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Nei vini dei Colli Bererici credici

Sfogliando le pagine delle principali guide enoiche italiane in uscita e cercando in particolare alla voce “Vini premiati con il massimo riconoscimento” (sole, faccine, chiocciole, ecc.), dei Colli Berici non vi è quasi traccia. Solo il Gambero Rosso assegna quest’anno i celeberrimi Tre bicchieri al Colli Berici Merlot Casara Roveri 2015 dell’Azienda Agricola Dal Maso. Più frequento questo lembo di Veneto è più continuo a pensare che la critica italiana abbia qualche problema. Tempo fa pensavo fosse una questione di snobismo, oggi sono convinto che si tratti di pigrizia. Ed è un vero peccato perché nei Colli Berici, fatta salva la necessità di alcuni passaggi generazionali nella conduzione delle cantine e un cambio di mentalità complessivo, si fanno vini rossi straordinari. La così detta “pistola fumante” l’ha portata il Direttore del Consorzio Vini Colli Berici Giovanni Ponchia, organizzando, all’interno della manifestazione “Gustus 2018”, la degustazione denominata “Colli Berici tra i grandi del mondo”.

Giovanni Ponchia, Gianni Fabrizio, Nicola Frasson

Un’interessante confronto alla cieca, condotto da Nicola Frasson e Gianni Fabrizio curatori della Guida Vini Gambero Rosso, tra i vini dei Colli Berici e quelli dei territori internazionali più blasonati: Napa Valley, Cile, Châteauneuf-du-pape e Toscana. Per il grandi del mondo sono scesi in campo: Châteauneuf-du-pape “La Crau Ouest” 2015 Domaine Santa Duc (prezzo medio 54 euro), Igt Toscana merlot “Messorio” 2015 Le Macchiole (prezzo medio 160 euro), Carmenère Block 27 D.O. peumo “Terrunyo” 2014 – Concha Y Toro (prezzo medio 34 euro), Cabernet Sauvignon Napa Valley “SLV” 2013 Stag’s Leaps Cellar (prezzo medio 125 euro). Per i Colli Berici: Tai Rosso “Thovara” 2015 Piovene Porto Godi (prezzo medio 27 euro), Merlot “Casara Roveri” 2015 Dal Maso (prezzo medio euro 19,90), Carmenère riserva “Oratorio di san Lorenzo” 2013 Inama (prezzo medi euro 31,80), Cabernet Sauvignon “Cicogna” 2015 Cavazza (prezzo medio 15 euro). Un bel rischio si è preso il Giovanni perché visto il rango dei vini presentati, stando alla vulgata dominante della critica italiana, c’era il rischio che i vini dei Colli Berici ne uscissero con le ossa rotte. Non solo nulla di ciò è accaduto ma in alcuni casi la bottiglia dei Colli Berici era nettamente superiore e con una differenza di prezzo davvero importante, creando non poco imbarazzo tra i presenti. Il Consorzio con Giovanni Ponchia sta facendo un grande lavoro, presto uscirà anche un libro di approfondimento sul territorio e, nonostante la strada da fare sia ancora in salita, tutti devono crederci di più, dai produttori alla stampa specializzata, perché questo territorio potrebbe davvero essere la prossima grande cosa, the next big thing per darsi un tono British, dei vini rossi italiani.

Per approfondire

Il Consorzio Tutela vini Colli Berici e Vicenza riunisce cantine, produttori e aziende vinicole del territorio. Fino al 2011 erano due le realtà presenti: il Consorzio Tutela Vini Colli Berici D.O.C. e il Consorzio Tutela Vini Vicenza D.O.C.. Ognuno autonomo nella promozione della propria denominazione. Poi la scelta di fondersi in un unico consorzio riconosciuto dal MiPAA. Un’unione importante per raccontare e valorizzare la qualità dei vini di una grande terra. Insieme per dare voce al 50% dei produttori e dei viticoltori vicentini. Un lavoro che mette in primo piano l’identità dei vini dei Colli Berici e Vicenza. I soci sono 30 aziende (27 privati e 3 cantine cooperative e rappresentano il 91,3% della produzione totale di uve a DOC Colli Berici e il 75,07% della produzione totale di uve a DOC Vicenza.

Il TAI Rosso

Il vitigno autoctono dei Colli Berici. La natura genetica è quella del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola, ma nel vicentino ha trovato una sua specifica identità e tipicità.  Colore rosso rubino e bouquet ampio con note di ciliegia, lampone, viola e spezie. In bocca tannini delicati ed un elegante retrogusto di mandorle e rosa canina. Perfetto nel tradizionale abbinamento con la Soprèssa Vicentina D.O.P. e con il baccalà alla vicentina.

L’uva si presta ad essere vinificata sia per una versione del vino più fresca e immediata, che a una più robusta e strutturata. Proprio la valorizzazione di questa vocazione più intensa è frutto del progetto del Consorzio di tutela Colli Berici e Vicenza Tai Rosso Riserva. Il Tai Rosso che nella tradizione si è sempre consumato giovane, ha dimostrato nel tempo di affinamento finezza e eleganza. Molte aziende hanno aderito a questo progetto e dalla vendemmia 2009 Tai Rosso Riserva è stato inserito nel nuovo disciplinare di produzione.


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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