More stories

  • in

    Germania – importazioni di vino 2024

    Presentiamo oggi I dati relativi alle importazioni tedesche di vino, che sono stati corretti da UN Comtrade dopo un primo rilascio non corretto. Per incuriosirvi, in fondo in caratteri italici, al post trovate l’elaborazione fatta da ChatGPT Pro a cui ho fornito le tabelle principali. Il commento sotto è stato redatto in 11 minuti di lavoro (suo). Se preferite il suo al mio fatemelo sapere, così in futuro lo faccio fare da lui!
    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Tornando a noi, la Germania ha importato meno vino che nel 2023, stiamo parlando di un calo dell’8% delle importazioni a 2.47 miliardi di euro per quanto riguarda il valore e del 7% in volume a 12.8 milioni di ettolitri. Sono cosciente che i dati non corrispondo a quelli riportati da ISTAT per le esportazioni italiane in Germania sia in valore assoluto (1.18 miliardi di euro contro 974 milioni di euro qui) che relativo (-7% qui, +1% secondo ISTAT). Ad ogni modo, i dati di UN Comtrade dovrebbero essere coerenti tra di loro e non è detto che le classificazioni per paese non possano cambiare a seconda di chi importa ed esporta.
    Mercato in calo dicevamo, sia per l’Italia che per la Francia (-7% per entrambi) e con invece un buon dato per la Spagna, che è rimasta stabile. Ma sono soprattutto i prodotti del nuovo mondo a perdere quota di mercato, con cali a doppia-cifra per USA, Australia, Cile e Nuova Zelanda. Come vedremo anche tra qualche tempo con i dati sul consumo di vino in Germania, il calo è indice una riduzione strutturale del consumo di vino anche in questo paese.
    Ma per ora concentriamoci sui dati di UN Comtrade, con tutte le tabelle e i grafici nel resto del post.

    Le importazioni tedesche di vino sono calate dell’8% a 2.47 miliardi di euro, di cui 1.5 miliardi sono di vino fermo in bottiglia (-8%), 519 milioni sono di vino sfuso (-3%) e circa 440 milioni sono di vino spumante, in calo ancora più marcato, -11%.
    L’Italia resta il leader del mercato non domestico con 974 milioni di euro, -7%, e 4.5 milioni di ettolitri esportati, -14%. La nostra posizione è particolarmente importante nei vini fermi in bottiglia, -8% a 700 milioni di euro, il doppio della Francia, mentre siamo i secondi nei vini sfusi nel 2024 (eravamo primi nel 2023) sopravanzati dalla Spagna. Negli spumanti le importazioni tedesche dall’Italia sono calcolate in 117 milioni di euro e -7%, a una distanza siderale dai 288 della Francia, che pur cala del 10%.
    La Francia come l’Italia “mantiene le quote”, che sono rispettivamente del 28% e del 39% (Italia), mentre la Spagna sale al 16% e tutto il resto del mondo cala al 17% del totale, seguendo un percorso calante che dura ormai da molto tempo.

    Perfetto, preparerò un commento tecnico di circa 600 parole sull’evoluzione delle importazioni di vino in Germania, con focus specifico sul confronto tra il 2023 e il 2024, includendo i principali dati per valore, volume e tipologia. Ti aggiorno a breve con il testo.
    Research completed in 11m · 7 sources
    Evoluzione delle importazioni di vino in Germania (2023-2024)
    Andamento complessivo (valore e volume)
    Nel 2024 la Germania ha importato meno vino rispetto al 2023 sia in valore che in volume. Il valore totale delle importazioni vinicole è diminuito di circa 8-9%, scendendo intorno a 2,5 miliardi di euro (rispetto ai circa 2,68 miliardi del 2023). Anche il volume totale è calato, ma più lievemente: si attestano circa 13,0 milioni di ettolitri importati nel 2024, con un calo intorno al 4-5% rispetto ai 13,7 milioni di ettolitri del 2023. In altre parole, la contrazione in valore è stata maggiore di quella in volume, riflettendo una diminuzione del prezzo medio per litro di vino importato. Questo indica che nel 2024 i consumatori tedeschi si sono orientati verso vini meno costosi (ad esempio vini sfusi) a scapito dei vini premium (imbottigliati e spumanti), con un conseguente calo del prezzo medio d’importazione per litro.
    Principali fornitori: variazioni 2023-2024
    Di seguito le variazioni percentuali più rilevanti tra il 2023 e il 2024 per i principali Paesi esportatori di vino verso la Germania:

    Italia: rimane il primo fornitore in valore nonostante un calo. Nel 2024 le importazioni di vino italiano valgono poco meno di 1,0 miliardo €, con una diminuzione di circa -8% sul 2023. Anche in volume l’Italia registra un forte calo (oltre -10%), scendendo a circa 3,3 milioni di ettolitri importati. Pur mantenendo la leadership in valore (circa 39-40% del totale import in valore), l’Italia perde terreno soprattutto nei vini fermi imbottigliati, mentre mantiene quote migliori negli spumanti.
    Francia: subisce la flessione più marcata tra i big in termini di valore assoluto. Il 2024 chiude con circa 0,65 miliardi € importati dalla Francia, in calo di circa -12% ÷ -15% rispetto al 2023. Il calo francese in valore è il maggiore in termini assoluti (una contrazione di circa -100 milioni € anno su anno). In volume, la Francia esporta in Germania intorno a 1,3 milioni di ettolitri nel 2024, leggermente meno (-2% circa) rispetto al 2023. La performance francese risente soprattutto del calo nei vini imbottigliati di fascia alta, mentre i volumi di Champagne e altri spumanti risultano stabili o in lieve diminuzione.
    Spagna: rappresenta l’eccezione positiva tra i principali fornitori. Le importazioni di vino spagnolo in Germania crescono leggermente in valore, con circa +2% sul 2023 (attorno a 0,40 miliardi € nel 2024). Questo rende la Spagna l’unico grande Paese esportatore a mostrare un aumento in valore. L’incremento è ancora più evidente in volume: grazie soprattutto ai vini sfusi, la Spagna esporta circa 3,3-3,4 milioni di ettolitri in Germania nel 2024, con una crescita superiore al +5% sul 2023. La Spagna diventa così il primo fornitore per volume, superando di misura l’Italia (che cala a ~3,2-3,3 milioni hl). In termini di quota, oltre un quarto del vino importato (in volume) in Germania nel 2024 è di origine spagnola. Va notato però che buona parte di questa crescita riguarda vini a basso prezzo (sfusi), mentre il segmento degli spumanti spagnoli è in netto calo.
    Altri Paesi: la maggior parte degli altri fornitori mostra cali in linea con il trend generale. Ad esempio, Stati Uniti, Cile e Sudafrica registrano diminuzioni in valore stimate tra -5% e -10% rispetto al 2023. Fanno eccezione minore gli USA, che segnano un valore sostanzialmente stabile (variazione di circa +1%), e alcuni esportatori europei secondari come Austria e Ungheria, i cui volumi esportati verso la Germania sono leggermente aumentati nel 2024 nonostante valori stagnanti. Nel complesso, però, Francia, Italia e Spagna continuano a rappresentare la quota dominante (oltre 80% del totale in valore e volume) delle importazioni vinicole tedesche.

    Confronto per tipologia di vino
    L’andamento delle importazioni differisce nettamente per tipologia di vino tra il 2023 e il 2024:

    Vino imbottigliato: è la categoria principale per valore, e ha subito un calo significativo. Nel 2024 il valore importato di vini in bottiglia scende di circa -10% rispetto al 2023. In termini assoluti, si passa da circa 1.640 milioni € nel 2023 a circa 1.480 milioni € nel 2024 (in linea con il calo complessivo del mercato). Anche i volumi di imbottigliato sono in diminuzione (qualche punto percentuale in meno rispetto all’anno precedente). Questo riflette la contrazione della domanda di vini fermi confezionati, soprattutto da Francia e Italia.
    Vino sfuso: rappresenta l’unica categoria in tenuta o lieve crescita. Nel 2024 il valore delle importazioni di vino sfuso aumenta leggermente (+1-2% circa) raggiungendo circa 540-550 milioni € (dal valore di 536 milioni € nel 2023). Il volume di vino sfuso importato è cresciuto in modo più marcato, sospinto dai maggiori volumi dalla Spagna (la quale da sola fornisce quasi la metà del vino sfuso importato dalla Germania). L’incremento dei quantitativi sfusi compensa in parte il calo degli imbottigliati: ciò indica che una quota maggiore di vino è stata acquistata in cisterna a prezzi più bassi.
    Vino spumante: è la tipologia che ha registrato il calo più pronunciato. Il valore totale degli spumanti importati scende da circa 498 milioni € nel 2023 a circa 450 milioni € nel 2024, con una flessione intorno al -10%. In volume il calo è ancor più netto (stimato oltre -10%), segno di una domanda interna indebolita per gli spumanti esteri. In particolare, le importazioni di spumanti spagnoli hanno subito un forte ridimensionamento (il volume di Cava e simili è calato di oltre un terzo rispetto al 2023), solo in parte compensato dalla tenuta degli spumanti italiani (Prosecco in primis) e francesi. Nonostante ciò, la Francia mantiene il primato in valore nel segmento spumanti, grazie a importazioni di Champagne ancora rilevanti, mentre l’Italia consolida la propria presenza con gli spumanti a prezzo medio (Prosecco e altri).

    Dati salienti e conclusione
    In sintesi, tutti i principali indicatori mostrano una contrazione nel 2024 rispetto all’anno precedente, ad eccezione di pochi segmenti in controtendenza. Il totale import mondiale verso la Germania è diminuito in valore assoluto (circa -200 milioni € anno su anno) e leggermente in volume, determinando un calo del prezzo medio d’importazione. Tra i partner commerciali, la Spagna spicca come unico Paese in crescita (+2% valore, +5% volume) e raggiunge il primo posto per volume fornito, mentre Francia e Italia accusano i cali maggiori in termini di valore assoluto. Dal punto di vista merceologico, il vino sfuso emerge come categoria resiliente (valori stabili o in lieve aumento), contrastando il netto arretramento dei vini imbottigliati e soprattutto dei vini spumanti. Questi dati evidenziano uno spostamento del mix delle importazioni tedesche verso prodotti di fascia più economica nel 2024, all’interno di un mercato complessivamente in flessione rispetto al 2023.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di spumanti Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Anche nel 2024 gli spumanti sono stati la “forza trainante” delle esportazioni italiane di vino, mettendo a segno una crescita a valore dell’8% (contro il 5% del totale) e dell’11% a volume (contro il +2% totale). Stiamo parlando di un contributo rilevante alla crescita ma anche ai valori in termini assoluti: i 2.4 miliardi di euro esportati nel 2024 sono il 29% del totale italiano, contro il 25% di 5 anni fa. All’interno della categoria, ovviamente spicca il Prosecco, che cresce a sua volta di un paio di punti in più della categoria, +10% a valore e +14% a volume nel 2024, superando il 75% in termini di peso sul totale degli spumanti. Se volessimo guardare i dati con un occhio un po’ più critico, noteremmo un leggero rallentamento in novembre e soprattutto dicembre (anche se pesa di meno degli altri mesi) e il contributo importante di due paesi, Russia e Stati Uniti. In quest’ultimo caso va rilevato che potrebbe verificarsi un fenomeno di “spedizioni anticipate” come risposta alla temuta introduzione di dazi sulle importazioni in USA.
    Bene detto questo passiamo all’analisi dei dati in dettaglio.

    Le esportazioni di spumante italiano crescono dell’8% a 2.39 miliardi di euro nel 2024, per un volume di 5.6 milioni di ettolitri, in crescita a sua volta dell’11%.
    A controbilanciare il calo dell’Asti (-2%) e degli altri spumanti DOP (-8%) per 166 e 87 milioni rispettivamente sono state la crescita del Prosecco, +10% a 1.82 miliardi di euro e degli altri spumanti (non DOP) che sono cresciuti dell’8% a 312 milioni di euro.
    Abbiamo anche riordinato la lista dei principali mercati che vede gli USA come principale importatore dei nostri spumanti, +15% a 568 miloni, per un volume in crescita del 18% a 1.22 milioni di ettolitri. Il secondo mercato è il Regno Unito, dove spediamo 1.06 milioni di ettolitri (+7%) per un valore di 426 milioni di euro (+4%). Questi due mercati fanno quindi un miliardo di euro e il 41% del totale esportato in valore.
    Il terzo mercato è la Germania, ma è molto meno significativo, con un incremento del 4% a 151 milioni di euro, poi vengono Francia e la Russia, che è balzata da 83 a 122 milioni di euro.
    Gli altri mercati con un andamento molto positivo sono senz’altro il Canada (+19%) e l’Austria (+22%), entrambi intorno a 65-70 milioni e al loro massimo storico e, incredibile ma vero, anche l’Ucraina, +36% a 35 milioni.
    Sono invece negativi i dati della Svizzera, -7% a 78 milioni, della Lettonia (-14% a 59 milioni) e di Polonia e Svezia, giù del 7% e 4% rispettivamente. Infine, giusto per intenderci, la Cina e l’India che qualche politico ha menzionato come mercati di grande prospettiva per il vino italiano non sono tra i primi 25 mercati elencati nella tabella…

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Spagna – esportazioni di vino, aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.

    La Spagna chiude il 2024 con un incremento delle esportazioni di vino del 3% a 3.05 miliardi di euro, nonostante il calo dei volumi esportati di quasi il 4% a 20.4 milioni di ettolitri. Le considerazioni che abbiamo fatto sull’andamento dei principali paesi concorrenti (Francia -2%, Italia +5%) si ripresentano anche qui. Il 2024 è stato caratterizzato da un andamento particolarmente sostenuto per il mercato americano, che ha più che compensato il leggero calo nel principale mercato per i vini spagnoli, la Germania. Continua la crescita degli spumanti spagnoli (+5%), che però soltanto nel 2024 con i 526 milioni registrati riescono a superare il livello pre-Covid. Diciamo tutta un’altra storia rispetto a quello che è successo ai prodotti italiani e a quelli francesi. Infine, negli highlights, mi preme farvi notare il forte incremento delle importazioni italiane di vino spagnolo, salito del 40% in volume a 1.9 milioni di ettolitri, ma per soli 106 milioni di euro, da cui si deriva che trattasi di prodotto sfuso per essere utilizzato nei nostri vini da tavola.
    Passiamo a un commento più dettagliato con tutti i grafici e le tabelle.

    Le esportazioni spagnole crescono del 3% a 3.05 miliardi di euro, di cui 1.84 sono di vino fermo in bottiglia (+2%), 685 milioni sono di vino sfuso (+4%) e 526 sono di vino spumante (+5%). Con un volume esportato di 20.4 milioni di ettolitri, e un calo del 3.6%, il prezzo medio di esportazione cresce a 1.5 euro al litro, +6.7%.
    La Germania resta il mercato più importante, 377 milioni di euro, nonostante una riduzione del 2% rispetto al 2023. Il calo è dovuto al vino imbottigliato che ha registrato un calo del 7% a 174 milioni di euro e a quello degli spumanti, addirittura -35% a 40 milioni di euro.
    Gli Stati Uniti sono cresciuti del 7% a 335 milioni di euro. Il vino imbottigliato ha raggiunto 247 milioni,+6%, mentre gli spumanti hanno contribuito con 81 milioni di euro e un aumento del 10%.
    Il Regno Unito resta il terzo mercato, stabile a 314 milioni di euro nel 2024, di cui 252 milioni sono vino in bottiglia (+1%) e 42 milioni sono vini sfusi (+2%).
    Scendendo nella lista, i mercati più in crescita nel 2024 sono ovviamente l’Italia come anticipato sopra, +39% a 106 milioni e anche l’Olanda +18% a 165 milioni di euro, mentre sono molto negativi i dati del vicino Portogallo, sceso ai margini della nostra tabella, -18% a 89 milioni di euro.
    Infine uno sguardo ai volumi. La Germania resta la principale destinazione con 4.3 m/hl (-2%), seguita dalla Francia a 3.95 m/hl (-9%) e dall’Italia a 1.9 m/hl (+40%).

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Esportazioni di vino Italia – aggiornamento 2024

    Dati in formato testo disponibili nella sezione Solonumeri.
    Sono sentimenti contrastanti quelli che si provano guardando ai dati del commercio estero di vino italiano. Da un lato, i dati confortanti del passato, il 2024, in cui il nostro export è cresciuto del 5% (8.1 miliardi di euro), meglio di quanto hanno fatto i nostri principali “concorrenti”, Francia (-2%) e Spagna (+3%). Dall’altro lato, le notizie funeste degli ultimi giorni con la minaccia americana di imporre dazi giganteschi sulle importazioni di alcol dall’Europa, che aprirebbero una voragine nelle esportazioni di vini italiani e francesi, essendo il primo mercato con un peso del 22-23% del valore totale. Timori che diventano terrore quando si ascoltano le dichiarazioni di alcuni politici che sventolando l’eccellenza dei prodotti italiani si dicono fiduciosi di poter rimpiazzare le potenziali mancate esportazioni in altri paesi… non siamo riusciti a costruire una posizione decente in Cina e India negli ultimi trent’anni, non mi sembra abbiamo trovato la ricetta magica per far cambiare repentinamente le cose.
    Al di là delle polemiche, entriamo nel dettaglio dei dati. Il Nord America, USA e Canada, emergono come i più importanti contributori del buon andamento del 2024, +10% e +15% rispettivamente. Fatti due calcoli, senza di loro le esportazioni (nel resto dei paesi) sarebbero cresciute del 2.5%.
    Leggendo i dati dell’ultimo trimestre (e parlando con qualche operatore del settore) emerge anche che negli ultimi mesi (e probabilmente in gennaio e febbraio 2025) chi esporta si sia premurato di spedire più merce possibile per anticipare la potenziale introduzione dei dazi. Le esportazioni verso gli USA sono cresciute del 15% nell’ultimo trimestre. Quindi, dazi o non dazi, ci potrebbe essere un ritracciamento nel corso del 2025. Staremo a vedere.
    Nel post trovate tutte le tabelle (con i primi 25 paesi di destinazione per volume e valore), ulteriori grafici e commenti.

    È tempo di bilanci. Dunque l’Italia ha esportato 8.1 miliardi di euro di vino nel 2024, +5%. Di questi, 5.3 miliardi sono di vino fermo in bottiglia, +4%, 2.4 miliardi sono di spumante (vedremo tra qualche giorno il dettaglio), +8% e i rimanenti 0.4 miliardi sono di vino sfuso, -2%.
    I volumi esportati sono di 21.8 miliardi di ettolitri, +2%, che pongono l’Italia come il primo esportatore mondiale per il terzo anno di seguito, dopo diversi anni in cui la Spagna era davanti. 5.6m/hl sono di spumante, +11%, 12m/hl sono di vino in bottiglia, +3%, 4.2m/hl sono di vino sfuso, -9%.
    Ne consegue un prezzo medio di esportazione apparente di 3.7 euro al litro, +3%, che si confronta con i 9 euro della Francia e i circa 2 euro della Spagna.
    L’andamento per mercato lo vedete nelle tabelle e anche nell’interessante grafico in testa al post dove mettendo tutti i paesi a “100” per le loro esportazioni pre-Covid, possiamo vedere dove stanno a fine 2024: il Canada è a 131 (quindi il 31% in più del 2019), gli USA a 126, Germania e Regno Unito a 111-112, la Svizzera a 108 e via dicendo.
    Nel dettaglio del 2024, gli USA con 1.94 miliardi sono davanti a tutti e crescono del 10%, poi la Germania a 1.2 miliardi è stabile, il Regno Unito a 850 milioni, anch’esso stabile, il Canada che diventa il quarto mercato, 448 milioni e +15% a discapito della Svizzera, -2% a 411 milioni.

    Vi lascio alle tabelle.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Sula Vineyards – presentazione e risultati 2023

    Curiosando qua e là durante le vacanze di Natale sono incappato in questa azienda indiana che produce vino che si è quotata un paio di anni fa: Sula Vineyards. Prima di entrare nei dettagli bisogna fare una premessa corposa sull’India, perché è una nazione fuori dal nostro contesto. Potrei partire parlandovi della dinamica e dimensione demografica, 1% di crescita della popolazione annua circa (ma oltre il 2% quella della popolazione urbana) per 1.5 miliardi di persone – ossia una nuova Lombardia ogni anno -; potrei menzionarvi un mercato delle bevande alcoliche da 1.2 miliardi di casse dove il vino contribuisce soltanto 4 milioni; infine, devo spiegarvi come “danno i numeri” gli indiani, visto che usano una unità di misura “INR crore” – che usiamo in tutti i grafici – che significa “10 milioni di Rupie”. Quindi quando leggete vendite di 609 INR Crore, state leggendo 609 decine di milioni di Rupie, ossia 6,090 milioni di Rupie, che sono poi 6.09 miliardi di Rupie che diviso il cambio con l’euro di circa 90 fanno circa 68 milioni di euro.
    Se vi interessa l’articolo continua…

    Fatte queste premesse, passiamo a Sula, che produce 1.1 milioni di casse di vino che… considerando le 4 che fa tutto il mercato sono tante. Essenzialmente Sula probabilmente rappresenta il 25-30% del mercato totale e, si legge nel bilancio, oltre il 60% del vino prodotto localmente.
    A differenza di quanto succede dalle nostre parti, il vino è in forte crescita e di moda, in un mercato dominato dagli spiriti e dalla birra. Sula non vende solo vino (“own brands”) ma fa anche “wine tourism”, per circa il 10% del fatturato. La quota di vini che loro chiamano “Elite&Premium” è in costante crescita, dal 68% al 75% del fatturato in qualche anno.
    L’azienda si è quotata alla borsa locale un paio di anni fa e ha un valore in borsa di circa 335 milioni di euro; considerando il debito di circa 25 milioni di euro, si arriva a 360 milioni di valore d’impresa. Confrontati con i 20 milioni di EBITDA che ha realizzato nel 2023 (marzo 2024), margine del 30%, tratta a 18 volte l’EBITDA, ossia un multiplo ormai sconosciuto dalle nostre parti. Come mai? L’azienda cresce, ha margini alti… è in India.

    Venendo ai numeri, come vedete le dimensioni sono piuttosto modeste rispetto alla dimensione potenzialmente gigantesca del mercato, dicevamo circa 13 milioni di bottiglie, con un buon valore per bottiglia (4.5 euro) escludendo la parte del turismo, che danno un fatturato di circa 60 milioni di euro. Il fatturato diventa poi 67 includendo proprio la parte turismo, dove comunque non scherzano con oltre 100 camere, 435mila visitatori nelle cantine e 172mila degustazioni.
    I margini sono eccellenti, frutto anche di una buona integrazione nella parte agricola (1120 ettari, probabilmente a coprire tra la metà e i due terzi della produzione di vino), oltre che della domanda in crescita che porta a dei buoni prezzi di vendita. Quindi il margine sulla produzione viaggia intorno al 70%, l’EBITDA al 30% e l’utile operativo al 20%. Utile netto 2023 di 93 INR Crore, che sono poi 10 milioni di euro, pari al 15% del fatturato.
    Per concludere, struttura finanziaria ribilanciata dopo la quotazione in borsa, con un debito che sta intorno a 1.2 volte l’EBITDA.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Norvegia – importazioni di vino 2024

    Il mercato del vino norvegese è calato del 5% nel 2024 a 461 milioni di euro, pur mostrando un recupero dei volumi importati, cresciuti del 7% a 979mila ettolitri. Come vedete dal grafico si tratta del primo “passo falso” di un paese che è sempre cresciuto, anche nell’anno orribile del 2020. L’aspetto più importante di questo post però non sono tanto i numeri assoluti o la posizione dell’Italia sulla Francia, ma un dato nascosto, che va ricavato e che mostra il calo continuo della quota di mercato del prodotto italiano in Norvegia – passato dal 36% al 25% – , con una forbice praticamente perfetta rispetto alla Francia, che dal 29% del 2015 è cresciuta fino al 38% del 2024.
    Anche nel 2024 l’Italia ha perso terreno, con un calo dell’8% delle spedizioni in Norvegia a fronte del -5% del mercato, pur mantenendo la leadership dei volumi, che peraltro sono stati in crescita del 10%.
    Ulteriori approfondimenti nel resto del post.

    Le importazioni di vino in Norvegia sono calate del 5% nel 2024 a 461 milioni di euro, con una riduzione abbastanza omogenea tra le categorie: -4% per i vini fermi in bottiglia a 291 milioni di euro, -6% per i vini sfusi a 89 milioni e -7% per i vini spumanti a 81 milioni di euro.
    Nel 2024 la valuta norvegese è stata praticamente invariata contro l’euro, il che significa che il calo in valuta locale è stato del 4% a 5.3 miliardi di corone norvegesi.
    La Francia ha una leadership crescente nel mercato, superando il 38% del totale, 177 milioni di euro, con un calo del 4%, guidato soprattutto dai vini spumanti, -6%, dove la quota di mercato supera il 60%.
    Per l’Italia un altro anno di riduzione, -8% a 115 milioni di euro e una quota di mercato scesa dal 26% al 25%. I vini fermi in bottiglia sono scesi del 9% a 74 milioni, nei vini sfusi rimaniamo davanti a tutti con 23 milioni (-4%), mentre gli spumanti per quanto poco rappresentati scendono dell’8% a 18 milioni di euro.
    I vini tedeschi sono i terzi per importazione nel mercato con 41 milioni di euro e un dato stabile, ma comunque sul livello massimo mai raggiunto, mentre la Spagna subisce un calo del 5% a 35 milioni di euro (di cui soltanto 5 sono relativi a vini spumanti).
    La presenza di vini del nuovo mondo resta molto limitata nel mercato norvegese, con gli USA stabili a 23 milioni di euro, il Cile a 10 milioni di euro e l’Australia in calo dell’11% a 9 milioni.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Purcari Wines – analisi di bilancio 2023

    Introduciamo oggi una nuova azienda vinicola quotata nel raggio di azione del blog. Si tratta di Purcari Wines, attiva in Est Europa con base principale in Romania, quotata nel mercato locale da qualche anno, con un fatturato atteso di circa 400 milioni di RON locali (80 milioni di euro) e un utile netto di 60 (12 milioni di euro). La sua valutazione borsistica è oggi intorno ai 600 milioni di RON (120 milioni di euro), che corrispondono a circa 10 volte gli utili attesi 2024 e 5.5 volte l’EBITDA.
    La ragione per analizzarla è che è un’azienda in forte crescita (fenomeno raro nel settore del vino…), che cercherà nei prossimi anni di uscire dai suoi confini (attualmente circa il 70% delle vendite è concentrato in Romania e Moldavia) per aggredire i mercati internazionali. L’ambizione di crescita è stata delineata lo scorso ottobre in un evento dedicato agli investitori in cui sono stati dai gli obiettivi al 2027, dopo che l’azienda ha dismesso una linea di attività non vinicola che rappresentava l’8% delle vendite e il 4% degli utili: vendite in crescita a circa 600 milioni di RON (quindi il 50% in più in 3 anni), utile netto previsto raddoppiare a 120 milioni di RON con un EBITDA di 210-230 milioni di RON dai 100 attesi nel 2024.
    Bene, passiamo a una breve analisi dei dati con grafici e tabella riassuntiva.

    Le vendite di Purcari Wines sono cresciute del 22% nel 2023 e in media del 16% dal 2019 al 2023. La Romania è stata la principale area di crescita, con un incremento annuo del 24% dal 2019 che l’ha portata a rappresentare quasi il 60% del fatturato totale e a costruire una quota di mercato del 13%. La Moldavia è il secondo mercato, con un peso del 16% del totale.
    Purcari lavora con 4 marchi. Purcari, che rappresenta il 56% delle vendite, Bostavan e Crama Ceptura il 15% circa ciascuno, Divin Baldar al 10%, oltre a un piccolo marchio Angel’s Estate che copre il 3%.
    L’azienda ha nel corso degli anni sacrificato i margini industriali per crescere. Si vede bene dalla tabella come il margine è calato dal 50% circa del 2019 al 42% del 2023. A livello di EBITDA e utile operativo è successo più o meno lo stesso, con l’EBITDA passato dal 33% al 27% e l’utile operativo dal 27% al 20%. Vero è che la crescita delle vendite è stata importante e dunque in valore assoluto l’EBITDA è passato da 65 a 100 milioni di RON tra il 2019 e il 2023, l’utile operativo da 55 a 74 e l’utile netto da 43 a 60.
    A livello finanziario il commento principale riguarda l’esplosione del capitale circolante, passato da meno di 100 milioni prima del Covid ai 260 milioni attuali, che ha assorbito la generazione di cassa. A fine 2023, Purcari Wines aveva un debito netto di circa 140 milioni, corrispondenti a 1.4 volte l’EBITDA.
    Le previsioni per il 2024 sono per una crescita delle vendite del 5-10% (15-20% per la divisione vino, cui si deve dedurre l’interruzione dell’attività non più critica) e un margine netto del 14-16%.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO

  • in

    Il valore della produzione di vino in Italia – dati ISTAT 2023 per regione

    I dati sulla produzione di vino 2023 sappiamo essere stati molto negativi. Con questa premessa possiamo affrontare l’analisi di oggi, che si riferisca al valore in milioni di euro a prezzi correnti di produzione (quindi con dentro l’inflazione, elevate nel 2022, ma riferito alla materia prima) della produzione di vino stimata da ISTAT sulla base di una serie di parametri (tra cui ovviamente la produzione, ma anche i prezzi, i risultati delle aziende e via dicendo).
    Principali risultati. Il 2023 è stato un anno estremamente negativo dopo un 2022 eccezionalmente positivo. Per riassumere la storia di questi dati che trovate nella tabella è utile guardare il grafico di apertura, dove notate il grande balzo del valore nel 2022, da 4.2 a 4.8 miliardi, seguito dal crollo a 4 miliardi di euro del 2023, che è il dato censito da ISTAT più recente. Quindi -18% nel 2023 sul 2023, ma anche -4% rispetto al 2021 e in linea con il dato dei 5 anni precedenti. Si tratta di un segnale ovviamente non positivo ma da considerare nell’ambito di una vendemmia negativa, come dicevamo. Tra le aree, in termini relativi il Nord Est continua a guadagnare peso, mentre nel complesso la viticoltura sta perdendo rilevanza sul totale del valore delle coltivazioni agricole, all’11% nel 2023, ma, al di là dell’eccezionalità del 2023, in declino da ormai qualche anno.
    Passiamo a un’analisi più dettagliata con ulteriori grafici e tutte le tabelle.

    Il valore aggiunto della produzione vinicola è stato di 4 miliardi di euro nel 2023, di cui ben 1.6 miliardi nel Nord-Est (-10%), 1.15 miliardi nel Sud e Isole (-24%) e circa 0.6 miliardi ciascuno nel Nord Ovest e in Centro.
    A livello regionale il Veneto domina con 900 milioni e un calo (-10%) inferiore alla media. Il Veneto è il 23% della produzione di vino a valore e (sorpresa) il 25% a volume, indicando un valore medio leggermente inferiore alla media.
    La seconda regione è la Puglia con 500 milioni e un calo del 30% (!), rappresenta il 13% del valore prodotto (16% del volume). Vengono poi Piemonte e Toscana con il 10% circa ciascuno (ma solo il 4-5% del volume, a dimostrare il loro maggior valore “unitario”) per un valore leggermente inferiore a 400 milioni di euro.
    Tra le regioni in cui ISTAT certifica un incremento del valore della produzione vinicola spiccano la Lombardia e il Trentino Alto Adige al Nord, +6% e +2% circa, mentre l’andamento più negativo è sulla costa adriatica (Abruzzo e Marche), ma anche in Campania.
    Da ultimo l’andamento del valore aggiunto della viticoltura che aveva raggiunto un massimo del 16% nel 2018, per poi cominciare un percorso di calo fino all’11% del 2023. L’andamento è negativo in tutte le macroaree del paese, anche se nel Nord Est l’azione del Prosecco ha di molto mitigato l’entità del calo.

    Se siete arrivati fin qui……ho un piccolo favore da chiedervi. Sempre più persone leggono “I Numeri del Vino”, che pubblica da oltre dieci anni tre analisi ogni settimana sul mondo del vino senza limitazioni o abbonamenti. La pubblicità e le sponsorizzazioni servono per aiutare una missione laica in Perù. Per fare in modo che questo lavoro continui e resti integralmente accessibile, ti chiedo un piccolo aiuto, semplicemente prestando da dovuta attenzione con una visita alle inserzioni e alle sponsorizzazioni presenti nella testata e nella sezione laterale del blog. Grazie. Marco LEGGI TUTTO