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    Consorzio Brunello: USA, Canada, Giappone e Cina al centro del piano di promozione internazionale 2025-2026

    Dal consolidamento dei mercati storici all’apertura di nuove frontiere.  Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino si prepara all’ultimo quadrimestre 2025 con un piano di promozione che guarda a ovest con focus su Stati Uniti – prima piazza export per la denominazione dove vengono destinate oltre il 30% delle spedizioni – e Canada per poi spingersi a Est verso l’Asia con Giappone e Cina come prossimi obiettivi strategici e iniziative già in agenda anche nei primi mesi del 2026. In programma un fitto calendario di attività: incoming di stampa e trade, partecipazione a fiere internazionali, roadshow e percorsi di alta formazione curati dall’Accademia Brunello, la scuola di specializzazione dell’ente consortile.
    “Gli Stati Uniti restano il nostro primo mercato e per questo dobbiamo continuare a presidiarlo con attenzione, soprattutto in questa fase resa ancora più complessa dai dazi e dalla svalutazione del dollaro – commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Giacomo Bartolommei -. Allo stesso tempo è fondamentale aprire a nuove piazze internazionali. Diversificare infatti significa anche mettere in sicurezza il futuro della nostra denominazione: per questo abbiamo deciso di investire su potenziali nuovi mercati come il Giappone e la Cina così come di rafforzare la nostra presenza in Nord America”.
    Ad aprire il piano di promozione – lunedì 8 settembre – la delegazione di sette top operatori specializzati giapponesi ospitati a Montalcino per una quattro giorni di visite in aziende, degustazioni dedicate, visite culturali immersive oltre a un seminario introduttivo sul territorio. A guidare le attività, che si inseriscono nell’offerta formativa dell’Accademia, Isao Miyajima, considerato uno dei massimi esperti di vino in Giappone. Le attività di incoming proseguono in contemporanea dal 9 al 13 settembre con l’arrivo di cinque giornalisti canadesi.
    Gli Stati Uniti e il Canada saranno poi al centro del nuovo format dell’academy, quando nel borgo toscano il 28 settembre arriveranno 11 professionisti (8 americani e 3 canadesi) per la formazione dei nuovi ambasciatori del Brunello di Montalcino. Ogni nuovo ambassador ospiterà in seguito nel 2026 nel proprio paese delle industry nights, le serate – novità del concept – rivolte a buyer e operatori trade per un totale di 22 eventi complessivi. A seguire, il Consorzio volerà a Chicago in occasione di Vinitaly.USA (5-6 ottobre), la manifestazione di promozione del vino italiano sul mercato a stelle e strisce. E dalla Città del Vento alla Grande Mela quando a febbraio del prossimo anno si terrà Benvenuto Brunello New York, mentre a Montalcino dal 20 al 24 novembre prossimi si svolgerà la 34^ edizione dell’omonima anteprima di presentazione delle nuove annate che vedrà arrivare a Montalcino giornalisti dall’Italia e dal mondo.
    Nel 2026 sarà anche la volta della Cina con il Consorzio che sta organizzando seminari di approfondimento sulla denominazione così come la partecipazione ad eventi fieristici nella Terra del Dragone con una collettiva istituzionale.  E, sempre sul fronte fieristico internazionale, l’ente consortile prenderà parte anche ai prossimi Wine Paris (9-11 febbraio 2026), Prowein (15-17 marzo 2026) e Vinitaly (12-15 aprile 2026). Infine, ad aprile, appuntamento in Inghilterra con una masterclass e un open tasting – su invito – a Londra. LEGGI TUTTO

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    Tommasi rafforza le radici in Puglia: nuove acquisizioni e un progetto mediterraneo

    La famiglia Tommasi continua a scrivere nuove pagine della propria storia enologica, questa volta in Puglia. Con l’ingresso di Tenuta Eméra a Lizzano e della Cantina Moros a Guagnano, il progetto di Masseria Surani si consolida e guarda al futuro con un respiro sempre più ampio.

    L’operazione segna anche un passaggio generazionale importante: Claudio Quarta, figura di rilievo del vino pugliese contemporaneo, annuncia il proprio ritiro, lasciando il testimone alla famiglia Tommasi. Ma il filo non si spezza: la figlia Alessandra Quarta continuerà a collaborare per garantire continuità e sviluppo al percorso avviato più di quindici anni fa.

    Claudio e Alessandra Quarta

    Quella di Claudio Quarta è una vicenda che somiglia a un ritorno romantico. Nel 2005, dopo una carriera da ricercatore e imprenditore farmaceutico negli Stati Uniti, scelse di tornare in Salento, la terra della sua infanzia, per inseguire la passione del vino. Con lui, dal 2012, Alessandra: formazione internazionale e la volontà di trasformare la passione in progetto, unendo ricerca e innovazione a tradizione e sostenibilità.

    Masseria Surani_Cantina Moros

    Per la famiglia Tommasi, già presente in Puglia dal 2012 con Masseria Surani a Manduria, l’acquisizione rappresenta un tassello strategico: «È una grande opportunità – sottolinea Giancarlo Tommasi, enologo e direttore tecnico – che ci permette di rafforzare la nostra presenza e di integrare nuove cantine di vinificazione e imbottigliamento». Il gruppo raggiunge così un patrimonio di oltre 800 ettari vitati in tutta Italia, confermando la propria vocazione ad abbracciare territori diversi e identitari.

    Masseria Surani_Tenuta Espera

    Il portafoglio pugliese di Tommasi Family Estates si articola ora su tre poli:

    Tenuta Espéra a Manduria, cuore originario del progetto, con etichette dedicate alla ristorazione e legate al Primitivo;

    Tenuta Eméra a Lizzano, dove si coltivano Primitivo Doc, Fiano e Negroamaro Rosé;

    Cantina Moros a Guagnano, custode del Salice Salentino Doc Riserva.

    Per Alessandra Quarta, la scelta di affiancare la famiglia Tommasi nasce da una visione pragmatica e al tempo stesso affettiva: «Cercavo un approdo solido per crescere sui mercati globali – racconta – e sono certa che insieme potremo far fiorire il progetto avviato con papà, generando nuove opportunità per il territorio».

    Tommasi IV generation

    Con questa mossa, Tommasi completa il proprio mosaico mediterraneo: Salento in Puglia, Vulture in Basilicata con Paternoster, Etna in Sicilia con Ammura. Una geografia che racconta la ricchezza dei terroir del Sud e la loro capacità di parlare al mondo, mantenendo un legame stretto con la tradizione.

    In questa visione, la Puglia non è solo un luogo di produzione, ma un territorio da ascoltare e interpretare. Un laboratorio dove il vino diventa racconto, memoria e al tempo stesso progetto, capace di restituire l’identità locale in una prospettiva internazionale. LEGGI TUTTO

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    La qualità dei vini di Grosjean: l’impegno e la passione fanno da volano a un territorio unico

    Giorno dopo giorno, tra i filari delle vigne, l’azienda Grosjean parla dei suoi vini fatti di passione, di amore per la propria terra, di rispetto per la tradizione. Ogni riconoscimento è il frutto di un lavoro in vigna, della dedizione di una famiglia e del profondo valore che i vini valdostani, anno dopo anno, sanno esprimere.Ogni bottiglia racconta la Valle d’Aosta: la sua forza, il suo silenzio, la sua bellezza aspra. Una storia che nasce in vigna ottenendo ottimi punteggi sia in Italia e che all’estero, come per la Superclassifica di Gentleman dove l’uva simbolo di questa regione, la Petite Arvine etichetta Les Fréres annata 2022 appare tra i Migliori 50 Vini Bianchi d’Italia o come per il Pinot Nero – sempre della stessa linea Les Freres annata 2022 – autentica espressione montagnosa di quest’uva che raggiunge i 97 punti secondo James Suckling.
    La cantina valdostana, sin dagli inizi, ha abbracciato un approccio sostenibile, rispettando ogni singolo aspetto legato all’ambiente, tutelando e valorizzando la vigna e il lavoro in azienda, celebrando così tutti i giorni, da sapienti custodi, la salvaguardia e la valorizzazione dei vigneti autoctoni, vera e radicata espressione dell’agricoltura regionale.
    Vini di montagna che nascono da una viticoltura eroica: vigneti terrazzati, importanti pendii, lavoro manuale, massima esaltazione dell’utilizzo di uve autoctone, elementi che costruiscono un incastro perfetto dove il fattore umano gioca da sempre un aspetto fondamentale con la famiglia al centro di tutto.
    Con i suoi vini e le sue storie, Grosjean intende trasmettere l’essenza autentica di questa terra di montagna, dove il territorio si racconta attraverso le persone e il patrimonio valdostano si apre al mondo.
    GROSJEAN La cantina valdostana è una storica realtà enoica che da sempre coniuga storia e tradizione, creatività e innovazione.  Prende vita agli inizi degli anni ’60 sotto la guida di nonno Dauphin che decide di investire nell’attività vinicola e imbottiglia il proprio Ciliegiolo presentato con successo all’”Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968. Negli anni ’80 ha inizio un processo di valorizzazione dei vari vigneti di proprietà. Nel 2000 viene inaugurata la nuova cantina e nel 2011 inizia la conversione al biologico. Grosjean Vins è la prima azienda in Valle d’Aosta a compiere questo passo, quasi dieci anni in anticipo sulle altre realtà locali. Il “fattore umano”, l’amore per il proprio lavoro e per la propria terra rappresentano gli elementi fondamentali sui cui negli anni si è consolidata l’identità aziendale. Oggi a guidarla è la terza generazione, i giovani Hervé, Didier, Simon e Marco. LEGGI TUTTO

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    Lo Spinello dei Falconi è TopWine SlowWine 2026

    La Guida SlowWine di SlowFood, da quando è nata, ha sempre dedicato alla Cantina Cupertinum parole d’elogio per l’impegno aziendale – enologico e sociale – e l’alta qualità dei vini. E se in altre edizioni era stato il Negroamaro a ricevere il TopWine in quella del 2026 (in libreria da ottobre) la “palma d’oro” è passata al rosato Spinello dei Falconi Salento Igt, ottenuto da negroamaro in purezza, ormai diventato uno dei simboli enoici non soltanto della storica Cantina di Copertino ma dell’intero Salento. La comunicazione di questo nuovo riconoscimento è arrivata dalla redazione di SlowWine, precisamente da Giancarlo Gariglio, suo direttore.
    Felice di questo premio il presidente Francesco Trono: “la nostra storica Cantina è in sintonia con gli obiettivi del ‘buono, giusto, pulito’ di SlowFood, che ha particolare attenzione per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente, dei prodotti enogastronomici. Questa affermazione, che conferma i premi ottenuti negli ultimi anni: WineSpectator, Decanter, Joe Bastianich, Vinous, Vitae/AIS, Bibenda/FIS, Vinibuoni, etc”. Soddisfatto anche l’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi: “Sia in Italia che all’estero, siamo da sempre una realtà che dà sicurezza per la qualità dei propri vini. La serietà alla lunga paga e grazie a questo premio continuiamo a valorizzare non solo i nostri vini ma anche il territorio e le sue ricchezze turistiche. Il Salento – continua Pizzolante Leuzzi – è la regione in cui questo metodo di vinificazione ha mantenuto i più solidi legami con la tradizione. La vinificazione trae origine dall’antica lacrima – ottenuta un tempo per percolazione del liquido attraverso le trame dei sacchi di iuta che contenevano i grappoli di Negroamaro – poi sostituita dalla vinificazione per alzata di cappello: dopo la diraspatura, l’uva pigiata viene lasciata fermentare e si attende che la parte solida, costituita dalle bucce, risalga in superficie per formare quello che in gergo viene chiamato appunto il cappello; a quel punto si estrae solo il fiore, il mosto leggermente colorato, che termina la fermentazione. Il Rosato è il vino di una notte: nel volgere di poche ore acquista le sue caratteristiche cromatiche, dal rosa corallo alle nuances più tenui. La versatilità negli abbinamenti con il cibo, i profumi, la sapidità e la freschezza sono le principali caratteristiche di questo vino simbolo del Salento”.
    Cupertinum Antica Cantina del Salento 1935 / 90° annivesrario di fondazione
    Via Martiri del Risorgimento 6, Copertino (Le)
    Tel.0832.947031 / 3393667470; www.cupertinum.it LEGGI TUTTO

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    Parte il countdown per Vinòforum 2025, 3.200 etichette in degustazione di 800 cantine

    È tutto pronto per le serate di Vinòforum 2025. Piazza di Siena si prepara ad accogliere visitatori, addetti ai lavori, stampa e professionisti del settore in un grande omaggio all’enogastronomia tricolore.  Ben 3.200 etichette ai banchi d’assaggio di 800 cantine rappresentative dei territori enologici più interessanti di tutto lo Stivale e oltre 60 tra chef e maestri pizzaioli provenienti da Roma e da tutta Italia saranno i protagonisti di centinaia di appuntamenti che, da lunedì 8 a domenica 14 settembre, porteranno il pubblico alla scoperta delle grandi eccellenze e dei migliori talenti del nostro Paese. Sette serate di grandi degustazioni, esperienze enogastronomiche di altissimo livello, ma anche momenti di formazione con i percorsi di avvicinamento al vino e all’Extravergine, nonché spazi business oriented e incontri sul mondo del digitale. Tutto questo nella cornice di Piazza di Siena nel cuore di Villa Borghese, una location d’eccezione che farà da sfondo unico e suggestivo per questa nuova, attesissima 22esima edizione di Vinòforum.“Vinòforum 2025 rinnova il concetto di Roma Capitale del Vino e del Cibo, questo perché per sette giorni, Piazza di Siena, cuore della città, sarà palcoscenico di promozione assoluta non solo dei prodotti del territorio, ma di tutta l’eccellenza nazionale, con qualche incursione internazionale – racconta Emiliano De Venuti, organizzatore e CEO di Vinòforum. Siamo felici che Istituzioni, Consorzi ed Enti di Promozione, come la Regione Lazio, l’ARSIAL, la Regione Calabria, l’ARSAC, Unaprol, ma anche la Strada del Barolo e dei grandi Vini di Langa, il Consorzio della Doc Friuli Venezia Giulia e Frascati Docg, vedano in Vinòforum un’importante vetrina di diffusione e comunicazione. Siamo onorati infine di avere, per questa edizione, il sostegno da parte del Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste con l’obiettivo di supportare la valorizzazione enologica e gastronomica nazionale e allo stesso tempo rinnovare al pubblico la candidatura della cucina italiana come patrimonio UNESCO”.
    Per questa edizione Vinòforum ha in programma un calendario di appuntamenti unici che spaziano dalle cene esclusive in compagnia di grandi chef, agli incontri con i più importanti nomi del vino e menu interamente dedicati alla tradizione gastronomica di Roma e del Lazio nei Temporary Restaurant. Si parte lunedì 8 con Flavio Pulicati di N’Antro Bistrot e L’Oste della Bon’Ora (Roma) anima e cuore della vera cucina romana, Giuseppe Milana di Giù Upside Down Restaurant (Roma), il connubio perfetto tra tradizione, passione per l’Oriente e le origini siciliane dello chef e Alessandro Bizzotti di JappoRomano (Roma), grande esempio di come cultura romana e nipponica possano dialogare alla perfezione. Martedì 9 si prosegue con Riccardo Ulsi de La Bottega Frascatana (Frascati) con la sua cucina sincera e fortemente legata alla tradizione, Ciro Alberto Cucciniello di Carter Oblio (Roma) con le sue materie prime d’eccellenza e Franklin Garcia di Garden Ristò (Roma) che mixa origini ecuadoriane e una cucina sostenibile fatta di materie prime locali. Mercoledì 10 sarà la volta di Enrico Braghese di Zi’ Rico (Palestrina) con il suo menu tributo ai sapori del territorio, Otello Evangelista di Casa Maggiolina (Roma) con i grandi classici della tradizione e Pietro Adragna di Anni e Bicchieri (Roma) che propone materie prime della cucina romana rivisitate in chiave originale. I protagonisti di giovedì 11 saranno: Daniele Mochi di Cantina Simonetti  (Frascati) grande esempio di vera tradizione dei Castelli Romani, Paolo D’Ercole di Scima (Roma) con il suo percorso che passa per i piatti più iconici di varie regioni italiane. A chiudere il trio Marco Di Venere e Federico Compagnucci, i due amici e colleghi del ristorante Mafè Osteria Moderna (Roma) che propongono una cucina creativa dalle influenze moderne.
    Venerdì 12 sarà il momento Jacopo Caira di Felice a Testaccio (Roma), una vera e propria istituzione dell’autentica cucina romana, Gianluca Marrella di Osteria Da Francesco (Roma) da oltre 60 anni punto di riferimento per chi ricerca piatti della tradizione fatti a regola d’arte e Pietro De Luca dell’Agriturismo La Collina (Monte Compatri), un’oasi per gli amanti dei prodotti d’eccellenza e dei sapori genuini. Ad aprire il weekend, sabato 13, ci saranno Alessandra Verdile, Federico Pitti e Andrea Verdile di Osteria Della Vittoria, nuova apertura in Prati dai sapori di casa e un’atmosfera accogliente, Daniele Maragnani di Bon’s (Roma) e il suo menu che fonde tradizione e contemporaneità e Anthony Morosillo di Caligola Osteria Sincera (Roma) e le sue rivisitazioni dei grandi classici. A chiudere la programmazione dei Temporary Restaurant domenica 14, Marcello Acquarelli e Aldo Serra – Hostaria 100 Celle (Roma), punto di riferimento per la tradizione in uno dei quartieri più identitari della Capitale, Emanuele Mastroianni di Tacito (Roma) e la fusione tra cucina romana e influenze calabresi e, infine, Federico Salvucci di Fase Cucina Spontanea (Roma) con la sua cucina innovativa, attenta all’ambiente e legata al proprio territorio.
    Vinòforum 2025 riserva un posto speciale al mondo della pizza, con le cene Pizza d’Autore signature by Molino Casillo che questo anno si arricchiranno anche della parte bakery. Da lunedì 8 a sabato 13 settembre, i maestri dell’arte bianca – pizzaioli e panificatori – provenienti da tutta Italia, si presenteranno al pubblico con menù unici ideati e realizzati a quattro mani. “La presenza a Vinòforum 2025 conferma la filosofia del Molino Casillo che vuole essere un vero partner degli artigiani, supportandoli nella valorizzazione della loro arte e del loro talento.”
    In apertura, lunedì 8 Leonardo Lanza di Sfizio (Roma) e Francesco Arena di Arena Mastrofornaio (Messina), a seguire, martedì 9, Gabriele Paradiso di Santini Bistrot (Roma) e Marco Lattanzi de Il Toscano Panificio (Corato). Mercoledì 10 sarà la volta di Ciro Salvo di 50 Kalò (Napoli – Roma) e di Alessandro Albanesi di Panificio Albanesi (Roma), mentre saranno Claudio Abate di Abate Pizzeria Gastronomica (Castel di Sangro), Pasquale Moro (Tecnico Molino Casillo) e Mauro Mari di Panificio Mari (Montefiascone) i protagonisti della serata di  giovedì 11. Venerdì 12 toccherà a Gianluigi Di Vincenzo di Giangi Pizzeria (Chieti), Antonio Tancredi di Diametro 3.0 (Casoria) e Melania Guarnieri del Panificio Grammo (Palermo) mentre sabato saliranno sul palco Pier Daniele Seu di Seu Pizza Illuminati e Tac (Roma) e Alessandro Lo Stocco . Tutte le creazioni dei pizzaioli saranno abbinate alla famosa Birra d’Abbazia Leffe nelle varianti Rouge, Blonde, Ritual, Triple, Ambree, alla spina e in bottiglia.
    Vinòforum è la grande casa di tutti gli amanti del vino di qualità non solo di quello italiano, ma anche delle grandi eccellenze di molti altri Paesi. Una delle grandi novità di questa edizione 2025 è il calendario di degustazioni interamente dedicato ai vini della Spagna che, come l’Italia, può vantare un patrimonio enologico ricco e variegato, con ben 96 denominazioni di origine e alcune tra le regioni vitivinicole più rinomate al mondo. Il programma, predisposto dall’Ente Turistico Spagnolo, tra cui il Turismo di Aragon e il Turismo della Rioja, vedrà una serie di degustazioni guidate, a partire dalle 19.30 fino a serata inoltrata, che apriranno le porte sulle più importanti etichette dell’enologia spagnola, introdotte dalla presentazione Rutas del Vino de España. Qui il programma.
    A firmare tutti i momenti di degustazione sarà Paşabahçe, leader globale nel vetro da tavola, che, con il suo calice “Allegra” accompagnerà wine lovers, espositori ed operatori in un percorso di oltre 3.200 etichette. Design elegante, funzionalità e qualità superiore si uniscono per trasformare ogni degustazione in un’esperienza memorabile.  La partecipazione di Paşabahçe a Vinòforum 2025 non è solo una collaborazione tecnica, ma una scelta di valore, volta a sottolineare l’importanza del design e della qualità del vetro nella valorizzazione del vino e dell’esperienza sensoriale. LEGGI TUTTO

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    Montina e il Festival di Franciacorta 2025: due giorni di esperienze tra gusto, convivialità e musica

    In occasione del Festival di Franciacorta, Montina si prepara ad accogliere appassionati e curiosi con un programma ricco di emozioni e appuntamenti esclusivi. Sabato 20 e domenica 21 settembre, la storica tenuta di Monticelli Brusati aprirà le porte al pubblico con percorsi di visita, degustazioni tematiche e momenti di festa che uniscono l’eccellenza del Franciacorta a esperienze uniche da vivere nel cuore di questo affascinante territorio.FESTIVAL DI FRANCIACORTA DA MONTINA: IL PROGRAMMA DI SABATO 20 E DOMENICA 21 SETTEMBRE 2025
    La giornata di sabato sarà dedicata alla scoperta della storia e del patrimonio della cantina. Le visite guidate condurranno i partecipanti tra la corte di Villa Baiana, la cantina ipogea di oltre 7.500 metri quadrati e la Galleria d’Arte Contemporanea. Durante il percorso sarà possibile immergersi nell’anima produttiva della tenuta e approfondire i diversi volti del Franciacorta attraverso degustazioni dedicate. Dalla finezza del Satèn, accompagnato da selezioni gastronomiche del territorio, alle verticali dei millesimati più rappresentativi, fino all’esperienza interattiva del laboratorio “Crea la tua Cuvée”, ogni momento sarà un’occasione per avvicinarsi al mondo Montina in modo autentico e coinvolgente. La domenica sarà invece una vera e propria festa all’aperto che unirà vino, cucina e musica. Le visite guidate si svolgeranno nell’arco della giornata e saranno arricchite dalla degustazione del Franciacorta Satèn abbinato a specialità locali. Dalle 11 del mattino fino alla sera, Villa Baiana diventerà il cuore pulsante di una Food&Wine Experience senza interruzioni, con gli chef della tenuta impegnati a proporre piatti iconici come paccheri con pomodoro e burrata, calamari fritti, pane con pulled pork e, nel pomeriggio, una ricca paella, accompagnata da gelati artigianali e calici di Franciacorta. Il momento più atteso sarà al tramonto, quando la corte storica si trasformerà in palcoscenico di un esclusivo Sunset Party animato dal DJ set Soleil. Un’atmosfera unica che unirà il brindisi con le bollicine Montina alla musica, per un finale indimenticabile tra convivialità e divertimento.
    FORMA E COLORE: L’INCLUSIONE IN MOSTRA A MONTINA CON LA COOPERATIVA IL VOMERE.
    All’interno della Galleria d’Arte Contemporanea di Montina sarà ospitata la mostra “Simposio – quando arte e vino si incontrano”, frutto del progetto “Forma e Colore” della Cooperativa Il Vomere. L’iniziativa nasce come percorso di inclusione e creatività, dove le persone con disabilità possono esprimersi attraverso l’arte, trasformando emozioni, materia e libertà in opere uniche. L’esposizione sarà visitabile dal 3 settembre al 27 ottobre 2025 presso l’azienda, offrendo al pubblico l’occasione di ammirare quadri che raccontano storie di bellezza, immaginazione e condivisione.
    La partecipazione a tutte le attività è su prenotazione e i posti sono limitati per garantire la migliore accoglienza possibile.
    Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a: comunicazione@lamontina.it
    Telefonare allo 030 653278
    Inviare un messaggio WhatsApp al numero 342 7550097. LEGGI TUTTO

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    Cantina Valtidone prima al Premio Metodo Classico Emilia-Romagna 2025

    Arvange Blanc De Noir Pas Dosé di Cantina Valtidone, vincitore nella categoria “Metodo Classico Bianco” del ‘Premio Giuliano Zuppiroli – Miglior Spumante Metodo Classico Emilia-Romagna’, premiato insieme ai vini selezionati dalla Guida A.I.S. “Emilia Romagna da Bere e da mangiare”.
    Il premio per il Miglior Spumante Metodo Classico dell’Emilia-Romagna è un riconoscimento annuale che celebra le eccellenze e valuta le migliori produzioni spumantistiche Metodo Classico della regione, con il coinvolgimento di esperti dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS)
    La premiazione è avvenuta martedì 22 luglio nella Rocca Sforzesca di Dozza, sede dell’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna: i top 12 e best 100, che hanno ottenuto i migliori punteggi sulla Guida A.I.S. 2026 tra le oltre mille etichette partecipanti, hanno ricevuto il Diploma che attesta la qualità della propria produzione.
    Il vino di Cantina Valtidone che è stato giudicato primo classificato per la “Categoria Metodo Classico Bianco” è Arvange Spumante Blanc De Noir Pas Dosè. Uve di Pinot Nero, con una piccola aggiunta di Chardonnay, dei vigneti più vocati della Val Tidone: pressatura soffice, vinificazione in bianco e tirage primaverile, affinamento di almeno 40 mesi sui lieviti danno vita a questo spumante dalla spuma bianca esuberante e bollicina finissima e persistente. Colore giallo paglierino intenso e brillante, profumo penetrante e complesso; sapore secco, sapido e potente in bocca.
    “La nostra Regione ha una grande tradizione enologica” commenta il Presidente di Cantina Valtidone Gianpaolo Fornasari “Essere stati riconosciuti meritevoli del Primo premio nella categoria Metodo Classico Bianco insieme alla nostra presenza sulla Guida A.I.S. 2026, attenta e competente rispetto alle eccellenze dell’Emilia-Romagna, ci rende orgogliosi del grande lavoro di ricerca della qualità che stiamo attuando.” LEGGI TUTTO

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    Golferenzo celebra il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese

    Il borgo di Golferenzo, riconosciuto tra i “Borghi più belli d’Italia”, si prepara a diventare il palcoscenico di un racconto fatto di bollicine e Pinot Nero. Il 21 e 22 settembre, l’Oltrepò Pavese celebra la quinta edizione di “Oltrepò: Terra di Pinot Nero”, evento ideato dal Consorzio Classese Oltrepò Pavese per mettere in dialogo produttori, operatori del settore, stampa e – per la prima volta – appassionati di vino.

    Due giorni in cui la tradizione incontra la visione del futuro. Al centro dell’attenzione c’è il Metodo Classico DOCG, pronto a diventare Classese, e il Pinot Nero DOC vinificato in rosso, ambasciatori di un territorio che punta con decisione sulla qualità e sull’identità.

    La giornata di domenica 21 settembre sarà aperta al pubblico: dalle 10.30 alle 18, gli appassionati potranno degustare i vini di 30 cantine locali, incontrare i produttori e scoprire i segreti di un territorio che ha fatto del Pinot Nero il suo simbolo. I biglietti sono disponibili online a 35 euro (25 euro per soci AIS, FISAR, ONAV e studenti).

    Protagonista indiscusso dell’evento è il blanc de noirs, celebrato quest’anno anche dal nuovo disciplinare DOCG che introduce il nome Classese e una serie di norme dedicate alla valorizzazione della qualità. Un passo storico, che coincide con i 160 anni dalla nascita del Metodo Classico in Oltrepò, quando a Rocca de’ Giorgi furono prodotte le prime bottiglie spumantizzate nel 1865.

    Non si tratta solo di un cambio di denominazione, ma di una vera e propria visione: fare dell’Oltrepò Pavese la prima denominazione al mondo fondata sul Metodo Classico da uve Pinot Nero vinificate in bianco. Un ambizioso progetto che affonda le radici nella storia e guarda con decisione al futuro del territorio e dei suoi vini.

    Segreteria organizzativa e accreditamento operatori: Scaramuzzi Team +39 055 494949 Ufficio stampa evento: AB Comunicazione pressoffice@ab-comunicazione.itAcquisto biglietti: https://eventboost-ticketing.myshopify.com/

    Foto Linda Vukaj – Agenzia AICOD LEGGI TUTTO