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    Blues & Wine Soul Festival 2024

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    VinoVip Cortina 2024: torna l’evento biennale di Civiltà del bere

    Torna l’appuntamento con i grandi nomi del vino italiano: domenica 14 e lunedì 15 luglio la perla delle Dolomiti ospiterà la quattordicesima edizione di VinoVip Cortina, evento biennale della storica rivista Civiltà del bere diretta da Alessandro Torcoli.

    Il summit, patrocinato dal Comune di Cortina d’Ampezzo, accoglierà 60 cantine leader dell’enologia italiana, che si confronteranno sul futuro del mondo del vino, con dibattiti e degustazioni aperte sia ai professionisti del settore che ai wine lovers.

    Ad aprire la due giorni sarà il talk show Resistenza! alle 15.30 di domenica 14 luglio presso l’Alexander Girardi Hall. Il momento di approfondimento ha un titolo particolarmente provocatorio e mira a indagare le tematiche più calde riguardanti la sopravvivenza della “civiltà del bere”. Dalle tendenze proibizioniste di alcuni Paesi che negano il valore culturale del vino, alle migliori politiche da adottare per la risposta al cambiamento climatico che mette sempre più a rischio la viticoltura in diverse zone del mondo, fino alle politiche commerciali più adatte a scenari economici e geopolitici sempre più complessi.

    A conclusione, come da tradizione, sarà consegnato il Premio Khail 2024, riconoscimento intitolato al fondatore di Civiltà del bere e destinato a un personaggio che si è distinto nella valorizzazione del vino italiano nel mondo.

    L’ingresso al talk è gratuito fino a esaurimento posti.

    Durante la giornata di lunedì 15 luglio lo spazio sarà tutto per gli approfondimenti enologici e le degustazioni.

    Alle 9.30 la mattinata si apre al Grand Hotel Savoia con Cabernet vs Cabernet: un evento speciale (convegno più walk-around tasting fino alle 13.30) dedicato ai “fratelli” Sauvignon e Franc, due grandi vitigni internazionali alla base del successo di alcuni tra i vini più apprezzati al mondo. Si indagheranno la dialettica tra i due e le loro differenze in termini enologici e viticoli con il coinvolgimento di grandi esperti in materia, passando poi alla prova sensoriale con l’assaggio di eccellenti versioni dell’uno dell’altro vitigno, oltre a qualche alleanza particolarmente riuscita.

    (Biglietto d’ingresso: 40 euro)

    Si prosegue nel pomeriggio con l’evento clou di VinoVip Cortina, il Wine tasting delle Aquile. Dalle 15.30 alle 19.00 (ingresso fino alle 17.30) torna la speciale degustazione ad alta quota presso il Rifugio Faloria (2.123 m slm), con vista mozzafiato sulle Dolomiti ampezzane. 180 etichette italiane simbolo del bere di qualità, tra vini e distillati, grandi classici ed eccezionali novità, raccontate direttamente dai loro creatori.

    (Biglietto d’ingresso, compresa funivia: 50 euro)

    (Biglietto d’ingresso, compresa funivia: 50 euro)

    Informazioni e prevendite sono già disponibili sul sito www.vinovipcortina.it

    Le aziende protagoniste

    Marchesi Antinori, Argiolas, Banfi, Berlucchi Franciacorta, Bortolomiol, Le Caniette, Casale del Giglio, Castagner, Castello del Terriccio, Castello di Querceto, Cesarini Sforza, Cleto Chiarli, Citra Vini, Nododivino, Collavini, Dei, Elèva, Fèlsina, Fontanafredda, Fonzone, Isole e Olena, Leone de Castris, Livon, Cantine Lvnae, Lungarotti, Mandrarossa, Le Manzane, Masciarelli, Masi Agricola, Tenuta Meraviglia, Mezzacorona, Monteverro, Montezovo, Nino Franco, Nino Negri, Pasqua Vini, Pio Cesare, Planeta, Poggio al Tesoro, PuntoZero, Quintodecimo, Rocca delle Macìe, Rottensteiner, Ruffino, Tenuta San Guido, San Marzano, Tenuta Santa Caterina, Santa Margherita, Cantina Santadi, Santi, Tedeschi, Cantina Terlano – Andriano, Tommasi Family Estates, Umani Ronchi, Velenosi, La Viarte, Villa Bogdano 1880, Villa Sandi, Vite Colte, Zenato, Zorzettig LEGGI TUTTO

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    Assaggi umbri

    Che bella, l’Umbria. Perfino nei giorni di pioggia-sole-pioggia-vento, anzi, soprattutto in quelli, perché i giochi di luce che si alternano su vigneti e colline, tra lame di luce che bucano nuvoloni grigio-ferro fintamente minacciosi  e le tavolozze di verde che dominano il paesaggio, sono uno spettacolo nello spettacolo. Diversamente dalle precedenti edizioni, questa volta l’ex- “Anteprima del Sagrantino” – da quest’anno ribattezzata  “A Montefalco” – mi ha permesso di esplorare il territorio dalla mattina alla sera per due giorni e mezzo. Le aziende visitate sono state molte, i vini assaggiati ancora di più: qui ne riporto alcuni. Forse non saranno i più famosi o prestigiosi, ma ciascuno di essi esprime qualcosa della sua azienda e si fa ricordare con piacere. Benedetti & Grigi, “Macerato 73” Umbria Bianco IGT. Il numero nel nome è un riferimento alla vasca di cemento, la 73, nella quale questo Trebbiano Spoletino viene lasciato macerare sulle bucce per un paio di settimane. Ne deriva un vino da colore dorato scuro, con esuberanti profumi di frutta gialla esotica (ananas, mango) che si presenta puntuale anche al gusto.Tenuta Alzatura, “Montefalco Rosso” 2021 DOC. Il Montefalco Rosso nasce da un blend (variamente interpretato da ogni azienda) di Sangiovese, Sagrantino e altre uve rosse autorizzate. E’ “il vino del territorio” come il Sagrantino di Montefalco è il vino-simbolo. Questo di Tenuta Alzatura è fatto di Sangiovese, Sagrantino e Merlot,  combinati in un cestino di fiori e frutta rossa profumata di viole, ciliegie, prugne al naso e in bocca. Un tocco di spezie e una bella acidità lo rendono un sorso molto piacevole e molto versatile, che può star bene con tutto, dalle verdure grigliate agli stufati di carne.Cantine Briziarelli, “Anthaia” 2022 IGT Umbria. In questo vino il Sangiovese versione umbra indossa il rosa e si presenta in una veste giocosa, divertente, facile da bere. Pensato per un pubblico disimpegnato e per occasioni di socialità, ha però la struttura e la lunghezza dei vini più seriosi (senza esserlo).Le Cimate, “Sagrantino di Montefalco DOCG 2017”. Ciò che contraddistingue questo vitigno tra tutti è sicuramente il suo corredo tannico, una corazza quasi tattile che solo con la maturità – delle vigne, del vino e anche di chi lo fa – si riesce a domare. Con i suoi fruttini rossi e chiodi di garofano al naso e in bocca questo Sagrantino si dimostra ancora giovane,  lo si avverte dalla trama fine ma ancora un po’ granulare del tannino. Se fosse un tessuto, sarebbe uno Shantung di seta. Elegante e distinto.Romanelli, “Sagrantino di Montefalco DOCG 2014”. Annata difficile, piovosa, il 2014 ha costituito un bel banco di prova per questa azienda al suo secondo anno di conduzione biologica. Per fortuna il Sagrantino è un vitigno abbastanza resiliente: più che il calore, ama la luce, e si sa che dopo la pioggia in genere si affaccia il sole. Perciò a dispetto delle (fosche) previsioni, le uve si salvarono. Il vino si presenta al naso e in bocca con un buon fruttato rosso, e perfino con una leggerissima nota di miele. Nonostante i dieci anni di età i tannini non appaiono ancora abbastanza addomesticati, ma il sorso resta godibile.Di Filippo, “Vernaccia di Cannara” Colli Martani DOC. Tra le varietà indigene dell’Umbria ce n’è una, l’uva Cornetta, che nel  piccolo borgo di Cannara è da sempre sinonimo di Vernaccia, un vino rosso dolce tradizionalmente legato alla Pasqua, come il Sagrantino. Con il declino dei consumi di questa tipologia, anche questa Vernaccia ha rischiato di scomparire, ma la recente tendenza a riscoprire  e valorizzare i vitigni antichi lo sta riportando all’attenzione di produttori e consumatori. Sebbene la produzione resti limitata, vale la pena conoscerlo, perché è un vino dalla dolcezza misurata, con profumi e gusto che rimandano alla viola e all’uva passa, e il sorso piacevolmente scorrevole. LEGGI TUTTO

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    Montalbera tra eredità e innovazione: ‘Il Fondatore’ Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2021

    Montalbera, il più grande produttore di Ruchè, presenta con orgoglio il suo ultimo capolavoro: “Il Fondatore” Ruchè di Castagnole Monferrato DOCG Riserva 2021. Un vino tributo all’eredità di Enrico Riccardo Morando, fondatore dell’azienda, ma anche un simbolo di innovazione e di continuità nella valorizzazione dei vitigni autoctoni piemontesi. Un tributo al visionarioIl 21 e il 22 […] LEGGI TUTTO

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