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    Corea – importazioni di vino – aggiornamento 2019

    Anche nel 2019 il mercato del vino in Corea del Sud è cresciuto a doppia-cifra, +12%, e con 232 milioni di euro comincia a diventare piuttosto rilevante. L’Italia occupa una innaturale posizione numero tre, dietro ovviamente alla Francia, ma anche dietro al Cile. Nel 2019 abbiamo avuto un buon anno, +17%, ma restiamo ancora indietro se allarghiamo lo sguardo agli ultimi 5 anni. Molto lavoro resta da fare, anche e soprattutto per spingere i nostri spumanti che sono sotto-penetrati e che nel 2019 hanno avuto un andamento negativo. Passiamo a una breve analisi dei dati.

    Le importazioni coreane di vino sono cresciute del 12% a 232 milioni di euro e, in valuta locale, del 12.6% a 302 miliardi di KRW. La crescita in valuta locale sui 5 anni è del 9.5% mentre in euro dell’11%.
    Si tratta ovviamente di un mercato di vini di qualità. I volumi sono pochi e crescono meno dei valori +8% a 429mila ettolitri nel 2019 e +6% sugli ultimi 5 anni. Il dominio dei volumi è dei cileni con 115mila ettolitri, seguiti dalla Spagna con 87mila e da Italia e Francia alla pari con circa 64mila ettolitri.
    Proprio la Francia è leader nel mercato, con una quota di mercato del 32% e 74 milioni di euro di esportazioni. Di questi, 45 milioni sono di vino in bottiglia e ben 28 milioni di euro sono spumanti, dove la crescita è stata del 23% annuo negli ultimi 5 anni.
    Proprio qui si vede la grossa differenza con l’Italia, che esporta solo 7 milioni di euro di spumanti con una crescita del 9% annuo. Il nostro vino è in posizioni di rincalzo anche nel segmento dei vini in bottiglia, però. Siamo superati dai francesi, dai cileni con 29 milioni di euro e anche dagli americani, che esportano 29 milioni di euro contro i nostri 27.
    La nostra quota di mercato è quindi del 15% circa, preceduti dal Cile che pur perdendo qualche colpo si mantiene intorno al 19%, con un valore totale di 43 milioni di euro. Nel 2019 ci siamo avvicinati grazie a un balzo del 17%, ma se non succedono cose particolari ci vorranno almeno 2-3 anni per ripristinare le naturali gerarchie.
    Dietro all’Italia vengono gli USA con 30 milioni di euro di export. Si tratta di un’altra posizione “innaturale”, visto che normalmente i vini americani sono anche superati dagli spagnoli, che vengono quinti con soltanto 19 milioni di euro.
    Nonostante la vicinanza geografica, il mercato non funziona per i vini australiani, solo 11 milioni di euro e neanche per quelli della Nuova Zelanda, soltanto 4 milioni. Entrambi crescono in modo sostenuto (non l’Australia nel 2019 ma sui 5 anni decisamente si), ma da valori molto bassi.
    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

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    Norvegia – importazioni di vino 2019

    La Norvegia è un altro mercato in cui l’Italia ha vissuto anni di temporanea leadership a danno della Francia e dove ora le gerarchie si sono ristabilite. Già lo scorso anno avevamo commentato il sorpasso della Francia dopo qualche anno di primato italiano, nel 2019 la distanza è aumentata, grazie al +7% segnato dalle importazioni norvegesi di vino francese contro il dato stabile dell’Italia. Una componente importante di questa difficoltà dei nostri prodotti è relativa agli spumanti, che i norvegesi non sembrano apprezzare (o almeno non i nostri), ma nel 2019 anche il vino in bottiglia italiano è cresciuto meno di quello francese. Tornando ai numeri generali, la Norvegia ha importato nel 2019 386 milioni di vino, +3%, con un progresso lento ma costante negli anni. I volumi sono esigui, 0.9 milioni di ettolitri e sostanzialmente stabili nel corso degli anni. Passiamo ai dettagli.

    Dei 386 milioni di cui dicevamo sopra 248 sono relativi al vino in bottiglia (+4% nel 2019 e +2% annuo su 5 anni) e 54 milioni sono di vini spumanti, +3% (+5% annuo su 5 anni). Il rimanente 79 milioni di euro è relativo ai vini sfusi, in calo del 4% nel 2019 e dove l’Italia resta in posizione di leadership.
    La Francia ha avuto un anno migliore. La quota sul mercato norvegese cresce dal 32% al 33% grazie a un +7% sul 2018, con un incremento del 9% per i vini fermi in bottiglia (83 milioni), un calo del 9% dei vini sfusi a 17 milioni e un ottimo +11% sui vini spumanti. Totale: 128 milioni.
    Il vino italiano subisce l’impatto dello scarso successo dei vini spumanti, che calano del 4% a 17 milioni euro, e del trend strutturale negativo dei vini sfusi, -8% a 22 milioni. I vini fermi in bottiglia compensano le altre due categorie con un +4% a 79 milioni, ma lasciano il nostro prodotto a 120 milioni, +1%
    Dopo Italia e Francia, che insieme coprono il 64% delle importazioni norvegesi pochi spunti di riflessione. Il prodotto americano sembra in crescita, mentre sono leggermente negativi i dati di importazione dei vini spagnoli e tedeschi, rispettivamente terzo e quarto paese da cui la Norvegia importa vino.
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    Russia – importazioni di vino 2019

    Il mercato del vino russo tocca un nuovo picco nel 2019: per la prima volta le importazioni di vino superano quota 1 miliardo di euro (+17%) e, apparentemente, 6.5 milioni di ettolitri (su questo dato sono un po’ meno convinto, ma questo è quanto riportato da UN Comtrade). L’Italia mantiene la sua posizione di leadership assoluta. Il mercato russo è uno dei pochi in cui il vino italiano è andato meglio di quello francese. Ma dietro la Francia sta crescendo molto forte il prodotto spagnolo che è balzato di quasi il 30% e che viene da una serie ininterrotta di anni positivi. Ormai vicino alla Francia, nel 2020 potrebbe anche esserci il sorpasso (COVID permettendo). Sarebbe probabilmente l’unico mercato importante in cui la Spagna supera la Francia. Passiamo ai dati.

    Le importazioni di vino della Russia sono cresciute del 16.6% a 1038 milioni di euro nel 2019, riportando dunque a +4% il ritmo di crescita annuo sugli ultimi 5 anni. Nel 2019 il Rublo ha ripreso un po’ di valore, quindi se tradotte in valuta locale le importazioni sono cresciute un po’ di meno, +14% a 75 miliardi di rubli. Va però specificato che il Rublo ha perso tantissimo prima del 2019 e quindi se confrontiamo il dato in rubli del 2019 (75 miliardi) con quello di 5 anni fa (33 miliardi) ci possiamo rendere conto di quanto sia cresciuto il consumo di vino nel paese.
    L’Italia cresce del 15% a 302 milioni di euro, di cui 116 milioni sono di vino spumante, in crescita leggermente superiore, +19%. La quota di mercato del prodotto italiano è nell’ordine del 29-30%, supportata dalla presenza molto forte negli spumanti, dove abbiamo il 60% del mercato.
    La Francia fa molta più fatica. Nel 2019 le esportazioni crescono solo del 6% a 171 milioni di euro, con gli spumanti a +9% (55 milioni di euro, meno della metà dell’Italia).
    Come dicevamo sopra la Spagna ha oramai raggiunto la Francia, con un balzo del 29% a 167 milioni di euro, di cui soltanto 16 nel segmento degli spumanti (il che lascia ampi spazi di miglioramento).
    Vi allego anche i dati sui volumi, che sono molto diversi da quelli del 2018: nel 2019 vengono riportati 6.5 milioni di ettolitri di importazioni contro 4-4.5 milioni all’anno degli anni precedenti. Per quanto riguarda i volumi, la Spagna e l’Italia sono praticamente appaiate con 1.5 milioni di ettolitri ciascuno.
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    Brasile – importazioni di vino 2019

    Nonostante i problemi economici strutturali e la costante svalutazione della moneta degli ultimi anni, il Brasile è un paese promettente per il consumo di vino. Anche nel 2019, le importazioni sono cresciute a doppia cifra in termini di volumi e, se tradotte in Real, del 7% in valore. Il mercato vale circa 330 milioni di euro e 1.3 milioni di ettolitri, che si combinano ai circa 3 prodotti localmente (secondo le statistiche OIV). La combinazione di vicinanza geografica e regole doganali lo rendono un mercato dominato dai cileni e dagli argentini, seguiti dal Portogallo, di cui un tempo il Brasile fu colonia e che ne ha adottato la lingua. Italia e Francia sono sullo stesso livello, nello specifico del 2019 la Francia ha fatto meglio (come in tanti altri mercati), ma se si allarga lo sguardo su periodi più lunghi il nostro prodotto ha avuto uno sviluppo più sostenuto. Passiamo a commentare qualche dato insieme.

    Le importazioni di vino in Brasile nel 2019 toccano quota 332 milioni di euro, con un incremento del 4.4% sul 2018 e del 6% annuo sugli ultimi 5 anni. Se tradotti in valuta locale, la crescita diventa del 7% nel 2019 e addirittura del 14% annuo sugli ultimi 5 anni, a causa della forte svalutazione del Real negli ultimi anni.
    I volumi hanno una dinamica ancora più sostenuta: nel 2019 sono stati importati 1.33 milioni di ettolitri, +14%, mentre sugli ultimi 5 anni il ritmo è dell’11% annuo.
    La leadership del mercato è saldamente nelle mani dei cileni, che esportano in Brasile 663mila ettolitri di vino nel 2019 (massimo storico, +29%) per un valore di 131 milioni di euro, in crescita del 6% sul 2018 e del 9% annuo dal 2014 a questa parte. Sono molto positivi anche i dati dell’Argentina (+8%), su valori del tutto diversi (51 milioni di euro per 173mila ettolitri), mentre il Portogallo è cresciuto soltanto del 2% nel 2019 (47 milioni, 183mila ettolitri) dopo un notevole balzo negli ultimi anni.
    Venendo alla performance dell’Italia, come vedete siamo sullo stesso livello dei francesi, 34 milioni, con un volume quasi doppio (121mila ettolitri contro 69mila). Come dicevamo sopra, l’andamento sui 5 anni è migliore (+5% contro -1%) e questo è incoraggiante: quando i valori sono così piccoli i dati di breve termine possono essere molto volatili. Paghiamo lo sviluppo molto limitato dei nostri spumanti, che vengono esportati solo per 4 milioni di euro, contro i 12 milioni di euro della Francia, in un mercato che comunque non sembra essere particolarmente portato per questo tipo di prodotto.
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    Svezia – importazioni di vino 2019

    Dati dettagliati e scaricabili disponibili nella sezione Solonumeri (altri paesi). Il commento sulle importazioni di vino in Svezia è facilmente sovrapponibile a quello degli altri mercati nordici: un ottimo mercato, con una crescita strutturale importante (in questo caso circa il 6% annuo nel quinquennio 2014-19 in valuta locale), guidata dal mix (infatti i volumi importati […] LEGGI TUTTO

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    Porto – dati di vendita, aggiornamento 2019

    Il 2019 è stato un anno diverso (e migliore) dai precedenti per il Porto, dato che il calo strutturale dei volumi si è interrotto e ciò ha consentito di aggiungere un po’ di velocità all’usuale miglioramento del prezzo-mix che abbiamo visto storicamente. Le vendite totali sono dunque cresciute del 3% a 377 milioni di euro, […] LEGGI TUTTO

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    Belgio – importazioni di vino 2019

    Ho sempre un po’ snobbato i dati vinicoli relativi al Belgio (di importazione intendo, visto che di vino non ne producono). Come mai? Beh, i belgi sono culturalmente e geograficamente vicinissimi ai francesi e questo si vede chiaramente nel dominio che il vino transalpino esercita: la quota di mercato è del 55% circa, con una […] LEGGI TUTTO