Vendite al dettaglio di vino nella GDO in Italia – dati IRI, aggiornamento primo semestre 2020
La corsa ai supermercati della crisi COVID ha inciso anche sulle vendite di vino. Forse non si erano mai visti dati tanto positivi come quelli che commentiamo oggi, con il prezioso contributo di IRI. Il secondo trimestre si chiude con un +10% tondo tondo per il vino fermo e +5.5% per gli spumanti. Messi insieme fanno +9%. Come apprezzerete dai grafici sono ormai un paio di anni che l’accoppiata storica di “meno volumi e più prezzo-mix” non funziona più come prima. Soprattutto in questo primo semestre, complice il periodo che abbiamo vissuto, c’è stata una impennata dei volumi di quasi il 9% per il vino fermo e di circa l’8% per gli spumanti. È molto difficile dire quanto di questo incremento sia “sano” e non una sostituzione di consumi altrimenti fatti fuori casa. È anche difficile dire quanto di questo incremento sia legato a questo particolare momento (io per esempio ho aumentato il consumo di alcolici durante il lock-down). Resta il fatto che i dati sono positivi e che sosterranno le vendite degli operatori più esposti a questo canale distributivo, quindi con prodotti di qualità ma di una fascia di prezzo moderata. Passiamo a commentare i dati.
Le vendite di vino nella GDO sono state di 652 milioni di euro nel secondo trimestre, +9%, con un +10% per il vino fermo e un +5.5% per gli spumanti e un -13% per lo Champagne. In termini di volumi, il trimestre chiude con 2 milioni, +10.5% (1.82 per il vino fermo, +11%).
Il saldo del primo semestre è quindi da record, con 1.27 miliardi di euro di vendite, +8% (un dato questo allineato per vini fermi e spumanti) e quasi 4 milioni di ettolitri, +8.6%.
Bisogna dire che questa ondata di acquisti ha riguardato un po’ tutte le categorie e tutte le tipologie. Forse l’unico dato che resta negativo è quello degli spumanti Charmat dolci che continuano a calare. I dati del trimestre degli spumanti sono anche influenzati dalla tempistica della Pasqua, più anticipata rispetto allo scorso anno.
Se ci concentriamo sui dati semestrali, più “stabili”, troviamo una leggera preponderanza per i vini rossi, +8.5%, contro +7.5% per i vini bianchi e +6.8% per i vini rosati.
Dal punto di vista delle tipologie, i vini IGT sono in crescita del 10%, i DOC/DOCG dell’8% e i vini da tavola del 6%. Tutti questi valori, come vedete dalle tabelle, sono proporzionalmente più elevati nel secondo trimestre, ma con le medesime gerarchie.
Il terzo trimestre sarà un inizio di normalità, con una parte della ristorazione riaperta e la crisi economica che comincia a mordere. Per adesso vi lascio alle tabelle e ai grafici del post.
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