Sulle sponde del Lago di Garda, alle pendici del Monte Baldo, un vento burrascoso soffia con forza: è la Vinessa (o la spùrca o la nèta), un vento costante proveniente da Est Sud-Est che attraversa la sponda veronese fino a quella bresciana. Questo elemento naturale, potente e simbolico, dà il nome a un progetto vitivinicolo unico, che intreccia saperi radicati nel tempo, visione contemporanea e attenzione all’ambiente: Vigneti Vinessa.
Dietro a questa realtà c’è la famiglia Bonatti, le cui radici affondano nel mantovano, terra del poeta Virgilio e del lambrusco. Negli anni ’90, il trasferimento nel veronese segna l’inizio di una nuova avventura imprenditoriale nel settore dell’agricoltura di precisione, dove Mauro Bonatti e il figlio Leonardo sviluppano tecnologie per una coltivazione più sostenibile. Questo profondo legame con la natura e la terra li spinge, nel 2015, a concretizzare un sogno: coltivare vigneti biologici di montagna in un territorio straordinario e incontaminato. Così nasce Vigneti Vinessa.
Un territorio unico e la scelta dei vitigni Piwi
Dopo una lunga ricerca, la famiglia Bonatti individua a Lumini di San Zeno, sul Monte Baldo, il luogo ideale per avviare la viticoltura di montagna. A 800 metri sul livello del mare, in un contesto impervio e roccioso, i vigneti trovano riparo in un ecosistema naturale e intatto. La decisione di piantare esclusivamente vitigni Piwi rappresenta un passo fondamentale. Queste varietà, frutto dell’ibridazione tra vite europea e asiatica, garantiscono resistenza alle malattie fungine e riducono al minimo l’uso di prodotti chimici. Questo approccio consente di preservare l’ambiente, riducendo consumi idrici, emissioni di CO₂ e il compattamento del suolo.
Tra le varietà coltivate spiccano quattro a bacca bianca (bronner, johanniter, muscaris, solaris) e tre a bacca rossa (cabernet cortis, merlot khantus, prior). La scelta di questi vitigni, insieme all’altitudine e alle pendenze estreme, definisce una viticoltura eroica, capace di produrre vini complessi e autentici.
Un’agricoltura biologica e olistica
La filosofia di Vigneti Vinessa si basa su un approccio integrato, che considera il vigneto come parte di un ecosistema più ampio. Attraverso pratiche come il sovescio, l’utilizzo di letame bovino e humus di lombrico, e l’inerbimento controllato, l’azienda favorisce l’equilibrio naturale del terreno e previene l’erosione. La potatura e altre tecniche agronomiche sono pensate per ottimizzare la resa per ceppo, mantenendo le piante sane e bilanciate.
Dal vigneto alla bottiglia: una qualità senza compromessi
La qualità dei vini di Vigneti Vinessa è il risultato di un’attenta gestione agronomica e di un lavoro meticoloso in cantina. La vendemmia tardiva, resa possibile dall’ottima salute delle uve, garantisce vini di grande complessità, capaci di raccontare le peculiarità di un territorio straordinario.
Vinessa: un vento di innovazione
Vigneti Vinessa è molto più di un’azienda agricola: è un progetto che unisce passione, rispetto per la natura e una visione orientata al futuro. La scelta dei vitigni Piwi, l’impegno per una viticoltura biologica e la valorizzazione di un territorio unico rendono questa realtà un modello di innovazione sostenibile. Qui, tra il Lago di Garda e il Monte Baldo, soffia un vento nuovo, quello di una viticoltura eroica e consapevole.
I vini
Ad oggi i vini di Vigneti Vinessa sono due: Divento e Controvento.
Divento, è un bianco fermo ottenuto da un blend di johanniter e bronner. Le varietà resistenti da cui nasce questo vino sono coltivate con metodo biologico tra 720-760 m s.l.m., su terrazzamenti esposti a sud con terreno argilloso-limoso caratterizzato da un’elevata presenza di roccia calcarea tipica delle prealpi veronesi. La vendemmia avviene manualmente tra fine settembre e inizio ottobre, periodo in cui l’escursione termica elevata caratterizza le fasi finali della maturazione degli acini. La selezione manuale dei grappoli per ottenere la massima qualità porta le rese a circa 50/60 q.li/ha. Il successivo trasporto in cassette basse e il raffreddamento delle uve per una notte conserva intatti i grappoli prima della pressatura soffice. Il mosto successivamente svolge le fermentazioni in botti di legno di rovere da 10 hl e, successivamente, affina nelle stesse per dieci mesi con battonage due volte a settimana. Dopo l’imbottigliamento il vino affina ulteriormente per almeno ulteriori sette mesi. Il risultato è un vino di grande eleganza, sicuramente tra i Piwi più espressivi che mi sia capitato di assaggiare, suadente e ampio con una nota sapida finale davvero intrigante.
Un vino di montagna a tutti gli effetti, con un grande potenziale evolutivo, che negli anni affinerà ulteriormente, diventando ancora più complesso. 2105 bottiglie numerate per l’annata 2022.
Controvento, è un vino bianco dolce, ottenuto da uve muscaris. La varietà resistente da cui nasce questo vino è coltivata con metodo biologico tra 780-810 m s.l.m., su un terreno in pendenza esposto a sud caratterizzato dalla massima presenza di roccia calcarea e argilla. La vendemmia avviene manualmente a fine settembre, volutamente in anticipo rispetto alla completa maturazione degli acini. L’estrema selezione manuale dei grappoli per ottenere la massima qualità, porta le rese a 40 q.li/ettaro. Successivamente le uve sono collocate in graticci in un locale a temperatura e umidità controllata per poter effettuare il graduale appassimento. Raggiunta la concentrazione ideale negli acini, le uve sono pressate a grappolo intero e il mosto è riposto in acciaio per svolgere le fermentazioni fino a 10 gradi alcol. Il vino affina sempre in acciaio per dieci mesi e, dopo l’imbottigliamento in bottiglie da 0,375 L, riposa ulteriormente per almeno due mesi.
Anche per Controvento i risultati sono sorprendenti, un vino bianco dolce di grande equilibrio e soprattutto capace di stupire in abbinamenti non scontati, ovvero evitando la concordanza del dolce su dolce. 325 bottiglie numerate.
È attualmente in barrique il primo rosso di Vigneti Vinessa che sarà disponibile dopo il periodo di affinamento e invecchiamento in bottiglia. Con la vendemmia 2024 saranno avviati i progetti di vinificazione di un bianco fermo riserva e di uno spumante. LEGGI TUTTO