Fonte: UN Comtrade
La Danimarca si conferma uno dei migliori mercati del vino del mondo anche nel 2020, mettendo a segno una crescita del 7% dei volumi (saliti al massimo storico di 2.06 milioni di ettolitri) e del 4% a valore, anch’esso al massimo storico di 683 milioni di euro. Come tutti gli altri paesi nordici, la Danimarca è un mercato molto sbilanciato sul consumo a casa e quindi non ha avuto ripercussioni particolari relativamente al COVID, anzi. È stato anche il 2020 un anno a vantaggio della Francia, che dal 2018 ha ripreso la leadership che aveva perso con la crisi mondiale del 2008-09 a vantaggio dell’Italia. La leadership francese, come abbiamo già avuto modo di dire si avvantaggia della posizione nel segmento degli spumanti, mentre nel mondo del vino fermo in bottiglia le posizioni, pur invertite anch’esse rispetto a qualche tempo fa sono più allineate. Passiamo a commentare qualche numero insieme, non prima di ricordarvi che tutti i numeri dettagliati e copia-incollabili sono a vostra disposizione nella sezione delle importazioni estere di Solonumeri (link).
La Danimarca ha importato vino per un valore di 683 milioni di euro, in crescita del 4.4% sul 2019 e del 3.9% annuo negli ultimi 5 anni. A fronte di un cambio tra la corona e l’euro stabile (lo è ormai da diversi anni), anche i dati in valuta locale, che trovate allegati nel post sono coerenti, quindi circa 5.1 miliardi di corone danesi nel 2020. Di questi, 493 milioni sono di vino in bottiglia fermo (+5%), 118 milioni d vino sfuso (+4%, con una interessante progressione negli ultimi anni) e 71 milioni sono di vini spumanti (+3%).
In termini di volume l’import danese sale a 2.06 milioni di ettolitri, di cui quasi 1 milione di ettolitri sono di vino sfuso, proveniente principalmente da Australia (178mila ettolitri) e Sud Africa (151mila).
Il vino francese allarga ulteriormente il gap con l’Italia, crescendo del 7.6% a 176 milioni, rispetto al +3.4% italiano, 149 milioni di euro, e quindi rappresenta il 25.7% del mercato (+0.8% dal 2019) contro il 21.8% dell’Italia (-0.2%).
La forza della Francia è nei vini spumanti, che nel 2020 crescono del 4% a 37 milioni di euro e mantengono la quota del 52% dopo il graduale deterioramento visto negli anni scorsi (purtroppo non a vantaggio del nostro spumante che veleggia sui 10 milioni di euro).
Nel segmento dei vini in bottiglia l’Italia e la Francia sono quasi perfettamente allineate, con 124 milioni e 131 milioni di euro rispettivamente, ma con un ritmo di crescita che vede la Francia prevalere nettamente (+9% contro +6% per il 2020, 8% contro +1% negli ultimi 5 anni).
Dietro Italia e Francia c’è una voragine, dopo la quale si trova la Spagna (in calo) e gli USA che invece hanno raddoppiato in pochi anni raggiungendo 50 milioni di esportazioni in Danimarca. Vi lascio alle tabelle.
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