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Quale sarà il futuro del vino?

(ph: Tumisu)

Secondo una recente indagine (Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor 2020), solo un’azienda vitivinicola italiana su 10 nel 2020 avrà aumentato il proprio business, mentre per oltre 7 imprese su 10 le vendite totali vireranno in negativo.

Per questo è diventato cruciale riflettere su quale futuro aspetta il vino. Viticoltura ed enologia devono affrontare sfide importanti e per farlo il futuro va immaginato, discusso e scritto.

E’ questo il tema dell’incontro previsto per il 2 febbraio alle 18 sulla piattaforma Zoom organizzato e moderato dalle Donne della Vite in cui si parlerà di sfide, crisi, scelte di sviluppo sostenibile e coinvolgimento dell’opinione pubblica. Guest stars, Ilaria Pertot, patologa vegetale del Centro agricoltura, alimenti e ambiente CA3 dell’Università di Trento e Fondazione Mach, e Andrea Segrè, economista agrario dell’Università di Bologna, nonché esperto nel contrasto agli spechi alimentari e ideatore dello spin-off “Last Minute Market” dello stesso Ateneo.

Perseguire in generale un’agricoltura e, in particolare, una viticoltura sostenibile non può più essere un punto di vista, ma è un percorso tracciato e ineludibile, che conduce verso un mondo futuro e futuribile – spiega Valeria Fasoli, agronoma e presidente dell’Associazione Donne della ViteSi può tentennare ad imboccare la strada, ma è l’unica percorribile. Per i produttori le conoscenze, le informazioni e le indicazioni sono messe a disposizione dal mondo scientifico e non si può più scappare. Le Donne della Vite sono convinte di questo percorso e, grazie alla multidisciplinarietà dell’Associazione, diffondono le indicazioni degli organismi scientifici europei e così facendo cercano di favorire l’applicazione di tecniche viticole sempre più sostenibili. È giusto che tutti diano il loro contributo: occuparsi del proprio spazio di vita è un dovere e un diritto umano!”.

La sfida, che richiede scelte urgenti e non più differibili, è adesso la concretizzazione di una filiera in cui l’eccellenza e la qualità produttiva si coniughino ai criteri di sviluppo sostenibile e tutela ambientale, includendo il cittadino-consumatore in un circolo virtuoso di accesso a vini di qualità e al tempo stesso di attenzione ad una produzione che faccia un uso corretto delle risorse naturali.

Ilaria Pertot e Andre Segrè hanno pensato e sviluppato il progetto “E poi? Visioni di futuro” – con il CCPB, Ente di controllo e certificazione del biologico, quale main partner . Questo progetto si propone di indagare e discutere in un esperimento collettivo la visione del futuro e la sostenibilità della nostra società. Nell’e-book “A che ora è la fine del mondo” ( Edizioni Ambiente) Pertot e Segrè pongono le domande sul futuro che noi tutti abbiamo imparato a farci “grazie” alla pandemia – come vivremo? come produrremo e quanto saremo sostenibili? – e lasciano il finale aperto per raccogliere le risposte di chi vorrà partecipare dicendo la sua. , Sul sito www.epoi.eu si può scaricare l’e-book e inviare il proprio finale entro il 9 aprile 2021 ore 23.59.

Nell’incontro del 2 febbraio,, moderato da Alessandra Biondi Bartolini, giornalista e socia fondatrice delle Donne della Vite, si parlerà proprio di questo progetto.

“E poi? Visioni di futuro” si presenta infatti come il più grande esercizio di crowd writing & foresight mai fatto prima di ora per disegnare da protagonisti il futuro. Nella stessa chiave, chi parteciperà potrà riflettere immaginare il percorso  che si vorrebbe fin da subito per il settore vitivinicolo sotto il segno della produzione sostenibile e dell’economia circolare.

Per partecipare e ricevere il link alla piattaforma, compilare il modulo sul sito delle Donne della Vite,  qui .


Fonte: https://vinopigro.it/blog/?format=rss


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