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    Venezia e il vino

    Venezia e il vino, un legame indissolubile e avvincente, dove storia e leggenda spesso convivono, regalando al viaggiatore una prospettiva nuova per scoprire i tesori enogastronomici della Serenissima e del suo entroterra.  Quantomeno curioso se pensiamo che i veneziani erano noti nel Medioevo in quanto gente che: “Non arat, non seminat, non vindemiat” come citava un anonimo nell’ Honorantie civitatis Papie pubblicato nell’XI secolo. Venezia però nel suo massimo splendore è regina nel commercio, possiede il monopolio negli scali marittimi più importanti del Mediterraneo orientale e proprio dal Peloponneso, dalla città portuale di Monemvasia, arrivò la Malvasia, il vino che fece la fortuna dei mercanti e degli osti veneziani. Con il nome di malvasie, infatti, erano conosciute le rivendite di vino straniero, molto più costoso alla mescita del vino locale. L’espansione della Repubblica in terraferma, tra il XIII e VX secolo farà da volano alla produzione vitivinicola veneta, che ancora oggi vanta il primato di regione più produttiva d’Italia.
    Il Consorzio Vini Venezia che racchiude ben 5 denominazioni: DOC Venezia, DOC Lison-Pramaggiore, DOC Piave e le DOCG Lison e Malanotte del Piave, con un attento lavoro di valorizzazione, promozione e diffusione delle denominazioni da un lato, e un lavoro di valorizzazione del distretto d’area rurale e dei percorsi culturali, enoturistici ed enogastronomici corredata da un’intensa attività di editoria dall’altro, sta facendo rinascere l’attenzione per le terre di quella che fu la Repubblica della Serenissima e che vedono proprio nella città lagunare, patrimonio dell’umanità, il fulcro di tutto il progetto.
    Il Giardino Mistico
    A testimonianza di ciò, negli ultimi anni è nata una manifestazione come Feelvenice che ha lo scopo di approfondire la conoscenza del patrimonio artistico inestimabile di Venezia legandolo ai percorsi enogastronomici e alle degustazioni organizzate in collaborazione con AIS Veneto. Visite a calli, campi, campielli, sottoporteghi e tutti quei luoghi che raccontano un legame indissolubile tra la Serenissima e il vino, che si concludono con una visita all’incantevole Giardino Mistico del convento dei Carmelitani Scalzi, adiacente alla stazione ferroviaria Santa Lucia. Dietro la chiesa dedicata a Santa Maria di Nazareth, è custodito un orto protetto da alte mura, dove i frati coltivano erbe e fiori dal profondo valore simbolico-religioso, come la Melissa moldavica, da cui sin dal 1710 si estrae il prezioso olio essenziale, ingrediente di molti preparati erboristici. Nel giardino rivivono anche alcune delle più antiche viti della Serenissima, varietà storiche presenti da centinaia di anni all’interno della laguna di Venezia, recentemente recuperate dal Consorzio vini Venezia per restituire alla città il suo patrimonio viticolo. Il Giardino Mistico è aperto al pubblico solo su prenotazione, con visita guidata (per info e prenotazioni info@giardinomistico.it
    Il Consorzio Vini Venezia (http://www.consorziovinivenezia.it/)
    È nato nel settembre del 2011 dall’unione strutturale e d’intenti degli storici consorzi di tutela DOC Lison-Pramaggiore e Vini del Piave DOC.
    Rappresenta più di 2 mila produttori delle province di Venezia, Treviso e Pordenone e tutela 47 vini DOC e DOCG.
    Un’area che abbraccia la città di Venezia vocata alla viticoltura da secoli, i cui vini sono tradizionalmente e storicamente legati alla città lagunare.
    Il Consorzio tutela cinque denominazioni: le due eccellenze Lison DOCG e Malanotte del Piave DOCG, la nuova DOC Venezia e le due DOC storiche Lison-Pramaggiore e Piave.
    Il territorio ove opera il Consorzio Vini Venezia comprende una vasta area che racchiude i vigneti a denominazione di Origine Controllata e Garantita Lison e Malanotte del Piave e a Denominazione di Origine Controllata Venezia, Lison-Pramaggiore e Piave.
    Una zona di produzione racchiusa entro i confini geografici di tre province: Treviso, Venezia e, per una piccola parte, Pordenone.
    Una distesa pianeggiante, vocata alla viticoltura da secoli, scende dai piedi delle Dolomiti alla foce del fiume Piave, per allargarsi a est verso l’estremo confine orientale della provincia di Venezia, naturalmente definito dal fiume Tagliamento, e poi giù lungo l’entroterra veneziano, inoltrandosi nella laguna di Venezia e fino a lambire le coste che affacciano sul Mar Adriatico.
    DOC Venezia
    La DOC Venezia comprende tutto il territorio del Piave e la quasi totalità del Lison Pramaggiore, estendendosi dunque nelle province di Venezia e Treviso, dai colli di Conegliano alla laguna di Caorle. L’origine dei suoli della pianura veneta orientale si deve alla deposizione di materiali alluvionali derivanti principalmente dallo scioglimento dei ghiacciai alpini e prealpini e successivamente dall’azione del Piave e secondariamente del Livenza. I principali vini prodotti: Bianco frizzante, Bianco spumante, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmènere, Chardonnay, Manzoni bianco, Merlot, Pinot grigio, Refosco dal peduncolo rosso, Sauvignon, Tai.
    DOC Piave
    l territorio della DOC Piave è racchiuso in una vasta pianura che si estende dai confini nordorientali delle provincia di Treviso con il Friuli fino alla foce del Piave, a Cortellazzo (VE); dalle colline di Conegliano e del Montello fino al primo entroterra della città di Venezia. Questa vasta area (che rappresenta una delle Doc più estese dell’Italia settentrionale) presenta una grande varietà di terreni e microclimi, che consente di ottenere vini particolarmente differenziati tra loro da numerosi diversi vitigni. I principali vini prodotti: Cabernet Sauvignon, Carmènere, Chardonnay, Manzoni bianco, Merlot, Raboso e Raboso passito, Tai, Verduzzo.
    DOC Lison Pramaggiore
    La zona a Denominazione di Origine Controllata Lison-Pramaggiore si estende tra le province di Pordenone, Treviso e Venezia i cui confini sono segnati a est dal fiume Tagliamento e ad ovest dal Livenza. La Denominazione prende il nome dai paesi di Lison, frazione di Portogruaro, e di Pramaggiore, che hanno una posizione centrale rispetto all’intera area di produzione. I principali vini prodotti:  Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmènere, Chardonnay, Merlot, Pinot grigio, Malbech, Refosco dal peduncolo rosso, Sauvignon, Verduzzo e Verduzzzo passito.
    DOCG Malanotte
    L’area di produzione della DOCG Malanotte del Piave inizia dove il fiume Piave sfugge alla stretta delle montagne dolomitiche e si apre alla pianura trevigiana che sconfina poi nell’entroterra veneziano. Malanotte è il nome di un piccolo borgo medievale situato a Tezze di Piave (Vazzola) nel trevigiano, cuore della produzione del vino che ne porta il nome.
    La zona di produzione della DOCG Malanotte del Piave ricade su un territorio di media-bassa pianura, lungo l’asse del fiume Piave, caratterizzata da un clima tipicamente temperato, con estati calde e inverni mai troppo freddi. Le correnti d’aria fresca provenienti da nord-est fanno sentire il loro effetto con escursioni termiche notte/giorno più accentuate nella parte a nord del comprensorio. I suoli, costituiti da depositi alluvionali rilasciati dai ghiacciai prima e dal fiume Piave poi, sono considerati “caldi” poiché caratterizzati da un’altapercentuale di scheletro, con elevata profondità esplorabile dalle radici, assenza di ristagni, poveri di sostanza organica, con contenuto in elementi minerali buono e ben equilibrato, in particolare di fosforo e magnesio. I principali vini prodotti: Malanotte del Piave DOCG.
    DOCG Lison
    L’area dei vini a denominazione DOCG Lison è situata nella pianura a pochi chilometri dal litorale veneziano, fra i fiumi Tagliamento e Livenza, da sempre testimone della coltivazione della vite a garanzia della tipicità e della peculiarità dei vini del territorio. Una vasta campagna costellata da antiche case coloniche, paesi circondati da mura medievali e piccole città ricche di testimonianze romane.
    Qui il clima è “temperato” grazie alla vicinanza del mare, alla presenza di aree lagunari e alla giacitura pianeggiante che favorisce l’esposizione dei vigneti ai venti della zona. Da nord est spira la Bora, un vento fresco e asciutto, mentre da sud-est soffia spesso lo Scirocco, caldo e umido, caratteristico di tutti i periodi dell’anno. La presenza dei venti, prevalentemente serali, abbassa di notte le temperature, favorendo l’escursione termica tra notte e giorno. I suoli dell’area sono caratterizzati dalla presenza di un sottile strato di “caranto” (carbonato di calcio) e da uno più superficiale prevalentemente argilloso, entrambi di origine alluvionale grazie all’apporto di materiale detritico da parte dei vicini fiumi. Terreni che presentano una buona capacità di riserva idrica. Essi sono inoltre caratterizzati dalla presenza di alti contenuti di elementi minerali soprattutto potassio, calcio e magnesio e da un’equilibrata dotazione di sostanza organica. I principali vini prodotti: Lison DOCG.

    Tags: Consorzio Vini Venezia, Lison Pramaggiore, malanotte del piave, Malanotte Docg, malvasia, Monemvasia, venezia LEGGI TUTTO

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    Friuli Venezia Giulia – dati di produzione dei vini DOC (2019)

    Trovate all’interno del post le tabelle relative agli ettari rivendicati, ettolitri certificati, ettolitri imbottigliati e valore della produzione (ai prezzi di base) delle DOC più rilevanti della regione Friuli Venezia Giulia. I dati sono ricavati dalle pubblicazioni ISMEA. Si riferiscono agli anni 2016-2019 per le seguenti DOC: Prosecco, Delle Venezie, Friuli Venezia Giulia, Friuli Colli Orientali, Collio Goriziano, Friuli Grave, Friuli Isonzo, Friuli Aquileia, Lison Pramaggiore, Ramandolo, Colli Orientali del Friuli Picolit, Carso, Rosazzo, Lison.Vista la laboriosità dell’elaborazione dei dati ho omesso le denominazioni meno rilevanti (in base al valore).Per ottenere i dati in formato Excel contattatemi.Tabelle allegate nel resto del post Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Veneto – dati di produzione dei vini DOC (2019)

    Trovate all’interno del post le tabelle relative agli ettari rivendicati, ettolitri certificati, ettolitri imbottigliati e valore della produzione (ai prezzi di base) delle DOC più rilevanti della regione Veneto. I dati sono ricavati dalle pubblicazioni ISMEA. Si riferiscono agli anni 2016-2019 per le seguenti DOC: Prosecco, Delle Venezie, Conegliano Valdobbiadene Prosecco, Soave, Valpolicella Ripasso, Bardolino, Valpolicella, Asolo Prosecco, Amarone della Valpolicella, Valdadige, Bianco di Custoza, Lugana, Venezia, Garda, Colli Euganei, Colli Berici, Veneto Orientale, Breganze, Lessini Durello, Lison Pramaggiore, Colli Euganei Fior d’Arancio, Piave, Gambellara, Montello Colli Asolani, Soave Superiore, Recioto della Valpolicella, Arcole, Vallagarina, Bagnoli Friularo, Bardolino Superiore, Recioto di Soave, Lison, Colli di Conegliano.Vista la laboriosità dell’elaborazione dei dati ho omesso le denominazioni meno rilevanti (in base al valore).Per ottenere i dati in formato Excel contattatemi.Tabelle allegate nel resto del post Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Nuovi sapori attraversando il paesaggio culturale della Livenza

    Il Veneto Orientale è quell’area geografica dove Venezia si potrebbe definire al tempo stesso così vicina, ma anche così lontana. Vicina per ragioni di politica amministrativa e comunque di distanza chilometrica; lontana perché i paesi che rientrano nel mandamento hanno molti elementi di condivisione culturale e sociale più affini al trevigiano e al pordenonese, invece che al veneziano. Il Veneto Orientale deve la sua notorietà internazionale al turismo balneare, note ai più sono le spiagge di Bibione e Jesolo e Caorle, quest’ultima poi meriterebbe un discorso a parte perché con le sue calli e campielli è una sorta di Venezia in miniatura. Esiste però un microcosmo, non battuto dal turismo di massa, che si identifica con il Turismo del paesaggio culturale. Proprio in questo contesto nasce il progetto “GiraLivenza”, finalizzato alla realizzazione di un percorso verde incentrato sul fiume Livenza con la realizzazione di un sistema di itinerari localizzati nei Comuni di Torre di Mosto e Caorle. Tra gli obiettivi dichiarati anche la valorizzazione dell’entroterra integrato con l’offerta balneare e la sinergia tra gli operatori economici locali appartenenti al settore agricolo, del turismo e dei servizi. Va da sé che in tutti questi ragionamenti, per l’enogastronomia, c’è un potenziale di sviluppo enorme, perché il viaggiatore/turista brama di carpire i segreti più intimi del territorio in cui si trova e cibo e vino sono alcuni degli argomenti migliori di cui disponiamo per cogliere l’essenza più profonda di un luogo.  Ne è un esempio concreto l’anguilla, “bisàt” in dialetto, che trova il suo habitat naturale proprio nelle acque del fiume Livenza. Grazie a Slow Food Veneto Orientale, con il supporto delle amministrazioni del territorio e della rete dei ristoratori locali, è nata la “Comunità del bisàt della Livenza”, con lo scopo di preservare e rilanciare l’antica pesca fluviale lungo questo fiume. Il bisàt, come per le altre comunità fluviali viciniori, come ad esempio il fiume Lemene, ha rappresentato una delle più importanti forme di sostentamento dei pescatori locali. Purtroppo, nel corso degli ultimi anni questa tradizione è quasi andata perduta a causa del calo della domanda e dell’inquinamento delle acque, tanto che oggi a custodire i segreti del mestiere sono rimasti solo due pescatori. Di bisàt pare ne fosse ghiotto Ernest Hemingway, che nel 1918 ebbe a soggiornare proprio in questa zona. Il grande scrittore era arrivato nel Veneto Orientale durante la Prima Guerra Mondiale, quando giovane soldato americano, rimase ferito e fu curato a Torre di Mosto, presso il municipio, trasformato nella sede della Croce Rossa degli Stati Uniti. Questi luoghi fecero anche da sfondo alla storia d’amore, divenuta leggenda, tra Ernest Hemingway e la giovane crocerossina Agnes von Kurowsky. Agnes successivamente ridimensionò la vicenda ad amore platonico, mentre lo scrittore sostenne sempre che la loro fu una vera e propria storia d’amore. Qualunque sia la verità è innegabile che i due si trovassero a Torre di Mosto contemporaneamente, magari, tra una chiacchiera e l’altra, deliziandosi con una anguilla ai ferri accompagnata da un ottimo vino torresano, ottenuto dai vigneti “maritati a gelso”, come in uso all’epoca e di cui è ancora possibile trovare qualche testimonianza in località S. Elena. Oggi la zona vitivinicola si identifica con la DOC Lison Pramaggiore la quale, grazie alle nuove generazioni di viticoltori esprime un crescente potenziale qualitativo, con gli autoctoni Lison Classico, refosco dal peduncolo rosso ma anche con gli internazionali merlot, cabernet e malbech, vini che tra l’altro, proprio nell’abbinamento con il cibo trovano la loro massima espressione. Da ricordare anche l’impegno che molte cantine del territorio stanno portando avanti nell’assunzione di pratiche sostenibili, sia in vigna che in cantina, con una trentina di aziende che si sono convertite o sono in fase di conversione al biologico, aderendo, a partire dal 2016, al progetto del Bio-distretto, con sede ad Annone Veneto.
    «Sono un vecchio fanatico del Veneto ed è qui che lascerò il mio cuore». Ernest Hemingway 1948.
    Per approfondimenti www.giralivenza.it
    Le foto della Livenza e del bisat sono tratte dalla pagina Facebook di GiraLivenza

    Tags: bibione, bisat, caorle, ernest hemingway, giralivenza, jesolo, Lison, Lison Pramaggiore, livenza, torre di mosto, veneto, veneto orientale, venezia LEGGI TUTTO