle degustazioni proposte. Lo strumento considera variabili fondamentali come il numero di vini degustati, le quantità consumate, la presenza di abbinamenti gastronomici e la durata dell’esperienza, offrendo a cantine e visitatori un approccio responsabile alla scoperta del Morellino di Scansano. Le aziende vinicole possono così analizzare l’affidabilità e il bilanciamento delle proprie proposte, identificando eventuali aree di miglioramento per offrire esperienze sempre più curate e in linea con le aspettative di un pubblico consapevole.
    “La nostra missione è promuovere il territorio e le eccellenze del Morellino di Scansano, garantendo esperienze che siano memorabili ma anche responsabili” afferma il presidente del Consorzio, Bernardo Guicciardini Calamai. “Con VINOMETRO, forniamo un tool nuovo e accessibile a tutti per migliorare la sicurezza e la qualità del turismo del vino, aiutando le nostre cantine e gli operatori a progettare percorsi di degustazione che rispettino le esigenze dei visitatori.”
    La piattaforma VisitMorellino, punto di riferimento per la promozione del Morellino di Scansano, accoglie già VINOMETRO, rendendolo facilmente accessibile sia ai visitatori sia agli operatori. Lo strumento, intuitivo e gratuito, si propone come una risorsa chiave per il territorio, contribuendo alla costruzione di un modello di enoturismo moderno, responsabile e sostenibile.
    Il Consorzio conferma il proprio impegno nella promozione del territorio del Morellino di Scansano e del suo patrimonio enologico, attraverso attività di enoturismo sempre al passo con i tempi, dove pianificazione e conoscenza sono elementi centrali per garantire un’esperienza memorabile al visitatore.
    VINOMETRO è disponibile gratuitamente su: www.visitmorellino.com/vinometro LEGGI TUTTO