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    Durello&Friends: presentata l’indagine Nomisma Wine Monitor sulle percezione delle bollicine alternative

    In una fase di generale riflessione, che riguarda anche il mondo del vino, la tipologia degli sparkling tiene e regala una boccata d’ossigeno al comparto. È necessario, tuttavia, capire dove stanno andando i mercati in un momento caratterizzato da una congiuntura economica e politica internazionale piuttosto complessa.

    A tale riguardo, è stato presentato oggi a Verona, nell’ambito di Durello&Friends, l’evento curato dal Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, l’indagine condotta da Nomisma Wine Monitor “Percezione e prospettive delle bollicine alternative presso i consumatori italiani”.

    I risultati dell’indagine sono stati resi noti nell’ambito della tavola rotonda, moderata da Fabio Piccoli, Direttore di Wine Meridian, e dal titolo “Bollicine da Metodo Classico: lo stato dell’arte”, che ha visto l’intervento di Evita Gandini, Head of market insights di Nomisma Wine Monitor; Bruno Berni, Responsabile Business Development di CFI Group, “Le dinamiche attuali dei consumi nel canale Horeca Italia: gli spazi possibili per le bollicine italiane”; Lucio Roncoroni, Direttore CDA (Consorzi Distributori Alimenti), “Come sviluppare il mercato del Monti Lessini attraverso una nuova alleanza tra distributori e la filiera Horeca”; Gianni Tessari, Presidente del Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, a cui sono state affidate le conclusioni.

    L’indagine commissionata a Nomisma Wine Monitor ha coinvolto 1000 consumatori evoluti [1] di vini sparkling in Italia. La survey ha permesso di raccogliere informazioni utili a mappare opinioni e comportamenti di consumo e acquisto di vino spumante, con un focus specifico sul ruolo del metodo classico, evidenziando l’attitudine alla sperimentazione di nuovi vini sparkling italiani prodotti con metodo classico e l’interesse potenziale per il nuovo «Monte Lessini DOC»

    Abitudini di consumo e posizionamento del Metodo Classico

    Nell’ultimo anno oltre 8 consumatori su 10 hanno bevuto vino spumante almeno una volta. In media si tratta di un consumo non abituale (solo il 15% è un frequent user: più di una occasione a settimana) e legato ad occasioni di convivialità: pranzi e cene con gli amici (27%), aperitivi (23%) e occasioni speciali (22%). Il canale away from home rappresenta una fetta importante dei consumi: il 60% dei consumatori beve spumante in ristoranti/bar e altri locali più di una volta al mese.

    Tra i criteri di scelta del vino spumante, spiccano stile (20%) e brand (18%) su tutti, ma rilevanti anche la presenza di una denominazione di origine (per il 14% questo è il principale fattore che influenza l’acquisto del vino sparkling) e l’origine territoriale (il 12% guarda la provenienza, prevalentemente da Veneto e Lombardia). Il metodo produttivo non rappresenta un criterio decisionale prevalente, ma nel complesso 1 su 4 (1 su 3 se si considera solo il target degli expert[1]) tiene conto della differenza qualitativa tra charmat e metodo classico.

    I consumatori hanno una netta preferenza per vini spumanti provenienti da vitigni italiani (79% vs il 4% che predilige vitigni internazionali), ma nello stesso tempo 1 su 2 preferisce il metodo classico a quello charmat. Le due informazioni sembrano andare in direzioni parzialmente divergenti, considerando il raro impiego di vitigni autoctoni italiani nel metodo classico. Questo potrebbe indicare una conoscenza non sempre approfondita delle tecniche di produzione e delle caratteristiche dei vitigni impiegati nei due metodi, così come una limitata capacità di identificare l’internazionalità degli stessi vitigni.

    Perception Metodo Classico

    I consumatori più evoluti percepiscono una maggiore qualità (18% indica questo come primo attributo distintivo del Metodo Classico rispetto allo Charmat) e un maggior prestigio e tradizione (16%), così come una complessità aromatica (22%), finezza e persistenza delle bollicine (18%) più evidente rispetto al metodo charmat.

    Focalizzandosi esclusivamente sul metodo classico, il consumatore riconosce nel legame con il territorio il vero valore aggiunto di uno spumante di elevata qualità: l’essere identitario di uno specifico territorio, la presenza di una denominazione di origine e la zona altimetrica (collina o montagna), rappresentano le caratteristiche distintive di un buon metodo classico rispettivamente per il 18%, 12% e 11% dei consumatori. Rilevante in questa mappa valoriale anche la provenienza del vitigno: il fatto che sia autoctono è un plus fondamentale per il 17% dei consumatori. Meno rilevante (4%) appare invece la prerogativa di un lungo affinamento sui lieviti, segno che un metodo classico di qualità può esprimersi anche in versioni leggere e fresche, prive di grande struttura.

    Interesse potenziale per il nuovo Monte Lessini DOC

    I dati evidenziano un mercato aperto all’innovazione di qualità, ma ancora legato ai valori di autenticità e italianità. Il consumatore cerca esperienze nuove, ma coerenti con un immaginario di raffinatezza, territorio e metodo artigianale. Tra le caratteristiche desiderateper un nuovo spumante da sperimentare spiccano in maniera netta molti elementi che contraddistinguono il nuovo Monti Lessini: il 51% vorrebbe un nuovo Metodo Classico, fatto in Italia (78%), preferibilmente in territori collinari (54%) e con una fascia di prezzo ideale che si colloca tra i 10 e i 20 euro a bottiglia (36%) o, al più, tra 20 e 30 euro (31%).

    In tale contesto, l’analisi dell’interesse potenziale nei confronti di un nuovo spumante ideale (prodotto con metodo classico, da vitigni esclusivamente italiani, con Denominazione d’Origine Controllata), mostra un interesse all’acquisto quasi totale da parte dei consumatori: il 52% lo proverebbe se questo avesse un costo mediamente inferire alla media e un restante 47% sarebbe addirittura disposto a spendere di più rispetto al prezzo medio dei metodi classici italiani. I dati, già di per sé molto incoraggianti per il Monti Lessini doc, mostrano poi come il nome del nuovo prodotto “Monti Lessini DOC”, attraverso il richiamo altimetrico, al territorio e ad una denominazione di origine, rappresenti una leva forte per incrementare la curiosità dei consumatori.

    Affinché la curiosità si traduca in valore percepito e reale disponibilità a pagare, risulta però fondamentale la narrazione educativa – del metodo, del territorio e della varietà: vitigni autoctoni (per un terzo dei consumatori l’origine rappresenta proprio il primo elemento da valorizzare), suoli vulcanici (18%), versatilità (17%) e altitudine (10%) costituiscono gli elementi chiave da veicolare al consumatore. In che modo? Attraverso degustazioni, storytelling digitale e presenza nei contesti formativi/enologici.

    ***

    [1] Consumatori di vino sparkling consapevoli dell’esistenza dei due diversi metodi produttivi, Classico e Charmat

    [2] Consumatori «evoluti» di sparkling da almeno 5 anni, che bevono spumante almeno 1 volta al mese e preferiscono il metodo classico

    Consorzio Tutela Vini Lessini Durello: www.montilessini.com More

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    Dalla Sicilia ai mercati esteri, Colomba Bianca +30% di produzioni imbottigliate

    Colomba Bianca nel 2025 registra +30% di crescita delle produzioni imbottigliate. Un risultato ottenuto grazie allo sviluppo della filiera di produzione con remunerazioni tra le più alte del settore in Sicilia e ad una logica manageriale che incide sull’evoluzione delle vigne e sul posizionamento dei vini sui mercati. Unendo le forze, nel 2025 i 2.000 soci conferitori delle Cantine Colomba Bianca – distribuiti in circa 5 mila ettari di vigne – hanno complessivamente raccolto circa 330mila quintali di uve, contro i 280 mila dell’anno scorso. Diventeranno vini che viaggeranno per stare al centro delle tavole dei consumatori italiani ed europei.

    «Abbiamo ottimi segnali dai mercati – spiega Giuseppe Gambino, direttore vendite e sviluppo commerciale della cooperativa vitivinicola siciliana – stiamo lavorando con impegno a nuovi sviluppi all’estero, siamo orgogliosi di far parte della “rosa” ristretta di cantine italiane selezionate dalla grande distribuzione, che basa la scelta dei partner su parametri severi vigilando su tutte le fasi di produzione. Continuiamo ad affermare il nostro posizionamento sui mercati più rigidi d’Europa, superiamo i confini nazionali con milioni di bottiglie».

    «Stiamo centrando gli obiettivi – spiega il presidente Dino Taschetta – abbiamo registrato +30% di crescita delle produzioni imbottigliate. Guardiamo al futuro con più serenità, la nostra compagine di soci è solida, la remunerazione è puntuale ed è ai massimi livelli della categoria in Sicilia, comunque rimane al limite della sostenibilità economica. Investire sulle pregiate uve siciliane, e in particolare sulle produzioni biologiche, con innovazione e con lungimiranza ripaga: i risultati ce lo dimostrano. Il mondo delle cooperative è fatto di sinergie, purtroppo quella collaborativa è una logica meno comune nel nostro distretto regionale, che dovrebbe essere più coeso sull’alto posizionamento dei vini siciliani. Noi puntiamo sulla valorizzazione delle produzioni, sulla continuità della filiera e sul ricambio generazionale per portare avanti progetti di lungo termine che possano garantire un prospero sviluppo per le produzioni d’eccellenza».

    «Ci stiamo ispirando a Cantine cooperative di altre regioni – spiega l’enologo Mattia Filippi – come quelle dell’Alto Adige e Champagne, dove si riconosce il valore delle differenze, per farle diventare un plus territoriale ed economico. I Sicilia siamo un laboratorio diffuso di osservazione e adattamento: raccogliamo dati, monitoriamo le risposte dei diversi vitigni ai cambiamenti climatici e restituiamo conoscenze ai soci, creando un circolo virtuoso di apprendimento collettivo che valorizza le eccellenze produttive. Svolgiamo una funzione economica e sociale: distribuiamo reddito, manteniamo il presidio sociale in campagna, preserviamo il paesaggio. Il figlio del viticoltore che resta a lavorare la vigna, perché ricava un reddito e si sente interprete di un progetto di sviluppo territoriale, incide sul futuro del territorio. In un Paese con la più grande biodiversità viticola del mondo, questo è essenziale».

    In Sicilia il conferimento dei soci – che operano in un territorio di bassa resa dove sussistono difficoltà logistiche e scadenti infrastrutture dell’acqua – si basa sulla qualità e non sulla quantità. Quello di Colomba Bianca è un circolo virtuoso che si esprime lungo tutta la filiera: la cooperativa sta avanzando con il vino sfuso e imbottigliato su nuove fette di mercati, ottimizzando i processi di produzione per consolidare affidabilità e performance su ogni standard ricercato dai maggiori retails di successo nei circuiti più qualificati. More

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    Vino, Consorzio Brunello: imbottigliato in rimonta nell’ultimo bimestre e in linea con 2024

    Balzo nell’ultimo bimestre dell’imbottigliato di Brunello di Montalcino, che si riallinea così su volumi prossimi al pari periodo dell’anno precedente (-0,9%). Fondamentale – rileva il Consorzio del vino Brunello di Montalcino in occasione della giornata di apertura di Benvenuto Brunello – la performance registrata in particolare nell’ultimo mese con i volumi sopra quota 1,9 milioni di bottiglie equivalenti, il 39% in più rispetto a ottobre 2024.

    Il saldo nei primi 10 mesi – secondo l’analisi realizzata su base Valoritalia sulla base dei contrassegni di Stato consegnati – sale quindi a 7,63 milioni di pezzi imbottigliati, a fronte dei 7,69 milioni dello scorso anno. Rilevante l’effetto traino della nuova annata, la 2021 protagonista dell’anteprima di Montalcino, che entrerà in commercio solo a partire da gennaio ma il cui interesse ha già determinato un picco negli ultimi mesi (oltre 2,1 milioni di bottiglie equivalenti).

    “Non c’è necessariamente una correlazione automatica tra imbottigliamenti e prodotto venduto – ha detto il presidente del Consorzio, Giacomo Bartolommei – ma il dato è comunque un indicatore interessante in chiave di mercato che ci riporta in linea di galleggiamento dopo mesi più complicati. A prescindere da ciò, il Consorzio è convinto della necessità di attivare un programma di promozione della denominazione, con partecipazioni collettive presso il principale e storico mercato di sbocco – gli Stati Uniti – ma anche su altre piazze, con l’obiettivo di diversificare il più possibile le occasioni di business dei nostri vini. Il programma, previsto già a partire dal 2026, sarà definito nelle prossime settimane”.

    In forte crescita il Rosso di Montalcino: dopo l’incremento del vigneto, l’imbottigliato nei primi 10 mesi sale a quasi 4 milioni di contrassegni consegnati e a +29% tendenziale. A Benvenuto Brunello, il Rosso presenta l’annata 2024.

    Info e ticket: www.benvenutobrunello.com

    Sponsor Benvenuto Brunello 2025: Amorim; Intesa Sanpaolo; Bernino; Carlo Sodi-Pausha; Fimer; Frantoio Montalcino; Grafiche Polimar; Illy Caffè; Isvea; Italesse; Banca Monte dei Paschi di Siena; Mulino Val D’orcia; Nico Velo Spa; Pandolfini Srl; Pianigiani Bags; Pulltex; Repower; Rubeca; San Felice; Scat; Terrecablate; Trecieffe; Unicredit; Vason Group; Vetruria e Wino.Sr. More

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    SOMA XXV 2020: l’esclusiva edizione limitata, presentata durante l’evento The Red Masters

    In occasione del 25° anniversario di SOMA e dei 125 anni della cooperativa, Cantina Kurtatsch ha presentato durante l’evento The Red Masters un’edizione limitata da collezione: SOMA XXV, Alto Adige Merlot Cabernet DOC Riserva 2020, tributo a uno dei vini più iconici e apprezzati della cantina altoatesina.

    Una cuvée nata da un giubileo, diventata punto di riferimento

    Il SOMA Merlot-Cabernet vide la luce nel 2000, in occasione del centenario della Cantina Kurtatsch. Frutto dei vigneti più caldi di Cortaccia, doveva inizialmente essere un’edizione limitata celebrativa ma è divenuto con il tempo una delle etichette più emblematiche della cantina e tra i rossi più riconosciuti dell’Alto Adige.

    “SOMA è parte della nostra identità: nato come vino celebrativo, è diventato negli anni uno dei riferimenti di Cantina Kurtatsch. SOMA XXV celebra questo percorso di 25 anni, unendo esperienza, selezione e il carattere unico dei vigneti di Cortaccia.” afferma Andreas Kofler, presidente di Cantina Kurtatsch.

    SOMA XXV: selezione estrema e affinamento prolungato

    In vista del doppio anniversario del 2025 – i 25 anni di Soma e il 125° anniversario della cooperativa – la cantina ha scelto di rendere omaggio alla propria storia con una creazione speciale: SOMA XXV Riserva, un’edizione limitata di 2.936 bottiglie e 182 Magnum, ottenute dalle migliori parcelle dei vigneti più caldi dell’unità geografica aggiuntiva Brenntal (220–300 m s.l.m.).

    La cuvée è composta da 80% Merlot e 20% Cabernet Sauvignon, provenienti da terreni rossi argillosi con minerali e ossidi per il Merlot, e terreni ghiaiosi calcarei di dolomia per il Cabernet Sauvignon. Il calore del giorno, unito al fresco notturno proveniente dal massiccio della Mendola, creano uno stile unico e inconfondibile: aromi di frutta pienamente matura con una caratteristica freschezza alpina. Una selezione ancora più rigorosa in vigneto – con rese ridotte a 35 hl/ha – e un affinamento prolungato conferiscono al vino profondità, complessità e longevità straordinarie: 15 mesi in barrique di rovere francese, 9 mesi in botte grande e 2,5 anni di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.

    SOMA XXV si presenta come un vero e proprio oggetto da collezione. Dodici etichette diverse – ognuna raffigurante un dettaglio del motivo completo di SOMA con numerazione romana “XXV” – sono disposte all’interno di eleganti box di legno da tre bottiglie. Insieme, le dodici varianti compongono l’intero artwork originale dell’artista altoatesina Sigrid Trojer, creato appositamente per la prima annata di SOMA nel 2000 e raffigurante Madre Natura nella forma della Vitis Vinifera. L’edizione sarà disponibile in cantina e presso una selezione di enoteche, ristoranti e clienti top, scelti tra i principali partner di Cantina Kurtatsch.

    The Red Masters

    SOMA XXV è stato presentato ufficialmente l’11 novembre 2025 durante The Red Masters, la prima edizione di un nuovo format ideato da Cantina Kurtatsch e rivolto al mondo b2b, ristorazione, distributori e rivenditori. L’evento ha riunito sei prestigiose cantine internazionali accomunate dalla passione per le varietà bordolesi – Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.

    Insieme a Cantina Kurtatsch hanno presentato i propri vini di punta: Le Macchiole, Petrolo, Tua Rita e Tenuta Guado al Tasso – Marchesi Antinori da Bolgheri, mentre Bastian Winkler ha curato una selezione di Bordeaux d’eccellenza. Nel corso del pomeriggio si sono tenuti walk-around tasting e masterclass dedicate all’approfondimento delle diverse interpretazioni territoriali delle varietà bordolesi.

    “Abbiamo organizzato questo evento in occasione del nostro 125° anniversario: un momento speciale per celebrare la nostra storia e la nostra competenza nella produzione di queste varietà, che coltiviamo e vinifichiamo con passione da oltre 100 anni”, racconta Andreas Kofler. “Questa passione volevamo trasmetterla ai nostri partner B2B in un contesto adeguato, insieme ad altre aziende internazionali di prestigio. Inoltre, l’evento ha rappresentato l’occasione ideale per presentare SOMA XXV.”

    Cantina Kurtatsch e le varietà bordolesi: un impegno di lungo periodo

    La passione di Cantina Kurtatsch per le varietà bordolesi ha radici profonde che, alla fine degli anni ’80, hanno trovato una nuova espressione con la prima annata del FREIENFELD Cabernet Sauvgnon Riserva (1988). Negli anni successivi, grazie a nuove creazioni enologiche e a un intenso lavoro di approfondimento sulle varietà bordolesi e sul loro rapporto con il territorio, la cantina è diventata un punto di riferimento in Alto Adige per Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.

    “Siamo convinti che queste varietà trovino qui a Cortaccia le condizioni ideali per vinificare vini di livello internazionale e con una particolare tipicità alpina. Dal primo FREIENFELD Cabernet Sauvignon Riserva nel 1988, al primo vino da unità geografica aggiuntiva con il BRENNTAL Merlot Riserva nel 1995, fino a SOMA Merlot Cabernet nel 2000 e all’icona TRES nel 2015: ogni nuova creazione è espressione del terroir unico e del potenziale della nostra zona viticola per queste varietà,” afferma Andreas Kofler. L’enorme potenziale e la grande passione si riflettono anche nella manifestazione biennale Cortaccia Rossa, che pone al centro i vini della zona da Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e dimostra, edizione dopo edizione, che questi possono competere a pieno titolo con le migliori referenze internazionali. More

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    Life of Wine vi aspetta a Roma con le vecchie annate di prestigiose cantine italiane

    Tra poco più di una settimana tornerà in scena a Roma Life of Wine, evento unico interamente dedicato ai vini dal lungo cammino. Domenica 30 novembre, nelle sale dell’Hotel Villa Pamphili, prenderà vita la XIV edizione di una manifestazione entrata ormai nella geografia fissa degli appuntamenti più attesi da sommelier, operatori e appassionati.

    Ideato da Studio Umami e Roberta Perna Comunicazione Enogastronomica, con la collaborazione del giornalista Maurizio Valeriani (Vinodabere), Life of Wine riunirà 40 aziende italiane, selezionate per raccontare attraverso lo scorrere del tempo in bottiglia il percorso dei propri vini.

    Ogni produttore, al proprio banco di assaggio, presenterà di almeno un’etichetta almeno tre annate: l’annata attualmente in commercio e due vendemmie precedenti, così da consentire ai visitatori un confronto immediato e concreto sull’evoluzione del vino.

    Accanto a queste micro-verticali, molte aziende proporranno anche altre referenze, offrendo un quadro più completo della produzione e dello stile di ciascuna realtà.

    L’atmosfera, come da tradizione, sarà quella che distingue Life of Wine sin dalla prima edizione: un contesto professionale, attento e concentrato, dove l’assaggio diventerà lo strumento principale per comprendere il potenziale di longevità e la profondità di ogni etichetta.

    Le aziende presenti saranno:

    Antonelli San Marco – Badia di Morrona – Baron di Pauli – Bel Colle – Boscarelli – Caiarossa – Cantina Kaltern – Cantine Dei – Cantine Marisa Cuomo – Carpineto – Casale del Giglio – Cerulli Spinozzi – Colognole – Corte dei Venti – Erste+Neue – Faraone – Fattoria Selvapiana – Fattoria Varramista – Fattoria Zerbina – Fontana Candida – Gagiablu – Gini – Il Borro – La Stradina – Lamole di Lamole – Le Colture – Letrari – Lisini – Morisfarms – Plonerhof – Poggio al Tesoro – Poggio Bonelli – Querce Bettina – Salvatore Molettieri – Santa Barbara – Secondo Marco – Tenuta di Fiorano – Tenuta Friggiali – Venissa – Villa Saletta

    Orari e modalità di accesso

    – Dalle 10.00 alle 13.30: accesso riservato a sommelier tesserati (ingresso 25 €), operatori del settore vinicolo, stampa e comunicatori (accredito obbligatorio da richiedere online dal 1° luglio).

    – Dalle 13.30 alle 19.00: apertura al pubblico degli appassionati (ingresso 35 €, degustazioni libere incluse).

    Info accrediti e biglietti: www.lifeofwine.it/accrediti/

    L’edizione 2024 ha nuovamente confermato il grande interesse per questo format, registrando oltre 600 presenze e il coinvolgimento di più di 60 aziende vitivinicole, con una forte presenza di operatori e stampa specializzata. Un successo che conferma Life of Wine come punto di riferimento nazionale per chi vuole comprendere e approfondire il tema della longevità del vino. More

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    La Ribolla Gialla secondo Attems

    Attems presenta la Ribolla Gialla 2024, un vino che interpreta con eleganza e precisione la sensibilità contemporanea affondando le sue radici in un terroir storico — fatto di freschezza, identità e sostenibilità.

    Emblema del Friuli e dei suoi vini di carattere, la Ribolla Gialla vive oggi una rinascita che parla di territorio, profondità e versatilità gastronomica. L’interpretazione firmata Attems unisce tradizione e innovazione, esprimendo la purezza di un vitigno autoctono attraverso uno stile dinamico e contemporaneo.

    Nata dai vigneti situati tra le piane e i pendii della provincia di Gorizia, a circa 60 metri sul livello del mare, la Ribolla Gialla Attems 2024 affonda le radici in suoli alluvionali ricchi di sabbie e ciottoli, capaci di donare verticalità e sapidità. Un terroir ideale per un vino che incarna — calice dopo calice — l’anima più autentica del Collio.

    La vendemmia 2024

    L’inverno 2024 è stato caratterizzato da precipitazioni nella norma e temperature miti, seguite da una primavera regolare che ha favorito un germogliamento armonioso a partire da metà aprile. La schiusa delle gemme ha ritardato di circa dieci giorni, grazie alla potatura tardiva, pratica ormai consolidata che consente di mitigare i rischi legati al cambiamento climatico.

    L’estate, calda ma ben bilanciata da piogge regolari, ha accompagnato le viti fino a una maturazione graduale e completa. La vendemmia, che ha avuto luogo nella seconda metà di settembre, ha consegnato in cantina grappoli perfettamente sani e con buona concentrazione zuccherina, preludio di un’annata equilibrata e dal profilo particolarmente fine.

    Vinificazione e stile

    Dopo la pressatura soffice il mosto è stato lasciato decantare per 24–48 ore prima di iniziare la fermentazione alcolica in acciaio inox a 15°C per circa 20 giorni. La vinificazione è svolta in recipienti d’acciaio, mantenendo i vini a basse temperature ed evitando la fermentazione malolattica. Il vino riposa poi quattro mesi sulle fecce nobili, che vengono regolarmente rimesse in sospensione.

    Il risultato è un bianco dal colore giallo paglierino, dal bouquet ricco di fiori d’acacia, eucalipto e pera Williams, che si intrecciano a note minerali e accenni salmastri. Al palato sprigiona un’ottima freschezza e un’acidità vivace e ben integrata, con un finale che richiama pepe bianco e scorza d’agrumi.

    Attems

    Con le radici ben salde nella storia e lo sguardo rivolto al futuro, Attems, nel comprensorio del Collio Goriziano, la parte più orientale del Friuli, interpreta il territorio con una visione autentica e contemporanea che si traduce in una gamma di vini pregiati, dalla personalità elegante e fortemente identificativa di un’area vitivinicola particolarmente vocata. Ad un’altitudine media di 130 metri s.l.m., 44 ettari di vigneti, proprietà dal 2000 della famiglia Frescobaldi, sono coltivati a Ribolla Gialla, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Chardonnay. I vini: Cicinis – Collio DOC, Sauvignon Blanc, elegante e inteso; Trebes – Collio DOC, Ribolla Gialla, vibrante acidità e solida struttura Pinot Grigio Ramato – Friuli DOC, morbido e agrumato, Pinot Grigio – Friuli Doc; Sauvignon Blanc – Venezia Giulia IGT, Chardonnay – Venezia Giulia IGT, Ribolla Gialla – Venezia Giulia IGT.

    www.attems.it More

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    La magia delle feste, l’emozione di un brindisi con Lungarotti

    Cosa sono le feste di fine anno senza un calice di buon vino? Il piacere di ritrovarsi in famiglia, i pomeriggi trascorsi a giocare a tombola, il camino acceso, le risate con gli amici, il suono dei brindisi e il profumo dei piatti cucinati a casa accompagnati dai vini del cuore.

    Quando si portano in tavola i piatti della tradizione è importante scegliere un vino altrettanto accogliente e pieno di sapori e profumi. Un vino come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio DOCG di Lungarotti che, con l’annata 2020, conquista per la sua profondità, per l’elegante armonia e per la delicata ricchezza che evoca le colline umbre dove tutto ha avuto inizio. Un’annata che ha sorpreso per tensione, energia ed immediatezza, tanto da convincere la famiglia ad anticiparne l’uscita.

    Era il 1964 quando Giorgio Lungarotti diede vita a quello che sarebbe diventato il vino più importante della sua azienda: il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, oggi riconosciuto tra i migliori rossi italiani. Un rosso che conquista dal primo sorso, perfetto per scaldare le serate invernali e accompagnare i pranzi e le cene delle feste.

    Quando arriva il momento di brindare al nuovo anno, il Rubesco Riserva Vigna Monticchio lascia spazio alle bollicine che diventano protagoniste con il Brut Millesimato – Vino Spumante Metodo Classico di Lungarotti, ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Nero. Dorato, brillante, con un perlage fine e persistente, ha un profumo intenso che intreccia note di nocciola, crosta di pane e agrume candito. Al palato è secco, pieno, fruttato e armonioso, con un finale agrumato che lascia una gradevole sensazione di freschezza in bocca.

    Due grandi viniche raccontano l’Umbria e portano immediatamente tra le incantevoli colline di Torgiano.

    Lungarotti, storica realtà vitivinicola dell’Umbria, ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Fu Giorgio Lungarotti, nel dopoguerra, a trasformare l’azienda agricola di famiglia a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che oggi continua nelle tenute di Torgiano e Montefalco, grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia. Con il Progetto 1962, lanciato nel 2025, è iniziato un nuovo ciclo dell’azienda che torna alle sue radici per raccontare una nuova contemporaneità. 

    La visione del Progetto 62, che prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo rivisitate nella forma e nella sostanza, è chiara e ambiziosa: portare l’Umbria e il suo stile di vita lento nel mondo proponendo vini intramontabili e territoriali. Tra i pilastri dell’azienda, l’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano.www.lungarotti.it More

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    Refosco, due interpretazioni d’autore a firma Le Monde: autenticità friulana tra forza e identità

    ll Refosco dal Peduncolo Rosso è una delle varietà più rappresentative del patrimonio vitivinicolo friulano. Vitigno autoctono dalla storia antica, le prime attestazioni risalgono al XIV secolo, deve il suo successo alla straordinaria capacità di adattarsi a diverse tipologie di terreno e microclima, dalla bassa pianura alle colline più alte del Friuli. Il terreno argilloso, ricco di microelementi e calcare, sottopone la pianta a un leggero stress che la costringe a lavorare di più per nutrirsi. Il risultato sono uve di qualità superiore, capaci di esprimere al meglio la complessità e la forza del territorio. Le vigne di Refosco di Le Monde hanno un’età media di circa 12 anni, con alcune parcelle che raggiungono i 25 anni, garantendo maturità e profondità aromatica. Dalla sensibilità enologica della cantina Le Monde nascono due diverse interpretazioni di questo vitigno: Refosco DOC Friuli e Inaco – Refosco DOC Friuli, due vini che raccontano la stessa radice friulana con sfumature di carattere e personalità differenti. Il Refosco dal Peduncolo Rosso firmato Le Monde si presenta di un deciso rosso rubino con riflessi violacei. Intenso e avvolgente, sprigiona calde note di frutti rossi maturi e fragranze speziate. Al palato esprime pienezza e coerenza, con una trama tannica fitta e setosa che si intreccia a un’energia minerale vivace. Si abbina perfettamente a piatti ricchi e sostanziosi, capace di bilanciare le componenti grasse e di valorizzare primi saporiti come la carbonara o le paste al ragù. Parte della collezione Le Icone di Le Monde, l’Inaco è un omaggio al padre di Alex Maccan, fondatore della cantina: un uomo autentico, sicuro e concreto, proprio come questo vino. Affinato in barrique per 24 mesi, si distingue per il colore profondo con riflessi violacei persistenti anche nel tempo. Al naso rivela un ampio ventaglio aromatico che spazia dal ribes alla mora, dal muschio al pepe, dalla cannella al tabacco. In bocca è pieno e deciso, con tannini maturi e un’acidità viva che ne sostiene la struttura, regalando un sorso lungo e vigoroso. Un vino di carattere, ideale accanto a piatti importanti come selvaggina, carni rosse e stracotti di manzo. UN ABBINAMENTO CHE SA DI FRIULI: BROVADA E MUSET

    Un piatto che racchiude l’anima del Friuli: la Brovada e Muset è una specialità invernale che unisce tradizione contadina e sapori decisi. Le rape fermentate nella vinaccia si accompagnano al cotechino friulano, dando vita a un contrasto tra acidità e morbidezza, spesso completato dalla polenta. È proprio con questa ricetta friulana che il Refosco di Le Monde trova un abbinamento ideale: la sua struttura vigorosa e l’acidità bilanciano la grassezza del muset e si fondono con le note fermentate della brovada, creando un’armonia di sapori autenticamente friulana. Con Refosco DOC Friuli e Inaco – Refosco DOC Friuli, Le Monde celebra l’essenza del Friuli, due vini che, pur nascendo dallo stesso vitigno, raccontano due anime diverse: una più diretta e conviviale, l’altra più intensa e profonda. Entrambe interpretazioni di un territorio che continua a parlare attraverso vini veri, di carattere e di sostanza More