More stories

  • in

    Piemonte – produzione di vino e superfici vitate 2023 – dati ISTAT

    Pur non avendo ancora una visione chiara dei dati del ministero sulla produzione di vino per regione (come forse sapete ci sono delle differenze importanti a livello nazionale, secondo i dati ISTAT qui analizzati la produzione 2023 è stata 42.5 milioni di ettolitri, secondo il ministero 38.3), cominciamo l’analisi delle produzioni regionali di vino con i dati piemontesi.
    Il Piemonte ha avuto la sua vendemmia più povera di sempre l’anno scorso con 1.95 milioni di ettolitri di vino prodotto, per un calo del 19%, compatibile con il -21% registrato a livello nazionale ma molto peggio del resto d’Italia se vista in prospettiva storica. Infatti se vista in ottica decennale, la vendemmia 2023 è stata nella regione del 21% inferiore alla media contro il -13% italiano. I dati che guardiamo oggi non hanno particolari “segni distintivi”: ossia, la produzione delle diverse tipologie è calata in modo coerente, salvo che per i vini da tavola, che sono calati del 30% ma che in Piemonte sono una porzione minoritaria del totale. Oltretutto, il Piemonte non ha vini IGT. Passiamo a un’analisi più dettagliata con grafici e tabelle di produzione e superfici vitate, ricordandovi che tutti i dati sono disponibili in formato scaricabile nella sezione Solonumeri del blog.

    La produzione di 1.95 milioni di ettolitri si suddivide in 823mila ettolitri di vino bianco, calato del 17% e dunque leggermente meno del calo del 21% dei vini rossi che invece sono stati prodotti in 1.13 milioni di ettolitri. Il confronto con le medie storiche è invece più simile, con i bianchi sotto del 20% e i rossi sotto del 22%. A titolo di confronto in Italia i vini bianchi sono stati sotto del 6% sulla media storica e i vini rossi del 20%. Ovviamente la forte crescita dei bianchi nel nord est è una componente importante del -6% italiano dei bianchi.
    I vini DOC sono ormai il 95% della produzione, soprattutto in un anno in cui la produzione è scarsa. I 105mila ettolitri di vino da tavola sono a -28% e -54% sulla media storica.
    Guardando velocemente i dati relativi alle superfici vitate, i dati non sono di facile lettura anche per via delle forti oscillazioni confrontando i dati 2022 con quelli 2023, con un calo della superficie da 40650 a 39080 ettari. Il dato non coincide nemmeno con il dato appena rilasciato da ISTAT relativo al censimento agricolo che dice 43521 ettari.
    Vi lascio alla consultazione delle tabelle e dei grafici. LEGGI TUTTO

  • in

    La produzione di vino nel mondo nel 2023 – aggiornamento OIV

    Con il forte calo dei consumi in essere e che abbiamo analizzato qualche giorno fa, il calo della produzione mondiale di vino nel 2023, rivista da OIV al ribasso a 237 milioni di ettolitri (il 10% sotto sia il 2022 che la media degli ultimi anni di 264 milioni) non è così drammatico. Certamente il primo dato che salta all’occhio è che l’Italia ha perso il primato produttivo a favore della Francia, almeno per il 2023, con 38 milioni di ettolitri contro 48 milioni, noi in discesa del 23%, la Francia in ripresa del 9% sull’anno precedente. A dire il vero l’Italia è un buona compagnia visto il forte calo a livello mondiale: la Spagna cala solo poco meno di di noi, -21% e Australia, Argentina e soprattutto Cina calano come o più dell’Italia. Dunque, un quadro a tinte fosche con l’Europa che scende a 144 milioni di ettolitri, -9/10% e il resto del mondo a 93 milioni di ettolitri e un andamento egualmente negativo. Passiamo a un breve commento dei dati che trovate anche nella sezione Solonumeri qui sopra.

    La produzione di vino mondiale nel 2023 si è attestata a 237.3 milioni di ettolitri, in calo del 10% e del 10% sotto la media storica. L’Europa scende da 161 a 144.5 milioni di ettolitri, -10%, mentre il resto del mondo passa da 102 a 93, -9%. Il calo è molto simile anche rispetto alle medie storiche visto che il 2022 era stato un anno “nella media”.
    Per l’Italia OIV prende il dato del Ministero (che i meglio informati dicono di essere) di 38.3 milioni d ettolitri, -23% sul 2022 e -20% sulla media storica, mentre la Francia dopo i pessimi dati del 2022 si è ripresa (+5% e +9% sulla media storica) e chiude a 48 milioni di ettolitri.
    Gli altri paesi in cui la produzione è stata sopra media sono il Portogallo, con 7.5 milioni di ettolitri il 14% sopra la media storica, la Romania (4.6m/hl, +13%) e gli USA, che con 24.3 milioni di ettolitri sono a +2%.
    Il resto mostra cali da moderati a forti contro le loro medie storiche. Tra i più marcati, la produzione presunta cinese di 3.2 milioni di ettolitri è il 64% sotto la media storica, quella dell’Argentina di 8.8 milioni di ettolitri è il 28% sotto e quella spagnola è il 24% sotto.
    In termini relativi, nel 2023 la Francia dunque copre il 18% della produzione mondiale, l’Italia il 15% e la Spagna l’11%. I tre paesi insieme sono dunque sotto il 50% della produzione mondiale, livello a cui storicamente si ponevano.
    L’equilibrio produzione consumo sembra dunque mantenersi e secondo OIV anche la superficie vitata continua a calare. Nell’ultima stima 2023 si parla di 7202 milioni di ettari, ossia 35mila in meno dei 7537 del 2022.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Argentina – esportazioni di vino – aggiornamento 2023

    Cala la produzione, calano le esportazioni. Anche l’Argentina deve adattarsi al nuovo corso del commercio mondiale di vino, che nel 2023 ha visto uno stop dopo anni di crescita storicamente interrotti solo dal Covid. Nel 2023 i dati argentini sono particolarmente negativi con un calo del 19% a 627 milioni di euro e un calo del 25% dei volumi esportati, scesi sotto 2 milioni di ettolitri e da collegare anche con la vendemmia particolarmente negativa del 2023 (circa un terzo sotto la media storica). Con una svalutazione del cambio galoppante per via dell’iperinflazione che impera nel paese, in valuta locale in realtà le esportazioni sono quasi raddoppiate (da 106miliardi a 200 miliardi di peso), ma il tutto è poco rilevante. La geografica delle esportazioni argentine di vino continua a cambiare in linea con gli anni passati: la dipendenza dal mercato americano cala (27% nel 2023 contro il 29% del 2022 e il 40% e più di 10 anni fa), crescono i mercati adiacenti, come il Brasile passato in pochi anni al 13% delle esportazioni argentine e vicino a raggiungere il Regno Unito, che resta comunque la seconda destinazione. Commenti più dettagliati e tabelle all’interno del post.

    Le esportazioni argentine scendono a 627 milioni di euro nel 2023, -19% e -2% annuo sugli ultimi 5 anni, con i volumi che scendono del 25% a 1.94 milioni di ettolitri.
    Tutti i principali mercati sono in calo. Gli USA come dicevamo subiscono un calo del 36% del volume a 426mila ettolitri che determina una caduta del 26% delle esportazioni a 167 milioni di euro. Restano il primo mercato per l’Argentina ma guardando all’andamento degli ultimi anni i dati sono preoccupanti.
    Il secondo mercato è il Regno Unito, sceso dell’8% a 95 milioni a fronte di una riduzione del 6% dei volumi a 482mila ettolitri (primo mercato per volumi) e ha un andamento anche nel medio termine decisamente migliore di quello americano.
    Il Brasile dopo diversi anni di crescita si ferma. Nel 2023 le esportazioni calano del 2% a 82 mila ettolitri, anche se il ritmo dal 2018 è di una crescita a doppia cifra. In Brasile sono stati esportati 266mila ettolitri, -8%.
    Seguono poi Canada, Messico, Olanda, Francia, Cina e Peru, tutti con cali tra il 10% e il 30%. Tra questi, guardando al passato, il Messico è il mercato che ha l’andamento migliore, nonostante il -15% registrato nel 2023.
    Vi lascio alle tabelle.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    ll consumo di vino in Italia – dati 2023 per regione e classi di età

    Ripartiamo con l’analisi dei consumi di vino in Italia con il dettaglio per fasce di età e aree geografiche. In verità i dati più interessanti sono sulle fasce di età e ci mostrano che la penetrazione del consumo di vino sta crescendo in Italia, soprattutto nella parte giovane della popolazione, con una forte preponderanza del consumo sporadico e un calo netto anche per le medesime fasce di età del consumo giornaliero. Lo vedete molto bene nel grafico qui sopra con la “pancia” nelle fasce giovani, per esempio nel 2023 il 50% dei 202-24enni beve vino, 10 anni prima era il 42%, lo stesso vale per tutte le fascie salvo la mezza età, per poi tornare vero nelle persone anziane (miglioramento delle condizioni di salute?). La seconda cosa interessante di questo grafico è il picco, ora nella fascia 35-44 anni, mentre nel 2013 era a 55-59 anni. Ovviamente si ragiona in un contesto di calo del consumo pro-capite di vino, essendo il consumo giornaliero (escluso qui quello eccessivo) in calo significativo per tutte le fasce di età (secondo grafico, interno al post), essendo sostituito da quello sporadico, in forte incremento nelle fasce di età intermedie (terzo grafico). Bene, per la terza considerazione vi invito a proseguire nella lettura, segnalandovi che tutti i dati sono nella sezione Solonumeri cui si accede qui sopra, ma anche in formato grafico nel post.

    La terza considerazione è relativa all’evoluzione del consumo di vino delle fasce di età che invecchiano, ossia, chi nel 2007 aveva 25-34 anni nel 2017 è nella fascia successiva e nel 2023 a metà tra questa fascia e quella dopo. Questo ci dice che i il 55.5% dei 25-34enni del 2007 bevevano vino e che erano passati al 57.5% 10 anni dopo e oggi a occhio sono al 62.2%. Ossia ci dicono che per questa fascia e per questi anni, circa 15 in totale, l’incremento della penetrazione di consumo è stato del 7% circa.
    Seguendo la stessa china, ci dicono anche che i 50enni (punto mediano 45-54) perdono circa 5 punti nella penetrazione del consumo di vino, probabilmente a causa di problemi di salute.
    Fatte queste considerazioni, le tabelle allegate mostrano il costante calo del consumo giornaliero di vino, che tocca il suo picco come sempre tra le persone anziane: nel 2023 poco meno del 25%, nel 2013 intorno al 30% della popolazione, nel 2007 intorno al 35%. Quindi i “nuovi anziani” sono meno legati al “bicchiere a pasto”.
    Infine trovate il tabellone con i consumi per regione e per tipologia di comune (attenzione che si leggono al contrario delle altre, mea culpa). Considerazioni già fate un paio di giorni fa, aumento nelle regioni del sud e delle isole, leggera contrazione nelle regioni del centro-nord, dove si beve comunque molto di più.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Importazioni di vino in Italia – aggiornamento 2023

    Con I dati di UN Comtrade diamo uno sguardo alle importazioni italiane di vino nel 2023. Come sanno gli esperti l’Italia negli ultimi anni importa prodotto sfuso dalla Spagna e storicamente i suoi abitanti (noi) sono dei bevitori incalliti di Champagne, anche di quello buono a guardare le statistiche del consorzio francese. Tornando ai nostri numeri, le importazioni hanno vissuto un vero e proprio boom dal 2021, che è continuato anche nel 2023, con un’importazione di 574 milioni di euro, +12% sul 2022, a fronte di un calo dei volumi del 6% a 2.1 milioni di ettolitri.
    Va detto che questi due numeri sono completamente disconnessi, perché la Francia come vedrete dalla torta interna, fa il 75% del valore importato mentre rappresenta soltanto il 13% del volume. La ragione principale di questo forte incremento visto negli ultimi anni è proprio lo Champagne, le cui importazioni sono più che raddoppiate nel 2023 rispetto al periodo pre-Covid (circa 350 milioni di euro contro circa 170 nel triennio 2017-19). Questo fattore da solo rappresenta circa il 75% dell’incremento delle nostre importazioni di vino. È pur vero che l’altro 25% non si riferisce al vino sfuso (su questo aspetto siamo sempre più indipendenti) ma a vino in bottiglia, principalmente proveniente ancora una volta dalla Francia.
    Ultima annotazione: sembra che lo scambio di vino tra Italia e Francia stia crescendo vorticosamente negli ultimi anni, visto che anche lo spumante italiano sta esplodendo. Ultimissima considerazione: per la prima volta negli ultimi 20 anni credo, la bilancia commerciale del vino italiano peggiora, da 7354 milioni di euro del 2022 a 7198 milioni di euro nel 2023.
    Bene, per ulteriori dettagli, tabelle e grafici, vi invito a proseguire nella lettura.

    Le importazioni di vino in Italia hanno toccato il loro record storico a 574 milioni di euro nel 2023, con un incremento del 12% sul 2022 e un +10% annuo dal 2018 a questa parte.
    Di questi, 360 milioni sono riferiti a vino spumante, +15% nel 2023 e +14% annuo dal 2018 (e all’interno di questo numero 349 milioni di euro sono riferiti alla Francia, quindi la quasi totalità), circa 70 milioni di euro sono di vino sfuso (-17% nel 2023 rispetto al 2022) e 143 milioni sono di vino in bottiglia, +26% nel 2023 e +13% annuo.
    Come dicevamo sopra la Francia rappresenta la maggioranza (75%) con 429 milioni di euro e un incremento del 16%, seguita dalla Spagna con 95 milioni, +8% e dal Portogallo, 10 milioni di euro e -18%, ma dopo essere cresciuto molto nel 2022.
    In termini di volume, le importazioni sono state pari a 2.1 milioni di ettolitri. -6% sul 2022 e invariato rispetto al 2018. La provenienza principale è la Spagna, con 1.66 milioni di ettolitri (stabile), poi la Francia con 266mila ettolitri (-3%).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Il consumo di vino e bevande alcoliche in Italia – aggiornamento ISTAT 2023

    Due le principali conclusioni dell’aggiornamento sul consumo di vino 2023 in Italia pubblicato da ISTAT sulla sua piattaforma: primo, il consumo di vino cala in intensità ma continua a crescere in diffusione, ossia più persone bevono (55.1% della popolazione di oltre 11 anni), ma più sporadicamente (di questo 55%, solo il 29% beve tutti i giorni, il 71% solo sporadicamente). Nella statistica di quest’anno la penetrazione del consumo di vino tra le donne non cresce, ma il secondo grafico del post vi fa vedere molto bene che storicamente sono le donne (arrivate al 45%) a far crescere il dato generale, mentre nel caso degli uomini si resta fermi intorno al 65% del totale. Rispetto alla storia, ma questo lo vedremo meglio nel secondo post dedicato all’argomento sono i consumatori tra 20 e 60 anni a far crescere il dato del consumo e, sorpresa, sono le aree del sud e delle isole quelle con i dati in crescita nel 2023, pur mantenendo un divario piuttosto marcato con le regioni del centro-nord Italia. Bene, passiamo a commentare qualche dato insieme, con tabelle e ulteriori grafici e i dati già aggiornati nella sezione Solonumeri a cui potete accedere dal menu qui sopra.

    Secondo ISTAT in Italia il 55.1% delle persone oltre 11 anni beve vino. Si tratta di un lievissimo incremento rispetto al 54.9% dello scorso anno ma una ulteriore prova che la tendenza, in termini di quanti bevono vino sul totale, continua ad aumentare negli ultimi anni.
    Il vino resta anche la bevanda preferita, visto che nel caso della birra siamo al 51% della popolazione (e leggermente in calo quest’anno), essenzialmente a causa della minore penetrazione di questa bevanda tra le donne (39% contro 45% per il vino), visto che per gli uomini il dato (64%) è molto simile al vino (65%). L’altra grande differenza è che nel caso della birra soltanto il 10% della popolazione beve tutti i giorni la birra mentre il vino resta, pur calando di anno in anno, al 29%.
    Il consumo per area geografica che trovate in grafico e tabella vi dice che al nord dopo anni di forte crescita il consumo si stabilizza tra il 57% e il 60% della popolazione, mentre l’indagine 2023 mostra un incremento del consumo al sud, dal 48% al 51% e nelle isole (47% contro 45% dell’anno scorso). In passato abbiamo messo in relazione questo divario tra nord e sud con aspetti climatici ma anche (e soprattutto dire) economici, mostrando una correlazione interessante tra reddito pro-capite regionale e consumo di vino.
    Infine, una piccola anticipazione sul prossimo post, relativo ai dati per classi di età. La penetrazione massima di consumo è nel 2023 quella da 35 a 44 anni, per la prima volta dopo anni di in cui il picco della piramide era intorno a 60 anni. Segno del cambiamento dello stile di consumo, ora più sporadico. Infatti la fascia 35-44 anni in cui la penetrazione di consumo totale è del 63% ha nel consumo abituale un dato inferiore alla metà di quello dei sessantenni. Più dettagli nel prossimo post!

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Belgio – importazioni di vino – aggiornamento 2023

    Le importazioni di vino del Belgio calano del 5% tornando leggermente sotto il miliardo di euro (974 milioni per la precisione), a fronte di un calo corrispondente dei volumi a circa 2.5 milioni di ettolitri. Se allarghiamo lo sguardo abbiamo una visione migliore: le importazioni sono stabili a valore e calano del 5% all’anno in media a volume, a dimostrazione di una tendenza a bere meno e meglio che troviamo in molti mercati. Grazie all’andamento positivo dei nostri spumanti (in un mercato dove gli spumanti sono importantissimi) l’Italia sta guadagnando quote di mercato nel paese a spese dei prodotti spagnoli che comunque restano davanti ai nostri in valore (fatto abbastanza inusuale). La Francia continua a dominare, per vicinanza geografica e culturale, rappresentando il 55% delle importazioni totali e oltre il 60% di quelle di spumanti. Nel resto del post trovate tabelle e ulteriori commenti.

    Il Belgio ha importato 974 milioni di euro di vino per un volume di 2.51 milioni di ettolitri, in calo del 5% sul 2022 (che per valore aveva segnato il massimo storico).
    Di questi, 624 milioni sono di vini fermi in bottiglia (-7% nel 2023 e stabili sui 5 anni), 66 milioni sono di vino sfuso (+10% nel 2023 ma -7% annuo dal 2018 a questa parte) e 282 milioni sono di vino spumante, anch’esso in calo del 4% sul 2022 ma in realtà in leggera crescita sui 5 anni (2% annuo).
    La Francia domina tutte le categorie come dicevamo, con un totale di 536 milioni di euro, -8% sul 2023 e stabile sui 5 anni soprattutto a causa dei vini fermi.
    L’Italia è passata a numero due del mercato superando la Spagna nel 2020 e da quell’anno ha allargato il gap. Le nostre esportazioni sono in realtà cresciute del 3% nel 2023 a 124 milioni di euro, contro un calo del 9% per la Spagna a 91 milioni. Calcolato sugli ultimi 5 anni, il nostro ritmo di crescita è chiaramente migliore degli altri (+7% contro 0% della Francia e -3% della Spagna) e questo si deve a tutte le categorie ma in particolare agli spumanti, che crescono del 10% annuo per l’Italia contro il +2% della Francia e il -5% della Spagna.
    Infine, uno sguardo ai volumi, che sono strutturalmente in calo. La Francia è a 1.1 milioni di ettolitri, e cala leggermente più della media, mentre la Spagna si mantiene seconda in volume a 370mila ettolitri. L’Italia è il terzo esportatore in volume con 325mila ettolitri e l’unico del tabellone allegato con un percorso di crescita coerente (salvo l’Olanda che però ovviamente riesporta, sporcando un po’ l’analisi).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    USA – esportazioni di vino – aggiornamento 2023

    Come sapete gli americani non producono abbastanza vino per dissetarsi e sono quindi “importatori netti” del prodotto. Eppure non tutto il vino che producono viene bevuto in loco, per cui storicamente una quota minoritaria del prodotto viene esportata. Nel 2023, le esportazioni americane di vino nel mondo sono state 2 milioni di ettolitri e 1.2 miliardi di dollari, -26% e -16% rispettivamente. In entrambi i casi si tratta del livello più basso di sempre. Come mai? Possiamo fare alcune congetture di tipo geografico, visto che il principale mercato è il Canada che nel 2023 è andato malissimo e la Cina, storicamente il 10% o più del totale sta vivendo anni difficili. Il cambio può anche aver avuto un impatto: pur considerando un indebolimento del dollaro, a 1.08 sull’euro resta su un livello elevato rispetto agli anni pre-covid e questo può aver avuto un impatto sulle esportazioni di vini a basso valore, in presenza di vendemmie in Europa (2021-22) piuttosto abbondanti. Infatti, sono i vini sfusi a calare del 40% in volume nel 2023 (-30% in valore). Bene, passiamo a un breve commento dei dati di UN Comtrade.

    Le esportazioni USA di vino sono calate del 16% a 1.22 miliari di dollari, un livello inferiore a quello osservato negli ultimi anni. La leggera svalutazione del dollaro nel 2023 rende poi il calo più marcato se tradotto in euro, -18%. L’andamento degli ultimi anni è mediamente calante, fatta eccezione per il periodo Covid.
    In termini di volumi, le esportazioni sono crollate a 2.06 milioni di ettolitri, -26%, e ben al di sotto dei 3.5-4 milioni di ettolitri dell’era pre-Covid.
    Il principale mercato per il vino americano è il Canada, che ha visto un calo del 12% a 434 milioni di dollari a fronte di un calo del 13% dei volumi a 531 mila ettolitri.
    L’altro mercato importante è il Regno Unito, dove si è verificato un calo fortissimo dei volumi negli ultimi due anni (1.2 milioni di ettolitri nel 2021, 0.9 nel 2022 e 0.6 nel 2023) che ha pesato sul valore delle esportazioni, sceso del 13% a 148 milioni di dollari.
    Canada e Regno Unito insieme sono quasi il 50% delle esportazioni di vino americano. Vengono poi Cina (incluso Hong Kong) e Giappone dove si realizza il 9% e 8% delle esportazioni di vino americane. I dati cinesi sono in realtà stabili a circa 113 milioni di dollari (dovete sommare le righe della tabella), mentre per il Giappone il calo a 94 milioni di dollari è quasi allineato al totale.
    Il fatto che il quinto mercato sia la Corea dimostra ancora una volta come il vino americano sia più forte in Asia che nel mercato europeo, dove fa breccia soltanto in qualche area del nord.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO