More stories

  • in

    Cile – esportazioni di vino 2024

    I dati di esportazione del vino cileno nel mondo sono sempre stati fonte di sorprese e considerazioni interessanti e quest’anno non è da meno. Fino al 2008 il principale mercato del Cile era il Regno Unito, dal 2009 al 2015 sono stati gli USA a trainare le esportazioni, poi dal 2016 la Cina è passata al comando e, dal 2024, è diventato il Brasile il primo mercato. Il dato totale parla di una ripresa dell’export del 6% a 1.5 miliardi di euro, però dopo il crollo subito nel 2023 (-22%) e quindi restiamo ben sotto alla media 2015-22 di 1.7 miliardi di euro. I volumi di esportazione restano piuttosto elevati, 7.8 milioni di ettolitri, anche se anch’essi sotto la media storica di 8.7m/hl. Va detto che si confrontano con una produzione di vino che negli anni (anche per motivi climatici) è scesa sotto la media storica di 10m/hl, attestandosi a 9.2m/hl nel 2023 e 8m/hl nel 2024.

    Passiamo a commentare qualche dato insieme, con tutti i grafici e le tabelle incluse.

    Le esportazioni cilene di vino sono rimbalzate del 6% a 1498 milioni di euro, per un volume di 7.8 milioni di ettolitri (2023 non disponibile). La suddivisione per categorie vede i vini in bottiglia crescere del 7% a 1.22 miliardi di euro e i vini sfusi del 3% a 261 milioni di euro.
    Come accennavamo sopra, grande stravolgimento con i dati per mercato, essenzialmente derivante dal crollo delle esportazioni verso la Cina, che dopo essere passate da 287 milioni a 191 milioni tra il 2022 e il 2023 hanno perso ulteriormente scendendo a 148 milioni nel 2024 (-22%).
    Il principale mercato diventa il Brasile, forte di un rimbalzo del 17% che riporta il dato 2024, 188 milioni, al massimo storico nel paese. Sono in recupero anche le esportazioni verso il Regno Unito, +17% a 182 milioni, anche se nel passato si erano raggiunti valori più elevati. Il terzo mercato con una crescita del 5% sono gli USA a 149 milioni, poco davanti alla Cina, mentre il sesto mercato è il Giappone, +6% a 128 milioni.
    Visto anche il dato positivo del Messico, in progressione da diversi anni, i mercati di prossimità sembrano essere il nuovo principale sbocco del vino cileno.
    I volumi mostrano una suddivisione geografica diversa, con il Regno Unito a 1.1 milioni di ettolitri, la Cina e gli USA a 0.9m/hl, il Brasile a 0.7 e il Giappone a 0.6.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Il valore della produzione di vino nel mondo – stima INDV 2024

    di Marco Baccaglio

    Come già sappiamo, il 2024 non è stato un anno positivo per il settore vinicolo mondiale. In questo post cerchiamo di mettere insieme volumi di produzione e valori unitari (delle esportazioni) per arrivare a una definizione del valore della produzione mondiale di vino. Nel 2024 entrambe le componenti hanno giocato a livello mondiale un ruolo negativo: volumi prodotti in discesa del 5%, valori di esportazione “puntuali” (noi qui usiamo una media triennale per smussare un po’ la volatilità) in calo del 9%.
    Come potete immediatamente vedere dal grafico qui sopra il 2024 è stato migliore per l’Italia e peggiore per la Francia, dopo un 2023 in cui i ruoli erano invertiti. La Francia resta secondo i nostri calcoli il dominatore assoluto del settore nel mondo, con un valore della produzione 2024 di 33 miliardi di euro (ai prezzi del produttore), circa il doppio dell’Italia che è intorno ai 16 miliardi. Detto questo, messi insieme Italia e Francia sono il 55-60% del valore della produzione mondiale di vino (56% nel 2024), il cui valore può essere stimato secondo questa metodologia in circa 88-89 miliardi di euro, il 6% in meno del dato 2023 di 94 miliardi (massimo storico).
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con tutte le tabelle e i grafici.

    La nostra stima del valore della produzione mondiale di vino è determinata dalla somma puntuale dei dati delle singole nazioni, oltre a un “resto del mondo” basato sulla produzione mondiale residua e valorizzata al 30% in meno della media dei paesi rilevati (quindi intorno ai 250 euro per ettolitro).
    La tendenza generale è che i volumi produttivi calano, ma i valori della produzione continuano a salire grazie all’aumento dei prezzi (e della qualità del prodotto).
    I nostri dati indicano per la Francia nel 2024 un valore di 33 miliardi, -19% sul 2023, poi 16 miliardi per l’Italia, +21%, con entrambe le variazioni derivanti dall’oscillazione del volume prodotto. Il terzo produttore per valore sono gli USA (e non la Spagna), con circa 11 miliardi di euro (-11%), e poi viene la Spagna con 4.4 miliardi (+16%).
    I paesi ex USA del nuovo mondo, quindi Cile, Argentina, Sud Africa, Australia e Nuova Zelanda messi insieme rappresentano circa 10 miliardi di euro di valore, dato stabile rispetto all’evidenza del 2023, con una forte ripresa dell’Argentina e un calo marcato del Cile e della Nuova Zelanda.
    Dal punto di vista dei prezzi medi di esportazione che trovate sotto, noterete la forte volatilità del dato americano (in negativo nel 2024) e di quello Sud Africano (nel senso opposto), mentre dopo il picco eccezionale del 2023, il valore unitario delle esportazioni francesi è calato del 3%.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Concha y Toro – risultati 2024

    Concha y Toro ha chiuso il 2024 con dati finanziari molto buoni, come già avevamo avuto modo di commentare alla fine del semestre. Le vendite raggiungono un nuovo record di 959 miliardi di peso (930 milioni di euro), +15%, mentre molti parametri operativi (EBITDA, EBIT) si riavvicinano ai livelli record toccati nel 2021. Il risultato è la combinazione di diversi fattori. Innanzitutto la spinta valutaria derivante dalla svalutazione del peso cileno che stimiamo abbia portato circa l’11% di maggiori vendite, senza la quale la crescita sarebbe stata del 4-5% (non male in ogni caso). Va poi considerato lo sforzo di innovazione che l’azienda sta facendo, con vini low-alcohol, nuove nicchie (vino invecchiato nelle botti del bourbon per esempio) e la focalizzazione su un paio di marchi importanti (Casillero del Diablo, circa il 38% del fatturato, e ora Don Melchor, che però rappresenta solo il 2% del fatturato).
    Le indicazioni sul 2025 sono rassicuranti, con una crescita attesa tra il 3% e l’8%. Le azioni di Concha y Toro si stanno comportando bene recentemente: nei primi 4 mesi del 2024 sono cresciute del 9%, la migliore performance tra le aziende vinicole di cui teniamo traccia (la tabella con tutte le altre è all’interno del post).
    Bene proseguiamo l’analisi con ulteriori commenti, grafici e le tabelle riassuntive.

    Le vendite 2024 sono cresciute del 14.5% a 959 miliardi di peso, che corrisponde a un incremento del 9% nel secondo semestre, dopo il +22% dei primi 6 mesi dell’anno.
    Le esportazioni sono cresciute del 17% (4% senza l’effetto cambi) a 659 miliardi, le vendite locali in USA hanno toccato 130 miliardi (+19%, +7% senza cambi), le vendite cilene di vino sono a 104 miliardi, +6%.
    I margini migliorano sensibilmente ma sono ancora sotto il record del 2021. L’EBITDA torna al 16% per 151 miliardi, con un miglioramento di oltre 4 punti percentuali, di cui 2 punti vengono dal margine lordo e altri due dalla leva operativa sulle spese commerciali, mentre l’utile operativo di 120 miliardi quasi raddoppia, per un margine che passa dall’8% (che però aveva dentro alcuni oneri non ricorrenti) al 12%. L’utile netto di 79 miliardi cresce dell’83% sul 2023, con un progresso che si è realizzato soprattutto nel primo semestre.
    A livello finanziario, Concha y Toro è riuscita a ridurre il debito del 9% circa a 355 miliardi di peso, quindi -34, per un rapporto debito su EBITDA che torna a 2.3 volte dopo la punta di 4 volte del 2023, dovuta soprattutto al forte calo dell’EBITDA.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    La produzione di vino nel mondo 2024 – aggiornamento OIV

    OIV ha ridisegnato al ribasso la nuova stima della produzione mondiale di vino 2024. A ottobre aveva detto 231milioni di ettolitri, il nuovo dato indica 226m/hl. Si tratta di una revisione del 2% circa al ribasso, guidata principalmente dalla produzione USA di vino, ora vista a 21m/hl contro i precedenti 23.6m/hl, il che significa una produzione del 10-11% sotto la media storica per il paese, e dall Spagna, ora inserita nel database con 31m/hl contro i 33.6m/hl precedenti. Per converso la produzione italiana è stata rivista al rialzo da 41 a 44 milioni di ettolitri (ISTAT dice 48 ma sappiamo che OIV prende il dato del MIPAAF basato sulle dichiarazioni di produzione).
    La produzione mondiale di 226m/hl pone il 2024 come l’annata più scarsa della storia, -5% sul 2023. Ciò si accompagna alla costante riduzione della superficie vitata, che scende al ritmo di 40-50mila ettari all’anno (nel 2024 OIV calcola 7.1 milioni di ettari, -0.6%). Ovviamente il tutto si richiama al calo del consumo. Come abbiamo visto qualche giorno fa è sceso nel 2024 del 3% circa a 214m/hl, seguendo una linea immaginaria dal 2017 a questa parte di 4 milioni di ettolitri di riduzione ogni anno. Tornando alla produzione, l’Italia torna a essere il maggiore produttore mondiale, seguito dalla Francia e dalla Spagna.
    Continuiamo il commento con tutti i dati e ulteriori grafici nel resto del post.
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    La produzione mondiale di 226m/hl si suddivide in circa 138 m/hl nell’Unione Europea, in calo del 4% rispetto al 2023 e del 12% circa al di sotto della media decennale; e 88 milioni di ettolitri nel resto del mondo, -6% sul 2023 e il 15% sotto la media degli ultimi 10 anni.
    Pur restando circa l’8% sotto la media storica, l’Italia con 44m/hl tornano in cima alla lista, oltretutto con una superficie vitata che cresce costantemente invece che calare come in quasi tutto il resto del mondo.
    Secondo OIV in Francia si è prodotto solo 36m/hl di vino nel 2023, un po’ lo specchio dell’Italia tra 2023 e 2024, con un calo del 24% (+15% sul 2023 per l’Italia).
    Sia per Francia che per Spagna (31m/hl nel 2024) la vendemmia 2024 è stata il 16-17% sotto la media storica.
    Fuori dall’Unione Europea, va segnalato il dato americano, 11% sotto la media storica a 21m/hl e un ulteriore ribasso stimato per la produzione cinese (a ottobre la casellina era vuota) a 2.6m/hl. Soffermandoci per un attimo sul dato cinese è ovvio che i 753mila ettari di vigneto sono ormai sempre più dedicati a produzioni alternative, anche se è stupefacente notare come la produzione di vino sia passata nel giro di qualche anno da 12 milioni di ettolitri a meno di tre…
    Bene, vi lascio alla tabella, ricordandovi che i dati completi (ossia con molte altre nazioni) sono disponibili nella sezione Solonumeri.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    I consumi di vino nel mondo – aggiornamento 2024 OIV

    Mettiamo oggi in linea I nuovi dati di OIV sul consumo mondiale di vino, che è stimato in calo di circa il 3% nel 2024 (214 m/hl), principalmente a causa dell’andamento negativo in alcuni paesi quali gli USA (-6%), la Francia (-4%) e (poteva non mancare?) la Cina per la quale OIV stima un calo del 19% dei consumi. Ora, quando leggete questi dati dovete tenere conto di un paio di questioni: primo, i consumi sono sempre una stima e per alcuni mercati questa stima è ancora più vaga. OIV ha le sue fonti e quando non le ha fa il suo calcolo (produzione+import-export = consumo). Quindi non dovete stupirvi se i dati sono modificati anche per il passato, perlomeno dal 2022 in avanti, e questo lo vedete soprattutto sul dato americano.
    Tornando ai nostri dati, la conclusione e ovvia: il consumo di vino ha preso a calare dal 2017 a questa parte e anche il 2024 si è posto sulla medesima linea. La superficie vitata mondiale (7.1m/ha) e la produzione mondiale di vino (227m/hl nel 2024) non hanno fatto altro che seguire dolcemente questo andamento, tenendo quindi il mercato in equilibrio (considerato che circa il 10% della produzione viene impiegato per “usi industriali”).
    Secondo i dati OIV, l’Italia insieme a Spagna, Portogallo e Russia è uno dei mercati che non ha perso terreno nel 2024, con un consumo di 22.4m/hl.
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Passiamo all’analisi dei numeri in dettaglio.

    Nel 2024, il consumo di vino nel mondo è calato del 3.3% a 214 m/hl, secondo OIV, ponendosi quindi il 7% sotto la media degli ultimi 5 anni e il 9% sotto la media decennale.
    Il principale mercato restano gli USA, accreditati di 33.3 m/hl. Qui OIV dice -6% su un 2023 che è diventato 35.4. Se leggete il post dell’anno scorso, leggete per il 2023 33.3, il che indicherebbe un dato stabile. Calwine, nel suo rapporto dice che il consumo 2023 di vino è stato di 34.0m/hl, ma per gli anni precedenti ha dei dati completamente diversi da quelli di OIV, visto che si spinge su livelli di 40m/hl (che sembrano un po’ inverosimili).
    OIV mette poi insieme l’Unione Europea (che noi non siamo riusciti a ricomporre con i numeri forniti), dove il consumo è stato di 103.6 milioni di ettolitri (48% del consumo mondiale). Anche qui il calo è del 3% circa sul 2023 e del 5% sugli ultimi 5 anni (un po’ meno di quello mondiale).
    La Francia resta il secondo consumatore al mondo con 23 milioni di ettolitri, -3.6% rispetto al 2023 e -5% rispetto alla media quinquennale. L’Italia resta terza a livello mondiale con un consumo stabile di 22.3 milioni di ettolitri (-4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni). La Germania, terzo mercato europeo, ha un consumo stimato di 17.8 milioni di ettolitri nel 2024 (-3%), mentre la Spagna è stabile poco sotto i 10 milioni di ettolitri.
    Il Regno Unito è il quinto mercato mondiale con un calo dell’1% a 12.6 milioni di ettolitri.
    Esiste poi un dato sulla Russia, piuttosto interessante in quanto non si hanno dati sulle importazioni. OIV dice +2,4% a 1 milioni di ettolitri, quasi il 5% sopra la media quinquennale.
    Abbiamo detto della Cina, dove secondo OIV il consumo è crollato del 19% nel 2024 a 5.5 milioni di ettolitri. Il dato non mi convince affatto nel senso che nel 2024 la Cina ha importato vino per 0.3m/hl in più rispetto all’anno precedente, e quindi a meno di una produzione vinicola in ulteriore crollo (la casellina del rapporto OIV è vuota) penso ci sia qualcosa di strano in questo numero…
    Vi lascio alle tabelle e ai grafici animati.

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    La valutazione delle aziende vinicole – aggiornamento 2025

    Oggi parliamo di valutazioni e dell’andamento in borsa delle aziende vinicole quotate, con l’aggiornamento dei multipli di valutazione all’anno corrente (2025) e al prossimo e soprattutto (e purtroppo) con l’aggiornamento del campione delle aziende presenti che non consente di avere un confronto temporale coerente (esce Duckhorn, delistata, ed entra Andrew Peller, essendo riuscito a recuperare i dati prospettici).
    Passando ai dati, possiamo certamente dire che il 2024 è stato un anno negativo per l’andamento dei prezzi. Basta guardare il grafico per vedere che solo Italian Wine Brands, Concha y Toro e TWE hanno avuto un andamento positivo, in un anno in cui le borse mondiali sono mediamente cresciute del 18% circa. La seconda conclusione è che l’andamento negativo deriva non solo dalle minori attese sui profitti, visibile soprattutto nelle aziende della Champagne, ma anche da i multipli di valutazione sempre più sotto pressione. La terza conclusione che è ricorrente tutti gli anni è che le aziende “extra europee” sono grandi e fanno molti più soldi (leggi: margini di profitto), il che supporta delle valutazioni più elevate.
    PS. Constellation Brands ha ridotto le attese di profitto il 10 gennaio, subendo una significativa perdita in borsa (oltre il 10%)
    Bene, possiamo andare nei dettagli con la tabella riassuntiva e ulteriori grafici.

    L’andamento 2024 è stato mediamente negativo per le aziende quotate del settore, con le tre aziende della Champagne in calo del 16%, quelle internazionali mediamente del 7% e le europee a -4%. In positivo spicca il +26% di IWB, in negativo il -27% di Delegat (NZ).
    Passando ai multipli di mercato, diciamo che se li confrontate con quelli dell’anno scorso di questo periodo troverete una riduzione dei multipli delle aziende internazionali. TWE per esempio oggi a 17.5 volte gli utili dell’anno corrente, l’anno scorso era a 20x, con il multiplo dell’EBITDA passato da 12 a 11 volte), ma lo stesso vale per Concha y Toro (da 9 a 8 volte l’EBITDA) e Delegat (da 8 a 7 volte).
    Per le aziende della Champagne, tutte e tre insieme ora a 12 volte l’EBITDA contro 11 dell’anno scorso, quindi con una leggera rivalutazione.
    Venendo alle aziende più vicino a noi, IWB è certamente quella con l’evoluzione più importante, anche se resta su multipli piuttosto bassi di 6.5x sull’EBITDA e meno di 10 volte gli utili, mentre per Masi il discorso è diverso essendo l’azienda in una fase difficile con margini molto più bassi che in passato non pienamente “riflessi” nel valore di mercato che considera anche il marchio, il magazzino e il patrimonio fondiario. Ad ogni modo, mediamente le 4 aziende europee che guardiamo (Advini, SSW, Masi e IWB) sono rimaste circa stabili in termini valutativi rispetto allo scorso anno.
    Infine vi lascio con questo grafico interessante che vi mostra l’andamento dell’EV/EBITDA di 4 aziende (TWE, IWB, Concha y Toro e Delegats), in modo che possiate prendere coscienza della forte riduzione dei multipli degli ultimi anni.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Le superfici vitate bio nel mondo – dati 2022 FiBL & IFOAM

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    È tempo di aggiornare i dati sulla viticoltura biologica nel mondo, che secondo il rapporto FiBL & IFOAM ha raggiunto i 562mila ettari nel 2021 (+10%, ivi comprese le aree in conversione), con una decisa accelerazione rispetto al 2021, quando invece si era registrato un dato stabile. Considerando il graduale calo della superficie vitata mondiale, il rapporto tra superficie bio e superficie totale sale all’8.3% dal 7.5% dell’anno precedente.
    La seconda notizia che traiamo dal rapporto è che per la prima volta la superficie bio francese supera quella spagnola (157mila ettari contro 150mila) e diventa la prima nazione del mondo in questa categoria.
    L’Italia nel rapporto viene accreditata di 128mila ettari. Dai dati del SINAB che analizziamo ogni anno sappiamo che questo dato è in realtà riferito al 2021 e non al 2022, anche se si tratta di una grandezza piuttosto accurata, visto che nel 2022 erano cresciuti soltanto marginalmente a 135mila ettari (e a 135mila erano rimasti anche per l’anno successivo).
    Passiamo a una breve analisi dei dati, con la tabella riassuntiva (anche nella sezione Solonumeri) e i grafici.

    La superficie bio mondiale nel 2022 è cresciuta del 10% circa a 562mila ettari secondo il rapporto pubblicato da FiBL & IFOAM.
    La nazione con la maggior superficie bio è diventata la Francia con 157mila ettari, corrispondenti al 21% della superficie totale (136mila ettari e 18% nel rapporto del 2021).
    La Spagna è passata al secondo posto con 150mila ettari e il16% del totale, quando nel 2021 era a 142mila ettari e il 15% del totale.
    La terza grande nazione è l’Italia, con 127mila ettari e una quota del 18% sul totale (103mila e 15% nel rapporto 2021). Nella classifica vengono poi Cina e USA. Il dato americano è piuttosto strano, essendo passato da 27mila a 17mila ettari nel giro di un anno…
    Se ci concentriamo soltanto sull’area convertita e escludiamo quelle in conversione la classifica cambia in modo piuttosto radicale (vedere grafico annesso), in quanto la Spagna torna davanti con 113mila ettari, l’Italia diventa seconda con 104mila e la Francia diventa terza con 90mila ettari.
    I dati sulle vigne in conversione sono piuttosto incompleti. Se guardiamo il potenziale, la Francia ha 67mila ettari in conversione contro il 26mila della Spagna e il 24mila dell’Italia.
    In termini di penetrazione sul totale della superficie vitata, se escludiamo Belgio e Polonia che per valori assoluti non fanno testo, dobbiamo segnalare che è l’Austria la nazione con la superficie bio più significativa in termini relativi (21%) davanti alla Francia e alla Svizzera.
    Vi lascio alla tabella e ai grafici.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Argentina – produzione di vino 2024

    Dopo la disastrosa vendemmia del 2023, il vino argentino ha segnato una parziale ripresa quest’anno, con una produzione risalita a 10.9 milioni di ettolitri, +23%. Siamo comunque circa il 10% sotto la media degli ultimi 10 anni, ma dobbiamo anche confrontarci con il fatto che la rilevanza del paese nel mondo del vino è calata nel tempo, dopo il successo del Malbec di 15-20 anni fa. Le esportazioni medi di vino negli ultimi 10 anni dell’Argentina sono state di circa 2.8 milioni di ettolitri, quelle dei 10 anni precedenti erano di 4.5 milioni di ettolitri. Il primo semestre del 2024 ha poi visto una ulteriore piccola sforbiciata alle esportazioni.
    Tornando ai dati produttivi, curiosamente sono i vini rossi a uscire meglio dal fosso del 2023, con un rimbalzo della produzione molto più marcato che per i vini bianchi, probabilmente anche originato dal fatto che l’area della La Rioja molto importante per la produzione del Torrontes ha avuto un recupero meno marcato. E questo non aiuta, visto le tendenze in atto nel mercato mondiale del vino, in lenta virata verso i vini bianchi e spumanti.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con tabelle e grafici.

    La produzione 2024 di vino risale a 10.9 milioni di ettolitri, in crescita del 23% sul 2023.
    Di questo 3.1 milioni di ettolitri sono di vino bianco, +7% sull’anno scorso ma ben il 25% sotto la media storica, mentre i vini rossi sono 7.4 milioni di ettolitri, +32% e soltanto il 7% sotto la media storica. La produzione di vino rosato resta marginale, 363mila ettolitri anche se si nota uno sviluppo importante (+24% sopra la media storica).
    L’Argentina produce poi anche 3.4 milioni di ettolitri di mosto e una quantità irrilevante di succhi d’uva (1400 ettolitri), che non includiamo nelle nostre tabelle. Per quanto riguarda il mosto, la produzione è rimbalzata del 75% ed è del 13% sotto la media decennale.
    Passando alle zone produttive, Mendoza ha nel 2024 la porzione più alta di sempre della produzione, 8.8 milioni di ettolitri, quasi allineata alla media decennale (-4%) e a rappresentare l’81% del totale. San Juan è la seconda regione con 1.4 milioni di ettolitri.
    Ultimo cenno ai vitigni, di cui trovate una torta qui sotto. Il Malbec resta il vitigno con la maggiore produzione, il 21% del totale, seguito dal “Cereza” (una cosa simile al Gewurztraminer e al Pinot Grigio), poi dalla Bonarda con il 9%.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO