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    La Ribolla Gialla secondo Attems

    Attems presenta la Ribolla Gialla 2024, un vino che interpreta con eleganza e precisione la sensibilità contemporanea affondando le sue radici in un terroir storico — fatto di freschezza, identità e sostenibilità.

    Emblema del Friuli e dei suoi vini di carattere, la Ribolla Gialla vive oggi una rinascita che parla di territorio, profondità e versatilità gastronomica. L’interpretazione firmata Attems unisce tradizione e innovazione, esprimendo la purezza di un vitigno autoctono attraverso uno stile dinamico e contemporaneo.

    Nata dai vigneti situati tra le piane e i pendii della provincia di Gorizia, a circa 60 metri sul livello del mare, la Ribolla Gialla Attems 2024 affonda le radici in suoli alluvionali ricchi di sabbie e ciottoli, capaci di donare verticalità e sapidità. Un terroir ideale per un vino che incarna — calice dopo calice — l’anima più autentica del Collio.

    La vendemmia 2024

    L’inverno 2024 è stato caratterizzato da precipitazioni nella norma e temperature miti, seguite da una primavera regolare che ha favorito un germogliamento armonioso a partire da metà aprile. La schiusa delle gemme ha ritardato di circa dieci giorni, grazie alla potatura tardiva, pratica ormai consolidata che consente di mitigare i rischi legati al cambiamento climatico.

    L’estate, calda ma ben bilanciata da piogge regolari, ha accompagnato le viti fino a una maturazione graduale e completa. La vendemmia, che ha avuto luogo nella seconda metà di settembre, ha consegnato in cantina grappoli perfettamente sani e con buona concentrazione zuccherina, preludio di un’annata equilibrata e dal profilo particolarmente fine.

    Vinificazione e stile

    Dopo la pressatura soffice il mosto è stato lasciato decantare per 24–48 ore prima di iniziare la fermentazione alcolica in acciaio inox a 15°C per circa 20 giorni. La vinificazione è svolta in recipienti d’acciaio, mantenendo i vini a basse temperature ed evitando la fermentazione malolattica. Il vino riposa poi quattro mesi sulle fecce nobili, che vengono regolarmente rimesse in sospensione.

    Il risultato è un bianco dal colore giallo paglierino, dal bouquet ricco di fiori d’acacia, eucalipto e pera Williams, che si intrecciano a note minerali e accenni salmastri. Al palato sprigiona un’ottima freschezza e un’acidità vivace e ben integrata, con un finale che richiama pepe bianco e scorza d’agrumi.

    Attems

    Con le radici ben salde nella storia e lo sguardo rivolto al futuro, Attems, nel comprensorio del Collio Goriziano, la parte più orientale del Friuli, interpreta il territorio con una visione autentica e contemporanea che si traduce in una gamma di vini pregiati, dalla personalità elegante e fortemente identificativa di un’area vitivinicola particolarmente vocata. Ad un’altitudine media di 130 metri s.l.m., 44 ettari di vigneti, proprietà dal 2000 della famiglia Frescobaldi, sono coltivati a Ribolla Gialla, Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Chardonnay. I vini: Cicinis – Collio DOC, Sauvignon Blanc, elegante e inteso; Trebes – Collio DOC, Ribolla Gialla, vibrante acidità e solida struttura Pinot Grigio Ramato – Friuli DOC, morbido e agrumato, Pinot Grigio – Friuli Doc; Sauvignon Blanc – Venezia Giulia IGT, Chardonnay – Venezia Giulia IGT, Ribolla Gialla – Venezia Giulia IGT.

    www.attems.it LEGGI TUTTO

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    La magia delle feste, l’emozione di un brindisi con Lungarotti

    Cosa sono le feste di fine anno senza un calice di buon vino? Il piacere di ritrovarsi in famiglia, i pomeriggi trascorsi a giocare a tombola, il camino acceso, le risate con gli amici, il suono dei brindisi e il profumo dei piatti cucinati a casa accompagnati dai vini del cuore.

    Quando si portano in tavola i piatti della tradizione è importante scegliere un vino altrettanto accogliente e pieno di sapori e profumi. Un vino come il Rubesco Riserva Vigna Monticchio DOCG di Lungarotti che, con l’annata 2020, conquista per la sua profondità, per l’elegante armonia e per la delicata ricchezza che evoca le colline umbre dove tutto ha avuto inizio. Un’annata che ha sorpreso per tensione, energia ed immediatezza, tanto da convincere la famiglia ad anticiparne l’uscita.

    Era il 1964 quando Giorgio Lungarotti diede vita a quello che sarebbe diventato il vino più importante della sua azienda: il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, oggi riconosciuto tra i migliori rossi italiani. Un rosso che conquista dal primo sorso, perfetto per scaldare le serate invernali e accompagnare i pranzi e le cene delle feste.

    Quando arriva il momento di brindare al nuovo anno, il Rubesco Riserva Vigna Monticchio lascia spazio alle bollicine che diventano protagoniste con il Brut Millesimato – Vino Spumante Metodo Classico di Lungarotti, ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Nero. Dorato, brillante, con un perlage fine e persistente, ha un profumo intenso che intreccia note di nocciola, crosta di pane e agrume candito. Al palato è secco, pieno, fruttato e armonioso, con un finale agrumato che lascia una gradevole sensazione di freschezza in bocca.

    Due grandi viniche raccontano l’Umbria e portano immediatamente tra le incantevoli colline di Torgiano.

    Lungarotti, storica realtà vitivinicola dell’Umbria, ha contribuito a scrivere la storia del vino italiano nel mondo. Fu Giorgio Lungarotti, nel dopoguerra, a trasformare l’azienda agricola di famiglia a Torgiano, in una cantina di successo. Una storia che oggi continua nelle tenute di Torgiano e Montefalco, grazie all’impegno, la passione e la competenza di 3 generazioni della famiglia. Con il Progetto 1962, lanciato nel 2025, è iniziato un nuovo ciclo dell’azienda che torna alle sue radici per raccontare una nuova contemporaneità. 

    La visione del Progetto 62, che prende il nome dalla prima annata del Rubesco e Torre di Giano, le due etichette simbolo rivisitate nella forma e nella sostanza, è chiara e ambiziosa: portare l’Umbria e il suo stile di vita lento nel mondo proponendo vini intramontabili e territoriali. Tra i pilastri dell’azienda, l’enoturismo e la promozione della cultura del vino, dell’olio e del patrimonio artistico attraverso il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano.www.lungarotti.it LEGGI TUTTO

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    Refosco, due interpretazioni d’autore a firma Le Monde: autenticità friulana tra forza e identità

    ll Refosco dal Peduncolo Rosso è una delle varietà più rappresentative del patrimonio vitivinicolo friulano. Vitigno autoctono dalla storia antica, le prime attestazioni risalgono al XIV secolo, deve il suo successo alla straordinaria capacità di adattarsi a diverse tipologie di terreno e microclima, dalla bassa pianura alle colline più alte del Friuli. Il terreno argilloso, ricco di microelementi e calcare, sottopone la pianta a un leggero stress che la costringe a lavorare di più per nutrirsi. Il risultato sono uve di qualità superiore, capaci di esprimere al meglio la complessità e la forza del territorio. Le vigne di Refosco di Le Monde hanno un’età media di circa 12 anni, con alcune parcelle che raggiungono i 25 anni, garantendo maturità e profondità aromatica. Dalla sensibilità enologica della cantina Le Monde nascono due diverse interpretazioni di questo vitigno: Refosco DOC Friuli e Inaco – Refosco DOC Friuli, due vini che raccontano la stessa radice friulana con sfumature di carattere e personalità differenti. Il Refosco dal Peduncolo Rosso firmato Le Monde si presenta di un deciso rosso rubino con riflessi violacei. Intenso e avvolgente, sprigiona calde note di frutti rossi maturi e fragranze speziate. Al palato esprime pienezza e coerenza, con una trama tannica fitta e setosa che si intreccia a un’energia minerale vivace. Si abbina perfettamente a piatti ricchi e sostanziosi, capace di bilanciare le componenti grasse e di valorizzare primi saporiti come la carbonara o le paste al ragù. Parte della collezione Le Icone di Le Monde, l’Inaco è un omaggio al padre di Alex Maccan, fondatore della cantina: un uomo autentico, sicuro e concreto, proprio come questo vino. Affinato in barrique per 24 mesi, si distingue per il colore profondo con riflessi violacei persistenti anche nel tempo. Al naso rivela un ampio ventaglio aromatico che spazia dal ribes alla mora, dal muschio al pepe, dalla cannella al tabacco. In bocca è pieno e deciso, con tannini maturi e un’acidità viva che ne sostiene la struttura, regalando un sorso lungo e vigoroso. Un vino di carattere, ideale accanto a piatti importanti come selvaggina, carni rosse e stracotti di manzo. UN ABBINAMENTO CHE SA DI FRIULI: BROVADA E MUSET

    Un piatto che racchiude l’anima del Friuli: la Brovada e Muset è una specialità invernale che unisce tradizione contadina e sapori decisi. Le rape fermentate nella vinaccia si accompagnano al cotechino friulano, dando vita a un contrasto tra acidità e morbidezza, spesso completato dalla polenta. È proprio con questa ricetta friulana che il Refosco di Le Monde trova un abbinamento ideale: la sua struttura vigorosa e l’acidità bilanciano la grassezza del muset e si fondono con le note fermentate della brovada, creando un’armonia di sapori autenticamente friulana. Con Refosco DOC Friuli e Inaco – Refosco DOC Friuli, Le Monde celebra l’essenza del Friuli, due vini che, pur nascendo dallo stesso vitigno, raccontano due anime diverse: una più diretta e conviviale, l’altra più intensa e profonda. Entrambe interpretazioni di un territorio che continua a parlare attraverso vini veri, di carattere e di sostanza LEGGI TUTTO

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    Nebbiolo di montagna: il bilancio della vendemmia 2025 in Valtellina

    La Valtellina ha chiuso da poche settimane la sua vendemmia 2025, e le prime impressioni raccontano di un’annata molto promettente. Nonostante un andamento climatico irregolare, la raccolta ha portato in cantina uve di grande qualità, capaci di esprimere al meglio l’anima del Nebbiolo di montagna.

    La stagione è stata segnata da contrasti: nevicate tardive e piogge primaverili hanno messo alla prova i germogli, mentre giugno ha portato temperature insolite e altalenanti. Luglio fresco e piovoso ha lasciato spazio ad agosto più regolare, fino a un settembre che ha anticipato l’invaiatura e l’inizio della raccolta. Il risultato? Grappoli equilibrati, con zuccheri e polifenoli ideali per lo Sforzato di Valtellina DOCG, e una maturazione lenta e precisa per il Rosso di Valtellina DOC e il Valtellina Superiore DOCG, completata da un ottobre di giornate calde e notti fredde, perfette per fissare aromi e struttura.

    Come da tradizione, la vendemmia in Valtellina è interamente manuale. Questo consente una selezione accurata dei grappoli, valorizzando ogni singolo vigneto terrazzato. La resa è stata più contenuta rispetto agli anni passati – circa il 15% in meno – ma la qualità ha compensato ampiamente la quantità. Dai primi assaggi emergono Nebbiolo dal colore intenso, tannini vibranti e una freschezza acida che promette longevità e armonia. Per lo Sforzato, l’appassimento sta avvenendo in condizioni ideali grazie ai venti secchi delle Alpi, confermando le aspettative di un’annata che si prospetta importante.

    La Valtellina è un territorio che vive di equilibri: tra la verticalità delle Alpi e la sapienza dei viticoltori. Qui il Nebbiolo trova un habitat unico, capace di regalare vini complessi ma mai complicati, eleganti e profondi, che raccontano la montagna in ogni sorso. È una terra che custodisce storia, cultura rurale e un futuro sostenibile, aprendosi a turisti e appassionati che cercano autenticità e energia.

    Lo Sforzato di Valtellina resta il vino simbolo di questa identità. Nato dall’appassimento e dal tempo, è un prodotto che unisce tecnica e territorio, tradizione e ricerca. È un vino di valore, non solo per chi lo produce ma anche per chi lo assaggia, e rappresenta un pilastro di sostenibilità per l’intero sistema vitivinicolo valtellinese.

    Nebbiolo of the Mountains: The 2025 Harvest Report in Valtellina

    Valtellina has just completed its 2025 harvest, and the first impressions point to a highly promising vintage. Despite irregular weather patterns, the harvest brought grapes of remarkable quality to the cellars, capable of fully expressing the soul of mountain Nebbiolo.

    The season was marked by contrasts: late snowfalls and spring rains challenged the young shoots, while June brought unusual and fluctuating temperatures. A cool and rainy July gave way to a more regular August, followed by an early veraison in September that anticipated the start of the harvest. The result? Balanced clusters, with sugars and polyphenols ideal for Sforzato di Valtellina DOCG, and a slow, precise ripening for Rosso di Valtellina DOC and Valtellina Superiore DOCG, completed by an October of warm days and cold nights, perfect for fixing aromas and structure.

    As tradition dictates, the harvest in Valtellina is entirely manual. This allows for careful grape selection, enhancing each terraced vineyard. Yields were lower than in previous years – about 15% less – but quality more than compensated for quantity. Early tastings reveal Nebbiolo wines with intense color, vibrant tannins, and a fresh acidity that promises longevity and harmony. For Sforzato, the drying process is taking place under ideal conditions thanks to the dry Alpine winds, confirming expectations of a significant vintage.

    Valtellina is a land of balance: between the verticality of the Alps and the wisdom of its winemakers. Here Nebbiolo finds a unique habitat, capable of producing wines that are complex yet never complicated, elegant and profound, telling the story of the mountains in every sip. It is a land that preserves history, rural culture, and a sustainable future, while opening itself to tourists and enthusiasts seeking authenticity and energy.

    The Sforzato di Valtellina remains the symbolic wine of this identity. Born of drying and time, it is a product that unites technique and territory, tradition and research. It is a wine of value, not only for those who produce it but also for those who taste it, and it represents a pillar of sustainability for the entire Valtellina wine system. LEGGI TUTTO

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    Torna Anteprima VitignoItalia: un’edizione con oltre 500 etichette di 100 aziende da tutto il Paese riunite a Napoli

    Si avvicina la nuova edizione di Anteprima VitignoItalia, la tappa inaugurale che anticipa l’omonimo evento di Napoli, da ben vent’anni punto di riferimento per il settore enologico nazionale. In vista delle giornate di VitignoItalia 2026, in programma il 17, 18 e 19 maggio 2026 presso la Stazione Marittima di Napoli, oltre 100 aziende vinicole italiane si danno appuntamento sullo sfondo del Golfo di Napoli lunedì 24 novembre, pronte ad animare gli spazi dell’Hotel Excelsior, nel cuore del capoluogo partenopeo.

    La giornata vedrà in degustazione oltre 500 etichette rappresentative dei territori del vino più interessanti d’Italia, con particolare spazio alle produzioni campane, protagoniste indiscusse della manifestazione. Dalle grandi espressioni della spumantistica, ai bianchi del Nord Italia, fino alle denominazioni rosse del Centro e ai vini identitari del Sud, Anteprima VitignoItalia porta alla scoperta delle eccellenze del vino italiano davanti agli appassionati e a un pubblico selezionato di professionisti del settore, tra giornalisti e operatori, confermando la manifestazione come uno degli appuntamenti più riconosciuti in Italia.

    Ed è proprio a stampa e operatori che è dedicato il primo appuntamento della giornata di lunedì, ospitato nelle eleganti sale del Grand Hotel Santa Lucia di Napoli in Via Partenope 46 dalle ore 11.30. La degustazione del ventennale, una masterclass speciale (esclusivamente su invito) per celebrare i vent’anni della manifestazione attraverso una selezione delle migliori etichette campane dell’annata 2005. Un excursus tra i territori e vitigni identitari dell’enologia campana: dal Taburno con la Falanghina “Facetus” di Fontanavecchia, al Cilento con “Pietraincatenata” di Luigi Maffini, fino alla Costiera Amalfitana con “Fiorduva” di Marisa Cuomo. E ancora: il Taurasi con la Riserva “Vigna Quintodecimo” e “Pago dei fusi” di Terredora di Paolo, il Lacryma Christi bianco “Vigna del Vulcano” di Villa Dora, e il Falerno del Massico Rosso “Vigna Camarato” di Villa Matilde. Un viaggio nel tempo e nel territorio che, attraverso le voci esperte di Luciano Pignataro, Tommaso Luongo e Luciano D’Aponte, racconta l’evoluzione dell’enologia campana.

    Anche in questa edizione, Anteprima VitignoItalia rinnova il suo appuntamento con la stampa internazionale, grazie alla collaborazione con ICE e alla presenza di giornalisti da Francia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Germania. Un’iniziativa per far conoscere le espressioni autentiche del vino italiano non solo durante la manifestazione ma anche nei luoghi di produzione. Quest’anno, l’educational tour sarà dedicato ai Campi Flegrei, territorio di straordinaria ricchezza e custode di vitigni autoctoni campani.

    Come ogni anno, Anteprima VitignoItalia aprirà le porte agli operatori di settore, sommelier e stampa dalle ore 14.30 alle 17.00, e a seguire il secondo turno per gli appassionati dalle 17.30 alle 21.00, due fasce pensate per coinvolgere tutti gli attori del panorama enologico italiano e affiancare ai grandi vini in degustazione le eccellenze del food italiano.

    ANTEPRIMA VITIGNOITALIAHotel Excelsior, Napoli – Via Partenope, 48Lunedì 24 novembre 2025Orario evento: dalle ore 14.30 alle 21.00www.vitignoitalia.it – Tel 08/14104533; segreteria@vitignoitalia.euUfficio Stampa MG Logos – info@mglogos.it LEGGI TUTTO

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    POP: lo spumante d’altura che racconta la Toscana secondo Andrea Moser

    Un vigneto che sfiora i 600 metri di altitudine, il più alto di Anghiari, diventa il palcoscenico di un progetto che porta la firma di Andrea Moser. Si chiama POP, ed è il nuovo temporary wine dell’enologo altoatesino, un metodo classico toscano nato dall’idea di trasformare un mosaico di varietà antiche in un brindisi contemporaneo.

    Un gioco serio di spumante

    POP non è soltanto uno spumante: è un esercizio di libertà creativa, un “gioco serio” che unisce intuizione e sperimentazione. Senza dosaggio, con una personalità vivace e autentica, questo vino vuole portare sulle tavole delle feste la leggerezza di una Toscana che si racconta attraverso le sue vigne.

    Prodotto in appena 1.280 bottiglie, POP si inserisce nella collezione dei temporary wine di Moser – dopo Flow, Fly e Run – arricchendo il percorso di AMProject con una nuova tappa dedicata all’altura.

    Le uve e la filosofia

    Il vigneto di Anghiari, parte della storica azienda Terre di Beba, ospita varietà toscane che raramente si incontrano insieme: Trebbiano, Fiano Minutolo, Canaiolo, Malvasia e una piccola quota di Sangiovese. Tutto viene vendemmiato nello stesso momento, in una sorta di sinfonia di bianco e rosso che Moser trasforma in metodo classico con una lavorazione essenziale e rispettosa.

    Le uve sono pressate intere, la fermentazione avviene in acciaio sulle fecce grosse, con lo stesso pied de cuvée spontaneo che aveva dato origine a Fly 2023. Poi il tempo fa la sua parte: due anni di attesa silenziosa in bottiglia prima della sboccatura, senza zuccheri aggiunti, con solforosa bassissima e nessun intervento correttivo.

    Il risultato

    Il calice racconta uno spumante libero, naturale e giocoso, dal sorso teso e dalla personalità disinvolta. POP è popolare nel nome e nello spirito: come il suono della bottiglia che scoppia tra le mani di chi brinda senza formalità, ma con felicità.

    Disponibilità

    POP sarà disponibile in preordine sul sito di Andrea Moser Winemaker, con consegna prevista a dicembre 2025, giusto in tempo per i brindisi delle feste. Dopo la sboccatura, il vino sarà venduto in esclusiva sull’e-commerce The Wine Gamblers Room.

    POP: the mountain sparkling wine that tells Tuscany through Andrea Moser’s vision

    A vineyard rising to 600 meters above sea level, the highest in Anghiari, becomes the stage for Andrea Moser’s latest project. It is called POP, the new temporary wine from the Alto Adige winemaker: a Tuscan metodo classico born from the idea of transforming a mosaic of ancient grape varieties into a contemporary toast.

    A serious game of sparkling wine

    POP is not just a sparkling wine: it is an exercise in creative freedom, a “serious game” that blends intuition and experimentation. With no dosage, vivid personality, and authentic character, this wine aims to bring the lightness of Tuscany to festive tables.

    Produced in only 1,280 bottles, POP joins Moser’s collection of temporary wines—after Flow, Fly, and Run—adding a new chapter dedicated to high-altitude winemaking.

    Grapes and philosophy

    The Anghiari vineyard, part of the historic Terre di Beba estate, hosts Tuscan varieties rarely found together: Trebbiano, Fiano Minutolo, Canaiolo, Malvasia, and a small share of Sangiovese. All harvested at once, in a symphony of white and red, transformed by Moser into metodo classico through an essential and respectful process.

    Whole-cluster pressing, fermentation in steel on gross lees, and a spontaneous pied de cuvée. Then, time takes over: two years of silent aging in bottle before disgorgement, with no added sugars, minimal sulfites, and no corrective interventions.

    The result

    The glass reveals a sparkling wine that is free, natural, and playful, with a taut sip and a relaxed personality. POP is popular in name and spirit: like the sound of a cork popping in the hands of someone who celebrates with joy rather than formality.

    Availability

    POP will be available for pre-order on Andrea Moser Winemaker’s website, with delivery scheduled for December 2025, just in time for holiday toasts. After disgorgement, it will be sold exclusively on The Wine Gamblers Room e-commerce. LEGGI TUTTO

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    Asti DOCG Millesimato – un Metodo Classico per riscoprire il Moscato

    Dal 2011, Cuvage – la cantina di Acqui Terme dedicata al Metodo Classico – porta avanti l’eredità della spumantistica piemontese. Tra le sue espressioni, un progetto speciale è l’Asti DOCG Millesimato, ottenuto da uve moscatocoltivate sulle colline tra Alice Bel Colle e Santo Stefano Belbo: un vino che rende omaggio alle origini della spumantizzazione piemontese e al vitigno che ne è stato protagonista fin dall’Ottocento.

    Fin dagli esordi Cuvage ha scelto dare nuova voce al Metodo Classico investendo in primis sui vitigni autoctoni – Moscato, Nebbiolo – per poi approdare ai grandi classici internazionali, Pinot Nero e Chardonnay, che danno vita alle etichette di Alta Langa DOCG.

    Una nuova prospettiva sull’AstiL’Asti DOCG Millesimato di Cuvage rappresenta una rarità nel panorama spumantistico piemontese: è infatti prodotto come Metodo Classico, una scelta non comune per questo vitigno aromatico. Dopo la pressatura soffice e la fermentazione controllata fino a 5,5% vol., il vino affina per sette mesi in acciaio sui propri lieviti e matura poi per almeno 18 mesi in bottiglia.

    Nel calice si presenta di un giallo paglierino brillante, con un perlage fine e cremoso. Al naso si apre con note tipiche di fiori bianchi, acacia e vaniglia, seguite da accenti di pepe bianco e brioche. Il sorso è morbido e bilanciato, sostenuto da una dolcezza naturale che si integra con una freschezza viva e vibrante.

    Con questa etichetta Cuvage sceglie di valorizzare il Moscato oltre i confini del dolce, firmando un Asti capace di esprimere eleganza e versatilità. Accanto agli abbinamenti più classici – pasticceria secca, frutta secca, formaggi erborinati, tartellette di caprino o burro e acciughe – il profilo aromatico del vino e la sua freschezza permettono anche accostamenti con piatti speziati e dalle note agrodolci.

    In questo senso, si presta a preparazioni orientali come tempura di gamberi, dim sum al vapore, Pad Thai o chirashi di pesce con componenti fruttate: piatti in cui dolcezza, sapidità e note aromatiche trovano un punto d’incontro naturale con la struttura e la vivacità del vino.

    L’heritage piemontese nel calice

    L’Asti DOCG Millesimato rappresenta la sintesi dell’approccio di Cuvage: rigore tecnico, rispetto per la filiera e valorizzazione del tempo come fattore qualitativo. Uno spumante che riporta il Moscato al centro della cultura spumantistica piemontese, confermandone la capacità di unire tipicità, equilibrio e versatilità nelle occasioni di consumo.

    www.cuvage.com Stradale Alessandria, 9015011 Acqui Terme (AL) – Italia LEGGI TUTTO

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    Ilaria Lorini è la Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc 2025

    Ilaria Lorini è la Miglior Sommelier d’Italia Premio Trentodoc 2025. Vitae in deguSTAZIONE, l’evento nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, ha vissuto il suo culmine alla Stazione Leopolda di Firenze, sabato 15 novembre. La manifestazione ha presentato la Guida Vitae 2026 e ha incoronato la nuova regina della sommellerie italiana. Ilaria Lorini, di AIS Toscana, ha conquistato il titolo di Miglior Sommelier d’Italia 2025 – Premio Trentodoc. Ha prevalso su Artur Vaso e Andrea Montini (AIS Lombardia) al termine di una finale complessa e di altissimo livello. Il Presidente Nazionale Sandro Camilli e Stefano Fambri, Presidente dell’Istituto Trentodoc, le hanno consegnato il premio. “Preparazione, dedizione e talento sono gli elementi che l’Associazione si impegna costantemente a promuovere e che ogni anno vengono celebrati insieme ai vincitori nella finale del premio Trentodoc per il Miglior Sommelier d’Italia – ha detto il presidente AIS. La dedizione che chiediamo ai nostri migliori sommelier è la stessa riconoscibile nella filosofia produttiva dell’Istituto Trento Doc, che da anni accompagna questo premio e con il quale condivide alcuni principi fondamentali, tra cui la ricerca continua dell’eccellenza”. GLI ALTRI RICONOSCIMENTI: INNOVAZIONE E FORMAZIONE. La giornata ha assegnato anche altri importanti riconoscimenti. AIS Campania ha vinto il Premio Surgiva per l’innovazione territoriale con il progetto “Percorsi di vite”, lodato come motore di innovazione sociale. L’evento ha premiato anche l’alta formazione con le borse di studio Bonaventura Maschio: Bruno Chiappani (AIS Trentino Centrale), Patrizia Morlacchi (AIS Livorno) e Nicola D’Onghia (AIS Murgia) hanno ricevuto i riconoscimenti per essersi distinti nel seminario sui distillati. LA GUIDA VITAE 2026: 400 ETICHETTE E SUCCESSO DI PUBBLICO. I curatori di Vitae 2026, Andrea Dani e Gian Luca Grimani hanno presentato le principali novità dell’edizione della guida: “l’indipendenza di giudizio, un sistema di valutazione dei vini immediato per tutti e, al centro, l’interpretazione dell’annata: Vitae vuole essere un’istantanea che ci restituisce lo sguardo attento e sapiente delle 22 redazioni regionali sul vino italiano“. Le 400 selezioni sono state il culmine di una giornata che ha registrato un grande successo di pubblico. Il cuore dell’evento è stato il grande banco d’assaggio. Qui, centinaia di appassionati e operatori hanno degustato le 400 etichette delle “selezioni speciali”. I vini erano suddivisi in quattro percorsi: i 100 Grandi Vini, i 100 Migliori Vini di Territorio, i 100 Vini Innovativi/Rivelazione e i 100 Vini Valore/Prezzo. LA SVOLTA INTERNAZIONALE: UNA BUSSOLA PER IL MONDO. L’evento ha segnato soprattutto la svolta internazionale della guida. AIS ha lanciato il nuovo volume digitale in lingua inglese. “Noi non siamo una guida che esprime il giudizio di un singolo“, ha dichiarato il Presidente Nazionale Sandro Camilli. “Siamo una rete di migliaia di professionisti. La Guida Vitae è il risultato di questo immenso lavoro collettivo“. Camilli ha sottolineato la visione del progetto: “in un tempo di cambiamenti globali, Vitae vuole essere una bussola. Un punto di riferimento che non giudica solo il prodotto, ma illumina il contesto, agendo come ambasciatore dell’identità italiana“. L’INAUGURAZIONE E IL SOSTEGNO ISTITUZIONALE. La giornata si è aperta con il tradizionale taglio del nastro alla presenza delle istituzioni. Accanto al Presidente Nazionale AIS Sandro Camilli e al Presidente di AIS Toscana, Cristiano Cini, sono intervenuti il Dott. Agr. Gennaro Giliberti (Dirigente Agricoltura Regione Toscana), Giuseppe Salvini (Segretario Generale Camera di Commercio di Firenze) e Aldo Cursano (Presidente di PromoFirenze). Il Presidente Camilli li ha ringraziati, sottolineando come la loro partecipazione testimoni la visione di AIS: il riconoscimento del vino come “un asset strategico nazionale“. I PARTNER ISTITUZIONALI. L’affidabilità del progetto è testimoniata da un’ampia rete di supporto. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), di Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Firenze, di Rai Toscana, oltre al sostegno di partner come Camera di Commercio di Firenze, PromoFirenze, Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana e Vetrina Toscana, Istituto Trento Doc, Surgiva e Bonaventura Maschio. L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER (AIS). L’Associazione Italiana Sommelier è un Ente del Terzo Settore (ETS) che opera senza scopo di lucro. Da sessant’anni è il punto di riferimento in Italia per la promozione della cultura del vino e la valorizzazione della professione del sommelier. Attraverso la sua capillare struttura territoriale e una didattica di eccellenza, AIS forma professionisti e appassionati, contribuendo alla diffusione di una conoscenza del vino consapevole e di qualità, in Italia e nel mondo. LEGGI TUTTO