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    Nella scuola di Venosa si progettano cantine

    Un riconoscimento e il coinvolgimento di giovani talenti di Venosa (Potenza), Borgo tra i Più Belli d’Italia e paese simbolo dell’Aglianico del Vulture, il vino di punta della Basilicata, prodotto con le uve coltivate alle pendici del Vulture, territorio d’origine vulcanica. Sono tre gli studenti a cui è stato assegnato il 20 maggio il primo Premio di Progettazione “Vini e Cantine”, indetto da Cantina di Venosa in collaborazione con l’Istituto Tecnico Statale Flacco Battaglini.Si chiamano: Angelica Pompa (prima classificata); Giorgia Iasi (seconda classificata); Nicole Paradiso (terza classificata); tutte del quinto anno del corso di studi di geometra.
    Tra le tante persone persone presenti (amici, studenti, genitori, insegnanti, viticoltori) sono intervenuti il Presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo; l’assessore regionale all’Ambiente e alla Transizione Energetica, Laura Mongiello; il sindaco di Venosa, Francesco Mollica; Mimma Carlomagno, preside dell’Istituto Tecnico Superiore Flacco Battaglini, di Venosa, e il Professor Leonardo Rosa.
    Nel piano di lavoro gli studenti dovevano considerare diversi criteri di progettazione, tra cui: la sostenibilità della struttura progettata e dei materiali utilizzabili; la previsione di un utilizzo integrato di risorse energetiche pulite; soluzioni architettoniche a basso impatto ambientale; presenza di un vigneto nei dintorni; presenza di una sala degustazione e di un piccolo ristorante; presenza di alcune camere in b&b per l’accoglienza enoturistica; funzionalità e operatività dei processi produttivi.
    I 3 progetti vincitori, selezionati fra 12 proposte di altrettanti studenti, sono stati valutati da una giuria di esperti composta da insegnanti e professionisti operativi a Venosa: il professor Giuseppe Gammone; il professor Francesco Ludovico; l’ingegnere Egidio Comodo; l’architetto Antonio Savino; oltre al Presidente di Cantina di Venosa e alla preside del “Flacco Battaglini”.
    L’iniziativa è stata ideata dopo una visita didattica degli studenti nei locali di Cantina di Venosa. L’anno precedente, sotto la guida dell’insegnante di “Costruzioni”, il professor Leonardo Rosa, i ragazzi del quinto anno si erano misurati con la progettazione di un “paese albergo”, immaginando il recupero di una frazione un po’ decadente del centro storico di Venosa, situata nei pressi della chiesa di San Rocco, dove sono presenti 12 ex case contadine, in gran parte non utilizzate, di privati e di proprietà ecclesiastica. Dopo la visita alla più importante cantina cooperativa della Basilicata (300 soci, 800 ettari di vigne, 2 milioni di bottiglie) è nata però l’idea di avvicinare la scuola al mondo del vino. I lavori premiati saranno esposti in cantina fino a giugno.
    “Abbiamo creato questa bella opportunità insieme alla scuola perché crediamo che dall’incontro con una realtà come la nostra possano nascere stimoli e interessi culturali tra i giovani, che potrebbero un giorno anche trasformarsi in una professione nel mondo del vino – sottolinea il Presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo -. La nostra cooperativa ha nel suo Dna la vicinanza e l’integrazione con il territorio, l’attenzione alla comunità locale, all’ambiente, al lavoro equamente retribuito. Anche attraverso queste iniziative intendiamo restituire ricchezza, servizi e cultura a Venosa e al Vulture. Siamo un’azienda etica ed eventi come il Premio “Vini e Cantine” aggiungono nuovi risultati al nostro bilancio di sostenibilità”.
    Nel programma di sostenibilità economica, sociale e ambientale di Cantina di Venosa figurano infatti tra gli impegni anche l’innovazione e l’industrializzazione equa e responsabile e la promozione di un’educazione di qualità e inclusiva per tutti.
    Dichiarazioni Sindaco del Comune di Venosa, Francesco Mollica:
    “Progetti come questi sono molto importanti per una città come Venosa, che ha un’economia legata al vino. Le idee dei giovani anche attraverso questi concorsi possono dare davvero impulso allo sviluppo del territorio. L’economia del vino ha retto per generazioni, per cui potremmo immaginare un futuro importante non solo per i soci ma anche per chi lo commercializza in maniera qualificata. Un plauso va a chi ha organizzato il concorso”.
    Dichiarazioni dell’Assessore regionale all’ambiente transizione ecologica, Laura Mongiello:
    “La sinergia tra la scuola, le Istituzioni e il mondo delle imprese è davvero importante per stimolare i giovani a rimanere sul territorio per le potenzialità che ci sono, come sul tema della transizione energetica. La Regione Basilicata sta mettendo in campo diverse misure e progetti sul fotovoltaico, sull’eolico e sulle fonti rinnovabili. Il 90% dell’energia che la Basilicata produce arriva da fonti rinnovabili ed entro il 2030 supereremo gli obiettivi che l’Unione Europea richiede. Continueremo a lavorare al fine di formare giovani professionisti che possano essere impiegati nelle nuove filiere, come quelle dell’Hydrogen Valley sviluppata in collaborazione con l’Enea”.
    Dichiarazioni della Dirigente Scolastica, Mimma Carlomagno:
    “Sono studenti del V anno dell’Indirizzo Ambiente Territorio del nostro istituto che attraverso questo progetto hanno avuto la possibilità di mettersi in discussione, sia in vista dell’esame di maturità ma anche per un banco di prova rispetto alla vita professionale o di studio che li attende da qui a poco. Noi ci auguriamo che diventino i professionisti di domani preparati e pronti per le sfide del futuro. Dobbiamo ringraziare la Cantina di Venosa che è stata partner di questo progetto e per aver creato una forte sinergia tra la scuola, l’impresa e il territorio”. LEGGI TUTTO

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    Premio Maculan 2025: Pietro Famengo del ristorante Corte Villa Rossi si aggiudica la terza edizione

    Lunedì 19 maggio, nella sede della storica azienda agricola di Breganze (Vicenza), si è svolta la serata finale del Premio Maculan 2025, concorso enogastronomico che valorizza il miglior abbinamento tra vino dolce e un’inedita ricetta salata. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato Pietro Famengo, titolare e chef del ristorante Corte Villa Rossi di Noale (Venezia), che ha conquistato la giuria con il piatto Pappardelle di Primavera abbinato al Torcolato 2013 di Maculan.“Siamo felici del ritorno del nostro Premio – dichiara Fausto Maculan, titolare dell’azienda insieme alle figlie Angela e Maria Vittoria –. ​ L’entusiasmo dei candidati, la qualità delle ricette raccolte e l’alto profilo dei giurati dimostrano che il vino dolce rappresenta un terreno fertile in quanto a cultura e sperimentazione enogastronomica, che come azienda intendiamo avvalorare e incentivare”.
    La competizione, giunta alla terza edizione, ha ottenuto un’ottima risposta di pubblico, con abbinamenti elaborati sia da chef professionisti che da appassionati accomunati dalla volontà di reinterpretare in chiave contemporanea e creativa l’approccio ai vini dolci. Dopo una prima selezione a cura di un comitato tecnico, i quattro finalisti hanno preparato e presentato le loro ricette e abbinamenti a una giuria di critici enogastronomici presieduta da Daniel Canzian, chef e titolare dell’omonimo ristorante di Milano, nonché presidente europeo dell’associazione JRE – Jeunes Restaurateurs. A comporre la giuria di qualità i giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio, Marco Colognese, Alberto Tonello, Sissi Baratella, Mariella Tanzarella, Liliana Savioli e Ario Gervasutti. La commissione ha valutato le ricette sulla base di criteri quali l’equilibrio gustativo, l’originalità, la presentazione, l’abilità di esecuzione e l’abbinamento con il vino scelto.
    I finalisti sono stati: Carla de Iuliis di Teramo, Andrea Petucco dell’agriturismo La Torre di Colceresa (Vicenza), Riccardo Savignoni di Savignoni Pasta Fresca di Voghera (Pavia) e Pietro Famengo.
    Le Pappardelle di Primavera si componevano di un nido di pasta fresca di semola di grano duro su cui sono state adagiate delle spugnole in una demi-glace di vitello, arricchite con una salsa alle erbe, robiola a puntini, asparagi, tartufo nero a lamelle dei Colli Berici, olio al dragoncello ed erbette leggermente condite. L’abbinamento al Torcolato 2013 di Maculan, grazie alle sue note evolute, ha esaltato le note minerali del tartufo e dell’asparago dando vita a un interessante gioco di contrasti tra la dolcezza del calice e l’acidità della robiola e delle spugnole. Pietro Famengo si è aggiudicato in premio una selezione di vini Maculan e un’opera in vetro borosilicato realizzata per l’occasione da Massimo Lunardon, artista e designer del vetro di fama internazionale. Si tratta di un pezzo unico, un decanter a forma di vespa, a omaggiare l’autoctona varietà vespaiola. LEGGI TUTTO

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    “Le Macchine del Vino” apre al pubblico

    Le Macchine del Vino, la collezione della Carpineto Grandi Vini di Toscana, azienda iscritta nel Registro Nazionale dei Marchi Storici, è stata ideata e riunita dal cofondatore dell’azienda toscana tra le più note firme del vino italiano, Antonio Mario Zaccheo, che ha raccolto qui testimonianze conservate, cercate e collezionate negli anni, emblema di un’intera vita dedicata all’agricoltura e al vino in particolare. Dal museo alla vigna e viceversa, il vino si racconta.“Le Macchine del Vino è una collezione privata unica nel suo genere che racconta la storia e l’evoluzione delle macchine per produrre e conservare il vino e, attraverso queste, la realtà di due famiglie che si sono dedicate con passione a questa terra. Siamo felici che sia il primo museo aziendale ad entrare nella rete di Fondazione Musei Senesi e lo accogliamo volentieri proprio per la sua capacità di raccontare una storia che parte dal territorio, dalla comunità che lo abita e dalle attività produttive tipiche. Questo ingresso conferma nuovamente quanto FMS sia una rete aperta ad accogliere quelle realtà significative che vogliano raccontare e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale delle terre di Siena e delle sue comunità”- sottolinea Alessandro Ricceri, presidente di Fondazione Musei Senesi.
    “Sono onorato che questa mia collezione sia entrata a far parte delle Fondazione e ben felice di dare un piccolo contributo ad una regione che tra i suoi beni più preziosi annovera una prestigiosissima produzione di vino”- afferma Antonio Mario Zaccheo che tiene anche a sottolineare il carattere non esaustivo e in divenire di questa collezione che continuerà ad arricchirsi di nuovi pezzi.
    “Le Macchine del Vino é situato nel luogo originario della collezione e della produzione e rappresenta non solo un documento della storia e della tradizione di un lavoro artigianale prezioso quale è quello del viticoltore, ma è anche espressione della sua continuità tra passato e presente e dei cambiamenti, e soprattutto del nostro legame profondo con il territorio”, prosegue Zaccheo che ha voluto idealmente rappresentare qui l’inizio e la fine del processo produttivo, dal vigneto alla bottiglia.
    La collezione raccoglie infatti macchine, strumenti, oggetti, documenti, fotografie, testi che offrono uno spaccato dell’evoluzione delle macchine enologiche dalle primissime cantine passando dal fermento degli anni ’60 del secolo scorso fino alla svolta degli anni ’80: si inizia col lavoro in vigna, poi in cantina e si arriva agli usi e costumi a tavola passando dal commercio e dagli scambi.
    Tutto visto con gli occhi, la passione, la conoscenza di un uomo che ha cominciato bambino (accanto a suo nonno e poi a suo padre già viticoltori) a fare vino, ha proseguito con l’amico e socio Giovanni Carlo Sacchet con il quale nel 1967 ha fondato l’azienda toscana divenuta poi negli anni una delle eccellenze del vino italiane, e tuttora continua a farlo. Un uomo la cui vita riassume oltre 60 anni di storia del vino, dagli inizi pioneristici al prestigio di oggi.
    La collezione conta complessivamente oltre 180 oggetti tra macchine enologiche e oggetti di lavoro. A questo si aggiunge una piccola biblioteca personale con volumi, riviste, guide e fotografie d’epoca.
    Venendo più in dettaglio ad alcune mini sezioni espositive: c’è la sezione viticoltura con addirittura i ferri da cavallo e una zappa e i tanti tipi di forbici da potatura quasi a ritagliare il profilo di una “sartoria del vino”.
    La sezione enologica con le pompe, le prime raccolte qui sono di fine ‘800, si tratta di pompe a bilancino manovrate da due persone, passando per quelle che fanno parte dell’evoluzione meccanica che inizia ai primi del Novecento. Nella stessa area, filtri, presse, torchi, bilance. E ancora, macchine di spumantizzazione, una primissima imbottigliatrice, un’etichettatrice.
    Incuriosisce la ricostruzione di un laboratorio dell’enologo con oltre 30 oggetti tra bilance, ampolle, microscopi, colonna refrigerante, bicchiere da assaggi, etc. raccolti presso vari laboratori d’analisi vino e che risalgono alla fine dell’Ottocento, alcuni di questi, soprattutto le vetrerie, sono ancora in uso: pipette, matracci, burette, cilindri graduati. Termometri manuali ad immersione per il controllo delle temperature di fermentazione, un primo esemplare di termometro elettronico.
    Tra le curiosità un Malligand, strumento che misurava la percentuale di alcol, un acidometro per la determinazione dell’acidità, volatile, e poi pipette, e cilindri graduati che servivano per comporre i tagli tra i vari vini e testarli in scala ridotta prima di effettuarli. E ancora, piccole bilance di precisione, capaci di misurare fino al millesimo. Completa il tutto un microscopio della fine dell’800.
    Tra gli oggetti più antichi risalenti a fine ‘700, due filtri in legno e a sacchetti di cotone che servivano a far passare il vino attraverso.
    Ricca la sezione tappi, tappatori e cavatappi esposti per tipologia ed evoluzione.
    Una collezione che rappresenta un nuovo piccolo tassello che si aggiunge al racconto del vino, un bene che da secoli è patrimonio dell’umanità, e che “appartiene alla cultura, per paradosso potremmo dire più alla cultura che alla natura” per usare le parole di Tullio Gregory.
    L’ambiente espositivo è diffusamente illuminato sia con luce naturale grazie alle immense vetrate che si aprono sulla campagna, sia con illuminazione a parete; attiguo allo spazio si trova un ampio salone con un wine bar per l’accoglienza dei visitatori e la convivialità.
    Al piano superiore, in un soppalco open space con vista sulle barricaie, la sala per la degustazione tecnica con oltre 30 posti a sedere.
    All’esterno appezzamenti a perdita d’occhio dove poter vivere un’esperienza immersiva in una realtà agricola contemporanea dove si pratica un’agricoltura di precisione con macchine e tecnologie di ultima generazione a scarsissimo impatto ambientale.
    La collezione si trova infatti nella tenuta del Vino Nobile di Montepulciano, che insiste in parte nel comune di Chianciano Terme e in parte nel comune di Montepulciano, un’oasi green alimentata per gran parte ad energia solare nella Toscana più bella. Un wine retreat di 180 ettari di terreno dedicati a vigneto, uliveto e bosco, ambiente ideale per la selvaggina che lo popola allo stato naturale. Uno spaccato del più suggestivo paesaggio toscano, vitato e non solo, dove a ridosso dei vigneti insistono peraltro anche due tombe etrusche individuate dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici e non ancora scavate.
    Presso la tenuta si pratica l’enoturismo con una vasta gamma di proposte di trekking, degustazioni, pic nic sull’erba, pranzi open air, e con personale specializzato in grado di svolgere tasting e passeggiate tra i filari ma anche visite guidate presso il museo. Visita che può essere collegata alle wine experiences oppure del tutto autonoma.
    INFO
    LE MACCHINE DEL VINO
    Strada Provinciale della Chiana, 62 Chianciano Terme (SI)
    ORARI D’APERTURA
    dal martedì al sabato 10.00- 17.00
    VISITA
    Ingresso gratuito con visita guidata previa prenotazione a 347/7603727 o tour@carpineto.com LEGGI TUTTO

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    Al via la quarta edizione dei pic-nic in vigna all’azienda agricola La Ciocca

    E’ partito il conto alla rovescia per la quarta edizione dei “Pic nic in vigna all’azienda agricola La Ciocca”, rassegna di sapori, musica e benessere in mezzo alla natura che dal 25 maggio a fine agosto andrà in scena in località Sghia di Travazzano Piacentino. Come da tradizione, durante i dodici appuntamenti in programma, affacciati su un panorama mozzafiato e circondati da filari in fiore o carichi di grappoli maturi, ci si potrà concedere una pausa di gusto e relax in compagnia dei migliori vini dei Colli Piacentini abbinati a piatti e proposte enogastronomiche del territorio.Davvero ricco il palinsesto dell’edizione 2025 della kermesse, che nei vari appuntamenti prevede di volta in volta la presenza di musica dal vivo, lezioni di yoga e di pilates, laboratori strumentali, d’arte o di artigianato e osservazioni astronomiche al chiaro di luna.
    A inaugurare la rassegna domenica 25 maggio sarà uno speciale pranzo di primavera, preceduto alle ore 11 da una lezione di yoga in vigna a cura di Yogagea a.s.d.
    Nel mese di giugno i pic nic in vigna proseguiranno nel consueto orario serale, a partire dalle 19, con tre date in cui ad accompagnare aperitivi e cene sarà sempre presente musica dal vivo: sabato 7 giugno saranno ospiti Isa&Fabri, mercoledì 18 giugno sarà la volta della voce, del piano e del violino di Ambra Lo Faro, sabato 28 giugno, infine, toccherà alle percussioni africane di Cello accendere l’atmosfera.
    Tutte le sere, a partire dalle ore 19 fino alle 22, si potrà cenare prenotando un ricco cestino da pic nic composto da due calici di vino, una selezione di formaggi e salumi del territorio, marmellata, giardiniera, pane e focaccia, torta salata di verdure, torta di patate e torta sbrisolona da gustare in aree riservate all’ombra delle vigne, con la possibilità di optare anche per una versione vegetariana. In aggiunta o in alternativa saranno sempre disponibili altre proposte sfiziose e un piatto degustazione con prodotti tipici, sempre in versione classica o vegetariana, abbinato a un calice di vino fermo, frizzante o spumante.
    Il calendario completo dei Pic nic in vigna all’azienda agricola La Ciocca è disponibile al link www.laciocca.it/pic-nic-in-vigna/.
    Per info e prenotazioni: tel. o whatsapp 353 4562692 LEGGI TUTTO

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    Vino, UIV: Nel 1° trimestre mercato e consumi in recessione

    Mercato globale del vino italiano in forte contrazione nel primo trimestre dell’anno. Una spirale negativa – rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) – già da tempo evidente negli outlook relativi ai consumi reali che oggi si riflette anche nei dati export, fin qui dopati dalla corsa statunitense alle scorte pre-dazi. Secondo Uiv, l’export verso i Paesi extra-Ue ha chiuso il primo trimestre con volumi in calo tendenziale di quasi il 9% (-0,1% il valore) nonostante il +4% degli Usa (che però chiude marzo in frenata). Senza la performance nel Paese a stelle e strisce, il calo presso i mercati che secondo alcuni dovrebbero fare da contraltare alle chiusure commerciali d’oltreoceano sfiorerebbe il -17%.
    Per il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi: “Negli ultimi sei mesi abbiamo assistito a un apparente paradosso: le spedizioni italiane verso gli Stati Uniti sembravano reggere o addirittura crescere in alcuni comparti, ma i dati reali sui consumi raccontano un’altra storia, ben più preoccupante. La corsa pre-dazi ha illuso i mercati ma la situazione è diversa: i consumi finali sono in calo o nella migliore delle ipotesi stagnanti. È quindi fondamentale – ha aggiunto Frescobaldi – non confondere le uscite (export) con il consumo reale, perché la vera analisi deve concentrarsi sul comportamento del consumatore finale, non solo sui dati doganali. Il rischio è quello di una falsa percezione di solidità del mercato che può portare a decisioni errate lungo tutta la filiera”.
    Uno squilibrio tra spedito e consumato che dal mese di marzo sta riscontrando un riallineamento. Per la prima volta, complice la minaccia dei dazi a metà mese, si riscontra infatti un’inversione di tendenza (volumi a -3,5%) delle esportazioni verso il mercato americano. E il futuro, in regime di dazi, si prospetta complesso: “La fascia superpremium – da 15 euro/litro alla cantina – rappresenta solo il 2% dei volumi e l’8% dei valori del nostro vino negli Usa – ha detto il segretario generale Uiv, Paolo Castelletti –, sarebbe pericoloso aggrapparsi alla tesi dell’insostituibilità in virtù di un posizionamento alto dei nostri prodotti. L’export made in Italy si fonda infatti su un centrato rapporto qualità prezzo. Serve quanto prima un confronto con istituzioni per attivare una difesa reale del settore”.
    Lato consumi, le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv su base Nielsen presso grande distribuzione e retail nei primi 3 mercati al mondo (Usa, Germania e Uk) registrano nel trimestre cali tendenziali a volume dell’8% (-5,5% a valore), con Stati Uniti a -5,4%, Germania a -11,8% e Uk a -6,4%. In difficoltà, a eccezione del Prosecco, quasi tutte le principali denominazioni: dal Pinot Grigio delle Venezie al Chianti, dal Lambrusco ai rossi piemontesi ai bianchi siciliani. Fase difficile anche in Italia: in Gdo nel trimestre volumi in calo di circa il 4% ma si prevedono decrementi ancora maggiori nella ristorazione. LEGGI TUTTO

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    VinoVip sbarca a Forte dei Marmi: due giorni tra grandi vini e nuove visioni dell’enologia italiana

    L’8 e 9 giugno 2025, Forte dei Marmi si trasforma in una raffinata vetrina del vino italiano con la nuova edizione di VinoVip al Forte, l’evento firmato Civiltà del bere che porta sulla costa versiliese i nomi più autorevoli del panorama enologico nazionale. Un’occasione per incontrare produttori, assaggiare etichette d’eccellenza e riflettere sul futuro del settore, il tutto in uno dei contesti balneari più esclusivi del Paese.

    Dopo il successo delle edizioni 2018 e 2023, VinoVip torna nella versione “marittima” della celebre manifestazione biennale di Cortina d’Ampezzo, mantenendo intatta la formula che l’ha resa un punto di riferimento: alta qualità, confronto aperto e un parterre d’eccezione. La sede sarà ancora una volta Villa Bertelli, nel cuore di Forte dei Marmi, con il patrocinio del Comune.

    Il programma si apre domenica 8 giugno alle ore 15 con una conferenza di Aldo Fiordelli, giornalista e senior editor di James Suckling, che guiderà una riflessione sui fine wines bianchi a livello internazionale. Segue alle 16.30 una degustazione dedicata ai migliori bianchi italiani, protagonisti di una delle sfide più interessanti dell’enologia contemporanea.

    Lunedì 9 giugno, alle 10, spazio al consueto talk-show VinoVip, intitolato quest’anno “Il mondo del vino raccontato da chi lo farà”: una tavola rotonda con giovani voci del settore chiamate a immaginare l’evoluzione del comparto. Al termine, verrà assegnato il Premio Pino Khail per la valorizzazione del vino italiano, riconoscimento già attribuito a figure di primo piano come Piero Antinori, Chiara Lungarotti e Marina Cvetic.

    A chiudere l’evento, dalle 17 alle 21, il Grand Tasting con i Protagonisti di VinoVip al Forte 2025: un banco d’assaggio con le aziende che hanno segnato la storia dell’enologia italiana. Una vera e propria full immersion tra eccellenze consolidate e nuove sfide da scoprire calice alla mano.

    Il direttore di Civiltà del bere, Alessandro Torcoli, sottolinea come Forte dei Marmi rappresenti “l’alternativa perfetta a Cortina”, per affinità di stile, eleganza e respiro internazionale. «VinoVip è da sempre anche un laboratorio di idee per il vino italiano: quest’anno il focus sarà sui bianchi di prestigio e sulla visione dei giovani», ha dichiarato.

    VinoVip al Forte nasce da un’idea di Civiltà del bere ed è coordinato dall’editore e direttore della rivista Alessandro Torcoli, affiancato dal comunicatore Gianni Mercatali e dal giornalista e critico enogastronomico Aldo Fiordelli. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Forte dei Marmi, il cui sindaco Bruno Murzi ha accolto con entusiasmo la proposta, evidenziando come la città, con ben quattro ristoranti stellati in soli nove chilometri quadrati, rappresenti un’eccellenza gastronomica perfettamente in linea con lo spirito della manifestazione.

    A VinoVip al Forte, saranno presenti alcune tra le aziende più blasonate d’Italia, di seguito la lista, l’elenco aggiornato in tempo reale su vinovipalforte.it.

    Andreola, Marchesi Antinori, Argiolas, Berlucchi Franciacorta, Nicola Biasi (b), Bortolomiol, Broglia (b), Le Caniette, Casadei, Cavazza, Colle Bereto, Il Colombaio di Santachiara, Livio Felluga (b), Félsina, Tenute Folonari, Fontanafredda, Fonzone, Gabe, Herita Marzotto Wine Estates, Cantine Lunae, Le Manzane, Masciarelli, Masi Agricola, Mezzacorona, Nino Franco, Pasqua Vini, Pio Cesare, Poggio al Tesoro, Quintodecimo, San Michele Appiano (b), Sartori di Verona, Surrau (b), St. Roch (b), Torre Rosazza (b), Vite Colte, Umani Ronchi, Velenosi, Venica&Venica (b), Vigneti La Selvanella, Zorzettig.

    (b): l’azienda partecipa solo alla degustazione “I fine wines bianchi italiani”.

    L’evento è aperto ai professionisti e al pubblico. Biglietti disponibili su vinovipalforte.it

    Per ulteriori informazioni e accrediti stampa:

    Anna Rainoldi eventi@civiltadelbere.com – 02 76110303

    photo Marco Cremonesi LEGGI TUTTO

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    Torna “Scollinando”, la camminata golosa tra le vigne del Buttafuoco Storico

    Domenica 1 giugno, il Club del Buttafuoco Storico rilancia una nuova edizione di Scollinando, l’esperienza enogastronomica itinerante tra le vigne del Buttafuoco Storico: dall’Enoteca del Club in Piazzetta Buttafuoco a Canneto Pavese, i partecipanti – suddivisi in gruppi con partenze scaglionate a partire dalle ore 10:00 – passeggiano in collina con soste gustose tra i filari delle vigne Rogolino, Bricco in Versira e Pianlong. Un percorso di circa 6 chilometri, facilmente praticabili e adatti a tutta la famiglia per immergersi nei sapori tipici e nei paesaggi primaverili dell’Oltrepò Pavese.
    Spiega il Presidente del Club del Buttafuoco Storico Massimo Piovani: “Scollinando è un lungo pranzo in cui ciascuna portata – dall’antipasto al dolce – è servita in un luogo diverso e ad ogni tappa corrisponde una degustazione, abbinata ai calici di Buttafuoco Storico di tutte le aziende associate.
    Con questa edizione, il Club del Buttafuoco Storico conferma la volontà di rilanciare un appuntamento che nel tempo si è consolidato come momento di incontro, promozione enogastronomica e valorizzazione del paesaggio collinare dell’Oltrepò Pavese. Un’occasione per immergersi tra vigneti, sapori autentici e racconti di una terra dal cuore antico e dal carattere generoso”.
    All’arrivo nelle prime due vigne, i partecipanti trovano Miccone di Stradella con salame e focaccia con coppa e pancetta. Si prosegue verso il Parco comunale di Canneto Pavese, per il tradizionale risotto con pasta di salame sfumato al Buttafuoco, preparato dalla Confraternita del Risotto. Alla terza vigna è pronto il salame cotto con scaglie di grana, mentre il ritorno in enoteca riserva un assaggio di Buttafuoco Chinato, servito con scaglie di cioccolato, per chiudere questa esperienza all’insegna del gusto.
    Le degustazioni abbinate all’esperienza Scollinando hanno un costo di 50 €. I partecipanti ricevono inoltre un buono sconto del 10% da utilizzare presso l’Enoteca del Club del Buttafuoco Storico.
    I posti sono limitati e le prenotazioni restano aperte fino a venerdì 30 maggio.
    Per informazioni e prenotazioni:
    📞 339 3012636 – 0385 60154
    www.buttafuocostorico.com LEGGI TUTTO

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    Ampeleia vola a New York e partecipa alla prima edizione di Vinous Icons: Italy

    Ampeleia partecipa alla prima edizione di Vinous Icons: Italy, evento internazionale in programma il 16 e 17 maggio 2025 presso l’Hall des Lumières di New York City. Curato da Antonio Galloni e dal team di Vinous, il format riunisce una selezione di cantine italiane considerate tra le più rappresentative in termini di qualità e identità territoriale.
    Nel corso delle due giornate, Ampeleia presenta in degustazione tre delle sue etichette più significative. Oltre ai due monovarietali “Alicante Nero” e “Cabernet Franc”, anche il portabandiera “Ampeleia”, da uve 100% Cabernet Franc coltivate fra gli alti boschi della Maremma, che ottiene un punteggio di 95 punti da parte della critica. Riconoscimenti come questo confermano la coerenza e la profondità del lavoro portato avanti dall’azienda.
    L’evento rappresenta un’occasione di rilievo per presentare il proprio approccio agricolo e produttivo a una platea internazionale composta da professionisti del settore, collezionisti e appassionati. Un pubblico attento e competente, con cui l’azienda instaura un dialogo diretto, orientato alla condivisione di valori legati alla qualità, alla sostenibilità e al rispetto del proprio territorio.
    Attraverso la partecipazione a eventi internazionali come Vinous Icons: Italy, Ampeleia consolida il proprio impegno verso una viticoltura consapevole, capace di raccontare la complessità del territorio e di dialogare con il mondo, generando valore culturale, in armonia con l’ambiente e con le comunità che lo abitano.
    Ampeleia è un sogno condiviso che ha trovato casa nella selvaggia Alta Maremma. Dal 2002 l’azienda produce vini di pregio che vanno oltre l’ordinario, influenzati dall’alto bosco circostante e manifestazione della terra di minatori da cui provengono, con il Cabernet Franc come varietà di punta. LEGGI TUTTO