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I risultati delle aziende produttrici di spumante – aggiornamento Mediobanca 2020

Delle circa 250 società di cui Mediobanca Research cumula i dati di bilancio, ce ne sono circa 50 che si occupano di spumanti, con un fatturato di circa 2 miliardi di euro, quindi malcontato il 20% del totale. La pandemia ha determinato un calo di fatturato più marcato per questo sotto-campione, pari a circa il 5% (contro il 3% del totale), nonostante un leggero incremento delle esportazioni (3%) che invece sono state stabili per il totale delle aziende. Il calo del mercato italiano nel 2020 è stat invece vicino al 10% (7% per il totale) e come ben sapete gli spumanti hanno una maggiore esposizione alle vendite domestiche rispetto al totale del settore vino: il rapporto è letteralmente invertito, con Italia/Estero a 57%-43% per gli spumanti e 42%-58% per il totale.

Ad ogni modo, il calo delle vendite del 2020 è stato recuperato (secondo le stime di Mediobanca) nel 2021, quando il fatturato dovrebbe essere rimbalzato di oltre il 20% per raggiungere i 2.4 miliardi di euro, per chiudere il quinquennio con una crescita di oltre il 6%.

Tornando ai numeri del 2020, sottolineerei i seguenti aspetti che ho notato e che trovate anche riflessi nei grafici e nelle tabelle: 1) le aziende spumantistiche sono riuscite a far crescere i margini anche nel 2020 grazie a un forte incremento del valore aggiunto sul fatturato (dal 17.1% al 17.8%) e nonostante il contributo degli sgravi sul costo del lavoro sia meno evidente. Ne consengue un utile operativo sostanzialmente stabile sul 2019. 2) come per le altre aziende vinicole le rivalutazioni di bilancio hanno dilatato sia il patrimonio che le attività fisse. L’indebitamento scende in maniera massiccia, da 560 a 447 milioni di euro e ciò avviene a fronte di 3) un significativo calo degli investimenti già visibile nel 2019, con un valore assoluto di 96 milioni di euro contro 105 del 2019 e 134 del 2019. Il rapporto tra “iniezioni di investimenti” e “consumi di investimenti” (altresi ammortamenti) scende a 1.2, che per un settore in crescita come questo dovrebbe rappresentare un punto di minimo.

Se confrontate con le aziende vinicoli totali, le aziende spumantistiche mostrano nel 2020 una divaricazione anche dei margini, ora superiori a quelle del campione globale.

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