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    Vendite di vino per denominazione nella GDO Italiana – aggiornamento 2020

    Grazie al prezioso contributo di IRI possiamo riprendere la serie dei dati sulle vendite di vino (in bottiglia) per vitigno, aggiornato al 2020. La serie di quest’anno include anche i discount e quindi ha dati non perfettamente comparabili con quelli del passato, i quali sono comunque ribasati sulla base delle variazioni registrate prima del 2018. Per chiarezza, in questa analisi abbiamo messo insieme Chianti e Chianti Classico e Valpolicella con la versione Ripasso. I dati del 2020 come ben sapete sono stati molto positivi per le vendite di vino in GDO (+7.3%, come analizzato in questo post). I vini che hanno mostrato la crescita più marcata nell’anno del COVID sono stati (con mia sorpresa) i vini rossi: Primitivo, Valpolicella, Morellino e Negroamaro sono cresciuti tra il 23% e il 13%, seguendo quasi tutti (salvo il Morellino) dei trend positivi già visti negli anni passati. Con 92 e 65 milioni di vendite rispettivamente, sono sempre il Chianti e il Lambrusco i vini più acquistati nella grande distribuzione in valore (e anche in volume). Bene, le tabelle sono nel resto del post.

    L’andamento del 2020 è stato molto positivo, con una crescita del 7.3% per il segmento vino e, per quanto riguarda le bottiglie da 0.75, del 7.9%.
    Il Chianti e il Lambrusco hanno perso un po’ di quota, con un incremento comunque soddisfacente poco superiore al 6%, mentre il Vermentino, in grande crescita negli ultimi anni è andato meno bene, con vendite a +3% (49 milioni di euro).
    Osservando i dati del 2020 ma anche quelli dei 3-4 anni precedenti possiamo dire che i “vitigni” più di moda sono il Primitivo e il Valpolicella, +18% e +16% annuo dal 2016 al 2020, seguiti dal Negroamaro (+10%), dalla Falanghina (+9%) e dal Pinot Grigio (+8%).
    Nel 2020 soltanto la Bonarda (-5%) e il Sangiovese (-0.5%) non sono cresciuti, in qualche modo confermando l’andamento non positivo già visto in passato.
    Nella parte iniziale del post poi trovate una matrice che mette a confronto la crescita in valore delle vendite dal 2016 a questa parte con il prezzo medio di vendita al litro dei diversi vitigni. Come avevamo già osservato in passato, il Traminer è il vino con il prezzo più elevato, quasi 9 euro al litro, anche se combinando prezzo e crescita recente è il Valpolicella a posizionarsi meglio, con una crescita del 16% annuo dal 2016 al 2020 e un prezzo medio di vendita di quasi 8 euro.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo trimestre 2021

    Fonte: IRI
    I dati che commentiamo oggi sono molto particolari. Come ha ben spiegato IRI che ce li ha gentilmente forniti, il calendario delle vendite al dettaglio non funziona sui trimestri del calendario, bensi sulle settimane. E talvolta l’anno finisce in date strane. Nel 2020 è finito il 27 dicembre, per cui gli acquisti di vino per le festività del fine anno sono finiti nel primo trimestre 2021 e non nell’ultimo 2020. Detto questo, i dati del primo trimestre segnano un incremento del 22% per le vendite di vino nella GDO, di cui +15% per il vino fermo e +51% per gli spumanti. Se prendessimo soltanto dicembre e gennaio 2020/21 e dicembre/gennaio 2019/20 e li confrontassimo, i dati sarebbero simili per i vini fermi ma ben più “normali”, intorno al 10-11% per la crescita degli spumanti. Un’alternativa per dare un’idea della velocità di crociera è prendere i due trimestri (quarto 2020 e primo 2021) insieme: da questa “media” deriverebbe una crescita del mercato totale intorno al 15%, di cui +13% per vino fermo e +27% per gli spumanti. Abbiamo ora davanti a noi la “normalizzazione”, visto che il secondo trimestre avrà una base di confronto ben più difficile di quella del primo trimestre. Passiamo ai dati.

    I grafici che trovate allegati hanno come base di partenza il 2018 pari a 100 e tutte le linee fanno riferimento all’andamento sugli ultimi 12 mesi terminanti a fine marzo.
    I dati trasmessi da IRI sono particolarmente positivi, favoriti come abbiamo scritto prima dal calendario. Le vendite ri-basate sul primo trimestre toccano quota 766 milioni, +22%, con un +15% per il vino fermo a 596 milioni e un balzo del 51% per i vini spumanti (154 milioni).
    All’interno della categoria vini fermi, i grafici e la tabella vi dicono delle solite gerarchie: DOC meglio (+20%) degli IGT (+15%), a loro volta meglio dei vini comuni (+3%). Vini bianchi (+20%) meglio dei vini rosati (+17%) e dei vini rossi (+11%).
    La categoria degli spumanti ha invece qualche differenza. I metodo classico classico accelerano decisamente rispetto agli Charmat (+83% rispetto a +47%), mentre pur crescendo restano sempre indietro gli spumanti dolci (+31%).
    Il mercato dello spumante si conferma un mercato essenzialmente guidato dai volumi, mentre per i vini fermi c’è un maggiore bilanciamento tra prezzi e volumi.
    La base di comparazione diventerà particolarmente difficile dal secondo trimestre, quando tutto l’impatto della pandemia sarà incluso nei dati di partenza 2020. Nel secondo trimestre 2020 i vini fermi accelerarono da +6% a +11%.

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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento 2020

    Fonte: IRI
    Il 2020 si chiude con una decisa accelerazione delle vendite al dettaglio di vino nella grande distribuzione italiana, con una replica parziale di quanto era successo nel secondo trimestre causa lockdown. Le vendite totali di vino sono cresciute dell’8% nel quarto trimestre, con un incremento dell’11% per i vini fermi, il che porta il 2020 a chiudere a +7.3% . E’ chiaro che questi numeri vanno letti nel contest della pandemia, che ha fortemente ridotto l’accesso ai ristoranti, dirottando quindi il consumo di vino verso il canale “offtrade” e quindi verso la GDO, soprattutto nel secondo e quarto trimestre e in parte del primo. Quanto è stato lo spostamento? Se dovessi fare una stima direi circa 80 milioni di euro, che corrispondono a 3 punti percentuali di crescita… Dopo diversi anni ci troviamo comunque di fronte a un quadro inusuale, con il vino fermo cresce al pari dei vini spumanti, il vino rosso tanto quanto quello bianco e, da ultimo, con I volume in forte crescita: come dire tutto il contrario di quello che è capitato fino ad oggi. Bene, passiamo a commentare qualche dato.

    Secondo IRI nel 2020 la GDO ha venduto 7.9 milioni di ettolitri di vino, di cui 7 milioni di vino fermo e 0.8 milioni di ettolitri di vini spumanti, con una crescita del 6% sul 2019, l’incremento delle vendite in euro a 2.74 miliardi, +7.3% è dunque principalmente imputabile a un effetto volume, con i prezzi medi (incluso il mix) in crescita dell’1.5% circa.
    Come dicevamo sopra l’anno è stato caratterizzato da almeno due trimestri e mezzo di forte anormalità. Il secondo trimestre e il quarto trimestre hanno segnato un +10% e +8% rispettivamente, a fronte di un +4% per il terzo trimestre (+7% per il primo). Se usassimo il 4% del terzo trimestre come la crescita normale, troveremmo un “eccesso” di circa 78 milioni negli altri trimestri, che corrispondono a 3 punti percentuali di crescita.
    Andando nei numeri del quarto trimestre, sono stati particolarmente positivi i dati del vino fermo, +10.6%, guidati dai vini bianchi e rosati intorno a +12% e dal +10% del vino rosso (che resta preponderante tra i vini fermi in valore assoluto). Le categorie DOC/DOCG continuano a guadagnare quota, +12% contro il +5% dei vini comuni.
    Nel segmento degli spumanti per il quarto trimestre abbiamo una crescita del 3% dei prodotti italiani e un calo del 12% dello Champagne. Tra i prodotti italiani si allarga la forbice tra lo Charmat Secco (Prosecco principalmente) che cresce del 9%, contro un dato stabile per i metodo classico e un calo di ben il 18% per i vini Charmat Dolci.
    I dati dell’anno sono più omogenei, con un +7.4% per i vini fermi e un +8.1% per gli spumanti. Nell’ambito dei vini fermi sono molto simili le crescite per tipologia, mentre le categorie di alta qualità mantengono una velocità superiore rispetto ai prodotti di basso livello (+8% contro +3%). Anche negli spumanti il quadro allargato vede un andamento positivo anche per i metodo classico, +5%.
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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo semestre 2020

    La corsa ai supermercati della crisi COVID ha inciso anche sulle vendite di vino. Forse non si erano mai visti dati tanto positivi come quelli che commentiamo oggi, con il prezioso contributo di IRI. Il secondo trimestre si chiude con un +10% tondo tondo per il vino fermo e +5.5% per gli spumanti. Messi insieme fanno +9%. Come apprezzerete dai grafici sono ormai un paio di anni che l’accoppiata storica di “meno volumi e più prezzo-mix” non funziona più come prima. Soprattutto in questo primo semestre, complice il periodo che abbiamo vissuto, c’è stata una impennata dei volumi di quasi il 9% per il vino fermo e di circa l’8% per gli spumanti. È molto difficile dire quanto di questo incremento sia “sano” e non una sostituzione di consumi altrimenti fatti fuori casa. È anche difficile dire quanto di questo incremento sia legato a questo particolare momento (io per esempio ho aumentato il consumo di alcolici durante il lock-down). Resta il fatto che i dati sono positivi e che sosterranno le vendite degli operatori più esposti a questo canale distributivo, quindi con prodotti di qualità ma di una fascia di prezzo moderata. Passiamo a commentare i dati.

    Le vendite di vino nella GDO sono state di 652 milioni di euro nel secondo trimestre, +9%, con un +10% per il vino fermo e un +5.5% per gli spumanti e un -13% per lo Champagne. In termini di volumi, il trimestre chiude con 2 milioni, +10.5% (1.82 per il vino fermo, +11%).
    Il saldo del primo semestre è quindi da record, con 1.27 miliardi di euro di vendite, +8% (un dato questo allineato per vini fermi e spumanti) e quasi 4 milioni di ettolitri, +8.6%.
    Bisogna dire che questa ondata di acquisti ha riguardato un po’ tutte le categorie e tutte le tipologie. Forse l’unico dato che resta negativo è quello degli spumanti Charmat dolci che continuano a calare. I dati del trimestre degli spumanti sono anche influenzati dalla tempistica della Pasqua, più anticipata rispetto allo scorso anno.
    Se ci concentriamo sui dati semestrali, più “stabili”, troviamo una leggera preponderanza per i vini rossi, +8.5%, contro +7.5% per i vini bianchi e +6.8% per i vini rosati.
    Dal punto di vista delle tipologie, i vini IGT sono in crescita del 10%, i DOC/DOCG dell’8% e i vini da tavola del 6%. Tutti questi valori, come vedete dalle tabelle, sono proporzionalmente più elevati nel secondo trimestre, ma con le medesime gerarchie.
    Il terzo trimestre sarà un inizio di normalità, con una parte della ristorazione riaperta e la crisi economica che comincia a mordere. Per adesso vi lascio alle tabelle e ai grafici del post.
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    Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo trimestre 2020

    I numeri sono numeri, ma questi numeri sono chiaramente influenzati da fattori molto straordinari. Il 31 dicembre che cade dentro il primo trimestre 2020 invece che nel quarto trimestre 2019, l’accumulazione di prodotto occorsa nel mese di marzo in previsione del virus… insomma dobbiamo considerare rilevante l’incremento del 7% delle vendite di vino del primo […] LEGGI TUTTO