More stories

  • in

    Graziano Prà presenta il suo Valpolicella Superiore

    #GrazianoPrà presenta il nuovo frutto delle sue #vigne nella #Valpolicella: il nuovo Valpolicella Superiore. Una selezione di vigne di oltre 20 anni, in altura e che guarda alla sostenibilità. Il #ValpolicellaSuperiore è un vino le cui uve di #Corvina, #Corvinone e #Rondinella crescono su suoli calcarei e in una zona profondamente influenzata dalle escursioni termiche […] LEGGI TUTTO

  • in

    Tappi solidali, le Donne del vino contro la violenza di genere

    Sono oltre quattro quintali di tappi usati pari a circa 70mila turaccioli: è la donazione che le Donne del Vino della Toscana guidate da Donatella Cinelli Colombini hanno portato oggi all’Associazione Donne Insieme Valdelsa a sostegno delle donne vittime di violenza.La consegna è avvenuta in Palazzo Strozzi Sacrati dove, la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania […] LEGGI TUTTO

  • in

    Slow Wine Fair: la sinfonia perfetta per un grande vino

    A Slow Wine Fair dicono che un buon vino è come un concerto, dove il terroir è la partitura, la vigna e i vitigni lo strumento e il vignaiolo l’interprete o il direttore d’orchestra.

    Per entrare maggiormente nel dettaglio della metafora «Il suolo – puntualizzano i microbiologi Lydia e Claude Bourguignon – è il primo strumento del viticoltore, che deve innanzitutto capirne la vocazionalità e non farsi guidare dal marketing quando sceglie le varietà da coltivare. Bisogna ascoltare il suolo, rispettarne le leggi, l’equilibrio, l’impressionante ricchezza biologica, la capacità di rigenerarsi. Un solo grammo di suolo vivo contiene miliardi di batteri, funghi, microbi. È la più grande energia che a livello chimico si possa trovare nel pianeta».

    Queste parole sintetizzano lo spirito che ha animato la Slow Wine Fair, la manifestazione organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food. L’obiettivo principale della fiera bolognese, che per la terza edizione ha riunito oltre 1000 produttori, per oltre 5000 etichette presenti in degustazione è cambiare l’approccio all’agricoltura, partendo da un fronte cruciale – la viticoltura – e mettendo al centro la fertilità del suolo. L’industrializzazione dell’agricoltura ha compromesso la salute dei suoli attraverso un uso eccessivo di sostanze chimiche di sintesi e lavorazioni profonde. A questo si aggiunge la cementificazione, che procede senza tregua. Ogni 5 secondi perdiamo una porzione di suolo fertile, equivalente a un campo di calcio. Continuando a questo ritmo, si calcola che il 90% dei suoli del mondo sarà a rischio entro il 2050. Ma senza terreno fertile non c’è agricoltura e senza agricoltura non c’è cibo. La terra è anche fondamentale per mitigare la crisi climatica: costituisce il più grande serbatoio naturale di carbonio del pianeta e la sua capacità di stoccaggio è direttamente proporzionale alla sua fertilità.

    A tale riguardo, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia ha sottolineato che  «Sono tanti i contadini che hanno scelto la strada di lavorare con e non contro la natura, adottando pratiche rispettose e dimostrando che un’altra agricoltura è possibile oltre che urgente. Il 50% delle aziende vitivinicole presenti a Slow Wine Fair sono certificate biologiche e biodinamiche o in conversione e questo dimostra che sostenibilità ambientale, economica e sociale sono compatibili ed è quello per noi il modello di riferimento. Il loro lavoro è a beneficio degli ecosistemi e dei cittadini, con la prospettiva di conservare la biodiversità e la fertilità del suolo per il futuro di tutti noi e delle prossime generazioni».

    Il vino, grazie al suo radicamento territoriale, la sua storia e presenza in molte nazioni, può essere un testimonial importante di questa nuova agricoltura, e i dati di crescita degli ettari vitati a biologico lo dimostrano. In Italia, il biologico certificato ha raggiunto il 19% della superficie destinata alla viticoltura, e negli ultimi 10 anni le superfici di vite coltivate a bio sono aumentate di oltre il 145%.

    Ma nonostante questo dato positivo, in agricoltura si usa ancora troppa chimica di sintesi. L’Italia è tra i maggiori consumatori di pesticidi a livello europeo: dall’ultimo report dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA, 2020) risulta che nella Ue il consumo di prodotti chimici di sintesi in agricoltura sia complessivamente di 340.000 tonnellate, pari a una media di 1.57 Kg per ettaro, mentre in Italia il consumo medio si attesta a 5,2 Kg per ettaro. L’uso dei pesticidi inquina le falde acquifere, riduce la fertilità del suolo, minaccia gli insetti impollinatori, compromette la crescita e la riproduzione naturale delle piante e mette a rischio la nostra salute. 

    I viticoltori presenti a Slow Wine Fair hanno dimostrato che un modello alternativo è possibile, e che c’è chi lavora il suolo con rispetto, seguendone la naturale vocazione. «Questi vignaioli hanno fatto da tempo una scelta precisa – ha sottolineato Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida Slow Wine – che va nel senso della drastica riduzione o totale cancellazione della chimica di sintesi. Inoltre, utilizzano le risorse ambientali in maniera cosciente e sostenibile, sono lo specchio del terroir di provenienza, di cui preservano la biodiversità, e sono motori di crescita sociale delle rispettive comunità di appartenenza».

    Da Slow Wine Fair arriva anche un’altra richiesta precisa: investire in una ricerca scientifica indipendente che aiuti chi vuole fare un’agricoltura sostenibile, così come sottolineato da Francesco Sottile, professore all’Università di Palermo e referente scientifico biodiversità di Slow Food: «In questi giorni-, parlare di sostenibilità e di riduzione dei pesticidi è quanto mai complesso, in un quadro generale inquinato da una strumentalizzazione che ha posto agricoltura e ambiente in contrapposizione. Una strada sbagliata, perché se la tutela dell’ambiente e la produzione agricola non diventano alleate non si può innescare quella conversione ecologica che è oggi inderogabile. Se vogliamo davvero riconoscere e sostenere la fragilità dei nostri vignaioli dobbiamo dare loro gli strumenti per mettersi dalla parte giusta, contrastando la crisi climatica con modelli di vera agroecologia». LEGGI TUTTO

  • in

    Mixology Experience: al via la terza edizione con importanti novità  

    Conto alla rovescia per la terza edizione di MIxology Experience, la fiera italiana specializzata nel settore beverage dedicato al mondo del Bar Industry, dei cocktail e della miscelazione. L’evento più apprezzato in termini di qualità nel settore beverage è in programma domenica 17, lunedì 18 e martedì 19 marzo presso il Superstudio Maxi di Milano (via Moncucco 35, a 200 mt. dalla fermata della metropolitana M2 Famagosta). Una manifestazione che raccoglie l’interesse di importatori e distributori, oltre che di tutti gli addetti al settore dell’ospitalità, professionisti della miscelazione e imprenditori di locali, bar e ristoranti, ma che inoltre si apre al pubblico di privati ed appassionati accogliendoli in un ambiente professionale.

    Organizzata dal gruppo Bartender.it, la tre giorni di MIxology Experience 2024 presenterà le novità di maggiore tendenza del settore. Tra le novità 2024 ci sono gli Awards dedicati a tre categorie in esame, di tradizione prevalentemente italiana: Grappa, Vermouth e Amaro. Sarà un vero e proprio concorso per i produttori nazionali e internazionali che ne prevede l’assaggio secondo un severissimo blind tasting: una “degustazione alla cieca” da parte di giudici professionisti, accuratamente selezionati tra Italia ed estero.

    Per la prima volta una fiera dedicata al mondo beverage esplorerà nuove tendenze anche incrociando altri mondi come quello dell’alta pasticceria. Sarà presente, infatti, una delegazione APEI, l’associazione degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana presieduta da Iginio Massari. Sette maestri italiani pluridecorati e provenienti da ogni zona d’Italia presenteranno creazioni di pasticceria, cioccolateria e gelateria a tema “mixology”, approfondendo il rapporto tra spirits e dolci d’eccellenza.

    Di particolare importanza sarà la tappa italiana di Bartender’s edit, la guida di origine londinese che decreta i migliori Cocktail Bar delle città attraverso il voto dei colleghi bartender professionisti. Dopo Londra e Singapore, Milano sarà la nuova città selezionata dal gruppo che presenterà a MIxology Experience i locali top del capoluogo meneghino.

    Anche Spirito Autoctono, uno dei mediapartner della manifestazione, ha scelto MIxology Experience per annunciare le Ampolle d’Oro 2024, progetto dedicato agli spirits italiani che raccontano il territorio.

    Ci sarà anche la nuovissima Craft Zone, un’area dedicata ai produttori artigianali e alle loro creazioni “sartoriali” messe a disposizione del mercato e quindi della mixology: distillati che si contraddistinguono per criteri di territorialità, materie prime ricercate e certificate, metodi di produzione non industriale.

    Nello Shop di MIxology Experience 2024 sarà possibile acquistare tutti i prodotti degli espositori presenti all’interno della manifestazione, ma soprattutto avere la possibilità di trovare limited edition e rarità.

    Orari e informazioni per l’ingresso Domenica 17 marzo dalle 11.00 alle 20.00

    Lunedì 18 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    Martedì 19 marzo dalle 10.00 alle 19.00

    L’ingresso è vietato ai minori di 18 anni, anche se accompagnati.

    Biglietti e informazioni su mixologyexperience.it LEGGI TUTTO

  • in

    Piacenza Expo, annunciate le date della Fiera dei Vini 2024

    #PiacenzaExpo annuncia la seconda edizione della Fiera dei Vini, che si svolgerà da sabato 16 a lunedì 18 novembre 2024, promuovendo l’idea di un vino emozionale, conviviale e originale. Questi tre aggettivi costituiranno infatti il concept della seconda edizione della rassegna, scelti tra le preferenze dei circa 1000 #winelovers che nel 2023 hanno partecipato all’attività […] LEGGI TUTTO

  • in

    Il Nebbione: un’intuizione, un’idea

    Da una stessa vigna e da una stessa annata si possono assaggiare due vini completamente diversi per tipologia e colore: la bolla bianca e il rosso. E’ una reale possibilità a partire dalla vendemmia 2010, anno di partenza del progetto “Nebbione”, ideato dall’Enologo Sergio Molino, che ha deciso di chiamare in questo modo il procedimento […] LEGGI TUTTO

  • in

    Pietro Russo è il terzo Master of Wine italiano

    Pietro Russo è il terzo Master of Wine italiano: dopo Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, con i quali ha condiviso il percorso di studi, è il primo enologo del Paese ad aver ottenuto il prestigioso titolo dall’Institute of Masters of Wine, la più autorevole e antica organizzazione del vino al mondo. “Ho avuto le idee […] LEGGI TUTTO