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Rebecca Valent: il sostegno alle donne che lavorano e l’importanza di comunicare bene il territorio

Se passate per Pramaggiore, lembo di terra al confine tra Veneto e Friuli  e domandate  in quali cantine si fa il vino buono, tra i primi nomi a essere enunciati ci sarà sempre Stajnbech. Giuliano Valent e sua moglie Adriana Marinato, sin dall’inizio del progetto, sul finire degli anni ’80 del Novecento, si sono concentrati su produzioni di qualità, in controtendenza con il pensiero dominate all’epoca in queste terre, siamo nella DOC Lison Pramaggiore, dove si badava più alla concretezza dei numeri.

Rebecca Valent

Oggi Giuliano e Adriana sono affiancati dalla figlia Rebecca, classe 1995, enologa, nata e cresciuta in cantina ma con alle spalle anche un’esperienza in California, dove ha potuto arricchire il suo personale bagaglio di conoscenze. Rebecca rappresenta la terza generazione, il futuro nel quale Giuliano e Adriana credono e al quale affidano la naturale prosecuzione della tradizione di famiglia con l’intraprendenza, l’energia e la visione innovativa dei giovani.

Rebecca è giovane ma ha già sviluppato una precisa idea circa lo stile di un vino. Per lei, che ha alle spalle solo 9 vendemmie, quello ideale deve essere pulito, equilibrato, strutturato ma elegante, ma soprattutto rispettoso dei sentori tipici del vitigno e del territorio, dice Rebecca: “Non amo le mode in cui i difetti si nascondono dietro filosofie “particolari” – spiega – e per me la parola d’ordine in assoluto è degustare, e cercare di avere un confronto costante con gli altri produttori anche riguardo l’evoluzione dei processi produttivi”.

La cantina Stajnbech

Ma Rebecca ha un altro importante obiettivo, contribuire a dare voce alle giovani donne, una generazione in evidente crescitain cui lei si identifica, e che sta fortemente contribuendo a portare valore nel mondo del vino italiano, in alcuni casi come naturale prosecuzione dell’attività familiare, in altri progettando di creare una realtà vitivinicola propria. Rebecca fa parte di Sbarbatelle: “un gruppo, dice Rebecca, che a oggi conta 160 giovani produttrici provenienti da tutta Italia e in noi vedo una carica e un potenziale immensi. Unite, facciamo capire al di fuori che il mondo del vino ha bisogno di parità di genere, anche per continuare nelle generazioni la tradizione del vino.”

Ma non è tutto. Rebecca Velent, infatti crede molto anche nel territorio e nell’importanza della sua valorizzazione, anche attraverso l’enoturismo: “Siamo collegati a mete turistiche importanti dice, il litorale e Venezia ma anche le Dolomiti non sono lontane dal territorio della Doc Lison Pramaggiore. Vorrei sempre trasmettere a chi viene in visita in cantina, tutto l’amore e la passione che ogni giorno mettiamo in ogni fase della nostra produzione, dal vigneto alla bottiglia, raccontando un territorio, la sua storia e il suo valore culturale che è poi quello che si ritrova nei nostri vini, passando anche il messaggio che il consumatore di vini italiani è da sempre il più tutelato”.


Fonte: http://www.lastanzadelvino.it/feed/


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