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    LVMH – risultati primo semestre 2020

    Con un calo del 20% delle vendite e del 23% dell’utile operativo nei primi 6 mesi del 2020, la divisione wine&spirits di LVMH è passata da essere il fanalino di coda del gruppo alla parte più resistente alla crisi. Infatti, l’interruzione dei flussi turistici ha avuto un impatto ben più devastante sulle altre divisioni di quanto non abbia avuto lo stop di bar e ristoranti per i vini, Champagne e Cognac del gruppo. Giusto per fare qualche esempio, i beni di lusso sono giù del 46% come utile operativo (parliamo di Louis Vuitton, Balenciaga, Loro Piana e via dicendo), i profumi e cosmetici, ma anche gli orologi e la gioielleria (Bulgari, Tag Heuer, Hublot) sono passati direttamente a una perdita operativa, il retail (Sephora e DFS negli aeroporti) sono in profondo rosso. Ovviamente non c’è da rallegrarsi, anche se la distribuzione globale di LVMH, con un rapido spostamento dall’Asia al Nord America delle vendite ha aiutato. In tutto questo, cognac meglio di Champagne, soprattutto dal punto di vista dei margini. Passiamo ai numeri.

    Le vendite di vino e champagne sono calate del 21% nel primo semestre 2020 a 755 milioni, a fronte di un calo del 30% dei volumi di Champagne (17 milioni di bottiglie) ma di un incremento dei volumi di vendita degli altri vini del 20% a 18 milioni di bottiglie, anche grazie alle acquisizioni di Château d’Esclans e di Château du Galoupet.
    Se mettiamo i due gruppi insieme, arriviamo a circa 36 milioni di bottiglie, -11% con un calo del prezzo medio di vendita del 10% circa.
    La divisione Cognac e spirits ha fatto leggermente meglio sul fatturato (-19% a 1230), ma la differenza tra le due sottodivisioni emerge quando si guarda all’utile operativo. Champagne e vini passano da 214 a 103 milioni di euro, quindi dal 22% al 14% di margine operativo, il cognac incredibilmente tiene sul margine al 36-37% e vede un calo degli utili quindi molto simili al calo del fatturato.
    Come sapete il primo semestre conta meno del secondo nel settore del vino e quindi sarà importante vedere come si esce dalla crisi. La strategia chiaramente non cambia, i prezzi non si tagliano ma semmai si aumentano per cercare di compensare la perdita di volumi, perchè poco di quello che produce LVMH “va a male” e anche dal punto di vista finanziario il gruppo ha la forza di supportare gli investimenti (+38% nel primo semestre a 155 milioni) e il capitale investito (calato da 16 miliardi a 14 miliardi per via della svalutazione di alcuni marchi).
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Francia – produzione di vino 2019

    Il 2019 è stata una vendemmia sotto-tono per la Francia, soprattutto per i vini di qualità destinati alla distillazione (Cognac e Armagnac). I 42.3 milioni di ettolitri prodotti, certificati da Agreste da cui vengono questi dati, sono chiaramente inferiori ai livelli quantitativi italiani ma anche del 6% sotto la media degli ultimi 5 anni. Dal punto di vista delle aree geografiche sono certamente Borgogna, Jura e la Valle della Loira a presentare i dati meno positivi. Dal punto di vista delle tipologie di prodotto il calo si concentra nei vini bianchi e nei vini da tavola. Passiamo all’analisi dei dati.

    La produzione di vino in Francia cala del 14% sul 2018 a 42.3 milioni di ettolitri, del 6% inferiore alla media degli ultimi 5 anni.
    Sono invece migliori i dati relativamente alla superficie vitata, in crescita dello 0.6% a 750mila ettari, concentrato nel segmento dei vigneti AOC per la distillazione (+2%, seguendo un trend di crescita costante) e registrati per la produzione di vini IGT (+4%). In totale i vigneti AOC sono circa 520mila ettari, mentre quelli destinati ai vini da tavola sono al minimo storico, poco sotto 30mila ettari.
    Tornando alla produzione di vino, gli AOC (che sono i nostri DOC) sono stati prodotti in 19.5 milioni di ettolitri, -13% sul 2018 e -6% sull’anno scorso. Sono soprattutto i bianchi a calare, essendo l’8% sotto la media storica a 6.8 milioni di ettolitri.
    Nel vino soggetto a distillazione (tutto bianco) il dato cala del 20% rispetto al record del 2018, ma si pone con 7.8 milioni di ettolitri dell’8% sotto la media storica.
    Vanno invece meglio i vini IGT, 12.4 milioni di ettolitri, solo il 2% sotto il 2018 e l’1% sopra la media degli ultimi 5 anni. All’interno della categoria noterete dai dati un forte incremento dei rossi +8/9% sia contro il 2018 che contro la media, mentre i vini bianchi crollano del 26% a 2.7 milioni di ettolitri.
    Il quadro vede dunque una produzione di vino bianco di soli 18.4 milioni di ettolitri, addirittura l’11% sotto la media storica, mentre i vini rossi “si difendono”, con una riduzione del 4% sul 2018 e solo il 2% sotto la media storica. Dopo un 2018 in cui le due categorie erano quasi pari, il bilanciamento torna pesantemente a favore dei rossi (come dobbiamo dire è stato nel passato).
    Ci sono anche i dati delle regioni, un po’ ballerini e quindi non pubblicati in tabella (i totali non mi tornano mai). Comunque su questi numeri molto male Borgogna e Beaujolais, il 21% sotto la media storica a 1.9 milioni di ettolitri, e la valle della Loira a 2.3 milioni, l’11% sotto media. La Champagne è in linea (2.5 milioni di ettolitri, -2% sulla media 2014-18), mentre Bordeaux ha chiuso a 5.1 milioni di ettolitri nel 2019, -8% sul 2018 e -7% sulla media storica.
    Il tutto in attesa delle nuove stime sul 2020, anno in cui produrre di meno sarà forse la parola d’ordine…
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    Advini – risultati 2019

    La metamorfosi di Advini è continuata nel secondo semestre 2019, con qualche scossone in più rispetto al passato. Diciamo subito che i numeri sono meno convincenti di quelli del primo semestre, anche se è chiaro che il business non sta andando così bene, soprattutto sulla parte on-premise (o Ho.Re.Ca.) francese, che ha visto un calo […] LEGGI TUTTO

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    Champagne – dati di mercato ed esportazioni 2019

    Il mercato dello Champagne nel 2019 ha registrato una crescita del 4% a valore, sfondando quota 5 miliardi di euro, nonostante i volumi siano arretrati dell’1%, poco sotto 300 milioni di bottiglie. Il bilancio finale è dunque positivo, sicuramente meglio del 2018 (valore stabile, volumi calati del 4%). Ci sono alcune “cattive” analogie con il […] LEGGI TUTTO

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    Lanson BCC – risultati 2019

    Proprio nel giorno in cui Campari ha annunciato di negoziare l’acquisto di Champagne Lallier sto scrivendo questo commento sui risultati 2019 di Lanson che sono obiettivamente molto brutti. E lo sono prima che arrivi la botta del Coronavirus, che ha determinato un calo della quotazione borsistica del 20% circa (neanche tanto considerando quanto hanno perso […] LEGGI TUTTO

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    Le vendite via internet di vino in Francia – studio FranceAgriMer/CNIV

    FranceAgriMer e CNIV hanno pubblicato l’estratto di uno studio sull’ecommerce di vino in Francia che fornisce informazioni interessanti per comprendere come si sta muovendo questo mercato. In particolare, raggiunta una penetrazione di circa il 10% delle vendite di vino nel paese, il segmento è in chiaro rallentamento e si sta consolidando: chiudono più siti di […] LEGGI TUTTO